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Autore: CherryBlossomHime97    30/06/2013    6 recensioni
È tempo di SasuSaku! Questa storia è una raccolta di fic tutte inspirate a delicati momenti di convivenza tra l'ultimo del suo Clan e la giovane Kunoichi. Leggere, dai toni soffici e romantici in perfetto stile Uchiha per vivere insieme a loro tutto ciò che un amore così difficile può offrire.
Dal 1* Capitolo:
- Ti prego possiamo tenerlo?-
-Assolutamente no-
- Ma è così carino! Come puoi avere il coraggio di lasciarlo fuori ad una strada?-
- Mi chiedo come faccio ad avere la pazienza a non lasciare fuori te ad una strada!- Ma Sasuke si rese conto che l’ultima frase gli sarebbe costata caro quando vide gli occhi di Sakura spalancarsi offesi. Probabilmente l’avrebbe mandato a dormire sul divano per un bel po’. Vivere con quella donna era una vera fregatura, non erano sposati eppure era lui, il padrone di casa , a dover dormire sul divano quando lei aveva qualche motivo per essere arrabbiata.
** è gradita una recensione, per sapere cosa ne pensate :D
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Convivere per Sopravvivere Insieme. 


    
Il Suono dei nostri Sentimenti.


-Sei sicura che abbiamo preso il sentiero giusto?-
-Si-
-Stiamo passando davanti a questo faggio, di nuovo-
- È segnato così sulla mappa-
-Tsk!-
-Mi stai deconcentrando, Sas’ke!- sbuffò Sakura, gli occhi fissi sulla cartina. Non riusciva proprio a capire perché non sentissero, neppure minimamente, il rumore dell’acqua. Eppure le Cascate Mizu dovevano essere proprio lì.

-Sapevo che era una cattiva idea- borbottò Sasuke poco dopo, e Sakura pensò seriamente che il suo obbiettivo era farle perdere i suoi poveri nervi.
-Per me invece è un ‘ottima idea. Sono sicura che sono qui, queste maledette Cascate, si stanno solo nascondendo per farmi infuriare- Inoltre- continuò - Temari ha detto che sono un vero spettacolo e noi non possiamo perdercele!-.
-Dai qua!- L’Uchiha strappò la cartina delle mani della rosa. Cartina disegnata da Temari.
-Questa roccia non l’ho ancora vista-
-Quale roccia?- chiese la donna, fermandosi a guardare il punto della cartina che indicava Sasuke, dove c’era un piccolo scarabocchio marrone.  –Ma questa non è una roccia Sas’ke, non vedi? Si capisce benissimo che è un tronco d’albero. La abbiamo superato pochi minuti fa!-
-Un albero? Non è un albero Sakura, è una roccia! -
- Ma…-
-Ecco perché non troviamo queste maledette cascate, tu stai decifrando questi disegni nel modo sbagliato, fraintendi tutti i punti di riferimento!- urlò quasi l’uomo. Seguire Sakura era stata una pessima idea.

L’Haruno si ritrovò a strabuzzare gli occhi. Effettivamente quella macchia marrone sarebbe potuta essere tanto un albero quanto una roccia. E a pensarci bene un’altra macchia scura, disegnata poco prima, che lei aveva scambiato per un fosso, sarebbe potuta benissimo essere un sasso, una caverna, o un cane a tre teste.

-Non le troveremo mai- era rassegnato  –Torniamo a casa, Sakura-.
-Assolutamente no, non sono arrivata fin qui per…-
-Ma se non sai neppure dove è qui!-
La donna lo guardò decisamente male. Era una bellissima domenica di Maggio, nessuna missione, niente ospedale, desiderava solo fare qualcosa di nuovo con lui.
Sasuke la fissava irato mentre contemplava l’idea di abbandonarla li è tornare a casa. Era una bellissima domenica di Maggio, nessun dobe, niente Katon, desiderava solo stare in pace a Villa Uchiha con lei.

-Io continuo da questa parte, andando verso nord le troverò-
-Sembri decisa ad andare da sola-
-Nei tuoi occhi vedo benissimo che non vuoi accompagnarmi-
-Umhp- evidentemente Sasuke aveva finito le sue parole per quel giorno.
Sakura sbuffò pesantemente prima di voltargli le spalle e di procedere per conto suo.
-Sei noiosa- proferì lui, arrendendosi, e seguendola lentamente.

