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Autore: Last Hope    26/06/2013    10 recensioni
Bella è chiusa in un manicomio a Seattle, questo perchè continua a parlare di una famiglia,i Cullen. Nessuno però a Forks li conosce.
Cosa succederà?
Dal primo capitolo:
"Accesi l’abatjour che era sul comodino e mi guardai intorno, le mura bianche, le tende bianche, le lenzuola bianche; tutto intorno a me era bianco, e non era difficile capire dove mi trovassi. In manicomio, ecco dove ero finita.
Chiusi gli occhi e mi rigettai a peso morto sul letto, portandomi una mano sugli occhi.
I Cullen non esistevano, nessuno li conosceva, non erano mai stati a Forks. "
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
Capitoli:
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Ciao ragazze, scusatemi davvero per il ritardo di quasi due settimane, ma oggi ho avuto un esame tosto, con una iena, che mi ha chiesto l'unica cosa del programma che non avevo fatto -_-.
Beh, sono fortunatissima io!
Comunque, per riprendermi sono qui, allietatemi con tante recensioni, me lo merito :3
La storia vi piace?Se non è così fatemelo sapere e mi metterò d'impegno .
Vi lascio alla storia, buona lettura!
CAPITOLO 3
I fiocchi di neve continuavano a scendere giù, mentre il mio respiro iniziava ad affannarsi. In quegli ultimi mesi avevo passato tutte le giornate e le notti a cercare di scacciare i demoni della mia mente, avevo cercato di darmi un contegno, avevo cercato di nuovo di prendere in mano le redini della mia vita. Volevo uscire da quel manicomio, volevo tornare a casa, da Charlie. 
Mi ero sempre domandata perchè il mio cervello mi avesse fatto un tiromancino del genere, immaginare persone mai realmente esistite, da un giorno all'altro, e poi scoprire che tutto quello che hai vissuto, sia stato opera della pazzia.
Pazza.
Ero davvero pazza?
Se lo ero, dovevo congratularmi con la mia mente, che proiettava immagini molto nitide e reali. Proprio come quella figura che mi stava davanti, coperta da un mantello con il cappuccio nero che gli cadeva sul volto, celando la sua identità.
Eppure quella figura mi era così maledettamente familiare..
<<  Isabella... >> mormorò voltandosi verso di me e togliendosi il cappuccio. Il cuore mi saltò in gola, iniziando a pompare più sangue del dovuto, la sua pelle diafana si confondeva quasi con i fiocchi di neve che si posavano su di essa, e i suoi occhi color vermiglio spiccavano attorno a tutto quel bianco.
Vampiro, sussurrò la mia mente mentre iniziavo a squotere il capo.
Impossibile, i vampiri non esistevano, quello era soltanto il frutto della mia mente, nulla di più. Sarei tornata sotto l'albero di Natale e avrei proseguito la mia strada,pronta a guarire e tornare me stessa.
Chiusi gli occhi e dopo un respiro profondo, infilai i guanti che ero venuta a prendere, e mi incamminai verso il cortile della scuola.
<<  Non così infretta,piccola umana >> il mio polso venne afferrato dalla sua mano fredda, fredda come il ghiaccio. << Abbiamo tante cose da dirci, mia cara Isabella >> Il suo volto si avvicinò pericolosamente al mio, producendo la classica nuvoletta bianca dovuta al freddo. 
<< Lasciami, tu non esisti >> sputai tra i denti, mentre cercavo di liberarmi dalla sua stretta ferrea. 
Eppure era così reale per essere una stupida proiezione della mia mente..
La sua risata divertita si librò nell'aria come un gabbiano in volo, scosse il capo e mi guardò divertito. << Sciocchi umani. La vostra mente è talmente debole da far sbiadire tutti i ricordi. E' talmente debole da essere piegata dalla volontà di qualche altro essere umano. >>  Afferrò il mio mento tra il pollice e l'indice e si avvicinò a me, come per studiarmi. << Eppure, la tua mente è affascinante, mia dolce Isabella. Così forte per essere quella di uno stupido mortale. >>   Posai il mio sguardo sulla sua figura. I suoi  capelli color mogano erano in contrasto con la sua pelle diafana, i suoi occhi rossi erano grandi, come la luna.
