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Autore: RoSyBlAcK    10/01/2008    5 recensioni
ebbene sì, alla fine sono tornata. è da un po' che questa storia è in cantiere, da un po' che l'ho scritta ma le sistemazioni si sono protratte più a lungo del previsto. è una Post-settimo, senza alcuno spoiler, infatti la stesura è di qualche mese fa e l'attenzione dedicata alla parte "voldemort" è di mia invenzione ^^. Comunque, diciamo che mi sono concentrata più su altri aspetti (**) : Sono passati 10 anni circa dalla fine di tutto e i sentimenti tra ron- hermione harry-ginny non sono ancora del tutto chiari, o per lo meno non del tutto espliciti, quando hermione decide di prendere in mano la situazione, che verrà complicata dall'entrata in scena di un "Imprevisto" che l'allontanerà ancora dall'oggetto del suo desiderio, finchè...
Dategli un'occhiata, fatemi sapere che ve ne pare.. Un bacio =)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prologo: 0

*Inizio dell’angolo in cui la scrittrice vi rompe le palle scrivendo cose di cui non ve ne frega nulla*

Siete arrivati alla seconda parte del prologo ** che bravi =P (Non ci aspetta un premio a ogni traguardo? NdTutti. Nah =P NdMe)

La struttura della Fiction sarà tutta così… penso che quindi pubblicherò sempre lei- lui (ma come siete fortunatii)

So che l’impulso è di commentare sempre il secondo capitolo- seconda parte, ma se volete fare un atto di bontà nei confronti di questa scroccona (Lei! NdTutti) e lasciate anche solo un “letto” pure alla parte d’Hermione, la suddetta scroccona (Lei! NdTutti) vi amerà alla follia **

E già che ci siamo, penso che pubblicherò a distanza di 3-4 giorni e quando avrò ricevuto un numero di recensioni che non renda ridicola la pubblicazione. ^^

*Fine dell’angolo in cui la scrittrice vi rompe le palle scrivendo cose di cui non ve ne frega nulla*

Prologo: 0.02

E’ VERO

Nella casa la luce è ancora accesa

la mente che ogni giorno è schiacciata da qualcosa

dal riposo impolverata dalle proprie ansie

io fumo la mia vita aspirando lentamente.

porte e finestre sono chiuse

le comunicazioni con l’esterno son confuse son concluse.

la carica emotiva situata giù in profondità e ogni mio pensiero taglia l’aria.

{oh mio dio. oh my gosh. oh mio dio.}

questa è la mia storia e questo sono io.

durante la missione sulla terra

un attimo di pausa in un eterna guerra.

insomma sai sembra sarà così per sempre

insomma sai sembra che non ci siano nuove su quel fronte

un altro giorno e questo è quello che ti viene in contro.

ogni stop è solo un altro start.

la vita non si ferma TIC TAC…

ogni stop è solo un altro start.

la vita non si ferma THE FUTURE.

ogni stop è solo un altro start.

il tempo non si ferma TIC TAC…

piano, meglio andare piano.

il piano è stabilito e adesso cominciamo e poi ci diamo vita finché

non è finita, rinizia la salita, strisciando si risale una parete obliqua.

e quando arriva il top, arriva una altro stop ed immediatamente torno in stato di shock…

{Casino Royale, The Future.}

Certo che rendersi conto di come le cose vanno in fretta è davvero una cosa difficile. Ma quando ci sei riuscito tutto assume un tono strano, scarlatto quasi. Le strade, i profumi, le cose. Quando qualcosa di grande finisce in bene, ti senti come svuotato. Ti guardi intorno, tutta la gente che non sa non può sapere non saprà mai. E la cosa è quasi rassicurante.

Me ne stavo seduto sul mio letto, con la paura che gli altri non si fossero salvati e senza il coraggio di alzarmi ad andare a vedere. Mi faceva male tutto.

Avrei preferito aver dimenticato la Sua faccia.

Harry che lotta e io che non posso fare niente per lui.

E Hermione. Accucciata nel suo stesso sangue. A due passi da me.

Ma sapete quanto possono essere lunghi due passi?

Se sei stato immobilizzato, sono tantissimi.

E non solo da un incantesimo.

