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Autore: ElisaBooBear    26/06/2013    2 recensioni
Katherine era una normale ragazza di quasi 16 anni. Tre mesi fa la sua vita si era interrotta psicologicamente, i suoi genitori morirono e lei si chiuse in se stessa. Ma un giorno ascoltò una voce angelica di cui si innamorò senza sapere di chi fosse. Presto sarebbe entrato un ragazzo nella sua vita, anzi 5, ma solo uno le conquistò il cuore. Un sogno che diventa realtà...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scesi il primo scalino, poi il secondo, guardavo la gente che parlava, osservava e poi lui. Quell’angelo venuto per salvarmi. Scesi tutta la scalinata di marmo, arrivata all’ultimo scalino mi fermai, lo guardai negli occhi, e sorrisi. Lui mi prese la mano e una voce annunciava i nostri nomi.
X: Katherine Pierce, aspirante reginetta pure lei, del secondo anno, il suo accompagnatore è… un momento c’è stato un piccolo cambiamento…il suo accompagnatore Louis Tomlinson. Prego prendete posto al centro.
Credevo di essere l’ultima della lista invece dietro di me scese una ragazza bionda, con i capelli mossi, occhi azzurri e un vestito bellissimo. Un momento…era Sarah. Era bellissima e non l’avrei conosciuta nemmeno se fosse stata lei a dirmi di essere Sarah.Il suo vestito era meraviglioso, era color crema, e aveva perle e decorazioni ovunque. http://www4.pictures.zimbio.com/mp/-uSj9tDZAiNl.jpg
Purtroppo non aveva nessun accompagnatore e quando arrivò alla fine non trovò nessuno. Tutti ridevano, ma io mi sentivo un po’ male per lei.
Il mio stupore fu inimmaginabile nel vedere che si offrì Harry, la guardò negli occhi e le sorrise e poi la prese con se. In parte ero felice per la mia amica. Tutti aprirono la bocca per lo stupore. E brava Sarah, hai colpito pure questa volta.
Mi ricomposi, le ragazze erano tutte da una parte e i maschi erano dall’altra, la musica partì “All I need “http://www.youtube.com/watch?v=0wCuyZkMZTw, Louis si avvicinò a me.
Ci sfiorammo le mani, poi mi cinse il fianco con la sua presa delicata ma decisa, cominciammo a danzare, ci muovevamo come farfalle in mezzo a tutti. Vidi che c’era Regina che ballava con Federico, invece che con Stefan. Louis mi faceva volteggiare come una piuma, mi sentivo protetta con lui.”. Si avvicinò e mi disse:
Louis: Mi concedi un altro ballo?
Io: Certo.
Danzavamo allo stesso ritmo degli altri, tutti attorno ci guardavano. Le sue forti braccia mi stringevano il fianco, mi facevano volteggiare come una farfalla, il suo tocco mi faceva rabbrividire e ogni volta che i nostri sguardi incrociavano provavo sensazioni nuove, come la fiducia. Cosa che con lui avevo sempre fatto fatica a trovare.
Con gli occhi sembrava mi scavasse dentro di me, per scoprire ogni angolo, ogni parte, per imparare a conoscermi, per capire come ero fatta. Per amarmi com’ero.
Potevamo andare avanti ore e ore, mai ci saremo stancati. Volsi lo sguardo a Sarah, ballava in sintonia con Harry, ciò nonostante si guardavano a malapena e a vederli sembravano due ballerini professionisti che ballano da anni in coppia, ma non ci mettono il sentimento l‘uno per l’altra.
Improvvisamente sembrò scoccare una scintilla che li attrasse entrambi a guardarsi negli occhi, sarà per il cambio di musica (Give me love http://www.youtube.com/watch?v=FOjdXSrtUxA ), sembravano avvolti in una nebbia di passione che solo loro potevano vederci attraverso e guardarsi negli occhi.
Lei gli sorrise, un sorriso solare, mentre il suo, quello di Harry sembrava più un sorriso da “scusa poi ci imbuchiamo da qualche parte e ci facciamo?”.
Quando la musica finì la preside ci avvisò che la reginetta sarebbe stata eletta a breve, e nel frattempo pregava le dame in gara di recarsi nei proprio camerini per sistemarsi.
I tacchi cominciavano a farmi male e Louis si accorse che camminavo un po’ strana.
Così quando tutte si precipitarono come orsi nelle proprie stanze, Louis mi prese in braccio e mi portò fin su alla scalinata, con lo sguardo di tutti puntato contro.
