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Autore: VasHappeninPotato    27/06/2013    4 recensioni
Gli One Direction, la famosa band anglo-irlandese composta da cinque ragazzi di ventisei, ventisette e ventotto anni, è tornata ai primi posti delle classifiche con il loro nuovo album, dopo ben sei anni di riposo.
La notizia ha shockato la maggior parte dei giornalisti, i paparazzi sono tornati all'attacco, le ragazzine, ormai donne, non si sono mai separate dai loro idoli.
In tutto il mondo, non si faceva altro che parlare di loro.
Naturalmente, sono anche in molte le persone che si chiedono il perché di tutti questi anni di pausa, il perché dell'uscita del nuovo album senza preavviso, senza anticipazioni.
È per questo che la famosa intervistatrice del giornale 'The Sun', Jessica Smith è stata scelta per intervistare i ragazzi e dare una risposta a tutte le domande delle vecchie fan, tornate all'attacco sui social network. Jessica è la donna più invidiata del Regno Unito. Curve perfette, cappelli lunghi e biondo cenere con riflessi rossi, portati per la maggior parte delle volte in uno chignon perfetto, due pozze di petrolio al posto degli occhi.
Jessica Smith, mia sorella maggiore, che si ammalò proprio il giorno dell'intervista.
Ed è qui che entro in gioco io.
[Larry]
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Josh Devine, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’m funny.

 
 
