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Autore: LucreziaPo    09/01/2008    13 recensioni
Attenzione spoiler su Harry Potter and the Deathly Hallows! chi non vuole rovinarsi la sorpresa, non legga nulla!!!! e se dopo la morte di Voldemort, Dio decidesse di far esprimere ad Harry il desiderio di far tornare in vita le persone care che lui ha perso nella lotta??? e se lui accettasse?? ci saranno baci, battute e scherzi con i Malandrini di nuovo riuniti, amore, scommesse e risate!!!! mi raccomando ditemi che ne pensate!!! un bacione Lily Black 90
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'I protecting you & A new Life'
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“Ciao Lily!”esclamò Sirius il mattino dopo, entrando in cucina.

Era rimasto tutta la sera da Remus e non aveva fatto altro che giocare con Teddy.

Adorava quel bambino!

“Ciao! Come stanno Remus, Tonks e Teddy?”chiese Lily.

“Benissimo. Che è successo ieri quando James è venuto qui?”

“Direi che ha salvato Harry da una pozione esplosa e ricevendone un po’ addosso, ha avuto un piccolo effetto collaterale!”

“E tu questo lo chiami Piccolo?”esclamò James, entrando nella cucina, seguito da Harry.

Aveva ancora i capelli azzurri della sera precedente.

Nel vederlo così Sirius non seppe trattenersi e scoppiò a ridere di gusto.

“Oddio! Jamie…sei troppo chic con questi capelli! Ahahahah!!!!”

James lo fulminò con lo sguardo, ma Sirius non se ne accorse, troppo impegnato a reggersi la pancia.

“Con un orecchio o un bel percing saresti il leader perfetto di un gruppo punk!!! Ahahaha!”

“Sei un insensibile!”

“Non sono ancora riuscita trovare un antidoto!”

Anche Lily stava ridendo di gusto.

Harry era l’unico che riusciva a trattenersi.

James sedette accanto al figlio e si servì di pane tostato.

“Come è andata ieri sera?”chiese.

“Ieri sera? Con chi? Dove sei andato? Che cosa hai fatto?”

Sirius smise di ridere per fissare il figlioccio curioso.

“Vecchia comare.”disse James, mentre Sirius faceva una smorfia.

“Sono uscito con Ginny. Non è successo nulla di eclatante, siamo solo andati a cena, a passeggiare un po’…tutto qui…”

“E basta? Non avete fatto nient’altro?”chiese Sirius.

“Ma lo lasci in pace! Mica è come te!”

“Né come te, avrà preso da Lily di certo!”disse beccandosi un’occhiataccia dalla donna.

“Comunque, cambiando argomento, io così al lavoro non posso andarci!”sentenziò James.

“Ci devono dare le altre informazioni per stasera. Devi venire.”

“Stasera?”chiese Lily.

“Sì, io e Sirius abbiamo un sopralluogo da fare.”rispose James, evasivo, trovandosi, però, gli sguardi di moglie e figlio addosso.

“COSA?”

“Non agitatevi. Si dice che ci sarà un incontro di Mangiamorte e noi andiamo lì a dare un’occhiata ed ad arrestarne qualcuno. Tutto qui.”fece Sirius.

“Ma siete impazziti? Perché non ce l’avete detto prima?

Non è una cosa da prendere alla leggera!”esclamò Lily, mentre Harry fissava padre e padrino, stupito.

“Lily, calmati! Andrà tutto bene!”rispose James, guardandola negli occhi e tentando di tranquillizzarla.

“Siete dei veri stupidi! Non dovete fare i supereroi, solo perché siete tornati in vita!

Se doveste morire?”

“Andrà tutto bene, te lo giuro.”

“Io vengo con voi.”disse Harry piano, stupendo tutti.

“Tu non vai da nessuna parte, invece.”replicò James, calmo, pensando di porre fine alla questione.

“Voglio darvi una mano!”insistette Harry.

“Ce la caveremo benissimo da soli, stai tranquillo. E poi penso che sia meglio che tu te ne stia calmo per un po’.

I Mangiamorte voglio vendicarsi di Voldemort.”intervenne Sirius.

