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Autore: Sarassss_    28/06/2013    10 recensioni
Sarah Sweth era una ragazza come tante,introversa,timida, a malapena ci si accorgeva della sua presenza.
Non che questo le dispiacesse, anzi.
A lei non era mai piaciuto attirare eccessivamente l'attenzione, non era nella sua natura.
Non pensate che fosse felice della vita che conduceva, ma ehi, questa le era capitata, cosa poteva farci?
Andava avanti in attesa di una svolta, ma non era in grado di fare qualcosa per far sì che essa arrivasse;
E se questa arrivasse all'improvviso?
Harry Styles invece era un ragazzo intelligente, a chiunque faceva piacere stare in sua compagnia.
Frequentava l'ultimo anno e faceva parte di quel gruppo a cui tutti ambivano.
Nonostante questo però anche lui era stanco di tutto, stanco di gente che gli dava sempre ragione pur di ottenere rispetto da lui.
Era in attesa di una svolta.
E se anche per lui,questa arrivasse all'improvviso?
è la mia prima FF quindi mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, in ogni caso spero possa piacervi. c:
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a tutte voi, per avermi sostenuto.

Grazie a questa storia, per avermi dato un pò svago in brutti momenti passati quest'anno.
Spero vivamente che vi piaccia questa conclusione.



Ventesimo capitolo:

 

 

Il giorno dopo la chiamata di Harry, Sarah fece di tutto pur di trovare più testimoni possibili, in fondo era stato Josh a cominciare, la denuncia era infondata e quella di Harry poteva essere considerata una “legittima difesa”.


Questa sarebbe stata la loro versione dei fatti, quella vera.


Harry aveva contattato Niall (che aveva ovviamente accettato) e altri suoi amici.
Avrebbe chiamato anche Liam,Zayn e Louis se avesse potuto, ma loro non erano veramente lì al momento del fatto, quindi non sarebbero stati veri testimoni.


Sarah aveva invece pensato a Francys e a qualche ragazza che conosceva lì a scuola e che aveva visto lì in giro quel giorno.



La madre di Sarah, inoltre, dopo essere venuta a conoscenza della denuncia e del fatto che Harry non avesse contatti con alcun avvocato, si dedicò alla ricerca di esso, in fondo lavorava in un ambito simile, non sarebbe stato difficile trovarne uno.
I due ragazzi le avevano detto il tutto due giorni prima del “Gran giorno”, mentre erano in casa Sweth.

Ce l’avrebbe fatta a trovarlo.
L’avvocato in fondo sarebbe entrato in gioco solamente nel caso in cui l’incontro in commissariato fosse andato male, ma ehi sempre meglio prepararsi in anticipo.



Bisognava ammetterlo, fu un bel lavoro di squadra.
 

Sia Sarah che Harry erano davvero soddisfatti del lavoro svolto ed Harry fu grato a Sarah per l’aiuto che gli aveva offerto, era una cosa nuova per lui: nessuno oltre ai ragazzi si era mai dedicato a lui in alcun modo, tantomeno aveva cercato di aiutarlo nei momenti di difficoltà.

Cioè si, si aspettava che la biondina lo aiutasse, ma non pensava minimamente che avrebbe speso tutto quel tempo per lui, solo per aiutarlo e sostenerlo.

Dalla sua parte Sarah invece non lo avrebbe mai lasciato solo, lui l’aveva aiutata tante di quelle volte che era sicura di farcela, era sicura di riuscire a rimanere con lui e di riuscire ad aiutarlo come poteva, cosa che stava effettivamente facendo.





Il giorno prima di quello tanto atteso, Harry aveva dormito in casa Sweth.


“Allora” se ne uscì la biondina, mentre poggiava la testa sul suo petto e lo abbracciava: “Hai paura per domani?”.
“Un po’” sorrise lui, stringendola.

“Anche io” confessò Sarah ridacchiando:” Ma dobbiamo cercare di stare tranquilli, in fondo non siamo nel torto no?”


“Su quello non c’è dubbio, spero solo che non se la rigiri come vuole, conoscendola avrà preparato ogni strategia possibile pur di atterrirmi…” sospirò Harry.

