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Autore: AryDirectioner4Ever    01/07/2013    12 recensioni
Ma quante volte dovevo dire che non volevo comunicare con nessuno?? NESSUNO.
-cit. capitolo 1
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Lui mi ignorò completamente, non ricambiò il saluto, non fiatò, non aprì bocca, non si girò verso di me, nulla di nulla. Ero invisibile o che altro??
-cit. capitolo 1
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Aveva il bisogno di sentirmi vicina, lo capivo, ma soprattutto lo percepivo, e sinceramente lo sentivo pure io: entrambi volevamo sentire i nostri corpi uno accanto all'altro, ascoltare il battito cardiaco accelerato dei nostri cuori, anche se, per quanto battevano forte, era percettibile anche nel modo in cui ci trovavamo ora.
-cit. capitolo 12
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Questo succede quando una persona si mostra forte all'esterno, ma in realtà è fragile moralmente e alla prima difficoltà crolla a terra, diventa debole, il suo corpo rimane seduto sulle proprie ginocchia, senza riuscire mai ad alzarsi, ed è proprio in quel momento in cui avrebbe bisogno di aiuto, ma spesso l'aiuto non arriva e, senza forze, non è in grado di riprendersi, distruggendosi del tutto. A me stava succedendo più o meno tutto questo.
-cit. capitolo 13
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Trailer della FF :) http://www.youtube.com/watch?v=4RFGydnGghs
Genere: Angst, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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ATTENZIONE: Ho creato il trailer di questa FF, per vederlo CLICCATE QUI

 

 

'Caro Diario,

sono una stupida. Odio me stessa. Sono solo una teenager di merda che non sa come gestire la propria vita e le proprie azioni. L'unica cosa in cui ora riesco a trovare conforto è il fumo, è l'unica cosa che in questo momento riesce a darmi sollievo...

 

Baci, la tua Sam'

 

 