Zayn, Louis, Liam e Niall mi osservavano di tanto in tanto, mentre io alternavo gli sguardi verso di loro a quelli verso il pavimento, imbarazzata.
Harry si trovava in una stanza con una donna e l'uomo di prima.
«Dovevi farci altre domande?» mi chiese Zayn, spezzando il silenzio.
Scossi la testa.
«Mi dispiace così tanto. Non volevo entrare nella vostra vita privata, davvero» sussurrai, sentendomi davvero in colpa.
«Da quando le intervistatrici non vogliono entrare nella vita privata delle persone famose?» chiese sarcastico Louis, pronunciando quelle parole con acidità e voce tremante, per via delle lacrime trattenute.
Forse aveva ragione.
Per quale motivo esistono i paparazzi e gli intervistatori? Per quale motivo esistono le riviste di gossip? Per parlare e sparlare della vita privata di persone che hanno realizzato il loro sogno.
«Io ho sostituito mia sorella, non sono un intervistatrice. Sono la prima che non sopporta quando la gente infrange i limiti della privacy e cose varie» Liam mi sorrise dolcemente, facendomi sciogliere.
«Ricomincerete con i video diary?» chiesi, come una bambina a Natale che aspetta impaziente i suoi regali.
Tutti i ragazzi alzarono le sopracciglia, sorpresi, per poi scambiarsi uno sguardo tra loro.
«Beh... Noi...» cercò di prendere parola Zayn, ma Niall lo interruppe.
«Non vediamo l'ora» rispose sorridendo.
«E gli 'Spin the Harry'? I 'Megamind'?» domandai alla velocità della luce sorridendo, mentre cominciavo a sciogliermi e a sentirmi a mio agio. Niall rise dolcemente e meravigliosamente, facendo brillare i miei occhi.
«Ovvio!» rispose Liam, trattenendo una risata per via della mia improvvisa curiosità.
«Oh, non vedo l'ora» affermai felice.
«Sempre se usciamo fuori da questo casino» sbuffò Louis facendo sparire tutta la mia felicità.
«Louis, taglieremo quel pezzo dell'intervista e tornerà tutto come prima. Non scaricare tutta la colpa su... Su...» Zayn puntò lo sguardo su di me, non conoscendo il mio nome.
«Zoey, Zoey Smith» risposi alla richiesta d'aiuto del moro, che ripeté il mio nome, facendo prendere un colpo al mio povero cuore. Era una sensazione strana. Un po' come quando l'insegnante scorre con il dito lungo il registro e alla fine chiama il tuo nome, solo un po' più piacevole.
Decisamente più piacevole.
«Speriamo» sussurrò Louis, per poi sospirare.
Il silenzio ricadde nella sala, facendomi sentire in imbarazzo.
Mi lasciai trasportare dalla curiosità e rimasi ad osservare il viso perfetto di Niall.
Era da una vita che volevo farlo.
Sembrava tutto finto in quel momento.
Poteva tanta perfezione racchiudersi in un solo corpo?
I capelli erano più castani naturali che biondi, un leggero strato di barba scendeva dalle basette, un sorriso appena accennato gli dava un aria angelica.
Il mezzo castano alzò lo sguardo dal pavimento, facendo incrociare i nostri occhi.
Cercai di guardare altrove, arrossendo.
La porta dove si trovava Harry si aprì, permettendo ad una donna sulla mezza età di uscire.
Capelli castani legati in una coda alta, occhi marroni e naso all’insù.
Mi scrutò per qualche secondo, con aria da superiore.
«Vieni con me» mi ordinò, facendomi entrare in quella sala.
La donna si sedette dietro una scrivania in mogano, dietro di lei vi era un enorme finestra, da cui si vedevano le varie villette londinesi.
Harry era seduto davanti a lei, gli occhi verdi e lucidi che mi scrutavano.
«Accomodati» cosa sono? Un cane?
‘Vieni con me’.
‘Accomodati’.
Ci manca solo che mi dica ‘A cuccia’.
Pft.
Mi sedetti sulla sedia accanto al riccio, provando a sorridergli e mimando con le labbra che sarebbe andato tutto bene.
Non so dove trovai il coraggio in quel momento, ma mentre ero fuori da quella porta mi resi conto che era tutto nelle mie mani.
Solo io ero venuta a conoscenza del loro segreto, tutti gli altri presenti già sapevano tutto.
Se io avessi tenuto la bocca chiusa, tutto sarebbe tornato alla normalità, ma cosa avrei detto a mia sorella dell’intervista?
I ‘Video diary’, i ‘Megamind’, gli ‘Spin the Harry’.
Quelli sì che avrebbero fatto gioire le directioners.
«Lei è la signorina Jessica Smith?» chiese la donna, sfogliando alcune carte.
Il suo sguardo si posò su i me, facendomi scendere dalle nuvole.
«Jessica è mia sorella, si è ammalata e io l’ho sostituita» risposi cercando di essere il più cordiale possibile.
«Signorina Smith, so che le vostre interviste cercano di trovare tutti gli scoop del momento, tutte le novità possibili, ma vorremmo chiederle se fosse possibile non pubblicare l’aperta dichiarazione del ragazzo qui presente e della storia tenuta nascosta dai manager» disse, lanciando uno sguardo inviperito ad Harry.
Ecco cosa ricordava.
Una vipera.
«Non pubblicherò quell’articolo» risposi immediatamente, ricevendo un sorriso da parte del castano.
La donna annuì pensierosa.
«Bene, può andare, anche tu Harry» proferite quelle parole, mi alzai dalla sedia, seguita a ruota dal ragazzo.
«Grazie» sussurrò, mentre uscivamo da quella stanza.
Oh, se solo sapessi quanto dovrei ringraziarti io, Harry.
Quanto dovrei ringraziarevoi, che mi avete resa sempre felice, che mi avete fatto spuntare un sorriso anche tra le lacrime.
«Com’è andata?» chiese Louis, quando la vipera era lontana.
«Bene, grazie a lei. Sono stato un idiota, ma non ce la faccio più, Lou. Sono circa otto anni che va avanti questa situazione» confessò Harry, affondando il suo viso nel collo del ventottenne.
Guardavo quella scena intenerita e allo stesso tempo distrutta.
Erano circa otto anni che nascondevano il loro amore.
Erano circa otto anni che erano come marionette nelle mani dei manager.
Lo sguardo di Louis si spostò su di me.
«Grazie»sbuffò, andandosene poi con il suo ragazzo.
Secondo me Louis aveva sempre avuto un carattere chiuso, un bravo attore.
Harry, invece, non sapeva mentire.
Erano così dolci.
