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Autore: whitedeer    27/06/2013    3 recensioni
You make me complete comprende alcuni capitoli extra della storia originale Falling in love, per chi vuole approfondire di più sulla coppia: Austin- Paige.
Lei una ragazza che ha perso ogni speranza di trovare l'uomo adatto perché considerati tutti uguali e senza cervello. Lui un calciatore che all'apparenza può sembrare come gli altri, ma si sa che spesso la prima impressione è quella che inganna.
Come farà Paige a lasciarsi andare e a seguire ciò che il proprio cuore le dice, lasciandosi travolgere dall'amore di Austin?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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You make me complete- Cap. 3
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Questo capitolo parla di Paige e Austin :) premetto che non aggiunge nulla alla storia e non seguirà i periodi di 
Falling in love ma avrà propri periodi, propri cicli.

     Capitolo 3

Quella stessa sera quando Paige tornò a casa, dopo quello che era accaduto con Austin prese una decisione. Digitò i numeri e dopo qualche squillo rispose una voce maschile e profonda.
<< Pronto? >>
Che male c’era in fondo? Era stato lui stesso a dirle che non c’era nessun problema ad accettare l’invito del ragazzo. Dopo il bacio e dopo essersi accorta di aver raccontato tutto ad Austin si sentiva più esposta, più vulnerabile come non mai e non era un bene che qualcun altro oltre Kate conoscesse così bene il suo passato tormentato da alti e bassi, soprattutto quello con Peter. Confidarsi con Austin le aveva tolto un peso dalle spalle perché almeno ora sapeva il perché si era comportata come una stupida nei giorni precedenti, ma sentiva di essersi spinta troppo oltre, verso qualcosa che le faceva paura e che conosceva abbastanza bene.
<< Pronto chi parla? >>
E prima che la linea telefonica fu interrotta, lei parlò. << Ehi ciao, sono Paige ricordi? >>
<< La ragazza che ho lasciato il mio numero? >>
<< Sì, esatto sono proprio io. Sei Nick giusto? >>
<< Proprio io. Allora Paige, se la memoria non m’inganna ti avevo proposto di uscire.. >> Paige non fece completare la frase al ragazzo che aggiunse con tono leggermente nervoso: << Che ne dici di sabato prossimo? >>
<< Direi che è perfetto. >>
Si accordarono per gli ultimi dettagli e quando chiuse la chiamata riusciva ancora a udire il suo cuore battere all’impazzata. E se fosse stato un errore? Semmai fosse stato un errore, in quel momento non poteva più tornare indietro perché l’appuntamento con il cameriere, ovvero Nick, era stato fissato per il prossimo sabato.
Vedila come un motivo in più per capire cosa provi veramente per Austin!!
 Infondo la sua coscienza non aveva tutti i torti, sarebbe uscita con un ragazzo e avrebbe messo alla prova il suo cuore e vedere cosa realmente provava per Austin. Lei era pronta ad amare qualcun altro ma Austin in fondo con la sua vita tormentata dagli allenamenti, dalle partite, dai viaggi.. che futuro le avrebbe dato??

Quel pomeriggio si recò insieme a Stephan e Austin in libreria. Stephan era così in gamba che avevano finito prima le lezioni ed era riuscita a convincerlo ad andare in libreria per prendere un libro. Si erano divisi e ognuno andò alla ricerca di qualcosa da leggere in assoluta tranquillità.
<< Sai non ti facevo amante di quel genere di libri.. >> ridacchiò qualcuno alle sue spalle.
<< A no? Cosa credevi che leggessi? >> beffeggiò la ragazza.
 << Pensavo fossi tipo da.. Amici di letto o libri del genere. >> scherzò Austin leggendo il primo titolo di un libro che si trovò sotto le mani.
<< Il Piccolo Principe è un libro altrettanto bello, proprio come quei libri.. è una favola che mi leggeva spesso mia nonna e mi sono innamorata da subito. >>
<< Io sono moro e non ho gli occhi celesti.. fa lo stesso? >> la schernì Austin rubandole il libro dalle mani e Paige rise fragorosamente per quella battuta, tanto che commessa le rivolse un’occhiataccia  come a volerle dire che non le era permesso ridere in quel modo.
<< Tu sei fuori di testa.. >> sussurrò dopo.
<< Forse è così. >> rise Austin. << Allora, non ho mai letto questo libro, di che tratta? >>
Paige sbarrò gli occhi per qualche secondo poi si riprese e gli rubò il libro dalle mani per tornare a sfiorarlo. << Dovresti leggerlo, è considerato un libro per bambini ma è pieno di significato.. >> aggiunse poi chiudendo il libro sorridente.