“Probabile” rispose Sarah alzando la testa e poggiando il mento sul petto di Harry per guardarlo meglio e cercare di tirarlo su:”Ma anche noi abbiamo un alibi di ferro, possiamo farcela!” pronunciò poi con fare solenne.

Harry sorrise spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio:”Speriamo!” disse, per poi baciarla dolcemente.


 


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La mattina del 29 la tensione era alle stelle in casa Sweth, tutti si chiedevano come sarebbe andata, tranne il piccolo Dan, ovviamente, che giocava allegramente alla playstation, ignaro di tutto.
 
Alle tre in punto Sarah, Harry, Francys e Niall erano davanti al commissariato.
Gli altri ragazzi avevano firmato dei fogli per testimoniare, non potevano certo essere lì in venti.
 
Quando entrarono, lo stesso poliziotto che aveva annunciato ad Harry la “lieta” notizia della denuncia li accolse.


“Allora Styles, come stai?” chiese, dandogli una pacca sulla spalla e sorridendo agli altri tre.


“Non c’è male, ora mi tolgo anche questo dente e andrà tutto ancora meglio.” Sorrise sicuro, stupendo Sarah  che si ritrovò a chiedersi come avesse fatto a reprimere tutte le incertezze, la paura e la leggera ansia della sera prima, nel giro di una notte, come avesse fatto ad apparire così sicuro di uscirne e di uscirne vincitore, tra l’altro.

Non sapeva che era stata proprio lei la causa di tutta quella sicurezza, non sapeva che fossero bastate quelle poche parole sussurrate, la sua testa sul suo petto e qualche bacio leggero per dare ad Harry la forza necessaria per affrontare il tutto.
Non lo sapeva e non lo immaginava minimamente.


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Poco più tardi arrivarono anche Josh ed Heather, che teneva una risma di fogli in mano con fare soddisfatto.

In quel momento il panico salì alle stelle e i quattro ragazzi si ritrovarono a sperare che quelli non fossero i fogli firmati dai testimoni, sarebbero stati nei guai in quel caso, seriamente nei guai.

“Ciao Harreh!” ghignò Heather prima di continuare: “Pronto ad essere umiliato?”

“Ma non sei stanca di inventarti cazzate?” chiese Harry annoiato, assumendo la stessa aria sicura di poco prima.

“Io non ho inventato nulla, tu hai picchiato Josh e gli hai fatto del male!” sbraitò lei, lasciando trasparire dalla voce una leggera vena isterica.


Josh, già.
Non si erano quasi neanche accorti della sua presenza.
Era in silenzio, si limitava a squadrare il gruppo con atteggiamento superiore.


La verità era che Josh avrebbe lasciato perdere volentieri l’accaduto di quel giorno, ma Heather aveva insistito così tanto e lui era, nonostante stentasse a crederci e di conseguenza ad ammetterlo, così affezionato a lei.

Fu questa la motivazione che gli impedì di trovare la forza di contraddirla e lasciar perdere.
Fu questa la motivazione che lo portò ad accettare e ad assecondarla, pur sapendo quanto quello che si sarebbero apprestati a fare fosse infantile, quanto fosse stupido arrivare ad una denuncia, una denuncia infondata tra l’altro.
Perché era vero: Harry gli aveva messo le mani addosso, ma non poteva negare di essere stato lui a cominciare e a provocarlo.

 
 
“N-non è andata proprio così Heath, è lui che ha cominciato.” se ne uscì Sarah, abbassando subito dopo lo sguardo, Harry notandolo le aveva stretto la mano, provocandole un leggero sorriso.
Di solito non parlava mai più di tanto, ma stavolta la Sweth non se ne pentì affatto.
Era tutt’altro che sicura era vero, ma per Harry lo sarebbe diventata.
Perché pensandoci bene Harry le aveva fatto veramente bene.
Dopo averlo conosciuto Sarah aveva cominciato a sentirsi meno inutile, meno invisibile, aveva capito che la sua opinione contava quanto quella degli altri.
Lui l’aveva cambiata, in meglio.


