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Autore: Ninriel    29/06/2013    1 recensioni
Una ragazza snob, una madre inquietante e una casa da sogno. Questa è la vita di Allison. Ma non tutto è come sembra. Non se lei ha dei tatuaggi sulla schiena, tatuaggi che sono sulla sua pelle fin dalla sua nascita, e che nessuno si sa spiegare. Non se un giorno come gli altri appare un ragazzo che nessuno ha mai visto, che le fa scoprire un mondo un mondo misterioso, un mondo in cui tra bene e male non c'è più differenza. Non mondo in cui tutto è possibile. Il loro mondo.
--[DAL CAPITOLO 1 ]--
La ragazza raccolse i lunghi capelli in un asciugamano, e scostando l'accappatoio si guardò la schiena, riflessa nello specchio.
Sotto i suoi occhi, si stagliava un intrico di linee vorticose, nere come la pece, che terminavano in quattro punte spigolose, due appoggiate sulle spalle e sulle scapole, due arrotolate morbidamente sui fianchi.
[...] Quando le osservava, le veniva in mente una sola parola per descrivere quelle strane linee, così aguzze e impenetrabili, eppure così aggraziate: Ali.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Allora, mi hai chiesto un appuntamento, avrai sicuramente qualche argomento per cominciare-  Trevor la osservò attraverso il frullato che stava sorseggiando, sottolineando le parole "Mi Hai Chiesto", ed Allison lo guardò sollevando un sopracciglio.
-Non eri obbligato ad accettare. E comunque questo è solo un modo per ringraziarti dello spettacolino che mi hai offerto in spogliatoio-  sorrise. -Sei stato davvero notevole, ho quasi creduto che fossi lì per caso. Peccato che Natasha sia perspicace quanto  prevedibile. - Che soddisfazione. 1-0 per Allison. Si disse soddisfatta guardandolo senza dar peso alle proprie parole. Aveva capito subito che Natasha aveva già programmato tutto, nonostante le apparenti riflessioni che aveva fatto nel corridoio, ma aveva fatto finta di nulla.
Il ragazzo ammiccò verso di lei soffocando una risata, e sollevando le mani in segno di resa - Okay, mi hai scoperto. Quando la tua amica mi ha chiesto di farmi trovare in spogliatoio mi è sembrata una richiesta alquanto... strana. Comunque mi ha fatto un favore qualche giorno fa, mentre tu eri in ospedale, e mi sembrava un modo divertente per sdebitarmi.- Trevor la guardò di sottecchi. - Devi ammettere che offro un bello spettacolo- 
-Certo. Ma non per me. Almeno non per ora.-
Il ragazzo la guardò con espressione confusa  -Sei lesbica? - 
Allison lo fulminò con un occhiata. - No, stupido! Ho qualche problema in famiglia... non potrei gestire una relazione, seria o no che sia , neanche se volessi. - Disse alludendo al ritorno di suo padre, e alla sua intolleranza per i ragazzi che si presentavano a casa. -Ma in ogni caso, so che  sei interessato solo alle ragazza una volta e via, o sbaglio?- lo punzecchiò.
Il 2-0 per Allison aleggiava in mezzo a loro, e anche Trevor doveva essersi conto che la ragazza aveva sviluppate capacità conversative, finalizzate a mettere ko l'interlocutore.
- Sei ben informata. - Ammise. Diamine. Questa ragazza mi sta distruggendo. Forse se mi fossi risparmiato i commenti pesanti ora non farebbe così. 
- In ogni caso, se vuoi essere una delle mie ragazze "da una volta e via", non fare complimenti- le rispose facendo buon viso a cattivo gioco, mentre un sorriso si allargava sulle sue labbra. 2-1 per Allison. Ma non per molto Si disse.
La ragazza fece una smorfia. - No grazie. - Fece una pausa. -Fino ad ora però abbiamo parlato solo di me, è il tuo turno- 
-Cosa vuoi sapere?-
- Non sono certa che risponderesti alle mie domande, perciò decidi tu. Basta che non siano le solite cose scontate tipo "mi piace il football e il cinema". Per il resto ti lascio carta bianca.- Trevor sbuffò, con lei quella che doveva essere una semplice conversazione diventava un interrogatorio. 
