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Autore: Seagull83    11/01/2008    4 recensioni
Se un segreto tra Ginevra e Hermione si trascinasse da sei lunghi anni...se un addio diventato "inizio" prendesse forma in una notte nebbiosa...se un patto pericoloso e mortale incontrasse il benestare di due streghe folli e disperate?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Coppie: Ginny/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo!Qui mi sa di essere scaduta un po', fatemi sapere!
Grazie mille per le stupende recensioni, davvero troppo buone!!Buona lettura!


Salì le scale circospetta e silenziosa, il dormitorio non era ancora pieno e molti dei Grifondoro ciondolavano ancora in Sala Comune per fortuna, così fissò per un attimo la porta della sua stanza e poi si diresse dalla parte opposta.
Era a qualche passo dalla porta del bagno femminile dei Caposcuola, per quell'anno solo per lei praticamente, quando si pietrificò nel sentire una voce che la chiamava.
-Ginevra?-
La rossa si girò lentamente con la faccia di un bambino colto con le mani nella marmellata, ma quando vide chi era rilasciò il respiro e ricompose la teatrale e asettica figura di Ginevra Weasley.
-Ruth Brendan...hai bisogno di qualcosa?- l'esile bruna che imbarazzata all'inverosimile le stava davanti si torturò le mani.
-Mi chiedevo se potessi darmi ripetizioni di...- deglutì e Ginny iniziò a essere impaziente.
-Di cosa?-
-Pozioni...- sussurrò.
Ginny sorrise senza calore e scosse il capo, anche se nel suo tono non c'era nessuna nota seccata, a Ruth sembrò triste e sincera.
-Non sarei una buona insegnante...non ho pazienza. Ti conviene chiedere a qualcun altro e lo dico per te.- detto questo si girò.
-Ci sono stati dei rumori in camera tua prima!- tentò l'altra e a Ginny si gelò il sangue nelle vene.
-Arnold avrà corso un po'...sono così le Puffole Pigmee...ti crea problemi?- fece freddamente dandole comunque le spalle e senza aspettare risposta si infilò nel bagno.
A Ruth Brendan non rimase che chinare la testa e rietrare nella sua stanza, non c'era possibilità di istaurare un rapporto con quella ragazza.
Si chiuse la porta alle spalle e tirò un sospiro di sollievo, stroppicciando involontariamente i fogli della lettera che aveva tenuto in mano fino a quel momento.
C'era qualcosa di strano nell'aria, lo sentiva forte pulsare nelle vene, tutte sensazioni e non altro, eppure un presagio negativo continuava a stuzzicarla; si disse che doveva solo far presto e correre da Hermione, sapeva che nel solo vederla tutto sarebbe scomparso, pacificata si sarebbe accoccolata fra le sue braccia e il mondo le sarebbe parso più buono e meno violento, così e solo così quel velo d'ombra si sarebbe infranto.
Salì sulla vasca di porcellana e in punta di piedi arrivò al quarto mattone dall'alto, con una lieve pressione riuscì a staccarlo, infilò in quel piccolo anfratto la lettera e lo richiuse, poi afferrò la bacchetta custodita tra le pieghe del mantello, mormorò qualcosa a bassa voce e piccole scintille scaturirono dalla punta del rametto incantato, così sigillò il suo nascondiglio a prova d'intrusi.
Scese dalla vasca e piano aprì la porta, si sincerò che in quel momento nessuno la vedesse uscire e tirato un profondo sospiro di sollievo si incamminò verso la sua stanza.
Il clic della serratura la fece sobbalzare, ma senza ulteriori indugi si infilò nella sua camera immersa in un buio totale.
-Mione?- chiamò a bassavoce, ma nessuno le rispose.
Iniziò ad innervosirsi.
-Hermione?Dove sei?- ancora il buio non accennava a schiarirsi e nessuna voce la salvava dall'opprimente sensazione che le diceva sempre più forte che qualcosa non andava.
-Non mi piacciono questi scherzi...amore vieni fuori...- mormorò ancora e tutta la tensione sembrò scemare non appena due esili e gentili braccia la circondarono da dietro.
