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Autore: light_blue    01/07/2013    1 recensioni
Una ragazza diversa dalle altre. Una ragazza dura e fredda,che non ha paura di dire quello che pensa. Cosa si cela dietro il suo cuore di ghiaccio? Quali segreti nasconde? Uno strano ragazzo con una vita definita "perfetta" riuscirà a capirla? Questa è la storia di uana "cattiva ragazza" che fa capire che,anche se è difficile,bisogna togliere la maschera dove ci nascondiamo ed abbattere tutti i muri che ci siamo creati.
- Louis,si deve conoscere una persona fino in fondo per giudicare se quello che fa o dice è giusto. Non bisogna mai fermarsi all'apparenza -
Genere: Fluff, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                              Orphanage
   Chapter two

“Signorina Taylor,dato che lei è una nuova alunna,avrebbe voglia di presentarsi alla classe?” una voce squillante si fece spazio nelle mia orecchie. Mi limitai a scuotere la testa senza degnare l’insegnante di uno sguardo. “Signorina Taylor … lei deve venire a presentarsi” disse la professoressa stizzita con voce più alta e sottolineando la parola ‘deve’. Alzai annoiata gli occhi sulla sua figura. Lei sembrò calmarsi e mi fece un cenno nervoso verso la cattedra. Posai la matita con cui stavo disegnando sul banco e sbuffando mi alzai dirigendomi verso la cattedra. Mentre camminavo sentivo gli occhi della classe puntati su di me e  mormorii poco amichevoli, alcuni di Hilary e Brianna. Arrivata alla cattedra mi voltai e rimasi in silenzio. “Le andrebbe di parlare un po’ di lei? Ha sorelle o fratelli,abita qui a Bradford?” mi chiese la professoressa. Prima di rispondere la osservai: era vestita completamente di rosa,i capelli biondi erano sciolti e qualche ruga incominciava a solcare il su volto. Rosa,detestavo il rosa. Trattenni un conato di vomito per quel colore che spiccava sui suoi abiti. “Non credo siano affari vostri” le risposi fredda. Lei nascose la sua sorpresa,a differenza di tutta la classe. “Oh,ma credo di conoscere sua sorella. Bridgit Taylor,vero? Quella del secondo anno. Sembra tanto timida e dolce. Non sembrerebbe tua sorella,ma avete lo stesso cognome. E’ lei?” mi chiese ignorando la freddezza della mia risposta. Mi limitai ad annuire,prima di essere invitata a ritornare al mio posto. Conosceva chi era mia sorella, e se conosceva anche chi fossi? Nessuno doveva conoscere niente di me,già era molto che adesso conoscessero mia sorella.
Al suono della campanella mi precipitai fuori dall’aula,successivamente verso l’uscita. Il primo giorno avevo solo tre ore di lezione,e fortunatamente quello strazio era terminato. Mi guardai intorno cercando mia sorella. La professoressa non aveva torto,non sembravamo sorelle. Bridgit era così dolce,timida,gentile … ed ingenua. Aveva solo quindici anni,conosceva a malapena quanto fosse crudele il mondo,nonostante lei fosse nella mia stessa situazione. La vidi circondata da alcune ragazze,si era già trovata qualche amica. A volte la invidiavo,lei era così spensierata. Molte volte avevo desiderato essere come lei,ma ora era troppo tardi,ora già conoscevo troppo delle persone per fingere che vada tutto bene. Appena si voltò verso di me,le feci un cenno per dirle che era ora di andare via. Lei capì e salutando i suoi “nuovi amici” corse verso di me. “Ciao Emily” mi salutò radiosa. Le sorrisi. “Come è andato il primo giorno di scuola?” le chiesi mentre prendevamo la strada per tornare a “casa”. “Più che bene! Ho conosciuto due ragazze della mia stessa classe,sono fantastiche” disse entusiasta Bridgit. La guardai scettica. “Ricordi cos’hanno fatto le tue vecchie amiche,se le si poteva chiamare così … ” le dissi acida. Volevo che Bridgit si facesse delle vere amiche,ma l’ultima volta si era ferita. Appena avevano scoperto la nostra storia erano scappate via, le avevo sempre odiate da quel giorno, erano solo stupide ragazze viziate. “Kate ed Allyson sono diverse. Te lo posso giurare. Oggi pomeriggio uscirò con loro e glielo dirò,ti dimostrerò che non tutte sono come le mie vecchie compagne” mi rispose. Sospirai sorridendo. Spero che abbia ragione.  Aveva detto che sarebbe uscita quel pomeriggio,e questo significava che non sarebbe venuta con me alla mensa nella parte povera di Bradford. Non le dissi niente, dopotutto forse aveva trovato delle amiche.