Ora ti faccio vedere io Si disse sorridendole, e la fissò con occhi socchiusi facendo finta di pensare.
- Uhm... sai già che ho origini scozzesi, giusto?- Allison annuì con espressione annoiata, ma lui non si diede per vinto.
- Avendo vissuto lì per parte della mia infanzia e durante gli ultimi anni, ho avuto modo di imparare la lingua locale .- Una scintilla di interesse balenò negli occhi blu della ragazza.
-Il gaelico?- Allison lo guardò affascinata, per poi rendersi conto dell'errore appena compiuto. - Ho fatto delle ricerche per una verifica sulla Scozia qualche mese fa... è una delle poche cose mi sono rimaste impresse. - spiegò cercando di usare un tono noncurante.
 In realtà aveva cercato notizie sulla Scozia subito dopo aver scoperto che Trevor proveniva da lì,  ma se lui lo avesse saputo avrebbe capito di importarle, e non poteva permetterselo, specie senza aver capito cosa provava per lui.
Il ragazzo la squadrò scettico, senza infierire pur avendo intuito che la ragazza gli  stesse nascondendo qualcosa, ed annuì rispondendo alla sua domanda.
- Esatto, il Gaelico. Quando ero piccolo lo parlavo fluentemente insieme all'inglese di Scozia, e l'americano lo avevo imparato da mio padre, che veniva spesso quì, perciò quando ci siamo trasferiti la prima volta non ho avuto problemi con la lingua, ma al contrario quando sono tornato in Scozia avevo quasi del tutto dimenticato la variante scozzese, anche se fortunatamente è il gaelico la lingua madre della zona dove vivo io perciò... - Trevor si sentì scoperto sotto lo sguardo della ragazza,  talmente presa dal suo discorso che dubitò si fosse accorta di essere protesa verso di lui, i palmi delle mani che sorreggevano il mento, e la testa inclinata. 
In quel momento sembrava una bambina curiosa,  con le labbra leggermente dischiuse e gli occhi blu che scintillavano in attesa di maggiori dettagli, completamente persi in quelli del ragazzo. Parve riscuotersi solo quando lui  mise una mano sul braccio. 
-Cosa c'è? - 
- Ti eri incantata. Hai presente i bambini che fissano adoranti uno stecco di zucchero filato? Ecco, tu avevi la stessa espressione.- Allison lo fissò imbronciata.
- Non è vero. Stavo solo osservando la tua espressione malinconica, e mi chiedevo come mai....- 
Trevor la fissò scocciato. Non è possibile  che riesca a capire quello che penso prima che riesca a capirlo io stesso. 
-Non credo ci sia molto da spiegare- Tagliò corto. Quando si era trasferito aveva troncato i ponti con la Scozia,  e ora tornare a parlarne faceva male, anche se la ragazza sembrava non intuirlo.
-Io non mi sono mai trasferita.- gli spiegò lei impaziente. - Ho sempre vissuto quì: stessi amici, stessi posti, stesso tutto. Non so cosa si prova..- Trevor la guardò con apparente indifferenza, cercando di reprimere la nostalgia che provava. 
 -Avevo una vita lì, prima di trasferirmi. La casa dove sono nato. I luoghi dove ho vissuto... gli amici...- Allison lo interruppe nuovamente.-La ragazza?- 
Lui le rispose a malincuore -Sì, anche la ragazza.- la conversazione aveva preso una piega malinconica, e non solo per lui. Sembrava che anche Allison stesse ricordando qualcosa, o qualcuno, ma non sembrava voler condividere questi ricordi.
A qualsiasi persona li avesse osservati in quel momento sarebbero sembrati solo pensierosi, magari un pò tristi, ma era nulla in confronto a ciò che stava avvenendo.
