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Autore: Lux___    30/06/2013    4 recensioni
Non mi sono mai piaciuti i ragazzi.
Non fraintendetemi, non sono dell'altra sponda, solo che ho sempre pensato che il genere maschile fosse ancora troppo sottosvillupato perchè io uscissi con uno di loro, perchè si sa...i ragazzi di questi tempi vogliono solo una cosa, e non è il tuo AMORE!
Dopo pochi anni dalla morte di mia madre, mia sorella aveva deciso di andarsene, stanca delle regole di un padre troppo apprensivo.
Io? Io non mi sono mai opposta a tutto ciò che mi veniva imposto perchè in parte ero d'accordo, è quando però incontri l'amore vero, quello sì che ti mette nei casini proprio come è successo a me.
***
“Io non ho paura di niente” dissi quasi incerta.
“Sì che hai paura….” Mi disse con quella voce roca così fastidiosa, ma dannatamente sexy.
Rabbrividii al suo tocco caldo sopra lo zigomo e si avvicinò al mio collo, poi verso l’orecchio “..ad esempio ora tu hai una paura fottuta che io possa baciarti”.
sentì un brivido salirmi per tutta la schiena.
“…hai paura perché sai che non ti opporresti al bacio” si staccò dal mio orecchio con quel sorriso storto.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7


KATNISS’ POV

Entrai in macchina di Zayn, subito dopo aver ammiccato al riccio, ancora davanti la porta dell’ingresso, che chiuse solo dopo che Zayn mise in moto la macchina.
Il moro aveva acceso il motore ma, dopo essersi assicurato che Harry fosse rientrato, lo spense e si girò per poi fissarmi per interi minuti, impassibile.
 
“Mi spieghi che ti prende?” finalmente si decise a parlare.
 
Feci spallucce e con superficialità mi guardai le unghie, l’unica scusa che trovai per non guardarlo negli occhi, nonostante fosse buio.
 
“Perché sei venuta davanti alla porta?” mi chiese alzando di un ottava il tono di voce.
 
“Sapevi che sarei venuto io, tu dovevi solo restare in macchina” mi disse per poi riprendere un tono più tranquillo.
 
Il suo cambiamento di voce mi tranquillizzò, così fui capace di rialzare lo sguardo ed intravedere il suo nel buio della notte.
 
“Perché era da mezz’ora che ti aspettavo e domani devo, anzi dobbiamo, andare a scuola!” gli risposi alzando la voce per fargli capire che ero abbastanza alterata.
 
Non disse niente; roteò gli occhi all’in su e poi fece partire la macchina.
Per tutto il viaggio nessuno dei due aprì bocca, nonostante fremessi dalla curiosità di chiedergli dove mi stesse portando.
Mi limitai a lanciargli qualche occhiataccia, ma dato che non ricevevo nessun tipo di risposta mi arresi e incrociai le braccia, appoggiandomi con la testa sul finestrino.
Perché Zayn mi stava portando nell’isolato di casa mia? 
Alzai la testa proprio quando il moro si fermò per parcheggiare e, senza che io potessi dire nulla, scese dalla macchina.
Ma che intenzioni aveva?
Aspettai qualche minuto, perché pensavo che dovessi di nuovo rimanere segregata in quella macchina e sinceramente non avevo voglia di discutere un’altra volta con Mr. Ciuffo.
D’improvviso il suo volto spuntò dal mio finestrino e mancò quasi che mi venisse un infarto.
 
“Allora?! Quando ti decidi a scendere?” chiese sbuffando.
 
Feci spallucce ed uscii, spalancando così tanto lo sportello che per poco non lo ruppi.
Mi tese la mano sorridendomi; gliela porsi indecisa e stupita dal fatto che avesse cambiato, così ad un tratto, il suo umore.
 
“Sei lunatico” dissi seria con la fronte corrugata.
 