Era ormai passata circa una settimana da quando feci le cazzate più grandi della mia vita: mettermi con due ragazzi e incominciare a fumare. Nessuno era a conoscenza di tutto questo, come al mio solito non ne avevo parlato, o meglio, non ero riuscita a parlarne. Questa volta vi sentivo davvero uno schifo, una persona falsa e doppiogiochista... Dopotutto lo ero e per un conto era un bene se me ne rendevo conto, almeno avrei potuto riparare ai miei errori, ma non penso che in questo caso mi sarebbe servito a qualcosa.
Quel giorno tutto era successo troppo velocemente, troppe cose tutte insieme in meno di ventiquattro fottute ore. Ora capivo perché il destino mi aveva fatta rimanere da sola fino a questo momento, sapevo che tipo di persona ero e che ero in grado di combinare solo casini e creare scompiglio nelle vite degli altri, ed era proprio quello che stavo facendo. Certo, per ora stava andando tutto più o meno bene, ma era passata solo una settimana... e quando sarebbero diventate 2,3,4... sarei riuscita a gestire la situazione?
Per ora era anche stato tutto piuttosto semplice: Louis era ancora all'ospedale per dei controlli, ed io ero riuscita ad equilibrare i miei “appuntamenti”, andandolo trovarlo un paio di volte (in cui avevo perfino provato a baciarmi ma ero riuscita ad evitarlo) e passando molti dei miei pomeriggi con Zayn, con il quale mi trovavo sempre più bene, sempre più in affiatamento, e adoravo i suoi baci che mi mancavano ogni fottuto secondo, minuto od ora, che passava. Mentre passavo il mio tempo con lui, inizialmente mi era difficile sorridergli e spesso mi chiedeva 'tutto bene, dolcezza?' ed io ovviamente rispondevo sempre che andava ogni cosa alla grande, ma non era affatto così, il pensiero che stavo anche con un altro mi torturava, ma era ancora più grande la sofferenza nel momento in cui pensavo che, senza che lui lo sapesse, gli stavo facendo del male. Poi però, arrivava lui a coccolarmi e nulla esisteva più, rimanevamo solo NOI e il nostro amore, se così lo vogliamo chiamare. Infatti, la cosa che mi faceva stare più male di tutte è che mi stavo veramente innamorando di Zayn, e a Louis mi ci stavo affezionando sempre di più, e di conseguenza lasciarlo diventava sempre più difficile, come lo era stato dirgli di NO quando me lo aveva chiesto.
Forse ero l'unica che si poneva tutti questi problemi, tutte queste ansie, ma si sa che io non sono mai stata normale e che appena mi capita qualcosa di nuovo in cui non c'è nessuno a guidarmi io vado nel panico, e quando vado nel pallone mi si può dare per persa, non ragiono più e perdo il controllo: questa volta decisi di sfogarmi con il fumo.
Un'altra cosa che mi faceva impazzire era il fatto che sapevo di voler stare sul serio con uno dei due, ma con la situazione che avevo creato mi era praticamente impossibile lasciarne uno, o per fino entrambi. Per un conto sarebbe stato meglio se fossero stati loro a farlo, certo non sarebbe stato un granché bello per me, ma non dovevo preoccuparmi, non mi sembravano che avessero questa intenzione. In realtà c'era un motivo per cui stavo reagendo così male alle mie azioni: ora avevo paura di perderli. Finalmente ero riuscita a trovare qualcuno che mi apprezzasse e mi stupisce la mia abilità di mandare all'aria ogni cosa. Sapevo bene di aver messo in ballo i sentimenti di due persone, il loro cuore... Bene, se siamo in ballo, allora non ci resta altro da fare che ballare.
Fino ad ora ero riuscita a non far scoprire niente ai due ai quali, per paura che si raccontassero qualcosa, avevo detto che era meglio non dire niente a nessuno della nostra relazione, con la scusa che se mio fratello lo fosse venuto a sapere non gli avrebbe fatto piacere perché è iperprotettivo nei miei confronti, e loro ci erano cascati in pieno: non si vedeva, ma loro avevano paura di Harry, sapevano come era quando si arrabbiava e non era un bello spettacolo da vedere o ascoltare.
A proposito di mio fratello, nonostante il mio colorito un po' smunto dal fumo, lui non sospettava di niente, né delle mie relazioni né del fatto che io fumassi. Mi sembrava ovvio, dopotutto in questi ultimi giorni non era quasi mai a casa, era normale che non capisse quello che mi stava succedendo. L'unica cosa che aveva notato alcune volte era il mio alito pesante che non aveva dei migliori odori, e a quel punto mi chiedeva 'Perché hai questo alito??' ma io gli rispondevo mentendo, anche se era un po' imbarazzante, che era perché non lavavo i denti da un po', lui si accontentava della risposta che logicamente capiva che non fosse vera e non insisteva, tanto sapeva benissimo che non gli avrei detto la verità. Se avesse saputo tutte le cose che gli stavo nascondendo mi avrebbe uccisa, non sopportava quando gli mentivo e non gli parlavo dei miei problemi, a lui piaceva aiutarmi, o per lo meno provarci. In realtà anche io non sopportavo quando faceva le cose di soppiatto, forse non ero la persona giusta che lo poteva aiutare, ma era pur sempre mio fratello e volevo sapere cosa gli succedeva, proprio come in questo caso. Non era da lui stare via interi pomeriggi da casa o essere sempre nervoso quando parlava, come se quello che stava facendo non si doveva venire a sapere. Cosa stava combinando? In quali guai si stava cacciando? Magari non era come stavo pensando, forse era solo una mia impressione... ma più giorni passavano più ero certa che c'era sotto qualcosa, che stava nascondendo qualcosa a tutti. Probabilmente centrava qualcosa Alexandra, o per quanto lo conoscevo bene, in questa storia poteva entrarci senza problemi anche qualche altra ragazza, come se non avessi mai assistito ad una delle sue storie d'amore. Insomma, era chiaro che né io né Harry eravamo le persone adatte a sostenere una relazione, almeno in qualcosa ci somigliavamo! Soltanto che lui, a differenza mia, non si lasciava prendere dal panico, era proprio questo che mi rovinava, mi faceva compiere gesti irrazionali e stupidi. La cosa peggiore in assoluto era che ogni volta che sentivo un po' di nervosismo addosso, “correvo” sul terrazzo o in qualsiasi altro posto all'aperto e incominciavo a fumare una, due, tre o quante altre sigarette mi sentivo di dover consumare. Non volevo che diventasse una dipendenza, un circolo vizioso, una di quelle cose che più vai avanti più non riesci a farne a meno e non la smetti finché non ci batti i denti, oppure... non la smetti per niente. Non volevo assolutamente arrivare a quei livelli, ma appena sentivo l'ansia, lo stress strusciarmi addosso come un viscido serpente, non potevo far altro che tirare fuori l'accendino (trovato per puro caso su un posa cenere di mio padre) e accendere quella dannata cicca e poi portarmela alla bocca, ispirando ed espirando il fumo, fino a sentirmi meglio, a rilassarmi. No, non mi facevo delle canne, ma anche solo sentire l'anidride carbonica nella mia bocca, mi infondeva tranquillità.
Avrei di certo potuto affrontare tutto questo in modo diverso, ma nei momenti in cui non riesci a pensare e ti senti perso è proprio quando sei più debole e fragile moralmente, e senti il bisogno sfrenato di volerti risollevare, di sentirti bene, tanto da voler arrivare a fare cose che non ti saresti mai sognato di fare, portandoti fuori strada. Ecco cosa succede quando troppe cose accumulate alla fine scoppiano, come una bomba atomica e ti distruggono, distruggono te stesso, il tuo essere e le persone che ti stanno attorno, creano una grosse nube di fume sotto la quale si nascone il vuoto, il nulla...
Quel silenzio gelido ed inquietante del salotto nel quale ero ancora costretta a stare, du interrotto dalla vibrazione, ormai divenutami odiosa, del mio cellulare.

- Principessa!! <3 Mi manchi, amore! Quando possiamo vederci?? xx -

Ovviamente era il mio adorabile Zayn, che mi inviava sempre messaggini dolcissimi che mi stampavano sempre un sorriso sul viso. Rendendomi conto che lui riusciva in un modo o nell'altro a farmi felice, era anche più difficile reggere la situazione scomoda che avevo creato. Mi sarebbe piaciuto rispondergli di voler passare il weekend con lui, ma purtroppo non mi sentivo in vena di stare con qualcuno, preferivo stare a rimuginare sui miei errori, a soffrire un po' di solitudine, quella che nonostante tutto ti abitui sempre a sopportare.

- Ciao amore! <3 Anche tu mi manchi! Ci vedremo presto, te lo prometto, ma oggi e domani proprio no... Non sto nelle migliori condizioni. Scusa. Xx -

Per messaggio era facile parlare, mentire e tutto il resto, non avevi nessun occhio puntato su di te in attesa di una risposta, non eri messo in soggezione. In un SMS potevi scrivere tutto quello che ti passava per la testa, ecco perché era semplice rispondergli con il cellulare, se ce lo avessi avuto davanti alla faccia non so se sarei stata in grado di dirgli una bugia, non con quegli occhi irresistibili che si trovava e che ti fissavano.

