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Autore: losefriends    27/06/2013    7 recensioni
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Dakota Carter ha tutto quello che una ragazza può desiderare: è bellissima, intelligente, ambiziosa, ha un fidanzato ricco che l'adora - Zayn - e vive dalla parte giusta della città. C'è solo una cosa che ancora le manca: il titolo di principessa della Rosmini High School. Per ottenerlo è disposta a tutto. E ora che lei e Zayn, dopo pazienti e subdole manovre, sono a un passo dalla vittoria, nulla deve mettere a rischio la loro incoronazione. Tanto meno Niall Horan - la cui semplice vista risveglia in Dakota ricordi sgraditi e brucianti - e le sue mire allo scettro di Principe della scuola.
Ma forse è venuto il momento per l'affascinante e misterioso Niall di saldare i suoi conti in sospeso con Dakota. E quale occasione più adatta di una festa ad alto tasso alcolico per mettere in scena la vendetta a lungo attesa? Peccato che qualcosa vada storto: quello che doveva essere uno scherzo assume tutt'a un tratto i contorni della tragedia. Il mondo di Dakota crolla pezzo dopo pezzo, sfuggendo irrimediabilmente alle sue manie di controllo, e i suoi sogni di gloria di ragazza viziata si trasformano in una questione di vita o di morte.
Spunto da 'Princess'.
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

                                                                   



Mmm... Taylor si era autonominata portavoce delle ragazze del penittimo anno. Teneva corte nel loro bagno, al punto che alcuni si chiedevano se andasse mai a lezione.
"Si può fare" mugugnai, meravigliando mi di quella strana coincidenza. Taylor e io eravamo due tipe in gamba, ma non riuscivo a ricordare l'ultima volta in cui avevamo cercato -contemporaneamente- la compagnia l'una dell'altra. "Tanto stavo andando proprio da quelle parti." Salutai il resto delle Bratz con una scrollata di spalle. "Ci vediamo."
 
Mentre salivo le scale diretta al cenacolo mistico di Taylor, vidi con sorpresa che da un giorno all'altro le pareti dei corridoi si erano ricoperte di manifesti dei vari concorrenti al titolo di Principe o Principessa. Abbracciandoli tutti con un unico sguardo, cominciai a ridere, e non solo perché qualcuno aveva convinto Harry Styles a farsi immortalare mentre suonava la tuba, il viso paonazzo e le guance gonfie, con effetto piuttosto comico. No, cominciai a ridere perché, per qualche strano motivo, rendermi conto di non essere l'unica studentessa consumata dal desiderio di ottenere il titolo mi fece sentire bene.
 
La nostra scuola raggiunge livelli di vera e propria isteria quando si tratta del ballo e dell'incoronazione: ogni anno, per un mese intero, gli ecologisti dimenticano i propositi di ridurre le emissioni di carbonio e abbandonano i loro falò per stampare manifesti patinati. Le poco di buono cominciano a indossare biancheria intima e tornano in chiesa a ungere i giudici morali cui aspetta la decisione finale. Ex Principi e Principesse ormai adulti corrompono le istituzioni scolastiche che regalano nuovo spazi per la biblioteca, nella speranza di garantire un futuro regale ai propri figli. Persino i maschi seguono diete a base di centrifugati di verdura con l'obiettivo di perdere qualche chilo prima di posare per i servizi fotografici.
 
Sì, perché anche i ragazzi prendono la cosa molto sul serio. Tutti eccetto uno, il mio, ovviamente. Lo amo, sia chiaro. Lo amo davvero. Io e Zayn siamo di sicuro la coppia con maggiori probabilità di vincere in tutta la scuola. Però se tutti prendessero certe cose alla leggera come fa Zayn.. Be', allora nemmeno ci sarebbe un'elezione del Principe e della Principessa del Rosmini. E la campagna è soltanto l'inizio! Dopo le votazioni e la proclamazione dei vincitori, il regno del Principe e della Principessa entra finalmente nel vivo. Avere la corona significa trasformarsi in un incrocio tra un ambasciatore di buona volontà e un vip ai più alti livelli.
In pratica, sei arrivato.
 
