Le
parole che non ti ho detto
Quattordicesimo
capitolo:
- Liam? Stai
meglio?-
Cercò di
rispondere ma aveva tutta la gola in fiamme, aprì gli occhi
vedendo sua madre
china su di lui che gli porgeva un bicchiere pieno d’acqua.
Si fece aiutare per
sedersi e bevve un lungo sorso con le mani che tremavano.
- Hai qualche
linea di febbre ma passerà con un po’ di riposo.-
annuì e si sdraiò di nuovo
nel letto lasciandosi accarezzare i capelli. Era una cosa che riusciva
a calmarlo,
fin da quando era piccolo. Bastava che sua mamma gli toccasse i capelli
e gli
passava ogni tipo di dolore.
- Tuo padre non
te lo dirà mai ma si è sentito in colpa tutta la
notte, non riusciva ad
addormentarsi e l’ho dovuto obbligare a raggiungermi in
camera. Non si è mosso
dal divano per ore.-
Si tirò
le
coperte fin sopra al mento rannicchiandosi su un lato, dando
così le spalle
alla donna che sospirò sedendosi sul letto.
- Sai che non
è
bravo a mostrare i suoi sentimenti.- continuò lei
spostandogli i capelli dalla
fronte sudata. - ma ti vuole bene, anche se non lo dimostra spesso.-
Liam
grugnì
spostandosi ancora di più dalla madre; voleva solo restare
solo, non aveva
bisogno di sentire quanto si sentisse in colpa suo padre.
- Spero lo
capirai presto..perché questa cosa tra voi due sta superando
i limiti.-
- Dillo a
lui.- si
lamentò, la voce roca e la mano
stretta attorno al cuscino.
- L’ho
già detto
a lui.- replicò
subito alzandosi dal letto. - E ora
l’ho detto anche a te. Il prossimo passo dovete farlo voi
perché io mi son
stancata del vostro comportamento immaturo.- si allontanò e
si chiuse la porta
alle spalle.
Si mosse nel
letto cercando di trovare una posizione comoda, sentiva caldo e la
testa gli
stava scoppiando.
- Liam?- suo
fratello si era avvicinato al letto e lo guardava coi suoi occhi
azzurri
innocenti.
- Ti ho fatto
questo..- prese il foglio che Matthew gli porgeva e sorrise.
- Siamo io e
te.- spiegò ancora il bambino indicando le due figure
disegnate. - Quando ti
senti meglio ci torniamo a pattinare, Li?-
Annuì
passandogli una mano tra i capelli. - Passeremo le vacanze sul
ghiaccio, ti
va?-
Matthew
batté le
mani tutto eccitato prendendo il disegno ed appoggiandolo sul comodino.
Si
sedette sul letto in ginocchio fissando serio il fratello maggiore.
- Liam?- lo
chiamò iniziando a toccarsi le mani nervoso. - Sono ancora
il tuo fratello
preferito? Anche se ti ho detto tutte quelle cose brutte? Mamma ha
detto che
devo farmi perdonare.-
- Sarai sempre
il mio fratellino preferito, Matt. E non hai fatto nulla di male, anzi
hai
fatto bene a sgridarmi. Ogni tanto anche le persone grandi sbagliano e
io ho
sbagliato..dai vieni qui.- lasciò raggomitolare il bambino
contro di lui, e appoggiò
le labbra contro ai suoi capelli sorridendo.
- Mamma ha detto
se vuoi venire giù a mangiare.- lo sentì
mormorare contro alla sua maglia che
stringeva tra le dita piccole.
- Non ho molta
fame..preferisco dormire.- rispose iniziando a muovere le dita sui
fianchi del
fratellino facendolo allontanare da lui tra le risate. - E tu invece
devi
andare giù perché se non mangi nulla resti
piccolo..e tu non vuoi restare
piccolo per sempre, vero?-
Matthew gli
lasciò un bacio sulla guancia scappando poi verso la porta.
- Ma quando ho
finito posso tornare qui da te?- chiese
voltandosi ancora verso Liam che annuì facendo comparire un
sorriso ancora più
grande sulle labbra del bambino.
Zayn fece
scrocchiare per la terza volta le dita fissando indeciso il campanello.
