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Autore: Pikachu4Ever    30/06/2013    2 recensioni
Fanfiction ispirata alla serie Ace Attorney. Il protagonista è un giovane avvocato di nome Lawrence Trueman, che insieme alla sua assistente Jean Watson ed al procuratore Travis Harley intende risolvere casi impossibili come il leggendario Phoenix Wright, cinque anni dopo la perdita del distintivo di quest'ultimo. Ma ci riuscirà in un mondo dove la corruzione e la falsità albergano in ogni dove...?
Nota: la storia presenta alcuni punti di contatto con la serie "Case: WL-0" di The Shadow. Per comprendere determinati punti (anche se non troppi), quindi, è consigliato leggere la suddetta serie.
Genere: Azione, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il Giudice, Marvin Grossberg, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lawrence Trueman'
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LTAA34 LAWRENCE TRUEMAN: ACE ATTORNEY

Capitolo 33: Turnabout Reboot (udienza 2, parte 3)

... EH!?
La deposizione di Loose lasciò tutti i presenti di stucco, soprattutto il Giudice, il quale sgranò gli occhi e rimase per qualche secondo in silenzio, per poi dire "... Aspetti, sta confermando che la sua fidanzata è effettivamente il colpevole?"
"E' esattamente così, vostro Onore. Ero al corrente di ciò che la mia amata volesse fare con il suo amante... non lo approvavo, ma ho comunque taciuto. Ora però, mi è parso il caso di intervenire e rendere un pò più chiara la risoluzione del caso... sa com'è, nonostante l'amore, ogni tanto vengono alcuni sensi di colpa." fu tutto ciò che disse l'attore dai capelli castani, prima di voltarsi con sguardo neutrale verso la donna alla sua destra.
La Carson, nel frattempo, stava sudando freddo, continuando a sventolare il suo ventaglio su entrambe le parti del suo volto in alternanza, concentrandosi però come prima sulla parte nascosta dietro i capelli.
... No, non so il perchè di questa sua entrata in scena, ma di sicuro non si tratta di sensi di colpa.
E' fin troppo calmo per essere in una situazione del genere, se è davvero il fidanzato della Carson come dice di essere... e non mi piace come si sta comportando. Chi è veramente questo individuo, e che tipo di relazione hanno loro due...?
"Uhm... comprendo ciò che dite, ma ha comunque permesso che l'omicidio avvenisse. Dovrà essere interrogato al riguardo di quanto è stato coinvolto, signor Loose." fece notare il Giudice, mentre l'uomo si limitava ad annuire, ponendo la mano destra sul fianco e la mano sinistra sul banco dei testimoni, piegandosi leggermente in avanti mentre osservava l'anziano.
"Ne convengo, ma sono consapevole della mia innocenza: il mio contributo all'omicidio si ferma all'omertà." fu il commento del nuovo arrivato, con un sorrisetto soddisfatto sul volto. Il vecchietto chiuse quindi gli occhi, per poi riaprirli subito dopo, osservando la precedente testimone.
"... Signora Carson, devo dire che non mi sarei aspettato tutto questo da lei. Adulterio ed omicidio per denaro... sono entrambe accuse estremamente gravi. Come si dichiara in proposito?" domandò allora il barbuto, suonando piuttosto serio e severo.
Ella si limitò ad abbassare lo sguardo, senza dire assolutamente nulla, cosa che non fece altro che rinforzare ciò che pensavo.
C'è qualcosa di molto strano in tutto questo... ma cosa, esattamente?
Vorrei obiettare, ma non saprei cosa dire... e poi, sarebbe parecchio strano se all'improvviso iniziassi a difendere Hayden Carson dopo averla accusata fino a qualche minuto fa. Rischierei di invalidare del tutto la mia teoria e di dover ricominciare da capo tutto... ed ammetto che non saprei come continuare con il mio ragionamento.
E poi, se la Carson non è colpevole, avrei solo una via da intraprendere... e non posso credere che sia vera. O meglio, forse è più corretto dire che non VOGLIO credere che sia vera...
Confuso ed incerto, mi voltai verso la mia assistente, domandandole "Jean, cosa dovrei fare secondo te?", cercando di suonare calmo mentre mi asciugavo il sudore sulla fronte.
"Mhhh... devo ammettere che non mi aspettavo qualcuno venisse a testimoniare contro la Carson... non so cosa fare, ad essere sincera." ammise la mia assistente, incrociando le braccia e ragionando con aria perplessa.