<< Bene, allora prendo questo. >>
<< Non devi farlo per me, davvero. Io ho detto solo ciò che penso sul libro. >> aggiunse subito dopo la ragazza e se ne accorse dallo sguardo divertito di Austin, perciò si ricompose.
<< Se tu l’hai letto ed è il tuo libro preferito, allora ho tutte le intenzioni di leggerlo anch’io! >>
Dopo qualche secondo arrivò Stephan alle loro spalle avvertendoli che aveva trovato un libro interessante e che era intenzionato a compare quello, quindi i tre pagarono e uscirono dalla libreria.
Il giorno seguente quando Paige si ripresentò a casa di Austin, fu Stephan a parlargli per primo del libro che aveva acquistato il giorno precedente. Gli piaceva un sacco ed era scritto apposta per lui, un libro sovrannaturale pieno di avventure, adatto ai ragazzi. Paige fu sollevata e orgogliosa mentre Austin non poteva che essere più felice.
I giorni passavano e lei continuava a dare lezioni a Stephan, che era sempre più interessato alle materie scientifiche e naturalistiche e proprio come un bambino che imparava a conoscere poco a poco il mondo e Stephan rimaneva affascinato osservando tutti i documentari su com’era diviso l’universo. Paige aveva parlato poche volte con i genitori di Stephan ma non facevano altro che ringraziarla del lavoro che stava facendo con Stephan.

Era pomeriggio inoltrato quando Paige, dopo aver incontrato Stephan come suo solito, si recò al club per vedere Austin. Erano giorni che non rimaneva più al suo fianco durante le lezioni con il fratello. All’inizio restava solo per salutarla e poi come un fulmine usciva da casa con la scusa degli allenamenti, ma negli ultimi giorni non si fermava neanche per degnarla di uno sguardo. Non  capiva quello strano comportamento da cosa fosse derivato e decise che doveva avere delle spiegazioni. Con un’ottima scusa si presentò al club e alcuni ragazzi della squadra, con le solite divise blu scuro che passeggiavano diretti verso la cucina, le dissero che Austin si trovava in palestra.
Quel club era un vero e proprio labirinto e si estendeva tutto in lunghezza come un rettangolo. Era diviso in due parti, la prima parte dedicata interamente ai giocatori, dove si affacciava sul campo da calcio, gli spogliatoi, la palestra, dove c’era la sala relax, la cucina e alcuni uffici secondari. La seconda parte era aperta solo e unicamente per le interviste con i giornalisti, gli uffici principali dei vari direttori e del mister, una zona di club in cui non le era permesso mettere piede.
Dopo aver seguito i cartellini sul muro Paige arrivò in palestra. Una grossa porta semiaperta con due grosse finestre in vetro la separava dal ragazzo che era dentro la sala.
Avvicinandosi per entrare sentì alcuni respiri affannati e dei grugniti. Si affacciò con la punta del naso per vedere meglio e dopo alcuni attrezzi che apparivano più faticosi di quanto non lo fossero già, vide Austin seduto su un attrezzo imbottito e sollevare con le gambe alcuni pesi.
Avevo il volto stanco e sembrava anche nervoso e pensò che  non fosse il momento adatto per fargli visita, avrebbe interrotto i suoi esercizi quotidiani e la cosa lo avrebbe innervosito ulteriormente ma quando prese la decisione di fare marcia indietro per andare via, Austin la vide.
<< Paige. >> disse il suo nome con sorpresa, forse anche troppa.
Beccata!
Paige accennò un lieve sorriso ed entrò nella sala mentre Austin delicatamente lasciò andare i pesi e uscì le gambe dall’attrezzo, asciugandosi il volto con un asciugamano.
<< Forse non è un momento adatto, posso passare più tardi tranquillo. >>
<< No, tranquilla. Qualche altro attrezzo e avrei finito. Rimani pure qui con me. >> convenne sorridente il ragazzo alzandosi per andare a sollevare i pesi per gli arti superiori. Paige rimase immobili lì dov’era. Si aspettava un saluto diverso da quello che aveva ricevuto, di solito Austin era più allegro e sorridente ma in quel momento era come se la volesse evitare ed era troppo gentile per dirle di andare via.
<< Allora Paige, è successo qualcosa con mio fratello? >> chiese il ragazzo tra un sollevamento e l’altro.
Paige si avvicinò a una grossa e alta pila di materassi verdi spessi, posò le sue cose e con un balzo si sedette sopra e poi disse: << Tuo fratello è buono come il pane. Piuttosto, tu invece. Non ti vedo da un sacco di giorni.. >>
Austin che aveva finito anche con l’ultimo esercizio parlò raggiungendola e disse: << Ah, la caviglia da qualche problema e mi tocca fare alcuni esercizi per tornare in forma prima della partita di questo fine settimana. >>
Da qualche giorno la caviglia aveva iniziato a dargli fastidio provocandogli delle fitte dolorose e così fu costretto a lasciare Paige da sola con Stephan, per seguire il medico sportivo della squadra per alcuni esercizi. Era una partita importante e non poteva mancare anche lui oltre a Joe che non era nelle migliori condizioni. Altrimenti sarebbe stato il peggio per la squadra.
