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Autore: T_V_F_B_    29/06/2013    5 recensioni
Tra la fine della guerra e la generazione "19 Years Later" dovrà pure succedere qualcosa, no? Amori, matrimoni, intrighi dei nostri Potters &Co.
*Indicata per gli amanti della Romione e delle coppie ufficiali!”
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Wedding Date(s)
 
Capitolo 2) Ricorrenze
 
Draco Malfoy si materializzò davanti a Villa Malfoy verso le tre e mezza di pomeriggio: suo padre l’aveva convocato per una questione di massima urgenza, come recitava la lettera ricevuta la stessa mattina.
Si passò una mano tra i capelli e s’incamminò attraverso il bosco che circondava il Maniero.
Osservò con occhi vacui i pavoni bianchi che la grazia di sua madre Narcissa aveva portato lì.
Quel giorno non era andato al San Mungo a causa della Festa della Liberazione. La giornata di Potter.
Sopportava malamente l’idea di potersi rilassare dal lavoro grazie allo Sfregiato. I loro rapporti erano leggermente migliorati, anche se il rancore restava; dopo la Caduta dell’Oscuro Signore, la famiglia Malfoy era stata perdonata dalla Società Magica ma nella mente di tutti rimaneva il ricordo bruciante dell’abbraccio tra il giovane Malfoy e Voldemort.
Reietti, lasciati marcire nel ricordo di un’antica gloria, i Malfoy si erano limitati a chiudersi nella loro unicità, dando ogni tanto festini per mantenere i legami con le altre Casate.
Draco, stanco di tutto ciò, si era iscritto alla facoltà di MagiMedica, laureandosi a pieni voti come Medimago di prima classe al San Mungo: era volontà di riscattare il proprio onore e le sue precedenti azioni.
Il Ministero l’aveva perdonato in quanto ancora Minorenne nei momenti di pieno tradimento e alleanza con Voldemort, eppure tutti i Maghi lo evitavano e lo guardavano con sospetto; con il lavoro al San Mungo si era fatto rispettare dalla maggior parte dei Mezzosangue e dei Nati Babbani.
Rivolgeva un invidioso pensiero ai MediMaghi di guardia: avrebbe preferito mille volte star lì piuttosto che far visita a suo padre, per di più nella Ricorrenza.
Al Ministero della Magia nel giorno della Ricorrenza lavorare era facoltativo. Avrebbe giurato che la Granger fosse là, soprattutto dopo la storia di Anne Marie Springs.
Era successo solo la sera precedente, ma lui sapeva ogni cosa: aveva ottime conoscenze al Ministero e una di queste era l’Auror Guardiano Notturno, che aveva visto uscire insieme Weasley e Springs, scarmigliati e stropicciati.
Sorrise al pensiero di quella puttanella della Springs con il timido e imbranato Lenticchia, e alla reazione della Mezzosangue Zannuta. Dopotutto un po’ di scompiglio era quello che ci voleva dopo tutta quella melassa di avvenimenti perfetti.
 
-Tutto ok?-
Hermione si girò di scatto e si alzò dalla scrivania, quasi spaventata: era davvero tardi e non pensava ci fosse ancora qualcuno a lavorare in quel piano Ministeriale.
-Josh!- sorrise sollevata –Che colpo, credevo non ci fosse nessuno… Come stai?-
-Io bene- rispose tranquillamente; si avvicinò di qualche passo –Sei tu che mi preoccupi-
Hermione arrossì lievemente e abbassò lo sguardo.
-Qualche piccola bega in famiglia, nulla di più...- sorrise ancora, cacciando dentro le lacrime –E tu? Come va con tua moglie?-
Lui scrollò le spalle –Evidentemente non era destinata a durare. Abbiamo divorziato quattro mesi dopo il matrimonio.
Hermione rimase spiazzata.
-Oh mio dio, Josh… Mi spiace, non lo sapevo!
Lui fece ancora spallucce e si avvicinò; la fissò con i suoi profondi occhi neri, passandosi le mani nei capelli color castano scuro.
Lavorava nell’Archiviazione delle pratiche di tutti i Reparti Ministeriali, era conosciuto come un inavvicinabile e fantastico uomo estremamente pieno di sé.
Lei l’aveva visto sempre come un amico, nulla di più, eppure quel momento era carico di tensione.
Qualche passo ancora e Joshua Yampers era a pochi centimetri da lei. Riusciva a percepire il suo respiro, leggermente affannato, e intravedeva nei suoi occhi una carica incredibile.
-Le persone tristi e tradite dovrebbero- le prese una mano tra le sue delicatamente -consolarsi a vicenda-
La voce del giovane uomo, bassa e sensuale, la catturò.
Era forse la disperazione per il tradimento, forse per necessità, forse ancora per desiderio di rivalsa, che gli sorrise. E si fiondò voracemente sulle sue labbra.
È un conoscente, un semplice conoscente!
Lasciò che lui la prendesse in braccio e la stendesse con la schiena sulla scrivania, continuandola a baciare.
Cosa diamine stai facendo?!
Josh estrasse velocemente la bacchetta, senza staccarsi da lei, e chiuse e insonorizzò la porta dello studio di Hermione; dopodiché lanciò lontano l’oggetto e si concentrò sulla sua ultima preda.
Hermione aveva voglia di piangere per quello che stava facendo, eppure aveva voglia di lui.
Non era da lei comportarsi così, affatto, eppure Ron meritava di pagarla.
Gli sorrise e gli sfilò la maglietta, accarezzando l’addome scolpito. Certo, Ronald non era così atletico, ma c’era qualcosa che non andava in quel corpo perfetto che si trovava davanti. Era finto.
Percorse il suo corpo con lo sguardo; perfetto, fantastico. Troppo, per i suoi gusti.
Non sei tu, questa donna.
Fu solo quando lo guardò dritto negli occhi che capì. E si spaventò.
-Lasciami andare- disse con tono basso e quasi di scusa, eppure con una leggera punta di panico in sottofondo.
Lui grugnì e rise piano:-Ti piacerà, stanne certa. Ehi!- disse, afferrandole entrambi i polsi e bloccandola –Dove scappi?-
La ragazza urlò e si riuscì a divincolare, afferrò valigia e bacchetta e si precipitò ad aprire la porta con un incantesimo Esplosivo e corse via tra le lacrime.
Uscì dal Ministero e si Materializzò al Nuovo Paiolo Magico. Era di nuovo lei, ma era successo tutto troppo in fretta, e si sentiva più confusa che mai.
 