- Oh piccola, mi dispiace :( Allora sai che faccio? Domani pomeriggio, se stai un po' meglio, passo da te, ci rilassiamo un po' sotto le coperte guardando un film, e se ti va anche mangiando pop corn! c: -

Cazzo. Merda. Lui si che è la dolcezza. Come potevo riuscire a resistergli? A resistere alle sue proposte così invitati e altrettanto squisite? Peccato che domani non starò affatto meglio. Anche se è un altro giorno, rimango lo stesso una traditrice.
Cosa potevo dirgli? Ero davvero tentata di accettare e di dirgli quanto lo adoravo, anzi quanto lo amavo.

- Oh amore!! c: Su dai, non ti preoccupare! Vediamo come sto domani, okay? -

Alla fine optai per rimanere un po' sul vago, senza accettare o meno. Forse era stato meglio così. Dirgli di no sarebbe stato piuttosto brutto, sarebbe sembrato che lo volessi evitare; mentre dirgli di si non era delle scelte migliori, non con l'umore oscuro che mi ritrovavo addosso.

- Va bene dolcezza!! <3 Stammi bene! Xx -

Facile da dirsi, difficile da farsi. A quel messaggio decisi di non rispondere, sinceramente non sapevo nemmeno cosa gli avrei potuto dire. Lui mi diceva di stare bene, ma come potevo riuscirci? Forse per lui valeva la pena di ricomporsi, di cercare di riprendere la buona strada... Ma poi pensavo a Louis, che non aveva avuto nient'altro di meglio da fare chi dichiararsi, e lì tutti i miei buoni propositi venivano demoliti e buttati giù come una costruzione fatta di Lego.
All'improvviso sentì il cellulare vibrare nuovamente. Ed ora chi era? Forse Zayn che continuava a scrivermi? In realtà speravo che fosse il gestore telefonico, almeno evitavo problemi. Così andai a leggere sul display, accecante dalla luminosità troppo alta, il nuovo SMS.

- Ciao patatina!! c: Finalmente sono fuori dall'ospedale! Non vedo l'ora di passare un po' di tempo con te! :) Lou. xx -

E poi c'erano questi momenti, quelli in cui ti rendevi conto del vero casino che avevi combinato. Come facevo ad incastrare le varie giornate con i due senza fargli scoprire niente? Era peggio che un puzzle da 1000 pezzi. Forse mi sarei dovuta procurare una bell'agenda.
Più andavo avanti con questa storia, più queste situazioni si ripetevano, più il mio stress e la mia ansia si facevano sentire, più sigarette sentivo il bisogno di fumare. Cercavo di mantenere l'autocontrollo e resistere alla tentazione. Era molto dura come impresa: si sa, sono sempre stata una persona impulsiva.