“Rinfrescami la memoria.. quando manca al ballo? Allora?!” La voce di Liam Payne echeggiò nel corridoio. Capelli castani, tagliati corti e bicipiti che guizzavano sotto le maniche  arrotolate della maglietta, Liam di solito era un tipo tranquillo. Diventava un negriero solo quando si trattava di procurarsi un numero adeguato di fusti di birra per le sue feste. Ma dall’espressione di panico del suo allampanato assistente, Liam stava prendendo piuttosto sul serio il suo incarico di commissario della campagna elettorale.
 
“Sei sordo?” sbraitò rivolto al ragazzo “Ti ho chiesto quanti manifesti posso affiggere i candidati.” lo aggredì Liam. Mentre il tirapiedi sfogliava frenetico il fascicolo pieno di norme alla ricerca di una risposta. Liam sollevò lo sguardo e mi sorrise.
“Immagino che il  numero dei suoi manifesti sia informe al regolamento, signora” scherzò, imitando i modi del poliziotto di provincia e stringendomi una spalla.
“Oh, sa bene che rispetto la legge, agente” lo presi in giro. “Non posso dire lo stesso del tuo ragazzo” si lamentò con una smorfia Liam, ammirandosi i bicipiti. “Avrò bisogno di uno sciamano per riprendermi dal placcaggio di Zayn di stamattina.”
Sbuffai e mi infilai una gomma da masticare in bocca. Liam e Zayn erano amici per la pelle da quando, due anni prima, avevano legato per sbaglio i lacci delle loro scarpe insieme, quindi ero abituata a vederli giocare pesante. Ma quello non era il momento di farsi male con uno stupido infortunio.
 
Di solito adoravo il modo in cui Zayn affrontava il liceo, così rilassato e comunque di successo: un atteggiamento che compensava decisamente il mio. La sua incoronazione avrebbe dovuto essere scontata come la mia quell’anno. E lo sarebbe stata, se ci avesse messo un po’ di impegno e.. be’ se non ci fosse stato Niall Horan. “Se fossi in te terrei d’occhio il numero di manifesti di N.H” dissi prima di avviarmi lungo il corridoio.
 
Ero quasi arrivata sana e salva al bagno delle Junior, quelle del terzo anno, quando mi ritrovai di fronte all’alterego cartaceo di N.H e mi fermai di colpo.
Niall si ereggeva abbronzato e a petto nudo su una delle barche ancorate al porticciolo di suo padre, vicino alla spiaggia. E, lo ammetto, nell’insieme non era niente male. Anzi. Lo sguardo intenso dei suoi occhi azzurri mi fece quasi perdere l’equilibrio. Mi avvicinai per un esame più attento e mi resi conto di aver già visto quella barca. Ci avevo trascorso una serata interminabile, una volta. Quando le cose erano molto diverse.
 
“Pensavo che L’IDOLATRIA fosse passata di moda.” Niall, appoggiato al muro, mi guardava con un sorrisetto compiaciuto e quei suoi occhi azzurri. Aveva il suo solito profumo: dopobarba ed erba appena tagliata.
Indicai il cartellone con aria indifferente “Stavo solo cercando di capire se quella macchia sul petto fosse una sbavatura di inchiostro o un neo gigante” dissi. “Sbaglio o hai messo su qualche chilo?”
“Simpatico tentativo di depistaggio, Dakota” ribattè. “Ma il mio corpo non ha segreti per te. Conosci benissimo i miei adorabili difettucci nascosti. Come io conosco i tuoi.” La sua mano mi sfiorò la schiena, insinuandosi appena dentro la vita dei jeans.
Lo spinsi contro l'armadietto, poi mi guardai intorno per controllare l'eventuale presenza di testimoni. Non volevo che qualcuno mi vedesse litigare con Niall Horan.
 
"Ooh" tubai. "È molto carino, da parte tua, pensare che -come li hai chiamati?- i tuoi adorabili difettucci siano nascosti." Posai intenzionalmente lo sguardo sul suo inguine, prima di togliermi la gomma di bocca, strappare un pezzo del manifesto di Niall e ficcarcela dentro. "Non preoccuparti" continuai. "Sarò muta come una tomba. Ma se un giorno avrai voglia di tornare con i piedi per terra, prova a cercare nel blog delle Bratz informazioni sul tuo conto.. Così forse la smetterai di andare a scopare in giro. Quelle ragazze sono spietate. Ti saluto."
 