Aveva
fatto tutta quella strada a piedi, era stupido tornare indietro ora.
Ormai era
lì.
Stava per
suonarlo ma poi cambiò di nuovo idea e diede le spalle alla
porta ritornando
sul vialetto.
- Andiamo, Zayn.
Non fare il codardo. Vai dentro e t’informi solo sulla sua
salute. Tutto qui.
Solo un come stai e poi sei fuori.- ritornò velocemente alla
posizione di prima
suonando senza ulteriori riflessioni il campanello.
Tentò di
nuovo
di scappare ma uno - Zayn?- pronunciato lentamente lo bloccò
sul posto.
Si voltò
piano
trovando sulla porta proprio la persona che stava cercando, indossava
dei
pantaloni della tuta e una maglia a maniche lunghe.
- E-ehi! Ero
passato solo per..come stai?-
- Vuoi entrare?-
Avevano parlato
insieme e ora Liam lo fissava in attesa.
Non c'era nulla
di male ad entrare, giusto? E poi se Liam stava ancora male non poteva
certo
lasciarlo lì fuori sulla veranda con quel freddo.
Ci pensò
ancora
per meno di un
minuto e poi annuì. E con
cinque grandi passi era dentro.
- wow.- si
lasciò sfuggire dopo aver dato una veloce occhiata in giro.
- I miei non ci
sono, sono andati da qualche parte con mio fratello.-
riportò la sua attenzione
sul ragazzo che non aveva distolto lo sguardo da lui e sorrise
intenerito
quando quello si passò una mano tra i capelli, negli occhi
marroni una
sfumatura di stanchezza che gli faceva venir voglia solo di
abbracciarlo.
- Volevo solo
sapere se stavi bene..sono passati due giorni e..-
- Posso offrirti
qualcosa da bere?- lo interruppe Liam muovendosi già verso
quella che doveva
essere la cucina senza aspettare una risposta, e Zayn lo
seguì non sapendo come
comportarsi in quella casa troppo grande.
- Non voglio
disturbare, e poi devi essere stanchissimo. Sul serio, lascia stare.
Voglio solo
sapere se stai bene e poi vado via..- continuò ad insistere
mentre lo seguiva
ed entrava in una cucina che era quasi il doppio della sua.
- Lo sai che un
ospite non può rifiutare niente? È maleducazione
non accettare i servizi del
padrone di casa.- lo bloccò Liam concludendo il tutto con un
occhiolino che lo
fece arrossire, soprattutto perché la frase appena
pronunciata stava prendendo
tutt’altra piega nella sua mente.
- Allora va bene
un semplice bicchiere d’acqua.- riuscì a
rispondere quando vide l’altro dargli
le spalle e aprire gli sportelli dell’armadio.
- Solo un
bicchiere d’acqua? Sei serio?- lo prese in giro il castano
scuotendo il capo. -
Voglio un the, tu vuoi un the? Bene, vada per il the.-
Stava per
rispondere alla domanda ma Liam aveva fatto tutto da solo lasciandolo
fermo
accanto al tavolo con un’espressione confusa.
- Puoi sederti,
sai?- gli fece un cenno verso le sedie non riuscendo a trattenere il
sorriso
divertito quando vide Zayn iniziare a farneticare prendendo
immediatamente posto
su uno sgabello di fronte al bancone della cucina.
- E comunque non
sono poi così stanco..- si appoggiò al mobile
sorridendo al moro che stava
combattendo col giubbino e la sciarpa. -..sono due giorni che non ho
rapporti
con esseri umani, esclusa la mia famiglia, quindi sei più
che benvenuto.-
- Non stai
sentendo Lo..Loris? Lewis?-
- Louis?- Zayn
annuì appoggiando sciarpa, guanti e giacca sullo sgabello
accanto.
- Mi ha
chiamato, non ho risposto ed ora credo stia aspettando la mia mossa.-
sospirò e
iniziò a giocare con la corda dei pantaloni. - Cosa che sa
benissimo non farò
mai..-
- Harry continua
a parlare di questo..Louis.- si morse il labbro inferiore quando vide
l’altro
socchiudere gli occhi concentrato ad indovinare il nome.
