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Autore: SiAmOoRiGiNaLiXxImExDxD    30/06/2013    15 recensioni
La Trainers and Coordinators Academy è una scuola riservata ai migliori, all’élite, all’eccellenza.
Forse è proprio per questo che molti si dimenticano che gli studenti che la abitano sono solo dei ragazzi, non sono perfetti, commettono errori, cercano di essere all’altezza delle aspettative e non sempre ci riescono, hanno tanti difetti e devono ancora crescere.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: N, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Capitolo 3
 The first day!


“Secondo te ce la caveremo?” chiese la ragazza dai capelli color caramello al collega di fianco.
“Dobbiamo essere positivi, certo che ce la faremo” disse il moretto, la verità era che il povero Bill non aveva la minima idea di come rispondere all’amica. Erano fermi, immobili davanti alla porta d’ingresso, ancora non osavano entrare.
Per Daisy e Bill era il primo anno alla T.C. Academy, ma non come alunni bensì come professori, però erano quasi sicuri di essere più intimiditi loro dei ragazzini di prima.
Si scambiarono un’occhiata che sembrava dire “siamo sulla stessa barca, facciamoci coraggio” e dopo vari respiri profondi entrarono.

Il week end passò in fretta e i ragazzi si ritrovarono catapultati in classe.
Alla porta della prima si affacciava qualche ragazzo delle classi superiori per augurare buona fortuna o semplicemente per curiosità. Le giovani matricole in questi due giorni avevano avuto modo di cominciare a fare conoscenza. Eccetto due, un ragazzo e una ragazza, che non si erano fatti vedere in giro sicuri di avere tempo per interagire con i compagni. Questi entrarono in classe poco prima del suono della campanella con aria indagatrice e stranamente fiera per dei ragazzi di prima che di solito se ne stavano impacciati ai loro posti o a dondolare per l’aula. Essendo gli ultimi gli toccò il posto davanti alla cattedra.
Si unirono al gruppetto che si era formato al centro della classe, non fecero neppure in tempo a presentarsi che due professori entrarono a passo deciso nella classe.
“Buongiorno ragazzi! Tutti a posto, prego.” disse l'uomo dai capelli di un rosso bordeaux e all’istante i ragazzi si sparpagliarono veloci e si sedettero ai loro posti. Il giovane uomo riprese “Ci presentiamo. Noi siamo i vostri professori di Storia e Mitologia. Io sono Lance”
“E io sono Sandra” seguì a ruota la donna con i capelli turchini legati in una coda.
I ragazzi erano tutti con l'attenzione al massimo, gli sguardi puntati sue due strani personaggi che erano entrati.
Sandra fece qualche passo avanti e si posizionò davanti a Lance “Ora tacca a voi presentarvi, leggerò i vostri nomi e mi direte da dove venite e cosa avete scelto fra allenatore e coordinatore, ok?” disse con un tono che voleva risultare eccitato ma usciva vagamente apatico. Lanciò un’occhiata al collega per vedere se era pronto a segnare i nomi nel registro personale degli insegnanti.
“Alyson”
La ragazzina si alzò in piedi “Vengo da Solarosa, nella regione di Hoenn. Mi sono iscritta come coordinatrice” dopo di che si rimise a sedere.
“Brendan”
“Sono di Albanova, Hoenn, iscritto come allenatore”
“Francesco”
“Da Cuoripoli, Sinnoh, ho scelto di fare il coordinatore”
“Giulia”
“La mia regione è Unima e mi sono iscritta come allenatrice”
“Iris”
“Anche io come Giulia, vengo da Boreduopoli”
“Lino”
“Sono di Petalipoli, della regione di Hoenn, farò l'allenatore”
“Lucinda”
“Duefoglie, Sinnoh, farò la coordinatrice”
“Madeline”
“Vengo da Verdeazzurropoli nella regione di Hoenn, ho scelto di fare la coordinatrice”
“Marzia”
“Sono di Rupepoli, Sinnoh, iscritta come allenatrice”
