Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: meiousetsuna    01/07/2013    8 recensioni
Tokyo, era Meiji.
Momoko, una donna bellissima e misteriosa, è la proprietaria di un ristorante; ogni giorno incontra tante persone, attratte sia dalla sua avvenenza che dalla sua ottima cucina, ma un pomeriggio un personaggio molto particolare giungerà nella sua vita.
Dal testo: Possibile che quella donna tanto calma avesse visto fare a pezzi i suoi genitori e fratelli, restando in vita, pericolosa testimone dell’accaduto? Le loro supposizioni furono bruscamente interrotte nel momento in cui una palla di pelo arruffato, che emetteva un mugolio minacciosissimo, si precipitò all’interno della saletta, inseguita da Oni, il cane del legnaiolo: nessun nome poteva essere più indovinato visto che il muso dell’animale, come quello del padrone, era davvero grottesco. D’improvviso il gatto, perché di questo si trattava, si girò e con destrezza degna di un ninja decorò il suo oppositore con due profondi graffi tra gli occhi, mettendolo in fuga con la coda tra le gambe.
Buon divertimento!
La vostra Setsuna
Genere: Commedia, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Documento senza titolo

             Capitolo 3) Piogge di prima Estate*
Genere: Drammatico, Fantasy


Free Image Hosting at FunkyIMG.com

 

Era il giorno di chiusura del ‘Kibi Dango’; una sottile pioggia insistente che aveva sussurrato il suo arrivo dall’apparire delle dita rosate dell’alba, aveva rovinato la possibilità di trascorrere la mattinata nel parco di Ueno.**
Momoko uscì dall’ala privata in fondo all’edificio, preparando la colazione per due: riso, filetti di sgombro allo zenzero rosa, tofu fritto, mochi ripieni di confettura di ciliege.
‘Non ho mai incontrato un gatto tanto beneducato’, pensò, vedendo il suo ospite fare l’inchino davanti al  piatto, tenendo le zampine unite.
“Sono grato del cibo che ricevo, Signora: sono un animale anche io, ma più fortunato”.

In quel momento il rumore scrosciante sul selciato si fece più intenso, come se il temporale estivo si stesse spostando rapidamente, concentrandosi nel cortile.
Momotarō gonfiò il pelo della schiena e della coda, soffiando verso l’ingresso, sprizzando scintille dagli occhi; un lieve bussare rispose al suo ringhio.
Senza alcuna esitazione Momoko si avviò verso l’uscio, facendo scorrere il chiavistello.
Di fronte a lei c’era una ragazza, abbigliata con uno yukata*** di seta bianca, i capelli incredibilmente lunghi coperti da un velo da cerimonia; un sottile rivolo d’acqua scorreva dal bordo della veste come uno strascico liquido, dalle dita scendevano minuscole stille, gli occhi piangevano gocce di rugiada.
“Ame-onna - *** il gatto non si curò di nascondere il suo potere magico ad uno spirito inquieto – cosa vuoi qui?”
“Ho sentito la tua presenza … e forse altro; lasciatemi entrare, non ho cattive intenzioni, quello che desidero è ricevere un po’ di gentilezza dagli esseri umani; noi Yōkai***** siamo spesso temuti e allontanati con amuleti, ma sappiamo ricompensare chi ci tratta con rispetto”.
Momotarō si girò verso la sua amica, riportando il suo pensiero.
“La Signora vorrebbe sapere, se è lecito domandarlo, cosa ti impedisce di riposare nel Paese del Cielo”.******

“Il mio bambino morto durante un’epidemia è sepolto in una fossa comune, senza cerimonia funebre, né preghiere né incenso a salutare la sua anima; vagherò piangendo finché le sue ossa non saranno consumate”.
Un profondo dolore si dipinse sul viso di Momoko, che istintivamente prese tra le sue mani quelle fresche e umide dello spettro; non servivano messaggeri per interpretare quella comprensione che solo chi ha vissuto una perdita irreparabile può provare.
Poi, imbarazzata dalla sua impotenza, andò a preparare il suo migliore tè bianco; porse la prima tazza con un dolce sorriso alla Ame-onna e un piattino al suo gatto; bevve un sorso, mentre Momotarō intingeva graziosamente un cuscinetto nella bevanda,******* leccandolo per manifestare la propria partecipazione.

Lo spirito posò una mano sull’orlo del recipiente, in segno di gradimento, anche se la sua natura gli impediva di assumere cibi dei viventi: per un solo momento il calore del vapore vinse il freddo della pelle.
Ringraziando con un cenno, si alzò uscendo dal locale, trasportando via l’acquazzone.
Momoko prese le tazze per lavarle; quella della sua invitata, con grande stupore, la trovò piena di ryō. ********
“Potremo far riparare le tegole rotte, Signora; qualche volta il soffitto dell’ingresso gocciola”.
‘Oppure potranno servire ad altro, Momotarō-san; la pioggia può essere buona, a volte’.

* piogge di prima estate /si accorciano le zampe / delle gru  (Matsuo Bashō)  (L’iniziale minuscola è corretta)
** Nel 1873, il governo Meiji decretò che la collina di Ueno fosse trasformata in parco pubblico, il primo di Tokyo
*** Kimono leggero, estivo, o in altri casi informale
**** Ame-onna 雨女( la donna della pioggia), è lo spirito di una donna sfortunata, ritenuto positivo dagli agricoltori
***** Gli Yōkai (spiriti) appaiono soprattutto in estate, stagione nella quale il loro mondo è vicino a quello umano
****** Paradiso dello Shintō
******* Il tè bianco si prepara a circa 70° di temperatura
******** Moneta da 15 grammi d’oro

Vorrei ringraziare di cuore la dolce Iansom, e le 9 persone, evidentemente amanti dei gatti che hanno letto anche il secondo capitolo... spero che andrete avanti fino alla fine! Baci! =*-*=

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: meiousetsuna