«Scusa per Louis, è un po’ scontroso quando si tocca l’argomento ‘Larry’, ma in fondo è dolce» mi disse Liam, scusandosi al posto dell’amico.
Sorrisi, tranquillizzandolo dicendogli che non importava.
Spostai lo sguardo su Niall, concentrato a inviare sms con il suo cellulare.
Sospirai.
«Beh, credo di dover andare. È stato un piacere conoscervi, ragazzi» mi faceva sentire così bene chiamarli così amichevolmente.
«Piacere nostro, Zoey» risposero in coro Liam e Zayn, Niall mi rivolse uno sguardo distratto.
Trovandomi altamente in imbarazzo, mi allontanai da loro, camminando per i corridoi e cercando l’uscita.
«Porca merda che dolore»sbuffai, riferendomi ai tacchi.
Controllai che non ci fosse nessuno e poi li sfilai frettolosamente, assaporando il piacere del pavimento fresco e dei miei piedi finalmente liberi.
Come faceva mia sorella a portare quegli strumenti di tortura ogni volta che faceva un intervista?
Bah.
Sentii qualcuno tirarmi per il braccio e trascinarmi in una delle porte dei numerosi corridoi.
Il mio cuore sussultò quando mi accorsi di essere chiusa in una stanza con Niall Horan.
«Come cazzo hai fatto ad essere qui prima di me?»mi lasciai scappare, per poi coprirmi la bocca con la mano, mentre il ragazzo davanti a me rideva, guardandomi sconcertato.
«Di solito le intervistatrici sono cordiali e gentili» disse, guardandomi alzando entrambe le sopracciglia.
Dio mio.
Era così bello.
Così perfetto.
Tossii diverse volte, come per schiarirmi la voce.
«Potrei sapere, se non le dispiace, come è riuscito ad arrivare in questo punto prima di me, signore?» riformulai la domanda, cercando di farlo ridere nuovamente.
Era così bella la sua risata.
«Ascensore?»rispose ovvio, lasciandomi di merda.
C’era un ascensore? Ma cazzo.
«Ed io naturalmente, da brava intelligente mi sono fatta le scale con questi tacchi di merda» dissi, più tra me e me che a lui.
Rise nuovamente, facendo sorridere anche me.
«Taglierai la parte dell’intervista?» mi chiese poi, sorseggiando la bibita dalla lattina che teneva nella mano.
Annuii, mentre lui mi guardava stranito.
«È la più grande confessione della storia degli One Direction e tu non la pubblicherai?» mi domandò nuovamente, divertito.
Non capivo.
Voleva che pubblicassi quell’intervista?
O voleva mettermi alla prova per vedere se avessi mentito alla donna di prima oppure no?
«Mi hanno chiesto di tagliare quel pezzo, non voglio mettervi nei pasticci, non voglio vedere Harry triste» risposi, il più naturale possibile, mentre lui mi guardava senza parole.
«Ti ha forse minacciato?»
«Chi? La vipera?» oh merda.
Rise nuovamente.
«Sì, lei» rispose.
«No, semplicemente ci tengo a voi. Non mi ha legata ad una sedia e minacciata»perché non mi stavo zitta?
Diamine.
Gli avevo appena confessato di tenere a loro.
In poche parole mi ero appena dichiarata.
Wow.
Fai passi da gigante, Zoey, davvero.
«Oh, ne sono onorato- disse divertito, sedendosi su un tavolo e continuando a fissarmi-sai, è strano che tu sia così facile da convincere, solitamente per queste questioni o le interviste vengono pubblicate lo stesso, o ‘la vipera’, come la chiami tu, deve costringere le persone minacciandole. Comunque sia, vorrei che quell’intervista fosse pubblicata, così si verrebbe a sapere di come si comportano realmente i manager, però il nostro contratto sarebbe stracciato, o Louis ed Harry potrebbero cominciare ad essere esclusi» confessò, per poi prendere un altro sorso dalla sua lattina.
Accorgendosi del mio sguardo puntato su di lui, rise, facendomi arrossire.
«È normale, per te, fissare le persone?» mi chiese, facendomi strabuzzare gli occhi.
«Capita quando hai una star internazionale davanti a te» cercai di dare poca importanza alla sua domanda, vedendo uno sguardo dispiaciuto sul suo volto.
Ovvio, capita quando hai una star internazionale davanti a te, specialmente se per quella celebrità hai avuto una cotta durata anni.
«Certo, una star internazionale.- ripeté lui, fissando il pavimento -Mi ha fatto piacere conoscerti, Zoey» continuò poi, porgendomi la mano.
La strinsi, mentre una scarica di adrenalina percorreva il mio corpo.
Chiediglielo.
Avanti, chiediglielo.
Hai aspettato tutto questo momento da anni, non puoi lasciare che tutto passi.
Dannazione, chiediglielo Zoey Amanda Smith!
«Potresti abbracciarmi?- oh, sei una cogliona, Zoey Amanda Smith -Ecco, è che da ragazzina era il mio sogno. Insomma, cerca di capirmi, anche se è passato molto tempo… Io... Ecco…» rise divertito, per poi bloccare le mie parole con un abbraccio.
Oh mio Dio.
Il momento più bello della mia vita, di sicuro.
Il suo calore era così rassicurante ed il suo profumo così rilassante.
Sarei voluta restare in quelle braccia per sempre.
Con la poca coscienza che mi restava in corpo, strinsi lievemente la stoffa della sua maglietta tra le mie dita, per ricambiare l’abbraccio.
Era così bello lì.
Si staccò, sorridente.
«Il tuo sogno è realizzato» disse ridendo.
Oh, Niall, se solo sapessi quanti sogni ho realizzato, grazie a te.
«Sei simpatica» sussurrò poi al mio orecchio, mentre usciva dalla porta, lasciandomi immobile, incosciente, con i piedi scalzi, al centro di quella stanza.
Troppe cose nello stesso momento, decisamente troppe.
Stare in una stanza chiusa con lui, sentire la sua risata, vederlo ridere, ricevere un abbraccio da parte sua e sentirsi dire di essere simpatica.
Oh.
Ha detto che sono simpatica.
Niall Horan ha detto che sonosimpatica.
Urlai, in preda alla gioia, per poi scappare via da quell’edificio.




**



Hola gente.
Scusate per il ritardo, ma era andata via la connessione cc
il capitolo fa altamente cagare (y)
spero comunque che vi piaccia.
Ringrazio:
Chappi_30
Melanzayn

MySoulIsPure
che hanno messo la storia tra le preferite,
Not_Lollipops 
che l'ha recensita e messa tra le seguite e

ZaynMaliklove4ever
che l'ha messa nelle seguite.
Grazie mille akhfh
Vi amo.
Alla prossima xx

@liamsolos

 

  
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