Questo capitolo parla di Paige e Austin :) premetto che non aggiunge nulla alla storia e non seguirà i periodi di Falling in love ma avrà propri periodi, propri cicli.
Capitolo 3
Quella stessa sera quando Paige tornò a casa,
dopo quello che era accaduto con Austin prese una decisione. Digitò i numeri e
dopo qualche squillo rispose una voce maschile e profonda.
<< Pronto? >>
Che male c’era in fondo? Era stato lui stesso a dirle che non c’era nessun
problema ad accettare l’invito del ragazzo. Dopo il bacio e dopo essersi
accorta di aver raccontato tutto ad Austin si sentiva più esposta, più
vulnerabile come non mai e non era un bene che qualcun altro oltre Kate
conoscesse così bene il suo passato tormentato da alti e bassi, soprattutto
quello con Peter. Confidarsi con Austin le aveva tolto un peso dalle spalle
perché almeno ora sapeva il perché si era comportata come una stupida nei
giorni precedenti, ma sentiva di essersi spinta troppo oltre, verso qualcosa
che le faceva paura e che conosceva abbastanza bene.
<< Pronto chi parla? >>
E prima che la linea telefonica fu interrotta, lei parlò. << Ehi ciao,
sono Paige ricordi? >>
<< La ragazza che ho lasciato il mio numero? >>
<< Sì, esatto sono proprio io. Sei Nick giusto? >>
<< Proprio io. Allora Paige, se la memoria non m’inganna ti avevo
proposto di uscire.. >> Paige non fece completare la frase al ragazzo che
aggiunse con tono leggermente nervoso: << Che ne dici di sabato prossimo?
>>
<< Direi che è perfetto. >>
Si accordarono per gli ultimi dettagli e quando chiuse la chiamata riusciva
ancora a udire il suo cuore battere all’impazzata. E se fosse stato un errore? Semmai fosse stato un errore, in quel
momento non poteva più tornare indietro perché l’appuntamento con il cameriere,
ovvero Nick, era stato fissato per il prossimo sabato.
Vedila come un motivo in più per capire
cosa provi veramente per Austin!!
Infondo la sua coscienza non aveva tutti
i torti, sarebbe uscita con un ragazzo e avrebbe messo alla prova il suo cuore
e vedere cosa realmente provava per Austin. Lei era pronta ad amare qualcun
altro ma Austin in fondo con la sua vita tormentata dagli allenamenti, dalle
partite, dai viaggi.. che futuro le avrebbe dato??
Quel pomeriggio si recò insieme a Stephan e
Austin in libreria. Stephan era così in gamba che avevano finito prima le
lezioni ed era riuscita a convincerlo ad andare in libreria per prendere un
libro. Si erano divisi e ognuno andò alla ricerca di qualcosa da leggere in
assoluta tranquillità.
<< Sai non ti facevo amante di quel genere di libri.. >> ridacchiò
qualcuno alle sue spalle.
<< A no? Cosa credevi che leggessi? >> beffeggiò la ragazza.
<< Pensavo fossi tipo da.. Amici
di letto o libri del genere. >> scherzò Austin leggendo il primo titolo di
un libro che si trovò sotto le mani.
<< Il Piccolo Principe è un libro altrettanto bello, proprio come quei
libri.. è una favola che mi leggeva spesso mia nonna e mi sono innamorata da
subito. >>
<< Io sono moro e non ho gli occhi celesti.. fa lo stesso? >> la
schernì Austin rubandole il libro dalle mani e Paige rise fragorosamente per
quella battuta, tanto che commessa le rivolse un’occhiataccia come a volerle dire che non le era permesso
ridere in quel modo.
<< Tu sei fuori di testa.. >> sussurrò dopo.
<< Forse è così. >> rise Austin. << Allora, non ho mai letto
questo libro, di che tratta? >>
Paige sbarrò gli occhi per qualche secondo poi si riprese e gli rubò il libro
dalle mani per tornare a sfiorarlo. << Dovresti leggerlo, è considerato
un libro per bambini ma è pieno di significato.. >> aggiunse poi
chiudendo il libro sorridente.
<< Bene, allora prendo questo. >>
<< Non devi farlo per me, davvero. Io ho detto solo ciò che penso sul
libro. >> aggiunse subito dopo la ragazza e se ne accorse dallo sguardo
divertito di Austin, perciò si ricompose.
<< Se tu l’hai letto ed è il tuo libro preferito, allora ho tutte le
intenzioni di leggerlo anch’io! >>
Dopo qualche secondo arrivò Stephan alle loro spalle avvertendoli che aveva
trovato un libro interessante e che era intenzionato a compare quello, quindi i
tre pagarono e uscirono dalla libreria.