Lui si fermò e si girò di poco soltanto per sorridermi e mi strinse la mano ancora più forte.
Io e lui in teoria, in un certo modo diciamo, eravamo arrabbiati no?
Non sapevo se lui lo era dopo la scena con la giacca davanti a Harry e Louis, la quale ora avevo chiuso saldamente con la zip, ma io ce l’avevo con lui e stranamente non riuscivo a darlo a vedere.
Lui mi aveva presa in giro insieme Louis e quel pezzo di merda di Styles.
Sembrerà strano perché comunque lo ammetto: io ho sempre parlato male della ‘banda’ Malik & company, dicendo che prendevano in giro tutte le ragazze, naturalmente in un altro modo, dopo un approccio più…fisico.
Ma con me avevano comunque fatto lo stesso, in un altro modo, ma mi avevano sempre pur preso per i fondelli.
Avevo sempre detto e pensato realmente che tutti loro fossero degli stronzi patentati, ma dopo quello che in quei giorni avevo passato con Harry , ehm… cioè Styles, non me lo sarei mai aspettato da lui né tantomeno dal mio migliore amico.
Zayn non lo biasimavo; ancora non lo conoscevo e per ora la mia opinione su di lui era pressochè la stessa di prima: superficiale, donnaiolo e stronzo e il fatto che si sia permesso di raccontare l’episodio in macchina confermava ancora di più l’ultimo aggettivo da me affidatogli.
La mia mano era intrappolata dentro la sua, di una gradazione di colore notevolmente più scura della mia; ero pallidissima e se poi vogliamo anche metterci che il sole non lo vedevo mai restando sempre vicino Londra e non andando al mare!
Provavo odio per lui e per quello che mi aveva fatto, anche se in teoria lo odiavo anche prima, o almeno non lo sopportavo, ma allora perché quel suo contatto con la mano, nonostante non mi stesse nemmeno guardando, mi dava sollievo e sicurezza?
Forse era per quella sensazione che non mi obbiettai nemmeno quando mi trascinò davanti a una casa, che riconobbi solo quando, dopo avermi lasciato la mano e quindi uscita dal mio momento di trans, lui suonò il campanello.
 
“Ma questa è la casa di……” incominciai stupita.
 
“LIAM!” urlò il moro quando ne uscì un altro dalla porta.
 
Payne diede una pacca dietro la schiena a Zayn che, senza farsi tanti problemi, lo superò ed entrò dirigendosi verso destra e lasciandomi come un ebete ancora fuori sopra lo zerbino.
Distolsi lo sguardo dalla scritta ‘welcome’ sotto le mie converse e lo portai sugli occhi nocciola scuro del ragazzo sorridente che si era intanto appoggiato allo stipite della porta con fare spavaldo.
 
“Vuole entrare signorina o preferisce accomodarsi nella panchina lì fuori?” chiese retoricamente senza smettere per neanche un secondo di sorridere.
 
Sbuffai ed entrai dandogli una leggera spallata, facendogli il verso subito dopo averlo superato, ma evidentemente doveva avermi sentito perché scoppiò in una fragorosa risata, che a stento non ricambiai.
Imitai Zayn, che si era già seduto comodamente sul divano, con un’espressione impegnata verso la tv a fare zapping, anche se non so cosa avrebbe potuto trovare qualcosa di decente in tv a quell’ora.
Liam tornò dopo pochi minuti e si sedette nella poltrona di fronte a me.
Un silenzio imbarazzante invase la stanza; l’unico rumore proveniva dalla tv.
 
“Bene…” disse lui battendo e sfregandosi le mani.
 
“..bene” ripetei io annuendo come un ebete.
 
Non sapevo se ringraziare in quel momento Liam per avermi ospitato o se fosse stato meglio aspettare l’indomani.
Il suo sguardo si concentrò poi sulla tv, poiché Zayn aveva finalmente trovato un canale con una partita di calcio.
Avevo sonno ed ero stanca, ma invece che alzarmi per chiedere dove avrei dovuto dormire mi concentrai sulla giornata  per focalizzare bene cosa fosse successo e come fossero ,dopo tutto quel susseguirsi di fatti, i miei rapporti con le varie persone che conoscevo.
Con Louis avevo litigato e lì non ci pioveva;
forse ero stata anche esagerata al centro commerciale: dargli la colpa di quello che mi era successo quella notte di quasi quattro anni fa era stato veramente esagerato, ma il fatto che lui mi avesse messo in imbarazzo davanti a certa gente era vero ed imperdonabile.
 
L’altra mia migliore amica non mi parlava da qualche giorno e in quel caso però, ammettevo che era colpa mia: l’avevo scaricata a quella festa e non mi ero fatta più sentire, in verità neanche lei mi aveva chiamato, o almeno non lo potevo sapere, dato che il mio cellulare era rinchiuso in palestra con la mia borsa e le chiavi.
Ma in ogni caso ero io che l’avrei dovuta chiamare perché ero io nella parte del torto.
 
Con Zayn ero arrabbiata ma non riuscivo a darlo a vedere, forse perché gli ero ancora troppo grata del fatto che lui mi fosse venuto a prendere quella notte mentre girovagavo al buio, ma mi aveva pur sempre sputtanato.
 
Su Harry non c’era niente da dire, o almeno era quello che volevo pensare.
Avevo ammesso a me stessa che quel bacio mi aveva fatto male e forse era quella la principale causa per cui io quella sera lo avevo attaccato così e speravo vivamente che lui non lo avesse capito.
Inoltre c’era anche il fatto che mi aveva dato della puttana e aveva spudoratamente detto che gli facevo schifo e per questo non gliel’avrei fatta passare liscia.
 
