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Autore: _cupcake_99    02/07/2013    17 recensioni
Niall è Niall. Lui è il mio vicino di casa nonché il mio migliore amico. Avevamo entrambi gli occhi azzurri e i capelli biondi. A volte ci scambiavano per fratelli, ma il legame che ci unisce è molto più forte. E' un'amicizia che non si scioglierà mai. Ci conosciamo da una vita. Tutti i ricordi che possiedo riguardano anche lui. Siamo cresciuti insieme, sempre nella stessa classe. Ci siamo sempre sostenuti nei momenti difficili. Come quando i suoi si separarono. Io fui la prima a saperlo.
Ormai qui in città ci conoscono tutti come i BF. Siamo sempre insieme. Se cerchi Niall stai sicuro di trovare anche e me e viceversa. Abbiamo combinato anche tanti casini insieme. Come quella volta in cui avevamo rotto la finestra della casa del custode. Come punizione non potemmo più vederci per un mese. Per una settimana non ebbi sue notizie, ma poi trovammo il modo per incontrarci. La sera quando tutti dormivano lui usciva dal retro della casa e si arrampicava fino alla mia finestra (come nei film) e poi stavamo insieme per qualche ora.
Diciamo che non c'è Niall senza Jesy e non c'è Jesy senza Niall.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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16. COME CI SI SENTE?

 

 

 

 

 

Nuvole. Nuvole prima di un temporale. Ecco cosa sembrava aver disegnato sul cuscino bianco il mio mascara nero. Ormai avevo esaurito le lacrime, ma questo non significava che non ero triste.

Ero sdraiata nel letto da più di un ora e giuro che ci sarei rimasta per il resto di tutta la mia vita.

Tra le braccia stringevo Mister Coccolo, l'elefantino di peluche che mi aveva regalato Niall. Pensavo a quel giorno. Non era passato tanto tempo ma erano cambiate tante cose, e purtroppo in peggio. Mi ricordavo quando mi aveva rincorso e mi aveva abbracciata da dietro. Dio, quanto avrei voluto un suo abbraccio in quel momento.

Chiusi gli occhi immaginandomi nelle sua braccia. Potevo percepire il suo profumo, il suo calore e il suo respiro sulla pelle. Mi sussurrava che andava tutto bene, l'unico problema era che era tutta una mia fantasia.

Mi strinsi nelle coperte cercando di prendere sonno ma, anche lì, quei brutti pensieri mi tormentarono.

Sognai nuovamente il nostro litigio. Lui mi urlava contro e le lacrime scorrevano lungo le mie guance senza fermarsi. Poi se ne andava via con Liz, lasciandomi lì da sola, a pensare a cosa sarebbe potuto succedere se non gli avessi detto niente, se avessi fatto finta che niente fosse successo. Tutto sarebbe rimasto come prima.

Mi svegliai con il fiatone mentre sussurravo il suo nome. Gli occhi ricominciarono a pungermi e le lacrime a scendere.  Ma la cosa brutta era pensare che l'unica persona che poteva consolarmi era proprio quella per cui stavo soffrendo. Non ce l'avrei mai fatta senza di lui.

Sentii qualcuno bussare alla porta e con la voce tremante a causa del pianto risposi "Chi è?"

Mia madre aprì leggermente e sbirciò all'interno.

"Posso?" chiese. Annuii asciugandomi una lacrima. La vidi sorridere e poi, dopo aver chiuso la porta alle sue spalle, si avvicinò al mio letto dove si sedette e iniziò ad accarezzarmi.

"Maura mi ha detto che avete litigato" 

Annuii guardando altrove.

"Lo so, amore. Può essere difficile superare questi litigi, ma tu sei forte. Non voglio più vederti piangere"

Continuava ad accarezzarmi la guancia, come quando ero piccola.

"Non ce la faccio" risposi con la voce strozzata dal pianto "Non ci riesco, c'ho provato ma è più forte di me"

"No, tu sei più forte piccola" disse dandomi un bacio sulla fronte "Vuoi stare a casa oggi?" 

Scossi la testa. 

"Non ci credo, vuoi andare a scuola?! Cos'è successo?" chiese con voce sorpresa ridendo. Risi anche io. La verità era che se fossi stata a casa avrei fatto capire a tutti, compresa Liz, che stavo soffrendo, e non volevo lasciarla vincere.

"Ecco, sorridi sempre, così sei più bella" disse dandomi un'altro bacio "Ora preparati che è già tardi"

Uscì dalla mia stanza lasciandomi lì con le lacrime agli occhi ma un leggero sorriso sulle labbra. Questa è la forza dell'amore di un genitore, a volte rompono ma in fondo, sono le persone che ti vogliono più bene.

 

 

Aprii la portiera della macchina scendendo nel cortile della scuola. 

"Piccola, se non te la senti fai chiamare a casa" disse mia madre apprensiva affacciandosi al finestrino.