Paige lo scrutò a fondo cercando di capire se stesse dicendo la verità oppure no, ma gli occhi e lo sguardo di Austin non trapelavano alcun segno di scherno, anzi era più che serio.
Che stupida! Ed io che credevo che facesse di tutto per non vedermi più dopo il bacio sulla spiaggia, pensò Paige. Mi dovrei schiaffeggiare per questo!
<< Credevi non ti volessi più vedere? >> sorrise divertito Austin quando capì il vero motivo della visita di Paige.
Avvampò e divenne paonazza quando Austin centrò nel segno su ciò che stava pensando. O era diventato un veggente da un giorno all’altro oppure il suo sguardo era come un libro aperto e forse aveva dinanzi per la prima volta in tutta la sua vita qualcuno che riuscisse a leggere i suoi veri sentimenti.
Non sapeva come rispondere l’unica cosa che riuscì a fare era sviare lo sguardo dal suo, imbarazzata. Austin si avvicinò ancora di più a lei con una leggera risata e le posò una mano sulla sua gamba mentre con l’altra le prese il mento e tornò a guardarla negli occhi.
<< Sai ho iniziato a leggere il Piccolo principe. >> Austin cambiò argomento cercando di alleviare quella sensazione d’imbarazzo che c’era in Paige.
<< Davvero? >>
Austin annuì sorridente. << Ma solo quando avrò finito di leggerlo potrò dire a chi somigli di più. >>
<< Scommetto che tu sei il Piccolo Principe. >> azzardò Paige con sguardo divertito.
<< Esattamente. >>
<< Allora mio caro, vorrei essere onorata d’interpretare la rosa, nonché il fiore per cui il principe perde la testa. >> parlò Paige divertita.
<< Fidati, tesoro. Il Principe ha già perso la testa. >> ghignò Austin portando entrambe le mani sui fianchi della ragazza e con un sussurro si avvicinò al suo volto, ma quando strinse la presa sui fianchi per avvicinarla a lui, Paige scoppiò in una fragorosa risata allontanandogli le mani.
<< Oddio! Che ho fatto? >> sbarrò gli occhi Austin non capendo il perché di quella reazione improvvisa.
Paige si riprese e aggiunse con fare divertito: << Tu niente o meglio, soffro il solletico e non appena hai stretto la presa.. mi sono messa a ridere. >> spiegò la ragazza asciugandosi le poche lacrime che le erano uscite per il troppo ridere.
No, nessuna donna era come lei, pensò Austin quando gli si riempì il cuore d’amore. Le altre donne con cui era stato a quella stretta si erano strusciate contro di lui eccitate ma Paige si era messa a ridere perché soffriva il solletico. Era riuscita a trasformare un momento romantico in qualcosa di  divertente perfino per lui.
<< Quindi soffri il solletico.. >> costatò Austin ponendosi tra le sue gambe per non farla sfuggire e mettendogli le mani sui fianchi.
E così iniziò a fargli il solletico. << Sì. Oh no Austin, non ti azzardare.. ti prego, basta!! >>. 
Cercò di svincolarsi da quel corpo che aveva davanti e ridendo cercò di allontanarlo poiché la teneva bloccata.
<< Austin basta.. ti prego, fermati!! >>.
Muovendosi riuscì a scendere da quella grossa pila di materassi e con un balzo si ritrovò a toccare terra con i piedi, ma rimaneva comunque bloccata tra i materassi e il corpo di Austin. Finalmente il ragazzo terminò quella lunga tortura ed entrambi si ritrovarono con l’affanno, a guardarsi sorridenti.
Era bellissima.
La folta chioma le circondava il viso roseo per il troppo ridere, gli occhi verdi erano luminosi e la bocca semiaperta mentre il petto faceva su e giù per inalare aria quanto più possibile.
I loro corpi combaciavano e tardi si rese conto che aderivano perfettamente l’uno all’altro. Le  mani di Paige erano sul suo petto e i loro volti erano vicinissimi tanto che le punte dei loro nasi si toccavano quasi.
<< Fidati. Il Principe ha perso già la testa. >> ripeté Austin con un sussurro colmando quella breve distanza con il volto della ragazza per baciarla.
Paige ricevette il messaggio chiaro e tondo e mentre le labbra di Austin la stuzzicavano per approfondire quel bacio e anche quando lei glielo concesse, quelle parole continuavano a rimbombarle nella testa mentre il cuore esplodeva in un forte battito che ebbe paura che Austin potesse udirlo.