Chiuse gli occhi e si appoggiò con tutto il peso al corpo dietro di lei, lasciò anche che la testa sprofondasse all'indietro nell'incavo tra collo e spalla dell'altra, così che i boccoli cioccolato della sua ragazza solleticassero la sua guancia.
-Dov'eri?- sussurrò mentre l'altra le baciava lascivamente il collo e con la coda dell'occhio vide Arnold sgattaiolare verso la sua cuccia.
-Ho sentito movimento in corridoio...mi sono nascosta.- disse Hermione accarezzandole l'addome e a quelle parole Ginny si innervosì un poco.
-Una ragazza del sesto mi ha fermata prima che potessi andare nel bagno dei prefetti...-
-Nel bagno dei prefetti?Come mai non sei venuta qui?-
-Non ha importanza...credo.- rispose nervosamente, mentre l'altra le sfilava il mantello lasciandolo cadere ai suoi piedi.
-Profumi di buono lo sai?- fece la bruna aspirandone il profumo e sfiorandole il collo con la punta del naso e Ginny chiuse gli occhi di nuovo, mentre la sua cravatta rossa e oro veniva da prima allentata e poi sciolta del tutto.
-E' tanto tempo che noi non...- iniziò.
-Zitta tesoro...zitta.-
La mano di Hermione le slacciò i bottoncini della camicia e le accarezzò la pelle nuda, provocandole un fremito, a quel punto Ginny si girò e prendendole il viso tra le mani la baciò castamente, venerando le labbra della compagna e assaporandone il sapore ancora una volta.
-Ti amo...-
Hermione le sorrise e le sfilò il maglione, mentre la rossa iniziava a spogliarla a sua volta; pochi minuti ed entrambe giacevano nude sul letto della Caposcuola.
La bocca di Ginevra scese lungo il flessuoso collo della sua amante, lasciando vermigli segni di possesso lungo un sentiero segreto per loro due sole e baciando gli ormai maturi seni dell'altra, che a sua volta tra velati lamenti di piacere, con le mani stringeva i capelli purpurei come fiamma della più giovane.
Tornarono a baciarsi sulle labbra con passione e fremente desiderio, mentre le dita delle mani sinistre si intrecciavano tremanti, Hermione rovesciò la compagna e la guardò negli occhi, occhi carichi di amore e velati di lussuria e scese giù lungo il corpo armonioso di Ginevra, fino all'interno coscia dove tutto ciò che l'altra voleva sarebbe stato esaudito.
Ginny si morse il labbro per non urlare quando l'altra la fece sua e le sue pupille si dilatarono, finalmente calme, finalmente compiute e Ginevra tornò ad essere la piccola Weasley, pura e felice, così dannatamente felice perchè il suo amore era suo soltanto e questo bastava.
Fecero l'amore lentamente, assaporandone ogni sfumatura, senza fretta ed Hermione fu ligia a questo portando più volte e senza mai stancarsi la sua compagna al culmine, baciò ogni lembo di pelle, soddisfò ogni muscolo e fibra lasciando Ginny totalmente sfiancata ma completa.
Era notte inoltarata quando la rossa si addormentò tra le sue braccia e la guardò in quella pace per molte ore, finchè non si rese conto che l'alba era vicina, doveva far presto.
Le accarezzò i capelli, ora un po' scomposti, e la baciò dolcemente sulla bocca prima di sorriderle, poi si districò dall'abbraccio.
Quando Ginevra riaprì gli occhi, tutto era buio nella stanza, tranne una sottile lama di luce proveniente da sotto la porta del bagno, se ne chiese il motivo e provando a muoversi si rese conto di essere legata, non stretta ma saldamente, poteva muoversi ma non troppo.
-Mione?- chiese leggermente allarmata, ma si tranquillizzò non appena l'altra uscì dal bagno con addosso solo una sua vecchia maglietta.
-Sono qui amore.-
-Cos'è questo?Un nuovo gioco?- chiese maliziosamente, eppure guardando gli occhi dell'altra il cattivo presagio di quella sera tornò prepotente.
Si gli occhi di Hermione erano strani, così tristemente celati e non più limpidi, determinati e doloranti, definitivi e seri.
