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Autore: White Dreamer    28/06/2013    6 recensioni
“Hai letto una pagina del dizionario stamattina?”. Non alzò lo sguardo dal suo lavoro. “Il tuo cervello si sta evolvendo dal suo stato di australopiteco, i miei più vivi complimenti”.
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Perché Sasuke rimarrà sempre Sasuke e Naruto lo sa.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Questa shot è dedicata a Gigina 






Naruto guardava il genio sezionare il frutto metodicamente.
“Ti rendi conto che quello che stai facendo è maniacale e prova la tua fobia per il cibo?”.
 
“Hai letto una pagina del dizionario stamattina?”. Non alzò lo sguardo dal suo lavoro. “Il tuo cervello si sta evolvendo dal suo stato di australopiteco, i miei più vivi complimenti”.
Il biondo sbatté le palpebre, confuso.
Intuendo la sua perplessità, commentò “Dal tuo aspetto antropomorfo si potrebbe pensare che appartieni al genere umano ma io ho i miei dubbi”.

Sbuffò scocciato “La pianti di parlare in modo così complicato?”. Si tirò vicino il piatto. “Mi fai confondere”. Azzannò il cibo con aria sostenuta.
“Questo non fa che provare la mia tesi”.
Invece di incominciare a berciare infuriato – non aveva ben capito per cosa – decise di passare a una punizione pratica. Ghignò malevolo.
Facendo ben uso della lingua sputò il seme che aveva in bocca in direzione di Sasuke.
La munizione colpì in pieno la capoccia del moro, ancora concentrato sulla sua dissezione. Si andò a incastrare nelle ciocche a culo di papera.

Alzò lo sguardo scioccato da tanto coraggio – o infima stupidità.
Ringhiò inferocito. “Dobe ti ammazzo”. Si alzò in piedi raggiungendo la parte opposta del tavolo.

Del tutto immune alla sua minaccia, ridacchiò. “E’ da anni che me lo dici, ma non lo fai mai”. Non impedì al ragazzo di prenderlo per il bavero della maglietta.
Sibilò “Forse questa volta lo faccio, mi libererei della tua presenza indisponente”.
Non smise di sorridere “Non lo farai”. Fermò la sua risposta velenosa, passandogli un dito lungo il collo.
Fissò l’onice intensamente “Non ci riusciresti neanche se fossi io a chiedertelo”.
Preso in contropiede, si zittì. Silenzio che sapeva di verità.
 
Riprese l’uso della parola dopo qualche secondo.
Sbuffò tracotante. “Non hai idea di quanto ti detesti. Sei stupido, ignorante, casinista, logorroico e talmente esagitato da raggiungere la patologia”.
Naruto annuì conciliante “Ma non puoi fare a meno di amarmi”.
Il genio rantolò, assottigliando gli occhi “Io ti sopporto, è diverso”.
La sghignazzata che arrivò lo offese a morte.
 
Decise quindi di tappargliela, quella bocca insolente.
Fulmineo si attaccò a quelle labbra, mordendole e assaporandole, feroce.
I capelli erano morbidi, freschi di doccia, ci passò una mano, annegando in quell’odore.
L’eccitazione assopita si risvegliò dirompente e non ci pensò due volte a sbatterlo sulla panca e saltargli addosso famelico.
Lo sentì gemere. Oh si. A criticarlo non ci pensava due volte – quello lo faceva anche lui, ma era palese che fosse un idiota ritardato – quando però si trattava di sesso gli dava spesso carta bianca.
Sussurrò “Questo si che è un modo costruttivo di usare la lingua”.
 
I suoi occhi azzurri s’illuminarono divertiti “A proposito di quello”. Gli scompigliò la chioma, togliendo i residui di sputo dalle ciocche nere.
Sasuke rabbrividì scandalizzato. “Dopo questa bravata mi devi mettere a disposizione il tuo culo per le prossime cento sessioni”.
Alzò le braccia, mettendo le mani dietro la testa. “Parla quello che ha il suo ruolo scritto nel nome”.
Digrignò i denti. No, non aveva osato tanto.
Il tono s’intenerì “Il mio piccolo Uke che ha problemi di autostima”.
 
La mano scattò con l’intenzione di attaccarsi a quel collo.
Lui fu più rapido. Sgusciò via, caracollando a terra e alzandosi in piedi fulmineo. Sghignazzava il decerebrato.
Gli avrebbe tirato un Mille Falchi. Doveva solo riordinare le idee.
Nel mentre lo fulminò, gelido. Quello continuava a ignorarlo, ilare.
 
Si, aveva decisamente qualche deficit mentale.
Le sue corde vocali erano continuamente in funzione e rideva a qualunque stronzata gli arrivasse alle orecchie.
Era una seccatura spiaccicata sullo specchio della sua vita.

Un peso troppo immane, una colla troppo resistente, un cielo troppo limpido.
 


Sbuffò, stufo di quella situazione. “A letto Dobe. Ti faccio vedere io chi comanda”.
E lui alzò le spalle, dicendo “Come se già non lo sapessi”.
“Oh lo vedrai”. Il tono macabro prometteva risposte.
Lo spinse verso le scale impaziente.
 
“E la merenda?”
“Te la ficco in gola la prossima volta l’anguria, insieme ai suoi dannatissimi semi”.
 
Prima che raggiungessero la stanza da letto e buttarsi direttamente sul materasso, Naruto commentò “Sei proprio un coglione schizzato”.
 
 
 



Angolo Autrice
Era un po’ che non scrivevo di loro due e mi mancavano  ^^
Questa cosina mi è apparsa in HD ieri sera mentre mangiavo il fantomatico cocomero. Dopo la visualizzazione mi sono messa a ridere – e mi è venuto il singhiozzo.
Mio fratello ha sospettato un attacco epilettico.

Per chi se lo chiedesse Gigina - vedere dedica in alto - è proprio l'anguria. Così la chiamavo all'epoca dei miei sei anni.



  
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