“Andrà tutto bene, Harry! Sappiamo difenderci!”rispose James.

“Ma..”

“E’ deciso! Tu stasera resti qui!”

“Sono maggiorenne, ho sconfitto Voldemort e…”

“Ciò non ti rende invincibile, maledizione!”

Con grande sorpresa di tutti, James scattò in piedi e la sedia cadde a terra con un tonfo.

Anche Harry si alzò e fronteggiò il padre.

“Non ho detto di essere invincibile. Voglio solo aiutarvi.”

“Siamo adulti e vaccinati! Possiamo fare una stupida missione da principianti!”

“Una retata di Mangiamorte? E se vi facessero del male?”

“Sono d’accordo! Porteremo te con noi, così saremo sicuri che non ci toccheranno perché abbiamo dalla nostra il Prescelto!”

“JAMES!”esclamarono Lily e Sirius, ma l’uomo l’ignorò, troppo impegnato a trafiggere il figlio con lo sguardo.

“Io…non…”

“Tu resti qui! Sono tuo padre e finchè resterai in questa casa, farai quello che dirò io, maledizione!”

Harry tacque.

Non l’aveva mai visto così arrabbiato, e non poteva non sentirsi ferito dalle sue parole.

“Il Prescelto.”pensò “Così mi ha chiamato! Pensa sul serio che mi senta invincibile dopo aver sconfitto Voldemort? Volevo solo aiutarli!”

“Come vuoi.”replicò freddo, uscendo dalla stanza in silenzio.

James sedette.

“Non avrai…non so…esagerato?”chiese Lily al marito.

Lui scosse la testa.

“So che lo vuoi proteggere, Jamie, ma trattarlo male non ti aiuterà.”disse Sirius, saggiamente.

“Non voglio che venga e che rischi la vita. Non sono riuscito ad avere cura di lui per 17, ed ora non mi da neanche ascolto!”

“E’ maggiorenne.”

“Non significa che debba fare tutto quello che gli passa per la mente!”

“E’ come te.”

“Conoscendo me alla sua età, so che non si lascerà fermare da un mio rifiuto.”

“Hai fatto bene a dirgli di no, ma dovevi essere un po’ più gentile.”disse Lily, saggiamente.

“Lo puoi tenere d’occhio, in modo che non ci segua?”

“Già, perché sono capace di guardare attraverso i mantelli dell’invisibilità, vero?”

“E può anche smaterializzarsi dalla casa. Arrenditi, James. Se Harry vuole seguirci e tu vuoi impedirglielo, non ti resta che drogarlo e legarlo da qualche parte!”consigliò Sirius ed allo sguardo orripilato di James e Lily aggiunse “Stavo scherzando!”

“Lo spero per te! Se no finisci tu così.”

“Parlagli. Da persona calma e matura e senza alzare la voce ed arrabbiarti come hai fatto prima.”disse Lily, alzandosi e mettendo nel lavello i piatti sporchi della colazione.

Poi con un colpo di bacchetta essi si animarono e iniziarono a lavarsi da soli.

“Io vado al Ministero e dico che sei malato, Jamie!”

Sirius si alzò.

“Di a Kingsley che per stasera ce la faccio, però.

E non accennare alla storia dei capelli azzurri, Felpato, altrimenti ti carbonizzo.”

“Davvero mi ritieni così maligno per fare una cosa del genere?”disse Sirius con aria innocente che non incantò nessuno.

Lily afferrò il mantello e lo seguì nell’atrio con James.

“Lo terrò d’occhio io, tranquillo.

Tu pensa a chiarire con Harry, altrimenti dovrai risponderne a me.”

“Come vuoi, buon lavoro!”

Chiarire con Harry. Come se fosse facile!

Quel ragazzo era più cocciuto di lui e Sirius messi insieme.

Salì le scale e bussò alla porta.

Nessuna risposta.

“Harry…sono papà…per favore, apri.

Mi dispiace di essermi arrabbiato, scusami.”

Ancora niente.

James aprì la porta ed entrò nella stanza, stupendosi di trovarla vuota.

“Ma dove diamine è andato quel benedetto ragazzo?”

Un biglietto posato sul comodino, colpì la sua attenzione.