Io deglutìi, per poi voltarmi verso il Giudice: mentre noi stavamo perdendo tempo a parlare, infatti, lui aveva sbattuto il martelletto, preparandosi a riprendere la parola.
"Bene. Con queste informazioni credo che io possa formulare un verdetto." affermò il barbuto, mentre la Carson chiudeva il suo ventaglio ed iniziava a stringerlo con forza, al punto che la mano le stava tremando.
... Ammetto che, al vederla così, sto iniziando a pentirmi di averla accusata.
... Vorrei aiutare la Carson, ma non ho la minima idea di come fare... e poi, chi ci assicura che non sia stata davvero lei l'assassina? Finora tutto puntava a lei...
... Forse... dovrei lasciare che venga dichiarata colpevole...? Posso davvero farlo?
Il compito di noi avvocati difensori è quello di garantire ai nostri clienti un giusto processo, ed eventualmente un verdetto di Non Colpevolezza. E, se proprio ci riusciamo, raggiungere la verità.
... E' forse sbagliato fare la prima ma non la seconda? Sto facendo un errore a permettere che la Carson venga dichiarata Colpevole?
Mentre io continuavo a rimuginare su cosa fare, però, il Giudice iniziò a dire "Dichiaro l'imputato, Cody Hackins...".
... Beh... forse è meglio che stia zitto, adesso... probabilmente era destino che finisse così...
Prima che la frase potesse essere completata, però, qualcuno gridò con forza "Obiezione!", lasciandomi di stucco mentre mi voltavo dalla direzione in cui l'urlo proveniva.
Con mia grossa sorpresa (ed anche di Jean, la Carson, Loose ed il Giudice, al vedere dalle loro espressioni), l'Obiezione proveniva dal banco dell'accusa, dove Travis stava osservando con serietà il Giudice, puntandogli la racchetta contro.
"Procuratore Harley...? Perchè ha obiettato?" chiese quindi l'anziano, non comprendendo il motivo dietro al gesto di Travis.
"Mi spiace, vostro Onore, ma non possiamo ancora fare un verdetto. Questo caso è ancora estremamente confuso... e penso convenga anche lei che la presenza del signor Loose sia oltremodo sospetta a livello di tempistica e contenuto della deposizione." fece notare allora il mio amico, rimanendo fermo nella stessa posizione.
"... Credevo di essermi giustificato abbastanza. Non avevo alcun coinvolgimento nel caso, e penso che le prove agli atti supportino questo." fu la replica di Loose, non troppo turbato dalle parole del mio amico.
"Infatti non voglio accusarla di essere l'assassino... ma la sua testimonianza non può essere accettata." fu la secca replica del mio amico.
L'uomo con lo smoking inarcò un sopracciglio in risposta, domando solo un "Pardon...?" con tono acido.
"Ha chiaramente fatto pressione sulla Carson, come dimostrato dal suo strano completo cambio di personalità. Oltretutto, anche assumendo che lei sia veramente il vero fidanzato di Hayden Carson, mi pare stare agendo un pò troppo freddamente..." fece notare quindi il procuratore, abbassando la racchetta mentre faceva notare la cosa.
"Sono solo supposizioni, procuratore. Solo perchè una persona non dimostra esplicitamente le proprie emozioni, non significa che dentro non sia un mare in tempesta... come nel mio caso, appunto. E probabilmente la mia ragazza ha semplicemente compreso che è inutile tentare di fare la coraggiosa e la strafottente, a questo punto..." fu la calma replica dell'uomo, limitandosi a fare le spallucce ed un sorrisetto.
... Infatti. Avrei potuto farlo notare, ma sapevo come provare che avessero rilevanza con il caso in questione... e cosa farci, se lo avessero avuto. Anche se voglio vedere dove vuole arrivare Travis... finora mi ha aiutato molto, e devo dire che è davvero in forma oggi, molto più di quanto lo fosse ieri.
"E' vero, le mie sono supposizioni, ma penso che siano piuttosto ragionevoli. Tuttavia, come pubblico ministero, ci sono un paio di cose che non posso lasciare in sospeso." affermò Travis, per poi mostrare il suo dito indice alzato.
"La prima è che questo caso contiene alcune domande ancora irrisolte, e ritengo che qualunque verdetto che venga fatto prima che vi venga data risposta non possa essere accettato dalla corte." dopo aver spiegato ciò, il mio amico alzò anche il medio, per poi passare al secondo punto.