“Raffaello”
“ Provengo da Azalina, Johto, segnato come allenatore”
“Selvaggia”
Si alzò in piedi la ragazza che era entrata per ultima, guardò dritto negli occhi della professoressa Sandra e rispose “Aranciopoli, Kanto, diventerò allenatrice”
“William”
“Come lei, con la differenza che farò il coordinatore”
Sandra si soffermò sui cognomi dei due ragazzi “Headstrong... dunque siete gemelli, interessante” commentò alzando le sopracciglia azzurre.
Guardò i due ragazzi seduti in prima fila e si diede della stupida per non essersi accorta prima della somiglianza. Avevano entrambi i capelli castani, il ragazzo di una tonalità leggermente più scura rispetto alla sorella che aveva un'acconciatura strana, i capelli sotto erano più lunghi rispetto a quelli sopra tagliati tipo a caschetto. Anche i lineamenti del viso erano molto simili. Due tipi veramente interessanti, con gli occhi scuri che lasciavano intravedere tutta la loro determinazione.
 “Bene. Finiamo con Vera”
“Ehm, sì. Vengo da Petalipoli, nella regione di Hoenn e mi sono iscritta come coordinatrice”
“L'appello è finito, Lance lascio a te la parola”. L'uomo si alzò dalla sedia, si passò una mano fra i capelli rossicci e iniziò a camminare lentamente per la stanza. Gli alunni lo seguivano attenti con lo sguardo, erano un po' più rilassati rispetto a quando i due professori erano entrati, ma la tensione non era ancora svanita.
“Allora ragazzi, oggi non farete niente di particolare, e ritenetevi fortunati perché c'è chi sta peggio. Conoscerete i professori che vi seguiranno, ma ora ascoltate quello che ho da dirvi. Orecchie a me, giovanotti.” Lance percorreva il perimetro dell'aula a passi lenti e lunghi, una mano in tasca e l'altra a tenere il meno. Voleva fare una bella introduzione all'argomento che stava per affrontare e che riguardava gli alunni. “Dunque, come ben sapete questa è la miglior scuola che forma validi e bravi allenatori e coordinatori. Oltre a questo però, si preoccupa anche degli interessi di voi ragazzi. Per permettere ciò abbiamo creato dei club dove potrete liberare il vostro spirito. Partecipare ai club ovviamente è consentito solo quando le lezioni sono finite. Ci sono club sportivi, divisi in base alle varie discipline; ma anche altri tipi di club come quello di musica, arte o di attività extracurricolari e non. Il resto delle informazioni le potrete chiedere alla signorina Gertrude (la segretaria) oppure guardare in bacheca la lista delle attività e rivolgervi direttamente al professore che se ne occupa.”
Appena finito il suo discorso bussarono alla porta.
“Sì?” fecero in coro i due insegnanti. La porta si spalancò e comparve sulla soglia un tizio moro dal fisico alto e slanciato. Lance guardò il ragazzo. “Dimmi Damien”
“Prof, come l'anno scorso, vero?”. Sandra guardò i due interrogativa.
“Sì, conosci le regole”
“Sì” e il giovane uscì.
“Le regole di che?” chiese Sandra al collega un po' confusa.
“Lezioni private” Lance evitò di guardarla negli occhi, si conoscevano abbastanza bene da capire quando l'altro nascondeva qualcosa.
“Lezioni private? E di che cosa?” La donna dai capelli turchini era sempre più sospettosa, quello lì non gliela diceva giusta.
“Sandra, te lo spiego quando sei più grande” fece Lance sarcastico “cugina” aggiunse in un sussurro, così che potesse udirlo solo lei.
 La campanella suonò la fine dell'ora. I due professori uscirono salutando i ragazzi che erano rimasti ad ascoltare senza capire il corto scambio di battute fra i due.
Lance si affrettò per il corridoio con la docente che cercava di raggiungerlo “Ehi, quelle lezioni private. Voglio chiarimenti ora!” gli urlò dietro, ma senza ottenere risposta.