Era di Harry.

“Sono dai Weasley, ci vediamo dopo a casa.

Harry”

“Dirlo prima, no, eh?”disse tra sé, posandolo.

La giornata che trascorse a casa fu la più noiosa della sua vita.

Si limitò a ciondolare da una stanza all’altra e poi, stufo di non aver nulla da fare, salì in soffitta e rovistò un po’ tra le loro vecchie cose.

La soffitta era davvero enorme, ma le miriadi di cose che ci avevano messo l’avevano ristretta in un certo senso.

Ora sembrava piccolissima.

Bauli, valigie, cianfrusaglie, sfere di cristallo, diari, album di foto, vecchie biciclette arrugginite, libri scolastici vecchi di un secolo non ancora sistemati in biblioteca, tazze da tè sbeccate, vestiti colorati e ridicoli per travestirsi ad Halloween e durante altre feste, giocattoli e tantissime altre cose….

Si sedette su una vecchia sedia impolverata, incurante della polvere, ed iniziò a rovistare in un baule preso a caso tra i molti della soffitta.

Conteneva le sue cose di Hogwarts.

Quando gli anziani avevano aggiustato la casa avevano messo tutto, ma proprio tutto, al suo posto!

Il suo zaino, i suoi quaderni, scritti con una calligrafia che ormai non sentiva più sua, tanto tempo era passato, il suo diario, contenente espedienti per saltare le lezioni e per conquistare la sua Lily.

Piani su piani, progetti su progetti, organizzati di notte con i suoi migliori amici, i suoi Malandrini, la sua famiglia di Hogwarts.

Una foto sfuggì dalla lettura del diario.

Una foto ingiallita dal tempo, la stessa che Sirius aveva nella sua camera a Grimmauld Place.

Raffigurava loro quattro, inseparabili come sempre…

Ramoso, Felpato, Lunastorta e Codaliscia…

Nessuno li poteva separare, eh?

È bastato lo sbaglio di uno per provocare la morte, fisica o no, di tutti i componenti del gruppo.

Peter li aveva traditi, lui, James era morto, Sirius era stato ritenuto colpevole e Remus non aveva creduto nella sua innocenza…

Tutto spazzato via…tutto mandato al diavolo…

Ma ora, ora no.

Ora erano tutti lì, tutti tranne Peter, ma non sarebbero mai riusciti a perdonarlo…mai…

Fu bello ricordare i bei momenti passati ad Hogwarts, le loro malandrinate, i loro primi amori, i baci, le carezze, le belle ragazze…

Le prime e vere donne della loro vita…

Lily per James e Jane e Keira per Sirius…

Tutte le cose che avevano fatto e passato, le loro avventure, così tante che ci vorrebbe un libro per racchiuderle tutte…

Aprì un altro baule e sorrise.

Dentro c’erano tutte le prime cose di Harry: vestitini, foto, giocattoli…

James si sedette sul pavimento ed iniziò a tirar fuori un po’ di cose, perdendosi nei ricordi…

La prima copertina di Harry, bianca con un buffo coniglietto sopra, quella che gli aveva comprato James, piena di boccini d’oro, i suoi vestitini così piccoli da entrare ad un bambolotto di pezza, i sonaglini ormai consumati dal tempo…

Mille ricordi…

“Papà…dove sei?”

Era la voce di Harry.

James guardò l’orologio, stupito.

Era l’una passata, era stato parecchio lì.

“Sono in soffitta.”

Quando Harry entrò, lo vide circondato da album, vestitini per neonati e giocattoli.

“Che fai?”

“Mi perdo nei ricordi. Ti sei divertito dai Weasley?”

Harry annuì.

James fece per parlare, ma il figlio lo interruppe.

“Hai fatto bene a sgridarmi prima. Stavo calcando un po’ la mano.

Avevi ragione, mi sentivo…forte…”

James sorrise.

“Non dovevo arrabbiarmi così e so che ti ho ferito.”

“Era la verità.”

“Che ha fatto comunque male, o sbaglio?”

Harry annuì.

“Mi sono sostituito a te per un attimo. Mi sono comportato da genitore che vuole proteggere i figli, prima.”

