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Autore: grangerous    28/06/2013    1 recensioni
Il professor Snape guarisce le ferite di Hermione dopo la battaglia all'Ufficio Misteri; la scoperta che ne consegue li lascia entrambi stupefatti. I due dovranno lavorare insieme per aiutare Harry a sconfiggere Lord Voldemort.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Phoenix Trilogy'
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Capitolo 9

NdT: sono via per diversi giorni senza computer, alla pubblicazione ci pensa Mimì1317 (non vedrete quindi le mie inutili osservazioni ai commenti ;))
Grazie, come sempre, a silviabella per la beta.
Anne London



Capitolo 9

Birthday Surprises

Il giovedì mattina, Harry e Ron aspettarono Hermione nella sala comune per andare a colazione. Quando arrivò, la colmarono di attenzioni e la scortarono giù al tavolo come delle guardie, uno per lato, tenendola per le braccia. Aprirono la strada con forti urla, e le loro eroiche ed elaborate parodie di galanteria la fecero ridere e arrossire di piacere. Fu difficile per lei accettare che Harry avesse fissato il primo allenamento di Quidditch la sera del suo diciassettesimo compleanno. Uno diventa maggiorenne una volta sola, ed Hermione non poté fare a meno di sentirsi un po' disturbata dal fatto che Harry, Ron e Ginny avrebbero passato la serata da un'altra parte.

Si erano comunque ricordati, cosa che era sicuramente meglio di altri anni. Mentre Ron aveva pensato fosse divertente presentarsi con La Guida sugli Scacchi per Idioti, Harry le aveva dato un generosissimo buono regalo per il Ghirigoro. Pensare a cosa avrebbe potuto comprare con il buono di Harry era abbastanza esaltante da aiutarla a riconoscere l'ironia dietro il regalo di Ron. Ricevette una lettera dai suoi genitori, ovviamente – un biglietto, una lettera e un altro buono regalo; in più sua madre le aveva comprato un certo numero di capi di vestiario mentre era a casa. La colazione quel giorno fu meravigliosa. Con una certa grazia, Hermione riuscì ad apprezzarla piuttosto che stare seduta a pensare alle sue prospettive di una serata solitaria con i suoi libri. Ron le promise che avrebbe masticato per l'intero pasto con la bocca chiusa e quasi ci riuscì. Nel complesso fu piacevole, per una volta, essere al centro dell'attenzione dei suoi compagni di casa, dei componenti del DA delle altre case e di diversi altri compagni di classe arrivati per farle gli auguri.

Fu con maggior riluttanza del solito che salutò i ragazzi per dirigersi alla prima ora di lezione. Vicino alla porta della Sala Grande venne bloccata da una ragazzina bionda con la cravatta Serpeverde.

Sei tu Hermione Granger?” chiese a bassa voce, ma chiaramente.

Sì,” replicò Hermione, abbassandosi all'altezza della ragazzina. “Ma temo di non sapere il tuo nome.”

La ragazza, chiunque fosse, ignorò la domanda. “Ho un messaggio per te dal professor Snape. Dice di ricordarti la tua punizione di stasera, alle otto, e che se arriverai in ritardo lo rimpiangerai.”

La bocca di Hermione si aprì di botto in una silenziosa esclamazione di sorpresa. Si voltò verso il tavolo degli insegnanti. Snape era lì e per un momento incontrò il suo sguardo, prima di voltarsi con un cipiglio amaro. Hermione si voltò per ringraziare la ragazza del disturbo, ma era già andata via.

Ah, pensò Hermione. La chiama punizione? Bene, aggiunse, uscendo dalla Sala con passo decisamente più energico, almeno non passerò la serata da sola.

Hermione era così contenta della sua prima lezione con Snape che era arrivata nei sotterranei con quindici minuti d'anticipo. Per un lungo quarto d'ora camminò su e giù per il vicino corridoio, riluttante ad arrivare in anticipo e terrorizzata di essere in ritardo. Ogni venti secondi circa controllava l'orologio finché finalmente, alle otto precise, bussò alla porta.

Avanti,” disse lui.

Buonasera, professore,” disse Hermione educatamente, mentre andava a sedersi davanti alla scrivania.