A quel pensiero lanciai un’occhiata alle buste del centro commerciale che avevo appoggiato sul divano, accanto ai miei piedi.
Non avevo nessuno.
Mio padre sicuramente sarebbe stato fuori per un bel pezzo, sennò a quell’ora non avrebbe mai mandato Louis a stare da me e in più, il mio telefono sarebbe stato pieno di sue chiamate e messaggi.
Liam era l’unico con cui non ero incavolata, certo avevo pur sempre un pregiudizio su di lui in quanto appartenesse al gruppo degli stronzi, ma avevo comunque notato che aveva un qualcosa di puro e interessante.
E poi non era nemmeno un totale sconosciuto; non aveva sempre abitato qui.
Si era trasferito subito dopo la morte di mia madre e molto spesso, dopo che mio padre si era ripreso dalla depressione, avevo giocato a casa sua e ci invitavamo reciprocamente alle feste di compleanno.
Sorrisi a quel ricordo e lo guardai; si era spostato accanto a Zayn .
Erano troppo concentrati per accorgersi che li stavo guardando divertita.

 
ZAYN’S POV

Aprii faticosamente gli occhi, abbagliato dalla luce di una grande finestra.
Mi passai i pugni sopra le palpebre e mi stiracchia con difficoltà perché sentii un peso su tutto il bicipite destro.
Aprii definitivamente gli occhi e mettendo a fuoco realizzai che la sagoma  di Katniss era accucciata sopra l’intero mio braccio con la faccia appoggiata sul mio petto.
Aveva le labbra piene semi aperte e respirava dolcemente dalla bocca beandomi del suo fiato caldo che mi arrivava al collo e che mi eccitava troppo.
Era una ragazza scorbutica e acida, ma aveva uno dei sorrisi più belli del mondo.
Mi accorsi solo dopo che  ci eravamo addormentati la sera prima sul divano.
Scostai la testa appena, per non svegliare Katniss e per vedere se anche Liam era nelle stesse nostre condizioni, ma la poltrona era vuota e non ebbi il tempo di pormi la domanda di dove fosse perché mi riaddormentai.

 
HARRY’S POV

La sveglia aveva suonato come sempre alle sette in punto, ma io ero già sveglio da ore con lo sguardo fisso sul soffitto del soggiorno.
Avevo rinunciato a dormire da un po’;
Katniss mi tormentava nei sogni.
C’erano sogni belli che erano più che altro flashback e altri invece che erano incubi e non riguardavano solo lei, ma anche Gemma.
Louis entrò in sala già vestito.
 
“Hei” disse con un mezzo sorriso.
 
Feci un segno con la testa per ricambiare il saluto.
Mi prese i piedi e li spostò fuori dal divano per farsi spazio per sedersi.
 
“Da quanto sei sveglio?” chiese lui sicuro.
 
“Mi sono svegliato quando ha suonato il cellulare per la sveglia” gli dissi come se fosse ovvio e mi alzai nervosamente, tradendomi.
 
“Pff perfavore Harry non dire cazzate” mi diede una spinta scherzosa lui
 
Cercai di fare l’espressione più stupita al mondo ma non ci riuscii per molto e mi arresi abbassando la testa.
 
“Come hai fatto a saperlo?”
 
Louis rise “Avevi smesso di russare e non penso che sia stato un miracolo dopo diciotto anni”
 
Gli rivolsi uno sguardo assassino ma subito dopo lo vidi smettere di ridere per poi tornare più serio.
 
“So che hai smesso di dormire….ma non so perché” disse chiedendomi implicitamente quella domanda alla quale non volevo rispondere.
 
Sarebbe bastato un semplice nome per dargli delle spiegazioni, ma non potevo e non volevo.
Non potevo perché quello con cui stavo parlando era, sì il mio migliore amico, ma era pur sempre, anche se avevano litigato, il migliore amico di Katniss e da come era stato protettivo con lei al centro commerciale potevo intuire che non avrebbe mai accettato neanche l’idea che io pensassi minimamente a lei.
Probabilmente proprio perché era il mio migliore amico non voleva.
Sapeva come trattavo le ragazze, come andavano a finire le mie ‘relazioni’.
Io comunque non pensavo a Katniss in quel senso, no proprio no, l’avevo semplicemente sognata, Dio, non significava niente.
 
“incubi..” restai sul vago.
 
Louis si irrigidì e per un attimo temei il peggio ma poi mi appoggiò una mano sulla spalla quasi in senso di conforto.
 
“Gemma?”
 
Certe volte odiavo il fatto che Louis mi conoscesse così dannatamente bene.
Sapeva tutto di me.
Annuii arrendendomi all’idea di mentirgli.
 
“Ne vuoi parlare?”
 