Accelerarono il passo, affidandosi completamente ai loro sensi. Dovevano cercare di captare il minimo sgocciolio per trovare le Cascate. Dopo, circa mezz’ora di corsa alle cieca, una serie di imprecazioni non del tutto definite pronunciate dall’ultimo Uchiha e pugni della donna lanciati qua e là tanto per scaricare la rabbia, Sakura capì che probabilmente quelle Cascate avrebbero potuto trovarsi anche dall’altra parte del Paese del Fuoco se fosse stato per la sua mappa. Si fermò di scatto, fermandosi a mezz’aria su un grosso tronco dall’albero, lo sguardo vacuo consapevole di aver perso. Sasuke si fermò affianco a lei, sedendovi accanto.
-Che succede?- chiese, la voce bassa.
-Avevi ragione tu- rispose sconsolata.
-Te ne meravigli?-
La donna assunse un’espressione imbronciata.
Era davvero bella, pensò. Ma ovviamente non glielo disse.
- Ci tenevo tanto –
-Perché?-
Sakura arrossì, sentendosi proprio come una bambina –C’è una specie di leggenda..- iniziò a dire, ma poi si fermò, convinta che una cosa così sdolcinata avrebbe superato di troppo il limite di sopportazione dell’Uchiha.
-Dici-
Si sentiva colpevole per non averglielo detto prima, ma si arrese al suo ordine –Si racconta chi va alla Cascate Mizu con chi ama, riuscirà a farsi amare a sua volta-

Sasuke non tradì nessuna emozione di sorpresa, quasi si aspettasse una cosa del genere. Poi la guardò serio comprendendo il vero significato di quella frase. Sakura non era sicura dei suoi sentimenti. Effettivamente lui non si era mai preso la briga di esporglieli direttamente, anzi non osava neppure immaginarlo. Eppure ormai pensava che lei lo avesse capito.
- È inutile che ci andiamo allora- si limitò a dire specchiandosi in quelle iridi verdi.

“Io già ti amo”. Ma questo fu un sussurro che Sakura Haruno era convinta di essersi soltanto immaginata.

 

 
Sempre gli stessi Desideri Oscuri.

Sakura stava allegramente smanettando in cucina cercando di preparare qualcosa di commestibile, almeno per una volta. In fondo era un giorno speciale, anche se era sicurissima esserlo solo per lei. Oggi, 30 Giugno erano esattamente 2 anni da quando lei si era trasferita dall’Uchiha ed avevano dato vita al loro complesso rapporto, fatto più di sguardi silenziosi che di parole. Ad ogni modo, anche se Sasuke aveva l’aria, ed in effetti era proprio così, di non sapere neppure che giorno fosse, lei continuava a tentare di cucinare l’insalata di pomodori migliore della sua vita.

Sasuke inarcò un sopracciglio quando si rese conto in che stato pietoso si trovava la cucina.
- Sakura ti ricordi la promessa che mi hai fatto? Quella di non impegnarti in cucina per la salvezza di questa casa?-
-Ma oggi è un giorno importante Sas’ke! -
-Sarebbe?-
-Se non lo sai, non sarò di certo a dirtelo io per adesso- la donna fece spallucce. –Prova ad indovinare, sono sicura che dentro di te lo sai!-

L’ultimo Uchiha era estremamente sospettoso.  Si guardava circospetto attorno, alla ricerca di un minimo indizio. Il suo piatto preferito sul tavolo e la distruzione della cucina potevano indicare solamente due cose : o era qualche giorno stupido come qualche compleanno o anniversario o Sakura voleva dargli una notizia importante. Decise di optare per la seconda perché era solo il 30 Giugno, e lui e Sakura non avevano mai avuto una vera e propria dichiarazione, e quindi un anniversario.