“Sentila!” trillò Heather facendola sussultare, mentre si stava ancora chiedendo dove avesse trovato la forza per pronunciare la frase precedente, Sarah non faceva queste cose, mai.
Non aveva mai avuto la forza di dire la sua in quel modo o ferire una persona o meglio tenere testa ad una persona.

Con Harry, aveva cominciato ad averla.


“Chi ti credi di essere, ragazzina? Torna nel tuo angolino e non rompermi il cazzo, seriamente.” Continuò la Minds, provocando a Sarah uno sbuffo.

“Sei squallida.” Se ne uscì poi, stupendo gli altri tre ragazzi oltre che se stessa.

“Oh oh oh, per dirtelo lei!” se ne uscì Niall.
“Io vero? Tu che rubi i ragazzi altrui per la loro popolarità no è?” chiese risoluta.

“Ma che ca…!?” prima che Sarah potesse continuare la frase e smentire la versione di Heather, il commissario lì chiamo per entrare.


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Fu un colloquio intenso nel quale tutti dissero la loro.
Heather aveva trovato quaranta testimoni, contro i venti di Harry.
Tuttavia il commissario non potè che fare dei controlli e molti dei testimoni della Minds nel preciso momento dell’aggressione erano in classe e non potevano aver visto la scena.

Non era stata affatto furba come Sarah ed Harry avevano creduto.
Scaltra si, ma di certo non furba.

Morale della storia? La mora aveva trovato quindici testimoni effettivi e, dopo aver anche sentito ovviamente la versione di etrambe le parti, il commissario capì che ad aver torto non era certo Harry.
Fu per questo che incriminò Josh ed Heather per falsa accusa, diffamazione.
Ora stava a loro vedersela con gli avvocati, e fanculo! Harry non poteva essere più felice di così.


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Appena usciti dalla sala i quattro andarono subito a festeggiare con il resto dei ragazzi, che sapendo dell’incontro li avevano raggiunti dopo, aspettandoli lì fuori.

Erano soddisfatti.
Soddisfatti per la correttezza da loro dimostrata,
soddisfatti per come avevano gestito il tutto,
e perché no, soddisfatti perché finalmente Heather avrebbe avuto quello che si meritava.


(Certo, alla fine la bruna era riuscita a scamparla comunque grazie a suo padre, che, arrabbiato come pochi, dovette pagare una sansione in denaro.
Avrebbero comunque dovuto fare qualche lavoro civilmente utile per rimediare all’accaduto, ma ehi in fondo se l’erano cercata).



 
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Era tardi e, dopo aver festeggiato tutto il pomeriggio in giro per Londra e aver salutato i loro amici, Harry decise di fare a Sarah una proposta che non avrebbe potuto rifiutare, prima di riaccompagnarla a casa.

“Sai, volevo chiederti se ti andrebbe di passare con me due giorni nella casa fuori città di mia madre, saremmo solo io e te e potremmo, bhè passare l’ultimo dell’anno insieme.” Furono le sue parole.

La Sweth, dopo aver parlato con sua madre, diede ad Harry una risposta affermativa, era lieta del fatto che l’avesse invitata, lieta del fatto che volesse passare il Capodanno con lei.



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Il 31 mattina Harry era sotto casa sua con la macchina.


Quando Sarah ricevette il seguente messaggio da parte sua:


‘Sono qui sotto, scendi xx.’

non potè che ricominciare a sbrigarsi.

“Mamma! Harry è qui sotto!” disse, mentre correva per scendere.

Ed era scesa si, ma aveva dimenticato lo zaino con le cose da portare al piano superiore.

“Cazzo!” esclamò risalendo le scale.

Nadia davanti alla visione di sua figlia così ansiosa e goffa non potè fare a meno di ridere.

“Cosa ridi!? Non è divertente!” aveva esclamato quest’ ultima, mentre scendeva le scale (di nuovo) con lo zaino in spalla.

Una volta giunta al piano terra, Sarah abbracciò immediatamente sua madre che le sussurrò un:”Stai attenta!” come protocollo ed una volta uscita da casa si diresse verso la macchina di Harry, parcheggiata nel vialetto.

 

Fu un viaggio divertente, durante il quale cantarono, mangiarono, parlarono.
Non ci fu neanche un momento di silenzio, fortunatamente.