Snape non si preoccupò di sollevare lo sguardo dai compiti che stava correggendo, figuriamoci di rispondere. Per diversi minuti continuò a scarabocchiare commenti sui compiti davanti a lui mentre Hermione combatteva contro il bisogno urgente di porre le numerose domande che aveva. Nervosamente si strofinò la cicatrice attraverso la divisa, proprio nel punto in cui toccava la clavicola.

Alla fine Snape sospirò, come infastidito, e poggiò la penna. Sistemò la pila di pergamene di fronte a sé, squadrando i bordi e ponendole da parte.

Cos'hai da dire sul tuo comportamento?” chiese con tono di voce arrabbiato.

Gli occhi di Hermione si allargarono leggermente di sorpresa e trattenne un verso di stupore. È una domanda trabocchetto? pensò, cercando sul suo viso le tracce dell'uomo rilassato con cui aveva parlato nell'infermeria.

Ehm, questa non è una vera punizione, vero?” Alla fine della domanda Hermione sembrava incerta.

Snape sollevò un sopracciglio. “Perché no?” chiese.

La trepidazione che Hermione aveva avuto per tutto il giorno si dissolse in fretta, lasciandole la gola arida e una sensazione sgradevole e densa alla bocca dello stomaco. Si morse all'improvviso il labbro inferiore, incerta su cosa rispondere.

Hai Confuso qualcuno ultimamente?” chiese Snape.

Hermione si bloccò. Improvvisamente sentì il panico addosso. O mio Dio, come? Sono davvero nei guai. Come fa a saperlo? “Io...” iniziò

Non sprecare il mio tempo a negare, signorina Granger.” Si sporse in avanti sul tavolo. “Ti ho vista.”

Come?” la domanda era più che altro un sussurro.

Forse non te ne sarai accorta, signorina Granger, ma c'è una guerra in corso. Pensi che lasceremmo dei ragazzi fuori in giro, da soli, per delle ore?”

Hermione si sentiva stordita. “Cosa...?” Sembrava incapace di pronunciare più di una parola alla volta.

Cosa sta per succederti? Mmm... una domanda interessante.” Snape batté un dito contro il labbro, facendo finta di pensarci. “In condizioni normali saresti espulsa. Anche Potter – sai, ho sempre sperato di essere io ad espellerlo.”

Hermione ritrovò la voce, “Harry non ha niente a che fare con tutto ciò!”

Davvero?” la voce grondava scetticismo. “Quindi, Potter non ne sapeva niente? Sono sicuro che la notizia sarà per lui una completa sorpresa.”

Hermione si morse ancora il labbro inferiore. “Lui – oh, lo ha scoperto dopo, ma è stata colpa mia!”

Interessante. E cos'ha fatto dopo aver scoperto che la sua migliore amica aveva illegalmente interferito con il risultato di una competizione sportiva? Niente, immagino. Che indicibile nobiltà. Forse niente espulsione per il signor Potter, peccato. Non importa, il suo divieto a vita di giocare a Quidditch mi consolerà, in un certo senso.” Snape fece un sorriso sgradevole. “Immagino che il divieto ricadrà anche sul signor Weasley.”

Hermione fu assalita dalla nausea. “Non può – non deve coinvolgerli, professore,” lo pregò. “Sono la sola responsabile delle mie azioni, sono l'unica che dovrebbe essere punita.”

Teoria interessante,” rifletté Snape. “Tuttavia, una volta che questa storia diventerà pubblica, nessuno crederà che il-ragazzo-che-è-sopravvissuto-per-finire-in-prima-pagina non fosse coinvolto. Potrebbe essere un colpo per la sua reputazione. Rita Skeeter avrà una giornata campale.”

Hermione non poteva sopportare altro. Chiuse gli occhi e si nascose il viso fra le mani. Aveva fatto una cazzata, enorme. Sto per essere espulsa. Tutti penseranno che Harry sia un baro. Ron mi ucciderà.

Sai cosa succederà ora, signorina Granger?”

Scosse la testa senza rispondere, il viso ancora nascosto fra le mani.

Stai dritta, signorina Granger”, la rimproverò. “Se ti faccio una domanda, rispondimi!”

Si raddrizzò subito. Il viso era pallido per lo shock e gli occhi risaltarono improvvisamente contro il pallore della pelle. “Sì, signore,” ansimò.

Sai cosa succederà ora, signorina Granger?” ripeté.

No, signore.”