- Ciao Lou!! :) Certo, anche io non vedo l'ora! :3 xx -

Dopo aver inviato quel messaggio patetico e arricchito di faccine per non dare troppo nel sospetto, incominciai a sentire verificarsi una di quelle situazioni in cui l'ansia mi consumava.
Respiro.
Uno.
Respiro profondo.
Due.
Un respiro dopo l'altro, cercando di utilizzare il diaframma.
Tre.
Era tutto talmente inutile. Mi mancava l'aria. Non ne avevo a sufficienza. Avevo bisogno di sentire altra aria dentro di me. Nuova aria. Aria piena di anidride carbonica. L'aria del fumo.
Dovevo cercare di resistere a questa mania, che ormai stava diventando un vizio, non potevo essere così debole, non potevo reagire ogni santissima volta così, ma purtroppo era più forte di me: sentivo le mani nel fremito di tirar fuori dalle tasche dei mie jeans, un pacchetto di sigarette, di accenderle e poi fumarmele una ad una... Dovevo scacciare dalla mia testa quel pensiero, ma purtroppo era impossibile, o per lo meno non ci riuscivo. Mi rendevo conto perfettamente che se fossi andata avanti in questo modo mi sarei rovinata, sarebbe diventata una dipendenza, ma in questo momento era più forte di me e sfuggire dalla tentazione di calmarmi non mi era fattibile. Questo succede quando una persona si mostra forte all'esterno, ma in realtà è fragile moralmente e alla prima difficoltà crolla a terra, diventa debole, il suo corpo rimane seduto sulle proprie ginocchia, senza riuscire mai ad alzarsi, ed è proprio in quel momento in cui avrebbe bisogno di aiuto, ma spesso l'aiuto non arriva e, senza forze, non è in grado di riprendersi, distruggendosi del tutto. A me stava succedendo più o meno tutto questo.
Fregandomene di questa fottuta vita di merda, lasciai sui cuscini del divano il mio cellulare, senza dare troppo conto se Louis mi avesse risposto. Avevo bisogno di pace e la vibrazione del telefonino non era affatto d'aiuto. Così, con le solite stampelle, mi avviai verso la finestra della cucina che dava sul retro della casa, su cui poi con un braccio mi appoggiai per tenermi. Finalmente il momento tanto atteso, quello in cui mi sarei potuta rilassare. Con impazienza tirai fuori da una tasca il pacchetto da dieci sigarette, di cui me ne erano rimaste sette. Dall'altra tasca feci uscire il caro accendino che mi avrebbe permesso di accendere la fiamma delle cicche, di farle bruciare e sprigionare il fumo che tanto volevo. Ne presi una, la portai tra le due estremità delle labbra e con un solo e semplice gesto l'accesi. L'anidride carbonica si sprigionò nella mia bocca, sul palato, fino a sentirla ardere nella gola, e l'ansia stava facendo la stessa e identica cosa. I miei muscoli si irrigidirono, ma non appena allontanai dalle labbra la sigarette ed espirai l'ossigeno, ispirato in precedenza con il naso, mischiato al fumo, mi rilassai come mai ero riuscita a fare. Era una vera a propria bomba del relax. Quando avevo la sigaretta in bocca, e mi faceva stare bene, poco mi importava delle conseguenze, in quel momento l'importante era solamente che mi sentissi in pace con me stessa, e questo me lo permetteva.
Ripetei la stessa azione più e più volte, ispiravo ossigeno e anidride carbonica, ed espiravo mentre la calma mi pervadeva, fino a che la cicca non finì. A quel punto non potei fare a meno di tirarne fuori un'altra dal pacchetto e accenderla. Alla fine arrivai a fumarne ben altre due, per un totale di quattro. Qualche giorno prima ero arrivata perfino a consumare un pacchetto intero da dieci, ma quello era stato un caso extra in cui mi ero vista con entrambi nello stesso giorno e tutti e due erano stati dolcissimi con me facendomi anche un piccolo regalo: non riuscivo a sopportare il fatto che due persone si dedicassero tanto a me ed io, senza che loro lo sapessero, le stavo deludendo. Quello era stato uno sfogo eccessivo, ma non volevo mai più arrivare a quei livelli, anche perché poi non sono stata un granché bene. Inoltre, ora ne avevo rimaste solo tre e non avevo intenzioni di finire anche quelle e non avevo nemmeno voglia di andarle a ricomprare.
Sinceramente non riuscivo bene a descrivere come realmente il fumare mi facesse sentire, posso solamente dire che appena ne sentivo il bisogno, capivo che era una cosa sbagliata e mi sentivo una vera merda. Poi, la voglia prendeva il sopravvento e ogni cosa perdeva importanza, me ne fregavo altamente delle cose da poter fare o meno. Sapevo soltanto che mentre percepivo il fumo dentro di me, era come se i miei polmoni si seccassero, ma allo stesso tempo mi dicessero: grazie, so che ci fai del male, ma se fa stare bene a te... So che potrebbe sembrare strano, ma io la interpretavo in questo modo. Il mio cervello in quei momenti smetteva di pensare, per una buona volta si interrompeva e mi impediva di fare le solite paranoie o scenette mentali che aumentavano solo il mio stress. Quando fumavo e chiudevo gli occhi ogni cosa attorno a me non esisteva più, tutti i miei problemi scomparivano, ma non perché era droga, ma per il semplice motivo che riuscivo a concentrarmi solo sull'ispirare ed espirare quel fumo, ed era dannatamente rilassante.
Il telefono di casa, posto in cucina, incominciò a squillare. Ed ora chi cazzo era? Non avevo assolutamente alcuna voglia di rispondere, così lo lasciai perdere. Questo continuò a produrre la sua suoneria, a me odiosa, dandomi un gran urto. Continuava ad insistere. Avrei voluto staccare la prese e farlo smettere, ma era un po' impossibile alquanto questa si trovasse dietro il mobile su cui il telefono era poggiato. A quel punto decisi di andare a rispondere: se fosse stato uno di quei call center di merda, giuro che gli avrei sbattuto il telefono in faccia. Afferrai le stampelle e andai verso l'apparecchio squillante, tirai su la cornetta e per una buona volta risposi.

Pronto? Chi cazzo è?” dissi acida. Forse avrei dovuto moderare i termini, ma pensare che quella chiamata mi aveva interrotta mi faceva saltare i nervi

Piccola Sam, sai che non si fuma, vero?” rispose l'interlocutore. Non riuscivo ad identificare bene la voce, ma mi era familiare. Chiunque esso fosse come diamine faceva ad avere quell'informazione?
Avevo già la battuta pronta per rispondergli per le rime, ma poi continuò a parlare: “Sai che fa male? Cosa succederebbe se tuo fratello, o i tuoi ragazzi lo venissero a scoprire? Ah, e a proposito dei tuoi fidanzatini, sei proprio una furbetta, eh? Non li puoi far soffrire così. Cosa succederebbe se i due venissero a sapere che li tradisci? Ti ritroveresti sola, ma tanto sei abituata alla solitudine, no?”

Rimasi pietrificata. Mi sentì sbiancare, il sangue raggelare. Riconobbi la sua voce, la sua sporca e putrida voce. Ancora lui no. Ora si metteva pure a fare lo stalker? Come cazzo faceva a sapere tutto? Io non lo avevo detto a nessuno, tanto meno a lui!! E se avesse raccontato ogni cosa a Harry, Zayn e Louis? Io sarei stata fottuta.

Non dici niente? Forse perché sai che ho perfettamente ragione. Comunque sappi che ti sto guardando e che ti osservo sempre. Sei peggio di una tempesta, Samantha”

