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Autore: kuccioladisincro_2000    28/06/2013    1 recensioni
Giulia non era una ragazza fortunata. Almeno non pensava di esserlo.
Però da quel giorno in bagno erano successe cose davvero fantastiche a lei e le sue amiche!
E Louis, seduto accanto a lei, glielo faceva ricordare ogni minuto di più.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TU, NEL MIO LETTO, IO…. COSA È SUCCESSO?

Giulia si risvegliò nel suo letto, felice. Di solito si svegliava felice perché aveva visto Louis ma l’ incontro della sera prima (diciamo che più che un incontro, uno scambio d’ occhiate) non poteva donare quell’ effetto.
Forse si era scordata qualcosa a riguardo della sera prima. No, si era scordata praticamente tutto dopo quella occhiata. Era svenuta, a quanto aveva intuito e si ricordava solo un odore fantastico, di casa (?) che l’aveva portata a letto. Suo padre, ovvio.
Ma qualcosa si mosse nel letto e suo padre divenne meno ovvio. Due pensieri si fecero spazio nella testa di Giulia:

  1. Mio padre è partito due giorni fa e tornerà tra due settimane.
  2. Oddio, magari sono stata molestata mentre ero svenuta ed adesso è ancora in casa. Cosa gli dico?

Cosa gli direbbe? Beh, lasciamo stare, va’.
Qualcosa si continuava a muovere nelle coperte. Giulia rabbrividì consapevole che aveva dormito tutta la notte accanto ad uno/a sconosciuto/a   e del fatto che era dietro di lei in quell’ istante. Per giunta era sveglio ma la ragazza non si girò a guardarlo. Lui pensava ancora che stesse dormendo.
Rabbrividì di nuovo.
Un braccio allora cinse la sua vita, facendola sentire al caldo ma, soprattutto, al sicuro.
La ragazza inalò il profumo, un profumo davvero fantastico e poi sospirò. Si stava innamorando di uno sconosciuto pericoloso.
Cioè, questo pensava Giulia. Il ‘molestatore’ la pensava in un altro modo.
Infatti la ragazza era svenuta e lui, da galantuomo, l’ aveva presa in braccio e portata fino a casa, dato che la povera madre non ce l’ avrebbe mai fatta. Poi l’ aveva distesa sul letto ma non era riuscito a scollarsela. Neanche dieci secondi dopo e si era addormentato anche lui.
Giulia decide di svegliarsi. Con tanto di premio oscar optò per un fantastico sbadiglio ed una stiracchiata.
Il ragazzo (si, era un ragazzo)sorrise. Giulia lo percepì ed ebbe paura. Dov’ era finita la Giulia che non aveva paura di dire in faccia la realtà? Non se n’ era mai andata, avrebbe affrontato la questione da donna.
“Senti, cosino, non mi molestare mai più perché adesso mi giro, vedo la tua faccia e poi vado dritta dritta dalla polizia a denunciarti! Insomma, perché me? Per di più, perché me svenuta? Ma sei idiota? E non provare a difenderti, è colpa tua, lo so….” Non finì di parlare che si girò, trovandosi a faccia a faccia con due occhi azzurri che aveva imparato a riconoscere.
Louis Tomlinson sorrise, dicendo “Se fossi venuta a letto con me lo sapresti, io non sono così stronzo” “Io…io… scusa….non sapevo… io…. Louis….” non finì di parlare, rossa in viso.
Il ragazzo la guardò male, non riuscendo a capire, poi, come se glielo avesse detto un uccellino ricompose la frase “Aaaaa, Mi dispiace, Louis, non sapevo che eri tu! Ecco cosa volevi dire, furbacchiona!” e scoppiò a ridere.
Sentendo quella risata anche Giulia scoppiò a ridere.
E continuarono a ridere ed a scherzare come due bambini (cosa da spettarsi da Louis Tomlinson)fin quando una voce li interruppe.
La madre di Giulia entrò nella stanza, sorridendo ai ragazzi e dicendo “È pronta la colazione, Louis, Giulia, perché non scendete? Ah, Louis, ho chiamato tua madre per avvisarla della tua momentanea permanenza qui, una donna davvero molto simpatica!”