Tu ed io stiamo per andare a fare una visita dal preside e gli dirai esattamente cos'è successo. Sono stato abbastanza chiaro?”

Sì, signore.” Era come se stesse osservando la scena da una grande altezza. Non riusciva a sentire le sue membra. Pensò a come sarebbe potuta andare nell'ufficio di Dumbledore senza collassare per terra come un fantoccio.

Snape si era alzato e si era spostato verso il caminetto. “Alzati,” scattò.

Lei si sforzò di alzarsi in piedi. Con un verso d'irritazione, Snape si avvicinò e la prese per l'avambraccio e l'attirò a sé. Allo stesso tempo afferrò una manciata di polvere e la lanciò nel camino.

Ufficio di Dumbledore!” disse forte, e la spinse in mezzo alle fiamme verdi.

La sensazione del vortice della Metropolvere durò solo pochi secondi, prima che Hermione fosse espulsa, inciampando, verso la sua destinazione.

Non era mai stata nell'ufficio del preside prima ed era surreale trovarsi in un ambiente che Harry le aveva descritto diverse volte. Dumbledore era seduto dietro la scrivania e alzò lo sguardo mentre usciva fuori dal suo camino.

Buonasera, signorina Granger!” la salutò, sorridendo da dietro gli occhiali. “Ti stavo aspettando. Vieni, siediti. Immagino che Severus ti abbia detto perché sei qui.”

Il professore era appena uscito dal focolare dietro di lei, distendendo la sua figura allampanata con grazia e togliendo la fuliggine dalla toga con una mano elegante. Hermione gli lanciò uno sguardo spaventato.

Sì,” rispose nervosamente.

Esitante si sedette. Dumbledore continuava a sorriderle, intensificando così il crampo nervoso allo stomaco. Il professor Snape non si sedette. Rimase in piedi proprio di fianco a lei, con le braccia conserte e una solenne espressione.

Albus,” disse, “la signorina Granger ha qualcosa da dirti.”

Dumbledore la guardò con leggera curiosità. “Procedi pure, mia cara,” le disse incoraggiante. “Vuoi una caramella al limone? ”

Ah, no, grazie, signore.” Hermione non era pronta per vedere il piacevole contegno del preside trasformarsi in rabbia e considerò brevemente di scappare dalla stanza e buttarsi giù dalla finestra più vicina. Grifondoro, ricordi? Si rimproverò e un piccolo suono strozzato le sfuggì. Falla finita – almeno fai capire bene che Harry non era coinvolto.

Lo scorso sabato,” iniziò, concentrando la sua attenzione verso un'anonima porzione di scrivania di Dumbledore, “durante le selezioni della squadra di Quidditch di Grifondoro mi sono trovata a sedermi di fianco a Cormac McLaggen.” Guardò furtivamente il professor Snape. Fissava il muro dietro Dumbledore, il viso privo di emozioni. “Mi stava dando fastidio, come sempre, ma ho fatto di tutto per ignorarlo-”

Perdona la mia interruzione, signorina Granger,” si inserì Dumbledore gentilmente, “ma cosa intendi per 'fastidio'?”

Ehm,” arrossì, l'umiliazione che si sovrapponeva alla paura e al nervosismo. “Mi guardava e, uhm, diceva cose sgradevoli sui miei amici.” Cercare di spiegare il comportamento di McLaggen e i suoi effetti su di lei la faceva sentire una stupida. “Ho cercato d'ignorarlo per un po', ma ad un certo punto ha detto qualcosa di veramente inappropriato su Ginny e ho perso la pazienza.”

Dumbledore interruppe di nuovo, il viso serio, “Cos'ha detto, esattamente?”

Ehm, ha detto, uhm, che non vedeva l'ora di poterla osservare nello spogliatoio mentre si cambiava.” Hermione avrebbe voluto nascondersi in un buco e morire. Ripetere il commento di McLaggen ad alta voce la turbava ancora e la fece sentire stupida per aver risposto ad un simile insulto. Guardò Snape di sbieco, di nuovo. Non si era mosso.

Ma davvero,” disse Dumbledore con aria di rimprovero. “Cos'hai fatto in risposta?”