Arrivati alla mia porta, mi fece scendere e io lo ringraziai, poi entrai e vidi le mie due compagne che si sistemavano i capelli, il trucco, il vestito e c’era addirittura chi messaggiava.
Mi tolsi le scarpe e guardai le caviglie che nel frattempo erano diventate rosse e avevo le vesciche. M dovevo resistere. Mi appoggiai al davanzale della finestra, mentre le altre uscivano di corsa bisticciando su chi fosse la migliore.
Osservai il cielo nero e stellato, con miliardi di stelle che quella notte brillavano sopra ogni cosa. All’improvviso vidi una stella cadente ed espressi il mio desiderio più grande: trovare la fiducia in Louis, nonostante tutto.
Volsi un ultimo sguardo al quel cielo magnifico, quando sentii due mani stringermi i fianchi, qualcuno si appoggiò a me e percepii il respiro affannato di Louis sul collo.
Lo riconobbi dal tocco, che solo lui sapeva fare.
Louis: Piccola, sei bellissima stasera. Sei la mia principessa.
Io: Grazie…senti Louis a proposito di stamattina.
Louis: Lo so lo so…. Per te non ha contato nulla, anche se non ne sono certo perché sembravi eccitata e coinvolta quanto me. E non mi hai respinto…
Io: Non montarti la testa, era mattina, ero appena sveglia e tu più che me sapevi qual’era il miglior modo per “ammaliarmi”.
Louis: Io ti voglio Katherine, sei la persona che desidero di più al mondo al momento, ti voglio come mai nessuna ho voluto. Sei unica, sei il mio primo vero amore. Fidati di me.
Io: Non riesco per quanto lo voglia.
Louis: Non succederà perché il mio cuore appartiene a te il mio corpo desidera solo te. Ogni tua mossa e ogni tuo respiro mi fanno impazzire. Ed è la prima volta che mi dichiaro così spontaneamente.
A quelle parole rabbrividii e mi voltai per guardalo. Gli presi le mani tra le mie. Le appoggiai al mio viso, poi le bacia, con amore, con tutto l’amore che provavo per lui.
Io: Tu per me sei più di una semplice cotta. Sei molto più di un semplice ragazzo carino e famoso, ma non riesco a fidarmi di te, e tu non dovresti fidarti di me. Io sono cambiata ultimamente, sono una puttana per come mi vedono e non voglio farti del male.
Mi voltai verso l’oscurità, illuminata da tante piccole stelle, ma lui mi prese da dietro e mi strinse a se per consolarmi, e sentii sul mio fondoschiena una prosperità. Mi vennero i brividi, dovevo fare qualcosa, dovevo rispondere ai suoi corteggiamenti perché lui presto si sarebbe stancato.
Così mi voltai di scatto e cogliendolo di sorpresa lo baciai, appoggiai le mie esili labbra sulle sue.
Le nostre lingue si incrociavano, si accarezzavano, disegnavano movimenti passionali. Una sua mano scivolò appena sopra al fondoschiena, nella cavità lombare, mentre l’altra era immersa tra i miei capelli. Le lingue si muovevano sempre più forti, finché Louis non mi morse il labbro inferiore, provocando una fuori uscita di sangue. A quel punto mi fermai, mandai giù la saliva e mi asciugai le labbra, poi toccai la parte morsa e Louis si avvicinò, mi diede un bacio.
Louis: Scusami se ti ho fatto male.
Non risposi, anzi lo feci ma con un gesto. Lo baciai indifferente a quello che sarebbe potuto succedere se qualcuno fosse entrato.
Louis sorrise sulle mie labbra mi prese i fianchi dolcemente mi appoggiò al tavolino dove c’erano i trucchi e le varie cianfrusaglie. Alzò piano piano la gonna di velluto e organze, accarezzando le varie parti delle gambe provocandomi dei lievi sussulti. La mano andava su e giù lentamente e a volte sfiorava la mia intimità e respirai affannosamente sul suo collo, provocandogli un movimento brusco che lo fece avvicinare ancora di più.
Louis: Kath…
Io: Si…
Louis: Fermati.
Io: No ti prego ti voglio troppo.
Louis mi staccò violentemente, come se fossi una sanguisuga fastidiosa. Quella mossa mi offese a tal punto che mi alzai di scatto per prendere la mia roba e uscire.
Ma mi fermò tirandomi a sé con la mano.