Ai ragazzi di seconda non occorreva presentarsi ai professori  ne ai compagni, i ricordi legati agli altri ragazzi e agli insegnanti risalivano all’anno precedente. Dove, tutti impauriti e nervosi, si erano scambiati occhiate curiose e indagatrici. Adesso si guardavano in faccia con una curiosità diversa, più per controllare se ci fossero ancora le vecchie conoscenze o se magari ci fosse qualche nuovo arrivato.
Dimitri scivolò un classe senza farsi notare, non era un tipo socievole, o meglio: era troppo timido per socializzare e ogni volta sceglieva di soffrire la solitudine piuttosto che provare a fare amicizia con qualcuno. Il suo aspetto non aiutava di certo, capelli scuri con ciuffetto che oltre a farlo sembrare un emo gli copriva quasi metà viso, due occhi grigi, freddi e un’espressione che sembrava sempre imbronciata o addirittura arrabbiata. Attraversò la classe e nessuno lo notò, nessuno lo salutò o lo fermò per scambiare due chiacchiere. Si avviò in silenzio su uno degli ultimi banchi, scelse quello accanto alla finestra e si sedette, calmo come suo solito.
La classe era quasi al completo, ma il professore non si era ancora visto così i ragazzi se ne stavano a gruppetti, chi seduto al banco, chi sul banco, chi in piedi o accostato al muro. Le ragazze parlavano fitto spettegolando di chissà cosa, i ragazzi per lo più ridevano e si salutavano appioppandosi nomignoli spesso non proprio lusinghieri.
La porta si aprì e tutti si misero sull’attenti, aspettandosi l’entrata del professore. Ma così non fu.
Il primo ad entrare fu un ragazzo robusto, con capelli castani e due occhi così profondi che avresti potuto nuotarci dentro. Salutò i compagni con un cenno della mano, molti ricambiarono, buona parte solo per cortesia visto che non erano tante le amicizie che il ragazzo aveva stretto lo scorzo anno. Nicolas Black era solitario, non ai livelli del sopracitato Dimitri, la sostanziale differenza era che il primo da solo stava bene mentre il secondo erano anni che desiderava ardentemente farsi degli amici ma non ci era mai riuscito. Comunque, avevano entrambi caratteri un po’ complicati, Nicolas era solitamente cordiale con tutti, e non negava a nessuno una parola gentile, certe volte però diventava nevrotico ed era difficile da trattare, altre invece si chiudeva nell’aula di musica a suonare il suo flauto e non usciva per ore intere. 
Il castano andò dritto verso gli armadietti e lì ripose la custodia con il suo strumento, poi una volta chiuse le ante con cura adocchiò un banco che non fosse nella prima fila e ci si accomodò.
La seconda a varcare la porta dopo neanche un minuto fu una bella ragazza dai capelli azzurri, teneva in una mano un fascicolo di fogli e nell’altra una scatola di cartone di medie dimensioni. Si avvicinò decisa alla cattedra e attirò l’attenzione dei presenti con un colpetto di tosse tanto finto quanto aggraziato.
Tutti si voltarono verso di lei, chi più curioso, chi più irritato e chi se ne infischiava. Nella prima categoria rientravano ragazzi come Nicolas, Akahito benché fosse stato costretto a riemergere dai suoi pensieri, Azuma che non aveva di meglio da fare, Feraligatr e Lyra che erano sempre attente alle novità o Carlotta che non si sapeva se ascoltasse perché le interessava o per cortesia. Nella seconda invece c’erano Corinne che provava uno strano tipo di astio misto a rivalità nei confronti della ragazza alla cattedra, Chiara che era stata costretta ad interrompere la sua conversazione insieme a Nina e Elizaveta che per motivi suoi non sopportava la tipa dai capelli turchini. Infine i menefreghisti: Clarence, o meglio conosciuto come Niko, se ne stava tranquillo con i piedi sul banco e un sorriso stampato in faccia, cosa gli girasse in quella testolina capelluta era un mistero, Dimitri apatico come sempre, Barry il biondino iperattivo e il suo pigrissimo amico Lucas.
Adesso che aveva addosso gli occhi di tutti (o almeno della maggioranza) della classe Umi appoggiò la scatola sulla cattedra, si accomodò la cravatta scura della divisa, poi con professionalità invidiabile cominciò a leggere i fogli che teneva in mano.
“Vi ricordo che nei prossimi giorno dobbiamo eleggere due rappresentanti di classe” ci furono sbuffi e bisbigli ma cessarono in fretta “Qualcuno si candida? Oltre a me ovviamente” concluse, prendendo un gesso per scrivere il proprio nome alla lavagna.
Le doti più ricercate in un buon rappresentante erano sicurezza, fiducia in se stessi, affidabilità, maturità e altruismo (e magari anche un pizzico di masochismo e voglia di mettersi in mostra).
Proprio quest’ultima dote fece alzare la mano a Corinne, Elizaveta lo fece per non darla vinta alle due principessine, Feraligatr già pensava ai privilegi che avrebbe portato essere rappresentante, Lyra perché pensava che sarebbe stato divertente, Niko e Berry quasi per scherzo e Nicolas per sbaglio. Lui si stava solo grattando i capelli.
Qualsiasi fosse il loro motivo ormai erano in ballo, e dovevano ballare.