-Che succede?- chiese innervosendosi e dando uno strattone ai lacci che le impedivano di alzarsi.
-Nulla...ho bisogno di te.- e detto questo la bruna tirò fuori da dietro la schiena il coltellino di Ginny.
-Bè potevi dirmelo...perchè mi hai legato?-
-Non mi avresti ascoltato altrimenti...-
-Ascoltarti?Certo che ti avrei ascoltato!-
-Non stavolta...-
-Mi fai paura Hermione...-
La bruna si avvicinò sedendosi sul letto e la guardò rassicurante, accarezzandole una coscia.
-Non ti farei mai del male lo sai?-
-Si...- fece con la voce malferma.
-Sbagli.-
Ginny impallidì vistosamente, che l'incantesimo avesse conseguenze anche per l'altra?Che la stesse trasformando in un'assassina?Deglutì.
-C-cosa?-
-Ti sto facendo del male...da sempre.- e così dicendo la bruna si accoccolò sul suo seno.
-Che dici?-
Hermione sentì il cuore dell'altra decelerare mentre le disegnava con le dita piccoli cerchi sul ventre.
-Da quando mi hai conosciuta, per un motivo o per l'altro, ti ho fatto soffrire. Ma ti ho amato e ti amo tanto su questo non dubitare mai.-
-Perchè mi dici questo?- chiese la rossa baciandole i capelli, si sentiva strana, un po' intorpidita.
-Perchè voglio che tu sappia che ogni gesto, ogni parola, ogni mio respiro è stato speso per te in tutti questi anni.-
Poi la bruna si alzò di scatto e facendo vedere la lama chiese il consenso all'altra che prontamente assentì con il capo.
Non era mai successo che Hermione fosse la fautrice di quei tagli e Ginny si convinse che tutta quella situazione fosse un modo per l'altra di chiederle scusa; forse non se n'era accorta, forse l'altra aveva bisogno di lei da tempo e aveva resistito fino allo stremo per non chiederglielo. Come aveva fatto a non accorgersene?
L'aveva legata per paura che reagisse ad un taglio?Era assurdo, eppure la sua mente trovò pace in quella spiegazione, perchè un'altra le si era insinuata nel cuore e non voleva ascoltarla.
Hermione appoggiò la lama sulla pelle calda e premette quel poco per romperne la resistenza, così piccole stille vermiglie colorarono quel candore, mischiando piccole lacrime di sudore con il sangue.
Disegnò un taglio poco più lungo di qualche centimetro, superficiale ma sufficiente, mentre Ginny si irrigidiva e i suoi occhi diveniva sofferenti insieme al corpo dell'amante, di riflesso.
-Grazie amore...- sussurrò piano, prima di chinarsi sulla ferita e succhiare.
Ginevra chiuse gli occhi e iniziò a sentire quel calore innalzarsi comprendendole ogni fibra d'essere, ansimò quando arrivò ad un nuovo culmine, meno intimo e intenso di quelli che aveva percepito quella notte, meno vero ma altrettanto soddisfacente.
Sospirò pesantemente nel rilascio e sorrise all'altra, che però stranamente ancora non si staccava.
Si disse che probabilmente Hermione quella volta aveva bisogno di qualcosa in più, ma la suzione continuò precisa e costante e lei iniziò a sentirsi debole.
Il taglio si slabbrò un poco, sgorgando nuovo sangue e la rossa si morse un labbro iniziando a sentire disagio.
-Mione...- sussurrò, ma l'altra la trettenne per i fianchi e invece che staccarsi morse più violentemente la ferita, assaporando quel sapore ferreo fino all'ultima goccia.
Ginny sgroppò, ma l'altra la mantenne.
-Mi fai...male!- disse la rossa, iniziando a spaventarsi e a quelle parole la bruna si staccò per un secondo.
-Ancora un po' ti prego e poi...sarà finita.- sussurrò leccandosi le labbra e riprendendo il suo lavoro.
Ginevra cominciò a sudare e si chiese che cosa stesse succedendo, perchè una perdita di sangue così lieve le stava provocando un malessere così grande?