Gli ho urlato qualcosa e probabilmente gli avrei lanciato una maledizione, ma era il suo turno di provare per entrare in squadra.” Hermione non credeva di poter andare avanti con la storia e fece un lungo, tremolante, respiro. Dumbledore evocò un bicchiere con dell'acqua e lo spinse nella sua direzione. Bevve a lungo e cercò di continuare. “Lui, ehm, McLaggen stava andando veramente bene. E ho fatto qualcosa di molto stupido – non potevo sopportare di immaginarlo nello spogliatoio con Ginny ed io,” s'interruppe per un secondo, poi lo disse velocemente, “ho usato il Confundus. Sono terribilmente dispiaciuta.”

Dumbledore sospirò. Si tolse gli occhiali e si strinse la radice del naso. “Mia cara ragazza,” iniziò, “dei commenti del genere sarebbero stati ben più che sufficienti per ordinare la sua rimozione da qualunque squadra. Perché non hai parlato con la tua Capo Casa?”

Non ho pensato, professore.” Calde lacrime le pizzicarono gli occhi e una scese lungo la guancia. La asciugò via grossolanamente con il dorso della mano. “Ho agito mentre ero arrabbiata, sono un'idiota.”

Su su, signorina Granger,” Dumbledore le offrì un fazzoletto. “Non c'è bisogno di piangere.”

Prese il fazzoletto offertole con gratitudine, mentre le lacrime iniziavano a scendere sinceramente. “Ma c'è. Ora deve espellermi, e non voglio-”

Perbacco, signorina Granger!” Dumbledore sembrava stupito. “Non c'è bisogno di espellerti, cosa ti ha dato questa idea?”

Ma...” sollievo e sorpresa si contendevano la supremazia, “ma ho usato il Confundus su qualcuno durante un evento sportivo! È illegale!”

Beh, sì, vero. Ma viste le circostanze attenuanti... dopo tutto, la giustizia ha fatto il suo dovere alla fine, anche se il metodo è stato poco ortodosso.”

La faccia di Hermione aveva un'espressione vuota di stupore. “Ma dovrei essere punita-”

Signorina Granger,” la interruppe Dumbledore, lo scintillio divertito sparito dagli occhi. “Vuoi essere espulsa?”

No, certo che no, ma-”

Bene. Perché non possiamo permetterci di espellerti. Statisticamente sarebbe un disastro per il successo di Harry.”

Hermione fissò il preside. 39%, pensò. Tutto quello che aveva detto Dumbledore negli ultimi minuti aveva perfettamente senso. L'avrebbe passata liscia. Non perché lo meritasse, certamente non perché aveva fatto la cosa giusta, ma perché Harry era il Prescelto e Dumbledore non era pronto a punirla col rischio di mettere a repentaglio la lotta contro Voldemort. Le contorte implicazioni etiche della situazione la lasciarono un po' nauseata.

Si voltò a guardare il professor Snape. La stava osservando attentamente e, una volta incontrato il suo sguardo, sollevò un sopracciglio. Dalla leggera piega della bocca Hermione realizzò che lui capiva la sua complicata reazione alla decisione di Dumbledore. Mise da parte il pensiero per dopo.

Hermione tornò a guardare Dumbledore. Il suo solito aspetto, con tanto di sguardo scintillante, era tornato al suo posto. “Bene, ora che tutto è sistemato, possiamo passare ad altre questioni.” Unì insieme le mani e le sorrise. “Siediti, Severus. Non c'è bisogno d'incombere su entrambi.”

Hermione si aspettava che rispondesse bruscamente al preside, invece prese una sedia dall'aspetto molto confortevole e si accomodò. Dumbledore chiamò a sé una bottiglia e alcuni bicchieri da un tavolo vicino e versò tre dosi. Per la prima volta dal suo incerimonioso arrivo dal caminetto, la mano annerita di Dumbledore era in piena vista. Hermione cercò di non fissarla e, invece, colse l'occasione per dare un'occhiata alla stanza. Osservò attentamente Fawkes la fenice, i numerosi libri e gli strani oggetti. Vagamente, capì perché si trovava lì. I suoi pensieri vennero interrotti quando Dumbledore le offrì un bicchiere con del liquido dorato. Lo prese e lo annusò dubbiosa: era chiaramente Whiskey Incendiario.

Ehm, signore,” iniziò esitante.

Oggi è il tuo compleanno, non è vero?” chiese Dumbledore, sorridendo.