Scossi immediatamente la testa; non volevo restare a rattristirmi prima di andare a scuola.
Lui annuì di consenso e si alzò.
 
“allora, andiamo a prendere quegli scostumati dei nostri amici?” disse lui allontanandosi in cucina.
 
“Perché scostumati?” chiesi finalmente alzandomi da quel così comodo divano.
 
Louis alzò le spalle sorseggiando la sua tazza di caffè.
 
                                                          ***
Ci incamminammo verso casa Payne, come ogni giorno.
 
“Non so la voglia che tu possa avere ad alzarti a quest’ora solo per accompagnarci tutti a scuola” gli dissi ancora incredulo.
 
Io già faticavo ad alzarmi ed ero obbligato a farlo, Louis ora che aveva finito gli esami poteva godersi il massimo del relax ma aveva scelto di venire ugualmente fino a scuola ‘in nome dei vecchi tempi’ aveva detto, ma lui andava con la macchina della madre al liceo e sapevo benissimo qual era invece il vero motivo per cui veniva.
Il motivo si chiamava Katniss.
Risi al pensiero di quanto fosse buffo Louis e quando mi guardò confuso smisi; non volevo rinfacciarglielo perché avrei svelato i suoi piani.
Ammiravo la loro amicizia, ero quasi geloso e il bello era …che non sapevo di chi!
Louis non aveva mai fatto così con me;
se litigavamo non ci parlavamo, punto.
Non cercava di starmi vicino per vedermi o chissà cosa.
I miei pensieri furono interrotti quando mi accorsi che eravamo già arrivati davanti alla porta di casa si Liam e Louis aveva suonato il campanello senza ricevere una risposta.
 
“In effetti siamo un po’ in anticipo” affermò guardandosi l’orologio da polso.
 
Continuò a premere il bottone insistendo, fino a quando un ragazzo con gli occhi socchiusi e dall’aria assonnata ci aprì.
 Indossava solo il sotto del pigiama perciò intuii che ancora nessuno in quella casa si era svegliato.
 
“Buoooongiorno” disse Louis superandolo e io non potei fare altro che seguirlo.
 
Il moro stava quasi per ribattere, forse notando che mancava quasi mezz’ora all’orario in cui dovevamo presentarci lì, ma poi si limitò a chiudere la porta e a seguirci verso il salotto.
Di colpo le risate che io e Louis stavamo producendo si spensero in un colpo con visuale che ci si presentò davanti.
Evidentemente neanche Liam, stupito come noi, aveva notato che Katniss e Zayn dormissero sul divano accoccolati, abbracciati.
Louis strinse i pugni e seguii il suo sguardo che si era diretto sulle mani di Zayn che erano posate sopra le natiche della ragazza che dormiva beata sopra il suo petto.
Di scatto lanciai lo zaino per terra e mi avvicinai da dietro al divano alla figura della coppietta che dormiva ancora.
Guardai Louis, ancora con espressione seria, che  aveva capito ciò che volevo fare e chiesi con gli occhi il suo consenso che mi inviò con un semplice cenno con la testa.
Le mie grandi mani staccarono per primo le sudici mani di Malik dal corpo della  ragazza.
Mi soffermai per qualche momento ad osservare il profilo di Kat che dormiva tranquilla, sembrava un angelo.
Poi la finta tosse di Louis, che mi spronava a continuare l’operazione, mi riportò alla realtà.
Così, con entrambe le mani buttai bruscamente, con tutta la forza che avevo, il corpo di Malik sul tappetto, risvegliandolo di colpo.
 
“Harry, amico, che ti prende?” chiese lui toccandosi la testa probabilmente dolorante.
 
Non ebbi neanche il tempo di rispondere che Katniss si risvegliò.
L’attenzione di tutti i presenti si concentrò su di lei, che appena si mise a sedere aprendo gli occhi, scoppiò incosapevolmente in una risata  quasi imbarazzata.
Ma notando la presenza di Louis e la mia si ricompose e si alzò offrendo una mano a Zayn che era ancora accasciato a terra.
Le pendeva dalle labbra, anche un ceco avrebbe potuto vederlo, non so come lei invece non se ne accorgesse, e se lo avesse già fatto era brava a fingere che fosse tutto normale.
Appena Zayn fu in piedi si rigirò verso Louis e me, dato che intanto lo avevo affiancato.
 
“io-io devo…” incominciò guardando Liam.
 
“Andarti a cambiare?” finì la sua frase notando che ancora indossava la giacca di Zayn.
 
Mi lanciò, naturalmente, un’occhiataccia e annuì guardando di nuovo Liam.
Louis se ne stava in silenzio a guardarla.
 
