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Autore: Ilarix96    27/06/2013    1 recensioni
Pagine tratte dai diari di due ragazzi costretti ad andare a vivere in Afghanistan, Andry come soldato e Erika con la famiglia....Le loro vite si intrecceranno e i protagonisti dovranno superare delle difficoltà.
In questa parte il protagonista è Andry.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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25 luglio
Oggi siamo andati molto vicini a pericolo: siamo passati davanti a un covo di Sovietici e alcuni ci hanno visto. Sembravano minacciosi, quindi ci siamo preparati ad attaccare, ma fortunatamente non è successo nulla. Domani è il mio diciottesimo compleanno e io me lo devo passare in questo bel posticino.
Spero che almeno qualcuno si ricordi di me, ma non è molto probabile. I miei non si sono ricordati  neanche il diciassettesimo compleanno e i miei amici mi hanno chiesto”ma li compi oggi?”E hanno improvvisato una festa. Sono destinato a essere dimenticato, a non essere niente, a quanto pare... Anche una lettera di due parole per farmi gli auguri mi basta.Solo questo.
                                                                                                                                              Andry
                                                                                                         
                                                                                      
                                                                                                                                27 luglio
Inaspettatamente, tra ieri e oggi mi sono arrivati diversi regali, perfino dai miei genitori. Strano che se lo siano ricordati, forse l’hanno segnato nel calendario. Mi hanno regalato un maglione. Cosa me ne faccio di un maglione a luglio non lo so, mia mamma non ci ha mai azzeccato con i regali. Vabbè… Big J e il gruppo mi hanno mandato una lettera e mi hanno detto che il mio regalo mi aspetta quando torno a casa, se torno. Mi sembra una cosa assurda perché sarà passato un anno chissà se si ricorderanno ancora di me. Ho ricevuto auguri dal mio cerchio di amici e da Lisa, una ragazza che stava spesso nel nostro gruppo perché c’è il suo ragazzo, Brandon detto Brad. Che nome orribile.
Oggi ci siamo chiariti anche io e Jack e la freddezza che c’era prima è quasi scomparsa.
Dopo aver svolto tutti i miei doveri, sono a trovare Quello che avevo salvato(non so ancora come si chiama!) e sua moglie. La casa era di uno squallore incredibile. C’erano pareti scrostate, mobili antichi mangiati dalle tarme, una lampadina in croce, perché le altre erano tutte fulminate, una cucina piccola con un fornelletto da campo.
Mi hanno dato un dolcetto con del miele, tipico della tradizione della loro famiglia e dopo hanno cominciato a parlare così velocemente che non riuscivo a star loro dietro. Quando smetteva di parlare uno, attaccava l’altra, e viceversa, parlavano l’uno sopra l’altra e ogni tanto interveniva anche la nonna, la mamma della signora, che raccontava episodi del tempo passato( che la maggior parte delle volte non centravano niente).
-E così sei un soldato dei mujaidin,vero?- -Si- -Ti dobbiamo ringraziare moltissimo per quello che hai fatto, quella scatola aveva delle cose importantissime per noi.-  ha attaccato il signore -E , che sbadato, non mi sono ancora presentato, sono Karmas, ex insegnante di una scuola di Kabul. L’hanno distrutta e adesso sto cercando un altro lavoro. Lei è mia moglie Sahara,come il deserto.- -Già,mio padre è africano. Mia madre si chiama Elija, vive con noi e bada ai bambini insieme a me.- - I nostri bambini si chiamano Ramin e Azara.- - Tu come ti chiami?- - Mi chiamo Andrew ma potete chiamarmi Andry se volete- -Bene Andy. Ti piace?- si riferiva al dolcetto forse-Si, è molto buono.- -E fare il soldato ti piace?- -Se devo essere sincero, non molto.- -Ah…Come mai?- -Mi ci hanno mandato. E poi non mi piace l’idea di morire.- -Però salvi la gente e se sei dalla parte giusta: potresti liberare un paese.- -La gente la uccido anche e poi, chi può sapere qual è la parte giusta e quale sbagliata? É una questione di punti di vista, secondo me. Per noi americani, questa è la parte giusta, mentre per i Russi è l’altra.- -Hai ragione, ma io direi che tu sei nella parte giusta.- inaspettatamente Elija è intervenuta.
