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Autore: Krixi19    02/07/2013    2 recensioni
"Alcune amicizie impiegano molto a maturare, [...] altre invece nascono e crescono spontaneamente. L’amicizia tra Chri e i gemelli Weasley apparteneva alla seconda categoria. [...] Forse era stata proprio l’imprevedibilità ad attrarla a loro, [...]. Erano come il vento, liberi, naturali, spontanei e senza regole, non sapevi dove ti avrebbero portato, ma non aveva importanza: l’unica cosa che potevi fare era chiudere gli occhi e lasciarti trasportare. E così lei aveva fatto, per tutti gli anni in cui erano stati insieme."
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La vita non è che l’insieme di momenti, più o meno significativi; questa storia si compone proprio di questo: momenti, aneddoti, episodi, alcuni più collegati tra loro, altri meno, ma che nel loro insieme vanno a comporre l’esistenza di Christine Harvey, di Fred e George Weasley. Un rapporto unico, quasi indescrivibile; una vita intera, tra gioie e dolori, alcuni più grandi di altri.
Perché se c’è una sola cosa certa, è che la vita è imprevedibile.
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«Io non permetterò che ti accada qualcosa. Né permetterò che accada qualcosa a George. E so che lui farà lo stesso con noi. E so anche che tu farai lo stesso con me e lui. Finché staremo insieme, non ci accadrà nulla».
Genere: Angst, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley, Nuovo, personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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We were nothing like the rest

 

 

 

 

 Agosto 1997

 

«Fra quanto dovrebbero arrivare?» chiese Chri, guardandosi attorno. Lei, Harry, Ron, Fred e George si trovavano nell’orto fuori dall’enorme padiglione bianco, armati di piantine con la disposizione dei tavoli, in attesa degli invitati che avrebbero dovuto accompagnare ai loro posti.

«A breve» disse George, strattonandosi il colletto del vestito. «Almeno, lo spero. Sto soffocando dentro questo coso».

«Al nostro matrimonio» dichiarò Fred quasi con noncuranza, facendo sussultare Chri, che lo guardò stupita, «non voglio nessuna di queste assurdità. Potete mettervi quello che volete, e infliggerò alla mamma un bell’Incantesimo Petrificus finché non sarà tutto finito».

«Non è andata così male stamattina, tutto sommato» osservò George. «Ha pianto un po’ per l’assenza di Percy, ma chi lo voleva?»

«George» lo rimproverò Chri, tentando di ignorare quella sensazione strana che si era impossessata di lei. «È pur sempre vostro fratello».

«È un idiota» dichiararono entrambi. Chri sospirò, ma non ebbe modo di replicare, perché in quel momento gli invitati cominciarono ad arrivare. Le sembrò quasi di galleggiare per tutto il tempo, mentre scortava ognuno al posto corretto, facendo avanti indietro tra l’orto e il tendone. In quello che le parve essere un attimo, tutti erano sistemati, e si ritrovò accanto a Ron, Harry e Hermione, che si stava lamentando di zia Muriel.

«State parlando di Zia Muriel?» s’inserì George, riemerso dal tendone con Fred. «A me ha appena detto che ho le orecchie asimmetriche. Vecchia megera».

«Già, non prendertela» disse Ron. «È maleducata con tutti».

«Sì, beh, a parte con Chri» osservò Fred. «A quanto pare, “approva nella maniera più assoluta la nostra relazione”» disse, imitandola.

«Ma ne ha avute anche per me. Ha detto che il mio abito è eccessivamente scollato» ribatté Chri.

«Io lo trovo perfetto» le sussurrò Fred, avvicinando le labbra al suo orecchio; un brivido la percorse per tutto il corpo. «Andiamo a prender posto?» aggiunse sorridendo, posandole una mano sulla schiena che il vestito le lasciava scoperta – la scollatura vertiginosa a cui si riferiva Zia Muriel – provocandole un altro brivido, di desiderio.

Chri annuì, e si lasciò guidare. Fu una bella cerimonia, ma lei non riuscì a prestarvi troppa attenzione, le parole di Fred che le vorticavano in testa. A un certo punto, durante la funzione, Fred le posò una mano sul ginocchio, pelle contro pelle, strinse leggermente, come ad attirare la sua attenzione, poi si chinò verso di lei. «Mi sono accorto che non ti ho detto una cosa» le sussurrò all’orecchio.

«Che cosa?» mormorò lei, senza distogliere lo sguardo dai due sposi, certa di essere più rossa in viso, la mano di Fred che saliva leggermente, lentamente.

«Che sei stupenda» sussurrò lui, le labbra che le sfioravano l’orecchio. «E che questo tuo vestito mi sta facendo impazzire».

Chri arrossì, poi intrecciò la mano alla sua, che rimase ferma sulla sua coscia. «Anche tu mi stai facendo impazzire» confessò, facendolo sorridere malizioso.

«Potremmo sempre defilarci» propose.

Chri sorrise, divertita. «È il matrimonio di tuo fratello. Stai buono».

Lui sbuffò, e spostò lo sguardo di nuovo sui due; così le parole pronunciate prima da Fred ricominciarono ad ossessionarla. Matrimonio. Lei non ci aveva mai nemmeno pensato, e figurarsi se avrebbe mai immaginato che Fred potesse pensare a una cosa simile. Insomma, vivevano alla giornata, erano giovani, era troppo presto, no? Forse però l’idea non le dispiaceva, e sembrava nemmeno a lui. Ma probabilmente si stava facendo troppi viaggi mentali, come al solito. Non avevano mai parlato di matrimonio, dopotutto. Il fatto che lui l’avesse buttata lì, dandola quasi per scontata, però... beh, era bello.

