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Autore: Strega_Mogana    01/07/2013    2 recensioni
Raccolta di one-shot/flash fic con tema i sorrisi.
Un sorriso a Settimana per Severus. Un anno di sorrisi.
Sfida n. 14 del Forum Il Calderone di Severus - Magie Sinister
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Harry/Ginny, Hermione/Severus, Lily/Severus
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Titolo: Semplice normalità
Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: One shot
Rating: Per tutti
Genere: Generale
Personaggi: Severus Piton, Hermione Granger
Pairing: Severus / Hermione
Epoca: Post 7 libro – Epilogo alternativo
Avvertimenti: AU
Riassunto:
Lui, Severus Piton, ex Mangiamorte, ex spia, assassino di Silente, Preside di Hogwarts che aveva una discussione del tutto normale con Hermione Granger, ex studentessa, ex Grifondoro, ex di Weasley e avvocato delle Creature Magiche del Ministero.
Parole: 1459
Note: E’ il seguito di Alla luce del sole

Semplice normalità


Il mago stava ascoltando un vecchio disco appartenuto a sua madre; era seduto sul divano dalla stoffa consumata e leggeva distrattamente un libro.
Ogni mezz'ora sollevava lo sguardo scuro e fissava le lancette dell'orologio sulla mensola del camino. Più di una volta si era chiesto se quel maledetto aggeggio non fosse stato incantato per andare più lentamente. Le lancette si muovevano troppo piano per i suoi gusti.
Lei aveva promesso di andarlo a trovare finiti i festeggiamenti, ma, vedendo l'ora, era ormai tropo tardi. Probabilmente aveva cambiato idea.
Era umiliante per il suo orgoglio ammettere che gli mancava.
La solitudine era sempre stata una compagna fidata. Un'amica e complice con cui aveva trascorso la maggior parte della sua vita insignificante. La conosceva, si fidava di lei e dei segreti che sapeva portare.
Ma da quando quel ciclone riccioluto era entrato nella sua vita, tutto era diverso. E la solitudine era diventata una nemica, i suoi silenzi, che solitamente apprezzava, erano troppo pesanti da sopportare.
Chiuse il libro e si alzò piano. Prese la bacchetta dal tavolino e con un leggero colpo spense il grammofono.
Decise di andare a letto, convinto che non sarebbe più venuta.
Mentre si accingeva a salire le scale che portavano al piano superiore sentì la maniglia della porta d’ingresso tremare, si voltò stringendo la bacchetta - un riflesso ormai così automatico che non lo avrebbe mai lasciato – e osservò la maniglia abbassarsi leggermente.
Era già pronto a scagliare una potente fattura quando la porta si aprì quel tanto che bastava per fare entrare Hermione. Era ancora fasciata dal vestito color carta da zucchero che aveva comprato per il matrimonio di Potter, i capelli legati in un'alta coda, truccata in modo leggero e semplice.
Sussultò spaventata quando lo vide sulle scale.
- Sei ancora sveglio? - gli domandò chiudendo l'uscio.
- Avevo del lavoro da finire. - mentì, non poteva assolutamente ammettere che la stava aspettando – Com'é andato il matrimonio?
Hermione sorrise, come solo lei sapeva fare, scaldandogli quello che restava del suo cuore martoriato da due guerre e da un distruttivo amore mai corrisposto.
- Bene. Ginny era bellissima e Harry molto emozionato. Molly ha pianto per tutta la cerimonia, mentre Gerorge e Ron hanno fatto esplodere dei Fuochi d'Artificio con innesto ad acqua. Credo che Ron abbia un gran futuro in quel negozio, non sarà come Fred, ma ha delle buone idee.
A Severus quelle informazioni non interessavano minimamente, ma voleva esser gentile. E voleva, in qualche modo, entrare in quel mondo dove si sentiva sempre di troppo, dove la luminosità dello sguardo di lei era offuscato dall'oscurità del suo animo.
Hermione sollevò un pacchettino che aveva in mano e che prima non aveva notato.
- E' una fetta di torta nuziale. Ginny ha insistito di portartela, le ho detto che non ami i dolci, ma non ho saputo dirle di no. E' buona, al cioccolato.
Severus si rese improvvisamente conto di essere ancora sulle scale, scese gli scalini che lo separavano da lei e la seguì nella piccola cucina dove Hermione stava appoggiando la torta sul tavolo.
Le mise una mano sulla spalla, lei si voltò e gli circondò il collo con le braccia raggiungendo le sue labbra con un delicato bacio. Leggero e profumato di torta al cioccolato.
- Mi sei mancato. - gli sussurrò con un lieve sorriso sulle labbra – E sono distrutta. Tutti i parenti di Ginny volevano ballare con me. Non ho saputo dire di no a tutti, zio Reginald è un pessimo ballerino. Ho i piedi doloranti. - gli sfiorò le labbra con un altro delicato bacio - Avrei voluto ballare con te. Ma, forse, é stato meglio che tu non sia venuto.
Il mago sollevò un sopracciglio fine.
- Così potevi ballare con tutto il clan Wealsey?
Hermione lo sciolse dal suo morbido abbraccio con una risatina che a Severus sembrò un suono celestiale. Gli piaceva come risuonava la risata di Hermione in quella casa che per anni aveva solo raccolto urla di odio e lacrime di dolore.
