Quella tazza di camomilla riposa lì da un anno, ormai. Ma l’ho lasciata raffreddare ed ammuffire come me.
Mi chiamano autolesionista, già. Da quando te ne sei andato, mi siedo qui tutti i giorni, ed aspetto il tuo ritorno. Vedo sempre la stessa cosa dalla finestra. Le tue scarpe da ginnastica macchiate. Forse ci giocano i cani. O qualcuno felice. Qualcuno che non sono io.
La mia è una storia da Romeo e Giulietta, in cui si muore per amore. Sono parole senza senso, lo so.
Ti lascio questo biglietto.