"Non ti preoccupare, sto bene" le risposi. I miei occhi rossi però dicevano tutto il contrario. Quando mia madre partì mi diressi verso l'entrata della scuola. Il cortile era già deserto ma vedevo Katy osservarmi dalla finestra della nostra aula. Con un cenno della mano mi salutò e io ricambiai.

Salii le scale e, con passo svelto, arrivai fino alla mia classe. Rimasi a fissare la porta blu per alcuni secondi. Sentivo la voce squillante della professoressa Smith che cercava, invano, di spiegare. Mi immaginavo le faccia annoiate di tutti i miei compagni che cercavano di ingannare il tempo. Presi un respiro di incoraggiamento poi aprii la porta. Tutti si girarono a guardarmi, nella speranza di trovare qualcosa di più divertente rispetto alla noiosissima lezione. Tutti mi guardavano, ma il mio sguardo corse a lui. Era seduto in ultima fila, come al solito. Per alcuni secondi i nostri sguardi si incontrarono, fu lui a distoglierlo per primo.

"Alla buon ora, signorina" mi accolse poco gentilmente la professoressa. 

"Ho la giustificazione" le risposi porgendole il libretto, che lei afferrò. Quando finì di leggere me lo porse dicendomi di andarmi a sedere.  Contro ogni sua immaginazione mi sedetti in prima fila.

"Cos'è successo oggi?" mi chiese sbalordita "Sei arrivata in ritardo e hai la giustifica e ti siedi in prima fila. Come mai non all'ultimo banco con il tuo amico Niall?"

Rimasi alcuni secondi in silenzio aprendo il libro alla pagina della spiegazione. Mantenendo lo sguardo basso le risposi con la stessa frase che aveva usato lui il giorno prima.

"Le persone cambiano" 

Sentii dietro di me un leggero bisbigliare. Sicuramente si stavano scambiando opinioni su quello che avevo appena detto.

"Va bene" disse la Smith "Ora torniamo alla lezione"

Non ascoltai una parola di quello che disse. I miei pensieri erano focalizzati ancora sugli avvenimenti del giorno precedente. In così poche ore erano cambiate così tante cose...

Ci sono amici che sembrano eterni. Poi puff.. spariscono senza nemmeno una spiegazione. Allora ti chiedi: "dove ho sbagliato?" 

 

 

 

#NIALL POV

 

 

Mi trovavo ne bel mezzo della lezione più noiosa di sempre. La Smith stava spiegando, ma di quello che diceva coglievo solo alcune parole. Stavo pensando a quello che era successo il pomeriggio precedente. 

Non credevo che fosse così. La credevo un'amica e invece... Mai fidarsi delle persone, ti colpiscono sempre alle spalle. Quando finalmente ero felice lei doveva rovinare tutto. Perchè?

Non avevamo mai litigato prima. Sentirla urlare contro di me mi aveva fatto stare male, ma non era colpa mia.

Quel giorno non si era nemmeno presentata a scuola.

I miei pensieri furono interrotti dal rumore scricchiolante della porta che si apriva. Tutti si girarono a guardare chi fosse, forse in cerca di qualcosa di più interessante della lezione.

 Eccola lì. Riconobbi subito la sua massa di capelli biondi. 

Appena dentro la classe cercò il mio sguardo. Nei suoi occhi c'era qualcosa di diverso. Il colore blu che adoravo era reso molto più triste dal rosso causato dal pianto. Il suo sguardo mi fece capire di quanto fosse triste e arrabbiata in quel momento. Mi dispiaceva vederla così, ma in fondo, era stata lei ad inventarsi quella grande cazzata.

Mi guardava, e potevo vedere i suoi occhi brillare pieni di quelle lacrime che ancora non aveva esaurito. 

Mi guardava e sembrava dirmi: "Guardami Niall. Guarda i miei occhi. Vedi cosa mi hai fatto? E' tutta colpa tua. Sto soffrendo per te e tu come mi ripaghi? Gridandomi addosso? E' tutta colpa tua"

Non riuscii a reggere il suo sguardo e così tornai a guardare il quaderno sul banco.

La sentii parlare con la professoressa ma non ascoltavo cosa diceva, tenevo lo sguardo incollato sul libro. Lo alzai solo quando la Smith, sbalordita, le chiese il perchè si era seduta in prima fila e non era venuta nel banco vicino a me. Lei aspettò qualche secondo prima di rispondere.

"Le persone cambiano" disse usando la frase che avevo detto a lei il pomeriggio precedente.

Subito, tutti, iniziarono a bisbigliare scambiandosi opinioni sulla frase detta da Jesy. Katy, seduta davanti a me si girò chiedendomi spiegazioni.

"Non c'è niente da spiegare" le risposi "Ha detto tutto lei. Le persone cambiano"

In quel momento, però, non sapevo chi era cambiato. Io o lei?

