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Autore: MaybeTomorrowMorning    01/07/2013    1 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction! Siate clementi e ditemi che ne pensate!
Due ragazze, un sogno, un amico ritrovato che le catapulterà nel frenetico e disinibito mondo del rock insieme ai suoi "particolari" amici....cosa succederà beh...non lo so...leggete e scopritelo!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Give Me Something To Believe In.



E non c’era cosa che odiassi di più di quelle maledette stanze asettiche tipiche degli ospedali. Il bip intermittente delle macchine poi, mi stavano letteralmente facendo impazzire. Le ore non passavano mai, i medici erano criptici e non sapevano più che pesci pigliare per farci stare buoni. Però come cazzo potevamo starcene  lì con le mani in mano mentre il nostro amico era disteso su quel letto? Senza sapere se ce l’avrebbe fatta o meno? Se questo non è l’inferno, ci si avvicina parecchio.
Sette persone stipate in una camera, sette ragazzi distrutti. Un silenzio che gelerebbe il sangue a chiunque.

Bip. Bip. Bip.

Sospiri mozzati, battiti mancati.

Bip. Bip. Bip.

E ancora non si sveglia…ma perché?!
Un impellente bisogno di caffeina mi spinge ad alzarmi dalla poltroncina accanto al lettino e  uscire. Gli occhi mi bruciano, saranno i neon, il sonno. Sarà che su quel maledetto letto c’è il mio migliore amico, mio fratello, la persona con cui ho fatto le cazzate migliori della mia vita. Sarà che tutto questo mi sembra un incubo dal quale non riesco a svegliarmi. Sarà che improvvisamente mi sento sola, come se mi fosse crollato il modo addosso.
Mi ritrovo seduta sul pavimento freddo, contro il muro. La puzza nauseabonda del disinfettante mi penetra con forza nelle narici. Odio gli ospedali.
Una mano poggiata sulla mia spalla mi risveglia improvvisamente dal torpore in cui ero caduta. È Duff.
Si lascia scivolare giù per terra al mio fianco. Adesso me ne rendo conto. Quel ragazzo dai capelli ossigenati scompigliati, l’accenno di barba ispida, gli occhi spenti cerchiati di viola, non è Duff, ma Michael.

“Si sveglierà, non è così? Non può abbandonarmi, non adesso che l’ho ritrovato…non così”

“Sssh piccola, lui non ci lascerà, ne sono certo. È del grande Slasher che stiamo parlando, non dimenticarlo!”dice abbozzando un mezzo sorriso.

“Non ce la faccio, Michael…non credo di poter reggere ancora tutto questo”

Una lacrima involontariamente mi sfugge e a lei ne seguono mille altre. Scoppio in un pianto inconsolabile, i singhiozzi attutiti dal petto di Michael, che mi stringe forte ripetendomi che andrà tutto bene, cercando di convincere anche se stesso.

“Dai, adesso ricomponiti e andiamo a prenderci un bel caffè, che ne dici?” propone porgendomi una mano ed aiutandomi ad alzarmi.

Tre interminabili ore dopo… ORE 02.45

La porta della camera si apre. Entra un tipo distinto in camice bianco, con una cartella in mano. Ci alziamo tutti di scatto e contemporaneamente gli chiediamo:

“Dottore, ci sono novità?”

Lui, sfilatosi gli occhiali, ci guarda e tace. Sospira.
Smetto di respirare. Guardo i miei amici, uno ad uno, lo sconforto stava per prendere il sopravvento sui loro volti.

“Dottore, per l’amor del cielo, parli! Come sta? Si riprenderà si o no?” sbotta infine Axl, con la mascella contratta e lo sguardo fermo.

“Ho qui i risultati degli ultimi esami. I valori sono tutti nella norma. Ha in corpo ancora una minima quantità di droga, ma la smaltirà presto. Ma non è questo che mi preoccupa. Ha riportato varie fratture più un forte trauma cranico durante la colluttazione. Una volta sveglio potrà sentirsi disorientato, com’è anche possibile che tutto questo abbia provocato una lieve amnesia.”

“Quindi ce la farà! E dica, cosa possiamo fare per lui?” chiede Steven sorridendo.

“Posso solo consigliarvi di stargli accanto, fatelo riposare il più possibile….evitate qualsiasi cosa possa affaticarlo”

“Sarà fatto, grazie mille” gli stringe riconoscente la mano, Duff.

“Hai sentito brutto cazzone? Ce la farai, scimmione che non sei altro. Non ce la farai a liberarti di me” gli sussurro ad un orecchio con le lacrime agli occhi.

E adesso quella stanza non sembra più così piccola, tutti quei bip ci fanno compagnia, le poltrone sembrano perfino comode. La speranza ha riacceso i nostri animi e nient’altro ha più importanza.

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Della seria chi non muore si rivede. Beh spero che in questo secolo e mezzo (xD) non vi siate dimenticate di me. Lo so, è imperdonabile l'avervi lasciate per così tanto tempo, mi dispiace.....vi chiedo scusa in ginocchio....strisciando come un vermiciattolo ;( Ma adesso sono qui...contente?? :D Mi siete mancate troppo...Spero che questo capitolo vi piaccia....un bacione enorme a tutte quante.
  
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