"La seconda è che vorrei ricordare che la Revenge Association ha aiutato con l'allestimento della scena del crimine. E' riprovato che la RA concede un certo grado di immunità legale a chi ne chiede i servigi... quindi, anche ammettendo che la Carson abbia chiamato l'Associazione per farsi aiutare nell'omicidio, è estremamente sospetto che ci siano così tante prove solo e soltanto verso di lei... non voglio escludere l'ipotesi che qualcuno stia provando ad incastrare Hayden Carson." completò allora il pubblico ministero, abbassando la mano.
Sì... è vero. Però allora, questo non vorrebbe dire che il vero colpevole è...? ... No, non credo possa essere davvero lei. Oppure sì...?
... Diamine, questo caso mi sta facendo sul serio venire il mal di testa...
"Beh, effettivamente sono dei punti estremamente validi... l'accusa cosa propone di fare, in proposito?" fu la domanda successiva del Giudice.
"Vorrei porre alcune semplici domande alla difesa per risolvere due interrogativi... sono sicuro che in questo modo riusciremo a raggiungere la soluzione a questo caso, ed a capire chi sia il colpevole." spiegò con calma il mio 'avversario', mentre il barbuto pensava alla sua proposta, annuendo dopo qualche secondo.
"Uhm... capisco. Approvo la cosa, allora. Solo..." disse quindi il Giudice, interrompendosi però a metà frase.
"Sì, vostro Onore?" chiese Travis, osservando l'anziano confuso.
"... Si potrebbe cercare di finire il prima possibile? Sapete, mia moglie mi ha promesso di prepararmi una torta alle fragole se per una volta fossi riuscito ad arrivare a casa per orario di pranzo... e sa, c'è anche una telenovela coreana molto carina a quell'orario... quindi..." affermò con aria imbarazzata il vecchietto, lasciando praticamente tutti i presenti basiti.
... Ma è per questo che è sempre di fretta? Non può registrarsela la telenovela? Sempre che i videoregistratori sono siano un tipo di tecnologia troppo avanzata per lui...
"... Err... e va bene, vedrò cosa posso fare..." fu la replica imbarazzata di Travis, facendo un sorriso forzato prima di ricomporsi e voltare lo sguardo verso di me, dicendomi "... Avvocato, ho una richiesta da farle, però."
"Sì, Trav-Ehm, procuratore?" domandai, correggendomi all'ultimo minuto: anche se è mio amico, non penso sia il caso di mancargli di rispetto qui in tribunale...
"Pensa a rispondere alle mie domande seguendo la tua linea di pensiero e senza curarti di chi stai accusando. Ho una vaga idea di cosa sia successo, ma mi serve il tuo aiuto per completare il quadro. Posso contare su di te?" mi domandò quindi il mio amico, tenendo lo sguardo fisso su di me.
"..." io abbassai per un momento la testa, ripetendo mentalmente la domanda de mio amico, prima di rialzarla e sorridergli, con tono determinato.
"Sì, potete contare su di me, procuratore." affermai, annuendogli con serietà e facendolo sorridere in risposta.
"Molto bene..." fu la replica del pubblico ministero, per poi voltarsi verso l'ultimo arrivato, puntandogli la racchetta contro e dicendogli "Signor Loose, vorrei che gentilmente lei andasse nella Sala Imputati. Avviserò il Detective Hayes affinchè vi interroghi riguardo il caso, a misura precauzionale."
"... E va bene, non ho problemi con la cosa." affermò Loose, anche se il tono rendeva piuttosto chiaro che era piuttosto contrariato dalla cosa, mentre usciva dalla Sala Udienze accompagnato da un paio di uscieri.
"Lei rimanga qui invece, signora Carson: la sua presenza sarà fondamentale per le prossime domande, ne sono certo." informò poi Travis, abbassando nuovamente le braccia mentre seguiva con lo sguardo Hayden Carson che prendeva nuovamente il suo posto al banco dei testimoni.
"... D'accordo." disse lei, mantenendo il suo temperamento più mite nonostante Loose se ne fosse andato, cosa che mi sorprese. Pensavo sarebbe tornata come prima adesso, onestamente...
Una volta che lei tornò al suo posto, Travis si schiarì la voce, per poi riprendere a parlare affermando "Ora che abbiamo finito con i preparativi... la mia prima domanda riguarda l'incendio. Sappiamo che è scoppiato un incendio all'interno dello Studio 3, pressapoco contemporaneo all'omicidio, ma finora non ne abbiamo ancora determinata l'origine o chi lo abbia causato. Vista la tempistica, sono certo che abbia avuto qualcosa a che vedere con il rcrimine di cui ci stiamo occupando. Sa per caso ricostruire la dinamica dell'accaduto?"