Il giorno seguente quando Paige si ripresentò a casa di Austin, fu Stephan a
parlargli per primo del libro che aveva acquistato il giorno precedente. Gli
piaceva un sacco ed era scritto apposta per lui, un libro sovrannaturale pieno
di avventure, adatto ai ragazzi. Paige fu sollevata e orgogliosa mentre Austin
non poteva che essere più felice.
I giorni passavano e lei continuava a dare lezioni a Stephan, che era sempre
più interessato alle materie scientifiche e naturalistiche e proprio come un
bambino che imparava a conoscere poco a poco il mondo e Stephan rimaneva
affascinato osservando tutti i documentari su com’era diviso l’universo. Paige
aveva parlato poche volte con i genitori di Stephan ma non facevano altro che
ringraziarla del lavoro che stava facendo con Stephan.
Era pomeriggio inoltrato quando Paige, dopo
aver incontrato Stephan come suo solito, si recò al club per vedere Austin.
Erano giorni che non rimaneva più al suo fianco durante le lezioni con il
fratello. All’inizio restava solo per salutarla e poi come un fulmine usciva da
casa con la scusa degli allenamenti, ma negli ultimi giorni non si fermava
neanche per degnarla di uno sguardo. Non
capiva quello strano comportamento da cosa fosse derivato e decise che
doveva avere delle spiegazioni. Con un’ottima scusa si presentò al club e
alcuni ragazzi della squadra, con le solite divise blu scuro che passeggiavano
diretti verso la cucina, le dissero che Austin si trovava in palestra.
Quel club era un vero e proprio labirinto e si estendeva tutto in lunghezza
come un rettangolo. Era diviso in due parti, la prima parte dedicata
interamente ai giocatori, dove si affacciava sul campo da calcio, gli
spogliatoi, la palestra, dove c’era la sala relax, la cucina e alcuni uffici
secondari. La seconda parte era aperta solo e unicamente per le interviste con
i giornalisti, gli uffici principali dei vari direttori e del mister, una zona
di club in cui non le era permesso mettere piede.
Dopo aver seguito i cartellini sul muro Paige arrivò in palestra. Una grossa
porta semiaperta con due grosse finestre in vetro la separava dal ragazzo che
era dentro la sala.
Avvicinandosi per entrare sentì alcuni respiri affannati e dei grugniti. Si
affacciò con la punta del naso per vedere meglio e dopo alcuni attrezzi che
apparivano più faticosi di quanto non lo fossero già, vide Austin seduto su un
attrezzo imbottito e sollevare con le gambe alcuni pesi.
Avevo il volto stanco e sembrava anche nervoso e pensò che non fosse il momento adatto per fargli visita,
avrebbe interrotto i suoi esercizi quotidiani e la cosa lo avrebbe innervosito
ulteriormente ma quando prese la decisione di fare marcia indietro per andare
via, Austin la vide.
<< Paige. >> disse il suo nome con sorpresa, forse anche troppa.
Beccata!
Paige accennò un lieve sorriso ed entrò nella sala mentre Austin delicatamente
lasciò andare i pesi e uscì le gambe dall’attrezzo, asciugandosi il volto con
un asciugamano.
<< Forse non è un momento adatto, posso passare più tardi tranquillo.
>>
<< No, tranquilla. Qualche altro attrezzo e avrei finito. Rimani pure qui
con me. >> convenne sorridente il ragazzo alzandosi per andare a
sollevare i pesi per gli arti superiori. Paige rimase immobili lì dov’era. Si
aspettava un saluto diverso da quello che aveva ricevuto, di solito Austin era
più allegro e sorridente ma in quel momento era come se la volesse evitare ed
era troppo gentile per dirle di andare via.
<< Allora Paige, è successo qualcosa con mio fratello? >> chiese il
ragazzo tra un sollevamento e l’altro.
Paige si avvicinò a una grossa e alta pila di materassi verdi spessi, posò le
sue cose e con un balzo si sedette sopra e poi disse: << Tuo fratello è
buono come il pane. Piuttosto, tu invece. Non ti vedo da un sacco di giorni..
>>
Austin che aveva finito anche con l’ultimo esercizio parlò raggiungendola e
disse: << Ah, la caviglia da qualche problema e mi tocca fare alcuni
esercizi per tornare in forma prima della partita di questo fine settimana.
>>
Da qualche giorno la caviglia aveva iniziato a dargli fastidio provocandogli
delle fitte dolorose e così fu costretto a lasciare Paige da sola con Stephan,
per seguire il medico sportivo della squadra per alcuni esercizi. Era una
partita importante e non poteva mancare anche lui oltre a Joe che non era nelle
migliori condizioni. Altrimenti sarebbe stato il peggio per la squadra.