«Mi concederesti questo ballo?»

Chri si riscosse dai suoi pensieri. Fred era in piedi di fronte a lei, la mano tesa, e Bill e Fleur avevano già aperto le danze. Lei sorrise e annuì, afferrandola. Fred la guidò al centro della pista, dove l’avvolse tra le sue braccia, e cominciarono a dondolarsi a tempo del lento che la banda stava suonando.

«Allora» esordì Chri, senza riuscire a trattenersi, «al nostro matrimonio, eh?»

«Già» rispose Fred, con una scrollata di spalle, il solito sorriso stampato in viso. «Che c’è? Non vuoi sposarmi?»

«Non ci ho mai pensato» ammise lei. «Tu sì?»

Fred la guardò dritta negli occhi, sorridendo sicuro. «È fin da quella prima volta in cui ti ho sentito ridere che sapevo che ti avrei sposata, prima o poi. Insomma, ho pensato: “con una risata così, deve essere speciale per forza. E sicuramente sa cosa vuol dire divertirsi”. E non mi sono sbagliato, vedi? Già sapevo che avrei voluto ascoltarla tutti i giorni».

Chri non rispose, la testa svuotata; si limitò a continuare ad ondeggiare, facendosi guidare da Fred. Come sempre, sembrava fosse lui ad avere il controllo della situazione, a sapere cosa fare.

«Allora?» disse lui.

«Allora cosa?» chiese lei, senza capire.

«Mi vuoi sposare, Harvey?»

Chri lo guardò ancora più stupefatta. «Me lo stai chiedendo davvero?» disse, con la sensazione di essersi persa qualche passaggio. «O, cioè, è per saperlo, per un ipotetico futuro, o...»

Fred sbuffò, interrompendola. «Ogni tanto sei lenta, sai?» osservò, poi tolse la mano dal suo fianco, la infilò in tasca e ne tirò fuori una scatolina. Chri lo guardava, senza poter credere ai suoi occhi. «L’altro giorno l’ho visto, ti ho subito visualizzata, e ho pensato “perché no?”. Non pensavo te l’avrei dato oggi, pensavo più che altro che ti avrei portato fuori a cena e, sai, le solite cose, ma perché aspettare?» disse, sotto lo sguardo incredulo di lei. Aprì la scatola, rivelandone il contenuto. «Allora, Harvey? Vuoi sposarmi?»

Lei non disse niente, non riusciva a formulare un pensiero concreto, aveva solo parole, immagini, del passato, del futuro, emozioni che le vorticavano in testa.

«Devo mettermi in ginocchio per farti capire che sono serio? Perché, sai, se proprio...»

Ma Chri non lo lasciò finire, gettandogli le braccia al collo e baciandolo, con passione, con trasporto, comunicandogli tutto il suo amore; perché solo Fred avrebbe potuto improvvisarle una proposta così ed era solo una delle mille cose che amava di lui; perché solo da lui poteva lasciarsi trasportare così; perché solo lui la faceva sentire così al sicuro; perché solo al suo fianco si sentiva pronta ad affrontarle tutte; perché lui era la sua spontaneità, lei la sua razionalità; perché era lui, sempre e solo lui. Chi se ne frega se non ci avevano mai pensato, riflettuto, se non ne avevano mai parlato, non aveva importanza; la vita era imprevedibile, poteva finire in un istante, e lei voleva viverla al massimo, con Fred.

Sentì Fred sorridere sulle sua labbra, stringerla a sé, e rispondere: «Sarebbe un sì?»

«Sì. Sì, mille volte sì» disse lei, la voce rotta dall’emozione.

Il sorriso di Fred si allargò, poi la strinse ancora di più a sé, sollevandola e facendo un paio di giri sul posto, mentre lei scoppiava a ridere, aggrappandosi al suo collo.

«Dobbiamo dirlo a George» dissero contemporaneamente, mentre lui la posava di fronte a sé. Sorrisero, lo stesso sorriso felice, sereno, entusiasta, e si guardarono negli occhi.

«Magari non adesso» disse Fred, spostandole una ciocca dietro l’orecchio. «Sai, la mia proposta sul defilarsi è ancora valida» disse, sorridendo sornione.

Chri intrecciò le dita alle sue, poi avvicinò le labbra al suo orecchio, sollevandosi leggermente sulle punte dei piedi. «Penso proprio l’accetterò» mormorò, e questa volta fu Fred che venne scosso da un brivido.




Eccomi qui, semipuntuale con quello che è il penultimo capitolo (ebbene sì: il prossimo sarà l'ultimo e comprenderà un capitolo vero e proprio e l'epilogo). Prepariamoci psicologicamente.

Non credo di avere molte note su questo capitolo: è incentrato per lo più su Chri e Fred, che ancora una volta fanno progressi nella loro relazione, in questo modo spontaneo e naturale - che un po' invidio. (Fra l'altro, questa richiesta di matrimonio ha sopreso anche me, ha fatto tutto Fred, non ho avuto voce in capitolo lol).

Insomma, capitolo ottimista che precede quello che tratterà della battaglia di Hogwarts (io non ho detto nulla, sto solo constatando u.u C'è il what if, quindi potrebbe accadere qualcosa di imprevedibile - o forse no. Sì, sono cattivissima xD).

Come sempre chiudo ringraziandovi immensamente, cari lettori <3

A presto

   
 
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