Uhm... è una domanda un pò complessa, ma ho una vaga idea di come si sia svolto tutto. Devo ringraziare la signora Neseira per la mano che mi ha dato ieri nell'indagine... e spero di non sbagliarmi nella ricostruzione.
Vicino a me, Jean mi stava osservando, annuendomi ed incoraggiandomi con lo sguardo, gesto che apprezzai moltissimo, mentre le rispondevo annuendole a mia volta.
Quindi, presi la Bottiglia d'Acqua dal Registro Processuale, accompagnando la presentazione con un bell'"Ecco!" (ammetto che era un pò imbarazzante, ma... è un'espressione da tribunale e non posso esimermi dall'usarla...), prima di iniziare a spiegare ciò che avevo capito da essa.
"Questa bottiglia d'acqua è la chiave per poter risolvere questo interrogativo." annunciai, prima di prendere un respiro profondo e continuare con "Come vedete, la bottiglia è parzialmente liquefatta, cosa che lascia intendere chiaramente che sia stata coinvolta nell'incendio: come potete notare, ci sono tracce opache sulla superficie, che lasciano intendere che vi fosse dell'acqua che poi è evaporata, spiegando come mai una parte dell'involucro sia sopravvissuta alle fiamme. Ho idea che l'incendio si sia scatenato proprio a causa di questa bottiglia."
"Hm? Perchè, avvocato Trueman? Conteneva per caso benzina o altri liquidi infiammabili?" chiese quindi il Giudice, osservando la prova con curiosità.
Io feci cenno di no con la testa, prima di spiegare "Non saprei, vostro Onore, ma se vi fosse stata benzina penso che la bottiglia non sarebbe rimasta così integra, oltre al fatto che si tratta di una bottiglia di vetro, un materiale isolante che è sopravvissuto alle fiamme meglio di quanto avrebbe fatto una bottiglia di plastica. Penso come ho già detto che si trattasse di semplice acqua, anche perchè penso che l'odore di benzina sarebbe stato difficile da nascondere, se la bottiglia fosse stata portata da chi ha dato inizio all'incendio o se fosse già presente all'interno dello Studio 3."
Mostrai quindi la foto della scena del crimine ottenuta il giorno prima, indicando un punto all'estrema destra della fotografia, aggiungendo "Come potete vedere, vi sono dei cavi dell'alta tensione scoperti all'interno dello studio, probabilmente il risultato di un qualche incidente recente, e vi sono vari costumi di scena e sfondi a poca distanza. E' altamente probabile che la bottiglia d'acqua abbia fatto causare contatto tra i cavi, creando una scintilla... che ha finito per dare inizio all'incendio, in una tragica reazione a catena."
... O almeno, così penso. Era un pò difficile ricostruire l'accaduto, e questa è l'approssimazione migliore che mi viene in mente... spero di non aver fatto errori stupidi. E conoscendomi, non sarebbe troppo strano.
Travis rimase in silenzio per qualche secondo, riflettendo sul mio ragionamento prima di annuire, dicendomi "Sì... è un ottimo ragionamento, complimenti, Law. Però c'è ancora una domanda da rispondere: Chi ha causato l'incendio nello Studio 3?"
Questa domanda non è difficile, per fortuna... e meno male che sono riuscito ad avere quella foto...
... Tra parentesi, Jean mi aveva detto che avrebbe dovuto testimoniare. Per quale motivo ieri non l'ha chiamata...? ... Beh, non è importante, anche se sono curioso...
Seguendo ad un altro "Ecco!" (che mi sembrò, per qualche motivo, anche più imbarazzante di prima), mostrai l'immagine della telecamera di sicurezza, pronto a parlare subito dopo aver preso un'altra volta un respiro.
"Ad avere appiccato il fuoco è stata Hayden Carson. Possiamo vederla in questa foto mentre compra una bottiglietta d'acqua ad uno dei distributori presenti nei Global Studios... ed osservando attentamente, possiamo notare come si tratti della stessa bottiglia." provai a dire, nonostante fossi incerto su dove volessi arrivare: Travis mi aveva detto di rispondere senza farmi problemi... ma mi sembrava strano che stessi tornando ad accusare la Carson...
"..." il procuratore rimase in silenzio, prima di puntarmi all'improvviso la racchetta contro ed urlarmi "Obiezione! Quella bottiglia poteva essere stata comprata per qualunque motivo, anche solo per berla. Come puoi garantire che sia stata effettivamente Hayden Carson ad appiccare l'incendio? E perchè usare qualcosa di così poco ortodosso come una bottiglia?"