E non solo dall’orrore.

Avevo paura di sentire che in quel suo piccolo polso non batteva più alcun rapido, scorbutico, meraviglioso cuore.

Un nuovo tipo di paura che non avevo mai provato. E io di paure ne ho provate tante. Hermione si è sempre arrabbiata con il mio essere “così dannatamente fifone, Ronald!”.

Così, quando mi sono svegliato, il mio primo pensiero è stato questo.

Non sapevo quando ero svenuto.

Se era successo prima che Harry lanciasse l’ultimo attacco.

Se era successo dopo che Ginny mi aveva tolto l’incantesimo.

E non ricordavo esattamente se la nostra vittoria era avvenuta in un sogno o nella realtà. Sembrava comunque troppo lontana. Irraggiungibile.

Mi sentivo come un bruco uscito dal bozzolo. Ora ero una farfalla. E volevo volarmene via.

Ma c’era un piccolo particolare a distruggere il mio perfetto quadro.

Hermione e Harry.

La porta si era aperta, e ne era entrata Ginny. Per un secondo avevo studiato mia sorella in un completino jeans e maglietta molto da giovane donna e poco da ragazzina indifesa che io volevo ricordare. Mi aveva gettato le braccia al collo, fregandosene dei lividi, dei tagli, delle ferite. Come sempre. Ma quell’abbraccio era quello che volevo.

E mentre ancora mi stringeva avevo chiesto al suo orecchio: -E loro?

Lei mi aveva stretto in maniera impercettibilmente più forte.

-Non hanno ancora ripreso conoscenza. Ma stanno bene.

Quella notte, quando tutto il reparto era vuoto e dormiente, avevo corrotto un’infermiera di lasciarmi andare da Hermione. Mi sono seduto sul suo letto, le ho preso una mano gelata, magra, dalle unghie spezzate. Ho fissato il suo viso cereo, graffiato, i suoi capelli arruffati in una nuvola vaporosa che qualcuno doveva aver lavato per lei (probabilmente Ginny) e ho pensato che anche in quel momento era splendida.

Ho passato tutte le ultime notti così, reggendo quella piccola mano tremante, cercando di darle un po’ della mia forza.

Non pensate che io sia quel genere di uomo. Quello sdolcinato, romantico…

Ma non riuscivo a togliermi dalla testa l’immagine di quel piccolo, fragile e potentissimo corpo riverso a terra, nel sangue che la sua pelle perdeva nello sfregare a terra.

Flash back di tutto quello che era successo baluginavano nella mia testa.

Tutti i momenti, gli istanti, in cui io l’ho amata in silenzio. Mi sono passati davanti agli occhi mentre la guardavo soffrire senza urlare. Soffriva, ma non emetteva un verso. Non un lamento, non un grugnito. E fintanto che ha potuto i suoi occhi sono rimasti fissi in quelli di Lucius Malfoy che la torturava. Perché? Perché Hermione Granger non cede mai. Non cede. E’ come una roccia. Non cede.

E adesso eccomi qua.

Sono l’uomo più felice della terra.

E’ in piedi, su quelle gambe piccole e livide, fragili e sottili.

Mi guarda, con quell’aria di critica e supplica.

Mi sorride, con quelle labbra gonfie e tenere che non ho mai assaggiato.

Mi alzo, la scacchiera si riversa a terra. Goffo, impacciato (dannatamente goffo e impacciato, in effetti) mi lancio verso di lei.

Ha le guance scavate, le labbra screpolate, ma i suoi occhi brillano.

Hermione. Hermione. Hermione.

-Ti sei svegliata, finalmente!

E anche se non voglio, non voglio, che il mio tono risulti canzonatorio, ironico, è proprio così che suona.

Come una presa per il culo delle tante.

Io avrei voluto che suonasse dolce. Tenero. Apprensivo.

E invece no. Suona come se volessi sfotterla.

Il suo viso assume quel cipiglio che io conosco tanto bene, quello scocciato.

-Ron…!- E poi ride, cede al sollievo di vederci vivi, sani, sorridenti.

Mi getta le braccia al collo e mi stringe con quelle braccia sottili e fragili.

Vi siete mai chiesti come faccia una donna a stringervi tanto forte?