Travolta da quella forte passione le sue braccia gli cinsero il collo e le sue mani gli accarezzarono i capelli.
Austin avrebbe voluto farle sentire quant’era eccitato in quel momento, ma qualcosa gli diceva di non provarci o gli sarebbe sfuggita da sotto le mani. Nonostante quella voce però, Austin non riuscì a restare al suo posto, solo il suo sorriso gli provocava una reazione naturale.
La spinse contro i materassini e fece aderire al massimo i loro corpi e quando Austin fece quella mossa Paige sbarrò gli occhi e lasciò sfuggire un gemito che il ragazzo raccolse con piacere.
A quel suono Austin perse ogni briciola di lucidità era pronto a non lasciarla andare ma doveva contenersi, erano della palestra del club, sarebbe potuto entrare qualcuno, soprattutto il mister che non tollerava quei comportamenti nel club e così con un piccolo morso si allontanò di poco dal volto della ragazza che, ancora travolta da quel bacio, non voleva lasciargli le labbra.
Non le diede il tempo di fiatare che parlò prima lui e disse: << Esci con me questa sera. >>
Paige lo guardò non capendo e quasi si volle tirare indietro e così Austin capendo aggiunse: << Ti prego. Vivrai un’altra serata magica. >>
Paige ricordando del loro primo appuntamento sorrise e annuì aggiungendo: << D’accordo uscirò con te. >>
<< Fantastico, te lo prometto. >> concluse sorridente.

Paige non era mai stata così nervosa come lo era in quel momento. Con una mano dietro la schiena Austin la condusse lungo i tavoli per raggiungere il loro. Fortuna che Austin per quella sera avesse scelto un altro ristorante altrettanto bello e lontano dal centro della città e non quello dove avevano cenato la scorsa sera o avrebbe incontrato nuovamente il cameriere con cui sarebbe uscita quel sabato o meglio due giorni dopo.
E Austin non sapeva ancora nulla.
Dopo il bacio di quel pomeriggio nella palestra del club si sentiva più scossa di prima. Era sempre più convinta di non uscire con Nick ma così sarebbe apparsa una persona meschina che si tirava in dietro perché aveva paura.
E Austin invece si sentiva sempre più sicuro. Ogni volta che tra loro c’erano quelle situazioni imbarazzanti che la innervosivano, lui sembrava non essere scosso per niente. Paige si chiese più volte come facesse a camuffare il tutto e a sembrare sempre ordinato e disinvolto.
Aveva quello sguardo sicuro di sé che non lo rendeva presuntuoso anzi tutto il contrario. Quell’aria di sicurezza faceva parte di lui, era parte del suo atteggiamento e agli occhi della gente piaceva così come appariva perché poteva anche sembrare duro, ma in realtà lui non lo era.
E ne ebbe la conferma quando, finito di cenare, si avvicinarono all’uscita del ristorante e alcuni fan di Austin lo fermarono per alcune foto. Erano per lo più ragazzi tra gli undici e i quindici anni e lo ammiravano.
Li trattava con gentilezza rispondeva a ogni singola domanda e Paige fu lieta di essere lei a fare le foto con i telefoni dei ragazzi.
<< E mi raccomando ragazzi, giocate pulito! >> ammiccò Austin quando salutò il gruppo di ragazzi. Austin tornò al fianco della ragazza e le cinse la vita attirandola a sé per incamminarsi verso casa.
<< Quei ragazzini ti venerano come un dio greco! >> sorrise la ragazza.
<< Sono il loro idolo. >> ammiccò lui con sfacciataggine.
A pochi metri da casa di Paige, la ragazza, ricevette una telefonata e corrugando le sopracciglia rispose riconoscendo il numero.
<< Salve signora Kavaghan, mi dica.. >>
<< Paige, ragazza cara. Io e mio marito abbiamo ricevuto un invito dell’ultimo minuto e non sappiamo a chi lasciare i gemelli, saresti così gentile da badare a loro? >>
Paige roteò gli occhi con un sospiro. Perché una delle sue splendide serata doveva essere rovinata in quel modo??
Adorava quei bambini di soli un anno e mezzo e non  riusciva a dire di no, non a loro e sperava che Austin capisse come stavano le cose..
<< D’accordo mi dia qualche minuto e sarò lì. >> La donna la ringraziò più volte e poi chiuse la chiamata.
<< Ci sono problemi? >> chiese Austin curioso vedendo l’espressione della ragazza preoccupata.