<< Chi sei? >>  la mia voce non fu che un sussurro strozzato.
<< Il mio nome è Liam, e sonouno scudo. Mi serve il tuo aiuto>> disse.
<< Uno scudo? >> Assurda, quella conversazione era totalmente assurda. Sapevo di essere totalmente pazza, ma scene come questa la mia mente non le proiettava tutti i giorni.
<< Già,  posso proteggere i miei pensieri e il mio corpo tramite una barriera, proprio per questo sono l'unico oltre a te, a ricordare tutto. So chi sono i Cullen, anche se loro hanno fatto di tutto per farcelo dimenticare >> continuò.
<< Loro chi? >>  Si voltò verso una parte imprecisata, per poi riportare il suo sguardo su di me.
<< Stanno venendo a cercarti. >> afferrò un medaglione con uno stemma e me lo porse << Questo è lo stemma della mia famiglia. Cercalo, appartiene alla famiglia Hon, io sono il figlio di Mark Hon ed Emily Shalton e le quattro stelle indicano i membri della nostra famiglia. Ti aiuterà a capire che non sei pazza. La tua testa non è in grado di immaginare cose che sono vere e appartengono a secoli fa. Tornerò tra qualche giorno, così tu potrai riflettere.. Ho bisogno di te,per liberare tutti, Isabella. Ora tocca a te scegliere se credermi o meno... non lasciare che i tuoi ricordi scompaiano. Il vostro amore è troppo forte per poter sbiadire >>. Guardai il medaglione, e dopo un battito di ciglia ero sola, in quel buio parcheggio.
" Tu sei la mia vita adesso "
" Io sono Alice, so già che diventeremo ottime amiche "
" Esci con una più vecchia di te, fico!"
" Io sono Esme, abbiamo cucinato un piatto italiano per te "
" Lascia che ti guardi la ferita "
" Lei ci metterà in pericolo! "
" Lui è Jasper "
" ... non lasciare che i tuoi ricordi scompaiano. Il vostro amore è troppo forte per poter sbiadire. "
Mi alzai di scatto con un groppo in gola, ero tutta sudata e il mio cuore sembrava stesse per uscirmi fuori dal petto.
Accesi l'abatjour e guardai il medaglione che avevo posato sul comodino, era un'aquila con le ali spiegate e quattro stelle sotto le zampe. Mi sporsi e afferrai il portatile da sopra la scrivania, attesi che si aprisse la pagina iniziale di Google e digitai il nome Mark Hon.
La famiglia Hon fu una delle famiglie più ricche nell'Irlanda dell'ottocento, la dinastia ebbe inizio con Mark, ricco proprietario terriero che abitava in un castello sulle sponde del fiume Horom, si sposò con la principessa Emily Shalton ed ebbero due figli, Harry Hon , il primogenito, e Alistar Hon. Quest'ultimo scomparve all'età di vent'anni circa e nessuno ebbe più sue notizie.
<< Allora esiste davvero >> mormorai guardando lo stemma della famiglia, raffigurato a destra. Se lui esisteva ed era davvero un vampiro, poteva significare solo una cosa; anche i Cullen esistevano, e qualcuno voleva che nessuno si ricordasse di loro.
Le domande che si affollavano nella mia mente erano solo tre:
Perchè qualcuno voleva che tutti dimenticassero l'esistenza dei Cullen,chi erano,e cosa sarei servita io.
Sospirai e mi avvicinai alla finestra.
In quel momento la mia razionalità stava combattendo contro il mio cuore; la razionalità mi diceva di lasciar perdere, che era una pazzia, che in realtà non esisteva nessuno da salvare, era tutto frutto della mia immaginazione.
Il mio cuore diceva che era tutto vero, e batteva all'impazzata al solo pensiero di rivedere Edward.
Cosa avrei dovuto fare?
--
Ragazze scusate il ritardo, come vi ho già detto ero impegnata con un esame.
L'aggiornamento de " il seduttore " arriverà entro la fine della settimana!
Fatemi sapere cosa ne pensate, e se sono caduta nel banale!
Un bacione, Hope.