“Ah sì, puoi usare il bagno di sopra, in fondo a destra, ci sono degli asciugamani puliti nell’armadietto sotto il lavello” disse lui sorridendole.
Lei ricambiò, prese una busta di un negozio vicino al divano e si diresse verso l’uscita del salotto ed a ostacolarla c’eravamo io e Louis.
Mi diede una spallata e raggiunse le scale, che salì pesantemente.
Io e Louis ci soffermammo ancora su Zayn che intanto di era messo seduto sul divano.
 
“Ma che ho fatto?” chiese stupito che entrambi lo stavamo guardando in malo modo.

 
KATNISS’ POV

Mi ero totalmente scordata di mettere la sveglia la sera prima, anche se sinceramente non sapevo proprio come avrei potuto farlo dato che non avevo la radiosveglia di casa mia e neanche il cellulare.
Ma il fatto più importante era che mi ero scordata che, come tutti i giorni, Harry venisse a prendere Liam a casa per andare a piedi a scuola insieme.
Non avrebbe cambiato un gran che se lo avessi saputo prima, ma almeno mi sarei preparata psicologicamente.
E poi perché era venuto anche Louis?! 
Trovai finalmente il bagno e chiusi a due mandate la porta.
Mi sciacquai il viso e mi guardai allo specchio, facendo un grande respiro.
Aprii finalmente la busta e mi morsi il labbro inferiore alla vista della cavolata più grossa che avevo mai fatto.
In quel momento volevo ritornare indietro e non aver mai comprato tutti quei leggins e jeans stretti. Lo avevo fatto in quel momento in preda alla rabbia, come se volessi punire loro, perché sapevo che vedendomi vestita così avrei fatto capire a Louis che non mi avrebbe comandato, che non stavo alle sue regole.
Presi i leggins neri e me li infilai lungo le gambe snelle e poi aggiunsi una maglia semplice che mi arrivava fin sopra il sedere.
Purtroppo la maglia, come naturalmente i leggins, aderivano tutto il mio busto e metteva in risalto il mio reggiseno a coppa.
Non avevo un seno né troppo abbondante né troppo piccolo, avevo una terza, ma era sempre nascosta dalle maxi-maglie che indossavo e un po’ me ne vergognavo.
Non avevo comprato felpe così mi rimisi la giacca di Zayn che mi allacciai.
Rimisi tutte le mie cose nella busta e scesi le scale con fare deciso; se fossi scesa piano avrei attirato più attenzione e poi avrebbero capito che mi sentivo a disagio.
Entrai nel salotto.
Erano tutti seduti sul divano a guardare la tv, con i rispettivi zaini.
Io avrei preso i libri dall’armadietto.
Il primo a notarmi fu Zayn che mi sorrise. A seguirlo ci fu poi Harry che mi esaminò dalla testa ai piedi.
In fondo non indossavo niente di diverso dalla sera precedente: avevo le collant di danza e una canottiera, o meglio prima avevo una canottiera e poi la giacca Di Zayn.
 
“Andiamo?” chiesi a bassa voce guardando Zayn, pur di non guardare ..altre persone.
 
Malik, fortunatamente, scattò in piedi e mi prese per mano avvicinandosi all’uscita.
Gli altri ci seguirono subito dopo e insieme ci avviammo verso scuola.
Davanti c’eravamo io e Zayn, con Liam a pochi passi dietro, mentre isolati dal gruppo c’erano Louis e Harry.
Ogni tanto mi ero girata facendo finta di guardare un albero o un gatto e con la coda dell’occhio avevo notato che entrambi ci stavamo incenerendo con lo sguardo.
Lascia la mano di Zayn e lo vidi un po’ dispiaciuto.
Mi slacciai la giacca, ma Zayn mi stoppò.
 
“No, tienila, sta meglio a te” disse sorridendo dolcemente.
 
Ci eravamo fermati perciò Harry e Louis ci avevano raggiunti e avevano ascoltato.
Guardai Harry e i nostri occchi si incrociarono per qualche istante, che forse per Zayn sembrò troppo lungo perché mi riprese gelosamente per mano con la scusa che stavamo facendo tardi.
 
                                                                        ***
La mia matita era diventata una specie di caramella per i miei denti.
Il prof. di fisica stava spiegando la lezione precedente apposta per me che ero stata assente, ma comunque non riuscivo proprio a starlo a sentire.
 
“Scusi prof. posso andare in bagno?” chiesi in tono del tutto pigro e annoiato.
 
Il professore mi guardò in aria interrogativa “Billington come mai vai sempre in bagno durante le mie lezioni?” mi chiese divertito.
 