Io sì.

Ma è una sensazione splendida.

-Oddio! Siete vivi! State bene! Oddio! Abbiamo vinto?

Si stacca, mi guarda negli occhi. Le sorrido. I nostri visi sono ad un palmo di mano. –Abbiamo vinto!- esulta. E quel piccolo corpo che pensavo non essere nemmeno in grado di camminare si mette a saltare, mi abbraccia di nuovo.

Si lancia su Harry, proprio come Ginny, fregandosene del dolore che quel gesto potrebbe provocare. Harry annega nella sua chioma crespa e vaporosa. Sembra anche lui rasserenato. La tensione che ha attanagliato i nostri stomaci negli ultimi giorni si sgonfia. Mi siedo sul letto con loro.

-Hermione! Stai bene….- sorride Harry. –Stai bene!

Lei sorride di rimando, quel sorriso dolce, materno, gentile.

-Sì, incredibilmente bene, adesso.- Gli accarezza le guance. –state bene! Siete Vivi! Abbiamo vinto!- Si accascia contro la sua spalla. Provo una dolorosa stretta allo stomaco.

Accasciati su di me.

Harry le accarezza la testa per un attimo, imbarazzato.

-è morto, vero?- Chiede lei. Per un secondo la voce le trema.

-Sì.- la rassicura Harry. –è morto.

Lei sorride. Un sorriso splendidamente felice.

-E Ginny come sta?- chiede, sempre piano. –Cosa… cosa è successo?

Non vorremmo dirlo. Non vorremmo rivivere tutto.

Ma dobbiamo.

E lo facciamo.

-Ginny sta bene.- La rassicuro subito. –è arrivata tardi, grazie al cielo, troppo per essere implicata nella battaglia. Mi ha liberato dall’incantesimo.

-Poi è venuta da me. Avevo appena battuto Voldemort.

-Così ci ha smaterializzati, ad uno ad uno qui.

Lei sospira. –è andato tutto bene. Non mi sembra possibile.

-Nemmeno a me.

-Ma è andata… adesso… adesso basta illegalità, basta mangiare solo minestre precotte scaldate su un falò… basta dolore fisico… basta stress. Possiamo essere un po’ normali… sposarci, lavorare, avere figli pidocchiosi a cui cambiare il pannolino. Possiamo concederci vacanze in cui il nostro massimo problema sarà che cosa mangiare per cena.- Sogna con un sorriso, scostandosi da Harry.

Il peso mi muore nello stomaco.

Ora va meglio.

-Sarà bello.- Faccio. –Adesso andrà tutto bene.

-Bisognerà solo trovare… la forza di ricominciare.- Sussurra Harry.

-Lo faremo insieme.- Dice lei, gli occhi ancora luccicanti.

-Ce la faremo?- Chiedo. Ho paura. Perché? Le cose sono in discesa.

Va tutto bene.

Lei mi tira una pacca sul braccio e dice: -Ehi, ti sembra una cosa così difficile? Dopo tutto quello che abbiamo già fatto?

Scuoto il capo, rapito.

Ecco quello che regala a me. Una pacca sulla spalla.

Ma è sempre meglio di niente, no? E poi quel suo sorriso continua ad essere lì, anche mentre si rivolge a me. Sembra un’adolescente emozionata, per una volta nelle nostre vite, e il suo sguardo sembra urlare “ce la faremo perché siamo una squadra!”. Annuisco, placidamente.

Va bene, Hermione Granger.

Facciamo anche questa. Facciamo le persone normali.

Ma solo perché lo vuoi tu…

è tutto vero! Vero!” Urla una potente voce nella mia testa.

La guardo e le rivolgo un piccolo ghigno.

Siamo sulla stessa barca, ancora una volta. Ma oggi si dirige verso acque tranquille.

*

Grazie di essere arrivati fin qui, spero non vi abbia fatto schifo! (Ma non sta mai zitta? NdTutti)

Si accettano critiche quanto applausi (anche se i secondi sono più apprezzati, eh? NdTutti) (Ma vaaa…! NdMe)

Alla prossima,indicativamente domenica 13-01 o lunedì 14-01…

Un abbraccio =)

  
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