- È successo qualcosa all’ospedale?-
- No –
- Konoha è sotto attacco?-
- No!-
- Naruto è misteriosamente sparito?-
-No! Sas’ke come puoi pensare che ci sarebbe da festeggiare in un- ma Sakura si interuppe non appena notò il sorriso luciferino del compagno. Era comunque decisa a trattenere il riso, almeno stavolta che era riuscita a convincere Sasuke a giocare un po’ con lei. –Su, ritenta!-
-.È morto?-
-Chi?-
-Il dobe!-
-Non è morto nessuno!-
Egli parve esserci davvero rimasto male. – Qualcosa che riguarda Katon?-
-No-

Sasuke si costrinse a pensare. Odiava quello stupido gioco e sentiva che a furia di stare con Sakura stava diventando troppo loquace, anche se quella era stata la conversazione più lunga della sua giornata. Era stato in missione con Sai, e più di qualche monosillabo non aveva proferito: era solo quella maledetta donna che riusciva a farlo parlare così. Un momento, Sai.
- Ino ha partorito?-
-No! Ma se mancano ancora tre mesi!- Sakura sbuffò. -Dai, come puoi non saperlo? Dovresti sentirlo!-

Ad un certo punto all’uomo parve così chiaro ed evidente cosa voleva rivelargli la compagna, che tremò appena. Anche se non riusciva proprio a capire come fosse successo, visto che era stato sempre attento. Tuttavia non poteva evitare che quella nuova verità che si era costruito da solo lo sconcertasse un pochino, e  che in fondo lo rendesse contento.

-Sei incinta, vero?- chiese improvvisamente serio.
Sakura, che non era preparata ad un così rapido cambio di toni, sentì il sangue raggelarsi nelle vene. – C-ccosa?- balbettò –N-no , non lo sono-
L’uomo si paralizzò a sua volta, ma non ebbe il tempo di provare alcuna emozione che la donna gli chiese.
-Ti sarebbe piaciuto?-

Silenzio.

-Si- rispose con un sussurro appena udibile dopo qualche minuto.
Il cervello della donna entrò in tilt all’udire quella nuova informazione. Perché una cosa così li scombussolava a tal punto?. Silenziosamente e all’unisono presero entrambi posto ad uno dei due grandi lati del tavolo di legno scuro, ognuno perso nei propri pensieri, ognuno senza coraggio per parlare per primo. C’era una strana consapevolezza che aleggiava tra i due: sapevano che quello a cui stavano pensando era qualcosa di così grande, cosi impegnativo, così meraviglioso e terrificante, che  forse lo era troppo per loro.

Immaginare qualche piccolo Uchiha scorrazzare per casa con gli occhi neri e i cappelli scuri con alcuni  riflessi rosa, perché Sakura era decisa a dare il suo contributo, era allo stesso tempo un sogno e un terribile incubo. Magari sarebbero stati dei genitori troppo giovani con appena diciannove anni a testa, troppo sconsiderati. Magari i loro figli, marchiati a vita “Uchiha” , sarebbero sempre stati portatori di un passato di distruzione che Sasuke aveva creato e non ancora sconfitto. Magari i genitori di Sakura, che non approvavano per nulla la sua relazione con l’ex-nukenin, non avrebbero neppure accettato dei nipoti del genere. O magari potrebbero diventare una perfetta famiglia felice, e i loro figli li avrebbero perdonati.
Lentamente le dita di Sakura e Sasuke si intrecciarono in una stretta sempre più ferrea che avrebbe potuto spaccare il tavolino a metà. I loro occhi, fissi uno dentro l’altro, scrutavano i loro stessi pensieri.

- Hai paura? –
- Le cose belle fanno sempre paura, no Sas’ke? Perché si ha paura di non esserne all’altezza –
- Noi lo saremo –
- Si, noi lo saremo. Ne saremo all’altezza a tutti i costi. –

 E il suo tono non ammetteva repliche.












Angolino Autrice.
Tantààà il 3° Capitolo! Spero che le vostre aspettative non siano state deluse. Questo capitolo è stato piuttosto impegnativo da scrivere, perchè avevo paura di cimentarmi in situazioni troppo assurde e bizzarre, ma ho cercato comunque di rendere i personaggi più Ic possibile. Ora non so se nelle prossime storie Sakura sarà incinta o meno, o ci sarà un piccolo Uchiha, perchè anche se queste one shot seguono un certo ordine cronologico e possono essere letta ognuna come il continuo dell'altra, questo flusso temporale è molto malleabile xD Che dirvi, grazie mille per subirvi tutto questo xD A presto!





Flyonclouds.
  
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