“Eh …l’attrito mi stimola troppo…e noi Billington ,sa, abbiamo la vescica piccola” dissi in tono saccente provocando una risata generale.
Il prof. sembrò infastidito da ciò, ma mi fece comunque segno per uscire, anzi forse gli avrei anche fatto un favore andandomene.
Uscii con un sorretto soddisfatto in volto.
Entrai nell’ultimo bagno dove andavo di solito e dove trovavo appunto situazioni accettabili dato che, non so per quale motivo, le ragazze non lo usavano spesso.
Forse per la fretta di fare pipì…o altro che prevedeva anche un ragazzo, entravano nel bagno più vicino.
Appena abbassai la tavoletta sentii delle voci di persone appena entrate nel bagno.
Riconobbi immediatamente quella stridula di Olivia e subito dopo quella roca e sensuale di Styles.
Smisi di fare ciò che stavo facendo, ovvero pisciando –scusate la mia ‘finess- e mi misi ad ascoltarli attaccata alla porta.
Sentii dei gemiti provenire in intervalli tra gli schiocchi dei vari baci.
La porta di un bagno si chiuse e scoprii che era quello accanto al mio: riconobbi il piedone di Harry che rimaneva all’estremo tra il ‘suo’ e il ‘mio’ bagno, dato che sia in basso che in alto erano comunicanti.
 
“Togliti la maglietta Olly” disse Harry in tono strozzato.
 
“…Harry” si obbiettò lei con voce tremante, probabilmente lui intanto le stava baciando il collo provocandole dei sensi di piacere che non le permettevano di parlare.
Di nuovo le sue labbra stavano toccando quelle di Olly, lei era la sua ragazza, ma in quel momento ero troppo presa a origliare, divertita dalla scena per rattristirmi con la prima volta.
 
“Harry” disse lei con tono più deciso.
 
“Che c’è?” chiese lui scocciato  e notai dalle sue scarpe che avevano preso le distanze l’uno dall’altra.
 
“Non posso….” Disse lei sussurrando.
 
Mi prese un infarto quando sentii Harry sbattere un pugno sul muro.
 
“Ma quante volte ti sono venute in questo mese cavolo?” sembrava quasi..arrabbiato?
 
“Eh lo so non è colpa mia….” Disse lei ancora in tono dispiaciuto “…ma se vuoi…..” aggiunse diventando più provocante avvicinandosi ai lui.
 
“Posso fare…..” continuò sempre più maliziosa.
I conati arrivarono alla mia bocca ma subito si fermarono quando lo sentii stopparla.
 
“No!” si arrabbiò.
 
“Io te lo dico Olivia, se non me la dai ancora per molto ti giuro che mi scopo la prima che passa!”
 
CHE.SCHIFO.
Che schifo di persona, che schifo, oddio che schifoo! L’ho già detto che schifo?!
Che malato, cioè pur di soddisfare i suoi bisogni sessuali era capace di dire alla ragazza che l’avrebbe potuta tradire?
Che bastardo.
Per minuti nel bagno dominò il silenzio.
 
“Ah sì? E chi per esempio?….la Billington?!” disse lei imitando il suo tono arrabbiato.
 
La cosa si faceva al quanto interessante, ma non capivo perché Olivia avesse messo me di mezzo che non c’entravo assolutamente nulla.
 
“Ma cosa c’entra adesso Katniss?” chiese Harry.
 
Katniss; il mio nome detto da lui sembrava quasi bello.
Io lo odiavo.
“Credi che non abbia notato come la guardi, Harry? O come lei guardi te?”
 
Come lo guardavo io? O meglio, io lo guardavo?
Nemmeno mi accorgevo che esisteva quell’essere inutile!
 
“Ma che cazzo stai dicendo Olivia!?”
 
Non le diede neanche il tempo di ribattere che: “Dai esci su, già mi hai rotto le palle”
La ragazza uscii subito dopo e sentii Harry aprire il rubinetto.
 
Harry ho dolori mestruali non possiamo, Harry non adesso perché non mi sento bene, Harry mi fa male la fregna, Ma vaffanculo eh!” lo sentii imprecare su Olivia.
 
Non ci riuscii; non riuscii a resistere e scoppiai in una risata troppo forte perché lui non la potesse sentire e di colpo mi tappai la bocca con la mano, ma ormai era troppo tardi.
Sentii dei passi farsi sempre più vicini.
 
“Chi c’è lì dentro?” chiese bussando.
 
Non ebbi il coraggio di rispondere e ceraci semplicemente di smettere di ridere e mi uscivano solo dei piccoli gemiti di risate trattenute, sperando che lui non li sentisse.
 
“Katniss” non ero io che parlavo, era lui.
Era più un’affermazione che una domanda.
 
“è inutile che fai finta di niente, ho visto le tue converse”
 
Ma che razza di spiegazione era quella? Quanta gente avrebbe mai potuto indossare delle Converse?
Ero per caso l’unica? Bah..
 
“Dai esci” non era arrabbiato.
 
Sbloccai il bagno e aprii la porta ritrovandomelo di fronte.
 
