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Autore: _hayato    29/06/2013    2 recensioni
"Ormai tra Leo Baskerville ed il resto del mondo si era formata una barriera bella spessa fatta di capelli, occhiali, libri e qualche voce messa in giro da qualche simpaticone della facoltà secondo cui il moro era una via di mezzo tra un ventenne sociopatico e Jeff the killer.
Peccato che su Elliot Nightray, diciannove anni appena compiuti e un caratterino vivace abbastanza da mettere in fuga qualsivoglia ragazzo venisse tratto in inganno dal suo bel faccino, queste voci non avessero il minimo effetto."

[Leo/fem!Elliot, perché sì]
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elliot Nightray, Leo Baskerville
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender
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Era assurdo – assurdo – che, nonostante fosse stata Elliot a chiedergli di uscire, fosse lui quello in piedi, all’incrocio poco distante dalla facoltà che avevano concordato come punto d’incontro, ad aspettare che arrivasse. C’era anche da dire che lui era arrivato con un larghissimo anticipo, certo, ma quel poco di amor proprio che gli restava cercava di fargli dimenticare il fatto che fosse terribilmente in ansia per quell’incontro – che si rifiutava categoricamente di chiamare appuntamento. 
Si costringe a stare calmo e si sedette su una panchina nelle vicinanze, tirò fuori dalla tracolla il fatidico libro che non riusciva ancora a finire e si mise a leggere, ritrovando finalmente la sua solita fredda razionalità.
Alla fine di quella ragazza non poteva importargliene di meno.
O almeno era quello che credeva, prima di vederla uscire dalla macchina accompagnata da quello che poteva essere il suo clone maschio e con i capelli corti.
«Sarebbe questo il ragazzo?» chiese squadrandolo da capo a piedi con gli occhi azzurri identici a quelli di Elliot.
«Sì Victor, ora puoi anche andare.» rispose lei, evidentemente innervosita.
«Neanche per sogno. Questo qua non mi piace, non vi lascio soli.»
Da oggi sono “questo qua”, divertente.
«Tu dovevi solo accompagnarmi, per il resto me la vedo io.» sbuffò.
«Appunto, devo accompagnarti, quindi lo farò per tutta la serata.»
Sospirò rassegnato. Grandioso. Adesso c’era anche il fratellone rompicazzo. Cosa poteva chiedere di meglio?
Elliot arricciò il naso innervosita «Sono abbastanza grande per cavarmela da sola e ti assicuro che Leo è un ragazzo affidabile.» disse con un tono saccente che lo fece quasi scoppiare a ridere. Quasi, ecco, altrimenti miss femminilità e il suo fratellone lo avrebbero volentieri riempito di botte.
Decise di prendere in mano la situazione una volta per tutte, giusto per assicurarsi di non passare la serata a guardarli litigare.
«Ascoltami, ti assicuro di non essere un maniaco o un depravato ma comunque, anche se lo fossi, tua sorella sarebbe perfettamente in grado di difendersi da sola.» disse calmo, cercando di non urtare l’evidente suscettibilità – evidentemente, dote di famiglia – di nessuno dei due «Ma comunque mi sembri un tipo sveglio, quindi credo che la tua sia solo una preoccupazione istintiva. Rilassati, te la riporterò in casa sana e salva.»
Evidentemente le sue parole ebbero l’effetto desiderato sul ragazzo, dato che farfugliò qualcosa rivolto ad Elliot e scattò via visibilmente imbarazzato.
Quando vide la macchina allontanarsi, si lasciò sfuggire una risatina.
«Che ridi, ritardato?» sbuffò una Elliot ancora imbronciata.
«Siete uguali.» sentenziò accennando un sorriso.
La ragazza arrossì e si piazzò accanto a lui, distogliendo lo sguardo.
Leo ridacchiò ancora ed iniziò a camminare senza una meta precisa, seguito a ruota da Elliot
«Allora, dove andiamo?» gli chiese, più che altro per cambiare argomento.
