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Autore: fren    13/01/2008    3 recensioni
Dopo la battaglia contro l'Hellmaster,per volere di L.o.N, Lina e Gourry perdono la memoria arrivando a non ricordare di essersi mai conosciuti.Le loro strade si dividono e passano i mesi..ma cosa succederebbe, se i loro destini li portassero a incrociarsi di nuovo...?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Lord of Nightmares, Personaggio originale
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo18 Incredibilmente, un aggiornamento ultra rapido^^  Grazie a chi ha commentato il capitolo precedente, i vostri commenti sono davvero importanti!!(Ah-Ah...Dragon Slave ha confessato di essere passata nelle file delle romanticone, eh??!BENE! Una nuova adepta del LinaXGourry!!XDD)

Questo capitolo è dedicato a Lilia, che ho terrorizzato con degli spoiler minacciosi, ma lei ha eroicamente resistito fino a che non chiudevo la valigia!!^_^''
Buona lettura^^



'You could be my someone
you could be my sea
you know that I'll protect you'
                                                  (Blurry- Puddle of Mudd)


Capitolo 17: Ricordati di me


Il sole del primo mattino splendeva ormai alto nel cielo, e in lontananza si poteva ancora scorgere la torre che svettava maestosa tra le mura ricoperte d'edera.
L'erba sulla quale si erano accampati, poco fuori dalle porte del labirinto, riluceva ancora della rugiada della notte, e un vento freddo aveva preso a soffiare leggero, nonostante il tenue tepore del sole.
Una mattinata talmente calma e piacevole, che quello passato quella notte sembrava quasi un incubo orribile dalla quale ci si era appena svegliati.

