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Autore: obliviate_    27/06/2013    1 recensioni
Sfidavano la sorte, Harry e Madison.
Loro, che avevano iniziato la loro vita insieme, convinti che il loro amore fosse abbastanza forte.
E se la vita tentasse in tutti i modi di separarli che succederebbe?
Il loro amore sarebbe abbastanza da tenerli uniti, da non lasciare che si spezzino?
O sarà la vita a vincere, costringendoli a ricominciare da capo l'uno senza l'altra?
"Stavo per correre giù per le scale, per cercare di raggiungerti, fermarti, dirti: ho capito. Ho guardato l'orologio ed erano già passati tantissimi minuti, da quando te n'eri andato."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9.
"A domani."





 

 

Harry.
 
Era seduto sull' ultimo gradino della scala antincendio.
Il caos che regnava per le strade di Londra gli faceva rimpiangere la tranquillità di Holmes Chapel.
Una folata di vento gli scompigliò i capelli colpendogli il viso.
Un brivido solitario lungo la schiena.
Quello era uno di quei momenti in cui voleva essere abbracciato così, come se fosse l'ultima volta ogni volta.
Senza che lo sia.
Un abbraccio che più che ricordargli l'attesa gli ricordasse il tempo che passa e in quei momenti lei arrivava.
Le sue braccia calde lo avvolgevano stretto, in netto contrasto con il gelo dell' inverno e con la sua pelle di alabastro.
Lo stringeva e lui si sentiva sempre presente e mai passato.
Ogni volta che la guardava diceva a se stesso che lei era l'amore della sua vita, quell'amore un po' agrodolce che aveva lo stesso profumo di lei e delle lenzuola sgualcite dopo che erano stati insieme; era quell' amore che, alla lunga, diventa parte integrante di te.

 
Sai Mad,
a volte penso che mi piacerebbe guardarci da fuori, scoprire cosa prova la gente a vedere che quando ci guardiamo negli occhi ci leggiamo dentro, che in un bacio subato c'è molto più di quello che appare, perchè sai, ci sono certe cose che capisci subito e che il corpo capisce subito e allora ti ci adegui, ci si adegua.
Una certa fatica di vivere, per esempio, compensata da una spinta vitale altrettanto forte, così forte che se non stiamo abbracciati stretti rischiamo di cadere, ma solo noi la conosciamo questa sensazione diversa, troppo bella per essere comune e troppo comune per essere sconosciuta.
E allora mi chiedo (si, perchè sai, mi sto chiedendo un sacco di cose ultimamente), mi chiedo se questo meraviglioso stato dell' anima durerà anche dopo, se noi dureremo anche dopo, se resteremo insieme anche quando litigheremo fino alle lacrime e vorremmo essere altrove, anche quando inizieremo a vedere il bicchiere mezzo vuoto anziché mezzo pieno, anche quando i ricordi ci faranno mancar l'aria.
Io penso di si, e sai perchè lo penso?
Lo penso perchè ricordo quella volta che litigammo e tu te ne andasti in lacrime, ma l'ultima cosa che mi dicesti fu "a domani"e dire "a domani" è già un sentimento, perchè lo dici solo se è vero che ci sarai ed è bello sentirselo dire da qualcuno che hai voglia che resti.
"A domani" è presenza, e tu c'eri ieri, ci sei oggi e ci sarai domani, lo so.


 
Madison
 
Avvolta in una coperta se ne stava seduta ai piedi del divano a bere una cioccolata calda.
Entro pochi giorni se ne sarebbero andati da li, da quel loft che aveva custodito paure, sogni e speranze gettate alla rinfusa contro pareti troppo poco spesse, pareti che vedevano attorno a loro pupille rosse di pianto, di gente che non parla, ma che con uno sguardo intenso pareva dicesse: guardami, tu mi hai ridotto così.
Liam le si sedette accanto e lei lo accolse sotto il plaid regalatole da sua sorella Avery.
-Sembri altrove Mad, sembri stanca-
I suoi occhi preoccupati indugiano sul suo viso pallido e tirato.
-So già cosa vuoi chiedermi, Liam.
Tranquillo, le prendo le medicine- sbuffa lei col viso affondato nel suo maglione grigio.
-Lo sai che te lo chiedo solo per il tuo bene-
I suoi occhi color caramello si fanno lucidi nell' esatto momento in cui raggiungono il viso del ragazzo.
-Io...
Scusami Liam, lo so che hai ragione, è solo che sono stanca e ho paura.
Perchè sai, pensavo che sono troppo grande per essere presa in braccio e cullata, sono troppo giovane per sentirmi in grado di cullare.
Sono troppo spaventata da tutto quello che è cambiato o troppo affascinata mi fermo a osservarlo mentre la vita passa e io so dire tutto ma so fare poco.
Amo di un amore che nessuno sa cosa sia, che nessuno mi ha mai spiegato: non c'è bisogno di spiegazioni, ed è una cosa bellissima, bellissima e tanto complicata che sento il desiderio che i miei piedi, chiusi dentro le scarpe, incollate al pavimento non permettano a nessuno di portarmi via.
Ed io ho paura Liam, ho una paura tremenda che io ed Harry ci lasceremo, ci dimenticheremo l'uno dell' altra e i ricordi che all'inizio ci toglievano il fiato per la gioia, con il passare del tempo, diventino solo fumo.
Ho paura del fatto che potrebbe succedere che un giorno ci incroceremo in un caffè o in metropolitana e cercheremo di non riconoscerci o fingeremo di non vederci, ci gireremo svelti dall'altra parte e saremo imbarazzati per ciò che è diventato il nostro "noi", per quello che ne è rimasto.
Il niente.
Due estranei uniti da un passato immaginario, uniti dal fumo.
E ho paura perchè sento che non riuscirò ad evitare che tutto questo accada.-
Non le ha nemmeno sentite le lacrime che rigavano silenziose il suo viso, o la mano calda di Liam che le asciugava.
Ormai, a loro non ci dava più peso perchè, infondo, le lacrime al sole sono solo sale.
  
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