01/07/2013
3 recensioni
*tratto da una storia vera.*
Erano le 23:09 del martedì sera quando il cellulare di Liam vibrò sul comodino e lesse il nome "Hubby" sullo schermo.
Hubby era il nomignolo che aveva dato alla sua fidanzata Jenna. Stavano insieme da nove mesi ed erano una coppia felice.
"Sei la cosa migliore che mi sia capitata, ti amo." C'era scritto e una lacrima di felicità scese sul volto di Liam. Anche lui l'amava e tanto.
Erano le 7:14 del mattino seguente quando arrivò il solito messaggio del buongiorno dalla sua fidanzata.
Tirò fuori il telefono dal borsellino e visualizzò il messaggio.
Tirò fuori il telefono dal borsellino e visualizzò il messaggio.
Stavolta era diverso.
"Credo che tu non mi ami abbastanza." Erano queste le esatte parole che lesse Liam, poco prima di frenare di colpo evitando di andare a tamponare la macchina davanti a lui. Rilesse attentamente, valutando se ciò che vi era scritto era uno scherzo ma appena controllò il nome il mondo gli cadde addosso.
Come poteva essere che qualche ora prima aveva ricevuto un messaggio romantico e poco dopo uno così 'crudele'?
Alla prima rientranza sul ciglio della strada, accostò e fermò la macchina. Si mise le mani nei capelli e un pianto quasi isterico echeggiò nella Mustang nera. Prese con mani tremolanti il telefono e compose il numero del capo, informandolo di un'urgenza familiare e che non poteva andare a lavorare. Avviò nuovamente la macchina e fece inversione, ritornando verso casa. Appena entrò nel vialetto di casa non fece in tempo a scendere che era già corso in camera buttandosi sopra il letto e continuando a piangere.
Chi l'avrebbe mai detto che un uomo pianga per amore?
Lei era tutto per lui.
Lei era riuscita ad amarlo per com'era.
Lei era ciò che la vita aveva riservato per lui.
Quattro giorni dopo Liam andò sotto casa di Jenna a chiedere spiegazioni, voleva sapere e chiarire le cose una volta per tutte. Fu carino da parte di Jenna farlo entrare in casa, farlo accomodare sul divano, dove si stendevano spesso accoccolati a guardarsi un film, e offrirgli una tazza di caffè. Jenna notò il volto sciupato di Liam e si preoccupò.
"Liam, ma stai mangiando?" Lui alzò gli occhi verso di lei e la osservò non dando nessuna risposta.
Chi tace, acconsente.
Alla fine, poco prima che Liam se ne andasse lei richiamò la sua attenzione.
Chi tace, acconsente.
Alla fine, poco prima che Liam se ne andasse lei richiamò la sua attenzione.
"Vuoi restare a dormire da me?" Domandò lei fissandolo negli occhi e notò un accenno di sorriso.Lui annuì contento, pensò che quello fu il modo migliore di aggiustare le cose. Una volta in camera e stesi entrambi sul letto non si degnarono nemmeno di uno sguardo. Lui si sentì come il vuoto, come se dall'altra parte non ci fosse nessuno. Perciò si alzò dal letto, andò in bagno e si fissò allo specchio. "Sono un coglione." Pensò.
Non poteva farsi prendere in giro così da lei, non in quelle situazioni.
Si rivestì e lei notandolo andare via lo fermò. "Dove vai?" Chiese accendendo l'abat-jour sul comodino. Lui abbassò il capo verso le sue mani e con un gesto veloce si sfilò la fedina di fidanzamento e gliela lanciò sul letto.
"E' finita."
Quelle erano le ultime due parole che le rivolse prima di andarsene.
YO!
Eccoci qui con la quinta flashfic.
Spero vi piaccia.. come ho detto all'inizio,
è tratto da una storia vera.
Non mia, ma quella del ragazzo per cui ho perso la testa.
Sarei contenta se ricevesse più di 3 recensioni..
Grazie comunque a tutte voi che leggete in silenzio.