"Hai...HAI!!Potrebbe fare un po' più di attenzione??" Ringhiò la maga.
Il vecchio Ferzoc sorrise:
"Lina, sto facendo più attenzione che posso...ma come tu ben sai, la mia vista non è molto sviluppata, e se tu fossi così gentile da tenere ferma questa mano, mentre tento di medicartela, credimi, mi faciliteresti molto le cose!" Ribattè gentilmente, davanti allo sguardo scettico e scocciato della maga, che tendeva svogliatamente la mano destra davanti a sè, mentre Ferzoc le praticava un recovery.
Lina sospirò. Era anche quello il prezzo da pagare, lo sapeva. Ma poteva anche essere scocciata, no??! Dopotutto, da quando se ne era andata di casa, era sempre stata abituata a cavarsela da sola. E il fatto di aver rinunciato alla magia significava anche che, fino a quando non avrebbe recuperato il pieno possesso dei suoi poteri, avrebbe dovuto dipendere dall'aiuto degli altri, anche per banali faccende come poteva essere un recovery.
Rassegnata spalancò meglio il palmo, sulla quale brillava l'alone luminoso dell'incantesimo di guarigione, e rimase a guardare la cicatrice che si faceva sempre più tenue, mentre il lieve formicolìo iniziale che aveva provato alle dita, diventava una sempre più consistente sensazione di essere nuovamente padrona dei propri movimenti. La maga si rilassò, e lasciò vagare lo sguardo verso l'ambiente circostante.
La torre e il labirinto..Adesso che ne era fuori, le sembrava tutto così irreale. E ripensandoci, non poteva fare a meno di pensare alla fortuna di esserne uscita riportando solo qualche ammacco come quella ferita...
'E la perdita della magia' Aggiunse una vocina puntigliosa nella sua testa, che però fu subito messa a tacere.
In fondo, la perdita che aveva subito, non era che infima rispetto a quanto aveva rischiato SERIAMENTE di perdere, qualcuno che in quel momento sedeva a pochi passi da lei, osservando con aria preoccupata la sua mano che piano piano riacquistava forza:
"Ma siamo sicuri che questo Rinquoveri faccia davvero effetto?"
Lina sospirò:
"Si dice 'RECOVERY' specie di mollusco, e comunque, sei così ansioso di testarlo sulla tua guancia, se la mano funziona oppure no??!" Gli chiese, non riuscendo però a mascherare un sorriso.
Lo spadaccino le sorrise a sua volta, e si rilassò:
"Adesso che mi ci fai pensare...Penso che ti crederò sulla parola! In fondo mi sembra proprio che abbia un aspetto molto migliore, adesso..." Aggiunse, portandosi le braccia dietro alla testa.
Lina gli lanciò un'occhiata che voleva essere minacciosa, ma che data la situazione, risultò più amichevole che altro:
"Conclusione diplomatica, caro Gourry, ma credo che prima di sera tu mi abbia dato comunque una qualche motivazione per usare questa mano su di te!!"
"Chissà...magari prima di sera è possibile che tu sia diventata una persona più ragionevole..." Ribattè scherzosamente lo spadaccino.
"Chissà, forse prima di sera è possibile che tu possa sfoggiare un elegante occhio blu!" Gli rispose la maga per le rime.
"Non male..." Riflettè Gourry "Il blu mi ha sempre donato!"
Lina scosse la testa, e tornando a concentrare la propria attenzione alla mano, sorprese il vecchio Ferzoc che se la rideva sotto ai baffi:
"Cosa c'è che la diverte tanto??" Lo rimbeccò con aria sostenuta.
Il mago si affrettò a ricomporsi:
" Certo, che siete proprio come cane e gatto voi due!! Ma si capisce che siete una coppia molto affiatata..."
Il volto di Lina si incupì, e ringraziò per un momento il fatto che il suo guaritore non potesse vedere il velo di tristezza che per un breve attimo le aveva celato lo sguardo.
I suoi occhi si spostarono sullo spadaccino, che essendosi sdraiato tra l'erba, chiudendo gli occhi mentre il sole gli illuminava il volto, si era perso quell'ultima parte di conversazione.
Meglio così, pensò la maga. L'ultima cosa che aveva voglia di affrontare, in quel momento, era il delicato punto della situazione sua e dello spadaccino.
Soprattutto visto che Gourry era completamente all'oscuro del forte legame che li aveva tenuti uniti in passato. E i suoi ricordi, non arrivavano che al momento in cui erano sbucati davanti alla torre. Tutto quello che veniva dopo, stava scritto nella pagina che lei aveva strappato via dal suo libro senza pensarci due volte, la stessa pagina in cui lui veniva colpito dal Digger Volt, rimettendoci le penne.
Quando aveva ripreso i sensi, Lina aveva scoperto di trovarsi già fuori dal labirinto, grazie al Ray Wing di Ferzoc.
Gourry le era sembrato subito molto preoccupato per le sue condizioni, ma più di tutto le era sembrato sconcertato, per non essere potuto intervenire quando lei aveva avuto bisogno di lui, e per non ricordarsi assolutamente nulla di quello che era successo. E lei, non aveva proprio avuto il coraggio di raccontargli la verità, dicendogli che aveva perso i sensi dopo un violento scontro, ma che in alcun caso avrebbe dovuto preoccuparsi, visto che tutto si era risolto per il meglio, e che la ferita alla sua mano sarebbe guarita in men che non si dica con un po' di magia. Ovviamente era stata bene attenta a non rivelargli come se l'era procurata quella ferita, e allo stesso modo aveva taciuto il fatto di non essere più in grado di utilizzare la magia.Gourry le sembrava già turbato e pieno di rimorso così, e inoltre parlargli di quello che era successo all'interno della torre presumeva delle spiegazioni che lei, in quel momento, non se la sentiva di dare.
Aveva glissato, e solo lo sguardo severo di Cedric le aveva ricordato che non sarebbe potuta fuggire anche quella volta. Ma Cedric, in quel momento, era andato con Sofia e suo padre a palazzo, per sistemare le questioni politiche che avevano visto coinvolto il generale Larch e l'ex consigliere; e per almeno mezz'ora non avrebbe dovuto preoccuparsi del suo atteggiamento incriminatorio.
Le spiegazioni, potevano anche aspettare.
"Ecco fatto!" La voce del mago la distolse dai suoi ragionamenti "Certo, ti ci vorrà un po' di tempo per recuperarne il pieno utilizzo...ma l'importante è che tu non sia rimasta con un moncherino!!La tua mano tornerà come nuova..Così se vorrai, potrai minacciare senza problemi il povero Gourry!" Aggiunse con un sorriso.
Lina sorrise leggermente:
"Grazie..." Mormorò, provando a sgranchire lentamente le dita. Pareva che l'incantesimo avesse funzionato. Ma mentre la maga si stava sollevando, il vecchio assunse un aria furbesca:
"Lina, io non ci vedo...Questo è vero. Ma certe cose non mi sfuggono..." Mormorò a bassa voce.
La maga assunse un aria perplessa:
"Non capisco di cosa stia parlando..." Ribadì seccata, mentre la sua voce tradiva il tono del bambino con la mano nel barattolo della marmellata.
Il vecchietto fece spallucce:
" Diciamola così allora...'non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere'!!"
Una grossa goccia scese dalla tempia della ragazza:
"Beh...Detto da lei suona un po' paradossale...E comunque non credo di averne afferrato il senso, io non ho proprio niente da nascondere!!" Ribattè imbronciata Lina.
"Non ho detto il contrario...Ma credo che quello che ti sei appena infilata in tasca di soppiatto confermi le mie ipotesi!!" Rispose semplicemente Ferzoc, che si ritenne poi soddisfatto non ottenendo alcuna risposta, ma potendo scorgere, seppur con l'intuizione, un acceso rossore che imporporava le gote della maga, la quale, colta in flagrante, strinse tra le dita il fazzoletto dello spadaccino, che le aveva fasciato la mano ferita, maledicendo mentalmente l'intuito geniale del vecchietto!
Da quella situazione imbarazzante la distolse però la voce di Sofia, che sopraggiungeva trafelata:
"Sono arrivati i rinforzi!!!" Squittì allegra, seguita da Cedric con il solito muso.
"I rinforzi? Tempismo perfetto..." Commentò sarcastica la maga, mentre lo spadaccino si sollevava da terra, osservando con la mano sulla fronte una lunga schiera di cavalieri, bardati di tutto puntino, che facevano il loro ingresso dal ponte levatoio.
In testa alla truppa stava il sovrintendente, il quale, dopo essere sceso da cavallo, con qualche difficoltà vista l'enorme e monumentale armatura (Quella l'ha fregata, sostenne immediatamente Lina, l'ho vista come ornamento in un corridoio!!) incespicò fino al punto in cui era sopraggiunto il re:
"AH! Fratello mio!!!!" Gridò, tentando di abbracciare il fratello ritrovato, ma sbilanciandosi e cadendo rovinosamente a terra.
"Sembra un enorme crostaceo..." Sospirò la maga, scuotendo la testa davanti ai miseri tentativi del sovrintendente di capovolgersi,  mentre accorrevano i servi per rimetterlo in piedi "Ma davvero si è fatto tutto il tragitto Imalg/Seres dentro a quella impalcatura solo per arrivare qui a giochi fatti e cadere come un sacco di patate davanti a tutti? Che eroe..."
Lo spadaccino, al fianco della maga, si grattò la zazzera dorata:
"Più che altro che eroe quel povero ronzino..." Aggiunse, lanciando un'occhiata allo stremato quadrupede che si era sciroppato la mole e l'inferriata del sovrintendente.
Di nuovo in piedi, l'uomo non si fece prendere dal panico, proseguendo il discorso eroico (che evidentemente si era preparato durante il viaggio) come se niente fosse:
"Ah, fratello...Che gioia ritrovarti sano e salvo!! Appena ho capito l'entità del disastro, perchè IO ho capito subito chi era il colpevole, non ho avuto remore ad imbracciare la lancia e a precipitarmi qui in tuo aiuto!!!" Esclamò concitato, facendo il gesto di infilzare un ipotetico nemico.
Il re lo guardò perplesso:
"Si...Emh...Anche per me è una gioia rivederti, caro fratello...Ma se tu sei qui...Allora chi c'è a capo di Imalg??"
Il sovrintendente, con grandi ammiccamenti, assunse un aria da uomo vissuto:
"Domanda lecita!! Ma SICCOME io sapevo che sarei intervenuto tempestivamente, e che quindi la mia assenza sarebbe stata minima, mi sono azzardato a lasciare il comando nelle mani del tuo consigliere, in fondo si è sempre dimostrato molto competente...Pensa che gentile, prima che partissi mi ha anche lasciatouna cartina con la scorciatoia per raggiungere Seres nel minor tempo possibile!!"
Ai presenti per poco non cascaronole braccia.
"Ma che stai dicendo?? Ma se era proprio lui che aveva architettato tutto!!!" Gli gridò il fratello.
Il sovrintendente lo guardò allucinato:
"Davvero??? Santi numi!...E quindi dici che...La cartina che mi ha dato, non era in realtà una scorciatoia...ma una 'allungatoia'?????"
Il re lo guardò rassegnato:
"Essendo che è riuscito a partire dopo di te, e ad essere qui molto prima di te...temo di si, caro fratello..."
L'uomo si grattò una guancia:
"Perbacco!!!E chi l'avrebbe mai detto??"
Tutti i cavalieri che erano al suo seguito, e che aspettavano pazienti nelle loro sgargianti armature, gli lanciarono uno sguardo fulminante:
"Sua eccellenza, noi ci eravamoazzardati ad ipotizzare che non ci si dovesse soffermare troppo sull'indicazione 'taglia per il campo di girasoli' visto che siamo alle porte dell'inverno...Ma lei ha così tanto insistito a seguire alla lettera le indicazioni della mappa...." Borbottarono esasperati, mentre l'uomo si sbatteva il pungo sul palmo della mano:
"Che coraggio!! Tentare di gabbare ME! Il più grande stratega di tutti i tempi!!" Esclamò indignato, dopo aver realizzato che la mappa, altro non era che un vile raggiro.
Il re gli battè la mano sulla spalla un paio di volte:
"Su, non te la prendere fratello...Piuttosto, vuoi dirmi chi pensavi che fosse ad aver orgnanizzato l'intero complotto, visto che ti sei precipitato qui trascinandoti dietro l'intero squadrone??"
"Ma che domande!! Il vecchietto del negozio di magia, e chi altri?!" Rispose quello, indicando il povero ed ignaro Ferzoc, al quale scese un grosso gocciolone dalla tempia:
"Ma ho davvero un aria così malvagia??" Chiese timidamente, con il sorriso sulle labbra.
Il sovrintendente parve rifletterci,osservandolo sospettoso:
"Hum...In effetti, no. Ma quindi questo vuol dire...Che bisognerà anche sospendere l'impiccagione del suo aiutante??"
"COSA???! Il mio garzone?? Volete impiccarlo?" Gridò Ferzoc, preso alla sprovvista.
"HEI! Non si alteri per favore!!" Lo rimbeccò offeso il sovrintentende "Si ricordi che è pur sempre davanti ad un alto funzionario della corona, perdinci! E comunque l'impiccagione si può sempre revocare...Era prevista per domani mattina...Ma..."
"Ma allora bisogna sbrigarsi!" Esclamò il vecchio, preoccupato per il suo povero ed ignaro garzone Sam.
"Coraggio Ferzoc, vedrà che non gli succederà niente di male!" Lo rincuorò lo spadaccino, posandogli la mano sulla spalla.
Gli occhi del sovrintendente si illuminarono:
"AH, Gourry! Fratello, ma tu non sai dei recenti avvenimenti di Imalg?? Questo è un giovanotto fortunato!!"
Il re lo guardò spaesato:
"Di cosa stai parlando?" Chiese dubbioso, mentre anche Lina , Cedric, Sofia e lo stesso Gourry gli riservavano lo stesso sguardo perplesso.
"Ma per gli Dei! Parlo di mia nipote, tua figlia! E del torneo!! Questo è il giovane cavaliere che ha vinto il torneo, te lo aspettavi fratello? Sicuramente si, visto che è sempre stato il tuo favorito...E adesso diventerà anche tuo genero!!" Esclamò esultante.
Gli occhi del re ebbero un immediatolampo di comprensione, e si posarono sullo spadaccino:
"Gourry..." Cominciò, ma lo spadaccino, colto alla sprovvista (Torneo? Quale torneo? Era stato il suo primo pensiero) lo precedette:
"Maestà...Guardi che..." Ma il re non gli diede modo di finire la frase:
"SI, lo so Gourry. So già tutto, quindi non ti preoccupare...Per me non c'è alcun problema!"
Lo spadaccino rimase spiazzato, mentre la principessa, che era rimasta al fianco di Cedric, faceva timidamente capolino tra i cavalieri, affiancandosi al padre:
"Padre...In effetti..." Ma il re la bloccò:
"Sofia cara, lo ripeto anche a te: non c'è alcun problema. So cosa affligge Gourry, ma voglio che lui sappia...Che non mi importa se non ha radici nobili, per me è comunque l'uomo più degno di sposare mia figlia. Ho visto quanto è generoso il suo cuore, e ho visto la sua lealtà e fedeltà alla corona. Davanti a quella torre si è battuto per salvarti figlia mia, e questo fa di lui un eroe, e un degno successore del mio trono"
La principessa rimase senza parole davanti alle parole del padre.
"Ma sire..." Continuò lo spadaccino, ma venne interrotto nuovamente:
"Gourry, sappi che sei il benvenuto nella nostra famiglia. So che sei un uomo che mantiene sempre la parola data, e so che avevi promesso di vincere quel torneo...Perchè tra te e mia figlia si è instaurato un legame speciale, non è così?"
Lo spadaccino non seppe che rispondere, e rimase con l'indice alzato, mentre tentava di prendere la parola, bloccato sul più bello:
"Ecco..."
"Per gli Dei...Ma tu avevi o non avevi fatto quella promessa??" Chiese a quel punto il re, leggermente sconcertato davanti ai modi sfuggenti del giovane, mettendo, con quell'affermazione, lo spadaccino con le spalle al muro.