 
Era come se insieme riuscissero ad essere loro stessi, senza restrizioni.

Era come se insieme si sentissero accettati, come se non dovessero preoccuparsi dell’opinione altrui.
Era come se insieme fossero forti, forti davvero.



Avevano passato una bellissima giornata insieme stando quasi tutto il pomeriggio a mollo nel lago lì vicino e dopo aver bruciato circa due volte la “cena”, erano anche riusciti a mettere qualcosa sotto i denti.
Dopo si erano sdraiati sul letto, posto di fronte ad una grande finestra, da cui si potevano scorgere perfino il cielo e le stelle.
Erano abbracciati, il braccio di Harry posto dietro la testa della ragazza affianco a lui.

“Sai” Se ne era uscito il riccio, mentre il suo sguardo era perso nel vuoto:“E’ incredibile come una persona possa cambiare in così poco tempo.”
Sarah, non capendo a cosa il ragazzo alludesse, si girò in sua direzione guardandolo con aria interrogativa, esortandolo quindi a continuare.

“Intendo…” inspirò prima di continuare:” Lo scorso anno ero in un pub, ubriaco fradicio a quest’ora, mentre ora sono qui…”
“…Con te…” sussurrò poi, avvicinando il suo viso a quello della ragazza.
“…Le stelle…” continuò avvicinandosi ancora di più.

Sarah da parte sua, sorrise e
“E…ti fa piacere?” chiese, per un attimo insicura della risposta che avrebbe potuto dare il ragazzo.

“Cosa? Stare qui con te invece di andare allo sbando?” chiese lui retorico in risposta: “Non vorrei stare in alcun altro posto,Sweth!” continuò lui accarezzando con il naso quello della biondina affianco a lui.


“Come è dolce stasera, Styles” scherzò Sarah:”Allora ti fa bene cambiare aria ogni tanto!” sussurrò poi, arrossendo leggermente.

“Probabile.” Sorrise lui:” Ma più che altro credo che sia tu a farmi bene.” Disse baciandola leggermente, un bacio casto.

“Harry…” lo richiamò Sarah improvvisamente preoccupata.
Lui la guardò stranito, non riuscendo a capire cosa avesse potuto dire di male.
Vedendolo preoccupato a sua volta, Sarah lo strinse di più, per fargli capire che non ci fosse nulla che non andasse.
Voleva solo chiarire una cosa che non era riuscita a chiarire prima.


“Il 29 quando Heather ha…ha detto che ti uso solo…si insomma, per un po’ di notorietà in più…” sospirò tristemente: “T-tu lo sai che non è così, vero?” chiese poi, puntando quelle sue pozze azzurre in quelle verdi di Harry.
“Certo che lo so, piccola” sussurrò lui, stringendola: “Non c’era neanche bisogno lo chiarissi.”
E stavolta fu Sarah a baciarlo, perché? Semplicemente ne aveva sentito il bisogno, sentiva il bisogno costante di averlo vicino, in realtà.


 

All I knew this morning when I woke
Is I know something now, know something now I didn’t before
And all I’ve seen since eighteen hours ago
Is green eyes and freckles and your smile
In the back of my mind making me feel like…

 

 
“Heather ha il vizio di sputare veleno,Sarah.” Se ne uscì poi a bacio concluso.”ma tu non devi darle retta ok?”
La biondina si limitò ad annuire.

Rimasero in silenzio per un po’, a contemplare il posto, il cielo, chi lo sa.
Ciò che avevano in quel momento era solo la certezza che non avrebbero potuto, voluto essere in nessun altro posto, con nessun altro.
Volevano conoscersi, stare insieme finchè glielo avrebbero permesso, sapere ed avere la certezza che l’altro stesse bene e non lasciare che nessuno potesse fargli/farle del male.

 

I just wanna know you better, know you better, know you better now.
 

Volevano solo amarsi.
 
 
 
Harry prese il suo I-phone.
23.59

“Manca un solo minuto e saremo nell’anno nuovo.” Se ne uscì.


Cominciarono a contare e quando scoccò la mezzanotte, e con essa il nuovo anno, tutto ciò che fecero fu dirsi un:

“Buon anno, Styles.”