"Dakota" mi disse Niall afferrandomi il polso e obbligandomi a guardarlo dritto in faccia, "avanti."
"Avanti cosa?" 
"Non credi che le persone possano cambiare?" Me lo chiese a voce talmente bassa da dovermi avvicinare per sentire. Restai immobile, certa della risposta com’ero certa di chiamarmi Dakota: n, non ci credo. Ma non riuscivo a parlare. Alla fine mi limitai a ritrarre la mano e a svignarmela nel bagno. Mi chiusi la porta alle spalle, sforzandomi di prendere fiato.
 
“Ciao, Taylor” dissi, ripristinando un sorriso sul volto. Taylor si alzò dal cuscino blu scuro in fondo al bagno. “Tutto bene, Dakota?” mi chiese Taylor. Anche se le sue caratteristiche le nascondevano gli occhi, era come se mi stesse scrutando con la voce. “Tutto bene” le risposi.
“Allora, come va la vita?” riprese Taylor. Liza aprì gli occhi, emergendo dalla meditazione. Diede uno sguardo all’orologio, poi a Taylor “Diglielo e basta. Sta per suonare la campanella”
“E va bene, vengo al dunque,” si decise Taylor “Mia cognata è una delle addette allo scrutinio per l’elezione del Principe e della Principessa del ballo, quest’anno.
Ieri sera mi ha raccontato una cosa su Niall Horan. I giudici non ne stanno parlando in modo esattamente benevolo. Resti tra noi.. qualcuno sta cercando di toglierlo di mezzo dalla competizione. Te lo dicevo soltanto perché...”
Potevo respirare di nuovo.
Quasi quasi avei voluto baciare Taylor.
“Perché sapevi che ero preoccupata per Zayn” completai la sua frase. “Esatto” annuì lei.
Uscendo, Taylor mi prese per un braccio. “N.H non sa niente.” Disse. “E forse è meglio se le cose restano così. Capisci cosa intendo, vero?”
 
NON CREDI CHE UNO POSSA CAMBIARE?
 
La domanda mi echeggiava ancora nelle orecchie. Ma l’avevo già sentita tante volte, prima. Così restai davanti al manifesto mezzo stracciato e passai la mano sul suo viso, come fanno nei film quando chiudono gli occhi ai morti.
 
Poi, guardandomi intorno nel corridoio vuoto, lo strappai dalla porta, lo accartocciai e lo feci cadere nel cestino della carta riciclata delle juniorMmm... Taylor si era autonominata portavoce delle ragazze del penittimo anno. Teneva corte nel loro bagno, al punto che alcuni si chiedevano se andasse mai a lezione.
"Si può fare" mugugnai, meravigliando mi di quella strana coincidenza. Taylor e io eravamo due tipe in gamba, ma non riuscivo a ricordare l'ultima volta in cui avevamo cercato -contemporaneamente- la compagnia l'una dell'altra. "Tanto stavo andando proprio da quelle parti." Salutai il resto delle Bratz con una scrollata di spalle. "Ci vediamo."
 
Mentre salivo le scale diretta al cenacolo mistico di Taylor, vidi con sorpresa che da un giorno all'altro le pareti dei corridoi si erano ricoperte di manifesti dei vari concorrenti al titolo di Principe o Principessa. Abbracciandoli tutti con un unico sguardo, cominciai a ridere, e non solo perché qualcuno aveva convinto Harry Styles a farsi immortalare mentre suonava la tuba, il viso paonazzo e le guance gonfie, con effetto piuttosto comico. No, cominciai a ridere perché, per qualche strano motivo, rendermi conto di non essere l'unica studentessa consumata dal desiderio di ottenere il titolo mi fece sentire bene.
 
La nostra scuola raggiunge livelli di vera e propria isteria quando si tratta del ballo e dell'incoronazione: ogni anno, per un mese intero, gli ecologisti dimenticano i propositi di ridurre le emissioni di carbonio e abbandonano i loro falò per stampare manifesti patinati. Le poco di buono cominciano a indossare biancheria intima e tornano in chiesa a ungere i giudici morali cui aspetta la decisione finale. Ex Principi e Principesse ormai adulti corrompono le istituzioni scolastiche che regalano nuovo spazi per la biblioteca, nella speranza di garantire un futuro regale ai propri figli. Persino i maschi seguono diete a base di centrifugati di verdura con l'obiettivo di perdere qualche chilo prima di posare per i servizi fotografici.
 
