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Autore: Thelionsleepstonight    26/06/2013    0 recensioni
Zayn e Harry stavano varcando la soglia con fare superiore, seguiti da gli altri tre che ridevano come indemoniati. “Ma riuscivano a stare seri per più di due secondi e mezzo, quelli?” Pensai tra me e me, prima di accorgermi che il riccio stava evidentemente cercando qualcuno con lo sguardo, probabilmente il loro manager che aveva prenotato il miglior tavolo dell’hotel. Quando però i suoi occhi incrociarono i miei e lui sorrise, sentii il mio cuore battere a mille, arrossii e abbassai lo sguardo. Perché mi faceva quell’effetto?
FANFICTION SOSPESA.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gossip.






“Am I asleep, am I awake, or somewhere in between? I can’t believe that you are here and lying next to me or did I dream that we were perfectly entine, like branches on a tree…”


Interruppi il suono della sveglia con un brusco movimento, facendola cadere e rimbalzare sul pavimento. Il rumore rimbombò leggermente sulle piastrelle e la mia compagna di stanza si agitò nel sonno. Sofia non si sarebbe svegliata neanche se un enorme aereo si fosse schiantato sull’hotel o se un banda avesse improvvisato un concerto nella nostra camera o se… Qualcuno bussò alla porta, e dovetti interrompere i miei pensieri contorti sui mille modi in cui la mia amica non si sarebbe svegliata.
La mia agilità di prima mattina era piuttosto scarsa, quindi la persona che stava bussando riprese a battere violentemente sulla porta. Che pazienza, oh.
Mi mossi al buio, cercando di non sbattere contro…qualsiasi cosa.
Sperai vivamente che non fosse Harry, perché in tal caso sarebbe rimasto spiacevolmente sconvolto nel vedermi in quelle condizioni. Indossavo una sottospecie di pigiama rosso/rosa con conigli, cani, gatti e chi più ne ha più ne metta.
Fortunatamente, o sfortunatamente, mi trovai davanti il mio allenatore, Marco.
“Camilla, sveglia anche Sofia, ho un annuncio importante da darvi.” mi guardò intensamente, come se stesse aspettando una mia risposta. Alzai il sopracciglio interdetta. Mi aveva fatta alzare dal letto, seppur la sveglia lo avesse preceduto, solo per dirmi questo? Esposi la mia ‘teoria’ a lui, che mi rispose con il suo solito sorriso sornione.
“Giovincella, vuoi si o no continuare a far parte della squadra italiana?” annuii leggermente, continuando a fulminarlo; odiavo quando faceva il capo che non può essere contraddetto. “Bene, allora muovi il sedere e fa’ come ti ho detto”. Detto ciò, girò i tacchi e si diresse verso la camera a fianco, quella di Caterina, Alessia e Charlie. Non osavo immaginare la faccia che avrebbe fatto Charlotte quando l’avrebbero svegliata e risi al pensiero. Non avrei voluto trovarmi nella situazione del mio allenatore per nulla al mondo.

