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Autore: CherryBlossomHime97    24/06/2013    8 recensioni
È tempo di SasuSaku! Questa storia è una raccolta di fic tutte inspirate a delicati momenti di convivenza tra l'ultimo del suo Clan e la giovane Kunoichi. Leggere, dai toni soffici e romantici in perfetto stile Uchiha per vivere insieme a loro tutto ciò che un amore così difficile può offrire.
Dal 1* Capitolo:
- Ti prego possiamo tenerlo?-
-Assolutamente no-
- Ma è così carino! Come puoi avere il coraggio di lasciarlo fuori ad una strada?-
- Mi chiedo come faccio ad avere la pazienza a non lasciare fuori te ad una strada!- Ma Sasuke si rese conto che l’ultima frase gli sarebbe costata caro quando vide gli occhi di Sakura spalancarsi offesi. Probabilmente l’avrebbe mandato a dormire sul divano per un bel po’. Vivere con quella donna era una vera fregatura, non erano sposati eppure era lui, il padrone di casa , a dover dormire sul divano quando lei aveva qualche motivo per essere arrabbiata.
** è gradita una recensione, per sapere cosa ne pensate :D
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Grazie a tutti coloro che hanno recensito, aggiunto alle ricordate, preferite, seguite...vi devo un bicchiere di sakè!



Convivere, per Sopravvivere Insieme.




I vecchi libri d’amore.

Sasuke chiuse di scatto lo stupido libro che stava leggendo, sbattendolo sul tavolino. Quello che aveva appena letto lo aveva infastidito parecchio. Lanciò una rapida occhiata a Sakura visibile grazie all’ampia vetrata del soggiorno: stava curando il giardino, precisamente stava cercando di piantare un alberello di ciliegio. Di nuovo. Sul serio, egli non si capacitava sul perché quella donna fosse tanto ostinata nel voler trasformare il giardino di Villa Uchiha in un frutteto, ma la lasciava fare e questa era la cose preoccupante. Altre cosa molto preoccupante : da quando aveva iniziato a leggere i libri che lei gli consigliava? Erano noiosi. Soprattutto questo, dove la protagonista principale lasciava il suo ninja solo perché questo non le dedicava abbastanza attenzioni, non era romantico. Sasuke, che sapeva poco e niente del romanticismo e che di certo non l’aveva mai sperimentato, si figurò in testa la scena in cui una Sakura stufa del suo uomo , ovvero e indiscutibilmente lui, faceva le valige per andar via da Villa Uchiha, lasciandolo lì. Lasciandolo per sempre, mentre tutto intorno appassiva. Assolutamente insopportabile.

-A che pensi?-
-Uhm? Niente, niente- Rispose rapido.
Sakura lo guardò scettica, ed arcuò un sopracciglio. Aveva appena terminato di sistemare un ciliegio, era cosciente di aver terriccio dappertutto e desiderava ardentemente farsi una doccia calda: non aveva nessuna voglia di ingaggiare una guerra con Sasuke per scoprire cosa avesse. L’Uchiha la pensava esattamente allo stesso modo, avrebbe potuto seguirla nella doccia e scrollarsi il peso delle pagine appena lette di dosso. Ad ogni modo la donna lo fissava indagatrice, immobile al centro della stanza mentre il fango dei vestiti si depositava lentamente sul parquet. Cosa che gli stava dando parecchio sui nervi.
-Ma non dovresti muoverti? Sta sera non hai la cena con Temari e le ragazze? Prepara il bagno che vengo anch’ i-
Lo interruppe -Da quando sei interessato a quello che faccio?-
-Da quando spargi terreno ovunque sul pavimento di casa mia- Casa nostra avrebbe voluto dire, ma non ne aveva ancora il coraggio.
-Come se poi pulissi tu-
-Come se poi tu la sapessi davvero fare- la guardò sorridendo luciferino. Sakura gli lanciò un’occhiataccia, questa non gliela avrebbe fatta passare di certo.

-Temari ha rinviato, ha detto che domani è il suo anniversario con Shikamaru e visto che lui deve partire per una missione urgente, festeggiano sta sera, la porta a cena fuori, è romantico Shikamaru-. L’Haruno riprese il filo del discorso, marcando profondamente le ultime parole. Non riuscì a comprendere appieno perché Sasuke aveva di colpo spalancato gli occhi, come se lei avesse detto qualcosa di estremamente importante, o risolto un mistero a cui lui stava pensando da po’. Era decisa comunque ad ignorarlo, ancora troppo arrabbiata per quello che le aveva detto prima. Anche se in realtà non era offesa per nulla, ma di solito Sasuke cercava di farsi perdonare in qualche modo, abbracciandola improvvisamente o sussurrandole qualcosa per farle capire che nonostante tutto lui l’amava, almeno un po’, un po’ troppo per dirglielo.