<< In realtà sì. La signora Kavaghan che abita a qualche isolato da qui deve uscire con il suo nuovo marito per mostrarlo in giro.. >> parlò la ragazza con una smorfia schifata  e poi aggiunse: << E vuole che badi ai suoi gemelli per tutta la serata. Adoro quei piccoli e.. non potevo rifiutare.. >> Paige abbassò il capo dicendo l’ultima frase per timore di vedere lo sguardo arrabbiato di Austin. Invece Austin si propose di tenerle compagnia per l’intera serata fin quando non sarebbero rincasati i genitori dei gemelli, per aiutarla.
<< Davvero? >>
<< Certo, sarà divertente. Io adoro i bambini. >>
Paige rimase stupita e al tempo stesso era felice. Quando arrivarono a casa Kavaghan, i genitori dei gemelli erano già pronti per uscire e prima di andare dissero solo che i piccoli dovevano cenare e andare a letto, loro dovevano badare solo che non si svegliassero mentre i genitori erano via. E quando videro Austin non esitarono e lo ringraziarono per l’aiuto.
<< Bene. Mettiamoci all’opera. >> aggiunse Paige andando a salutare i due piccoli.
<< Allora bambini lui è Austin e ci terrà compagnia per questa sera. Austin lui con i capelli ricci è Brian e l’altro con i capelli lisci e James. >>
Austin salutò entrambi i piccoli gemelli con una scompigliata di capelli. Entrambi i piccoli avevano capelli scuri e occhi verdi come lo smeraldo. L’unica cosa che li distingueva erano i diversi tipi di capelli e fu un bene così seppe da subito a chi associare il nome senza fare confusione.
Paige fu sollevata nell’aiuto di Austin così mentre lei preparava la pappa per i due piccoli, lui li teneva impegnati facendoli divertire con qualche gioco con la palla.
Dopo che ebbero mangiato e fatto il bagno, Paige li mise il pigiama e li portò con sé in salotto per farli stancare ancora un po’ prima di metterli a dormire.
Austin sapeva come trattare un bambino e lui con la sua grossa stazza rispetto ai due piccolini, faceva sembrare i gemelli sulle sue gambe,  due fagottini da coccolare.
Li faceva ridere entrambi e vedendo quella scena a Paige gli si riempì il cuore d’amore. Una morsa stretta mentre il suo cuore gli martellava in petto forte. Aveva una visione e d’un tratto si trovò a immaginare ad avere una famiglia con Austin con dei figli, una vita proprio come quella. Era strano immaginare una cosa simile e soprattutto era da molto tempo che non immaginava un futuro così. Austin sarebbe stato un padre e un marito perfetto.  << Paige. >> sussurrò lui chiamandola. Quando Paige lo sentì, uscì dai suoi pensieri e vide i due piccoli che si erano addormentati tra le sue braccia e così senza far rumore ne prese uno in braccio e seguita da Austin li portò a dormire nella loro stanza. Socchiusero la porta e tornarono in salotto, accomodandosi sul divano.
<< A che pensavi prima? >> chiese Austin curioso lasciandosi cadere con la schiena sul divano.
<< Che saresti un padre magnifico. >> rispose lei e questa volta decise di non distogliere lo sguardo ma di guardarlo fisso negli occhi.
<< E tu una madre fantastica. >>
<< Ho fissato un appuntamento con Nick, il cameriere dell’altra sera, per questo sabato. >> Non sapeva come fosse successo, né perché avesse detto quella frase di cui poteva anche evitare in quel momento, ma le parole le uscirono dalla bocca così. E ormai era troppo tardi. Austin indurì visibilmente la mascella e serrò gli occhi. << Perché mi dici questo? >> e anche le sue parole erano taglienti come lame.
<< Io.. mi dispiace pensavo fosse giusto che lo sapessi.. >> Aveva sbagliato e adesso non poteva farci nulla.
<< Ho bisogno di capire.. pensavo che uscire con Nick mi avrebbe aiutato ma adesso non ne so più così sicura. Ma non voglio tirarmi indietro, sembrerei una che ha paura.. >> sussurrò Paige abbassando lo sguardo.
Aveva bisogno di capire.. cosa?, si chiese Austin.
Quel bellissimo momento tra loro era stato rovinato da quella notizia e Austin sapeva quando era il momento di battere in ritirata. Forse non era adatto a lei, forse nella sua vita non c’era spazio per un calciatore. Lei voleva conoscere una persona che le garantisse un futuro e perché non iniziare da uno che faceva il cameriere? Ma comportarsi da stupidi in quel momento non sarebbe servito a nulla se non crearle ancora più problemi. Lui era un amico ed era stato lui stesso a incoraggiarla a uscire insieme a quel Nick, arrabbiarsi in quel momento non gli sarebbe servito a nulla, sarebbe apparso contraddittorio. << Capisco. >> parlò quasi con sussurro avvicinando il volto al suo.