Perchè se c'era una cosa che suo padre era riuscito a insegnagli, l'unica cosa a cui lui, nonostante tutto, non era mai venuto meno, era un principio fondamentale, su cui si basava tutto il concetto di cavalleria:

Il primo dovere di un cavaliere, era quello di mantenere SEMPRE la parola data.

"Si, l'avevo promesso." Si constrinse infine ad ammettere, rivolgendo uno sguardo serio a Sofia, la quale a sua volta lo guardò con un misto di timore e stupore insieme.
L'aveva desiderato quell'uomo, più di quanto avesse mai desiderato una qualsiasi cosa. E adesso che poteva essere suo...
La ragazza fece giusto in tempo a lanciare una fugace occhiata a Cedric, il quale, rimasto leggermente in disparte, guardava indifferente un punto imprecisato alla sua sinistra. Poi la voce di suo padre la fece sobbalzare:
"E allora perchè aspettare ancora? Se c'è una cosa che questa disavventura mi ha insegnato, è che il tempo è prezioso e inestimabile...Partiremo subito per Imalg, per ripristinare il potere, salvare lo sfortunato garzone e...celebrare il matrimonio di mia figlia con il qui presente Gourry Gabriev, che avverrà domani stesso, per mio preciso volere!!C'è qualcuno che non è d'accordo?!" Chiese con enfasi alla folla.
Un urlo festoso espresse l'assenso collettivo, e mentre due palafrenieri portavano per le briglie i cavalli su cui far montare gli appiedati, e il sovrintendente si congratulava con le lacrime agli occhi alla nipote e allo spadaccino, impacciato nella scricchiolante armatura, il re si avvicinò a Cedric, notandone il silenzioso isolamento:
"Ragazzo...So che questo per te non è il momento di festeggiare, hai appena perso un padre, che, per quanto deludente si possa essere rivelato, era pur sempre una parte di te...Ma io ho visto quanto vali, e ti posso dire che per quanto mi riguarda, farai sempre parte della mia di famiglia. Del resto tu e Sofia siete cresciuti insieme, per me sei come un figlio..." Mormorò, posandogli una mano sulla spalla.
Cedric sorrise debolmente:
"Grazie maestà" Rispose, e solo dopo che il re si fu allontanato, si voltò verso l'altra persona che non si era unita ai festeggiamenti, e che, le braccia conserte, guardava la scena con aria assente:
"Mi chiedo quando ti deciderai a dirglielo" Esclamò secco, mettendo un piede sulla staffa del cavallo, e issandosi in sella.
Lina rimase silenziosa alcuni secondi, osservando da lontano lo spadaccino che stringeva mani e riceveva pacche sulle spalle da tutti i presenti, con l'aria di chi non ci stava capendo niente, poi lentamente mormorò:
"Non so di cosa tu stia parlando"
"Guarda che puoi fregare gli altri, ma non me Lina! IO c'ero." Esclamò il ragazzo "E tu...Tu devi dirglielo, per gli Dei!"
La maga si grattò stancamente la punta del naso:
"Sai Cedric, il fatto che tu ci fossi...Non ti autorizza a impicciarti dei fatti degli altri. E comunque ti ripeto, io non ho NIENTE da dire a nessuno, quindi finiscila"
Cedric la guardò con rabbia, prima di tirare le redini dell'animale:
"Se non gli parli, lo rimpiangerai" Decretò lapidario, prima di partire al galoppo dietro allo squadrone che si stava movimentando.
Lina rimase immobile, tra la polvere sollevata dagli zoccoli dell'animale.
"Può darsi..." Sussurrò tra sè e sè. Sapendo che quella consapevolezza, non le avrebbe comunque impedito di fare quel che aveva deciso.

Gourry, dopo aver stretto la mano anche all'ultimo cavaliere che si era complimentato con lui, ebbe finalmente il tempo di guardare dove i suoi occhi, in quel parapiglia generale, avevano invano tentato di guardare. Ma non la trovò.
Tra le lucenti armature che andavano e venivano, e i possenti cavalli che roteavano le code mentre i loro cavalieri li montavano, pronti alla partenza, la piccola maga si era come eclissata.
Lo spadaccino scrutò in ogni dove, sperando di scorgere una testa rossa, e fu solo quando una voce lo fece sobbalzare, che sollevando la testa, la vide:
"Hai perso qualcosa, Gourry?" Chiese la maga, dall'alto del cavallo, davanti allo sguardo smarrito del cavaliere.
"Si...In effetti si...Te..." Mormorò il biondo "Lina...Guarda che..."
Ma la maga tirò le briglie dell'animale:
"Oh, Gourry...Con questo casino non ti SENTO!! Guarda, io inizio ad andare avanti...E poi, tu dovresti cominciare a fare il tuo dovere da marito modello cavalcando al fianco della tua futura moglie! A proposito, congratulazioni!" Si costrinse a sorridere mentre pronunciava quelle parole, e dando di tacco al fianco del cavallo, partì prima che lo spadaccino avesse modo di parlare.

Cavalcarono intruppati per almeno tre ore buone, evitando di proposito la scorciatoia che tagliava per la montagna, che sarebbe stata troppo impervia per i fieri destrieri, ma soprattutto per il sovrintendente, che si reggeva sul cavallo per puro miracolo, e ciondolando a destra e sinistra, del tutto immobile dentro a quella botte di ferro che aveva per armatura, necessitava di una scorta speciale di cavalieri che di tanto in tanto gli assestavano un leggero colpetto con la punta della lancia, quando lo vedevano pendere troppo verso destra o verso sinistra. Ma del resto, la sua pesante corazza gli lasciava ben libera la bocca, che non aveva ancora tenuta chiusa dall'inizio del viaggio, e i due avevano più di una volta provato il serio impulso di calcare un po' la mano con quella lancia!
Al centro del corteo cavalcavano il re con la figlia e Gourry, e quest'ultimo, era dall'inizio del viaggio che non faceva che tirare le briglie del suo recalcitante cavallo:
"Che animale turbolento..." Constatò il sovrano, notando le difficoltà dello spadaccino nel tenerlo a freno.
Il biondo però sapeva che l'atteggiamento del quadrupede era un semplice riflesso della sua voglia di fuga. Con il suo costante nervosismo, stava trasmettendo all'animale tutta la sua tensione, e il cavallo capiva che il suo fantino altro non avrebbe voluto che lasciarlo a briglia sciolta, per raggiungere la maga che cavalcava all'inizio del corteo.
Gourry sospirò, doveva trovare il modo di parlare con lei. E per una volta la fortuna parve girare nel verso giusto.
"Se continua così ti disarcionerà!" Proseguì il re al suo fianco "Propongo di fare una sosta, in fondo queste povere bestie hanno anche loro diritto ad un po' di riposo!"
Fu così che si accamparono in una radura abbastanza ampia del bosco che stavano attraversando, poco distanti dalle rive di un fiume. E mentre alcuni cavalieri portavano i loro cavalli vicino al corso d'acqua per farli abbeverare, altri si preoccupavano di raccogliere abbastanza legna per accendere un crepitante fuoco. Non era che l'una di pomeriggio, ma il sole era ormai sparito dietro ad una spessa coltre grigia, e il freddo dell'inverno ormai imminente minacciava di rendere la loro sosta assai poco piacevole, senza il conforto crepitante delle fiamme.
Lina sedette su un masso, accanto al vecchio Ferzoc, incaricato di tenere vivo il fuoco, tirandosi il colletto del mantello fino al mento.
"Promette neve..." Mormorò il mago, avvertendo il cambio climatico " E dire che stamattina il sole splendeva con una tale intensità..."
Lina mantenne il suo sguardo concentrato sulla vivida fiamma:
"Non c'è da stupirsene...Spesso succede che le cose cambino con una tale repentinità, e che dalla luce si passi improvvisamente alla nebbia...E all'incertezza..."
"Parli del tempo?"
"E di che altro dovrei parlare?" Sussurrò la maga, lanciando un piccolo rametto nel rogo, e vedendolo consumarsi velocemente.
Non tutte le cose erano fatte per durare.
Lina rimase a fissare il fuoco che crepitava, diffondendo un confortante tepore , quando la voce improvvisa di Gourry, alle sue spalle, la fece sobbalzare:
"Lina...Posso parlarti?"
"Certo, dimmi pure" Acconsentì la maga, senza tuttavia accennare ad alzarsi o voltarsi verso di lui.
Il biondo indugiò:
"Emh...Io intendevo...Posso parlarti un attimo, da solo..." affermò, leggermente impacciato, lanciando fuggevoli occhiate al vecchio mago, il quale,compresa la situazione, volle intervenire in aiuto del ragazzo:
" Siediti qui al mio posto Gourry, io volevo giusto sgranchirmi un po' le gambe!"
Ma a quel punto la maga si voltò con sguardo accigliato:
"Non c'è bisogno che lei si scomodi Ferzoc. Non vedo cosa ci possa essere di così importante da dire che lei non possa sentire..." Mormorò lievemente alterata, ma il vecchietto si era già dileguato.
A quel punto la maga, sospirando, tornò ad osservare le fiamme, mentre lo spadaccino, incerto, prendeva posto al suo fianco:
"Lina...Io...Volevo parlarti di quello che è successo in quei corrodoi, tra di noi...Perchè vedi, oggi, quando il re ha dett..." Ma la maga non gli diede modo di finire la frase:
"Gourry, non essere ridicolo. Per me è già acqua passata, cosa vuoi che me ne importi? Tu hai la tua vita e io la mia, quindi non farti problemi, perchè io non me ne faccio di certo. E se hai paura che io lo possa raccontare a qualcuno, mettendo in pericolo il tuo matrimonio, tranquillizati...Cercherò di tenermi questa carta per ricattarti quando sarai ricco sfondato!" E detto questo si sollevò, dandogli le spalle.
"Ma Lina...Io veramente intendevo dire..." Tentò di spiegarsi meglio il biondo, mentre lei già si allontanava.
La maga si fermò a pochi passi da lui:
"Qualunque cosa intendevi dire, togliti quel muso lungo dalla faccia, Gourry, lo sai che che questi discorsi, senza ne capo ne coda, mi annoiano profondamente...Quindi credo che farò qualcosa di utile, vado a cercare un po' di legna per ravvivare il fuoco, mi si stanno ghiacciando le ossa..." Mormorò, allontanandosi, davanti allo sguardo impotente dello spadaccino.