Paige lo scrutò a fondo cercando di capire se stesse dicendo la verità oppure
no, ma gli occhi e lo sguardo di Austin non trapelavano alcun segno di scherno,
anzi era più che serio.
Che stupida! Ed io che credevo che
facesse di tutto per non vedermi più dopo il bacio sulla spiaggia, pensò
Paige. Mi dovrei schiaffeggiare per
questo!
<< Credevi non ti volessi più vedere? >> sorrise divertito Austin
quando capì il vero motivo della visita di Paige.
Avvampò e divenne paonazza quando Austin centrò nel segno su ciò che stava
pensando. O era diventato un veggente da un giorno all’altro oppure il suo
sguardo era come un libro aperto e forse aveva dinanzi per la prima volta in
tutta la sua vita qualcuno che riuscisse a leggere i suoi veri sentimenti.
Non sapeva come rispondere l’unica cosa che riuscì a fare era sviare lo sguardo
dal suo, imbarazzata. Austin si avvicinò ancora di più a lei con una leggera
risata e le posò una mano sulla sua gamba mentre con l’altra le prese il mento
e tornò a guardarla negli occhi.
<< Sai ho iniziato a leggere il Piccolo principe. >> Austin cambiò
argomento cercando di alleviare quella sensazione d’imbarazzo che c’era in
Paige.
<< Davvero? >>
Austin annuì sorridente. << Ma solo quando avrò finito di leggerlo potrò
dire a chi somigli di più. >>
<< Scommetto che tu sei il Piccolo Principe. >> azzardò Paige con sguardo
divertito.
<< Esattamente. >>
<< Allora mio caro, vorrei essere onorata d’interpretare la rosa, nonché
il fiore per cui il principe perde la testa. >> parlò Paige divertita.
<< Fidati, tesoro. Il Principe ha già perso la testa. >> ghignò
Austin portando entrambe le mani sui fianchi della ragazza e con un sussurro si
avvicinò al suo volto, ma quando strinse la presa sui fianchi per avvicinarla a
lui, Paige scoppiò in una fragorosa risata allontanandogli le mani.
<< Oddio! Che ho fatto? >> sbarrò gli occhi Austin non capendo il
perché di quella reazione improvvisa.
Paige si riprese e aggiunse con fare divertito: << Tu niente o meglio,
soffro il solletico e non appena hai stretto la presa.. mi sono messa a ridere.
>> spiegò la ragazza asciugandosi le poche lacrime che le erano uscite
per il troppo ridere.
No, nessuna donna era come lei, pensò Austin quando gli si riempì il cuore
d’amore. Le altre donne con cui era stato a quella stretta si erano strusciate
contro di lui eccitate ma Paige si era messa a ridere perché soffriva il
solletico. Era riuscita a trasformare un momento romantico in qualcosa di divertente perfino per lui.
<< Quindi soffri il solletico.. >> costatò Austin ponendosi tra le
sue gambe per non farla sfuggire e mettendogli le mani sui fianchi.
E così iniziò a fargli il solletico. << Sì. Oh no Austin, non ti
azzardare.. ti prego, basta!! >>.
Cercò di svincolarsi da quel corpo che aveva davanti e ridendo cercò di
allontanarlo poiché la teneva bloccata.
<< Austin basta.. ti prego, fermati!! >>.
Muovendosi riuscì a scendere da quella grossa pila di materassi e con un balzo
si ritrovò a toccare terra con i piedi, ma rimaneva comunque bloccata tra i
materassi e il corpo di Austin. Finalmente il ragazzo terminò quella lunga
tortura ed entrambi si ritrovarono con l’affanno, a guardarsi sorridenti.
Era bellissima.
La folta chioma le circondava il viso roseo per il troppo ridere, gli occhi
verdi erano luminosi e la bocca semiaperta mentre il petto faceva su e giù per
inalare aria quanto più possibile.
I loro corpi combaciavano e tardi si rese conto che aderivano perfettamente
l’uno all’altro. Le mani di Paige erano
sul suo petto e i loro volti erano vicinissimi tanto che le punte dei loro nasi
si toccavano quasi.
<< Fidati. Il Principe ha perso già la testa. >> ripeté Austin con
un sussurro colmando quella breve distanza con il volto della ragazza per
baciarla.
Paige ricevette il messaggio chiaro e tondo e mentre le labbra di Austin la
stuzzicavano per approfondire quel bacio e anche quando lei glielo concesse,
quelle parole continuavano a rimbombarle nella testa mentre il cuore esplodeva
in un forte battito che ebbe paura che Austin potesse udirlo.
Travolta da quella forte passione le sue braccia gli cinsero il collo e le sue
mani gli accarezzarono i capelli.
Austin avrebbe voluto farle sentire quant’era eccitato in quel momento, ma
qualcosa gli diceva di non provarci o gli sarebbe sfuggita da sotto le mani.