L’atrio non era particolarmente affollato, se non per i fotografi e le altre squadre che avrebbero gareggiato.
Marco ci aveva avvisato che avremmo cominciato le prove un’ora prima la mattina e il pomeriggio si sarebbero protratte fino alle 18, per recuperare la lezione saltata del giorno prima.
Mi diressi con molta calma verso la mensa, sperando vivamente di non imbattermi in qualche fotografo che voleva “immortalare gli atleti nei vari momenti della giornata”, come aveva detto Marco.
Grazie al cielo, non trovai molte persone ai tavoli, men che meno Harry e il resto della band. Erano le 8 di mattina, figuriamoci! Almeno, io non mi sarei mai alzata a quell’ora se non fossi stata “costretta”.
Sofia e Charlotte stavano intrattenendo un discorso piuttosto animato, poiché, ad un certo punto, la prima delle due si era alzata di scatto, facendo voltare praticamente tutta la gente presente.
Mi avvicinai a loro, cercando di non ribaltare il vassoio con sopra la tazza e il piatto.
Notai subito il volto corrugato di Sofia, interessata ad osservare e captare ogni possibile movimento di Charlotte, che la ignorava senza troppi fastidi.
“Ehi belle giovincelle, di cosa stavate parlando?”  
“Di niente, Camilla!” rispose prontamente, anche troppo, Charlotte. Scambiò uno sguardo fugace con l’altra mia compagna, che continuava a fissarla mascherando ogni emozione.
Mi stavano nascondendo qualcosa, era ovvio.
Rimasi ad osservarle, cercando di comprendere quale fosse il motivo del loro silenzio, interrotto ogni tanto da il cucchiaino che Charlie usava per mescolare con enfasi il thè davanti a lei.
“Su, sputate il rospo.”
Altro sguardo, altri miei pensieri omicidi se non mi avessero risposto immediatamente. Stavo per alzare la voce quando finalmente Sofia si decise a parlare.
“Abbiamo… Abbiamo letto una cosa su internet, stamani.” corrugò la fronte guardandomi e le feci gesto di continuare. “Abbiamo letto una cosa su te e Harry…”
Scossi leggermente la testa. Io e Harry? Cosa avevano potuto scrivere su di me e lui? Insomma, ci eravamo visti solo una volta e quel giorno eravamo nel retro dell’hotel appunto per non farci vedere, senza che ci fosse quasi nessuno. Quasi.
“Cosa avete letto?” chiesi alle mie amiche.
“Beh… più che altro le solite ragazzine gelose che insultano a caso perchè una ragazza è riuscita a fare breccia nel cuore del loro futuro marito…”
Scossi impercettibilmente la testa, avvicinando il viso allo schermo del telefono di Charlotte, riuscendo subito a comprendere il perché della loro agitazione.
Una sfilza di “chi è quella lààààà?” o “io la uccido xdxdxd” o ancora “maledetta, almeno harry poteva scegliere una ragazza carina, no? Perché proprio una racchia????” riempivano la home di twitter, lasciandomi di stucco.
Avevo già assistito ad una cosa del genere, ma fino ad allora non avevo capito di cosa si trattasse, di come ci rimanesse la persona in questione.
In quel momento ero io la ragazza al centro dell’attenzione, ero io quella che veniva insultata semplicemente per essere uscita una volta con un cantante famoso, ero io quella che si sentiva distrutta, senza saperne il motivo.
Scambiai una fugace occhiata con le mie amiche prima che il mio allenatore comparve con il suo solito sorriso sul viso.
“Allora ragazze, dormito bene? Oggi ci si allena tutto il giorno, quindi nessuna uscita o appuntamento,” mi guardò intensamente “intesi?”. Alzai un sopracciglio, contrariata.
“Perché? Si, insomma, mica ci alleniamo tutte le ore del giorno!” il mio tono di voce doveva essersi alzato di un’ottava, poiché tutte le persone nel giro di dieci metri si girarono a guardarmi, facendomi abbassare lo sguardo.
“Fate come vi ho detto, oggi si resta in hotel, è un obbligo.” Rimasi qualche secondo fermo immobile e poi, finalmente, se ne andò.
Sbuffai, allungando la mano verso la tasca ed estraendo il telefono.
La mia uscita con Harry avrebbe dovuto aspettare.






Okaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaay. Non sono morta.
Vi prego non uccidetemi, so di aver postato questo capitolo dopo mesi e mesi, ma l'ispirazione come potete vedere è scarsa.
E' solo di passaggio, lo so, e ciò mi scombina completamente i piani, ma non potevo aspettare ancora nel pubblicarlo.
Se c'è qualcuno che ancora segue questa storia, vi prego lo dica, così non mi sento una sciocca nel continuare a scriverla.
Grazie di esserci!

Vale



Ecco qui Camilla!

ds
  
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