Lina incespicò tra i rami secchi, inoltrandosi nel fitto della boscaglia, e camminò per diversi minuti. Dalle sue labbra uscivano bianche nuvolette di vapore, che si disperdeva nel freddo del pomeriggio, e alle sue orecchie arrivò chiaro e nitido il rumore dell'acqua che scorreva nel torrente. Una volta che ne ebbe raggiunta la riva, immersa nel silenzio degli alberi, Lina si piegò sulle ginocchia, respirando profondamente la pace di quel luogo solitario.
Poi lentamente estrasse dalla tasca il fazzoletto dello spadaccino,  sciacquandolo a lungo nell'acqua chiara e trasparente, che trascinò via con sè anche gli ultimi residui di una battaglia che l'aveva vista, ancora una volta, vittoriosa.
Ma solo in parte.
Lina estrasse il fazzoletto dall'acqua, strizzandolo a dovere.
A quel punto, era giunto il momento di renderlo al suo legittimo proprietario. Non c'era altro da fare.
Ma una voce improvvisa la fece sobbalzare:
"Pensi di avere un futuro come lavandaia, adesso che non sei più una maga?"
Cedric la fissava, seduto con la schiena addossata ad un albero, le mani dietro alla testa.
Lina si ricompose, lanciandogli un occhiata di traverso:
"Tu invece non starai per caso tentando la carriera ascetica? Che diavolo ci fai qui da solo??"
Il ragazzo la fissò:
"Rifletto" Affermò in totale tranquillità.
Lina si diresse verso di lui, risalendo la riva del torrente.
"Dovresti andarci piano con questo genere di cose, non sono affatto sicura che faccia per te riflettere troppo a lungo"
Cedric sospirò:
"Già, io comunque ci provo, contrariamente a qualcuno che si ostina a evitare anche solo di pensarle certe cose, figuriamoci di esternarle..."
Lina lo guardò truce:
"Gli affari tuoi mai, eh?"
"Hei, hai la coda di paglia?? Non mi sembra di aver fatto il tuo nome..." Rispose ironicamente il ragazzo.
A quel punto la maga cedette:
"E va bene Cedric, si può sapere che accidenti vuoi?? Perchè è da quando siamo usciti da quella dannata torre che non fai che lanciare battutine o fare allusioni che NON dovresti fare!!" Sbottò tutto d'un fiato.
Il ragazzo le rivolse uno sguardo serio:
"Non voglio niente Lina, solo...Aiutami a capire perchè una persona che sacrifica tutto quello che ha, per ben due volte, per un uomo...Poi ostenti tanta indifferenza? Perchè è evidente che tu e Gourry vi conoscevate da molto prima che lui arrivasse ad Imalg, era il tuo compagno di viaggio, no?"
Lina rimase silenziosa alcuni secondi, poi lentamente scivolò seduta al fianco di Cedric, stringendosi le ginocchia con le braccia.
"Se non vuoi parlarne...Guarda che a me non importa.." Disse il ragazzo, dopo parecchi secondi di forzato silenzio, ma la maga annuì:
"No, non ho nessun problema a parlarne...Si, Gourry è stato il mio compagno di viaggio. Poi c'è stata una battaglia difficile, troppo difficile...E io ho dovuto fare una scelta. La memoria cancellata, è stato il prezzo da pagare per i MIEI errori. Tutto qui...Ma adesso Gourry ha la possibilità di rifarsi una vita, lontano da tutti i guai in cui io l'ho trascinato tutte le volte che ha viaggiato con me. E in fondo...Mi sta bene così"
Cedric la osservò silenzioso:
"Tu non puoi parlare sul serio Lina. Io l'ho vista, ho visto la disperazione con cui hai lasciato che il tuo mondo venisse capovolto solo per dare una possibilità a quello spadaccino. E adesso lasci che lui non sappia nemmeno quello che hai passato per lui?? Questo è inconcepibile!!" Esclamò esterefatto.
Lina si mantenne calma:
" E cosa ho fatto di così eclatante? Non capisco di cosa tu stia parlando"
Il ragazzo a quel punto la guardò stralunato, e allungando un braccio, le afferrò il polso, portandole la mano davanti agli occhi, e mettendone in evidenza la lunga cicatrice.
" Parlo di questa!!" la apostrofò "E del fatto che hai scambiato la tua vita con la sua senza pensarci un secondo...Lina, per gli Dei! Tu hai sacrificato la magia per lui...E adesso assisti senza fiatare al fatto che lui sposi un altra??? sai cos'è che penso?...Che tutti questi bei gesti siano in fondo inutili, visto che poi ti riveli troppo codarda per ammettere di amarlo apertamente! "
La maga distolse la mano con uno strattone:
" TU NON CAPISCI!!!" Gridò, presa da una rabbia improvvisa. I suoi occhi sprizzavano scintille
"E' proprio perchè lo AMO che non lo voglio tra i piedi!!" Esclamò, spiazzando se stessa per prima con quell'affermazione.
"TU non sai cosa vuol dire stare con me...IO attiro i guai peggio di una calamita, sono sempre in mezzo a qualche casino e NON riesco a vivere diversamente..." Proseguì alterata, davanti allo sguardo sbigottito di Cedric; poi, come se tutto d'un tratto la foga l'avesse abbandonata, continuò con fiacchezza " Gourry è uno zuccone, e non gli è mai importato un accidente di trovarsi nelle situazioni più assurde. Quel cretino aveva giurato di proteggermi, e guarda cos'è successo...Per due volte non ci ha rimesso la pelle solo perchè gli Dei hanno guardato giù dal cielo...Ma adesso ha la possibilità di rimanere fuori dai guai senza rimpianti. Io so che se sapesse di..di noi, lui si sentirebbe nuovamente obbligato a seguirmi, solo perchè l'aveva promesso. Solo perchè è un maledetto testone. Ma io...Io NON potrei sopportare di vederlo morire di nuovo". Concluse infine, amareggiata.

Cedric, per una volta, rimase sinceramente spiazzato, e non riuscì a trovare nulla da ribattere; Guardò la scintillante superfice increspata del torrente senza fiatare.
Poi lentamente, senza guardarla, le sussurrò:
"Se vuoi piangere, non lo dirò a nessuno"
"Perchè accidente dovrei PIANGERE???!! Ti sei rincretinito?? Ti sembro tipo IO...Da piangere per queste idiozie...?" Esclamò Lina, guardando risoluta davanti a sè, mentre il vento sollevava le foglie secche, sulla riva del torrente.

Poi, dopo alcuni, sostenuti, secondi, appoggiò la fronte sulla spalla di Cedric, e lasciò che le lacrime che aveva a lungo trattenuto, le rigassero le guance.

Il ragazzo rimase impassibile, avvolgendole delicatamente un braccio intorno alle spalle, e mormorando lentamente:
"Sai Lina, ci vuole molto più coraggio a lasciare andare chi si ama, non il contrario..."
In fondo, parlava anche per se stesso.