Nonostante quella voce però, Austin non riuscì a restare al suo posto, solo il
suo sorriso gli provocava una reazione naturale.
La spinse contro i materassini e fece aderire al massimo i loro corpi e quando
Austin fece quella mossa Paige sbarrò gli occhi e lasciò sfuggire un gemito che
il ragazzo raccolse con piacere.
A quel suono Austin perse ogni briciola di lucidità era pronto a non lasciarla
andare ma doveva contenersi, erano della palestra del club, sarebbe potuto
entrare qualcuno, soprattutto il mister che non tollerava quei comportamenti
nel club e così con un piccolo morso si allontanò di poco dal volto della
ragazza che, ancora travolta da quel bacio, non voleva lasciargli le labbra.
Non le diede il tempo di fiatare che parlò prima lui e disse: << Esci con
me questa sera. >>
Paige lo guardò non capendo e quasi si volle tirare indietro e così Austin
capendo aggiunse: << Ti prego. Vivrai un’altra serata magica. >>
Paige ricordando del loro primo appuntamento sorrise e annuì aggiungendo:
<< D’accordo uscirò con te. >>
<< Fantastico, te lo prometto. >> concluse sorridente.
Paige non era mai stata così nervosa come lo
era in quel momento. Con una mano dietro la schiena Austin la condusse lungo i
tavoli per raggiungere il loro. Fortuna che Austin per quella sera avesse
scelto un altro ristorante altrettanto bello e lontano dal centro della città e
non quello dove avevano cenato la scorsa sera o avrebbe incontrato nuovamente
il cameriere con cui sarebbe uscita quel sabato o meglio due giorni dopo.
E Austin non sapeva ancora nulla.
Dopo il bacio di quel pomeriggio nella palestra del club si sentiva più scossa
di prima. Era sempre più convinta di non uscire con Nick ma così sarebbe
apparsa una persona meschina che si tirava in dietro perché aveva paura.
E Austin invece si sentiva sempre più sicuro. Ogni volta che tra loro c’erano
quelle situazioni imbarazzanti che la innervosivano, lui sembrava non essere
scosso per niente. Paige si chiese più volte come facesse a camuffare il tutto
e a sembrare sempre ordinato e disinvolto.
Aveva quello sguardo sicuro di sé che non lo rendeva presuntuoso anzi tutto il
contrario. Quell’aria di sicurezza faceva parte di lui, era parte del suo
atteggiamento e agli occhi della gente piaceva così come appariva perché poteva
anche sembrare duro, ma in realtà lui non lo era.
E ne ebbe la conferma quando, finito di cenare, si avvicinarono all’uscita del
ristorante e alcuni fan di Austin lo fermarono per alcune foto. Erano per lo
più ragazzi tra gli undici e i quindici anni e lo ammiravano.
Li trattava con gentilezza rispondeva a ogni singola domanda e Paige fu lieta
di essere lei a fare le foto con i telefoni dei ragazzi.
<< E mi raccomando ragazzi, giocate pulito! >> ammiccò Austin
quando salutò il gruppo di ragazzi. Austin tornò al fianco della ragazza e le
cinse la vita attirandola a sé per incamminarsi verso casa.
<< Quei ragazzini ti venerano come un dio greco! >> sorrise la
ragazza.
<< Sono il loro idolo. >> ammiccò lui con sfacciataggine.
A pochi metri da casa di Paige, la ragazza, ricevette una telefonata e
corrugando le sopracciglia rispose riconoscendo il numero.
<< Salve signora Kavaghan, mi dica.. >>
<< Paige, ragazza cara. Io e mio marito abbiamo ricevuto un invito
dell’ultimo minuto e non sappiamo a chi lasciare i gemelli, saresti così
gentile da badare a loro? >>
Paige roteò gli occhi con un sospiro. Perché una delle sue splendide serata
doveva essere rovinata in quel modo??
Adorava quei bambini di soli un anno e mezzo e non riusciva a dire di no, non a loro e sperava
che Austin capisse come stavano le cose..
<< D’accordo mi dia qualche minuto e sarò lì. >> La donna la
ringraziò più volte e poi chiuse la chiamata.
<< Ci sono problemi? >> chiese Austin curioso vedendo l’espressione
della ragazza preoccupata.
<< In realtà sì. La signora Kavaghan che abita a qualche isolato da qui
deve uscire con il suo nuovo marito per mostrarlo in giro.. >> parlò la
ragazza con una smorfia schifata e poi
aggiunse: << E vuole che badi ai suoi gemelli per tutta la serata. Adoro
quei piccoli e.. non potevo rifiutare.. >> Paige abbassò il capo dicendo
l’ultima frase per timore di vedere lo sguardo arrabbiato di Austin. Invece
Austin si propose di tenerle compagnia per l’intera serata fin quando non
sarebbero rincasati i genitori dei gemelli, per aiutarla.