... diamine, ha ragione... non avevo pensato a questa eventualità...!
Però credevo che volessimo collaborare, allora perchè... aspetta solo un attimo...
... Ma certo... ora ho capito dove vuole arrivare Travis! ... O almeno credo. Spero.
"... Perchè... perchè l'incendio non era previsto... ed è stato completamente accidentale...?" azzardai, non sicurissimo di questa teoria, anche perchè è la soluzione più logica tenendo conto di questa domanda...
"Punto di vantaggio per te, Law. Hai compreso la risposta corretta... e c'è anche un altro motivo che rende plausibile l'idea dell'incendio accidentale." disse quindi il mio amico, sorridendomi e poi voltandosi verso la Carson, chiedendole con calma e serietà "Signora Carson, si sposti i capelli dal volto, per favore."
"..." in risposta, l'attrice si strinse una ciocca, osservando con aria triste il procuratore prima di affermare rivolta a lui "... Te ne sei accorto, eh...?", con un tono malinconico.
"Un pò si notava sotto i capelli, e spiega perchè stesse sventagliando di continuo la parte coperta del volto." spiegò quindi il pubblico ministero, per poi aggiungere "Non è obbligata a mostrarla comunque, se non vuole, posso immaginare sia piuttosto difficile per lei, anche vista la sua professione..."
... Temo di stare capendo, purtroppo...
"Gentile da parte vostra, ma la mia carriera è già segnata, non c'è molto da fare. Questo sarà soltanto l'ultima umiliazione." fu la replica dell'attrice, prima che alzasse la ciocca di capelli che le copriva il volto, mostrando varie bende che la donna aprì immediatemente... e facendo capire più che bene perchè non volesse essere vista.
La parte sinistra del suo volto era stata parecchio rovinata da un'ustione di secondo grado, con varie bolle marroni sulla guancia e parte della tempia, alcune piuttosto piccole ed altre molto più grosse, alcune delle quali erano aperte e lasciavano colare del siero sul volto dell'attrice, approfittando della ritrovata libertà.
Mi fece parecchio senso vedere quella ferita, come anche a Jean (che si mise una mano davanti alla bocca), il Giudice ed anche i vari membri del pubblico, che iniziarono a parlottare tra di loro come al solito, cosa che stava mettendo visibilmente la donna a disagio, prima che il barbuto decidesse di richiamare l'ordine con il suo fido martelletto.
"Ordine! Ordine! Santi numi... Che cosa si è fatta, signora Carson!?"
"... Mi dispiace davvero, avevo capito che lei aveva ricevuto qualche lesione al viso a causa dell'incendio, ma non immaginavo fossero a questo livello." affermò tristemente Travis, evidentemente sentendosi male anche lui per la testimone nonostante non approvasse la sua precedente condotta, prima di dire, con un tono lievemente ma più calmo "... Come la corte può vedere, la testimone ha ricevuto un'ustione di secondo grado piuttosto grave al volto... e se  l'incendio fosse stato effettivamente volontario, perchè si sarebbe fatta coinvolgere? E soprattutto, per quale motivo ha lanciato la bottiglia?"
"... questo è..." provò a dire la signora Hayden prima di interrompersi, continuando a sembrare molto più mansueta di quanto fosse prima, mentre continuava a sventagliarsi la parte bruciata della faccia, senza coprirla nuovamente con i capelli.
"So cosa vuole dire... ma credo di aver compreso quale sia stato il suo esatto ruolo in tutto ciò." disse quindi il mio amico, riprendendo a palleggiare e riflettendo.
Travis mi pare aver capito moltissime cose... ma allora, perchè sta continuando a darmi una mano in questo modo? E' praticamente come se mi stesse 'offrendo' i suoi pensieri e li stesse attribuendo a me...
... Ma perchè dovrebbe darmi la vittoria in questo modo? Perchè sta cercando di far valere la sua tesi usandomi come tramite? E' come se non avesse il minimo di fiducia nelle sue capacità... eppure, le abilità ce le ha eccome...
I miei pensieri vennero interrotti dal pubblico ministero, il quale finì di palleggiare ed abbassò le braccia, chiedendo al Giudice "l'accusa chiede ora il permesso di porre la sua seconda ed ultima domanda alla difesa. Penso che in questo modo riusciremo a definire con precisione il ruolo della Carson nel caso."