Quattro ore più tardi, un urlo entusiasmato fece fuggire spaventati gli uccelli dai loro nidi sugli alberi:
"Imalg!!IMALG!!!!! Siamo arrivati!!" Esultò il sovrintendente, dalla cima del suo cavallo, mentre in lontananza si vedevano svettare le alte torri del palazzo, e la sua scorta aveva un bel da fare per evitare che, con tutto quell'agitarsi, cadesse da cavallo. Sarebbe stato poi un bel problema estrarlo dalla lamiera accartocciata!
Le guardie al ponte levatoio riservarono grandi inchini mentre passavano, in fila, il re:
"Vostra maestà! Bentornato!!"
La principessa Sofia:
"Principessa!! Che gioia rivedervi sana e salva!!"
Il sovrintendente:
"Sovrintendente...Già di ritorno?"
Gourry:
"Capitano!!! Siamo felici di riaverla tra di noi!!"
Lina:
"Ah...Di nuovo tu?"
La maga assunse un aria dignitosa, mentre le superava in groppa al suo cavallo:
"C'è qualche problema, rozzi villici? E' questo il rispetto che si porta ad una dama di siffatto lignaggio?" E nonostante l'alterigia dello sguardo, quando fu abbastanza vicina, mollò ad uno dei due una stivalata in pieno stomaco!
Gli zoccoli dei cavalli schioccavano contro alla pietra, mentre risalivano la struttura a chiocciola tra le mura, fino a sbucare nel cortile, dove vennero accolti dalle urla festose dei cortigiani, che riservarono loro il più caloroso dei benvenuti, estasiati di riavere il loro re sano e salvo, ed esultarono ancora di più quando questi, a gran voce annunciò l'imminente matrimonio della figlia, e dichiarò che i festeggiamenti sarebbero cominciati quella sera stessa.
Sofia, dopo essere scesa da cavallo, si affiancò alla maga, che stava lasciando le briglie del suo palafreno nelle mani di uno stalliere, che era intervenuto per aiutarla.
"Lina...Non avevo ancora avuto modo di parlarti oggi..." Cominciò la principessa, un po' affannata "Io volevo ringraziarti...Per quello che hai fatto per noi. Per TUTTO quello che hai fatto per noi. Io...Io non so quello che è successo dentro a quella torre...ma quando Gourry ha riaperto gli occhi...Oh Lina, tu non sai che paura ho avuto quando il suo respiro si è mozzato...Io..Io lo stringevo tra le braccia e ad un certo punto...Va beh, comunque volevo ringraziarti, perchè so che è tutto merito tuo..." E così dicendo le buttò le braccia al collo. La maga roteò gli occhi al cielo, soffocata dall'abbraccio della principessa, e gentilmente si discostò:
"Si-si...Ok...Ma non dimentichiamoci che qui nessuno lavora gratis!!"
"Oh...Di quello non ti devi preoccupare, il tuo compenso era già messo in conto, e sarà la prima cosa che mio padre provvederà a fare in giornata...Ma Lina, c'è ancora una cosa che devo chiederti...E non puoi dirmi di no!!!"
La maga ssunse un'espressione spaventata:
"Che altro c'è???!!"
"Ci sarai alla festa di questa sera??? Oh Lina...Dimmi di si!!!"
Lina cadde a terra con un tonfo sonoro. Un altro ridicolo ballo vestita da bomboniera era giusto quel che mancava alle sue disavventure!!
"Allora a stasera!!" La salutò festosa Sofia, correndo via.
La maga si grattò sfiduciata la testa, poi sospirando si voltò, e sorprese lo spadaccino, a qualche metro da lei, che parlava sorridendo con un gruppetto dei suoi soldati, che lo guardavano con adorante ammirazione.
Si, era quella la vita che voleva per lui. Una vita dignitosa, e non rocambolesca e pericolosamente pazza, come quella che avrebbe potuto avere con lei.
La maga gli voltò le spalle. Ok, adesso qualcosa di VERAMENTE importante a cui dedicarsi...Ovvero, riscuotere la grana!

Un'ora dopo Lina uscì dalla sala consigliare stringendo nella mano una borsa ben rigonfia. Ok, almeno di quello non aveva nulla di cui lamentarsi.
Fuori si cominciavano ad accendere le prime fiaccole, constatò dalle alte finestre, mentre attraversava il corridoio deserto, ma una volta raggiunta la base dello scalone che portava ai piani superiori, si bloccò. Che senso aveva raggiungere la stanza che le era stata assegnata?
In fondo la sua missione era finita, e il compenso se lo era intascato. Rimanere non avrebbe fatto altro che farle perdere tempo prezioso.
La ragazza indugiò, stringendo a sè il borsello tintinnante. Uffa, pensò, ma da quando era diventata così restìa a decidere il da farsi?? Non bastava il fatto che andandosene in quel momento si sarebbe evitata l'imbarazzante festa di quella sera??
Hum...Si, in effetti bastava, concluse Lina, prendendo la direzione opposta a quella della scala.
Una volta uscita nel cortile si infilò la borsa in una delle tasche magiche del mantello. Almeno quel che di magico possedeva, aveva mantenuto le sue caratteristiche, pensò, ancora all'oscuro del fatto che le sue potenzialità magiche fossero state ripristinate a sua insaputa. E mentre strisciava silenziosa lungo un muretto di siepe, si ritrovò improvvisamente faccia a faccia con Cedric:
"Cedric!!Dannazione, mi hai fatto prendere un colpo!!" Bisbigliò alterata, dopo averlo riconosciuto.
"Lina...Dimmi la verità...Te la stavi svignando?"
"E se anche fosse??"
Cedric la guardò a lungo:
"Perchè?" Chiese nuovamente.
Lina scosse la testa:
"Cedric...Ne abbiamo già parlato. E io sono un tipo di persona che quando prende una decisione, non torna mai indietro. Io non posso fermarmi...E' più forte di me, ho bisogno di viaggiare, mi spaventa tutto ciò che è statico e stabile...E non posso aspettare, nemmeno una sera di più...Ho bisogno di partire, adesso..."
Il ragazzo attese che lei avesse finito di parlare, poi sussurrò:
"Parto anchio"
"TU COSA????!!!"
"Shhh...Non urlare!! Ho detto che parto...Beh, non stasera...Devo fare presenza alla festa. Ma domani all'alba me ne andrò da Imalg...Qui non c'è più niente per me, non c'è più niente che mi possa tenere legato a questo regno. E forse, col tempo, dimenticherò...E poi dimentichi che in fondo, io sono sempre un grande studioso, il principe Chadrac di Amherantas!!"
Lina gli sorrise:
"Quello che tu sei...è un pazzo folgorato!! Ma...Grazie di tutto, Cedric...Davvero...Sei...Sei stato un amico"
Cedric le sorrise a sua volta:
" Grazie a te, Lina. Mi hai fatto capire che l'individualismo non paga, che è il gioco di squadra ad essere vincente, e questo, non lo dimenticherò..." Concluse serio.
La maga gli tirò una sonora pacca sulla spalla:
"Ah ci sei arrivato?? Non pensavo tu avessi tali capacità di apprendimento!!"
Cedric finse un'aria finta offesa, poi ridiventando serio, le si avvicinò all'orecchio, sussurrandole:
"Ah, Lina...Nel caso tu avessi intenzione di partire senza salutare Gabriev, rimanda i tuoi propositi...Sta arrivando" Concluse, indicando lo spadaccino che si avvicinava alle spalle della maga.
Gourry si avvicinò lentamente ai due, mentre nella mano stringeva le briglie del possente palafreno nero che stava riconducendo nelle scuderie:
"Che confabulate voi due?" chiese fiaccamente, lanciando una timida occhiata alla maga, la quale distolse immediatamente lo sguardo.
Cedric gli rivolse un'occhiata severa:
"Stavo salutando Lina che parte. Bene, allora buona fortuna...E, va beh, noi Gabriev ci vediamo stasera" Affermò con tono piatto, e dandogli le spalle, si avviò a lunghi passi verso il palazzo.
Lina e Gourry rimasero silenziosi, sotto al cielo purpureo del tramonto.
Poi lo spadaccino prese la parola, spezzando il silenzio carico di tensione che si era creato:
"Così...hai intenzione di partire stasera?"
"Si...Mi hanno appena pagato, e beh...Non ho motivi di trattenermi ancora..." Evitò di proposito il suo sguardo, mentre pronunciava quelle parole.
"Capisco..." Mormorò Gourry, giocherellando con le briglie del cavallo " Posso accompagnarti fino al ponte levatoio?"
"Certo..."