<< Davvero? >>
<< Certo, sarà divertente. Io adoro i bambini. >>
Paige rimase stupita e al tempo stesso era felice. Quando arrivarono a casa Kavaghan,
i genitori dei gemelli erano già pronti per uscire e prima di andare dissero
solo che i piccoli dovevano cenare e andare a letto, loro dovevano badare solo che
non si svegliassero mentre i genitori erano via. E quando videro Austin non esitarono
e lo ringraziarono per l’aiuto.
<< Bene. Mettiamoci all’opera. >> aggiunse Paige andando a salutare
i due piccoli.
<< Allora bambini lui è Austin e ci terrà compagnia per questa sera.
Austin lui con i capelli ricci è Brian e l’altro con i capelli lisci e James.
>>
Austin salutò entrambi i piccoli gemelli con una scompigliata di capelli.
Entrambi i piccoli avevano capelli scuri e occhi verdi come lo smeraldo.
L’unica cosa che li distingueva erano i diversi tipi di capelli e fu un bene
così seppe da subito a chi associare il nome senza fare confusione.
Paige fu sollevata nell’aiuto di Austin così mentre lei preparava la pappa per
i due piccoli, lui li teneva impegnati facendoli divertire con qualche gioco
con la palla.
Dopo che ebbero mangiato e fatto il bagno, Paige li mise il pigiama e li portò
con sé in salotto per farli stancare ancora un po’ prima di metterli a dormire.
Austin sapeva come trattare un bambino e lui con la sua grossa stazza rispetto
ai due piccolini, faceva sembrare i gemelli sulle sue gambe, due fagottini da coccolare.
Li faceva ridere entrambi e vedendo quella scena a Paige gli si riempì il cuore
d’amore. Una morsa stretta mentre il suo cuore gli martellava in petto forte.
Aveva una visione e d’un tratto si trovò a immaginare ad avere una famiglia con
Austin con dei figli, una vita proprio come quella. Era strano immaginare una
cosa simile e soprattutto era da molto tempo che non immaginava un futuro così.
Austin sarebbe stato un padre e un marito perfetto. << Paige. >> sussurrò lui
chiamandola. Quando Paige lo sentì, uscì dai suoi pensieri e vide i due piccoli
che si erano addormentati tra le sue braccia e così senza far rumore ne prese
uno in braccio e seguita da Austin li portò a dormire nella loro stanza.
Socchiusero la porta e tornarono in salotto, accomodandosi sul divano.
<< A che pensavi prima? >> chiese Austin curioso lasciandosi cadere
con la schiena sul divano.
<< Che saresti un padre magnifico. >> rispose lei e questa volta
decise di non distogliere lo sguardo ma di guardarlo fisso negli occhi.
<< E tu una madre fantastica. >>
<< Ho fissato un appuntamento con Nick, il cameriere dell’altra sera, per
questo sabato. >> Non sapeva come fosse successo, né perché avesse detto
quella frase di cui poteva anche evitare in quel momento, ma le parole le
uscirono dalla bocca così. E ormai era troppo tardi. Austin indurì visibilmente
la mascella e serrò gli occhi. << Perché mi dici questo? >> e anche
le sue parole erano taglienti come lame.
<< Io.. mi dispiace pensavo fosse giusto che lo sapessi.. >> Aveva
sbagliato e adesso non poteva farci nulla.
<< Ho bisogno di capire.. pensavo che uscire con Nick mi avrebbe aiutato
ma adesso non ne so più così sicura. Ma non voglio tirarmi indietro, sembrerei
una che ha paura.. >> sussurrò Paige abbassando lo sguardo.
Aveva bisogno di capire.. cosa?, si
chiese Austin.
Quel bellissimo momento tra loro era stato rovinato da quella notizia e Austin
sapeva quando era il momento di battere in ritirata. Forse non era adatto a
lei, forse nella sua vita non c’era spazio per un calciatore. Lei voleva conoscere
una persona che le garantisse un futuro e perché non iniziare da uno che faceva
il cameriere? Ma comportarsi da stupidi in quel momento non sarebbe servito a
nulla se non crearle ancora più problemi. Lui era un amico ed era stato lui
stesso a incoraggiarla a uscire insieme a quel Nick, arrabbiarsi in quel
momento non gli sarebbe servito a nulla, sarebbe apparso contraddittorio.
<< Capisco. >> parlò quasi con sussurro avvicinando il volto al
suo.
<< Adesso però sei qui con me, e Nick non c’è, perciò nulla mi vieta di
baciarti.. non è vero? >> La voce
di Austin era un sussurro talmente sexy che solo quella bastò per infiammarla.