Sì, perché anche i ragazzi prendono la cosa molto sul serio. Tutti eccetto uno, il MIO, ovviamente. Lo amo, sia chiaro. Lo amo davvero. Io e Zayn siamo di sicuro la coppia con maggiori probabilità di vincere in tutta la scuola. Però se tutti prendessero certe cose alla leggera come fa Zayn.. Be', allora nemmeno ci sarebbe un'elezione del Principe e della Principessa del Rosmini. E la campagna è soltanto l'inizio! Dopo le votazioni e la proclamazione dei vincitori, il regno del Principe e della Principessa entra finalmente nel vivo. Avere la corona significa trasformarsi in un incrocio tra un ambasciatore di buona volontà e un vip ai più alti livelli.
In pratica, sei arrivato.
 
“Rinfrescami la memoria.. quando manca al ballo? Allora?!” La voce di Liam Payne echeggiò nel corridoio. Capelli castani, tagliati corti e bicipiti che guizzavano sotto le maniche  arrotolate della maglietta, Liam di solito era un tipo tranquillo. Diventava un negriero solo quando si trattava di procurarsi un numero adeguato di fusti di birra per le sue feste. Ma dall’espressione di panico del suo allampanato assistente, Liam stava prendendo piuttosto sul serio il suo incarico di commissario della campagna elettorale.
 
“Sei sordo?” sbraitò rivolto al ragazzo “Ti ho chiesto quanti manifesti posso affiggere i candidati.” lo aggredì Liam. Mentre il tirapiedi sfogliava frenetico il fascicolo pieno di norme alla ricerca di una risposta. Liam sollevò lo sguardo e mi sorrise.
“Immagino che il  numero dei suoi manifesti sia informe al regolamento, signora” scherzò, imitando i modi del poliziotto di provincia e stringendomi una spalla.
“Oh, sa bene che rispetto la legge, agente” lo presi in giro. “Non posso dire lo stesso del tuo ragazzo” si lamentò con una smorfia Liam, ammirandosi i bicipiti. “Avrò bisogno di uno sciamano per riprendermi dal placcaggio di Zayn di stamattina.”
Sbuffai e mi infilai una gomma da masticare in bocca. Liam e Zayn erano amici per la pelle da quando, due anni prima, avevano legato per sbaglio i lacci delle loro scarpe insieme, quindi ero abituata a vederli giocare pesante. Ma quello non era il momento di farsi male con uno stupido infortunio.
 
Di solito adoravo il modo in cui Zayn affrontava il liceo, così rilassato e comunque di successo: un atteggiamento che compensava decisamente il mio. La sua incoronazione avrebbe dovuto essere scontata come la mia quell’anno. E lo sarebbe stata, se ci avesse messo un po’ di impegno e.. be’ se non ci fosse stato Niall Horan. “Se fossi in te terrei d’occhio il numero di manifesti di N.H” dissi prima di avviarmi lungo il corridoio.
 
Ero quasi arrivata sana e salva al bagno delle Junior, quelle del terzo anno, quando mi ritrovai di fronte all’alterego cartaceo di N.H e mi fermai di colpo.
Niall si ereggeva abbronzato e a petto nudo su una delle barche ancorate al porticciolo di suo padre, vicino alla spiaggia. E, lo ammetto, nell’insieme non era niente male. Anzi. Lo sguardo intenso dei suoi occhi azzurri mi fece quasi perdere l’equilibrio. Mi avvicinai per un esame più attento e mi resi conto di aver già visto quella barca. Ci avevo trascorso una serata interminabile, una volta. Quando le cose erano molto diverse.
 
“Pensavo che L’IDOLATRIA fosse passata di moda.” Niall, appoggiato al muro, mi guardava con un sorrisetto compiaciuto e quei suoi occhi azzurri. Aveva il suo solito profumo: dopobarba ed erba appena tagliata.
Indicai il cartellone con aria indifferente “Stavo solo cercando di capire se quella macchia sul petto fosse una sbavatura di inchiostro o un neo gigante” dissi. “Sbaglio o hai messo su qualche chilo?”
“Simpatico tentativo di depistaggio, Dakota” ribattè. “Ma il mio corpo non ha segreti per te. Conosci benissimo i miei adorabili difettucci nascosti. Come io conosco i tuoi.” La sua mano mi sfiorò la schiena, insinuandosi appena dentro la vita dei jeans.
Lo spinsi contro l'armadietto, poi mi guardai intorno per controllare l'eventuale presenza di testimoni. Non volevo che qualcuno mi vedesse litigare con Niall Horan.
 