Il lungo mantello nero svolazzava seguendola ad ogni passo, mentre camminava al fianco di Gourry, lungo il corridoio in pietra che conduceva verso l'uscita della corte.
Le loro ombre si stagliavano lunghe, negli ultimi bagliori del tramonto. Per un ultima volta, fianco a fianco, pensò Lina. Ma sollevando la testa tentò di scacciare quell'immagine dalla mente. Si era creato un silenzio pesante tra loro due, entrambi trincerati dentro a sentimenti che non potevano esprimere, e lei quel silenzio lo voleva spezzare, perchè non era mai esistito tra di loro, e non avrebbe sopportato che quello fosse l'ultimo ricordo che aveva dello spadaccino.
"Allora Gourry...I tuoi servigi in questa missione sono stati così scadenti che ti hanno rievocato dalla capitaneria  assegnandoti il ruolo di stalliere??!"
Lo spadaccino si sforzò di sorridere:
"Avrebbero dovuto, visto che vi ho piantati sul più bello..." Mormorò amareggiato.
"Aaaah...Quanto sei noioso! Ancora con questa storia??"
Non erano ormai che a pochi passi dal ponte.
"Lina...L'ho capito che non hai intenzione di dirmi quello che è successo veramente. Ma questo non mi fa stare meglio...Io ti ho lasciato sul più bello, se fossi stato più forte...Se fossi stato più in gamba...Non avresti quella ferita sulla mano."
La ragazza si costrinse a guardarlo nei profondi occhi azzurri:
" Bazzecole, per una maga come me.." esclamò con spavalderia "Queste ferite, nel mio mestiere, sono all'ordine del giorno!"
Lo spadaccino distolse lo sguardo, guardando oltre il portone di ingresso:
"Ci sono ferite...Che non cicatrizzano tanto facilmente. Alcune non guariscono proprio mai..."
Lina si grattò la fronte:
"Si, va beh...Meno male che non è il mio caso!!" Esclamò, tirandogli una sonora pacca sulla spalla, e facendolo sbilanciare in avanti "Allora io ti saluto, Gourry...Stammi bene, eh?" E così dicendo si avviò verso il ponte.
Lo spadaccino rimase immobile, mentre il respiro pareva morirgli in gola...
Vederla andare via da lui, chissà perchè, faceva riaffiorare in lui sensazioni che lo tormentavano.

In quale dei suoi incubi più atroci Lina lo lasciava, senza dargli possibilità di replica?

In ogni caso, starsene lì impalato imbesuito non l'avrebbe di certo aiutato.
"LINA!" La richiamò, vedendola interrompere il bisticcio che aveva appena cominciato con le guardie all'ingresso, per volatrsi verso di lui con sguardo sorpreso.
Gourry le arrivò velocemente vicino, mentre gli occhi dei tre erano puntati con insistenza su di lui:
"Che c'è?" Chiese la maga, sollevando un sopracciglio, mentre staccava le mani dal colletto di una delle guardie.
Gourry rimase un attimo spiazzato, mentre la guardia lo guardava con sacro terrore:
"C-Capitano..." Biascicò, mezzo strozzato "Le giuro che nessuno di noi ha alzato un dito sulla signorina..."
"HA! Intendi forse che sarei stata IO a cominciare, brutto zotico??" Lo guardò minacciosa la maga, ributtandosi nella zuffa.
"LINA!" Gridò nuovamente lo spadaccino, il quale non era stato minimamente considerato.
"CHE ACCIDENTE VUOI GOURRY????! Non lo vedi che sono impegnata???"
"Lina io devo dirti una cosa...Una cosa molto importante..." Balbettò, mentre gli occhi della maga si sgranavano.
A quel punto lasciò perdere le guardie, e ridandosi un contegno, tossicchiando leggermente, trovò il coraggio di guardarlo negli occhi:
"Ho una certa fretta..." Mormorò, per non dare l'impressione che il suo cuore la stesse per abbandonare, mentre il ragazzo cercava parole, che tuttavia non volevano trovare il giusto ordine per essere espresse.
E improvvisamente, mentre ci provava disperatamente, dentro di lui si fece il vuoto.
"Lina..." mormorò, e l'unica cosa sensata che riuscì ad aggiungere fu " Visto che hai fretta, puoi tenere tu il cavallo..." Concluse, mollandole le briglie nelle mani.
Rimasero alcuni secondi a fissarsi in silenzio.
"Grazie" Balbettò la maga.
'Sono un idiota' Pensò lo spadaccino.
Sempre in silenzio la maga montò in sella, mentre l'animale sbuffava bonariamente, roteando la coda.
"Gourry...Sicuro che posso tenerlo io? Non ti faranno problemi se manca un cavallo?"
Lo spadaccino sollevò le spalle:
"Certo che lo puoi tenere...Se prometti di non mangiarlo." Aggiunse poi fiaccamente, in un tono che voleva sembrare scherzoso, ma che tradiva solo una profonda stanchezza.
"Beh...Dovrei avere abbastanza finanze per riuscire a risparmiarlo..." Ribattè la maga, nello stesso tono piatto.
In fondo erano ridicoli. Due persone che cercavano, nonostante tutto, un modo spiritoso di dirsi addio, sapendo che non c'era strappo più lacerante di quello.
Sapendo che quel dolore non sarebbe finito, una volta che uno dei due avrebbe voltato le spalle.
Gourry si affiancò al cavallo, e dal basso le lanciò un ultima occhiata. I suoi occhi riflettevano il rosso del tramonto:
"Promettimi solo...Che farai attenzione. Qualunque pazza cosa deciderai di fare...Fa attenzione Lina, perchè non è detto che non partirei per venire a tirarti fuori dai guai..."
La maga gli sorrise debolmente, e istintivamente allungò un braccio, sfiorandogli piano la guancia con la mano. E mentre lo faceva, sapeva che stava dicendo addio al ragazzo che credeva di averla salvata dalla zanna del drago, al ragazzo che le rubava sempre il cibo dal piatto, al ragazzo che era stato il suo punto fisso nel mondo; perchè lei che odiava tanto la stabilità, che aveva bisogno di muoversi in continuazione perchè rimanere ferma troppo a lungo la rendeva insoddisfatta e ansiosa, amava un uomo che era stabilità e certezza contemporaneamente, e che non l'aveva mai lasciata.
Fino a quel momento.
"Vedrai che non ne avrai il tempo, e piano piano...Ti scorderai di me..."Non seppe neanche perchè lo disse, forse per un sottile desiderio che quello che aveva appena affermato, Gourry lo contraddicesse fino all'ultima parola.
Ma lo spadaccino non parlò. Semplicemente prese la mano di Lina tra la sua, e sfilandole lentamente il guanto, ne percorse la cicatrice con il dito.
Poi posò le labbra sul suo palmo.
"Grazie Lina. Qualunque cosa voglia dire, grazie"
Lina si morse il labbro. E ritrasse velocemente la mano da quella dello spadaccino, rinfilandosi il guanto con aria indifferente:
"Ok, basta convenevoli. Gli addii sono una cosa estremamente SECCANTE. Mi raccomando Gourry, cerca di ricordarti tutto il discorso che dovrai fare davanti al prete domani...Ci si sposa una volta sola, non vorrai rovinare tutto, no?" L'aveva fatto apposta a nominare le nozze dello spadaccino, perchè se continuavano così avrebbe pianto di nuovo, e che il diavolo si portasse le sue lacrime se rovinava tutto con la fatica che aveva fatto fino a quel momento per mantenere un certo self control.
Ormai, non poteva più cavarsela con un semplice: 'viaggerò con te finchè non mi regalerai la spada di luce' per rimanere accanto a lui.

Le sue scuse erano finite. E anche il loro tempo insieme.

Lina prese un profondo respiro.
'Ricordati di me...' Ripetè piano, nella sua mente, sperando che almeno in un angolino della memoria dello spadaccino, lei sarebbe continuata a vivere, nonostante tutto.
Poi speronò il cavallo, e partì al galoppo, perdendosi nel fuoco del tramonto, mentre gli ultimi raggi di sole si spegnevano lentamente negli occhi del cavaliere.

Gourry rimase immobile. La mano ancora sospesa a mezz'aria, mentre l'oscurità avvolgeva ogni cosa attorno a lui.
Se ne era andata.
Ricordandogli che ognuno aveva il suo posto nel mondo, e che il suo, non era accanto a lei.
E allora perchè faceva così male?
E allora perchè tutto dentro di lui gridava che quello era un'errore colossale?
Che Lina era la sua libertà, la sua redenzione, la sua motivazione.
Che Lina era la sua vita, la sua felicità, il suo respiro.
Lo stesso respiro che adesso gli si era mozzato in gola, mentre stringeva i pugni con una tale intensità da farsi male.
Le lacrime sospese, nell'assoluta, totale, impotenza di fare o dire alcun che.
Se ne era andata.

Fu solo il lieve borbottio delle due guardie, che erano state ad osservare la scena con una certa apprensione, che lo riportarono alla realtà:
"Capitano...Tutto bene?" Si azzardò a chiedere un soldato.
"Uh...S-si..Si, tutto bene..." Mormorò lui, lanciando un'ultima occhiata all'orizzonte, prima di voltare le spalle al punto in cui la maga era sparita "Sarà meglio che mi sbrighi se non voglio fare tardi al ricevimento di questa sera..." Aggiunse poi automaticamente, nonostante quello fosse effettivamente l'ultimo dei suoi pensieri.
Le due guardie lo osservarono riprendere l'ingresso principale, come un ubriaco dopo una sbronza, e solo dopo che fu sparito dalla loro vista, una delle due si azzardò a sussurrare all'altra:
"Stregoneria. Non c'è altra spiegazione... Quella befana ha usato le sue arti diaboliche per fregare il cavallo al capitano...E guarda come l'ha ridotto!"