"Permesso accordato. Anche se ammetto che questo processo si sta sviluppando in modo molto anomalo... se lo avessi saputo, mi sarei portato dei popcorn da casa!" affermò allora il Giudice, apparentemente interessato dallo svolgimento attuale del processo.
... Se non sapessi che ha una reputazione di fare sempre verdetti corretti, mi starei chiedendo come faccia il Giudice a mantenere il suo lavoro, con un comportamento del genere...
"Molto bene, allora." fu la replica del mio amico, prima che mi puntasse nuovamente la racchetta contro e mi dicesse "l'accusa vorrebbe sapere qualcosa riguardo la borsa di Remy Horace, trovata sul luogo del delitto. Tale borsa è sopravvissuta solo con lievi segni di bruciatura, ma la cosa più interessante è stata ciò che abbiamo trovato al suo interno."
"... Che cosa?" domandai, non capendo come mai l'avesse messa in mezzo: ricordavo della borsa in quanto Jean me ne aveva parlato, dicendomi anche che Remy aveva confermato che la borsa fosse sua... ma non pensavo fosse significativa in alcun modo al resto del caso...
"Semplice: vi erano vari oggetti come pugnali, boccette di veleno, vari tipi di acido e simili ammenità, insieme ad una foto di Dave Horace. E' chiaro che Remy Horace volesse pianificare di uccidere qualcuno... e per quel che sappiamo, la vittima poteva anche essere stata Steve Arwen." disse con estrema calma, presentando una foto dell'interno della borsa.
... C-cosa!? Questo non lo sapevo... perchè non l'ha detto finora!?
"Eh...!? Procuratore, perchè avete nascosto una cosa simile alla corte!?" domandò quindi il Giudice, guardando male Travis, il quale si limitò a fare cenno di no con la testa, chiudendo gli occhi per qualche secondo.
"... Non la stavo nascondendo, vostro Onore, aspettavo solo il momento giusto per poterla mostrare... e quel momento è adesso." ammise quindi subito dopo, mentre io stringevo i pugni con preoccupazione.
"Gh..." digrignai leggermente i denti, mentre riflettevo sulla cosa: non era esattamente un punto importantissimo del caso, però... non volevo assolutamente che la signora Horace venisse implicata nel processo, soprattutto perchè poi Dave...
"Avvocato, risponda a questa domanda: può dare un motivo per cui, secondo lei, Remy Horace non sia da accusare? Che questa borsa, magari, non era effettivamente di sua proprietà?" mi domandò allora il mio amico, incrociando le braccia ed attendendo la mia successiva risposta.
... Avevo compreso la risposta pochissimo prima che il pubblico ministero mi ponesse la domanda, e per questo motivo, quasi immediatamente, estrassi la patente di Hayden Carson dal Registro Processuale, accompagnando il gesto per la terza volta con un bell'"Ecco!" (... Ok, ammetto che sta iniziando a piacermi farlo...).
"Uhm...? Quella non è la patente che ha mostrato ieri, signor Trueman?" mi chiese allora il Giudice, perplesso.
"Esattamente. Questa è la chiave per mostrare chi era il vero proprietario della borsa..." dissi io, per poi chiedere, rivolto al mio amico "Prima di tutto, la difesa vorrebbe chiedere all'accusa se sono state trovate altre borse all'interno dello Studio 3."
"... Non è stata trovata alcuna borsa... quella è l'unic... aspetta...!" fece quindi il procuratore, capendo dove volessi arrivare, iniziando a stringere l'angolo del banco dell'accusa con la mano sinistra e stringere la sua racchetta con forza nella destra.
... ma perchè sta reagendo così? Pensavo si aspettasse che dicessi qualcosa del genere...
... Non devi pensarci, Law. Pensa solo a procedere nel tuo ragionamento. E' questo che ti ha chiesto Travis... ed è quello che farai.
Detto questo, presi un respiro profondo come mio solito e sbattei le mie mani sul banco della difesa, dicendo "Avevamo stabilito ieri che una colluttazione è avvenuta tra Remy Horace ed Hayden Carson, durante la quale la Carson ha perso la sua patente... ma se Remy Horace era la proprietaria della borsa come sostiene l'accusa, come giustificate che la patente sia stata sbattuta lontano da lei!? Oltretutto, ieri Remy Horace stessa aveva confermato alla difesa che sono mesi che non usa più quella borsa!"
"Obiezione! Nessuno ci conferma che Hayden Carson avesse una borsa in primo luogo!" ribattè Travis, puntando la sua racchetta contro di me.