Sì, lo è.” Hermione non riusciva a trattenere la sorpresa nella voce.

Bene, allora, come un membro adulto del mondo magico, adesso puoi fare un sacco di cose. Bere è fra queste. Normalmente bere a scuola non è permesso per gli studenti di qualunque età, ma credo che possiamo fare un'eccezione per stasera.” Dumbledore sollevò il bicchiere. “Mille di questi giorni,” esclamò.

Il professor Snape fece la stessa cosa ed Hermione fu stupita di trovarsi a far tintinnare bicchieri con Snape e Dumbledore e fare un brindisi al suo compleanno. Il primo sorso di Whiskey Incendiario le bruciò la gola e la lasciò tossire indecorosamente. Dumbledore ridacchiò e le sembrò di aver colto di sfuggita del divertimento negli occhi scuri di Snape.

Ci vuole un po' di tempo per abituarsi,” disse il preside gentilmente.

Albus,” disse lentamente Snape, “credo sia arrivato il momento di giungere al punto.”

Hermione guardò curiosamente prima uno e poi l'altro.

Hai ragione, come sempre, Severus,” approvò Dumbledore. “Bene, signorina Granger, con il raggiungimento della maggiore eta, è con grande piacere che ti invito ad entrare nell'Ordine della Fenice. Non avendo tutori legali nel mondo magico, la decisione da prendere è solo tua.”

Il cuore di Hermione batteva quasi dolorosamente. “Oh – ma certo. Sì. Voglio dire, certo che lo voglio,” replicò, incoerente per l'entusiasmo.

Non così in fretta, signorina Granger,” il professor Snape interruppe il suo balbettare felice. “Devi fare un giuramento magico vincolante. Richiede di porre i bisogni dell'Ordine al di sopra dei tuoi desideri, di agire in accordo con le istruzioni – che ti piacciano o meno. Sei pronta a impegnarti per l'Ordine, anche fino alla morte?”

Dumbledore annuiva solennemente.

Ma certo che lo sono!” Guardò prima Dumbledore, poi Snape diverse volte. “Sono pronta,” disse risoluta, inconsciamente toccandosi la cicatrice. “Sono pronta a combattere contro Voldemort dal mio primo giorno ad Hogwarts.”

Dumbledore le rivolse un caldo sorriso. “Sono fiero di te, signorina Granger. Non mi aspetto altro. Il compito che voglio affidarti è, in un certo senso, molto difficile, ma forse niente che tu non abbia già fatto: la tua missione è di tenere Harry vivo. Ci sarà un tempo in cui dovrai contraddire gli altri membri dell'Ordine. Ci saranno circostanze in cui la scelta giusta non sarà facile da distinguere. Malgrado questo, comunque, voglio che ricordi che la tua lealtà – come membro a tutti gli effetti dell'Ordine e amica di Harry – è verso di lui e il compito che lo attende.”

Hermione corrugò leggermente la fronte a queste parole: Snape le aveva detto che avrebbe dovuto mettere l'Ordine prima di Harry, mentre Dumbledore le aveva detto l'opposto. “Ho tutte le intenzioni di stare di fianco ad Harry, signore,” lanciò un'occhiata a Snape. “Sia di tenerlo in vita, sia di seguirlo nella morte, se necessario.”

Dumbledore prese la bacchetta e con un gesto le indicò di fare lo stesso. Si allungò sulla scrivania e con la mano annerita toccò la punta della bacchetta con la sua. Snape si alzò in piedi con calma e abbassò la sua bacchetta verticalmente tra le loro, finché la punta non incontrò le altre due ad angolo retto.

Ripeti dopo di me,” indicò Snape. “Io, Hermione Jane Granger,” Hermione sbatté gli occhi sorpresa che sapesse il suo secondo nome, “prometto la mia lealtà all'Ordine della Fenice, sotto la guida di Albus Percival Wulfric Brian Dumbledore.”

Dopo che Hermione ebbe fatto eco alle parole del giuramento, la punta della sua bacchetta brillò oro.

Io, Percival Wulfric Brian Dumbledore, accetto la tua fedeltà all'Ordine della Fenice e do il benvenuto al tuo aiuto nella lotta contro Voldemort.” A queste parole, anche la bacchetta di Dumbledore s'illuminò e la luce si riflesse sulle facce dei partecipanti.