“Buon anno, Sweth.”

Stando vicini, percependo la presenza dell’altro/a affianco a sé.

“Bhè” se ne uscì poi Sarah ridendo:” Il detto dice: Con Harry Styles a Capodanno, con Harry Styles tutto l’anno.”

“Sono abbastanza sicuro che non fosse proprio così” rise lui.

“Si, bhè, l’ho un po’ riadattato a modo mio. Riuscirei a sopportarti tutto quel tempo?” chiese Sarah, poggiando una mano sul suo petto.

“Sono sicuro che ce la faresti, io con te…per te ce la farei” disse lui appoggiando la sua fronte a qualle della biondina, facendo combaciare le loro labbra e stavolta quello che si diedero fu un bacio più lungo, nel quale si presero il tempo necessario per assaporare perfettamente le labbra dell’altro/a.
Quando Harry posizionò una sua gamba fra quelle della Sweth, avvicinandosi sempre di più, lei non ebbe paura, lei si fidava di lui, lei lo voleva più di ogni altra cosa in quel momento.
Ed Harry lo capì e bhè, per lui valeva la stessa identica cosa.

Fu per questo che si mise a cavalcioni su di lei, non staccando neanche per un momento le labbra dalle sue.
Alzò leggermente la felpa che indossava, che tra l’altro era sua, facendo scorrere le sue mani lungo il ventre della ragazza, che fu percossa dai brividi.

“Hai il mio odore addosso.” Sussurrò Harry al suo orecchio, mordendolo appena.

“Credo sia merito della felpa” ridacchiò lei.

“Probabile.” Sorrise lui sulle sue labbra per poi alzarle del tutto la felpa fino a sfilargliela.

Si prese il tempo che poteva per osservarla.
La trovava perfetta, ma lei non poteva sapere cosa stesse pensando, infatti arrossì, pensando a chissà cosa.

“Sei bellissima.” Sussurrò Harry per cercare di calmarla, si vedeva fosse nervosa, ed Harry immaginava fosse la sua prima volta.

Sarah, sentendo quelle parole sorrise, trovando la forza per sfilare anche la sua di maglia.
In poco tempo anche i suoi leggings,i pantaloni di Harry, e l’intimo di entrambi fecero la stessa fine delle maglie e fu un attimo.
I loro corpi uniti.
Corpo contro corpo,
anima contro anima.

Quello non era sesso, era amore ed Harry lo sapeva bene.

Aveva cercato in tutti i modi di farle il meno male possibile, facendo attenzione ad ogni reazione della biondina,  che se ne accorse, e non potè fare altro che amarlo ancora di più.

fu un attimo e loro acquisiono la certezza che ci sarebbero sempre stati l’uno per l’altra, che non avrebbero voluto perdersi, mai.



Eppure questo amore suonava strano ad entrambi, perché Harry dopo Heather non si era più fidato di nessuno, non riusciva a fidarsi e non aveva mai avuto questa premura nel fare l’amore, pensava sempre e solo ai suoi di bisogni.
Con Sarah era riuscito ad aprirsi, a fidarsi, e chissà…forse a capire cos’è, questo sentimento complicato.



And all my walls stood tall painted blue
And I’ll take them down,take them down and open up the door for you.



E Sarah,bhè Sarah aveva sempre sognato l’amore, quello delle favole, ma non l’ aveva mai ricevuto.
Neanche lei era abituata a quel tipo di sentimento, ma per lui, si, per lui si sarebbe abituata anche a quella strana sensazione.

And all I feel in my stomach is butterflies
The beautiful kind, making up for lost time
Taking flight, making me feel like…
I just wanna know you better know you better know you better now.


Non è bellissimo? Come due persone che fino a poco tempo prima non sapevano l’uno dell’esistenza dell’altra, possano non poter farne più a meno, possano cominciare ad amarsi?

“Sarah Sweth era una ragazza come tante,introversa,timida, a malapena ci si accorgeva della sua presenza.
Non che questo le dispiacesse, anzi.
A lei non era mai piaciuto attirare eccessivamente l'attenzione, non era nella sua natura.
Non pensate che fosse felice della vita che conduceva, ma ehi, questa le era capitata, cosa poteva farci?
Andava avanti in attesa di una svolta, ma non era in grado di fare qualcosa per far sì che essa arrivasse.”