<< Nulla. >> parlò lei dandogli libero accesso.
Certo era arrabbiato perché Paige avesse ascoltato la sua pazza idea di uscire
con il cameriere. Aveva detto che aveva bisogno di capire.. Capire se lui era
adatto a lei? Capire se gli piaceva davvero? Se era così allora Austin le
avrebbe fatto capire chi invece ci teneva a lei. Lui. Inoltre come aveva anche detto lui stesso, in quel momento
quel Nick non era lì con loro perciò nulla gli avrebbe impedito di baciarla.
Austin gli mise una mano dietro la nuca e la attirò a sé baciandola subito con
passione. Paige poteva anche decidere di uscire con quel cameriere ma in quel
momento era sua, non di quel Nick che aveva conosciuto solo in un’ora e mezza.
In quel momento era tutta sua e nulla avrebbe interrotto quel bacio, tranne..
il pianto di uno dei due gemelli che si era appena svegliato. I due ragazzi si
rivolsero un’occhiata sorridente e un po’ divertita, avevano creduto che
sarebbe stata una serata magica dove avrebbero passato altro tempo da soli
magari come nella palestra, invece, Brian piangendo aveva svegliato anche il
suo gemello e così entrambi i ragazzi andarono a prendere i piccoli per farli
riaddormentare.
Mentre Paige, seduta sulla sedia a dondolo cercava di tranquillizzare James tra
le sue braccia, Austin prese l’altro piccolo in braccio e iniziò a cullarlo. Ci
volle qualche minuto ma per fortuna i gemelli si tranquillizzarono cercando di
riprendere sonno e Austin continuando a dondolare il piccolo tra le sue
braccia, osservò Paige coccolare James, che intanto aveva riaperto gli occhi.
Era come guardare una madre con il suo piccolo. Osservò quella scena piena
d’amore e se avesse avuto anche un briciolo di pazzia le avrebbe chiesto di
sposarlo, lì così su due piedi.
Era una donna incredibilmente sexy e magnifica. Era perfetta.
La serata andò avanti più o meno in quel modo e i due ragazzi non ebbero un
attimo di tregua, fino a quando la signora Kavaghan con il suo nuovo marito non
tornarono a casa.
Nick si era presentato con qualche minuto di
ritardo a casa sua scusandosi con una banale scusa e Paige non abboccò per niente,
anche se aveva deciso di credergli. D'altronde la prima impressione poteva
anche non essere quella giusta, proprio come le era accaduto con Austin, aveva
creduto che anche lui fosse uguale a tutti ma in realtà..
Basta. Per questa sera Austin non deve
essere il centro dei tuoi pensieri come sempre! S’impose la ragazza
pensando ad altro quando Nick la portò in uno di quei soliti pub della città,
sempre affollati e caotici, proprio ciò che odiava di più. Non male per una prima uscita per conoscersi, pensò Paige con una
smorfia schifata. Non che la serata si volse nel migliore dei modi, Nick
incontrò alcuni amici con le loro compagne e iniziò a fare lo spavaldo non
degnandola di uno sguardo. Austin non si sarebbe comportato in quel modo. Pur
non volendo, Paige si ritrovò a fare differenze tra Nick e Austin. Il primo era
quel tipo di ragazzo che pensava di sapere come conquistare una donna, ma in
realtà non sapeva un cazzo. Il secondo invece era dolce e l’aveva conquistata e
lei in cuor suo sapeva di essere sua. Aveva avuto la certezza quando Austin la
aiutò con i gemelli. Forse però aveva un’ultima possibilità per vedere se Nick
era diverso. << Ehi Nick, ho ricevuto un messaggio dalla mia vicina di
casa, ha bisogno di una mano per badare ai suoi gemelli. >>
<< Che cosa? E non puoi dirle che hai la serata libera? >> si accigliò
Nick con una smorfia.
<< Mi dispiace, ci tengo a quei piccoli. >>
<< Fa quello che ti pare, ma io avevo altri programmi per questa sera,
vorrà dire che ti verrò a prendere quando finisci. >>
<< Oh no. Non ce n’è bisogno farò tardi. Divertiti! >> finì Paige
correndo fuori dal locale disgustata.
<< Ne avevo le intenzioni fino a quando non hai scelto quei marmocchi a
me! >> Ubriaco o no Paige aveva udito abbastanza per quella sera. Sentiva
mancargli l’aria in quel locale e anche quando fu fuori diretta da una persona
in particolare, le sembrò che le ginocchia non reggessero il peso del suo
corpo. Come aveva dubitato di Austin. Come aveva pensato che Nick sarebbe stato
quasi al suo livello? Era stata una vera stupida a credere di poter scegliere
Nick invece di Austin!