I suoi lunghi capelli biondi si muovevano mossi dal vento che quella sera aveva preso a soffiare impietoso, mentre, le braccia appoggiate alla fredda pietra del balcone, scrutava le stelle luminose che erano riapparse dopo che le nuvole nere si erano disperse con la brezza. Alle sue spalle, al di là dei vetri che lo separavano dalla sala reale, la festa procedeva tra musiche e balli, a ricordargli che il mondo non aveva mai smesso di girare, fuori dal vuoto che lui sentiva rimbombargli dentro.
Perchè non era semplice nostalgia, la sua. Non era qualcosa che  sarebbe passato col tempo, come forse chiunque avrebbe potuto consigliargli.
A quel punto non era nemmeno più tristezza. Era rabbia. Rabbia che non trovava un obbiettivo su cui concentrarsi, perchè Gourry SAPEVA che c'era qualcosa che gli sfuggiva, ma più si sforzava di capire perchè tutto dentro di lui sembrava suggerigli che Lina era molto di più di quel che aveva potuto sapere di lei in tre giorni appena, un innaturale vuoto catturava la sua mente. E non si trattava del vuoto che lui ben conosceva, non essendo proprio una cima nei ragionamenti e nei ricordi. No.
Era un vuoto diverso...Un vuoto che non era nemmeno più un vuoto, perchè il vuoto, in fondo, è già qualcosa.
No, quel che lui aveva dentro, era il nulla. Il nulla più totale.
Lo spadaccino sospirò, lasciando che la bianca nuvola del suo fiato condensato si perdesse nell'aria fredda della notte, e lanciò un'occhiata nella sala. Riusciva a scorgere il re che intratteneva conversazione con alcuni nobili feudatari, e il sovrintendente che, pensando di non essere visto, 'modificava' il suo punch con un'aggiustatina del suo speciale rimedio contro le cadute di tono, come gli aveva lui stesso spiegato in gran segreto una volta che l'aveva trovato chiuso in un armadio con una bottiglia di Sherry. Poi i suoi occhi si posarono su Sofia: era seduta sul trono a fianco di quello del padre, fasciata in una abito stupendo, i capelli raccolti in un elegante chignon.
Bellissima. Era l'unica cosa che si potesse pensare, vedendola in quel momento, lo spadaccino ne era consapevole.
Sofia era la donna che nemmeno nei suoi sogni aveva sperato di incontrare, quando da ragazzino, tra commilitoni, si parlava di certe cose.
Ma la principessa, non era solo bella. Era anche dolce e comprensiva, e aveva sempre il sorriso sulle labbra quando gli si rivolgeva.
Sofia gli leniva ogni dolore, sopendo in lui le passioni.
Tutto il contrario della maga, che era forse la persona più permalosa ed egocentrica che gli fosse mai capitato di incontrare.

Sofia con il suo atteggiamento, lo faceva sentire importante.
Ma Lina, adesso lo sapeva...Lina gli bruciava l'anima.

Gourry sorrise amaramente. In fondo, suo padre non c'era andato tanto lontano quando gli aveva pronosticato che lui, nella sua vita, non avrebbe fatto che errori.
E come aveva perduto la spada leggendaria, ora perdeva anche l'unica possibilità di essere felice, come gli suggeriva l'istinto.
Ma la parola che aveva dato, lo teneva inesorabilmente incatenato ai suoi obblighi.
Lo spadaccino si discostò dalla balconata, lanciando un ultimo, rassegnato sguardo alle stelle. Non sarebbe rientrato nella sala, sarebbe andato direttamente nelle proprie stanze. In fondo, aveva pur sempre una buona scusa, no? La giornata era stata pesante e lui avrebbe dovuto avere una giornata mica da ridere anche l'indomani, quindi era perfettamente giustificata la sua fuga da quella serata.

E comunque, a chi sarebbe importato della sua assenza? Pensò tranquillo lo spadaccino, mentre passando per l'esterno, si allontanava dall'atmosfera ilare della festa.
La principessa, intanto, sedeva con aria profondamente annoiata, la punta del mignolo tra le labbra e lo sguardo che guardava senza vedere la miriade di invitati che le passavano davanti. Un lieve e tirato sorriso era tutto quel che riusciva ad offrire a chi  le si fermava davanti per porgerle i propri auguri. Fino a che un volto conosciuto non entrò nel suo campo visivo:
" Non capisco cosa ci faccia qui da sola, signorina...Mi avevano detto che era lei l'anima di ogni festa di Imalg!" Le sussurrò Cedric, ed esibendosi in qualcosa che era sempre stato abbastanza restìo a fare, si inchinò elegantemente davanti a lei, baciandole la mano.
Sofia arrossì fino alla punta delle orecchie:
"C-Cedric...Cosa stai facendo??" Gli chiese, balbettando.
" Fingo di essere un gentiluomo, per una volta..." Le rispose lui, con una strizzata d'occhio " Vuoi assecondarmi? O forse dovrei dire...Mia principessa, sarebbe così gentile da assecondare un umile cavaliere...E concedergli l'onore di un ballo?" Mormorò poi, senza staccare gli occhi dai suoi.
La ragazza sorrise:
"Ma certo...Come potrebbe una donna rifiutare la proposta di un simile gentleman? Accetto volentieri, cavaliere..." E sempre sorridendogli, lasciò che l'attirasse in mezzo alla sala, posando lievemente la testa sulla sua spalla.
Cedric la strinse a sè:
"Sei felice?" Fu l'unica cosa che le chiese.
"Non dovrei esserlo?"
"Io mi auguro che tu lo sia...Perchè da domani tutto sarà diverso, e credo che l'ultimo momento per chiedersi certe cose, sia questo...Ma se tu sei felice, per me sarà meno difficile dirti addio..."
"Cedric..." Chise la ragazza, guardandolo con un misto di perplessità e paura "Ma di cosa stai parlando??"
"Oh, Sofia...Che te ne fai di un rompiscatole come me? Non la sentirai nemmeno la mia mancanza. Domani realizzerai il tuo sogno di sposare un principe azzurro...Sai, in fondo Gabriev l'ho rivalutato, in fondo mi sembra un tipo a posto..."
"Cedric...Non mi hai rispos..." Ma il ragazzo non le lasciò finire la frase, posandole un dito sulle labbra:
"Non vorremo metterci a litigare anche mentre fingiamo di essere finalmente adulti? Balla con me Sofia, e non pensarci..." E così dicendo la strinse con più forza, mentre la ragazza sentiva pizzicare leggermente gli angoli degli occhi.