- Conquista un
po’ tutti, anche se dopo diventa una grande palla al piede.
Te lo posso
assicurare.-
- Mi
converrà
avvisare Harry perché..-
- Decisamente
sì, avvisalo. È una cosa insopportabile, quando
si mette in testa una
cosa..potrei andare avanti per ore a parlare delle manie di Louis
Tomlinson ma
tu non sei qui per questo, giusto?-
Zayn
continuò ad
osservarlo mentre l’altro si allontanava dal bancone a cui
era appoggiato per
avvicinarsi a lui, portò quasi indietro la testa quando Liam
si sporse
riducendo la distanza.
- Quello che mi
sto chiedendo da quando ti ho visto sulla soglia di casa mia
è.. cioè una delle
cose che mi sono chiesto..- aveva abbassato la voce e continuava a
studiarlo. I
suoi occhi marroni che quasi bruciavano in quelli nocciola di Zayn.
- Come hai fatto
a trovar.. ah, giusto. Te l’ha detto Harry, non è
così?- continuò a parlare
tenendo le braccia puntate sul mobile per avvicinarsi sempre di
più a quello
che continuava ad arrossire.
- N-no.. i-io..-
aveva scosso velocemente il capo ed aveva iniziato a balbettare mentre
Liam
aveva inarcato un sopracciglio e lo fissava in attesa di una risposta.
- Sono
andato a scuola perché avevano bisogno di..di una cosa.-
iniziò restando sul
vago stringendo le dita sulla stoffa dei jeans per poter sciogliere un
po’ di tensione.
- Una cosa?-
incalzò Liam solo per il piacere di vederlo arrossire.
- Sì,
dovevo
firmare dei..moduli..- Zayn tentennò spostando lo sguardo
sui fornelli alle
spalle del castano dove si stava scaldando l’acqua per il the.
- Dei moduli?-
lo sentì ridacchiare e quando riportò gli occhi
di fronte a sé lo vide con il
viso appoggiato sui pugni, il peso del corpo sostenuto dai gomiti sul
bancone
ed un sorriso divertito sulle labbra.
Zayn
annuì - E
visto che ero già lì ho pensato di chiedere
l’indirizzo di questo mio alunno
che..-
- E scommetto te
l’hanno dato con piacere, tutte quelle baggianate sulla
privacy non..-
- E va bene.- lo
interruppe sollevando le braccia. - Colpevole. Sono riuscito a
distrarle ed ho
cercato io quello che mi serviva.- concluse rispecchiando il sorriso
del
castano.
Scoppiarono a
ridere insieme e quando riuscirono a calmarsi la distanza tra i loro
visi era
notevolmente diminuita. Zayn seduto sull’angolo dello
sgabello tutto proteso in
avanti e Liam con il corpo premuto contro al bancone in legno.
Si guardarono,
l’indecisione negli occhi di entrambi, e poi il fischio del
bollitore li
riportò in quella grande cucina rompendo la bolla che
avevano creato. Zayn si spostò
con uno scatto sedendosi meglio sullo sgabello e Liam si
voltò spegnendo il
fuoco.
- Ma
è..è..non
ci credo!- scoppiò a ridere quando Zayn incrociò
le braccia al petto
appoggiandosi meglio allo schienale del divano.
-
Dev’essere
stato..- continuò coprendosi la bocca con le mani per
trattenere la risata.
- Imbarazzante,
sì
molto.- riprese il moro concludendo la frase lasciata in sospeso
dall’altro.
- Tuo padre
che..- non riuscì a continuare perché il suo
corpo si scosse in un’altra
risata. - che.. che..-
- Che entra
nella mia stanza mentre guardo un video porno.. gay.- concluse di nuovo
per
lui, sulle guance una sfumatura rossiccia. - Non mi ricordo
più nemmeno cosa
gli ho detto. Ho iniziato ad inventarmi una scusa dietro
l’altra. Ho tirato
dentro anche Harry ed un progetto scolastico.. e non ridere!-
esclamò
spingendolo e scoppiando a ridere lui stesso quando lo vide perdere
l’equilibrio e cadere dal divano.