 

 

 

 

 

#JESY POV

 

 

Il giardino della scuola non mi era mai sembrato così triste. Ero seduta sotto ad una quercia, o almeno pensavo che fosse una quercia, aspettando che la mia amica Katy mi vedesse e venisse da me.

"Nana" disse in modo dolce facendomi girare "Hai litigato con Niall?"

Annuii triste senza parlare.

"Non sai quanto mi dispiace, cucciola. Te l'ho detto io di dirglielo e ora sei nei casini per colpa mia..." iniziò a parlare velocemente senza neanche lasciarmi il tempo di capire.

"Katy" dissi "Non abbiamo litigato per quello"

Lei mi guardò senza capire. "Allora perchè?" chiese "Pensavo che gli avessi detto dei tuoi sentimenti"

"No, no" le risposi "Magari fosse per quello"

"Allora per cosa?" chiese con un misto di curiosità e tristezza nei miei confronti.

"Liz" risposi semplicemente. La guardai mentre si sedeva vicino a me. 

"Liz?" chiese "Cos'ha fatto?"

Iniziai a raccontarle tutta la storia da quando ci eravamo salutate per tornare a casa e io ero entrata in quella stradina, fino alla fine del nostro litigio a casa sua, con la super interpretazione di Liz della vittima.

Quando finii i raccontare rimase a bocca aperta.

"Non ci credo" disse "Va che troia. E Niall crede a lei? Non ci posso credere. Non ci posso credere"

"L'hai già detto" dissi sorridendo.

"Mi dispiace Jesy. Vedrai che si risolverà tutto" 

"Lo spero" sussurrai.

"Ne sono sicura"

Ci incamminammo verso casa. Katy cercava di consolarmi facendomi ridere e per un po' ci riuscì, ma poi... poi la sfiga decise di tirarmene un'altra.

Girato l'angolo le vedemmo camminare nella nostra direzione.

"Ti prego Katy, torniamo indietro o giuro che la prendo a pugni" dissi con i denti stretti girandomi per andarmene.

"Ehy Jesy!" la sentii chiamarmi. Mi girai fingendo un sorriso.

"Andavi da qualche parte?" mi chiese.

"No, certo che no" le risposi "Però tu potresti"

"Potrei andare dove?" chiese sorridendo. 

"Ho una vasta scelta, decidi te. A cagare, a fanculo, a quel paese..."

"Jesy" sussurrò Katy prendendomi per un braccio.

"Come sei spiritosa" disse ironicamente Liz.

"Jesy, non ne vale la pena" disse Katy tirandomi indietro il braccio.

"Ascolta la tua amichetta. Non lo farei se fossi in te" disse continuando a sorridere.

Sentii Katy stringere la presa quando cercai di andare verso di lei. Liz rise. A quanto pare trovava quella scena divertente. Giuro che se non fosse stato per Katy, le avrei tirato un bel pugno.

"Come siete patetiche" disse sorridendo. Sentii Katy diminuire la presa e colsi quel momento per liberarmi.

Mi mossi velocemente verso Liz. La presi per le spalle e la spinsi indietro.

"Come ci si sente?" le urlai spingendola nuovamente "Come ci si sente a stare bene? Ad essere perfetti, a non aver paranoie, ad essere felici in maniera insopportabile"

La spinsi nuovamente facendola andare a sbattere contro il muro alle sue spalle.

"Come ci si sente ad essere amati?"

Katy, mi prese per le spalle allontanandomi da lei.

"Eh, come ci si sente?" urlai cercando di liberarmi dalla stretta della mia amica.

"Jesy, non ne vale la pena" 

Mi sussurrava questo all'orecchio mentre mi portava sempre più lontana da Liz, mentre le lacrime iniziavano a farsi spazio sul mio viso.

Mentre camminavamo per la strada tutti ci guardavano. Mi guardavano. Osservavano le mie lacrime parlando all'orecchio dell'amico, confabulando chissà cosa. 

Tutti che giudicano. Tutti che parlano. Tutti che non capiscono un cazzo.

 

 

 

 

#SPAZIO AUTRICE

Hello pipol

Farei di tutto per voi e, infatti, eccomi qui :) Sono riuscita ad aggiornare anche in vacanza. Voglio una statua :)

In realtà dovete ringraziare la mia migliore amica Lisa. Le ho fatto leggere la storia e se ne è innamorata e allora mi ha, diciamo, quasi costretta a scrivere perchè voleva sapere come continuava :) E poi mi ha prestato il suo computer per pubblicare il capitolo.

Passando al capitolo.. come vi sembra?? 

Dai ragazze, voglio tante recensioni

Non so, magari riuscirò a postare un'altro capitolo prima di andare al mare... Nel caso, come sempre, vi manderò un messaggio

Poi, visto che alcune di voi me l'hanno chiesto, su twitter mi chiamo @_Iworkinabakery

Seguitemi, tanto ricambio tutti i follower :)

Ora vi lascio... Ancora buone vacanze :)

xx Mony

  
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