Riattaccai. Non riuscivo a sopportare una parola di più di quel che diceva. Aveva ragione su quel che aveva detto, ma cosa significava che mi osservava sempre? Per caso mi spiava? Che in quel preciso momento era chissà dove vicino a me e mi stava guardando?
Paura. Il terrore mi pervase dalla testa ai piedi. Non era quel tipo di paura che si ha quando sei ansioso per qualcosa di importante o comunque cose del genere, era quel tipo in cui il sangue diventa freddo, la temperatura corporea cala e dei brividi ti percorrono la schiena. Speravo fosse uno scherzo telefonico, ma purtroppo non era così, ero sicura al cento per cento che quella fosse la sua voce, ormai la riconoscevo ovunque, non ti puoi dimenticare di una cosa che alla prima sillaba pronunciata di fa tremare dal terrore, o peggio, ti paralizza.
Con tutti i problemi e pensieri che aveva in questo periodo, non potevo di certo stare a permettermi di poter pensare a lui e alle sue schifose minacce, a questo incubo che nonostante tutto continuava a perseguitarmi. Sarebbe mai finito tutto questo? Avrei mai avuto un po' di pace? Forse no, dopotutto la parola 'pace' non è mai stata usuale nel mio vocabolario.
Con quello che era appena successo, l'aver fumato quattro sigarette non era servito a niente, tutto questo aveva fatto dissolvere nel nulla qualsiasi traccia di relax che il fumo era riuscito a procurarmi. Ero più rigida di un palo. I miei muscoli erano tesissimi. Sapevo bene di non poter affrontare qualsiasi cosa che non andasse bene con un accendino e qualche cicca, ma era più forte di me... e pensare che tutto era iniziato solamente come una prova per calmari, per non pensare al casino che avevo appena combinato... ora era diventata come una specie di dipendenza: qualsiasi cosa che mi provocasse un malessere non riusciva ad essere annientata se non con il fumo.
Cercai di sbloccare dalla paura, almeno per un attimo, il mio cervello e zoppicando tornai ad affacciarmi alla finestra. Le mie mani erano tentate di ritirar fuori il pacchetto e di consumare le ultime tre sigarette rimaste. Contro la mi volontà, per un raggio indefinito di tempo, riuscì a controllarmi, ma poi l'istinto prese il sopravvento e non potei fare a meno che fumarle tutte e tre, finendo il pacchetto. So che mi ero promessa di non farlo e di non fumarne così tante, ma ormai era una cosa talmente istintiva che non era più possibile mantenere il controllo. Appena fossi riuscita ad uscire di casa senza mio fratello, sarei andata a fare una bella scorta di pacchetti di sigarette: il pensiero che all'evenienza non ne avessi neanche uno mi faceva sentire persa... in quel caso come sarei riuscita ad affrontare il dolore?
Ormai piuttosto rilassata, cercai di non pensare ad altro che potesse innervosirmi, e raccogliendo la poca voglia che avevo di fare le cose, spensi l'ultima sigaretta fumata e poi eliminai qualsiasi traccia di cenere o di cicche che avrebbero potuto far sospettare qualcosa a mio fratello. Rimasi qualche altro minuto lì, affacciata alla finestra, a godermi un po', nonostante l'inverno non fosse lontano, il venticello freddo che soffiava. In seguito la chiusi e me ne ritornai in salotto a stendermi sul mio caro divano, fregandomene di tutto ciò che ci fosse sopra, e raggomitolandomi sotto le calde coperte: era una bella sensazione quella che si provava nel sentire il calore sulla pelle sopo che i brividi di freddo avevano scosso il tuo corpo; era un po' come la mia situazione, tutta la mia vita ora era il gelo, ma quando sarebbe arrivata la percezione del caldo che mi avrebbe fatta sentire bene?

Sam, sono tornato!!” gridò una voce, probabilmente quella di mio fratello, aprendo la porta di casa e facendomi leggermente spaventare. Io feci finta di dormire, sinceramente non avevo alcuna voglia di parlare con lui, anche perché il mio alito fresco fresco di fumata non glie l'avrebbe raccontata giusta, ed io a quel punto cosa gli sarei andata a raccontare?
Sentì i suoi passi avvinarsi a me: non è che aveva capito che stavo solo facendo finta e che in realtà ero sveglia?
Però, non era affatto come pensassi. L'unica cosa che fece fu quella di spostarmi qualche ciocca di capelli dal viso, coprirmi meglio con la coperta e poi darmi un lieve bacio sulla fronte andandosene. Quei gesti confermarono per l'ennesima volta che Harry, nonostante tutto, era una delle persone più dolci del mondo e che continuava a dedicarsi a me, anche se forse a volte cercava di farmela cavare da sola perché dopotutto non potevo rivolgermi sempre a lui per qualsiasi cosa. Di questo aveva ragione, ma lui non aveva capito che spesso non ero in grado di sopportare la pressione. Sapevo che forse raccontandogli ogni cosa avrebbe potuto aiutarmi, e ci avevo anche provato, ma come ogni volta che dovevo dirgli i miei problemi, la voce non usciva. Forse il vero problema era che non riuscivo ad ammettere davvero di avere un problema.
Rimanendo ad occhi chiusi ben presto il mio cervello si spense, smisi di sentire i rumori della Playstation proveniente dalla camera al piano di sopra e mi addormentai.

 

 

 

Una, due, tre, vibrazioni dopo l'altra. Lentamente e ancora rincoglionita aprì gli occhi. La luce del sole proveniente dalla veranda aperta mi accecò. Il telefono continuò a vibrare, si trovava proprio sotto il mio sedere. E ci credo che mi aveva svegliata. Con una mano lo afferrai e guardai il display, che con la sua luminosità mi accecò ancora di più. Erano precisamente le 12:01. Cazzo avevo dormito così tanto? Inoltre, avevo ben quindici notifiche datate tra ieri sera e stamattina: tre chiamate perse da Louis e due da Zayn, nove nuovi messaggi da Louis e uno da Zayn. In questo modo avevo appena constato che il primo era molto più insistente del secondo. La maggior parte degli SMS di Louis erano tutti della sera precedente in cui mi continuava a chiedere perché non rispondevo. No, ma sai, ero a fumare e poi ho ricevuto una chiamata piuttosto inquietante. Questo gli avrei dovuto rispondere, ma ovviamente non potevo. Poi ce ne era uno, finalmente diverso, di questa mattina alle 10:45.