"Obiezione! La foto che ho precedentemente mostrato alla corte mostra chiaramente che Hayden Carson possedeva una borsa il giorno del delitto! E la forma è chiaramente la stessa!" fu la mia replica, per una volta sicuro di me, mentre puntavo il mio dito contro di lui, determinato a far valere la mia teoria.
"Obiezione! Potrebbe averla posata da qualche parte prima di entrare!" provò a suggerire il mio amico, anche se notai che nemmeno lui era troppo sicuro di ciò che stava dicendo.
"Obiezione! E dove sarebbe quindi, adesso?" domandai quindi io, senza abbassare il mio dito, rimanendo fermo e convinto.
"Obiezione! Gh... potrebbe aver tenuto la patente nella tasca!" suggerì poi.
"Obiezione! Se l'avesse tenuta in tasca, allora non sarebbe potuta volare via tanto facilmente!" puntualizzai in risposta.
"Obiezione! Allora..." provò a dire Travis, ma prima che potesse affermare la sua successiva obiezione, egli venne interrotto da un fortissimo urlo.
"AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!! BASTA! BASTAAAA!" fece la Carson, mettendosi la testa tra le mani ed abbassando lo sguardo, mentre iniziava a piangere, probabilmente non riuscendo più a resistere alla pressione che tutte le accuse stavano facendo su di lei.
L'attenzione di tutti i presenti venne calamitata sull'accusata, e per una volta persino il pubblico rimase in silenzio, mentre l'attrice lasciava che le lacrime le scorressero sul volto.
"... Signora Carson...?" domandai io, preoccupato da quella reazione, mentre l'attrice alzava il suo volto, lievemente più calma di prima.
"... lo ammetto, sono stata io." disse quindi la Carson asciugandosi le lacrime, abbassando la testa ed ammettendo la sua colpa.
... Eh!?
"... vedete... io ormai ho superato i trent'anni. Da piccola ho sempre amato il mondo dello spettacolo, e speravo un giorno di potervi prenderne parte. Per questo motivo mi sono esercitata giorno e notte sin da piccola, avendo la fortuna di avere dei genitori supportivi e con dei contatti con vari registi, tramite i quali sono riuscita a diventare un'attrice all'età di dieci anni. Di anno in anno divenni sempre più parte di quel mondo che trovavo fantastico, scoprendone presto però i lati turpi ed adattandomi di conseguenza. Credete che sia facile ottenere un lavoro? No, bisogna dimostrarsi brutali, sfruttare ogni trucco che si conosce, e generalmente essere 'sleali' per assicurarsi un ruolo, e mi è capitato più di una volta di avere dei registi che chiedessero... favori particolari, per ottenere una determinata parte. Io non volevo ridurmi così, ma era l'unico modo per poter godere di quel successo che tanto mi piaceva vivere... questo, però, fino a quando non ho compiuto trent'anni. Arrivata a quell'età, le richieste di lavoro per ruoli principali iniziarono a diminuire sempre di più, finendo principalmente in parti di secondo piano e venendo soppiantata da altre ragazze, più giovani, più belle e più richieste di me. E lì ho finalmente capito." continuò a dire, fermandosi a metà con gli occhi lucidi per il pianto.
"... Sì, generalmente, le attrici se la cavano male più avanti con l'età, visto come certi film cercano di attirare un pubblico maschile." denotò Travis, abbassando lo sguardo a sua volta e comprendendo dove l'attrice volesse arrivare.
"... Esatto. Non ero richiesta per le mie abilità, nè perchè ero riuscita a catturare l'essenza del personaggio nell'audizione: ero solo la bella ragazza di turno da sbattere sul poster del film. Potete immaginare come mi sia sentita? A capire che TUTTO ciò che ho fatto era stato merito solo di come apparivo e non per altro?" chiese quindi retoricamente l'attrice, stringendo con forza le mani, per poi riprendere a raccontare.
"Ho iniziato a mentire sulla mia età in pubblico e persino a falsificare i documenti per le audizioni, a mettermi quintali e quintali di trucco e a fare varie operazioni al volto pur di sembrare il più giovane possibile, per sperare di vivere ancora il mio sogno... ma sapevo benissimo che questo sarebbe stato solo un tentativo di rimandare l'inevitabile: un giorno mi avrebbero relegato solo e soltanto a ruoli secondari, a diventare soltanto 'qualcun altro' nel cast... e non era quello che volevo. Volevo sentirmi speciale. Volevo sentirmi... viva." affermò subito dopo, con un mesto sorriso sul volto mentre si asciugava altre lacrime che le stavano scorrendo sul volto.