- Noi andammo a cena da Hikaru il mese scorso- affermò sicuro di se. Non sapeva perché ma si sentiva stranamente accusato, non da Sakura, ma da se stesso. Lui sapeva cosa facevano le coppie normali, cose che loro non facevano mai.
Sakura scoppiò a ridere – Ma c’erano anche Sai, Naruto e Kakashi, non è proprio un’uscita romantica- ma perché si accaniva tanto su quell’argomento? Non era assolutamente da lui.
-Ah-
-Mi vuoi dire che ti prende?-
Sasuke ignorò la domanda. –Te ne andrai adesso?- chiese ad un tratto, gli occhi che parvero svuotarsi di tutta la vita, fissi in quelli di Sakura.
-Ma che cosa stai dicendo? Perché dovrei?-
-Ti ho chiesto se vuoi andare via, via da qualcun altro-
Rimase di stucco, paralizzata. Sakura Haruno sapeva che Sasuke Uchiha certe volte era davvero una persona impossibile, con dei pensieri tutti suoi, un mondo tutto suo, dei sentimenti incomprensibili e uno sguardo glaciale. A volte più che capirlo bisognava assecondarlo, tranquillizzarlo. Gli si avvicinò lentamente, inginocchiandosi di fronte a lui, in modo tale che i loro visi fossero a pochi centimetri di distanza.
-Non voglio nessun altro, Sas’ke-kun- disse in un soffio.

Di gettò l’Uchiha posò le sue labbra sulle sue, in una bacio delicato che serviva a suggellare quella promessa. La promessa di sopportarsi ancora e ancora, senza abbandonarsi mai. Il bacio si fece via via più inteso, come quelli che Sasuke le concedeva la notte, quando solo la Luna aveva il permesso di guardare il loro amarsi. Quando si staccarono per riprende fiato Sasuke fu il primo a parlare.

-Vatti a preparare comunque, sta sera usciamo, noi usciamo- l’uomo pronunciò quelle parole in un tono solenne, ma risoluto, nascondendo che in realtà gli erano costate un certo sforzo. Sakura sorrise felice, mascherando lo stupore e senza fare domande per paura che lui potesse cambiare rapidamente idea, si alzò e si avviò di fretta verso le scale. Saliti i primi gradini indugiò un attimo, colta da un’improvvisa illuminazione, ora aveva compreso tutto. Si voltò verso Sasuke, seduto ancora sul sofà. Diede una rapida occhiata al libro sgualcito sul tavolino.
-Alle fine lei torna da lui, Sas’ke-kun- disse prima di riprendere a salire le scale.
 

 
Sos : Missione Insieme

Era da un po’ di tempo ormai che Sasuke e Sakura non venivano scelti per la stessa missione.  Soprattutto dopo che in villaggio si era sparsa la voce della loro relazione e Tsunade aveva capito che si,  avevano un modo tutto loro di amarsi, ma che era meglio non immischiare l’amore con le missioni perché la loro relazione era decisamente instabile ed avrebbe finito col compromettere tutto. Ma Naruto, il nuovo Hogake, la pensava diversamente e voleva assolutamente far capitare quei due pazzi insieme.
 

-Se tu non avessi deciso di farci accampare lì la notte!-
-Se tu non fossi così insensibile capiresti che Hinata soffriva ad ogni passo dopo l’attacco di ieri, e che dovevamo necessariamente fermarci, altrimenti non sarei mai riuscita a curarla!-
-E tu saresti la migliore kunoichi del Paese del Fuoco?- disse Sasuke, la voce sottile. Quelle parole colpirono Sakura come uno schiaffo, non perché dubitasse delle proprie capacità, ma perché gli faceva male che proprio lui avesse potuto pensare una cosa del genere.
-Dopo qualsiasi trattamento il paziente ha bisogno di un periodo, seppur minimo, di riposo. Inoltre io sono un medico, mi prendo cura di chi ho attorno, e tutti noi avevamo bisogno di riposo, abbiamo camminato per due giorni senza fermarci mai-. La donna cercò di utilizzare il tono più professionale e distaccato che aveva.
-Ehy ragazzi, non litigate non è successo nulla di…- iniziò timida Hinata, sentendosi in parte responsabile.
-Si che è successo. Stanno arrivando, li vedo…e dovresti vederli anche tu-. Proferì Sasuke, lo sharingan attivo.

