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Autore: gemellina    12/01/2008    10 recensioni
Il professor Paroceti era un uomo dall’aria piuttosto burbera e non faceva presagire nulla di positivo, tranne l’idea del suicidio visto come l’unica via d’uscita. Draco prese posto vicino al collega e ciò che vide non gli piacque per niente: il testo di Romeo e Giulietta troneggiava sul banchetto, ma fu quello che udì poco dopo che lo portò ad un’istantanea voglia di scagliarsi un’Avada Kedavra. “Giulietta era una puttana!” La storia sembrava ripetersi.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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cibo

Il cibo non è una priorità!

 

Era trascorsa quasi una settimana e di Hermione non ne aveva più avuto notizie.

David e Theodore avevano trascorso qualche giorno con lui per cercare di farlo riprendere, ma sembravano aver fatto un buco nell’acqua: Draco non era in sé e aveva assunto le sembianze di un vegetale.

Il professor Paroceti e Aaron Bustworker continuavano a chiedere di lui, ma lui aveva annunciato di essersi preso qualche giorno di malattia senza lasciare spiegazioni di alcuna sorta specialmente su ciò che riguardava il licenziamento di Stefania Ferretti.

“Ho preparato la zuppa”

“Uhm…”

Theodore aveva scoperto di possedere notevoli doti culinarie, ma l’espressione che aveva assunto, ormai sepolto da alcuni plaid da diversi giorni, sembrava quella di un condannato a morte che sapeva che dentro la zuppa avrebbe trovato la morte data per via di un potentissimo veleno al sapore di noce moscata.

“Draco, non mangi da giorni…”

“Theo, prendilo come una sorta di sciopero della fame, immagina che io sia ridotto così per via di qualcosa di… uhm.. politico!”

L’amico lo guardò sconsolato e lavò le stoviglie con un colpo di bacchetta, poi, si mise accanto a Draco brandendo in mano una scatola di cioccolatini.

“Draco”

Il ragazzo emerse da sotto le coperte.

“Dobbiamo parlare”

E la sua testa si nascose di nuovo sotto le coperte, provvidenzialmente.

 

                                                                  ***

 

Hermione era nelle stesse condizioni.

Harry, Ron e Blaise non sapevano più dove sbattere la testa.

“E’ stata lei a lasciarlo, dopotutto…”

Ron non era ancora riuscito a far diventare la sua sensibilità paragonabile a qualcosa di più grande di uno stupido cucchiaino da tè.

“Ron, ti ricordo che anch’io ho lasciato Ginny al nostro sesto anno, ma questo non vuol dire che stavo bene…”

L’ultimo maschio dei Weasley si rabbuiò e tornò a fissare il grande vaso all’ingresso di casa Zabini.

Blaise apparve sulla soglia del suo salotto con delle cioccolate calde:

“Secondo voi se gliela porto su in camera, me la lancerà sui capelli?”, domandò perplesso non sapendo decidersi sul da farsi.

“Da a me, gliela porto io”, si offrì volontario Harry prendendo il piccolo vassoietto dalle mani di Blaise che si accomodò sul divano in preda ad una stanchezza inquietante.

“Hai notizie di Malfoy?”, domandò Ron.

“Mi ha appena mandato un gufo Theo e dice che tra Draco e una lattuga non c’è alcuna differenza… anzi, ha detto che c’è solo una differenza…”

“Sarebbe?”

“La lattuga lo ascolta senza fare tante storie!”

 

                                                        ***

 

 

Toc Toc

 

Non ricevendo alcuna risposta, Harry si diede il permesso di oltrepassare la soglia.

Aprendo la porta, vide la sua migliore amica che guardava assorta il paesaggio aldilà della grande finestra.

“Come va?”

Hermione si voltò lentamente.

“Sai Harry? Io credo di essere un’idiota!”, ammise.

Il ragazzo occhialuto le si sedette accanto e con il suo silenzio la incitò a proseguire e magari spiegare il perché si sentisse un’idiota.

“Questa era la stanza di Draco, quando abitava qui e su quella mensola sono rimasti degli oggetti che gli sono appartenuti…”

Harry si voltò verso quella mensola e vide alcuni oggetti piuttosto impolverati.

Blaise e le sue manie di pulizia non erano riuscite a spolverare quella stanza.

“Ho trovato un accendino, un blocco di disegni, un fazzoletto, alcune foto e qualche libro, sai che libri, Harry?”

Harry scosse la testa.

“Ho trovato quattro libri che per me significano tanto, Romeo e Giulietta, Uccelli di Rovo, Qual è l’indirizzo dell’amore? e Il telefono squilla sempre due volte”

Harry non sembrava aver colto il filo del discorso, ma dallo sguardo serioso non traspariva questa sua mancanza di allacciamento al filo conduttore.

“Sulla prima pagina di ognuno di essi vi è scritta una data, e per me quelle date significano tanto, poi, ho preso a leggere Il telefono squilla sempre due volte… sai Harry, ho sempre creduto che la morale fosse un’idiozia per adolescenti… mi sono dovuta ricredere”, disse guardandosi le mani per poi volgere lo sguardo sul suo migliore amico.

“Hai capito che Draco non meritava questo trattamento?”

Lei non parlò, solo un urlo, proveniente dal salotto li fece spaventare e correre verso la fonte di quell’improvviso sfogo d’ugola.

 

                                                        ***

 

Ron era caduto dal divano e un gufo era immobilizzato davanti a Blaise –colui che aveva cacciato l’urlo.

“Cos’è successo? Ci hai fatti spaventare!”, disse Hermione aiutando Ron a rialzarsi da terra.

“Per tutti i copricapo di Merlino, mia madre si sposa per la decima volta!”

Era impallidito all’improvviso e faceva davvero paura.

“ E cosa c’è di male?”, chiese Adrian distolto dal sonno per via del grido di guerra.

Blaise scosse la testa, “E’ il mio decimo padre”

 

 

                                                        ***

 

“Ehi Draco, c’è posta per te!”

“Uhm, come fai a conoscere anche tu quel programma?”

Theodore rimase imbambolato da quella domanda.

Cos’era un programma?

“Draco, tu sta qui io vado a chiamare un Medimago, ok?”

Propose fiducioso nella arti mediche.

“Theo, sto parlando di televisione…”

Come se grazie a quella spiegazione fosse tutto più chiaro…

“Si tratta di un invito, qualcuno sta per sposarsi…”

Il cuore di Draco mancò un battito.

“Chi?”, domandò con voce tremante.

“La mamma di Blaise. Wow, il suo decimo marito, spero non sia un cretino come il nono”

Draco chiuse gli occhi.

Aveva bisogno di fare una bella dormita.

 

 

 

 

 

Ok, c’ho ripensato.

Avevo in mente un finale, adesso ne ho un altro.

Ringrazio tantissimo voi, care ragazze, senza di voi avrei già messo la parola: Fine.

 

Ditemi sempre cosa ve n’è parso, altrimenti faccio un incursione e l’aggiungo dopo la parola fine, ma sempre in questo capitolo.

XDXD

 

Purtroppo, ormai è abitudine, non posso ringraziarvi singolarmente, ma lo studio mi chiama.

 

Kisses

 

 

 

        

                           

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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