Ciao ragazze, scusatemi davvero per il ritardo di quasi due settimane, ma oggi ho avuto un esame tosto, con una iena, che mi ha chiesto l'unica cosa del programma che non avevo fatto -_-.Beh, sono fortunatissima io!Comunque, per riprendermi sono qui, allietatemi con tante recensioni, me lo merito :3La storia vi piace?Se non è così fatemelo sapere e mi metterò d'impegno .Vi lascio alla storia, buona lettura!

 


CAPITOLO 3

 


I fiocchi di neve continuavano a scendere giù, mentre il mio respiro iniziava ad affannarsi. In quegli ultimi mesi avevo passato tutte le giornate e le notti a cercare di scacciare i demoni della mia mente, avevo cercato di darmi un contegno, avevo cercato di nuovo di prendere in mano le redini della mia vita.

Volevo uscire da quel manicomio, volevo tornare a casa, da Charlie. Mi ero sempre domandata perchè il mio cervello mi avesse fatto un tiromancino del genere, immaginare persone mai realmente esistite, da un giorno all'altro, e poi scoprire che tutto quello che hai vissuto, sia stato opera della pazzia.Pazza.Ero davvero pazza?Se lo ero, dovevo congratularmi con la mia mente, che proiettava immagini molto nitide e reali. Proprio come quella figura che mi stava davanti, coperta da un mantello con il cappuccio nero che gli cadeva sul volto, celando la sua identità.

Eppure quella figura mi era così maledettamente familiare..<<  Isabella... >> mormorò voltandosi verso di me e togliendosi il cappuccio. Il cuore mi saltò in gola, iniziando a pompare più sangue del dovuto, la sua pelle diafana si confondeva quasi con i fiocchi di neve che si posavano su di essa, e i suoi occhi color vermiglio spiccavano attorno a tutto quel bianco.

Vampiro, sussurrò la mia mente mentre iniziavo a squotere il capo.Impossibile, i vampiri non esistevano, quello era soltanto il frutto della mia mente, nulla di più. Sarei tornata sotto l'albero di Natale e avrei proseguito la mia strada,pronta a guarire e tornare me stessa.Chiusi gli occhi e dopo un respiro profondo, infilai i guanti che ero venuta a prendere, e mi incamminai verso il cortile della scuola.
<<  Non così infretta,piccola umana >> il mio polso venne afferrato dalla sua mano fredda, fredda come il ghiaccio. << Abbiamo tante cose da dirci, mia cara Isabella >> Il suo volto si avvicinò pericolosamente al mio, producendo la classica nuvoletta bianca dovuta al freddo. 

<< Lasciami, tu non esisti >> sputai tra i denti, mentre cercavo di liberarmi dalla sua stretta ferrea. Eppure era così reale per essere una stupida proiezione della mia mente..La sua risata divertita si librò nell'aria come un gabbiano in volo, scosse il capo e mi guardò divertito. << Sciocchi umani. La vostra mente è talmente debole da far sbiadire tutti i ricordi. E' talmente debole da essere piegata dalla volontà di qualche altro essere umano. >>  Afferrò il mio mento tra il pollice e l'indice e si avvicinò a me, come per studiarmi. << Eppure, la tua mente è affascinante, mia dolce Isabella. Così forte per essere quella di uno stupido mortale. >>   Posai il mio sguardo sulla sua figura. I suoi  capelli color mogano erano in contrasto con la sua pelle diafana, i suoi occhi rossi erano grandi, come la luna.