- Ciao tesoro!! Scusa se ieri sera ti ho tartassata, ma non mi rispondevi!! :( Comunque, buona domenica!! Lou. xx -

Era stato davvero dolcissimo a scrivermi quel messaggio, ma speravo davvero con tutto il cuore di non ricominciare con la storia dei messaggini da diabete come quelli del giorno precedente, e rifar la stessa fine. Questa volta sarebbe stato davvero un vero problema, perché non avevo nessuna sigaretta con la quale sfogarmi.
Risposi al messaggio ovviamente mentendo.

-Ciao Lou! No tranquillo, è che mi si era scaricato il cellulare... Comunque, grazie!! Anche a te!! c: -

Ora speravo soltanto che non continuasse a scrivermi come faceva di solito. Facendo così potevo sembrare asociale, ma volevo evitare di tornare in preda all'ansia, almeno per un giorno, anche se ormai era quasi scientificamente provato che era impossibile.

- Grazie piccola!! :) Oggi che fai? Se non fai niente puoi chiedere a tuo fratello se ti accompagna a casa mia ;) -

No per favore Louis, non incominciare. Perché devi sempre complicarmi ogni cosa?
Improvvisamente incominciai a tossire, ma non perché ero sorpresa dalla sua proposta, ma perché mi sentivo di dover tossire, forse mi ero presa una di quelle influenze virali. E ci credo te ne stai sempre affacciata a quella dannata finestra.
Sinceramente ero indecisa se non rispondergli per niente, ma dopo davvero sembrava che lo facessi a posta, oppure se dirgli una bugia, tanto ormai tutta questa storia era fondata su falsità. Di certo non avrei accettato quell'invito, ormai avevo deciso di passare il weekend da sola e senza complicazioni.

-Mi piacerebbe, davvero Lou!! Ma scusa, non mi sento un granché... Ho la tosse, forse mi sta prendendo l'influenza :( -

Gli avevo anche mentito, ma non del tutto, dopotutto una parte di ciò che gli avevo detto era vera. L'unica cosa su cui avevo mentito era sul motivo per cui non potevo. È anche vero che la metà di una bugia non fa la verità...

- Oddio, mi dispiace :( Okay, fa niente... Riposati amore!! xx -

Mi piacerebbe risposare, lo farei meglio se non avessi combinato questo casino. A quell'ultimo messaggio non risposi, speravo che Louis non avesse incominciato a tartassarmi anche per non aver risposto a questo, sennò era davvero una palla al piede.
Chiusi la conversazione con lui e andai ad aprire il messaggio di Zayn.... ecco proprio quello che non volevo: i loro SMS nello stesso fratto di tempo.

- Buongiorno e buona domenica principessa mia!! <3 xx -

E poi c'era come al solito lui, che ogni volta che mi salutava dicendomi 'principessa'. La ritenevo una cosa davvero dolcissima, ma peccato che ero tutto tranne che una principessa, ero più che altro una strega del male.

- Grazie amore!! <3 Buona domenica anche a te!!
  P.s.: mi sono svegliata tardi :P -

- Ahahahahah dormigliona!! Comunque, come stai oggi? -

- Un po' meglio, grazie... Ma ho la tosse -

In realtà non stavo affatto meglio, ogni giorno era peggio, ma non potevo dirglielo, lui credeva fosse un problema di salute, non quello che intendevo io.

- Mi dispiace piccola :c -

- Non preoccuparti tesoro... Ora scusami, ma devo salutarti... Ciaooo!! xx -

Senza far caso se mi rispondesse o no lanciai il cellulare su uno dei cuscini del divano, anche se per un pelo non cadde. Non riuscivo più a stare a messaggiare con lui, ecco perché avevo interrotto la conversazione quasi subito. Tutti quei soprannomi dolci e carini mi facevano davvero scogliere, ma allo stesso tempo innervosire, questo perché erano detti da due persone ignare di quello che avevo fatto, se solo lo avessero saputo altro che 'piccola' o 'tesoro' mi darebbero della 'stronza' o della 'puttana', che è ben diverso.
Anche in questo momento sentivo nuovamente il bisogno dover fumare. Come previsto, ero fottuta, non potevo farlo: no sigarette, no fumo. Dopotutto forse era uno dei modi in cui potevo riuscire a smettere, ma in questo modo mi sentivo peggio, i miei polmoni incominciavano ad urlare e dire che volevano più anidride carbonica ed io venivo consumata da quel circolo vizioso in cui ero nemmeno da una settimana, e da cui non riuscivo ad uscire. Visto che non sapevo come poter fare, mi alzai da quel dannato divano e me ne andai alla solita finestra, ormai compagna di quasi interi pomeriggi passati a fumare. L'aprì e mi ci affacciai incominciando a respirare un po' di frescura dell'aria. Non avevo problemi se qualcuno mi avesse vista, la sera precedente mi ero addormentata vestita, ero giusto un po' spettinata, ma tanto si sa che i miei capelli sono piuttosto ribelli. Stare lì già mi faceva stare leggermente meglio, ma certo non era assolutamente la stessa cosa. Incominciai a scrutare il cielo grigio: nuvole a pecorelle, acqua a catinelle. Molto probabilmente si prevedeva una giornata di pioggia e perché no, anche un bel temporale ci stava. Poi il mio sguardo cadde sull'unico e grande albero posto nel nostro giardino: mio fratello vi era seduto sotto. Cosa ci faceva lì in giardino? Sinceramente appena mi ero svegliata non mi ero nemmeno posta la domanda di dove fosse, dopotutto in questi giorni, quando mi alzavo, ero abituata a sapere che non c'era perché era a scuola, ma oggi era domenica e giustamente non poteva essere lì. Ormai ero talmente abituata alla sua non presenza in casa di quest'ultima settimana che non ci facevo nemmeno più caso.
Continuai a guardarlo e notai che non stava semplicemente seduto, stava parlando e nel frattempo gesticolando con qualcuno, ma non riuscivo a vedere chi fosse il suo interlocutore. Dopo qualche minuto Harry si alzò e corse chissà dove, ed io riuscì a vedere la persona con cui era tanto intento a parlare: capelli lunghi e biondo cenere, occhi verdi e piuttosto alta... Chloe. Cosa ci faceva lei nel mio giardino? E soprattutto, che ci faceva lei con mio fratello? Incominciavo seriamente a pensare che tutto il tempo che Harry passava fuori di casa lo passava con lei. Oppure mi sbagliavo, stava parlando con lui solo perché era venuta a trovarmi, ma io dormivo...
Mio fratello tornò da lei e aveva qualcosa in mano, ma lo teneva dietro la schiena: gambo verde e corto, una corolla di petali bianchi... un bucaneve, uno di quelli che fiorivano nel nostro giardino. Cosa aveva intenzione di fare con quello? Come non detto, fece proprio quello che avevo intuito: lo portò davanti al suo petto e lo porse a Chloe che rimase sorpresa e fece un sorriso ebete. Quei due non mi convincevano affatto, insomma non ti metti a regalare a un'amica un fiore. Come se non bastasse, Harry riprese il bucaneve e lo mise tra i capelli biondi di lei. Ecco appunto, le mie teorie erano giuste. Tutto questo mi incuriosiva sempre di più e avevo intenzione di scoprire meglio questa faccenda, volevo sentire ciò che si dicevano, ma dalla finestra ero troppo lontana per sentirlo. Così, ripresi la camminata con lei stampelle e mi diressi fuori nel giardino, dove mi nascosi in un punto in cui non potessi dare nell'occhio, ma da dove potessi sentire tutto quello che si dicevano.

