Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: barbabietoladazucchero    27/06/2013    2 recensioni
- Ehi, splendore!- mormora con la sua voce roca. Ora, se una voce potesse ingravidare, sarei già incinta di 3 figli.
- Mr. Styles… - replico, in modo leggermente lascivo. Le sue labbra si fiondano sulle mie e mi bacia come se fossimo sul set di “9 settimane e mezzo”: orgasmo raggiunto in meno di 5 secondi.
Essere la compagna di Phil Styles ha i suoi vantaggi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scusate il ritardo ma sono stata via un week-end e sto preparando l’ennesimo esame!
Consiglio l’ascolto ‘ i due fiumi’ di Ludovico Einaudi, soprattutto da quando ci sono i due simboli **.
Enjoy my story.
B.



POV Beth.
Mi sveglio di soprassalto con il fiato smorzato da un simil-sacco di patate che preme sul mio stomaco.
Apro gli occhi e noto che il sacco di patate ha la stampa di un vascello sul davanti.
Porca miseria, non è stato solo un sogno.
Con molta delicatezza libero il mio stomaco dal braccio di Harry e mi alzo cercando qualcosa da mettermi addosso, fortunatamente trovo per terra il mio trench.
Esco dalla stanza degli ospiti di casa mia e di Phil e vado in cucina per fare colazione: prendo la moka e mentre aspetto che il caffè salga monto il latte, mentre la mia mente ha continui flash della notte appena trascorsa.
Immagini di corpi nudi, sudati, intrecciati e ansimanti.
Sovrappensiero accendo la televisione per sintonizzarla sul canale dei cartoni animati, ma prima che possa cambiare canale qualcosa mi fa gelare sul posto.
… foto testimoniano quanto abbiamo detto, sono state scattate in un parcheggio dove pare che il famoso donnaiolo si sia intrattenuto con la ragazza. Le immagini, molto chiare ed esplicite ci sono arrivate…” .
No no no no no no. Ti prego no!
Guardo il televisore pieno di immagini di un pick-up blu parcheggiato di fianco a un Autogrill che conosco fin troppo bene.
-OH. PORCA. TROIA.- faccio un bel respiro e -HARRYYYYYYYYYY!-

POV Harry.
Terrorizzato cado dal letto, mentre continuo a sentire urla provenire da non so dove.
Colpisco il comodino con la punta del gomito che mi causa un’ondata di dolore intenso che mi percorre tutto il braccio, mi costringo a ignorare la fitta mentre cerco disperatamente il mio paio di boxer grigi, finito chissà come tra il materasso e le doghe del letto.
Completamente intontito, confuso, dolorante e semi nudo mi dirigo in cucina, da dove –credo- giungano le urla.
Una Beth rossa, imbarazzata e scossa mi appare davanti mentre non distoglie un momento lo sguardo dalla televisione.
-Che cos…?- chiedo.
Lei mi zittisce con un gesto della mano facendomi segno di guardare la tv.
Volto lo sguardo e apprendo con orrore la causa di tutte quelle urla.
Prendo il telecomando e cambio canale, notando che in tutti i telegiornali della mattina stanno trasmettendo le stesse foto mie e di Beth durante il nostro tête-à-tête sul pick-up.
Le foto sono talmente nitide e chiare che qualcuno deve essersi appostato proprio davanti al finestrino.
Inquietante.
-Ma come cazzo hanno fatto?- chiedo con lo sguardo perso in quelle foto che ahimè mi risvegliano certi pensieri nella mia mente, mentre il mio amichetto si sta svegliando.
-Secondo te?! Si sono appostati di fianco al finestrino! Ma come ho fatto a non vederlo?!-
-Bè se te ne fossi accorta mi sarei offeso…- le dico cercando di alleggerire la tensione mentre gli faccio un occhiolino.
Lei mi guarda scioccata mentre si stringe ancora di più nel suo cappotto marrone.
Aspetta.
Cappotto?
La guardo per bene e noto che indossa lo stesso trench di ieri sera (e con molta probabilità nient’altro).
Dio, è il sogno proibito di ogni uomo incontrare una donna completamente nuda che indossa solo una misera giacca.
E un definitivo ‘buongiorno’ al mio amichetto.
-Oh mio Dio, Harry! Ma ti sembra il momento?- mi chiede Beth accortasi della mia evidente situazione.
-Adesso è colpa mia se tu ti presenti solo con un cappotto addosso, per di più di mattina, momento della giornata in cui noi uomini siamo particolarmente sensibili?- mi avvicino a lei, mentre faccio un altro occhiolino.
Le scappa un sorriso, mentre io allaccio le mie braccia alla sua vita e le sussurro sulla bocca un buongiorno, prima di darle un bacio.
Sono pronto ad approfondire il bacio quando lei si sposta velocemente.
-No non posso distrarmi, devo risolvere la questione.- dice allontanandosi e prendendo ampi respiri. –Queste foto saranno in tutti i telegiornali del mondo nel giro di un’ora, Harry. Cosa facciamo?!- dice voltandosi verso di me mangiandosi le pellicine delle unghie.
-Un’idea ce l’avrei…- sorrido allegramente.
-Mio Dio, ma non pensi ad altro!-
-L’hai detto tu che abbiamo un’ora prima di essere in tutti i notiziari da Los Angeles a Timbuctu! L’ultima ora in cui possiamo fingere che non sia successo niente, in cui possiamo divertirci, perché nessuno sa niente. L’ultima ora in cui siamo solo io e te…- le dico avvicinandomi nuovamente e baciandole il collo.
Il suo respiro inizia a diventare pesante, mentre sposta la testa offrendomi più pelle da baciare.
Risalgo il collo arrivando alle sue labbra, e la bacio con intensità mentre faccio sbattere la sua schiena contro il tavolo della cucina.
Sogno proibito numero due: fare sesso su un tavolo da cucina.
Ho il trench e ho il tavolo. Jackpot per Harry!
Lei sembra esattamente sapere cosa sto pensando, perché si slaccia il trench mentre si siede sul tavolo, riporta una mano dietro il mio collo e torniamo a baciarci con più passione e velocità di prima.
Le lingue si toccano febbrili mentre i nostri corpi caldi si cercano e si trovano; mi libero dei miei boxer e finalmente mi riunisco a lei.