"Ooh" tubai. "È molto carino, da parte tua, pensare che -come li hai chiamati?- i tuoi adorabili difettucci siano nascosti." Posai intenzionalmente lo sguardo sul suo inguine, prima di togliermi la gomma di bocca, strappare un pezzo del manifesto di Niall e ficcarcela dentro. "Non preoccuparti" continuai. "Sarò muta come una tomba. Ma se un giorno avrai voglia di tornare con i piedi per terra, prova a cercare nel blog delle Bratz informazioni sul tuo conto.. Così forse la smetterai di andare a scopare in giro. Quelle ragazze sono spietate. Ti saluto."
 
"Dakota" mi disse Niall afferrandomi il polso e obbligandomi a guardarlo dritto in faccia, "avanti."
"Avanti cosa?" 
"Non credi che le persone possano cambiare?" Me lo chiese a voce talmente bassa da dovermi avvicinare per sentire. Restai immobile, certa della risposta com’ero certa di chiamarmi Dakota: n, non ci credo. Ma non riuscivo a parlare. Alla fine mi limitai a ritrarre la mano e a svignarmela nel bagno. Mi chiusi la porta alle spalle, sforzandomi di prendere fiato.
 
“Ciao, Taylor” dissi, ripristinando un sorriso sul volto. Taylor si alzò dal cuscino blu scuro in fondo al bagno. “Tutto bene, Dakota?” mi chiese Taylor. Anche se le sue caratteristiche le nascondevano gli occhi, era come se mi stesse scrutando con la voce. “Tutto bene” le risposi.
“Allora, come va la vita?” riprese Taylor. Liza aprì gli occhi, emergendo dalla meditazione. Diede uno sguardo all’orologio, poi a Taylor “Diglielo e basta. Sta per suonare la campanella”
“E va bene, vengo al dunque,” si decise Taylor “Mia cognata è una delle addette allo scrutinio per l’elezione del Principe e della Principessa del ballo, quest’anno.
Ieri sera mi ha raccontato una cosa su Niall Horan. I giudici non ne stanno parlando in modo esattamente benevolo. Resti tra noi.. qualcuno sta cercando di toglierlo di mezzo dalla competizione. Te lo dicevo soltanto perché...”
Potevo respirare di nuovo.
Quasi quasi avei voluto baciare Taylor.
“Perché sapevi che ero preoccupata per Zayn” completai la sua frase. “Esatto” annuì lei.
Uscendo, Taylor mi prese per un braccio. “N.H non sa niente.” Disse. “E forse è meglio se le cose restano così. Capisci cosa intendo, vero?”
 
Non credi che possa cambiare?
 
La domanda mi echeggiava ancora nelle orecchie. Ma l’avevo già sentita tante volte, prima. Così restai davanti al manifesto mezzo stracciato e passai la mano sul suo viso, come fanno nei film quando chiudono gli occhi ai morti.
 
Poi, guardandomi intorno nel corridoio vuoto, lo strappai dalla porta, lo accartocciai e lo feci cadere nel cestino della carta riciclata delle junior.



                                                                                                                      Dakota:  
                                                                                          Liam e Zayn:
                                                                                                       Ecco a voi Liam:            
                                                                                                       E infine, ecco Niall:



Buonasera ragazze c:
come vedete ho aggiornato (capitan ovvio) e....
IL CAPITOLO E' PIU' LUNGOOO *saltella*
per scriverlo ci ho messo tutto il giorno perchè ad un certo
punto il computer mi si è spento
(avevo quasi finito)
E NON AVEVO SALVATO NULLA.
Quindi l'ho dovuto fare da capo çç spero vi piaccia.
Passo ai ringraziamenti.
ALLORAAAAA
Ringrazio le 14 persone che la hanno recensita.
Rigrazio le 7 persone che la hanno messa tra le seguite.
Ringrazio le 3 persone che la hanno messa tra le preferite.
Ringrazio la persona che la ha messa tra le ricordate e
Ringrazio tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima, lasciatemi un po' di recensioni se volete.
Ha, xx
                                                                                   

  
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