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Autore: _welcometomylife_    01/07/2013    16 recensioni
«Dimmi che mi sbaglio, per favore» di nuovo lui. Perché continuava a seguirmi? Tirai giù velocemente le maniche della maglia e mi asciugai le lacrime.
«Di cosa parli?» dissi facendo finta di niente .
Si avvicinò a me e si sedette al mio fianco, alzò di poco la manica del mio cardigan e sfiorò il braccio lentamente.
«È stato lui? Lui ti ha fatto questo? Perché?» mi disse con voce fievole.
«Niall, non è niente… Sono caduta e-»
«Si vai a raccontarlo a qualcun altro, Nicole. Ti conosco, so quando menti! Ma perché lo proteggi? Ti fa solo del male» disse urlandomi contro.
«Ma tu cosa ne sai della mia vita? Torni dopo 11 anni e pretendi che tutto si ok, che non sia cambiato niente. Niall tu non sai più niente di me».
Questa è la mia nuova FF.. spero di avervi incuriosito..
Genere: Dark, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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So we can start it all over again?

 
«Non so di chi tu stia parlando, biondo» dissi cercando di non dare altri sospetti. Continuai a slacciargli la cintura e a sbottonargli i pantaloni.

«Fermati cazzo, Nicole che ti è successo?» disse alzando il tono di voce e guardandomi con i suoi grandi occhioni azzurri.

«Non so di cosa tu stia parlando, Niall» sbottai e per poi un secondo dopo rimpiangere di aver detto quel nome.

«Hai pronunciato il mio nome, io non te l'ho detto» sorrise.

«Non è vero» bonfochiai.

«Sì che è vero» ribattè lui.

«Ah fanculo, fammi fare il mio lavoro così posso prendere i miei soldi e togliere il disturbo, ok? Ok. Patti chiari, amicizia lunga». Dissi gridandogli contro.

«Sì, amicizia. Una volta io e te eravamo amici. Ora ti ripeto la domanda. Cosa ti è successo?» Mi fece la domanda una seconda volta.
Il suo tono di voce era pacato e notavo un velo di tristezza. Beh, cosa mi era successo in undici anni? Allora, mia madre era morta e io ero stata lasciata in affidamento al mio patrigno, lui mi aveva venduta al suo socio a quindici anni e da due anni faccio la puttana. Troppe cose. In undici anni la mia vita era cambiata. Mi mancava Niall, lui c'era sempre stato per me anche quando mio padre morì, poi andò via. È andato via, quando avevo più bisogno di lui, quando avevo bisogno solo di sorridere dopo le lunghe nottate passate in ospedale accanto al letto di mia madre poiché lei era molto malata, avrei soltanto voluto che fosse stato accanto a me in quei momenti. Ma non c'era. Non sapevo cosa dire ora, i ricordi si fecero spazio nella mia mente e una lacrima mi bagnò il viso.

«Oh... Non lo so - mi asciugai gli occhi - mi dispiace che nel vedere la persona che sono diventata, io ti abbia delusa» dissi sorridendo beffarda con gli occhi lucidi.

«Nicole, sapevi che per te ci sarei sempre stato, perché non mi hai cercato?» disse avvicinandosi a me e accarezzandomi la guancia.

«Niall, sono successe troppe cose all'improvviso. Ero sola. Anzi, non lo ero ma questo ha peggiorato tutto». Le lacrime si fecero strada sul mio viso e mi accasciai per terra a quei ricordi così dolorosi.

Lui si abbassò e mi strinse a sé.
«Ti prego non far così, fai stare male anche me. Non era mia intenzione farti piangere» mi disse tentando di tranquillizzarmi.

Alzai lo sguardo e lo guardai bene negli occhi, sembrava così preoccupato, così comprensivo. Era rimasto quello di un tempo era soltanto cresciuto.

«Senti, io non sono qui per parlare o per piangere, ma per altro. Io ho bisogno di quei soldi quindi dimmi cosa vuoi». Dissi freddamente rialzandomi in piedi e asciugandomi il viso.
Non volevo farmi vedere debole davanti a nessuno figuriamoci davanti a lui.