Io, Severus Tobias Snape, testimone di questo giuramento, lo dichiaro effettivo in questo giorno, giovedì 19 settembre, 1996.”

La luce nella stanza divenne così intensa che Hermione dovette chiudere gli occhi di fronte al bagliore dorato. Fawkes emise un'unica nota rieccheggiante. Si diffuse in tutto il corpo di Hermione come un fremito di piacere. Mentre la musica del suo canto diminuiva, così fece la luce, e la stanza intorno a lei tornò visibile un'altra volta.

Snape tornò alla sua sedia e Dumbledore le sorrise mentre puliva gli occhiali con la lunga manica della sua toga.

Credo che questo meriti un altro brindisi,” proclamò. “Al nuovo membro dell'Ordine!”

Ancora una volta Hermione fece tintinnare il bicchiere e bevve un altro sorso, anche se questa volta l'assaggio di Whiskey Incendiario fu molto più circospetto.

Allora, signorina Granger,” rimarcò Dumbledore. “Prima che tu vada tranquillamente a letto, ci sono solo un altro paio di cose di cui discutere.”

Il calore del whiskey si diffuse nello stomaco di Hermione. “Molto bene, signore,” replicò obbediente, sedendo leggermente più dritta.

Pur essendo il tuo obiettivo come membro dell'Ordine la cosa più importante, penso che non ci sia bisogno che esso occupi il tuo tempo quotidianamente, almeno per il momento.” Le sorrise. “Vorrei, comunque, che concentrassi i tuoi ammirabili poteri intellettuali su due progetti specifici. Il primo è quello che riguarda i calcoli Aritmantici – credo che la professoressa Vector ti abbia già parlato di questo argomento.” Hermione annuì. “L'altro riguarda le tue lezioni con il professor Snape. Ci sono diversi modi con cui entrambi questi progetti potranno rivelarsi più importanti delle tue regolari lezioni.” Hermione cercò di parlare, ma Dumbledore continuò prima che potesse farlo. “Il tuo lavoro in questo caso ricade sotto la categoria di membro dell'Ordine, e non come studente, quindi né la professoressa Vector né il professor Snape potranno darti o toglierti punti o infliggerti punizioni. Sono convinto che troverai altre motivazioni per far bene.”

Hermione non poté impedirsi di lanciare un'occhiata al professor Snape. Lui colse lo sguardo di lei e lo scatto verso l'alto delle sue labbra quando Dumbledore menzionò i punti.

Stai attenta, signorina Granger,” sogghignò, “Posso sempre togliere punti in qualunque altro momento.”

Sì, signore.” Le scappò una risata, a sottolineare la sua risposta, e cercò di affogarla con un altro sorso di Whiskey. Il sapore stava decisamente diventando piacevole.

Sono sicuro che non c'è nessun bisogno di ricordarti,” continuò Dumbledore, “che questo incontro, così come tutti gli altri, deve rimanere strettamente confidenziale. Non devi rivelare i contenuti degli incontri con il professor Snape e la professoressa Vector a nessuno al di fuori di questa stanza – nemmeno ad altri membri dell'Ordine. Allo stesso modo, il tuo ingresso nell'Ordine verrò rivelato solo a pochi membri. Sono certo di poter contare sulla tua discrezione.”

Sì, signore,” replicò, questa volta con completa sincerità.

Snape finì il suo Whiskey con un lungo sorso e poggiò il bicchiere sulla scrivania con un tonfo deciso. “Signorina Granger,” riuscì a far risuonare il suo nome come un comando, “se ti sbrighi riesci a tornare in tempo prima del coprifuoco.”

Uno sguardo all'orologio fu sufficiente per verificare la verità delle sue parole. Con un “Oh” di sorpresa si alzò in piedi. “Professor Dumbledore,” iniziò, “grazie.” Si voltò verso il professor Snape. “Quando potremo avere il nostro primo-”

Martedì,” la interruppe. “Ora vai.”

Hermione diede un'ultima occhiata veloce alla stanza, soffermandosi per un secondo sulla figura di Fawkes, poi filò via. Poco dopo, mentre era a letto, i suoi pensieri vagarono fra le varie svolte della serata. Quest'anno, pensò proprio mentre si stava per addormentare, il mio compleanno mi fa veramente sentire più vecchia di prima.

  
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