Louis sorrise, imbarazzato e Giulia si sentì morire.
Insomma aveva appena rimediato alla sua colossale figura di merda e ci pensava sua madre a metterla in soggezione!
Per rimediare sorrise e guardò Louis “Meglio se scendiamo!” disse.
Scesero, nessuno dei due con l’ intenzione di parlare se l’ altro non avesse fatto la prima mossa.
Il problema era che Louis lo sapeva come sapeva che Giulia (pur essendo imbarazzata quanto lui) non si sarebbe mai scusata al posto della madre. Non che avesse fatto nulla di male ma Louis avrebbe preferito, almeno avrebbero avuto un argomento di cui parlare.
Giulia invece pensava che per la prossima figuraccia (perché era divenuta ormai un abitudine, ci sarebbe stata) avrebbe dovuto preparare una lista di argomenti.
Ad un tratto però le venne in mente un argomento degno di nota: gli One Direction.
“Lo sai che a Louis Tomlinson piacciono le carote? È così bello nella sua stupidaggine! Lo conosci, vero?”
“Piacere” cominciò Louis “mi chiamo Louis Tomlinson, mi piacciono le carote e sono bello nella mia stupidaggine!” continuò.
Ok, Giulia, domanda stupida. No, molto stupida.
“Si lo sapevo, volevo solo essere sicura che tu e i tuoi amici non diceste stupidaggini a quelle povere depresse delle vostre fan. Solo per questo!” si salvò Giulia.
“Pensavo che fossi diventata Directioner!” disse Louis, sospirando. Ora iniziava a capire quel provare una cosa ma non sapere che cosa.
Era perfetta per lui, lo aveva capito, ma non era una Directioner.
Mancava l’ ultimo punto della lista, il più importante. Ed allora valeva la pena lasciare Eleanor (a cui non mancava niente, la vera e propria perfezione) per una ragazza a cui mancava qualcosa? No, proprio no.
“Non sono una Directioner, ma una Crazymofos”  sussurrò Giulia, riuscendo a non farsi sentire.
Doveva evitare di lasciarsi andare con Louis, era troppo tardi per ammettere che gli piacevano gli One Direction, che erano i suoi idoli e che aveva un’ attrazione particolare per Louis.
Fecero colazione in silenzio ma questa volta nessuno dei due voleva parlare.
Fu Louis però ad interromperlo dicendo “Beh, io vado, si è fatto tardi ed i ragazzi mi aspettano per provare”. Tentò un sorriso, invano. Dispiaceva anche a lui andarsene da quella casa tanto accogliente, da quella persona tanto accogliente.
“D’ accordo, ciao Louis” disse la signora di casa, scendendo le scale.
“Giulia, lo accompagni alla porta?” disse poi.
La ragazza sorrise ed annuì.
Allora raggiunsero la porta.
“Ciao” disse Giulia. “Salutami Lottie” disse Louis, rattristandosi per un istante. “Louis, io…insomma, la voglio aiutare. È simpatica e poi magari appena le passa torna a casa, insomma….cos’ ha di tanto male il suo ragazzo?” “Giulia, non voglio litigare, sono cose che non ti riguardano, la pensi così? È meglio se non ci sentiamo più, allora!”.
Louis era praticamente fuori quando Giulia lo richiamò.
Non ci pensò due volte e, contento, tornò da lei correndo (o meglio, saltellando velocemente).
“Dimmi!” le disse, incantandola con uno dei suoi fantastici sorrisi.
“Beh, non dovrei, ma…capiscimi, la curiosità è troppa, non ti avevo chiesto prima….” Sospirò, la nostra Giulia e prese coraggio “Tu, nel mio letto, io… COSA È SUCCESSO?!?”
 

!MA CIAOOOOOOOO!
 

Come va? Ecco un altro capitolo, corto, ma il prossimo (che dovrei postare tra un po') sarà molto meglio (anche se penso sarà corto).
Sono gli ultimi due capitoli prima delle mie vacanze e poi le mie storie verranno sospese per l' estate!
Baci,
kucciola

 






   
 
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