Lui, lui era la sua svolta e sì,
lui era arrivato all’improvviso,
ma era la cosa più bella che potesse capitarle.
Lui l’aveva cambiata.



“Harry Styles invece era un ragazzo intelligente, a chiunque faceva piacere stare in sua compagnia.
Frequentava l'ultimo anno e faceva parte di quel gruppo a cui tutti ambivano.
Nonostante questo però anche lui era stanco di tutto, stanco di gente che gli dava sempre ragione pur di ottenere rispetto da lui.
Era in attesa di una svolta.”
 
Lei, lei era la sua svolta.
Lei gli aveva fatto capire cosa
significasse amare, cosa fosse l’amore.
Lei lo aveva cambiato.




“Ti amo, piccola.” sussurrò il riccio, dopo essere crollato stremato affianco a lei, abbracciandola mentre strofinava il fino nell’incavo del suo collo.

“Ti amo anche io, Haz.” Rispose lei accarrezzando quei ricci che adorava, pensando a quanto i loro corpi fossero perfetti insieme, a come combaciassero perfettamente.


E questo era solo l’inizio…



All I know is we said “Hello”,
So dust off your highest hopes,
All I know is pouring rain and everything has changed,
All I know is the new found grace,
All my days I know your face,
All I know since yesterday is everything has changed.



 
 

Fine.








 


Ehi,no, aspettate! Ancora non sono pronta a concludere la storia, è tutto così…troppo romantico non credete?
Ed io, narratrice, non posso tralasciare un dettaglio esilarante come quello che segue, visto che voglio concludere questa storia lasciandovi un sorriso e lasciando anche uno spazietto a Francys!
…poteva infatti Sarah non raccontare a Fran della notte passata con Harry? Ovvio che no.


 

 
 

“Com’è andata?” questo era stato il messaggio dell’amica, inviato il 2 gennaio, quando Sarah ed Harry erano ormai già tornati.

“Bene, cazzo, bene. E…”

“E!?!?”

“E..è successo, Fran ed è stato bellissimo.”

Subito il telefono squillò e Sarah si preparò a raccontare tutto all’amica, prima di premere il pulsante verde.

“Pronto?”

“AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!” Aveva urlato Francys, dall’altra parte del telefono, costringendo Sarah ad allontanare il telefono dall’orecchio per non martoriare i suoi poveri timpani.

“Fran, ti sei placata?” rise, quando non sentì più alcun rumore provenire dal telefono.

“Si certo, ma AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH […] !” Ricominciò lei:”NON CI CREDO SARAH NON CI CREDOOOOOOO!” continuò a sclerare, per poi tornare improvvisamente seria e schiarirsi la voce.

“Comunque…sono felicissima per te, ma se ti fa soffrire lo ammazzo.” Aveva esclamato.

“Grazie piccola, anche io ancora non ci credo e…” ma non potè finire la frase perché:
“AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!” Continuò ad urlare Francys.
“Pf, siamo alle solite!” rise Sarah, cominciando a sclerare insieme a lei.
Era sempre così fra loro.


 


Eh, ora sì che posso concludere.





Fine.


 

Angolo autrice:
E siamo giunti al termine, donzelle.
Mi mancherà scrivere di questi due, mi ero affezionata a loro, alla storia, a voi!

Ma ehi, forza e coraggio, non smetterò di scrivere.
Spero infatti che possiate, che vogliate seguirmi anche qui:




Ma passiamo alle cose importanti:
volevo ringraziarvi TUTTE.
Grazie per avermi sostenuto ed aiutato.
Grazie di tutto ragazze.
Grazie a chi l'ha messa fra i preferiti, chi fra le seguite, le ricordate, chi ha recensito.
Grazie a chi si è anche solo un pò affezionata alla storia.
Io mi sono affezionata a voi.
Grazie per essere passate di qui, insomma.

Baci, la vostra Sara.
Spero di risentirvi tutte presto!

  
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