- Un progetto
scolastico?- domandò quello a terra che non aveva smesso di
sghignazzare.
- Non sapevo che
altro dire!- si difese cercando di mantenere un’espressione
offesa, senza
riuscirci.
- Questo
è un
pessimo, pessimo modo per dire ai tuoi genitori che non hai alcuna
intenzione
di mandare avanti il nome della tua famiglia.- ridacchiò
riprendendo posto sul
divano. - E come l’hanno presa?- domandò curioso
piegando una gamba per poter
guardare Zayn in viso.
- Non sono
riuscito a guardarlo in faccia per almeno un mese.- iniziò a
spiegare
provocando un altro scoppio di risa da parte del castano. - Non
condivide molto
la mia scelta ma è sempre mio padre e finché son
felice io a lui va bene
tutto.-
- Non è
andata
poi così male.- gli appoggiò una mano sulla
spalla per cercare di consolarlo,
quegli occhi nocciola si erano all’improvviso fatti
più spenti.
- No..non
è
andata male.. ho dovuto lottare per arrivare fin lì.. ed
è grazie a mio nonno
se..- si bloccò deglutendo e fissò un punto sul
tappeto. - E tu invece?-
domandò all’improvviso riportando i suoi occhi
chiari sul coetaneo che
continuava a guardarlo.
- Io cosa?-
chiese non trovando un nesso tra il discorso che stavano affrontando e
la
domanda di Zayn.
- Come hai fatto
a dirlo ai tuoi?- insistette guardandolo attraverso le sue ciglia che
gli
davano quasi un aspetto femminile.
- Non ho mai
detto nulla su quello, ho già abbastanza problemi sulla mia
scelta
universitaria..se mio padre dovesse scoprire che..- scosse il capo non
volendo
pensare a quella situazione.
- Ma tu sei..
insomma..- riprese Zayn non volendo far cadere quel discorso.
- Mi piace una
persona.- iniziò guardando solo per un momento gli occhi del
moro che annuì
invitandolo a continuare. - Mi piace da.. un sacco di tempo.-
sospirò l’ultima
parte come un gran peso che gli veniva tolto dallo stomaco. - Ma
probabilmente
non sa nemmeno che esisto.-
Non sapeva, corresse nella sua
mente muovendo le
mani sudate sui pantaloni.
- Forse dovresti
prendere coraggio e dirglielo, no? Insomma non può andare
peggio di così..-
tentò di scherzarci sopra mentre dentro di lui sentiva lo
stomaco agitarsi solo
all’idea di quel ragazzo abbracciato a qualcun altro.
Quello che
seguì
fu solo il silenzio, Zayn riusciva a sentire l’orologio sopra
al camino che
ticchettava e scandiva il battito del suo cuore.
- Mi hanno detto
che per le vacanze di natale al cinema fanno rivedere tutti i film di
Batman.-
ricominciò a parlare Liam grattandosi il collo. - Vorresti
venirci? Con me?-
domandò lanciando una veloce occhiata al moro che
arrossì ed annuì.
- Molto
volentieri.- lo sentì rispondere con un filo di voce. - E
poi a Batman non si
può dire di no.-
- No, a Batman
non si dice di no.- ridacchiò insieme a lui sentendo tutta
la tensione lasciare
le sue spalle velocemente.
Angolo
Shine:
Uohh. Siamo
già
al 14 çmç
Mi sembra ieri
di aver iniziato a pubblicare e ora.. mi sembra di veder crescere il
mio
piccoletto :’)
Ok, torniamo
serie.
Anzitutto io non
so come ringraziarvi perché siete davvero tantissime e, non
lo so, mi fate
sentire apprezzata e altre smancerie che ora salterò
bellamente per non
scavarmi da sola la fossa dell’imbarazzo :’)
Tutte voi che
aspettate il bacio e non sapete quanto vi farò penare ancora
:’D
Dio, quanto mi
sento potente ò.ò
(Che poi credo
la maggior parte di voi sappia che arriverà nel 18, con
tutto il resto. Dovete
resistere 4 capitoli, su.)
Dopo quello
spoiler vorrete ammazzarmi. ^^’
Ci vediamo
sabato, grazie ancora.