-Nella guerra non c’è nulla di giusto,è solo polvere,corpi, sangue, macerie e miseria.- -Hai perfettamente ragione- -E perché ti hanno mandato qua, allora?- -Se dicessi che è perché non ero un genio a scuola, non mi credereste- -Beh, ci sono tanti altri lavori…poi in America…- -Il mio rapporto con i miei è un po’ complicato.- -Ci piacerebbe molto darti una mano…- -Penso che non sia possibile.- -Almeno raccontaci che cosa è successo. Ne ho avuti tanti di ragazzi come te.- raccontata tutta la storia,dal mio primo giorno di scuola fino all’ultimo, lui mi ha detto -Che genitori! Tua madre è così perché ha pensato che da te non si poteva ricavare nulla di buono?- -Penso di si.- -Peggio dell’ Afghanistan!- -Quando insegnavo, c’erano dei ragazzi che venivano a scuola con dei segni rossi sul viso, ma non mi hanno mai detto perché. C’erano pochissime ragazze, perché molte dovevano badare ai fratelli più piccoli, anche di madri che non erano loro, ma erano sposate con il loro padre. Sai come si chiama questo?- -Poligamia,penso.- -Esatto. Nel tuo Paese non c’è e io la trovo assolutamente una cosa orribile. Ci piacerebbe andare in un altro paese ma non possiamo perché Elija è troppo vecchia e i bambini hanno i loro amici e vanno a scuola.- -Forse il ragazzo deve tornare al campo….- -Oh si, è tardissimo! Grazie per il dolcetto. Arrivederci!- -Ciao,torna a trovarci!-
Erano le cinque passate da un pezzo e noi dovevamo essere al campo al massimo per le quattro e mezza! Come faccio a entrare? Mi dovevo far vedere da un mio amico che mi avrebbe fatto scavalcare il cancello. Ho girato intorno al campo per un po’ alla ricerca di un buco o una rete bassa o un amico. Mi sentivo osservato, non so da chi ma avevo l’impressione che qualcuno mi stesse guardando. Ho sentito che hanno cominciato a cercarmi. Ho visto Lane, che era da una parte con i suoi amici a bere l’impossibile (clandestinamente), perché gli arrivava  tutto d un suo amico. Dato che erano abbastanza vicini alla rete, mi sono messo a chiamarlo sottovoce, ma dopo vari tentativi lui era ancora lì che sbevacchiava e rideva, senza accorgersi di niente.
Ho girato per un’altra mezz’ora sempre con quella sensazione di essere osservato, poi ho visto Jack, che stava da una parte anche lui. L’ho chiamato due o tre volte e finalmente si è girato e mi ha visto.
-Pensavamo tutti che fossi morto, idiota!- -Facciamo le corna, sono solo arrivato in ritardo…- -Ma dove ti eri messo? Eri da Erika?- -No, non ti posso dire dov’ero, mi prenderesti per un’imbecille. Mi fai entrare per favore?- -Come faccio?- -Cerca di prendere le chiavi dalla tasca del generale.- -Ma come?- -Mentre gli parli di qualcosa, gli dai delle pacche.- -Certo, così mi rispedisce a casa. E poi così ci faccio la figura del cocco di mamma.- -Fallo addormentare, non lo so! Ma io non posso rimanere chiuso qua fuori sennò sgombrano tutta la mia roba! Ormai sono le sei e mezza!- -Potresti farti vedere dal generale, tanto il culo te lo fa comunque- -Si, certo, vado lì e gli faccio”Signore, mi scusi, sono rimasto chiuso fuori, mi fa entrare?”? -
-Perché no?- Stetti un attimo in silenzio-Anche se penso che tu abbia dei problemi seri di mente, credo che tu abbia ragione. Tanto la figuraccia la faccio comunque..- Così l’ho trovato. Naturalmente mi sono fatto prendere in giro da tutti ma non m’importa più di tanto, non sarebbe la prima volta..
Il generale mi ha accolto così -Oh, ma guarda chi si vede! Il nostro caro signore! Quello che torna a casa per le sette di sera e fa credere a tutti di essere morto! Vieni qui, forse una cosa non ti è chiara. La sera non si arriva in ritardo. Dove sei andato? E non inventarti balle!- mi ha preso per la giacca.
Gli ho spiegato tutto e si è messo a ridere -E io dovrei crederti?! Tu pensi che io mi beva questa stronzata?! Ahahahahah- poi è intervenuto uno che non ho mai visto. -Davvero,signore. L’ho visto mentre entrava in una casa.- -Ma vi siete messi da’accordo? Vabbè se lo dite in due, vuol dire che è così e sarò costretto a credervi, ma che non ricapiti ancora, ok?-
Ho una gran fortuna ad avere uno che mi para il culo. Così ho ringraziato quello  là ma non ha voluto dirmi una parola. Mi ha solo detto”hhm”,che forse dovrei interpretare come “prego”. Certo che qui girano degli strani tipi.
Oggi invece non è successo niente. Ho sempre quell’orribile sensazione di essere osservato e ho il presentimento che possa succedere qualcosa di brutto da un momento all’altro.
                                                                                                                                    Andry
 
  
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