Harry, sei davvero dolcissimo! Sai che ti adoro, vero?” sentì dire da Chloe. Da quanto erano così amici?

Oh beh grazie, questo e altro per te!” risposi lusingato mio fratello. Ma smettila idiota, sei patetico.

Sai, a dir la verità ho sempre avuto un debole per i più piccoli, soprattutto quelli ricci” disse Chloe facendo un sorriso piuttosto malizioso e mettendogli una mano tra i suoi capelli, incominciando a giocare con i suoi boccoli. Chloe cosa cazzo stai facendo? Sono per caso tuoi quei ricci? Se non sbaglio lui sta con Alexandra!

Mmmmm bene a sapersi” rispose altrettanto malizioso

Sai, ti trovo molto sexy” gli disse lei alzando un sopracciglio. Chloe, modera le parole, non sai che è fidanzato?

In molte me lo hanno detto, ma sentirlo dire da te è un onore!” Fratellino, dici così solo perché lei è più grande di te di un anno.

Devi anche sapere che più ti guardo più ti trovo attraente, più mi viene voglia di baciarti e di saltarti addosso” disse lei guardandolo intensamente negli occhi e continuando a giocare con i suoi capelli. Harry ricambiò quello sguardo. Ora erano entrambi tuffati negli occhi dell'altro. No fratellino, non farlo, te ne pentirai, non fare il mio stesso fottuto errore, per favore, non anche tu. Ormai sapevo come andavano a finire queste situazioni, mi era successa la stessa cosa con Zayn: un bel bacio appassionante da cui non vorresti mai allontanarti. I loro visi si stavano avvicinando. No, non ve lo permetterò. Mi dispiace, ma è sbagliato, soprattutto nei confronti di Alexandra. Goffamente zoppicai il più velocemente lì da loro e appena in tempo riuscì a fermarli.

Harry!! Eccoti!! Ti ho cercato dappertutto!! Sai, è quasi ora di pranzo ed io ho fame!” esclamai mentre loro inizialmente si bloccarono e poi si allontanarono un po'. Mio fratello diventò tutto rosso, ma cercava di non farsi vedere, mentre Chloe mi lanciò un occhiata come per dire: Sam levati dai coglioni, sai stavo per baciare tuo fratello.

Oh sorellina!! Ciao!! Come, è già ora di pranzo?” chiese incredulo

Eh si!! Ma... ho interrotto per caso qualcosa?” domandai io con un sorrisetto soddisfatto nell'averli fermati

In realtà...” cercò di dire Chloe

No no!! Cosa stai dicendo!! Non hai interrotto assolutamente nulla!!” esclamò subito Harry un po' nervoso e senza lasciarla finire di parlare

Okay, meglio così. E tu Chloe, perché sei qui?” chiesi facendo finta di essere curiosa

Sai, sorellina, prima sono uscito a comprare il pane, l'ho incontrata e ci siamo messi a parlare, così alla fine le ho detto di venire qui per continuare a parlare...” disse lui spiegando ed ovviamente mentendo. Che scusa squallida, non avevi nient'altro di originale fratellino?

Oh okay...” dissi io facendo finta di credergli

Ragazzi, scusatemi, ma qui è davvero tardi e devo tornare a casa per pranzo...” ci disse Chloe alzandosi da terra

Se vuoi puoi rimanere qui a mangiare!” la invitò Harry

No, fratellino!” intervenni io

Perché?” mi chiese lui

Ehm... perché il frigo è vuoto e non saprei cosa offrirle, e poi non le consiglio di assaggiare la tua cucina sciatta a cui ormai sono abituata”

Ah ah ah, molto spiritosa”

Dai, non importa... Alla prossima ragazzi! Ciao!” disse abbracciando prima Harry e dopo me, per poi andarsene.
Appena non ci fu più traccia di lei lanciai un'occhiataccia a mio fratello, lui volse lo sguardo da un'altra parte.

