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Autore: Michaelis Ashley Warblers    30/06/2013    0 recensioni
Alla fine mi arresi all'evidenza. Mi ero appena innamorato di Blaine Usignolo.
Questa fan fiction scritta a quattro mani con KlaineItachi, è una raccolta di missing moments delle puntate della serie tv.
Ci è capitato molte volte di dire " Oh, ma io avrei voluto vedere come la pensa Kurt " oppure " Ma Blaine cosa ne pensa? ". Alllora ci siamo decise a farglielo dire noi.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Il primo bacio.


Odiavo la lezione di matematica, principalmente perché trovavo inutile dover trovare l’incognita. A cosa mi serviva? Poi anche perché non la capivo, in vita mia sarò riuscito si e no a risolvere due equazioni e tre espressioni, copiando ovviamente.
 
Quella mattina passò esattamente come tutte le altre in cui avevo quattro ore di matematica. Essendo seduto all’ultimo banco potevo permettermi di distrarmi e infatti lo facevo spesso molto spesso: passavo le ore incollato a Facebook, Twitter, Tumblr. Mentre ero intento a battere il mio personale record a Fruit Ninja, il gioco viene interrotto da una chiamata in entrata. Fortuna che avevo la vibrazione!
Chi telefonava durante l’orario scolastico? Ma soprattutto chi osava interrompere il mio gioco? Comunque, chiunque fosse stato a chiamare doveva essere ringraziato, mi aveva appena fornito una scusa per uscire dall’aula.
 
Kurt Hummel. Quando lessi il mittente della chiamata rimasi bloccato, perplesso. Doveva sicuramente essere successo qualcosa, Kurt non chiamava mai durante l’orario scolastico.
 
“ Professoressa, dovrei uscire. “
 
“ Esca pure Signor Anderson. “
 
Corsi il più lontano possibile dalla classe, decisi che prima di richiamare Kurt era meglio trovare un posto poco frequentato dove nessuno potesse sentire. Mi diressi verso l’aula canto ad uso esclusivo dei Warblers, sicuramente li non avrebbe sentito nessuno.
 
“ Blaine. “
 
“ Kurt, che succede? “
 
“ Blaine, sono stanco. Non ne posso più. Karofsky continua a perseguitarmi.  Mi ha di nuovo spinto contro l’armadietto e mi ha minacciato, ancora. “
 
Sentire quelle parole uscire dalla bocca di Kurt mi fece uno strano effetto. Dentro di me un senso di rabbia e protezione cresceva a dismisura, nessuno poteva maltrattare una persona meravigliosa come il mio amico Kurt.
 
“ Kurt, stai piangendo. “ esclamai.
 
“ Sì Blaine. Ho paura. Sono stanco di tutto questo. “
 
“ Aspettami lì, arrivo. “
 
Fu l’unica frase che riuscii a formulare.
 
Corsi nuovamente in classe a prendere la mia borsa, non curante di quello che succedeva intorno a me e delle reazioni altrui. Firmai un permesso per un’uscita anticipata e mi precipitai verso la macchia. Prima di mettermi alla guida mi concedetti alcuni attimi per calmarmi, in quello stato non ero in grado di fare niente. Ero sconvolto, come si poteva far del male ad una persona buona come Kurt? Possibile che nel 2010 ancora ci siano questi pregiudizi e questa paura verso di noi?.
 
Quando misi in moto la macchina accelerai, sfiorai velocità mai sperimentate prima. Ogni secondo poteva essere fatale. Kurt era in quella scuola, nel mirino di uno stupido bullo e nessuno poteva proteggerlo. Io potevo. Io dovevo. Non volevo che qualcun altro provasse quello che avevo provato io quella notte.
 
Il viaggio in macchina sembrava interminabile, nonostante l’alta velocità a cui stavo viaggiando. Finalmente arrivai al Liceo McKinley, il senso di rabbia e protezione che prima cresceva in me adesso era pronto ad esplodere, non mi ero mai sentito così prima. Già una volta ero scappato, questa volta non scapperò.
 
Parcheggiai la macchina senza prestare troppa attenzione né al dove né al come, l’unica cosa che mi importava in quel momento era trovare Kurt e rassicurarlo. Entrai a scuola e  in quel momento mi apparve come una trappola, una scatola stretta in cui le ali di Hummel non potevano essere spiegate perché qualcuno li dentro gliele aveva tappate.
 
Corsi a caso per tutti i corridoi, non conoscevo quella scuola, ma non potevo fermarmi dovevo trovarlo e in un modo o nell’altro ce l’avrei fatta. Passai accanto ad una fila di armadietti e trovai un ragazzo rannicchiato contro uno di quelli più bassi. Era lui. Lo avevo trovato.
 