L'inizio della giornata in terza fu abbastanza movimentato. Al suonare della campanella entrò preciso come sempre il prof. Rowan, un vecchio munito di un paio di baffoni bianchi e l'aria severa.
La sua materia rappresentava l'incubo di molti alunni: la matematica!
Con sé portò anche due novità.
“Ragazzi, da quest'anno c'è un nuovo studente” e si fece affiancare da un ragazzo alto che faceva scorrere i curiosi occhi verdi fra le file dei banchi, guardando quelli che sarebbero stati da quel momento i suoi nuovi compagni.
“Lui è Christopher Jeremia Willsock” l'uomo appoggiò una mano sulla spalla del ragazzo, mentre con gli occhi grandi e furbi guardava la classe.
Molti erano quelli interessati al nuovo arrivato, alcuni di loro come Den e Konor avevano già avuto di conoscerlo. Ethan ci aveva scambiato due chiacchiere e Black l'aveva visto di sfuggita.
La maggior parte delle ragazze lo guardavano interessate e cercavano di capire che tipo potesse essere. Selica si attorcigliava i riccioli e cercava di immaginarlo in qualche situazione, Mana dal canto suo aveva in programma di farselo amico.
“Prego ragazzo, puoi sederti” disse Rowan.
L'unico posto libero era vicino ad un ragazzo dalla capigliatura rossa. Silver, lo scorbutico e scontroso della classe che si era sistemato come suo solito vicino alla finestra. Quando Christopher si sedette borbottò un “Non invadere i miei spazi” evitando di guardare il nuovo vicino.
Il vecchio alla cattedra si sfregava le mani con un sorriso sinistro sulla faccia, pronto a mostrare cosa aveva in serbo. Aprì la valigetta che portava sempre con sé e tirò fuori una pila di fogli.
“Anche se oggi è il primo giorno, non pensate di sfuggirmi... COMPITO! Così vediamo cosa vi ricordate”
Calò un silenzio di tomba, nessuno osava protestare, al massimo qualche sussurro dall’immaginabile contenuto.