<< Chi sei? >>  la mia voce non fu che un sussurro strozzato.<< Il mio nome è Liam, e sonouno scudo. Mi serve il tuo aiuto>> disse.<< Uno scudo? >>

Assurda, quella conversazione era totalmente assurda. Sapevo di essere totalmente pazza, ma scene come questa la mia mente non le proiettava tutti i giorni.<< Già,  posso proteggere i miei pensieri e il mio corpo tramite una barriera, proprio per questo sono l'unico oltre a te, a ricordare tutto. So chi sono i Cullen, anche se loro hanno fatto di tutto per farcelo dimenticare >> continuò.<< Loro chi? >>  Si voltò verso una parte imprecisata, per poi riportare il suo sguardo su di me.<< Stanno venendo a cercarti. >> afferrò un medaglione con uno stemma e me lo porse << Questo è lo stemma della mia famiglia. Cercalo, appartiene alla famiglia Hon, io sono il figlio di Mark Hon ed Emily Shalton e le quattro stelle indicano i membri della nostra famiglia. Ti aiuterà a capire che non sei pazza. La tua testa non è in grado di immaginare cose che sono vere e appartengono a secoli fa. Tornerò tra qualche giorno, così tu potrai riflettere.. Ho bisogno di te,per liberare tutti, Isabella. Ora tocca a te scegliere se credermi o meno... non lasciare che i tuoi ricordi scompaiano. Il vostro amore è troppo forte per poter sbiadire >>. Guardai il medaglione, e dopo un battito di ciglia ero sola, in quel buio parcheggio.





" Tu sei la mia vita adesso "

" Io sono Alice, so già che diventeremo ottime amiche "

" Esci con una più vecchia di te, fico!"

" Io sono Esme, abbiamo cucinato un piatto italiano per te "

" Lascia che ti guardi la ferita "

" Lei ci metterà in pericolo! "

" Lui è Jasper "


" ... non lasciare che i tuoi ricordi scompaiano. Il vostro amore è troppo forte per poter sbiadire. "



Mi alzai di scatto con un groppo in gola, ero tutta sudata e il mio cuore sembrava stesse per uscirmi fuori dal petto.Accesi l'abatjour e guardai il medaglione che avevo posato sul comodino, era un'aquila con le ali spiegate e quattro stelle sotto le zampe. Mi sporsi e afferrai il portatile da sopra la scrivania, attesi che si aprisse la pagina iniziale di Google e digitai il nome Mark Hon.


La famiglia Hon fu una delle famiglie più ricche nell'Irlanda dell'ottocento, la dinastia ebbe inizio con Mark, ricco proprietario terriero che abitava in un castello sulle sponde del fiume Horom, si sposò con la principessa Emily Shalton ed ebbero due figli, Harry Hon , il primogenito, e Liam Hon. Quest'ultimo scomparve all'età di vent'anni circa e nessuno ebbe più sue notizie.

<< Allora esiste davvero >> mormorai guardando lo stemma della famiglia, raffigurato a destra. Se lui esisteva ed era davvero un vampiro, poteva significare solo una cosa; anche i Cullen esistevano, e qualcuno voleva che nessuno si ricordasse di loro.Le domande che si affollavano nella mia mente erano solo tre:Perchè qualcuno voleva che tutti dimenticassero l'esistenza dei Cullen,chi erano,e cosa sarei servita io.

Sospirai e mi avvicinai alla finestra.


In quel momento la mia razionalità stava combattendo contro il mio cuore; la razionalità mi diceva di lasciar perdere, che era una pazzia, che in realtà non esisteva nessuno da salvare, era tutto frutto della mia immaginazione.Il mio cuore diceva che era tutto vero, e batteva all'impazzata al solo pensiero di rivedere Edward.
Cosa avrei dovuto fare?

 

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Ragazze scusate il ritardo, come vi ho già detto ero impegnata con un esame.L'aggiornamento de " il seduttore " arriverà entro la fine della settimana!
Fatemi sapere cosa ne pensate, e se sono caduta nel banale!
Un bacione, Hope.

   
 
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