<< Adesso però sei qui con me, e Nick non c’è, perciò nulla mi vieta di baciarti.. non è vero? >>  La voce di Austin era un sussurro talmente sexy che solo quella bastò per infiammarla.
<< Nulla. >> parlò lei dandogli libero accesso.
Certo era arrabbiato perché Paige avesse ascoltato la sua pazza idea di uscire con il cameriere. Aveva detto che aveva bisogno di capire.. Capire se lui era adatto a lei? Capire se gli piaceva davvero? Se era così allora Austin le avrebbe fatto capire chi invece ci teneva a lei. Lui.  Inoltre come aveva anche detto lui stesso, in quel momento quel Nick non era lì con loro perciò nulla gli avrebbe impedito di baciarla.
Austin gli mise una mano dietro la nuca e la attirò a sé baciandola subito con passione. Paige poteva anche decidere di uscire con quel cameriere ma in quel momento era sua, non di quel Nick che aveva conosciuto solo in un’ora e mezza. In quel momento era tutta sua e nulla avrebbe interrotto quel bacio, tranne.. il pianto di uno dei due gemelli che si era appena svegliato. I due ragazzi si rivolsero un’occhiata sorridente e un po’ divertita, avevano creduto che sarebbe stata una serata magica dove avrebbero passato altro tempo da soli magari come nella palestra, invece, Brian piangendo aveva svegliato anche il suo gemello e così entrambi i ragazzi andarono a prendere i piccoli per farli riaddormentare.
Mentre Paige, seduta sulla sedia a dondolo cercava di tranquillizzare James tra le sue braccia, Austin prese l’altro piccolo in braccio e iniziò a cullarlo. Ci volle qualche minuto ma per fortuna i gemelli si tranquillizzarono cercando di riprendere sonno e Austin continuando a dondolare il piccolo tra le sue braccia, osservò Paige coccolare James, che intanto aveva riaperto gli occhi. Era come guardare una madre con il suo piccolo. Osservò quella scena piena d’amore e se avesse avuto anche un briciolo di pazzia le avrebbe chiesto di sposarlo, lì così su due piedi.
Era una donna incredibilmente sexy e magnifica. Era perfetta.
La serata andò avanti più o meno in quel modo e i due ragazzi non ebbero un attimo di tregua, fino a quando la signora Kavaghan con il suo nuovo marito non tornarono a casa.

 

Nick si era presentato con qualche minuto di ritardo a casa sua scusandosi con una banale scusa e Paige non abboccò per niente, anche se aveva deciso di credergli. D'altronde la prima impressione poteva anche non essere quella giusta, proprio come le era accaduto con Austin, aveva creduto che anche lui fosse uguale a tutti ma in realtà..
Basta. Per questa sera Austin non deve essere il centro dei tuoi pensieri come sempre! S’impose la ragazza pensando ad altro quando Nick la portò in uno di quei soliti pub della città, sempre affollati e caotici, proprio ciò che odiava di più. Non male per una prima uscita per conoscersi, pensò Paige con una smorfia schifata. Non che la serata si volse nel migliore dei modi, Nick incontrò alcuni amici con le loro compagne e iniziò a fare lo spavaldo non degnandola di uno sguardo. Austin non si sarebbe comportato in quel modo. Pur non volendo, Paige si ritrovò a fare  differenze tra Nick e Austin. Il primo era quel tipo di ragazzo che pensava di sapere come conquistare una donna, ma in realtà non sapeva un cazzo. Il secondo invece era dolce e l’aveva conquistata e lei in cuor suo sapeva di essere sua. Aveva avuto la certezza quando Austin la aiutò con i gemelli. Forse però aveva un’ultima possibilità per vedere se Nick era diverso. << Ehi Nick, ho ricevuto un messaggio dalla mia vicina di casa, ha bisogno di una mano per badare ai suoi gemelli. >>
<< Che cosa? E non puoi dirle che hai la serata libera? >> si accigliò Nick con una smorfia.
<< Mi dispiace, ci tengo a quei piccoli. >>
<< Fa quello che ti pare, ma io avevo altri programmi per questa sera, vorrà dire che ti verrò a prendere quando finisci. >>
<< Oh no. Non ce n’è bisogno farò tardi. Divertiti! >> finì Paige correndo fuori dal locale disgustata.
<< Ne avevo le intenzioni fino a quando non hai scelto quei marmocchi a me! >> Ubriaco o no Paige aveva udito abbastanza per quella sera. Sentiva mancargli l’aria in quel locale e anche quando fu fuori diretta da una persona in particolare, le sembrò che le ginocchia non reggessero il peso del suo corpo. Come aveva dubitato di Austin. Come aveva pensato che Nick sarebbe stato quasi al suo livello? Era stata una vera stupida a credere di poter scegliere Nick invece di Austin!