“Ascoltatemi, lavativi” proruppe Seraphìne entrando in classe come una furia “Quest’anno tocca a noi organizzare la festa di halloween, quella di natale, il ballo di primavera e pure la cerimonia di fine anno! E la quinta è così terrorizzata dal pensiero dell’esame che non ci aiuterà” si soffiò il ciuffetto bruno via dalla faccia.
Reiko e Misaki la guardarono interessate, Lyra si svegliò dal suo torpore e spostò i suoi occhi azzurri sulla ragazza al centro della stanza e Blue si alzò strillando di gioia e saltellò incontrò a Seraphìne per avere maggiori dettagli.
L’organizzazione degli eventi scolastici erano assegnati alla quarta e alla quinta, ma potevano chiedere anche la partecipazione dei ragazzi di terza (questa opzione era usata più per raccattare schiavetti).
Zeina si voltò dall’altra parte, completamente disinteressata. Lo stesso fecero Misty e il settanta percento dei maschi della quarta.
Philiph fece finta di non esistere,  Harry si rese invisibile, Green finse di essere una pianta e Ikuto sparì per davvero.
Shane invece voleva fare colpo su qualche ragazza e con il suo solito sorriso affabile e scintillante disse “Puoi contare su di me, Phìnne. Questo ragazzone è al tuo servizio” E si batté un pugno sul petto muscoloso.
“Grazie biondino, conto su di te allora” fece un mezzo sorriso e si scrisse il nome sulla mano.
“Ma che bravo zerbino” Ironizzò Damien dandogli una pacca sulla spalla. La faccia del biondo si pietrificò e con movenze quasi robotiche afferrò il polso dell’altro e lo tolse dalla sua schiena. Ovviamente lo fece senza alcuna gentilezza, stritolando malamente il braccio del malcapitato.
Quei due non erano amici, in effetti si odiavano profondamente da anni. Shane provava un odio incondizionato verso i ragazzi viziati, figli di papà, egocentrici o che si davano troppo arie, per farla breve tutti quelli come Dami.
Mentre l’altro non poteva fare a meno di stuzzicare il biondo per qualsiasi cosa, anche per la più insulsa, e questo gli faceva sicuramente guadagnare punti in coraggio (e parallelamente in stupidità) dato che Shane era un ragazzone muscoloso alto quasi due metri.
“Falla finita Coso, almeno lui è gentile, mica come voialtri scansafatiche” Seraphine sbuffò stizzita “Ora, se non c’è nessun’altro disposto a dare una mano, posso sempre chiedere in quinta o assumere degli schiavetti in terza”
Si alzarono le mani di Blue, Reiko, Misaki, Lyra e non senza sorpresa: Brock.
“Bene, mi segno anche i vostri nomi. Molte grazie”

“Ragazzi, ragazzi! Dobbiamo discutere della gita in campagna!” Esultò Gardenia, quasi svegliandosi.
Erika la guardò eccitata, ma senza mostrarlo troppo, esattamente come si conveniva a una ragazza come lei.
“Ma, è solo il primo giorno, c’è tempo…” Commentò Spighetto, interpretando il pensiero di quasi tutti i presenti, e i suoi due fratelli annuirono all’unisono.
“E invece dovreste sapere che la gita si fa sempre a settembre, o al massimo i primi di ottobre, poi comincia a fare freddo.” Protestò la ragazza.
Come risposta ci furono mugolii, sbuffi e sillabe insensate, conosciuta anche come sinfonia evasiva. Nessuno voleva sentirne parlare, almeno per ora, nelle prossime settimane però avrebbero dovuto tornare per forza sull’argomento.

“Dimmi  Valerio, sei riuscito a risolvere il problema del dormitorio?” Chiese Angelo, seduto su un banco a gambe incrociate
“Sì, alla fine si è scoperto che c’era stato un errore nello smistamento, anche una ragazza era stata messa nel dormitorio sbagliato. È stato più facile di quanto credessi, salvo per il bidello…” Valerio non voleva spiegare la storia del bidello scorbutico, ma forse non ce n’era bisogno, perché conoscendo il signor Ian e la faccia rossa di Vale, era sicuramente stata una sfuriata coi fiocchi.