James rise ed Harry si sedette accanto a lui.

“Ci ho pensato. Per stasera, intendo.

So benissimo che sei arrabbiato con me per la mia decisione, ma ti prego di rimanere qui. Non saprei che fare se ti facessero del male, Harry.”

“E se facessero del male a voi?”

“Meglio noi che te!”

“Papà…”la voce di Harry era supplichevole, ma James non ci fece caso.

“Sei la persona più preziosa che ho al mondo, ma non lo dire alla mamma ed a Sirius altrimenti si ingelosiscono.”

Harry ridacchiò.

“I Mangiamorte se ti vedono ti uccidono.”

“Se rapissero voi e vi facessero del male per ricattare me?”

“Andrà bene. E poi non sanno che veniamo noi. Non si aspettano nulla.”

“Ne sei certo?”

“NO! Ma lo spero…”

Gli mise una mano attorno alle spalle e lo strinse a se, poggiando il mento sulla testa del figlio.

“Andrà bene.”

“Smettila di ripeterlo! Stai diventando monotono!”scherzò lui e James rise.

“Sono mie tutte queste cose?”

Harry si staccò dal padre e prese a frugare nel baule di fronte a loro.

James annuì.

“Ero davvero così piccolo?”disse il ragazzo estraendo un vestitino minuscolo.

“Sì, davvero davvero!”

“E questi sono tutti i miei giocattoli?”

Cenno d’assenso.

“La scopa che Sirius ti regalò da piccolo dev’essere da qualche parte in qualche baule.

Accio scopa giocattolo!

Una piccola scopa si librò verso di loro ed Harry la prese.

Era davvero piccola.

“Eravamo preoccupatissimi quando te la regalò.

Temevamo che ti facessi male, anche se io già ti vedevo come un campione!”

Il brontolio dei loro stomaci fece capire loro che c’era altro oltre alle chiacchiere sul Quidditch e sui vecchi ricordi.

“Credo che sia meglio preparare qualcosa! Altrimenti tua madre mi denuncia per malnutrizione!”

Harry rise e lo aiutò e mettere le cose nei bauli.

Era incredibile come tra loro si fosse chiarito tutto.

Sembrava che non fosse successo nulla, nessuno screzio, nessun rimprovero…assolutamente nulla.

Semplicemente loro due, a mangiare, chiacchierare e scherzare.

La sera arrivò fin troppo in fretta per i gusti di Harry, che non sopportava di veder partire per una missione il padre ed il padrino.

“Vi prego!”li supplicò quando i due erano ormai sulla porta.

“Harry, ne abbiamo già parlato! Tu resti qui con la mamma!”

James lo baciò sulla fronte, Lily sulle labbra con dolcezza ed uscì trascinandosi dietro Sirius che ebbe appena il tempo di salutare.

Harry sospirò forte e Lily gli cinse le spalle con le braccia.

“Non essere arrabbiato, lo fa solo per proteggerti! Ti ama troppo per portarti con sé!”

Harry sbuffò.

“Come vuoi tu, mamma!”

Salì lentamente in camera e si lasciò cadere sul letto, chiudendo gli occhi.

Aveva una brutta sensazione su James e Sirius.

Non era voglia di mettersi alla prova o di fare l’eroe o il Prescelto.

Era terrore che accadesse loro qualcosa e la sensazione che qualcosa di brutto sarebbe successo….

 

 

 

“Magazzino abbandonato nei pressi di Oxford, eh? Fare un incontro in una casa nobiliare, no, eh?”borbottò Sirius.

Erano in giro da quasi un’ora, cercando quel benedetto magazzino.

“Se la prossima volta non ci danno una carta dettagliata, io non vado da nessuna parte, eh?”

“Sta zitto! Io ho ancora i miei capelli azzurri con me!

Sai che figura ci faccio con loro ( i Mangiamorte)?”

Sirius lo guardò torvo.

“Voldemort aveva gli occhi rossi e nessuno hai mai detto nulla!”

“Chissà perché!”ridacchiò, l’altro, sistemando un cappello sull’insolita chioma.

Avanzarono lentamente, le bacchette strette in mano, facendo attenzione.

“Pronto?”disse James, la mano sul vecchio portone del magazzino.