-Il signorino Malfoy per Lei, signore.
-Fallo accomodare, Kris.
Draco entrò nel grande soggiorno della sua antica dimora, elegantemente arredato con mobili in ebano scuro e arazzi color verde acceso.
L’argenteria riluceva sui mobili, rifletteva le mille sfumature del broccato pregiato che andava a comporre semplici motivi geometrici sui divanetti e sulle pesanti tende, per non parlare dei tappeti elaboratissimi che la famiglia si tramandava da generazioni.
Squadrò con disappunto i ritratti di famiglia, soffermandosi su quello di un certo Eridanus Malfoy: l’avevano sempre inquietato, le sue guance infossate e la sua alopecia accentuata.
-Draco-
Il ragazzo si girò; suo padre era ormai più basso di lui, i capelli quasi bianchi e gli occhi più acquosi. Gli faceva quasi pena, a volte.
-Padre-, salutò laconico.
-Ti sei dunque degnato di arrivare- esordì l’altro con amarezza –Avevi molto da fare stamattina, nel Giorno di Potter?
-Impegni- rispose neutralmente il figlio. Conosceva alla perfezione il carattere del vecchio, sapeva che combattere era inutile.
-Ma guarda… Così importanti da rimandare una visita a tuo padre?- ghignò –Comunque non ho intenzione di sopportare la tua testardaggine oltre. È ora, piuttosto, che tu faccia qualcosa per la famiglia- si sedette con un sospiro, rigirandosi tra le mani il bastone da passeggio, accarezzandone piano la testa serpentina –Ti ho trovato un ottimo partito.
Il giovane non colse subito il senso della frase, tanto era inaspettato l’argomento. Si sedette con cautela, sudando freddo.
-Padre…?-
-Non è fantastico? Il meglio del meglio: la miglior Purosangue sul mercato, di buona famiglia, tutti nostri amici, naturalmente. La conosci anche bene.
-Padre…
-…E naturalmente la sua famiglia è onoratissima, unendo le due casate potremmo fare un ottimo affare!
-Padre,-
-Non devi preoccuparti di nulla, ho già sistemato tutto io. Il matrimonio è fra un mese, giusto il tempo di finire le ultime cose…
-PADRE!- urlò, battendo il bugno sul tavolino in mogano, che traballò pericolosamente –Come hai potuto?! Non ho alcuna intenzione di sposarmi, comunque. Io sono già fidanzato.
Lucius Malfoy lo squadrò dall’alto in basso, basito. Tornò serio poco dopo. Si alzò. A pochi centimetri dal figlio, chinò la testa e sussurrò:
-Prego?!-
-Non mi sposerò. Non quando e come lo vorrai tu, in ogni caso-
Lo schiaffò arrivò con un certo sollievo: se l’aspettava e non lo temeva. Era solo un vecchio con le sue megalomanie.
-Non osare- sibilò –Non osare disubbidirmi. So perfettamente della Parkinson, vi hanno visto ovunque insieme. Sarà anche Pura, ma non è il tipo per te- sogghignò –Puoi avere quante donne desideri, lo sai. Il sesso non è mai stato un problema per noi: se è solo un attaccamento carnale te la procurerò per un po’ di divertimento, ma hai bisogno di una donna stabile e di Prole degna di un Malfoy.
-Non è un attaccamento carnale- disse Draco, quasi urlando. Si alzò, superando il padre in altezza –Io la amo- concluse fieramente.
Lucius lo fissò in silenzio per qualche secondo e increspò le labbra. Poi rise. Una risata fredda e maligna.
-Per favore!- continuò tra le risa –Te la sei presa solo perché scopa bene. Lo so. Sei mio figlio- Gli poggiò le mani sulle spalle –Ti passerà. E comunque ormai è fatta: siete ufficialmente fidanzati. Patto Magico.
Il giovane si lasciò sprofondare di nuovo nella poltrona, confuso e spaventato.
-Chi è…?- chiese fissando il vuoto.
Lucius Malfoy indossò il suo ghigno migliore, quello di trionfo, e comunicò:-
Astoria Greengrass.-
 
 
Angolo dell'Autrice:
Salve salve ^^
Ecco qui, con mostruoso ritardo, il secondo capitolo!
Spero sia piaciuto, fatemi sapere via recensione!
Grazie a chi ha già recensito e chi ha inserito tra preferite, seguite e ricordate *_*
Un Salutone 

T_V_F_B_
 

 
 
  
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