Rocco Petri camminava tranquillo per i corridoi dell’immenso istituto, salutando di tanto in tanto qualcuno degli studenti più grandi. Era uno dei professori più giovani ed era entusiasta del suo lavoro.
“Rocco!!” urlò una voce mentre due mani gli si abbattevano sulla schiena facendolo saltare per lo spavento con un urletto poco virile. Si voltò, bianco come un cadavere appena in tempo per vedere il suo collega Adriano piegato in due dal ridere. Ebbe l’improvvisa voglia di strangolarlo e decise di assecondare questo istinto.
“Questa me la paghi” gli si avvicinò a grandi falcate ma l’altro capì le sue intenzioni e iniziò a correre prima che potesse raggiungerlo.
Era bello vedere come due professori avessero ancora voglia di giocare come dei ragazzini. Metteva di buon umore…



What happened in the High:
Fanno la loro apparizione alcuni dei professori, in prima si fanno le classiche presentazioni di inizio anno e Lance introduce i club, in seconda si devono eleggere i due rappresentanti di classe (li sorteggeremo mettendo i nomi in un cappello ._.), in terza si parte subito alla grande con un bel compito di matematica, in quarta la dolce (???) Phìnne schiavizza i compagni per farsi aiutare con gli eventi scolastici ma con scarso successo, in quinta Gardenia ci parla di una gita in campagna che si terrà prima dell'inizio di ottobre, viene rivelato il nome del bidello scoglionato del precedente capitolo e pure del ragazzo con i capelli blu.
E, molto importante, sono stati presentati gli ultimi personaggi. Adesso le iscrizioni sono ufficialmente chiuse, almeno fino a nuovo ordine.

Piccole Spiegazioni La storia è nel contesto del videogioco, più o meno, quindi non c'è Ash ma Red, niente Gary e neppure Paul (che mi mancherà) ecc...
Ci tengo a precisare che Green non è la ragazza ma il maschio, quello che nell'anime è Gary Oak, il nuovo capopalestra di Smeraldopoli. Blue invece è la player femminile di rosso fuoco e verde foglia.
Ethan sarebbe Armonio, non l'ho chiamato Gold perché evoca troppi ricordi di pokespe. 
Gli eventi descritti sono precedenti a quelli di bianco e nero 2.
Daisy è la nipote del professor Oak e mi sono ispirata al manga per l'amicizia con Bill (lui è quello del pc, se qualcuno se lo stesse chiedendo)

Note autrici:
Per prima cosa vorremo avvisarvi che per buona parte del mese di luglio l'unica a lavorare al prossimo capitolo sarà Vongola, perché Scolopendra andrà un vacanza. In compenso però abbiamo già preparato alcune tracce per i capitoli a venire. La lunghezza sarà più o meno questa o al massimo come il precedente, vi piace?
E sul blog sono stati pubblicate le immagini delle divise (solo la versione estiva, però).
- Altra cosa, abbiamo anche formato alcune coppie di OC, non le pubblicheremo qui ma se volete saperne un po' di più e discuterne con noi (anzi con Vongola) potete scriverci un messaggio.
- Parliamo dei club, potete iscrivere i vostri personaggi a più di un club, lascio a vostra discezione il numero, ma ovviamente fate in modo che non siano troppi o ci saranno problemi di logica e tempo a livello della trama. I Club sono:
Quelli sportivi sono ovviamente diversi sport ovvero: calcio, pallavolo, rugby, basket, volo, lotta corpo a corpo, cheerleading, nuoto, atletica leggera (le varie disipline..) e danza.
Ma anche altri che con lo sport non hanno a che fare tipo: musica, arte, cucina, giardinaggio, fotografia, informatica, lettura, cinema e cucito. 
- Ci servono le mosse dei Pokémon dei vostri oc, scegliete voi se scriverle nella recensione o in un messaggio (magari nell'oggetto scrivete il nome del personaggio).
Grazie tutti.

Dimitri Yakovic and Shane O’Ryan belong to Tallulahs

Nicolas Black belongs  to  Yandere Nick

Lyra Mizuhako belongs to Phantom 94

Selica Aleari-Sheridan belongs to Dragonflame

Selvaggia and William Headstong belong to Nudibranchia
  
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