Si ritrovarono circondati. Sakura strabuzzò gli occhi, erano tanti. Sasuke, attivò subito la sua arte oculare, deciso a finire la cosa in un paio di minuti.
L’Haruno sapeva che non avrebbero avuto nessuna difficoltà nell’annientarli tutti, ma i kunai avvelenati che notò appesi alle loro cintole sarebbero potuti risultare fastidiosi.

-Ah- fu l’urlo soffocato dell’ Uchiha. Appunto. Lo vide vacillare, gli occhi da rossi diventare neri per poi farsi improvvisamente vacui. Arretrò di qualche passò, finché non cadde a peso morto sulla terra umida, immobile, come se fosse morto. Sakura lanciò un urlo e gli corse a fianco, impazzita, mentre Hinata si occupava degli ultimi Jonin rimasti, quelli che l’Amaterasu non era riuscito ad bruciare.

Doveva rimanere calma, quel veleno lo conosceva, sapeva come trattarlo.-Stupido Uchiha che vuoi fare sempre tutto tu!. –
- Perché devi fare sempre tutto da solo, tu e quelle stupide fiamme – aveva iniziato a borbottare sotto voce, mentre eseguiva meccanicamente la sua tecnica di estrazione del veleno – qualche volta ti starebbe bene prendere fuoco, perché mi fai prendere questi spaventi… se solo avessi aspettato un attimo prima di partire con questa tecnica ti avrei avvertito, ma no, tu sei un’Uchiha giustamente, un maledetto Uchiha sottolineerei, meglio morire avvelenato subito che essere avvisato da me, quasi quasi ti lascerei morire, ti starebbe proprio bene amore mio, così impareresti a…-

-Sakura vuoi stare un po’ zitta? Credo mi convenga perdere i sensi di nuovo- proferì l’uomo, sbattendo lentamente le palpebre. Si sentiva disorientato e non riusciva ancora a muovere fluidamente tutti i suoi muscoli. Nello stesso instante in cui la donna si accorse che Sasuke aveva aperto gli occhi, gli si lanciò addosso.
-Stupido!-
Sasuke sorrise, si rilassò un attimo con il dolce peso di Sakura sul petto, cingendola i fianchi con un braccio.
-Ma che vuoi? Tanto sapevi che saresti riuscita a curarmi, sei la migliore kunoichi di queste Terre-
La donna fu invasa da uno guizzo di felicità sentendo quelle parole. -Lo so, ma è stato comunque terribile vederti così-
-Sei sempre la solita, Sakura- la strinse più forte. –Non cambierai mai , vero?-
-Mai- la donna sorrise. Era tutto perfetto.

-Ehm, ragazzi, non vorrei sembrare inopportuna ma credo che dovremmo riprendere il viaggio...-
-No, dobbiamo fermarci un po’- disse Sasuke.- Ho bisogno di riposo, sono stato appena curato-. Aggiunse malizioso, con tono più basso affinché solo Sakura potesse sentirlo.
Hinata sospirò. –Vado a fare un giro di perlustrazione, meglio assicurarsi che non ci siano altre cellule nemiche come questa nei paraggi-
-Sei sicura che vuoi andare da sola, posso...-
-No, no Sakura-chan, tu e Sasuke rimanete qui. È meglio. – meglio per la mia salute mentale avrebbe voluto aggiungere. La Hyuga si allontanò nella fitta boscaglia decisa a imporre a suo marito di non mettere mai più quei due nella stessa missione.

Mai più. Come se poi Naruto la stesse davvero a sentire.








Angoletto Autrice! 
Ecco qui il secondo capitolo! Due nuove one shot piccole e fresche che spero troverete di vostro gusto!
Io ho più volte chiesto a Naruto di mettere Me in missione con Sasuke, ma non mi vuole dar retta! Dattebayo >-<
Comunque grazie tante ragazze, le vostre recensioni mi fanno sentire il vostro appoggio e mi spronano a scrivere ancora, senza di voi mi sare già fermata! <3
Ci rivediamo al prossimo capitolo, che credo arriverà presto! 
Baci



Flyonclouds.

  
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