Louis: Ehi… non sei pronta. Non stiamo nemmeno insieme.
Io: Scusa, non avrei dovuto assecondarti. Lo volevo con tutto il cuore, ma a quanto pare tu sei più insicuro di me.
Louis: Katherine…potresti pentirtene, io ti voglio davvero, ma voglio che pure tu mi desideri come lo faccio io. Voglio che tu ne sia certa, forse adesso credi di esserlo perché sei presa dal momento di passione ma chi ti dice che domani te ne pentirai?
Io: Pentirmene? Sei la prima cosa bella che mi è capitata dopo mesi di buio totale!
Louis:… Katherine io ti…
Stava per dirmi qualcosa quando Harry irruppe bruscamente nella stanza.
Harry: Vi muovete voi due? Stiamo aspettando solo voi!
Puntò lo sguardo sulla mia gonna, che avevo sistemato male ed era ancora a mezza coscia. Il suo sguardo fu unico.
Harry: Con te facciamo i conti dopo.
Trascinai Louis verso la porta, ma prima di aprire aspettai un momento.
Io: Aspetta prima devo fare una cosa…
Louis mi guardò interdetto, cercando di capire cosa volessi fare.
Lo tirai a me e lo baciai, un bacio casto ma romantico e poi mi avvicinai al suo orecchio.
Io: Sei speciale, mi fai impazzire… Sei solo mio Louis.
Mi guardò stupefatto da quel che avevo appena lasciato uscire dalla mia bocca. Mi ricambiò anche lui con un bacio.
Quei momenti, quei 10 minuti che parevano un eternità passati ci legavano sempre di più, mi facevano sentire al sicuro dal tutto.
Uscimmo dalla stanza con gli sguardi di tutti puntati addosso.
Guardai Regina che nel frattempo si atteggiava a essere la reginetta, come se già lo sapesse.
Poi si avvicinò e mi sussurrò qualcosa.
Regina: in giro si dice che tu stia con Louis Tomlinson…E’ vero?
Io: Be…
Lo guardai dritto negli occhi per cercare aiuto, dovevo confermare oppure negare tutto e tenere la cosa solo per noi?
Non mi disse nulla, stava guardando Harry.
Io: Non ancora, lui ci prova, ma io non sono certa di quello che voglio. Non voglio farlo soffrire.
Regina: Bene bene. E styles? Che mi dici, è liberi?
E adesso dovevo pensare attentamente cosa dire, lasciare campo spianato a Sarah o metterle i bastoni tra le ruote?
Io: E’ un ragazzo a cui piace… provare.
Sembrava non capire la mia metafora, così si allontanò.
La preside prese parola  le luci si affievolirono. Man mano che ci chiamavamo noi scendevamo e ci fermavamo ognuno nello scalino prestabilito.
Io ero quasi all’apice della scalinata essendo quasi la più vecchia di qualche mese. Un riflettore si illuminò al centro della scalinata
Cercai la mano di Louis nel buio, ero agitata. Se fino a prima poco mi importava del ballo e della reginetta, ora il verdetto mi stava dando i nervi.
La preside dopo lunghi discorsi insensati, ricevette una busta azzurra, dentro c’era il nome della fortunata reginetta.
Ovvio che non sarei stata io, odiata da tutti, emarginata, orfana, sfigata.
Louis mi strinse la mano e scorsi i suoi occhi più azzurri che mai che mi osservavano con passione.
Mi voltai e gli sorrisi, un sorriso nervoso.
Louis: Non importa se sarai o no la reginetta, tu per me sarai sempre una principessa. La mia principessa. E ti adoro proprio per questo per tutte le tue piccole cose.
Non risposi dall’agitazione ma la mia espressione fece capire a Louis che ero paralizzata da quel commento.
Preside: E ora signori e signori il momento più atteso…la reginetta d’inverno 2012 è…. *rullo di tamburi*….
La preside aprì la busta e il riflettore si posò su di lei, ne estrasse un foglietto con una nome scritto.
Si avvicinò a lei una ragazza con la coroncina su un cuscinetto di raso boreaux. Era una carnicina bellissima, impreziosita da un diadema blu notte al centro e tanti piccoli diamanti luccicanti che lo contornavano.
Preside: La reginetta è…. La signorina Katherine Salvatore. Congratulazioni.
E un riflettore si posò su di me, illuminandomi in pieno, come un raggio che illumina una stella nel buio.
  
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