Il blu dei miei occhi si infranse nei suoi verdi, ma la mia risata distrusse quel momento ‘da film romantico’.
Stavo per esplodere, mi toccai la pancia dolorante dalle risate e mi asciugai una lacrima impigliatasi tra le ciglia inferiori.
 
“Che c’è da ridere?”
 
Lo sorpassai e mi avvicinai al lavello insaponandomi le mani.
 
“allora uno, sei un essere spregevole, hai il pisello al posto del cuore” lo guardai dallo specchio, mentre mi ascoltava appoggiato alla porta di uno dei bagni dietro di me.
 
“E due, mi ha fatto ridere la tua imitazione di Olivia e insomma…la situazione in generale” finii sorridendo.
 
Katniss non farti sembrare amica, stai parlando con il tizio che ti ha chiamata puttana, santa miseria!
La sua faccia sembrò però impassibile e dannatamente seria.
Dato che non ricevevo nessuna risposta feci i primi passi per andarmene, ma lui mi avvicinò a sé prendendomi per un polso.
 
“Sì, e ti fa ridere che lei pensi che io la voglia tradire con te?”
 
Il mio sguardo passò dalle sue labbra ai suoi occhi in continuazione; non sapevo quale dei due fossero più attraenti.
 
“Sì” affermai con decisione “perché è la cosa più stupida che io abbia mai sentito, Styles
 
Un ghigno si curvò sulle sue labbra.
 
“Ah beh certo, mi ero scordato che parlavo con una santarellina” disse lasciando la presa.
Ora che ne avevo la possibilità potevo anche andarmene, ma non lo feci.
 
“Non è perché non mi piaci tu, Styles, che io devo essere per forza una santarellina eh” gli risposi a tono.
 
“Ah giusto….Zayn” lo disse quasi in tono disgustato.
 
“Ma si può sapere che vuoi da me?” me ne stavo andando definitivamente ma lui mi rifermò di nuovo, riportandomi nella stessa posizione di prima, se non più vicino.
 
“Non è che adesso mettendoti questi vestiti sexy puoi trasformarti, Katniss, sappiamo bene sia io che te che tu hai paura soltanto a varcare i corridoi vestita semplicemente così, figuriamoci a stare con uno come Zayn”
 
UOUOUO.
Aveva detto in qualche modo che ero sexy?
Stava per caso dicendo che io non avrei avuto le palle per stare con uno come Zayn?
Ma come cazzo si permetteva?
 
“Ah no? A me Zayn piace invece” dissi sfidandolo.
 
In parte era vero ciò che avevo detto, ma più che altro lo dicevo per difendermi.
 
“Ti può piacere quanto ti pare ma non hai le palle per starci, non lo faresti mai, sei troppo frufru per andare alle feste, per stare con uno come me o Zayn, per vestirti come Ollie…”
 
“Ciao Harry” mi slegai dalla sua presa e uscii.
CHE STRONZO.
Percorsi tutto il corridoio a passo poco leggero e aprii la porta della mia classe nello stesso modo, attirando tutta l’attenzione su di me.
 
“Oh signorina Billington vedo che è di cattivo umore”
 
“Sì prof. mi girano un sacco le palle” mi tappai la bocca invano, ormai aveva sentito tutto.
 
                                                          ***
Ero in segreteria del preside da quasi un’ora. Il ragazzo che doveva essere dentro dovevo averne combinato una grossa!
Dopo pochi minuti finalmente la porta si aprì e sbuffai alzandomi.
 
“Kat” mi sorrise un moro dalla cresta uscendo da quella stessa porta.
 
“Hei Zayn” gli sorrisi divertita pensando a cosa abbia potuto combinare quel deficiente per stare così tanto dal ‘boss’.
 
“Come mai sei qui?” chiesi curiosa.
 
“Bah…ho chiamato un secchione ‘secchione’, ho fatto lo stesso con uno sfigato, poi ho fatto dei murales in palestra, ho fatto un gavettone alla squadra di la cross e…..ah sì ho preso il microfono dalla presidenza e ho urlato ‘VAS HAPPENIIING’”
 
Scoppiai a ridere “Ah allora eri tu”
 
“Già….e tu? Una perfettina come te cosa ci fa qui dal preside?”
 
Lo guardai male “Ho risposto male al prof. di fisica…”
 
“Eh brava la mia Billington” disse dandomi una leggere pacca sulla schiena che ad un tratto si trasformò in una carezza che mi fece venire i brividi su ogni punto del corpo.
 
Sorrisi imbarazzata poi una signora mi avvisò che dovevo entrare e salutai con la mano Zayn.
 
“Ci si vede a mensa” aggiunse lui.
 
A mensa? Con lui? O meglio….con loro?!
 