-Tocca a me. Il dolore più intenso mai provato?-
-Ceretta alle cosce.-
-Ti sei fatto la ceretta alle cosce?!-
-Chi bello vuole apparire…-
-Oh mio Dio!- scoppia a ridere Beth scioccata dalla mia ultima rivelazione.
-Che poi, se questo è il dolore più atroce mai provato, prova la ceretta all’inguine e poi ne riparliamo!-
-Rabbrividisco al solo pensiero. Per fortuna noi maschi possiamo evitarla.-
-Voi maschi potreste benissimo evitare qualsiasi tipo di ceretta! Brutta cosa la vanità…- mi dice punzecchiandomi mentre continua a ridere massaggiandomi lo stomaco con la punta delle dita.
Siamo stesi sul pavimento della cucina da non so quanto tempo, ancora sudati e ancora nudi.
La sua testa appoggiata al mio sterno mi permette di accarezzarle i capelli.
La cucina è un disastro: due sedie capovolte, il latte rovesciato per terra di fianco alla mia testa, il caffè che ha macchiato tutti i fornelli e il telecomando che è finito addirittura dietro la televisione.
Che meraviglia; come diceva Nicholas Cage “siamo italiani, famosi per mangiare, cantare e fare l’amore!”.
E senza alcun dubbio Beth è italiana.
**Ma c’è di più.
Le accarezzo i capelli, la sento ridere sul mio corpo, sento le sua mani accarezzarmi, vedo la sua pelle che si intona perfettamente alla mia e non riesco a pensare di vivere senza di lei.
Può sembrare un discorso precoce, da matti. 23 anni e pensare di non poter vivere senza qualcuno.
Eppure io so che non posso vivere senza di lei, o almeno, posso vivere senza di lei, è solo che non voglio.
Voglio Beth nella mia vita.
Voglio vedere la sua schiena mentre dorme di notte.
Voglio vedere i suoi capelli sparsi sul cuscino la mattina.
Voglio sentire l’odore della sua pelle sotto la doccia.
Voglio vederla ridere a una mia battuta.
Voglio vederla piangere davanti a un film.
Voglio vedere i suoi occhi cercare i miei.
Le sue labbra trovare le mie.
Voglio sentire i nostri respiri e i nostri corpi confondersi.
Voglio vedere la sua pelle raggrinzita il giorno del suo settantesimo compleanno.
Ancora bella, come lo è ora.
E voglio dirle tutto ciò, voglio farle sapere cosa sto provando.
Ma appena apro bocca i nostri telefoni squillano, riportandoci non solo alla realtà, ma direttamente all’inferno.