Lo spadaccino camminò stancamente fino alla porta della propria stanza, e dopo averla aperta vi entrò, lasciando cadere a terra in malo modo la spada e il mantello. Poi, senza nemmeno prendersi la briga di accendere un lume, si lasciò cadere senza energie sull'enorme letto a baldacchino, coprendosi gli occhi con la mano.
Voleva solo dormire. Dormire e non pensare...Almeno fino al mattino successivo, quando avrebbe dovuto riorganizzare la sua vita...
Già.
ma improvvisamente, mentre tentava di spegnere i pensieri, il sottile frusciare delle tende si impose  leggero nell'immobile silenzio che regnava nella stanza.
Gourry serrò impercettibilmente i muscoli. Non era ancora intontito dal sonno al punto da non percepire di non essere solo nella stanza.
Lentamente, scostò la mano da sopra gli occhi, e lasciò che il suo sguardo si abituasse all'oscurità, leggermente rischiarata dal bagliore esterno della luna.
Fu allora che la scorse. Una figura seduta ai piedi del letto, le gambe accavallate, la mano appoggiata alle lenzuola, e lunghi capelli che le scendevano sulle spalle, insieme al mantello.
Lo spadaccino inizialmente si chiese se non stesse già sognando. Poi strabuzzò gli occhi e le sue labbra formularono la domanda prima che le parole avessero avuto modo di passare per il cervello:
"Lina?"
La figura rimase immobile alcuni secondi, poi con voce solenne rispose:
"Mai pensato ad una visita dall'oculista, spadaccino?"
Gourry non si soffermò troppo a chiedersi quale fosse il significato di quella parola che non aveva mai sentito. Il tono di quella voce gli era totalmente sconosciuto, e questo lo fece mettere sulla difensiva:
"Chi siete, signora?" Chiese, tirandosi a sedere, leggermente imbarazzato da quella improvvisa e inaspettata visita notturna...
"Luce" Borbottò la donna, e la stanza venne immediatamente illuminata a giorno, mettendone in evidenza la pelle bianchissima e i lunghi capelli dorati.
Lo spadaccino, osservandola bene, si grattò la zazzera, spaesato:
"Umh...lei non sarà qui per...Il mio addio al celibato, vero?"
LON guardò scettica lo spadaccino. Insomma, era già abbastanza notevole che lei avesse lasciato la sua postazione di potere per sistemare l'ennesima  corbelleria di quei due, che, da soli, le avevano causato più grane della guerra dell'avvento demoniaco...
" Si, come no...Un 'divino' addio al celibato..." Commentò tagliente, lisciandosi le grinze sui lunghi guanti neri " Comunque, dato che non ho tempo da perdere, Hiro, portami il documento" Aggiunse poi, in tono stanco ed indifferente, mentre il suo servitore, compariva dal nulla, trascinandosi dietro un enorme baule.
Lo spadaccino guardò stupito il piccolo essere che tirava a fatica quello che aveva tutta l'aria di essere un forziere fino ai piedi della sua padrona.
"Non ci sto capendo un accidente..." Sussurrò il biondo, sospettando di essere già al quarto sonno.
"Poco male, voi uomini vivete in modo talmente ottuso che raramente vi accorgete realmente di quello che succede attorno a voi..." Commentò acida LON, mentre, inforcati gli eleganti occhiali, sfogliava un fascicoletto che il servo aveva estratto dalla cassa "Ecco, tanto per cominciare, qui sta scritto che c'è stato un errore..." Rimbeccò il servitore, che le stava davanti torcendosi nervosamente le mani " LUI dovrebbe essere ancora il possessore della Gornova. POSSIBILE che io debba avere dei dipendenti tanto stolti???"
"Ma sua signoria suprema..." Biascicò la creatura " E' stato lui stessa a cederla, l'ha dimenticato?"
LON si sollevò gli occhiali dal naso, fissandolo seria:
" E siccome lui è un idiota, allora anche tutti quelli che collaborano con me hanno pensato bene di comportarsi da IDIOTI???"
"N-No..."
"Ridai la spada a questo cretino" Commentò stancamente, mentre la creatura tremando più di una foglia prendeva a frugare nuovamente nel forziere.
Gourry guardava allucinato la scena 'Eppure non ho bevuto nemmeno un goccio di vino..." Pensò sconsolato, mentre LON si voltava nuovamente verso di lui:
" Lina Inverse questa volta mi ha stufato. Quella testa calda pretende di fare sempre come più le piace, ma noi avevamo un accordo, e nell'accordo eri previsto anche tu! Quindi adesso firma qui, e non riaffrontiamo più la questione, per favore." Esclamò secca, porgendogli una penna ed un foglio di pergamena.
Lo spadaccino la osservò con aria sconvolta:
"Signora...Ma lei chi è? E cosa c'entra Lina?..."
LON lo fissò con i profondi occhi dorati:
"Mettiamola così...Io sono quella che ti da da vivere, spadaccino...Ma ci sono certe questioni, diciamo delicate, che mi hanno fatto scomodare più di una volta..E guarda un po', tutte le volte mi sono trovata a contrattare con la tua amica Inverse perchè a quanto pare lei non aveva che un solo desiderio...salvarti la vita. Tu concorderai che la cosa di per sè è già abbastanza SECCANTE così, per un Dio. Ma no, la ragazzina pensa addirittura di fregarmi! Perchè vedi, nel lavoro che ho in mente di assegnarle adesso, TU hai una parte fondamentale, TU e quella tua dannatissima spada che quei fessi dei miei collaboratori ti hanno confiscato senza che la cosa fosse stata richiesta..." sibilò, lanciando un'occhiata torva al servitore, immerso fino alla vita nel baule alla ricerca dell'arma perduta "Quindi è inutile che la signorina Inverse si ostini a fingere di non avere niente a che fare con te, nel suo stupido tentativo di salvarti la vita. Tu mi servi in prima linea nella scacchiera, spadaccino, quindi firma qui, e finiamola con questi tira e molla. Sono già stata anche TROPPO comprensiva con voi umani..." Concluse, infilando il foglio sotto al naso dello spadaccino, che non aveva capito una virgola del discorso:
"Io...Non credo di aver afferrato..." Mormorò incerto, prendendo tuttavia la penna e scarabocchiando una firma illeggibile, intimorito dai modi autoritari della donna.
LON, soddisfatta, riarrotolò il foglio, poi lanciò un'occhiata al servitore, che era entrato lui stesso nel baule per cercare meglio:
"Hiro, La stai forgiando quella spada o posso sperare di riaverla in tempi ragionevoli???"
La testa della creatura sbucò dal forziere:
"Emh...Mia signora...Qui non c'è nessuna spada..." Bofonchiò.
LON roteò gli occhi al cielo:
"Perchè..Perchè tutti a me gli assistenti  deficienti??!" Esclamò, mentre Hiro, appoggiato al bordo della cassa, teneva fiaccamente nella mano l'elsa senza lama di una spada "Quella cosa ti sembra, razza di citrullo?"
Il servo rimirò l'oggetto:
"Oh...Una...Una spada...rotta?" Si azzardò ad ipotizzare.
"Qui l'unica cosa rotta che ci sarà, sarà la tua testa" Sospirò la sua padrona, levandogli dalle mani l'elsa della Gornova, e lanciandola verso lo spadaccino, che con riflessi pronti la recuperò al volo.
"Quello che hai firmato spadaccino, è qualcosa da cui non potrai esentarti" esordì severa " In cambio però...Voglio farti un regalo..."
Lo spadaccino la guardò nuovamente senza capire, e piano piano si rese conto che la donna e il suo servitore si stavano lentamente dissolvendo, mentre la luce si affievoliva fino a scomparire.
E fu solo nella stanza buia e deserta, che le parole di LON gli arrivarono come un soffio all'orecchio:

"Gourry Gabriev, io.... Voglio regalarti un sogno..."

Poi le palpebre gli si fecero pesanti, e come un mantello nero, il sonno calò su di lui, trascinandolo in un abisso profondo, che pareva risucchiarlo, mentre lui non smetteva di cadere...Sempre più giù, sempre più giù...

Finchè non si trovò , improvvisamente, in quello che aveva tutta l'aria di essere un bosco, e mentre spaesato si guardava intorno, la vide...Una ragazza che correva veloce, inseguita dai briganti. Nella sua cinta sentiva chiaro il peso della spada che era stata l'onore della sua famiglia, e il motivo della sua vita da mercenario. Gourry, nel sogno, era ora attore e spettatore della sua vita, e fu per questo che sorrise, sapendo esattamente cosa avrebbe detto:

"Ok ragazzi, adesso basta." Esclamò, estraendo la spada dal fodero "Non è gentile attaccare una ragazza sola in così tanti"

La ragazzina guardava imbronciata verso di lui. Ma in fondo, quello che dei due avrebbe dovuto essere deluso, doveva essere lui...Non era che una bambina, perdinci! Però visto che c'era, decise di andare fino in fondo. Era pur sempre un cavaliere, dopotutto. E poi viaggiare da soli, non piaceva a nessuno, no?
"Io l'ho capito, sai? Tu hai bisogno di un amico!! Per questo ti accompagnerò fino ad Atlas City!! Il mio nome, è Gourry Gabriev!"
La ragazza lo guardò dubbiosa ancora qualche secondo, ma poi gli sorrise:

"E io, sono Lina Inverse!"

Lo spadaccino si tirò su di colpo nel letto, come chi riemerge dagli abissi dopo aver a lungo trattenuto il respiro, e si portò le mani alla fronte.
Dalla finestra, i pallidi raggi di sole del mattino gli illuminarono debolmente i lunghi ciuffi biondi che gli ricadevano scomposti sulle spalle, mentre una voce chiara e nitida dentro di lui gli sussurrava:
"Cretino, era a LEI che avevi PROMESSO di rimanere al suo fianco per tutta la vita"
Gourry rimase immobile alcuni secondi, tra le lenzuola ancora intatte ma spiegazzate del letto, su cui giaceva argentata e solenne la spada di luce, a ricordargli che quella notte, qualcuno aveva davvero cambiato il suo destino, in maniera irreversibile.
Lo spadaccino le lanciò una strana occhiata, sfiorandone lentamente l'elsa, mentre anche gli ultimi tasselli dello scomposto puzzle della sua vita tornavano al loro posto.
Poi, con un solo balzo, si lanciò giù dal letto, aprendo la maniglia e precipitandosi di corsa nel corrodoio.
'Sono un idiota, le ho anche lasciato il cavallo perchè fuggisse più veloce via da me!!'


Dai, visto che alla fine...Qualcosina l'ho modificatoXDD (Sennò chi aveva più il coraggio di farsi rivedere??! Sonia mi aspettava in stazione con un manganelloXDDD)



  
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