«Voglio che tu mi parli. Dirò a Josh che ho avuto la miglior scopata di tutta la mia vita». Disse serio.

«Non credo di poter accettare» dissi abbassando lo sguardo e in quel momento trovando veramente interessanti le mie scarpe nere.

«Nicole, eri la mia migliore amica, ho pensato te ogni giorno, ho desiderato di rivederti e ora che sei qui non ti lascio andare. Voglio recuperare il nostro rapporto» disse sicuro di sé.

Lo abbracciai forte, mi era mancato così tanto.

«Prendi i pop corn, la storia della mia vita è meglio di un film» risi.

«Pop corn» mi guardò con un faccia alla Homer Simpson con la bava alla bocca.
Lo guardai e scoppiai a ridere e lui con me.

Non era cambiato di una virgola, il solito mangione, tenerone e apprensivo di sempre. Era il mio Niall.
Ci sdraiammo sul letto e incominciai a raccontargli tutto, mentre lui mi accarezzava dolcemente i capelli.

«Mamma è morta quando avevo 10 anni, era molto malata e per mia disgrazia lei si era risposata con Paul. All' inizio lui era dolce, premuroso, mi coccolava, in pratica mi trattava come se fossi realmente sua figlia, poi - feci una pausa e presi un bel respiro - all' età di 15 anni mi ha venduta al suo socio poiché gli doveva 1000 sterline e da allora ha capito che con me avrebbe fatto soldi facili senza muovere un dito e ora come puoi vedere sono diventata questa».

Lui rimase spiazzato dalle mie parole. Il silenzio regnò nella stanza, mi alzai facendo risuonare rumorosamente i tacchi sul parquet, presi la mia roba e mi dimessi verso la porta. In quel momento volevo solo scappare, scappare via da tutto. Mi odiavo. Odiavo me stessa più di ogni altra cosa.
Era troppo bello per essere vero, incontrare il mio migliore amico che non mi trattava come una puttana ma tanto anche se tutto questo era reale, il giorno successivo sarebbe tornato tutto alla normalità. Lunedì sarei andata a scuola, qualche ragazzo mi avrebbe chiesto una sega o un pompino per 20 sterline nel ripostiglio del bidello e sarebbe cominciata la solita routine. Aprii la porta e feci per uscire.

«Ah, Buon compleanno Niall».dissi facendo un finto sorriso.

«Nicole, aspetta! - mi urlò saltando giù dal letto - vieni a stare da me, quell'uomo non può farti questo. Hai 17 anni devi vivere la tua vita» continuò lentamente.

«Non posso accettare, mi dispiace» risposi abbassando lo sguardo.

«Nik, ti prego» ribattè.

Sorrisi a quel nomignolo ce mi aveva data quando eravamo bambini. Degli innocenti bambini che sognavano di fare gli astronauti, di raggiungere la luna e farci un pick-nic. Io non lo meritavo gli avrei soltanto fatto del male.

«Nik, ti prego. Voglio aiutarti». Mi supplicò ancora una volta.

«Niall, ho paura sé ti succedesse qualcosa non me lo perdonerei. Paul mi verrà a cercare e-» mi interruppe mettendomi un dito sulle labbra.

«Ti proteggerò, fosse l'ultima casa che faccio - disse convinto - Ti prego ti ho già lasciata andare una volta non voglio farlo di nuovo».

Mi guardava negli occhi, cosa avrei dovuto dirgli, non volevo che qualcuno gli facesse del male. Sapevo cosa sarebbe successo se non così tornata a casa, ma ne sarebbe valsa la pena?

«Io non so...» gli dissi cercando di capire cosa dirgli.

«Ti prego» mi disse ancora.

«Niall, io...»



Angolo scrittice:

Ecco a voi il secondo capitoloooo... Spero vi piacciaaa ♥
ci ho messo l'anima nel scriverlo. Sper che questo abbia qualche recensione.. :/ Va bieeeene alla prossima. baci Ersilia. ♥
  
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