L’orario non prometteva nulla di buono, era
quasi mezzanotte e presentarsi a casa di Austin di notte era stata un’idea
folle. Quando suonò al campanello Austin andò ad aprire e si ritrovò Paige, con
il petto che si alzava e abbassava veloce per l’affanno.
<< Paige!? >>
Lei lo guardò interamente. Era a petto nudo e aveva solo un paio di pantaloni
del pigiama ed era scalzo. Non si meravigliò di trovarlo in quel modo, lui
stesso le aveva confessato che anche d’inverno dormiva senza maglietta. Era
un’abitudine.
<< Sei solo? >> domandò lei fissandolo negli occhi.
<< Sì. Sono tutti fuori città, non ricordi? >>
Paige annuì sbadata, ricordando che quel venerdì i genitori di Austin e suo
fratello erano fuori città per trovare alcuni parenti, per quel motivo lei non
aveva visto Stephan per le solite ripetizioni. Aveva quasi dimenticato.
Austin la fissò con un mezzo sorriso non capendo perché si trovasse lì a
quell’ora della notte e non con il cameriere, perché sapeva che era quella la
sera in cui Paige sarebbe uscita con Nick.
<< Vieni entra è successo qualcosa? E’ andata male la serata con Nick?
>> Le fece spazio e si accomodarono entrambi sul divano. Paige si tolse
il giubbino e lasciò la borsa alle sue spalle e aggiunse: << E’ stata
orrenda! >>
<< Ma davvero? >> la schernì Austin con fare divertito.
<< Non prendermi in giro, spavaldo! Come ho potuto credere che avrei
avuto delle risposte uscendo con un cameriere?? >> si chiese Paige più a
se stessa che al ragazzo.
<< Me lo domando anch’io. >> aggiunse lui sempre con quel tono
divertito.
Non riuscendo a rimanere seduta iniziò a fare su e giù davanti a Austin che
osservava la scena divertito, spaparanzato comodamente sul divano.
<< Avrei potuto evitare una serata pessima. Dovevi vederlo era ubriaco
fradicio, volevo andarmene e così ho tirato fuori la scusa di badare ai gemelli
credendo che per lo meno mi avrebbe accompagnato e lasciato lì, invece si è
arrabbiato perché ho scelto loro e non lui! >> parlò nervosa Paige
spalancando gli occhi incredula. Non sapeva neanche il perché stesse
raccontando quelle cose ad Austin che per di più si sarebbe anche innervosito
ascoltandola quindi coprendosi il volto con le mani, aggiunse: << Oddio,
scusami. Non so neanche il perché ti sto dicendo questo.. non avrei dovuto..
perdonami. >>
<< Ehi, sta tranquilla è tutto ok. C’era da aspettarselo. >> rise
leggermente Austin. Era una situazione divertente quella, non gli era mai
capitato in tutta la sua vita che una ragazza fiondasse a casa sua nel cuore
della notte e gli raccontasse di come fosse stata orrenda l’uscita con un altro
ragazzo. Ma sapeva che Paige sarebbe arrivata a una conclusione perciò la
lasciò parlare.
<< Dovevo cercare delle risposte. Risposte che in realtà conoscevo già,
solo che per qualche strana ragione non volevo che fossero quelle. >> E
si fermò dandogli le spalle e guardando fuori dalla finestra. Quella era la
prima volta in tutta la sua vita che Paige si dichiarava per prima, con Austin
era tutto diverso, da sempre. Era lui diverso e sentiva di dover parlare, di
dichiararsi o sarebbe scoppiata.
Lo scherzo era finito e Austin divenne serio, portandosi seduto con la schiena
diritta e parlò: << Sai ho finito di leggere il Piccolo Principe.. >>
incalzò Austin avvicinandosi nella sua direzione ma rimanendo sempre a una
certa distanza. Paige non fiatò e Austin aggiunse: << All’inizio credevo
davvero che fossi la rosa e che utilizzassi le tue quattro spine per
difenderti, lo hai fatto soprattutto dopo che mi hai parlato del tuo passato e
ti sei allontanata da me.. >> Paige ascoltò in silenzio e pensò che il
suo ragionamento fosse esatto. Austin però non aveva terminato e disse:
<< Ora invece credo che tu sia la volpe e che quello che vuoi veramente è
che io ti addomestichi così da renderti unica e speciale, e sai che io non mi
comporterò mai come Peter. >>
<< Peter è andato via proprio come il Piccolo Principe lasciando sola la
volpe. >> continuò Paige con la voce spezzata dall’emozione.