"Fu in quel periodo che incontrai Arwin, diventando la sua fidanzata: volevo rimanere con lui, per continuare ad andare a premiazioni e simili eventi... per poter continuare a frequentare i set, anche se non come parte di essi ma come semplice osservatrice." "Arwin, però, nonostante sia discretamente bravo, è ancora un attorino poco noto, e non guadagna molto nè viene denotato... ed è per questo che mi venne un folle piano per poter essere al centro dell'attenzione e guadagnare altri soldi per le mie operazioni, prima di ritirarmi dalle scene..." ammise, prima di rivelare i dettagli che aveva nascosto fino a quel momento.
"A ripensarci adesso, sono stata davvero stupida a pensare funzionasse: sapendo che un attore famoso come Steve Arwen avrebbe preso parte alle riprese di La Settimana del Cuore, ho pensato di sfruttare a mio vantaggio il suo uso del metodo di Stanislavskij, sfruttando le mie doti di attrice per farlo innamorare di me... cosa che fortunatamente ha funzionato. Pianificavo di ucciderlo una volta che mi avesse inserita nella sua eredità, per ottenere altri soldi e per poter godere di un pò di fama come vedova... era un piano sciocco di una donna disperata, ed alla fine, non sono riuscita ad ottenere nulla di ciò che volevo." spiegò, limitandosi poi a sospirare tristemente, prima di scuotere la testa, capendo quanto il suo piano fosse stato stupido.
"Steve è morto, ma non mi ha inserita nella sua eredità, non sarò mai considerata la sua vedova con cui empatizzare... e non sono stata io a commettere l'omicidio. Per via della mia vanità, per via della mia superbia, non ho solo fallito nel mio piano, ho anche perso tutto quello che avevo: la mia reputazione, il mio ragazzo, e persino la mia bellezza." fu il suo ultimo lamento, prima di sospirare per l'ultima volta.
"... Ammetto la mia colpa. Potete arrestarmi, se volete: pensavo che ce l'avrei fatta a sfuggire alla giustizia... ma con tutte queste prove, che senso avrebbe negare?" affermò in conclusione l'attrice, alzando le mani di fronte a sè, prima di completare mestamente dicendo "Questo è stato l'ultimo spettacolo di Hayden Carson. Che cali il sipario...", mentre attendeva che un paio di uscieri la prendessero e la portassero fuori dall'aula del tribunale.
Nonostante un pò di vocìo di sottofondo da parte del solito pubblico chiaccherone, nessuno osò dire nulla su ciò che era successo, mentre io riflettevo sulle sue parole.
... Mi dispiace davvero per lei. Non dico che il suo atteggiamento e le sue azioni possano essere perdonati... ma alla fine, l'unica cosa che voleva era vivere il suo sogno... un sogno che non ha fatto altro che sbiardire con il passare del tempo, fino a diventare poco più di un'ossessione...
Fu poi il Giudice a rompere il silenzio, domandando con perplessità "... Quindi, alla fine, è davvero lei la colpevole? Non l'ho ancora compreso..."
"No, Vostro Onore: nonostante ciò che ha ammesso la Carson, anche se stava pianificando di eseguire l'omicidio, l'accusa ritiene che, come ha ammesso, non stata lei ad uccidere Steve Arwen." affermò Travis, senza usare la sua racchetta e con tono anche più serio di quanto non fosse stato finora.
... E questo significa che, escludendo Cody dalle possibilità, l'unica persona lì dentro che può essere colpevole è...
"Per cercare di ricostruire quest'ultimo tassello mancante del puzzle, vorrei..." iniziò a dire il pubblico ministero, ma prima che potesse finire, il mio amico venne nuovamente interrotto, con le porte della sala udienze che vennero nuovamente spalancate, con una voce dal tono isterico che affermò con grande acidità "COME AVETE OSATO SCORDARVI DI ME?!"
... Ma chi...!?

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L'idea delle bruciature della Carson è simile ad una cosa che avviene durante Deeper than Void di The Shadow: tale similitudine è del tutto non intenzionale da parte di entrambi gli autori, e nessuno di noi due ritiene la cosa un problema, anche viste le differenze tra le bruciature stesse e la situazione in cui sono state ottenute.
Ringrazio parecchio The Shadow per la recensione e l'aiuto datomi nel corso del capitolo, oltre ad Aiacos e Rennacì per le loro recensioni: spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento XD Alla prossima!
  
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