L’orario non prometteva nulla di buono, era quasi mezzanotte e presentarsi a casa di Austin di notte era stata un’idea folle. Quando suonò al campanello Austin andò ad aprire e si ritrovò Paige, con il petto che si alzava e abbassava veloce per l’affanno.
<< Paige!? >>
Lei lo guardò interamente. Era a petto nudo e aveva solo un paio di pantaloni del pigiama ed era scalzo. Non si meravigliò di trovarlo in quel modo, lui stesso le aveva confessato che anche d’inverno dormiva senza maglietta. Era un’abitudine.
<< Sei solo? >> domandò lei fissandolo negli occhi.
<< Sì. Sono tutti fuori città, non ricordi? >>
Paige annuì sbadata, ricordando che quel venerdì i genitori di Austin e suo fratello erano fuori città per trovare alcuni parenti, per quel motivo lei non aveva visto Stephan per le solite ripetizioni. Aveva quasi dimenticato.
Austin la fissò con un mezzo sorriso non capendo perché si trovasse lì a quell’ora della notte e non con il cameriere, perché sapeva che era quella la sera in cui Paige sarebbe uscita con Nick.
<< Vieni entra è successo qualcosa? E’ andata male la serata con Nick? >> Le fece spazio e si accomodarono entrambi sul divano. Paige si tolse il giubbino e lasciò la borsa alle sue spalle e aggiunse: << E’ stata orrenda! >>
<< Ma davvero? >> la schernì Austin con fare divertito.
<< Non prendermi in giro, spavaldo! Come ho potuto credere che avrei avuto delle risposte uscendo con un cameriere?? >> si chiese Paige più a se stessa che al ragazzo.
<< Me lo domando anch’io. >> aggiunse lui sempre con quel tono divertito.
Non riuscendo a rimanere seduta iniziò a fare su e giù davanti a Austin che osservava la scena divertito, spaparanzato comodamente sul divano.
<< Avrei potuto evitare una serata pessima. Dovevi vederlo era ubriaco fradicio, volevo andarmene e così ho tirato fuori la scusa di badare ai gemelli credendo che per lo meno mi avrebbe accompagnato e lasciato lì, invece si è arrabbiato perché ho scelto loro e non lui! >> parlò nervosa Paige spalancando gli occhi incredula. Non sapeva neanche il perché stesse raccontando quelle cose ad Austin che per di più si sarebbe anche innervosito ascoltandola quindi coprendosi il volto con le mani, aggiunse: << Oddio, scusami. Non so neanche il perché ti sto dicendo questo.. non avrei dovuto.. perdonami. >>
<< Ehi, sta tranquilla è tutto ok. C’era da aspettarselo. >> rise leggermente Austin. Era una situazione divertente quella, non gli era mai capitato in tutta la sua vita che una ragazza fiondasse a casa sua nel cuore della notte e gli raccontasse di come fosse stata orrenda l’uscita con un altro ragazzo. Ma sapeva che Paige sarebbe arrivata a una conclusione perciò la lasciò parlare.
<< Dovevo cercare delle risposte. Risposte che in realtà conoscevo già, solo che per qualche strana ragione non volevo che fossero quelle. >> E si fermò dandogli le spalle e guardando fuori dalla finestra. Quella era la prima volta in tutta la sua vita che Paige si dichiarava per prima, con Austin era tutto diverso, da sempre. Era lui diverso e sentiva di dover parlare, di dichiararsi o sarebbe scoppiata.
Lo scherzo era finito e Austin divenne serio, portandosi seduto con la schiena diritta e parlò: << Sai ho finito di leggere il Piccolo Principe.. >> incalzò Austin avvicinandosi nella sua direzione ma rimanendo sempre a una certa distanza. Paige non fiatò e Austin aggiunse: << All’inizio credevo davvero che fossi la rosa e che utilizzassi le tue quattro spine per difenderti, lo hai fatto soprattutto dopo che mi hai parlato del tuo passato e ti sei allontanata da me.. >> Paige ascoltò in silenzio e pensò che il suo ragionamento fosse esatto. Austin però non aveva terminato e disse: << Ora invece credo che tu sia la volpe e che quello che vuoi veramente è che io ti addomestichi così da renderti unica e speciale, e sai che io non mi comporterò mai come Peter. >>
<< Peter è andato via proprio come il Piccolo Principe lasciando sola la volpe. >> continuò Paige con la voce spezzata dall’emozione.