- C'era la Sketeer. - gli disse appoggiandosi allo schienale di una sedia e iniziando ad armeggiare con i lacci delle scarpe col tacco alto. Severus fece una smorfia disgustato – Per tutta la cerimonia non mi ha tolto gli occhi di dosso e continuava a guardare il giardino della Tana come se si aspettasse di vederti comparire da un momento all'altro. E per quasi tutti i festeggiamenti è andata in giro a chiedere di noi due, ignorando Harry e Ginny. Alla fine Ron le ha sciolto nel vino una pasticca vomitosa. - ridacchiò divertita togliendosi la prima scarpa – Abbiamo scoperto che le pasticche vomitose non devono mai essere mischiate all'alcool.
Quando riuscì a togliersi anche la seconda scarpa, Hermione fece un sospiro di sollievo e chiuse gli occhi.
- Oh ti ringrazio Morgana... - mormorò lasciandole cadere a terra – mi stavano uccidendo. Posso dormire qui? - gli chiese – Sono troppo stanca per smaterializzarmi fino a casa, non vorrei spaccarmi.
Annuì incantato dalla semplicità di quella scena.
Lui, Severus Piton, ex Mangiamorte, ex spia, assassino di Silente, Preside di Hogwarts che aveva una discussione del tutto normale con Hermione Granger, ex studentessa, ex Grifondoro, ex di Weasley e avvocato delle Creature Magiche del Ministero.
Se glielo avessero detto qualche anno fa sarebbe scoppiato a ridere, anzi avrebbe solo sollevato un sopracciglio scettico.
Invece stava proprio accadendo questo.
In fin dei conti erano una coppia come tutte le altre.
Più o meno.
Hermione sorrise di nuovo e accennò ad una doccia e ad un cambio d'abiti. La seguì con lo sguardo su per gli scalini fino a quando non voltò verso il corridoio. Tornò in salotto accompagnato dai tipici rumori della normalità, passi sul pavimento, una porta che viene aperta, lo scroscio delle doccia, il profumo del bagnoschiuma ai fiori di patchouli – fragranza che all’inizio trovava ridicola, ma che ora amava sentirle sulle pelle e nella sua casa – e la sensazione di calore che sapeva darti solo una famiglia.
Una famiglia felice.
Si ritrovò a sorridere mentre faceva scorrere un dito sui vecchi dischi di sua madre. Prese uno dei vinili e lo mise sul giradischi abbassando la puntina al punto giusto.
Dal grammofono uscì un lieve fruscio, poi la musica soave e lenta riempì la stanza.
Il mago sgranò gli occhi riconoscendo quella canzone. Era la preferita di sua madre.
Un pomeriggio, quando era ancora piccolo, prima di vedere Lily giocare con Petunia al parco giochi per la prima volta, sua madre stava ascoltando quello stesso disco in piedi nel salotto, mentre il sole di Giugno invadeva la casa.
Lui stava giocando sul pavimento.
Suo padre era rientrato prima dal lavoro, era felice. Forse l’unica volta che lo ricordava sul sorriso sulle labbra.
Aveva preso sua madre e avevano iniziato a ballare su quelle lente note, entrambi sorridenti.
Era un ricordo sbiadito nel tempo, vecchio di troppi anni per essere del tutto felice. Quei sorrisi erano stati sostituiti in fretta – troppo in fretta - dalle lacrime e dal dolore. Quelle note dalle urla. E l’immagine dei suoi genitori allegri era stata sostituita da due persone che litigavano per qualsiasi cosa.
- Che bella canzone.
La voce di Hermione lo destò da quel ricordo non del tutto felice, camminava scalza, indossava una sua camicia come faceva ogni volta che dormiva a Spinner’s End, i capelli erano umidi.
Bellissima in quella sua normale semplicità.
- Sì,- confermò – è una bella canzone.
Avrei voluto ballare con te.
Stirando le labbra in un sottile sorriso allungò una mano in un muto invito.
La strega si strinse a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Si muovevano piano, seguendo più il ritmo dei loro cuori e dei loro respiri piuttosto che la musica.
Severus le accarezzò i capelli, annusandone il profumo di pulito, sentendo il corpo di Hermione aderire al proprio.
Così semplice.
Così naturale.
Così normale.
- Sei felice con me, Hermione? - glielo domandò a bruciapelo, senza pensarci, come faceva ogni volta che la paura di non renderla felice come meritava lo assillava.
Lei sollevò la testa dalla sua spalla e lo fissò negl'occhi, amava quello sguardo innamorato. Amava che quello sguardo innamorato fosse rivolto a lui.
E, come ogni volta, attendeva con un sussulto al cuore quelle due parole che erano in grado di farlo sentire in pace con il mondo e con la sua anima oscura.
- Ogni giorno. - gli ripose con un sorriso.
Il mago ricambiò il sorriso e si chinò a baciarla.
Un bacio lungo, lento e profondo che aveva il sapore dell'amore dal retrogusto di cioccolato.
Hermione tornò ad appoggiare la nuca sulla sua spalla con un sospiro felice.
Restarono in silenzio a ballare in uno stretto abbraccio.
La musica riempiva il salotto.
L’amore i loro cuori.
   
 
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