Cosa succede con Chloe?” chiesi io minacciosa

Niente Sam, siamo solamente diventati molto amici...”

Come se io ti credessi... Ascolta, qualsiasi cosa tu abbia in testa non mi interessa, che sia chiaro, ma non ti far venire in mente idee strane”

Cosa intendi?”

Sai bene cosa voglio dire. Tu stai con Alexandra, non puoi tenere il piede in due staffe. Ricordati solo questo”

Lui non mi rispose e annuì solamente

Ora andiamo a mangiare, sai ho fame” dissi andando verso la porta d'ingresso e successivamente verso la cucina.
Mentre lui cucinava o mentre mangiavano non scambiammo una parola: se io gli dicevo qualcosa lui si limitava a rispondermi si o no. Sembrava avesse perso il senso della parola. Per me incominciava a riflettere su ciò che stava facendo e si sentiva in colpa, speravo fosse così. Solitamente non mi è mai interessato cosa gli passasse per la testa, ma questa volta mi sarebbe piaciuto saperlo.

 

 

 

Erano ormai erano le nove di sera e avevo ancora la cena sullo stomaco. Io me ne stavo, come al solito, stesa sul divano a guardare la TV, ma come ogni sera non c'era nulla che mi piacesse o soddisfacesse, ma cercavo di accontentarmi.
Harry, come sempre dopotutto, se ne stava in camera a giocare con quella dannata Playstation che per me a forza di usarla si sarebbe rotta, o avrebbe preso fuoco. La mia dipendenza era il fumo, la sua era una console. Insomma, eravamo proprio messi bene. Forse questo è un po' quello che succede quando non hai i genitori in casa e che ti controllano mettendoti dei limiti, anzi e questo non era il peggio, c'è gente che si andrebbe ad ubriacare o a drogare, ma fortunatamente noi non eravamo i tipi che facevano questo genere di cose.
Una breve suoneria si sovrappose al rumore della TV: era ovviamente il mio cellulare, per una volta non in silenzioso, si vede che senza accorgermene lo avevo tolto. Come immaginavo era un messaggio, insomma non avevo mai pace.

-Dolcezza, apri la porta, c'è una sorpresa c:-

Una sorpresa? Era per caso impazzito? Cosa voleva dire? Quel messaggio mi lasciò piuttosto perplessa, ma allo stesso tempo mi stampò un sorriso sul volto. Incuriosita mi alzai , andai alla porta d'ingresso e l'aprì. Quello che vidi, o meglio chi, mi riempì di gioia, i miei occhi si illuminarono ed io mi tuffai tra le sue braccia.

Zayn!! Amore!!” esclamai mentre mi strinse forte a lui. Anche io avrei voluto fare lo stesso ma le stampelle me lo impedivano.

Ti è piaciuta la sorpresa?” mi disse lui sorridendo

Si!! Ehi aspetta, quale sarebbe?”

Ahahah ancora non hai capito? Scemotta, sono venuto qui per stare un po' con te!”

Giusto, che deficiente che sono...”

Nonostante non avessi voglia di vedere nessuno, rivederlo mi fece felice, il mio cuore ricominciò a battere davvero. Forse non era poi così vero che preferivo starmene sola, io amavo passare del tempo con lui. L'unica cosa che mi impediva la felicità assoluta erano i sensi di colpa.

Ho portato due coperte calde, un film di quelli che piacciono a te e anche i popcorn! Proprio come ti avevo promesso ieri!” mi disse entrando in casa e sedendosi sul divano. Io lo raggiunsi e mi sedetti accanto a lui. Ormai non potevo mandarlo via, in realtà neanche volevo. Lui si che capiva come trattare il mio carattere, mi capiva e riusciva a farmi stare bene.
Mi diede un bacio sulla fronte e poi si alzò per andare a mettere il DVD nel lettore. Tornò seduto vicino a me e mi strinse tra le sue braccia, aspettando che il film iniziasse.

Mi sei mancata, principessa” mi disse con un tono di voce che mi fece scogliere. Io non risposi e mi limitai a sorridere, ma mi sarebbe piaciuto dirgli 'anche a me', ma non ne ebbi il coraggio.

Quando pensi di tornare a scuola?” mi chiese sperando come risposta un 'presto'

Domani non credo, ma entro questa settimana di sicuro”

Bene, perché non vedo l'ora che quel posto vuoto ormai da troppo tempo venga rioccupato dalla mia ragazza”

Il film incominciò ed io ne approfittai per non rispondere. In realtà gli avrei voluto dire tantissime cose, ma non ero una persona che riesce facilmente ad esprimere i suoi sentimenti.
Lui prese le coperte in plaid che aveva portato e le mise sopra di noi. Subito iniziarono a scaldarci, ma il mio cuore non era scaldato da quel tessuto in lana ma dalla presenza di Zayn vicino a me, dal suo respiro che sentivo così vicino. Per la prima volta nella mia vita pronunciai istintivamente delle parole che mai avrei pensato di dire.

Zayn, ti amo”

 

 

 

 

Angolo autrice: ciao a tutti!! allora scusate per il ritardo, ma ho avuto da fare... allora non posso trattenermi tanto, quindi mi dileguo subito LOL Allora cosa ne avete pensato di quest'altro capitolo chilometrico? Lascio a voi le ipotesi di quello che succederà :)
Non ho avuto tanto tempo di rileggere, quindi scusatemi per eventuali errori :(

Mi lasciate un recensione? Ne ho un bisogno psicologico, please! Anche solo per insultarmi!
Grazie di aver letto e grazie a tutti quelli che recensiranno!!
Baciiii <3
xoxo

  
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