<< Saresti triste se me ne andassi? >>
Paige si prese entrambe e le mani e ci giocò nervosa, poi dopo qualche interminabile secondo parlò senza mai voltarsi nella direzione di Austin. << Il mio cuore ti appartiene. Probabilmente da sempre. So soltanto che quest’orrenda serata voglio eliminarla completamente dalla mia mente. >> Paige non sentì i suoi passi arrivare sentì solo le mani di Austin che le spostarono i capelli di lato liberando quel magnifico collo per poi baciarlo e provocargli brividi lungo la nuca. La fece voltare e si ritrovarono a guardarsi negli occhi e Paige continuò: << Questa sera avrei voluto che ci fossi tu al posto di Nick. Io.. credo di essermi innamorata.. >> sorrise lievemente Paige guardando prima gli occhi scuri di Austin e poi le sue labbra che si stesero in un sorriso.
<< Ah sì? E di chi? >> beffeggiò divertito Austin con un ghigno stampato in volto.
<< Di te, idiota! >>
<< Ma davvero? Vuoi sapere la novità? >> parlò lui baciandole prima la fronte e poi la punta del naso e quando Paige annuì curiosa, Austin aggiunse: << Anch’io mi sono innamorato di te. Da quella notte a Las Vegas. >>
E i ricordi di Paige riaffiorarono tutti nuovamente ricordandole cosa aveva passato quella notte a Las Vegas tra le braccia di Austin. Sentì le guance avvamparle e nel sapere che anche Austin si era innamorato di lei da quell’istante, provò un brivido di eccitazione lungo  tutto il corpo.
Vai e prendilo ragazza!
Cingendogli il collo con le braccia e affondando le mani nei capelli di Austin, Paige lo baciò. La passione non si fece attendere e quasi fu incredibile per Austin che Paige fosse lì in quel momento, che gli avesse confessato quelle cose e che lo avesse baciato.
<< Sei magnifica! >> parlò Austin con affanno tra un bacio e l’altro. Poi si ricordò che Paige non amava i complimenti a causa del suo passato con Peter e allontanò il volto dal suo e aggiunse: << Perdonami è più forte di me quando siamo insieme. >>
<< Tranquillo.. il passato è passato e tu non sei Peter. >> E finalmente anche il passato le era scivolato di dosso come l’olio e con sguardo malizioso si allontanò da Austin e si avvicinò alle scale che portavano al piano superiore.
<< Allora.. dov’eravamo rimasti? >> lo stuzzicò lei.
No. Nessuna donna era come lei e nessuna lo sarebbe mai stata.
Austin la raggiunse con grandi falcate e tornò a baciarla mentre salivano quei pochi gradini che portavano al piano superiore.
Paige non capì come si ritrovò distesa sul letto di una stanza, probabilmente quella di Austin con il vestitino arrotolato sopra l’ombelico mentre Austin, solo in boxer, la sovrastava con il corpo senza farla troppo male.
<< Ti voglio, Paige.. >> parlò Austin baciandole il petto per poi scendere verso il seno mentre le sfilava il vestitino.
Paige fremette quando Austin da sotto il reggiseno le prese un seno e lo strinse per poi stuzzicarla e quando prese un po’ d’aria aggiunse: << Allora.. prendimi. >>
Paige aveva il suo cuore ed era sua e lei sapeva di avere quello di Austin, perché lui l’amava. Quella notte non avrebbero fatto sesso, si sarebbero amati e venerati a vicenda. Austin sorrise a quel ghigno di sfida e mordendole un seno la trascinò nel pieno vortice del piacere portandola fino al culmine, fino a farla toccare più volte il cielo.

 

NOTE FINALI
Buon pomeriggio ragazze :D eccovi postato anche l’ultimo capitolo di You make me complete!
E siamo giunti al termine anche di questa mini storia *sospira* spero che vi sia piaciuto leggerla e che vi abbia emozionato almeno un pochino ^-^.. Ognuno dei protagonisti delle storie che creo ha un proprio carattere e spero che quello dolce e romantico di Paige e Austin vi sia piaciuto :3
Ringrazio le ragazze che hanno recensito i primi due capitoli, ringrazio anche le ragazze che hanno portato la storia con sé e infine ringrazio anche le lettrici silenziose, soprattutto tre in particolare ahaha ;D vi voglio bene comunque ragazze :3
Invece ringrazio in anticipo tutte quelle splendidi lettrici che vorranno lasciare anche un piccolo commento su questa mini storia e perdonatemi se non vi risponderò subito.. perciò a chi vorrà farmi sapere il suo pensiero a riguardo io sono qui ;) sempre se volete ovvio!
Vi mando un grosso bacio.
Betta <3
P.S.: Tra qualche giorno, se tutto va bene, prometto di pubblicare anche l’ultima mini storia degli ultimi protagonisti di Falling in Love; Scarlett e Mario.. spero di rivedervi tutte lì se vorrete ;) :*
   
 
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