Non era lo stesso Kurt che avevo conosciuto alla Dalton. Nei suoi occhi spenti si riflettevano tutta la paura e lo sconforto che quella situazione gli recava. Era solo un involucro vuoto, tutto quello che di bello c’era in lui era stato portato via da qualcuno e quel qualcuno si chiamava Karofsky.
 
“ Kurt.” Lo chiamai.
 
“ Blaine. Che ci fai qui? “

“ Mi hai chiamato e sono venuto. Te lo avevo detto. È così che fanno gli amici. Piuttosto tu che ci fai seduto qui? Alzati, andiamo un po’ fuori a parlare.”
 
Non era lo stesso Kurt incontrato sulle scale della Dalton. Il mio cervello mi ripropose quella frase, come a voler confermare la teoria precedente. Vederlo così mi faceva davvero male e mi faceva pensare: possibile che nessuno veda quello che vedo io adesso? Un ragazzo solo e spaventato che ha bisogno di aiuto.
 
Mi lasciai guidare da lui fino alle scale esterne del cortile dove ci sedemmo. Tra noi cadde il silenzio, eravamo entrambi assorti nei nostri pensieri, ma fu lui il primo a romperlo.
 
“ Scusami Blaine, non avrei dovuto chiamarti. Solo che ero spaventato e mi è sembrata la cosa più logica da fare, ma ripensandoci non credo che sia stata una grande idea. “
 
“ Non scusarti Kurt. Hai fatto la cosa giusta. Sei solo qui, nessuno ti capisce come ti capisco io. Siamo amici. Tu chiami e io rispondo. Anzi ti pregherei di chiamarmi ogni volta tu voglia, anche per dirmi solo ciao. “
 
Finalmente il sorriso tornò di nuovo sulle sue labbra, ma purtroppo non raggiunse ancora i suoi occhi.
 
“ Kurt, cosa succede? “
 
“ C’è un ragazzo della squadra di football che mi ha preso di mira. Si chiama David Karofsky. Ce l’ha con me perché sono diverso, perché sono gay. Ogni volta che lo incrocio nel corridoio mi spinge verso gli armadietti e poi mi minaccia. “
 
“ E nessuno fa nulla? “
 
“  No. Ma non è finita qui. A quello ormai ci sono abituato, non mi fanno più paura le sue minacce. Solo che oggi è andato oltre. “
 
“ Oltre? Significa che ti ha picchiato? “
 
“ No. “
 
“ E allora cosa? “
 
Mi guardò e i suoi occhi si riempirono di nuovo di lacrime. Tutta la sua fragilità esposta li davanti a me, ma io avevo bisogno di sapere, avevo bisogno di capire altrimenti non avrei potuto aiutarlo.
 
“ Allora cosa, Kurt? “ insistetti.
 
“ Mi ha preso il cellulare. L’ho inseguito per riprendermelo. Siamo finiti negli spogliatoi della squadra di football. L’ho affrontato. Mi ha baciato. “
 
Le parole di Kurt erano ridotte a semplici frasi brevi. Mentre raccontava quelle cose non mi ha mai guardato, cosa che invece aveva fatto fino a poco prima.
 
“ Mi stai dicendo che ti ha umiliato e nessuno in questa scuola fa nulla? “
 
“ Ti sto dicendo che mi ha portato via il mio primo bacio. “
 
Eccolo lì, di nuovo il mio senso di rabbia che cresceva dentro di me. Chiunque fosse questo Karofsky doveva pagarla, aveva fatto del male a Kurt e non poteva passarla liscia.
 
“ Dimmi chi è questo tizio. “
 
“ Blaine, calmati. È solo spaventato. Anche lui è gay, ma non sa come prendere la cosa. Ha appena scoperto di essere qualcosa che combatte e odia da tutta una vita. “

“ Sei incredibile Kurt, lui ti ferisce e tu sei preoccupato per lui. Sei speciale. Come intendi risolvere la cosa? “
 
“ Voglio parlare con lui, ma da solo non ce la faccio. “
 
“ Ti accompagno io. “
 
Mentre cercavamo questa persona, Kurt mi aveva detto che voleva aiutarlo e che non voleva fargliela pagare, lui era contro la violenza e l’odio. Pensai che fosse una persona incredibile: oltre ad essere gentile e buono era anche disponibile verso gli altri. Era proprio una persona speciale. Il senso di rabbia che mi cresceva dentro non si calmò, ma riuscii a controllarlo. Lo avevo promesso a Kurt.
 

Angolo delle note.

Eccoci giunti al secondo capitolo, o meglio, al secondo missing moment.
Ringraziamo tutti coloro che sono arrivati a leggere fin qui, che chi hanno inserite nelle seguite, nelle ricordate e nelle preferite.
Sicuramente lo stile di scrittura è leggermente diverso da quello del capitolo precedente, infatti questo capitolo è stato scritto da me e betato da KlaineItachi, al contrario del precedente.
Speriamo di ritrovarvi tutti al prossimo capitolo.
Un bacione.
   
 
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