Sirius fece segno di sì con la testa e James aprì la porta.

All’interno tutto era fiocamente illuminato.

C’erano casse su casse e attrezzi appuntiti sparsi un po’ dovunque.

Era una sorta di discarica piena di cose pericolose e letali.

Ideale per fare un bell’incontro, una rimpatriata!

Non c’era anima viva, e tutto era immerso nel più profondo silenzio.

“Non mi piace.”sentenziò James, entrando e accendendo la bacchetta.

Un forte rumore alle sue spalle lo fece voltare.

Ombre nere si staccavano dai muri e si avvicinavano a loro.

Strinsero più forte la bacchetta magica nelle mani sudate.

“Felpato? Ricordi cosa aveva detto Harry?”

“Non credo sia il momento migliore per ricordarsi le cose, sai?”

“Ricordami di dargli retta la prossima volta.”sussurrò piano, preparandosi.

“Sono contento che siate venuti voi, sapete?

Sarà uno bello scontro.”disse una voce.

“ORA! ATTACCATELI!”urlò un’altra nell’ombra e fu battaglia.

 

Harry si svegliò di colpo, balzando a sedere sul letto.

Probabilmente si era addormentato senza accorgersene.

Era ormai buio e loro erano fuori da più di un’ora.

Stavano bene?

Una stretta alla bocca dello stomaco gli confermò il contrario.

Non sapeva come spiegarselo, ma SENTIVA che qualcosa non andava.

Si infilò il mantello dell’Invisibilità di James e si smaterializzò ad Oxford.

Ora restava solo trovarli.

Ma quella notte il suo istinto gli indicava la strada e li trovò….

 

“AH!”

James venne sbalzato in aria per l’ennesima volta e ricadde oltre un gruppo di casse.

“JAMES!”urlò Sirius, mentre combatteva contro Nott.

Erano circondati ed in pochissimo tempo i Mangiamorte ancora in libertà (circa una decina)non avevano fatto altro che tentare di ucciderli.

Pur essendo in netta minoranza, riuscivano a tener loro testa.

Ma se ne fossero arrivati altri, per loro sarebbe stata la fine.

Sirius schiantò il Mangiamorte contro il quale stava combattendo e corse da James, che giaceva poco distante da lui, svenuto.

“Riprenditi! Jamie, maledizione!”

Lo scosse un po’, nascondendosi dietro un gruppo di casse.

“Vuoi giocare, vero, Black? Ed allora giochiamo, ma credo che stavolta la posta in gioco è la vostra vita….sarà interessante.”

James riaprì lentamente gli occhi. Sirius era stretto accanto a lui.

“Siamo in trappola. Ci siamo cascati con tutte le scarpe. Era una trappola.

Sono stati loro a mettere in giro questa voce, forse per divertirsi ad uccidere qualche Auror.”sussurrò piano l’altro.

James si tastò la testa, dolorante.

“Harry aveva ragione.”

“Non sapevano che saremmo venuti noi.”

“Però ora possono benissimo ricattarlo facendoci del male.”

Sirius sospirò.

“Dobbiamo avvertire qualcuno, non possiamo smaterializzarci e basta come codardi.”

“Io li tengo occupati, tu pensa al patronus e chiama Lily e qualcun altro.”

Sirius gli afferrò il polso.

“Ti ammazzeranno.”disse piano.

“Troverò il modo di tornare.”

James fece un sorriso ed uscì allo scoperto.

Yaxley sorrise nel vederlo.

“Vedo che hai riacquistato il coraggio, eh, Potter? Dov’è il tuo amico?

Se l’è data a gambe?”

“Lascia perdere Sirius. Ora pensa a me.”

“Con grande piacere!”

Yaxley levò la bacchetta in fretta e James evitò la maledizione per un pelo.

“STUPEFICIUM!”urlò, mancandolo.

“Credo ti debba fare visitare da un bravo oculista, sai?

Non ci vedi tanto bene!”

James fece per attaccarlo, ma qualcuno lo afferrò da dietro, bloccandolo.

Era Tiger.

“Mollami, maledetto!”

“Tiger, tienilo mentre lo faccio fuori.