Roteò gli occhi nel sentirsi venir meno, poi il suo sguardo cadde sulla bacchetta di Hermione abbandonata fra le coltri.
-La magia...hai usato la magia?Hermione cosa?- cercò di gridarlo, ma dalla bocca le uscì solo un sibilò strozzato.
Hermione continuava a succhiare, nonostante non avesse più fiato e la nausea le ferisse la gola, teneva gli occhi serrati per non vedere la donna che amava soffrire, ma era necessario lo sapeva.
L'incantesimo funzionava, il corpo di Ginny non riusciva a coagulare e lei poteva assurgere da quella ferita per tutto il tempo necessario, non doveva che fermarsi in tempo in modo da accumulare abbastanza sangue e forza vitale senza ucciderla.
Il momento era quasi giunto, mancava poco, strinse i fianchi dell'altra che ora si dimenava un po' meno e lì lasciò segni bluastri, succhiò ancora e ancora, sempre ad occhi chiusi, percependo il terrore nell'animo di Ginny.
Poi si staccò di colpo ricadendo all'indietro ansante.
Ginevra, pallida e immobile giaceva davanti a lei ad occhi chiusi.
Si precipitò su di lei e iniziò a scuoterla, nel tentativo di svegliarla, prese la bacchetta e con qualche parola latina fermò la piccola emorragia sul ventre della compagna.
-Ginny!Ginny!Svegliati amore...-
L'altra debolmente si mosse e Harmione sorrise vedendole aprire gli occhi, mentre dai suoi sgorgavano cocenti lacrime.
-Mione...che cosa hai fatto?- chiese la rossa, ancora confusa e molto debole, l'altra allora le prese il viso fra le mani e la baciò, da prima sulle labbra e poi sulla fronte.
-Questo amore mio, questo mi permettere di resistere per un po'...-
Ginny chiuse e riaprì gli occhi, assentendo ma senza capire del tutto, mentre iniziava a riprendere un po' di lucidità.
-Resistere per un po'...?- biascicò.
-Si tesoro...ricordi quando ci baciammo la prima volta?- chiese continuando a piangere, ma senza smettere di sorriderle, di nuovo un assenso con la testa.
-Pensavo di aver baciato Ron per primo...per colpa di Draco.-
Ginny le sfiorò i capelli con le dita ancora imprigionate dai lacci e sorrise appena.
-Liberami...-
La bruna scosse la testa e le accarezzò la guancia.
-Draco non disse mai niente, non una parola, lo sai e anche Ron se ci pensi non ne ha mai riparlato.-
Ginny iniziava a sentirsi meglio e strattonò le corde.
-Slegami Mione.-
-No-
Silenzio.
-Non ti sei mai chiesta come mai?- nel dirlo recuperò la bacchetta con la destra, mentre altre lacrime scivolavano a sfregiarle il viso.
-La McGranitt mi insegnò un incantesimo al secondo anno...non so perchè, non l'ho mai capito...serviva a fare spazio nella memoria, un po' come il pozzo di Silente, più definitivo però.-
Ora Ginny era perfettamente lucida, nonostante il suo corpo fosse molto debole, sgranò gli occhi e la guardò.
-Lo hai usato su di loro?- e l'altra assentì alzando un poco la bacchetta.
-Io...io l'ho sempre immaginato...- fece confusamente.
-E' un incantesimo complicato...cancella solo determinati ricordi, è selettivo. Ricorderai tutto il resto...-
-Ricorderò?- fece Ginny con urgenza nella voce, guardandola interrogativa.
Hermione deglutì.
-Slega queste corde Hermione!- le urlò contro e l'altra sussultò iniziando a piangere più forte.
-Che diavolo pensi di fare?-
-Io ti amo...-
-E mi leghi per questo?-
-Devo salvarti...da noi.-
-Che cosa dici?Che cosa vuoi farmi?Hermione non fare cazzate!Slegami e parliamone!- ora iniziava a spaventarsi e ad arrabbiarsi sul serio.
-Ci sono solo due modi per risolvere il patto...per spezzarlo e lasciare che tu viva!Quando ti ho chiesto di salvarmi tu lo hai fatto, non posso tirarmi indietro...mi dispiace così tanto, io non sapevo ti avrebbe fatto questo- fece fra i singhiozzi.