<< Saresti triste se me ne andassi? >>
Paige si prese entrambe e le mani e ci giocò nervosa, poi dopo qualche interminabile
secondo parlò senza mai voltarsi nella direzione di Austin. << Il mio
cuore ti appartiene. Probabilmente da sempre. So soltanto che quest’orrenda
serata voglio eliminarla completamente dalla mia mente. >> Paige non
sentì i suoi passi arrivare sentì solo le mani di Austin che le spostarono i
capelli di lato liberando quel magnifico collo per poi baciarlo e provocargli
brividi lungo la nuca. La fece voltare e si ritrovarono a guardarsi negli occhi
e Paige continuò: << Questa sera avrei voluto che ci fossi tu al posto di
Nick. Io.. credo di essermi innamorata.. >> sorrise lievemente Paige
guardando prima gli occhi scuri di Austin e poi le sue labbra che si stesero in
un sorriso.
<< Ah sì? E di chi? >> beffeggiò divertito Austin con un ghigno
stampato in volto.
<< Di te, idiota! >>
<< Ma davvero? Vuoi sapere la novità? >> parlò lui baciandole prima
la fronte e poi la punta del naso e quando Paige annuì curiosa, Austin
aggiunse: << Anch’io mi sono innamorato di te. Da quella notte a Las
Vegas. >>
E i ricordi di Paige riaffiorarono tutti nuovamente ricordandole cosa aveva
passato quella notte a Las Vegas tra le braccia di Austin. Sentì le guance
avvamparle e nel sapere che anche Austin si era innamorato di lei da
quell’istante, provò un brivido di eccitazione lungo tutto il corpo.
Vai e prendilo ragazza!
Cingendogli il collo con le braccia e affondando le mani nei capelli di Austin,
Paige lo baciò. La passione non si fece attendere e quasi fu incredibile per
Austin che Paige fosse lì in quel momento, che gli avesse confessato quelle
cose e che lo avesse baciato.
<< Sei magnifica! >> parlò Austin con affanno tra un bacio e
l’altro. Poi si ricordò che Paige non amava i complimenti a causa del suo
passato con Peter e allontanò il volto dal suo e aggiunse: << Perdonami è
più forte di me quando siamo insieme. >>
<< Tranquillo.. il passato è passato e tu non sei Peter. >> E
finalmente anche il passato le era scivolato di dosso come l’olio e con sguardo
malizioso si allontanò da Austin e si avvicinò alle scale che portavano al
piano superiore.
<< Allora.. dov’eravamo rimasti? >> lo stuzzicò lei.
No. Nessuna donna era come lei e nessuna lo sarebbe mai stata.
Austin la raggiunse con grandi falcate e tornò a baciarla mentre salivano quei
pochi gradini che portavano al piano superiore.
Paige non capì come si ritrovò distesa sul letto di una stanza, probabilmente
quella di Austin con il vestitino arrotolato sopra l’ombelico mentre Austin,
solo in boxer, la sovrastava con il corpo senza farla troppo male.
<< Ti voglio, Paige.. >> parlò Austin baciandole il petto per poi
scendere verso il seno mentre le sfilava il vestitino.
Paige fremette quando Austin da sotto il reggiseno le prese un seno e lo
strinse per poi stuzzicarla e quando prese un po’ d’aria aggiunse: <<
Allora.. prendimi. >>
Paige aveva il suo cuore ed era sua e lei sapeva di avere quello di Austin,
perché lui l’amava. Quella notte non avrebbero fatto sesso, si sarebbero amati
e venerati a vicenda. Austin sorrise a quel ghigno di sfida e mordendole un
seno la trascinò nel pieno vortice del piacere portandola fino al culmine, fino
a farla toccare più volte il cielo.
Buon pomeriggio ragazze :D eccovi postato anche l’ultimo capitolo di You make me complete!
E siamo giunti al termine anche di questa mini storia *sospira* spero che vi sia piaciuto leggerla e che vi abbia emozionato almeno un pochino ^-^.. Ognuno dei protagonisti delle storie che creo ha un proprio carattere e spero che quello dolce e romantico di Paige e Austin vi sia piaciuto :3
Ringrazio le ragazze che hanno recensito i primi due capitoli, ringrazio anche le ragazze che hanno portato la storia con sé e infine ringrazio anche le lettrici silenziose, soprattutto tre in particolare ahaha ;D vi voglio bene comunque ragazze :3
Invece ringrazio in anticipo tutte quelle splendidi lettrici che vorranno lasciare anche un piccolo commento su questa mini storia e perdonatemi se non vi risponderò subito.. perciò a chi vorrà farmi sapere il suo pensiero a riguardo io sono qui ;) sempre se volete ovvio!
Vi mando un grosso bacio.
Betta <3
P.S.: Tra qualche giorno, se tutto va bene, prometto di pubblicare anche l’ultima mini storia degli ultimi protagonisti di Falling in Love; Scarlett e Mario.. spero di rivedervi tutte lì se vorrete ;) :*