Mi sono stufato di giocare al gatto con topo….”

Yaxley rise e puntò la bacchetta sulla fronte di James.

“Avada….”

“STUPEFICIUM!”urlò una voce alle loro spalle e il Mangiamorte venne sbalzato all’indietro.

Tiger, che bloccava James, colpito da un nuovo schiantesimo, si accasciò al suolo e lasciò andare l’uomo.

“Stai bene?”chiese una voce.

James sentì qualcuno correre verso di lui ed abbracciarlo, i capelli corvini svolazzanti.

Era Harry.

Annuì lentamente e lo strinse di più a sé.

“Scusami, Harry. Avevi ragione tu.

Eravamo del tutto impreparati.”

“Preferivo avere torto.”

Harry lo aiutò ad alzarsi.

Intorno a loro solo corpi svenuti e sanguinanti di Mangiamorte sconfitti.

I restanti si erano dati alla fuga.

“Beh, anche se siamo un po’ ammaccati, bisogna dire che siamo riusciti a tener loro testa.”ammise James.

“La prossima volta evitate di cadere in una trappola.

Se fossero stati di più, sareste morti. Siete stati fortunati. Volevamo uccidervi, vero?”

James annuì.

“Dov’è…”

Un urlo interruppe la domanda di Harry che si voltò verso James, terrorizzati entrambi.

“Sirius….”dissero in un soffio correndo verso la direzione da cui proveniva l’urlo.

Uscirono in aperta campagna, illuminata fiocamente solo dalla pallida luna, non piena quella notte….

E corsero attraverso i campi infangati.

Dov’era Sirius?
”Doveva chiedere aiuto….sarò stato bloccato da un Mangiamorte…”ansimò James.

“SIRIUS!”

Lo videro poco lontano.

Giaceva a terra, in una pozza di sangue…il fianco squarciato, la testa sanguinante….

“SIRIUS!”

Harry fece per corrergli incontro, ma qualcuno lo fermò.

Era Greyback.

Ammantato da capo a piedi di nero, emanava un puzzo fetido di sporco, sudore e…sangue…

James afferrò il figlio e lo trasse dietro di lui.

“Non lo toccare.”disse.

“Sirius…”

“Il tuo Sirius sta morendo. È questione di pochi minuti.

Ma state tranquilli; lo raggiungerete presto.

Non permetto mai a nessuno di interrompere il mio pasto.”

James estrasse la bacchetta, ma Greyback fu più veloce e gli saltò addosso, mandandolo a cadere all’indietro, la bacchetta chissà dove….

James Potter si divincolò dalla presa del lupo mannaro, ma egli non aveva nessun intenzione di lasciarlo andare.

Lo bloccò a terra e si chinò su di lui, mostrando i denti sporchi e gialli, aguzzi e pericolosi.

“PIETRIFICUS TOTALUS!”urlò Harry alle loro spalle e Greyback si bloccò a pochi centimetri da James, che lo calciò via, nauseato.

“Sirius…”

James si rialzò immediatamente e si precipitò verso il figlio e l’amico.

Sirius Black giaceva immobile per terra…aveva una grossa ferita al fianco che sanguinava copiosamente ed un grosso taglio sulla testa…

James si chinò su di lui e lo prese tra le braccia, incurante del sangue che gli inzuppava i vestiti.

Harry si strinse a lui.

“Dobbiamo andarcene. Se ne arrivano altri…”

James annuì e lo prese per mano.

“San Mungo….”pensò e si smaterializzarono…

 

 

 

 

 

Ciao a tutti voi, ragazzi!!!!

Eccomi alla fine di un altro chappy della mia storia!!!!

Non so se è venuto bene o meno e spero vi piaccia!!!!

Commentate in molti, mi raccomando!!!!

È importante per me!!!!!

Un grazie a:

Ada

Miss Nina

Lyra Potter

Jerada

Malfoy XX

Jayne

Kia

SakiJune

Dragonball93

Grazie a tutti voi!!!! Grazie mille a chi mi ha considerato la sua autrice preferita!!!! Sono davvero lusingata, grazie mille, ragazzi!!!

Un bacione

Lily Black 90

 

  
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