                                                                              ***
Dal preside me l’ero cavata con qualche scusa.
Presi il vassoio e presi tutte le schifezze che le cuoche mi sbatterono col mestolo sul piatto di plastica.
Mi girai per cercare un buco tra i tavoli.
Stavo per avviarmi verso il tavolo di Cece, pur sapendo che non ero desiderata lì, ma ad un tratto si aggiunsero Harry, Zayn e Liam e quest’ultimo schioccò anche un bacio a fior di labbra delle ragazza.
Rimasi immobile in mezzo alla mensa.
Liam e Cece?! Ma….Liam e Cece!!!!!!!!!!?
Rimasi inerme con il vassoio in mano quando Scott,un ragazzo senza cervello e pieni di muscoli capo della squadra di pallanuoto, mi prese per un braccio e mi fece sedere al suo tavolo.
 
“Ciao Katniss” disse arcando sensualmente le sopracciglia.
 
Non ebbi il tempo di ribattere che un altro braccio mi prese da dietro.
 
“Scusa amico, lei viene con me” sentii la voce calda di Zayn vicino l’orecchio.
 
Scott sembrò intimidito e infatti non disse niente.
Malik prese il mio vassoio con una mano e con l’altra mi trascinò.
 
“Non capisco perché tutti mi fissano” dissi quando arrivammo seduti al tavolo.
 
Zayn mi fece segno di sedermi accanto a lui, rigorosamente avanti a Harry.
Io e Cece ci guardammo con uno sguardo di sufficienza, ma la mia attenzione fu catturata in seguito dalla risposta di Payne.
 
“Perchè con questa tua trasformazione hai attirato l’attenzione di molti maschietti arrapati”
 
Lo guardai con aria disgustata.
Harry e Zayn mi fissarono in modo rimproveratorio.
 
“Comunque……ragazzi stasera ci sarà un Play Hard a casa di Tiffany” cambiò discorso Harry.
 
“Cos’è un Play Hard?” mi anticipò Cece.
 
“è una festa normale dove però ci sono dei giochi obbligatori come obbligo o verità, sette minuti in paradiso, vodka tube.. eccetera..” spiegò Liam.
 
“Ah sembra divertente” disse lei strusciando il naso contro quello del presunto ragazzo.
 
Che merda..
 
“Katniss tu ci vieni con me?” mi chiese di colpo Zayn.
 
Harry per poco non si strozzò con il budino e scoppiò in una risata isterica.
 
“Ma ti pare!” sussurrò, ma io lo sentii ugualmente, così come Zayn che gli lanciò una frecciatina.
 
“Certo!”
Perché tutti guardavano me?
Oh cazzo, quella parola era uscita dalla mia bocca.
Tutti i presenti mi guardarono sbalorditi.
 
“Perfetto, passo a prenderti alle 22 stasera” mi sorrise Zayn.
 
“Attento Zayn, guarda che potrebbe darti buca…ne so qualcosa”
 
Lanciai uno sguardo omicida verso Cece.
 
“Ma aspetta è sta-stasera?” chiesi
 
Lui mi annuii.
 
“E domani c’è scuola…” mi incominciai a mangiucchiare il pollice della mano destra.
 
“Qualche problema?”
Guardai Zayn, ma la sua bocca non si era mossa perciò girai lo sguardo per incontrare quello di Harry che mi sfidava divertito.
 
“No, era per sapere” gli dissi mostrandomi il più tranquilla possibile.
 
“Verrò, ci vediamo stasera” mi alzai per andarmene, non prima di aver dato però un bacio sulla guancia a Zayn, notando con la coda dell’occhio che Harry mi fissava come se avesse voglia di darmi fuoco.
 
Avevo accettato;
Sarei andata alla festa,    con Zayn,       e lo avevo baciato.
Okay, lo stavo proprio sfidando.

Katniss naturalmente hai fatto un’altra delle tue cazzate e lo sai.




Look at me!
Hola pipoool
inatnto voglio dirvi che domani partirò in vacanza alle isole tremiti perciò per una settimana non ci sarò a scrivere.
è l'una passata perciò ve la faccio breve e vorrei ringraziare tutte quelle che hanno recensito, ma anche quelle che ahnno messo tra le seguite/ricordate/preferite.
Oggi ringrazio chi ha recensito ,anche più di una volta:


harryssmartness
WannaBeBooEllis
crr1294
alex_swiftie99
vittoria_H
rawrrharold
PandinaSwang
Onedinmyheart
Sara_Scrive


Eccovi il mio Twitter, se mi menzionate vi do il follow back!
Non so se ho scritto i nomi bene ma sono stanca e domani devo alzarmi alle 5 non so voi ahahhaha
CONTINUATE A RECENSIRE VI PREGO.
Kiss Loucri
  
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