 
Pov Trevor
Ero seduto con il bicchiere semivuoto del frullato ancora tra le mani, e gli occhi fissi in quelli di Allison. Quando avevo cominciato a parlare di lingue, e del fatto che conoscessi il gaelico, non credevo la conversazione avrebbe preso questa piega. 
Avevo tirato fuori l'argomento solo per vantarmi, e ora non sapevo come fare a tirarmi fuori dalle sabbie mobili che io stesso avevo creato intorno a me: un terreno insicuro, sul quale ogni passo mosso avrebbe potuto peggiorare la situazione in cui già mi trovavo. Ancora una volta quella ragazza mi aveva stupito: aveva ascoltato ciò che le dicevo con un interesse che nessuno mi aveva mai dimostrato, senza accogliere la provocazione che le avevo lanciato elencando un mio pregio che sapevo non potesse emulare.
All'inizio mi era sembrata la solita figlia di papà, servita e riverita da tutti, ma si era rivelata ben più perspicace di come sembrasse in realtà. Sapevo di averle fatto la stessa impressione che lei aveva fatto a me, ma non mi importava. Io ero così: sprezzante, ironico, strafottente, e solo in pochi riuscivano a tirar fuori la mia vena seria e riflessiva, tanto che a volte mi chiedevo se veramente esistesse. 
Pov Allison
Avevo gli occhi fissi in quelli di Trevor, ma nonostante l'incrociarsi dei nostri sguardi lo sentivo lontano chilometri da me. 
Era stato strano parlare della sua vita in Scozia, e non gli avevo chiesto di dirmi qualcosa in Gaelico solo per evitare di fare la figura della stupida, ma ciò non aveva palcato la mia curiosità. Intuivo il suo disagio nel rispondere alle mie domande, ma mi importava poco, e non capivo neanche io se era per l'impazienza di ricevere maggiori spiegazioni o per il piacere di vederlo in difficoltà come tante volte lui aveva fatto con me.
Tuttavia, stranamente, lui non era l'unico a provare rimpianto. Mentre parlava, avevo sentito una morsa sul petto, e mi ero trovata prossima alle lacrime senza sapere il perchè. La sensazione era svanita velocemente come era arrivata, lasciandomi svuotata. In un istante, rividi momenti della  mia infanzia che credevo aver dimenticato: un pallone colorato ed un bambino con i capelli uguali ai miei, il salto di un delfino e le mie risate infantili, le mie piccole braccia strette attorno al collo di mio padre, il baluginio del suo sorriso e il timbro della sua voce, mani più piccole ed aggraziate che mi strappavano dalla sua stretta, voci arrabbiate e lacrime calde che mi rigavano il viso... le immagini ed i suoni si sovrapposero creando un disordine caotico nella mia mente. Non so come, nè perchè, ma in quel momento mi sentii vicina a Trevor come non avrei mai creduto, come se avessi passato con lui non solo un pomeriggio, ma tutta la vita.Mi venne voglia di consolarlo, mettergli una mano spalla e stringerlo, senza secondi fini. E quasi senza rendermene conto mi mossi verso si lui.







Nota dell'autrice: 
Questo capitolo è diviso in due parti, perchè mi sono resa conto che era veramente troppo troppo lungo rispetto agli altri. In ogni caso, fino a due istanti fa pensavo di pubblicare la prima parte oggi e la seconda domani o dopodomani, ma sono talmente impaziente di sentire cosa ne pensate che le metterò entrambe oggi, per la vostra felicità :-)   (anke perchè se io fossi il lettore, non sopporterei un capitolo diviso in due)
Cmq .... spero che apprezzerete !! 
Ed ora, lo spazio dei ringraziamenti: grazie, grazie a tutti voi che mi seguite, a Eruka_98 che recensisce puntualmente, ma anke a chi per un motivo o per l'altro legge e non commenta. So che non siete molti n confronto ad altre storie che sono senza dubbio scritte meglio, e quindi più seguite, ma spero di poter migliorare in futuro. Grazie a tutti voi!!
Ciaooooo 
Ila99

 
  
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