Distolsi l’attenzione dai miei pensieri e alzai il capo in tempo per scorgere un’occhiata tra Carlisle e Alice che fece sorgere in me la consapevolezza che da quell’istante in poi non ci sarebbero più stati segreti fra me e quegli strani ma affascinanti individui.
-Allora Bella, ci fidiamo di te e siccome resterai con noi, dobbiamo confidarti delle cose… Che diciamo, non sono molto comuni tra i vampiri…- Fu Carlisle a parlare
-Bhè in effetti anche io avrei qualche cosa da dirvi…- Ammisi in imbarazzo, era arrivato il momento di dirgli chi ero in realtà.
-Ok incomincia tu!-
-No prima voi ve ne prego- Acconsentì col capo.
-Allora, devi sapere che noi siamo “diversi” dagli altri vampiri..- Fece una pausa per osservare la mia reazione,che però non avvenne perché ero troppo concentrata nel capire il perché della sua espressione quando aveva pronunciato la parola diversi. Continuò.
-Abbiamo dei… Poteri in più…- Ne rimasi abbastanza scossa
-Po-Poteri?-
-Si dei poteri per esempio io posso prevedere gli avvenimenti futuri, è per questo che ti abbiamo invitata a restare con noi- Disse alice.
-Alice aveva già previsto il tuo arrivo.- Riprese parola il capofamiglia.
-Ah…- Fu l’unica cosa che riuscii a spiaccicare, mi sentivo così ridicola, avevo per caso perso la facoltà di formulare frasi di senso compiuto?
-Jasper può avvertire lo stato d’animo delle persone e modificarlo a suo piacimento…-
-Può calmare una folla inferocita o rinvigorire un pubblico apatico- Aggiunse Esme.
-E invece Edward può leggere la mente- Disse Emmett il fratello orso con non curanza.
-Nella mente???- O mio dio aveva letto tutti i miei pensieri fino a quel momento tutti e io non lo sapevo!
-La cosa che però ci ha lasciati sconcertati è che ha un’eccezione-
-Davvero? E quale sarebbe?-
-Tu...- Rispose Edward cogliendomi di sorpresa, non aveva mai detto nulla.
-I-Io?- Ancora una volta avevo perso il filo del discorso
-Si tu… Non riesco a percepire i tuoi pensieri…- Aveva lo sguardo rivolto verso me ed era talmente intenso che mi costrinse ad abbassare gli occhi. –…Chissà perché…- Aggiunse quest’ultima affermazione sussurrandola quasi come se stesse parlando fra se e se.
-Emm… Bhò, ho sempre pensato di avere qualche cosa che non andava, questo serve solo a rafforzare i miei sospetti!- Aggiunsi per sdrammatizzare e facendo ridere tutti i presenti, tranne Edward e Rosalie, avevo capito fin dall’inizio di non starle molto simpatica…
-Cara ora che ti abbiamo confidato questo ci sentiamo molto meglio, ben venuta in famiglia!- Disse Esme dolcemente scaldandomi il cuore.
-Grazie ne felice e onorata!-
-Ma mi sembrava di aver capito che anche tu dovevi dirci qualche cosa giusto?-
-Emm… Si giusto…- Non potevo dirglielo, mi avrebbero odiata e trattata come un’emarginata o ancora peggio mi avrebbero riportata dai miei genitori. –Volevo dirvi che… Che… Che sono contenta di aver trovato delle persone così splendide sulla mia strada pronte a darmi ospitalità-
-O mia cara siamo molto felici di averti con noi- A quel punto Alice e Esme mi si buttarono letteralmente addosso in un abbraccio affettuoso, che fu subito sostituito dall’abbraccio strangolatore di Emmett.
-Benvenuta sorellina- Mi disse quest’ultimo affettuosamente.