Eravamo arrivate: la nostra “casa” era davanti a noi. Era interamente fattoadi mattoni rossi. Il piccolo cancelletto prima dell’entrata era arrugginito ed al portone in legno stava cadendo tutta la vernice. Le finestre erano chiuse,così come le tendine bianche. Sarebbe sembrata una piccola e graziosa casetta londinese,peccato per la scritta “Orfanotrofio” che spiccava su una targhetta sopra la porta. Esattamente,io e Bridgit vivevamo in un Orfanotrofio,e non il migliore di Londra. Io e mia sorella non avevamo i genitori. In realtà solamente nostra madre non c’era più,nostro padre era vivo,ma non potevamo vederlo mai ed era come se non ci fosse. Eravamo state affidate all’unico parente che ci era rimasto,ma quest’ultimo,dopo aver finto sorrisi e carezze,appena colta l’occasione ci aveva scaricate qui dentro,fingendo di non avere nipoti. Vidi Mary spazzare alcune foglie dalle scalinate. Mary era una delle ragazze più dolci del pianeta. Aveva  ventidue anni,ma la sua famiglia era povera e non poteva permettersi l’università,nonostante Mary sia stata un’alunna provetta. Così era venuta a lavorare da Madama Sephore,la proprietaria dell’Orfanotrofio. Lei era la donna delle pulizie,ma qualche volta aiutava con i bambini. Nel poco tempo libero che aveva scambiavamo qualche chiacchiera. Non c’erano molti orfani,solo una decina compresi me e Bridgit,ma non potevano chiudere e lasciarci sulla strada.  C’erano Stephan e Cassy,due gemelli maschio e femmina di dieci anni con una capigliatura bionda e scuri.  Merliah invece aveva undici anni,la più grande dopo me e Bridgit. Aveva una cascata di lunghi e lisci capelli neri,ed aveva una bellezza sovrannaturale. Poi vi era Faith,una piccola bambina di otto anni. Mi aveva colpito da subito,forse per i suoi riccioli rossi,per la sua pelle bianca candida o per i suoi occhi verdi. Stava sempre fuori seduta nel prato quando ne aveva la possibilità e non giocava con gli altri bambini,era solitaria. Non conoscevo la sua storia,ma sapevo che l’unica persona con cui parlava era Mary. Io ero costretta a stare lì dentro fino ai diciotto anni,così avrei preso in affidamento Bridgit ed in un modo è nell’altro,avremmo cercato di condurre una vita normale. Mancava poco,solo un maledetto anno. Potevo resistere,ero lì da quando avevo dodici anni, e Bridgit solo dieci. Aprii il cancello e stavo per richiudermelo alle spalle quando vidi una figura in lontananza che scappò non appena si accorse che l’avevo vista. Sapevo esattamente chi fosse: Louis. Ora aveva scoperto una parte della mia storia,e questo non doveva accadere.


The penguin is back!
Lo so sono maledettamente in ritardo,ci ho messo un’eternità per scrivere. Scusatemi,mi dispiace tanto. Avete scoperto uno dei segreti di Emily,è rinchiusa in un orfanotrofio. La fan fiction si basa soprattutto sulla vita di Emily,sul suo desiderio di una vita normale o perfetta. Ma nessuno riesce a capire come si sente. Il nostro Tomlinson ha scoperto qualcosa. Vi do uno spoiler: nel prossimo capitolo ci saranno rivelazioni. L’altra mia fan fiction “Superheros” è da molto tempo che non l’aggiorno. Mi dispiace tanto,solo che devo riordinare le idee per la storia L
Recensite perché voglio sapere che ve ne pare,se devo continuare o ritirarmi.
Baciii <3
#thepenguinsayssorry
 
  
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