POV Beth.
E così Phil ha scoperto nel modo più orribile che conosca cos’è successo tra me e suo figlio.
Abbiamo urlato per quasi un’ora al telefono, litigando e insultandoci a vicenda per finire con un “ne riparliamo quando torno”.
E le stesse urla vengono dal salotto dove Harry sta parlando al telefono con Dio sa chi.
Probabilmente con il manager, che lo sta rimproverando della sciocchezza che ha fatto, del suo essere incauto e di tutte le spiegazioni che si dovrà inventare per quelle stupide foto.
Io sono furiosa.
Cosa non fa la gente pur di portare in tavola da mangiare.
Essere costretti a seguire una celebrità, spiarla e invadere la sua intimità e la sua privacy.
E sconvolgere l’esistenza di due persone, che forse stavano scoprendo di amarsi.
Perché, insomma, sono innamorata giusto?
Amare vuol dire sentirsi così?
Non  riuscire a respirare se l’altro non è nella stessa stanza?
Avere lo stomaco attorcigliato ogni volta sentendo la sua voce o il suo solo respiro?
Sentirsi felici al limite del possibile quando ti guarda come se fossi l’unica donna sulla Terra?
Pensare che la tua vita non ha senso se lui non ne fa parte?
Ritrovarsi a sorridere mentre pensi a lui?
Ma è possibile amare due persone diverse?
E se non fossero così diverse? Se fossero uguali, gli stessi capelli, lo stesso corpo, lo stesso sorriso?
Però loro non sono uguali.
Harry è il verde, la speranza, la giovinezza, la spensieratezza, l’amore.
Phil è il nero, la stabilità, il controllo, la sicurezza, la protezione.
Lo smeraldo.
La pece.
Come può una persona riuscire a scegliere?
Come si può scegliere tra la sicurezza e la spensieratezza?
Meglio essere sicuri o senza pensieri?
Meglio essere protetti o amati?
La mente dice che la cosa più importante è avere una certezza, una stabilità e una sicurezza nella propria vita.
Il cuore dice che le uniche cose che contano sono la passione, e l’amore.
Voglio essere avvolta dal mistero di occhi impenetrabili e neri o perdermi nel liquido trasparente e verde?
E la risposta mi è subito chiara, nel momento che lo vedo rientrare dalla porta completamente vestito, tutto spettinato e bellissimo.

-Che cosa succede ora Harry?- chiedo seduta al tavolo guardandolo.
-Non lo so-
-Forse la cosa migliore è lasciare tutto com’è. È stato solo un bel sogno, torniamo alle nostre vite. Io con Phil e tu…con chi vuoi.- dico lentamente.
-Perché?- mi chiede lui con una maschera di dolore.
-Harry, pensaci, è la cosa più facile. Nel momento in cui ci siamo baciati sapevamo entrambi che non sarebbe durata. Io sto con tuo padre per la miseria!- dico innervosendomi.
-Ti ho già detto che mio padre non c’entra in questa storia!- inizia a urlare anche lui.
-Come diavolo fa a non c’entrare se è tuo padre e il mio compagno! Cerca di ragionare! Come posso buttare via quasi un anno di relazione se poi non sono nemmeno quello che può succedere tra di noi?! Sei continuamente manovrato e manipolato dai manager, Harry! Sei solo una marionetta nelle loro mani, incapace di pensare autonomamente e fare quello che vuoi!- oh cazzo, no non posso averlo detto davvero.
-Tu credi sia facile?- ormai la sua voce è un sussurro. –Credi che io mi diverta a comportarmi come vogliono loro? Che lo faccia tranquillamente senza sentirmi uno stupido senza cervello? Hai idea di cosa si provi? Di come costantemente mi senta non in grado e non abbastanza? Obbligato a essere qualcuno che non sono? Pensare ‘se non mi comporto così sarò solo una nullità, uno sfigato, chi vuole un semplice ragazzo che lavorava in un forno con dei capelli simili a un cespuglio e in grado solo di cantare?’. Io non sono quello che vedi in tv, quello che esce con una modella ogni mese, che spezza il cuore alla fan e che ha più tatuaggi che cervello, Beth-
Ho la nausea. Mi sento male per tutto quello che sta dicendo, e per come lo sta dicendo.
Sono così imbarazzata che non lo guardo più in faccia, mentre mi torturo le mani.
A un tratto si alza e allora lo guardo.
Non l’avessi mai fatto.
Occhi lucidi e rossi che combattono contro le lacrime.
-Vuoi sapere qual è la cosa che mi fa più male?- dice tirando su con il naso –Pensavo che tu mi vedessi per come sono davvero. Credevo che quando mi guardavi vedevi solo Harry, il ragazzo di Holmes Chapel e non l’Harry Styles degli One Direction. Evidentemente mi sbagliavo. Tu sei esattamente come tutti gli altri. Non posso credere che stavo per dirti…- scuote la testa e senza finire la frase esce dalla stanza e se ne va.
-Cosa mi stavi per dire Harry? HARRY?- urlo inutilmente correndo alla porta, ma non trovo più nessuno e allora mi lascio cadere per terra mentre scoppio a piangere piena di rimorso.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: barbabietoladazucchero