«Cinema?» propose puramente a caso, nonostante detestasse i cinema – insomma, se proprio voleva vedere un film, preferiva affittarlo e vederlo a casa in tutta tranquillità, non subire due ore in mezzo a decine di coppiette che utilizzavano semplicemente la sala buia come pretesto per pomiciare in allegria. La bionda accettò di buon grado ed iniziò uno sproloquio su quanto preferisse questo genere film a quell’altro, su come la grafica digitale avesse peggiorato la qualità dei film in alcuni casi ed altri argomenti sui cui, nonostante il continuo parlare di lei lo irritasse, si trovò stranamente d’accordo. Arrivati al cinema le lasciò scegliere il film e trovarono la sala quasi vuota, cosa che gli permise di accomodarsi tra le ultime file. Si aspettava che avrebbe commentato ogni singola scena o comunque parlato a ripetizione come aveva fatto durante il tragitto, ma Elliot aprì bocca una sola volta, durante l’intervallo, per chiedergli se il film gli stesse piacendo. Rispose vagamente, dato che, sebbene la ragazza non avesse proferito parola durante tutto il primo tempo, non era riuscito a distogliere l’attenzione da lei. Si ripropose quindi di star attento durante il secondo tempo, cosa che fece, ad eccezione di un particolare momento in cui si ritrovò a sfiorare erroneamente la mano della ragazza che, sebbene fingesse di essere troppo assorta dal film per accorgersene, arrossì.
Una volta fuori, Elliot fu capace di riassumere in venti minuti tutte le parole che non aveva detto in più di un’ora e mezza, arrivando quasi al punto di impressionarlo. Provò a portarla nel primo pub che vide per strada, ma fu praticamente impossibile farla entrare dato che la bionda continuava ad insistere dicendo che “non avrebbe cenato in un posto barbaro come quello”, per cui optò per un ristorante poco vicino dall’aria economica ma comunque accogliente. Si sedettero ad un tavolo vicino alla finestra ed aspettarono un cameriere per le ordinazioni, mentre Elliot commentava tutto quello che passava davanti agli occhi azzurri. Continuò a parlare per tutta la serata, interrompendosi solo mentre mangiava, ma la cosa strana fu che – non ricordava in quale momento preciso, forse quando si tirò in ballo uno dei suoi libri preferiti – iniziò a trovare quella parlantina ritmica quasi rilassante, al punto che, quando pagò il conto alla cassa, si rese conto addirittura di star sorridendo.
Leo odiava le persone, con tutto sé stesso. Considerava la razza umana la più stupida e nociva ed avrebbe preferito farsi impalare piuttosto che passare la serata con una qualsiasi persona non si trovasse stampata su carta, specialmente se loquace allo stremo come la ragazza che aveva accanto. Eppure Elliot era diversa, in un modo che lo rendeva felice. Il tragitto verso casa della ragazza fu lento e tranquillo, accompagnato dai suoi sempre presenti discorsi, solo sussurrati a bassa voce, un po’ per l’ora, un po’ per l’atmosfera che andava piano piano facendosi più delicata: la Nightray, che aveva camminato per tutta la serata a distanza da manuale da lui, si era avvicinata a lui quasi senza accorgersene, fino a trovarsi stretta a lui, con la testa appoggiata in parte sulla sua spalla.
Nessuno dei due smise di sorridere per tutto il tragitto, ma continuarono a scambiarsi sguardi indecifrabili ogni tanto, al punto che a Leo sembrò naturale, una volta arrivati sotto il portone, interrompere il flusso continuo di parole che usciva dalla bocca di Elliot con un bacio dolce e lungo.
Tornò a casa con la strana sensazione di avere testa leggera e un sorriso ancora accennato sul volto, infilandosi a letto, forse per la prima volta in vita sua, senza nessun pensiero per la testa.


Vivalafelicità. sono felice. Ci tengo particolarmente tanto a dirlo perché queste ultime sono state settimane un po' molto di merda e quindi la felicità fa bene. Sono al pc da così tanto che mi si è addormentato il culo, ma fa niente. Ho praticamente appena finito di pubblicare e boh, sono felice per loro(?). Sono seria, scrivere la fine del capitolo mi ha messo addosso una felicità ed una serenità assurda. 
Comunque, perdonatemi per la mia lentezza nell'aggiorare, soprattutto per l'altra storia, per chi ne avesse letto l'inizio, ma quando scrivo mi scoraggio facilmente, quindi senza gente che mi spinge a farlo non aggiorno nemmeno il cazzo, finezza luv ya. Il titolo del capitolo è un pezzo di "Kissing in cars" dei Pierce the Veil quindi boh, ascoltatela che è bella ed effettivamente col capitolo ci sta molto bene a livello di atmosfera. Also boh, spero che vi piaccia, a me e la mia beta-Leo piace quindi okay :3
A presto!
_Doll
   
 
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