-Hermione liberami!!- urlò l'altra con gli occhi lucidi.
-Non mi permetteresti mai di morire, così la prima soluzione è andata...rimane l'altra. Ma non ci riusciresti mai se io fossi qui, se io fossi nel tuo cuore perciò...-
-Hermione!!- tirò i lacci con tutta la forza che in quel momento le era possibile.
La bruna ristette per un attimo intero, persa negli occhi di Ginny che la supplicava con lo sguardo, le si avvicinò e le sfiorò il naso con il suo, poi la guancia bagnandola con le sue lacrime e infine la baciò.
-Troveremo un'altra soluzione, te l'ho promesso...amore ti prego...non togliermi la possibilità di scegliere...non togliermi la possibilità di amarti...ti prego...- sussurrò Ginny quando il bacio finì, con la voce impastata dalle sue prime lacrime, una voce piena di supplica e di tristezza.
Hermione le sorrise e continuò a piangere, alzò la bacchetta e stornò lo sguardo.
-Ti amo...-
-Hermione ferma!!-
-Obliviscere!!- un bagliore accecante le abbagliò entrambe e poi ci fu solo silenzio.

Slegò piano i polsi della sua amante che ora sembrava dolcemente addormentata, la rivestì con cura e la adagiò più comodamente nel letto rimboccandole le coperte, poi si rivestì lei stessa senza staccare per un solo attimo lo sguardo da Ginny.
Dopo di che andò verso la cuccia di Arnold, che un po' spaventato dagli avvenimenti appena accorsi era rintanato in un angolo, lo prese in braccio e lo accarezzò fino a calmarlo.
-Ciao amico mio...credo che questo sia un addio. Prenditi cura di lei.-
Lo rimise nella cesta e si avvicinò alla porta, lanciò un ultimo sguardo all'altra e uscì, con le lacrime che le bruciavano gli occhi impietosamente, ma doveva resistere, non tutto era compiuto.
Si diresse sicura verso il bagno dei prefetti e costatato che nessuno fosse in giro a quell'ora, vi entrò furtivamente.
Mentre quella sera aspettava Ginny, qualcuno in corridoio si era messo a parlare a qualche metro dalla stanza della Caposcuola e quando aveva riconosciuto la voce dell'altra si era affacciata con cautela per vedere che stesse accadendo. Nulla del dialogo tra Ginny e l'altra studentessa l'aveva interessata, la sua attenzione si era incentrata su dei pezzi di carta che Ginny stringeva convulsamente in mano.
Da dentro, attraverso la loro connessione si era resa conto che quei fogli erano importanti, eppure quando poi Ginny era rientrata non ne aveva fatto cenno.
Sapeva che erano importanti, ne era sicura.
Richiusasi la porta del bagno alle spalle si guardò intorno, poi tirò fuori la bacchetta e alzatala la fece brillare. Cercò tracce di magia e le trovò proprio dietro quel quarto mattone.
Salì sulla vasca e proprio come aveva fatto Ginny qualche ora prima cercò di forzarlo, ma non ci riuscì.
Sorrise, Ginny era diventata brava, così mosse la bacchetta e l'incantesimo della rossa scomparve.
Lei era Hermione Jane Granger, un'apprendista Auror...di certo un altro livello.
Tirò fuori i quattro fogli di pergamena e scese dalla vasca, ci si sedette in cima, ma dopo poche righe non riuscì a proseguire.
Pianse disperatamente per molti minuti, cercando di non fare troppo rumore, poi quando una piccola parte del suo dolore scivolò via insieme alle lacrime, prese la lettera e la bruciò alla fiamma di una delle candele d'illuminazione, poi la gettò nella vasca.
Guardò la carta stridere e contorcersi bruciata dal fuoco e il suo cuore proprio in quel momento fece lo stesso o almeno le parve così.
Soffiò sulle ceneri che si sparsero nerastre e illegibili, si tirò su il cappuccio e se lo calò per bene sulla fronte.
Ora non rimaneva che sparire.
  
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