Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Angelus_Dragon    03/07/2013    1 recensioni
Natasha: una nuova studente arrivata ad Hogwarts inserendosi direttamente nel sesto anno. Che cosa cela la storia di questa ragazza? Cosa ci fa nella scuola di magia e stregoneria dove studia il giovane mago con gli occhiali? Coincidenza o frutto di un piano ben calcolato?
NB: non ho inserito alcun personaggio rilevante al di fuori della trama originale della storia, Natasha non è altro che qualcuno che già esiste. Si tratta di un Pairing insolito (se non unico per ora).
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Il trio protagonista, Nagini, Voldemort
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eternity was in our lips and eyes

Quarta classificata   premio


Note dell'Autrice: Ho cercato di mantenere coerenza con i criteri di J.K. Rowling. Le vicende sono ambientate nel sesto anno, non ho modificato la situazione effettiva di quell’anno, tuttavia ho evitato di ripetere la narrazione estesa delle vicende, per evitare di “fare una copia del libro”. Ovviamente qualche evento è stato spostato nel tempo (Ad esempio la seconda cena del Lumaclub l’ho spostata dopo Natale.) e qualche altro è stato totalmente tralasciato. Per il resto ho cercato di mantenere tutto il più invariato possibile, anche se magari cambiano gli avvenimenti che conducono i personaggi a determinate azioni o in determinati posti.
Per la possessione del corpo di Nagini mi sono rifatta a ciò che viene narrato nel settimo libro, riguardo a Bathilda Bagshot.
P.s.: la prima parola di ogni capitolo è scritta interamente in maiuscolo per mia personale scelta, non si tratta quindi di errore di battitura.
 
Guida alla lettura: Ho utilizzato tre metodi differenti per i tre diversi stili di dialogo.
(Caporali e scritta normale)«Ti ucciderò Harry Potter» : dialogo.
(Virgolette e scritta in corsivo) “Dobbiamo uccidere Harry Potter” : pensiero.
(Virgolette e scritta in corsivo) “Devo uccidere Harry Potter” : dialogo in serpentese.



__________________________

Prologo

IL
 freddo della terra lambiva le mie squame mentre mi muovevo sinuosa verso l’edificio nel quale il mio padrone mi aspettava. La nebbia distendeva le sue dita di fumo sulla vegetazione morente di giardini dimenticati, alcune foglie marcie si strusciarono sul mio corpo mentre ci passavo accanto, mi infilai nel piccolo buco che si era creato in una delle vecchie pareti della casa e proseguii il mio viaggio su ripide scale che terminavano proprio di fronte alla stanza dove lui mi stava attendendo. Odiavo farlo aspettare, non per una semplice devozione, piuttosto perché egli aveva la tendenza di diventare parecchio irascibile se non veniva accontentato subito, e nonostante fossi più che certa che non mi avrebbe mai fatto del male, preferivo non correre alcun rischio.


La porta era aperta quindi non dovetti nemmeno attendere per entrare ed arrampicarmi sullo schienale della poltrona nella quale il mio padrone soleva riposare una volta, quando ancora non possedeva un corpo vero e proprio, quando gli offrivo il mio latte perché potesse resistere a quella tortura straziante. Ora era lì, non più un feto informe, con voce stanca e gracchiante come quella d’un vecchio, ma un vigoroso uomo dalla pelle lattea, le unghie affilate e lo sguardo duro di un conquistatore. Scivolai sulla sua spalla coperta dal velo oscuro del suo abito e lasciai che mi sfiorasse il muso con le sue dita fredde, nel farlo potei notare di fronte a noi una ragazza, era bianca di paura e nel vedermi tremò intimorita dalle mie dimensioni, aveva lunghi capelli dorati raccolti in un codino disordinato, indossava ciò che pareva essere una vestaglia di seta bianca che lambiva le dolci forme del suo corpo di diciasettenne fino alle cosce. Il volto tirato dal timore era grazioso e dominato da enormi occhi color zaffiro, si stava torturando le mani unite davanti al grembo, in riverente silenzio. I miei occhi verdi la scrutarono con un misto di appetito e curiosità, la mia contemplazione di quella vittima sacrificale venne interrotta dal mio padrone che palesò la sua voce con tono suadente ed ipnotico nella mia lingua.

“Nagini, ho un incarico molto importante da affidarti.” Lo ascoltai attentamente mentre la ragazzina sussultava nell’udire quelle note così cariche di suoni rettiliani. “Devi introdurti ad Hogwarts e verificare che il giovane Malfoy esegua il suo compito, inoltre dovrai cercare di scoprire cosa sa Harry Potter.” La sua voce si dissolse per un attimo, mentre la mano che non si premurava di coccolarmi scivolò sulla sua tempia massaggiandola energicamente, sapevo che lo faceva quando era particolarmente affaticato, quel dannato ragazzo lo sfiancava, penetrava nella sua mente e in qualche modo condivideva con il mio padrone alcune emozioni. L’idea mi  fece repulsione e feci scivolare la lingua violacea e stretta attraverso le mie labbra, allungandola e scuotendola contrariata, poi la ritrassi ed ascoltai nuovamente il mio padrone.
“Uccidi il ragazzo, Nagini.” Lo guardai senza capire, quel bambino viziato era la sua preda, e mai mi sarei permessa di sottrargli la soddisfazione di porre fine alla sua miserabile esistenza al posto suo, nel fissarlo però capii che aveva perso la speranza di riuscirci da solo. C’era qualcosa che gli impediva di ucciderlo, inoltre il lavoro al Ministero della Magia richiedeva la sua più totale attenzione. Stavo quasi per chiedergli come avrei dovuto fare per infiltrarmi in quella maledetta scuola, quando la sua voce si fece nuovamente viva, questa volta con il tono basso, minaccioso e vagamente beffardo che assumeva parlando la lingua degli uomini.
«Ti presento Viktoriya Mstislava. Purosangue da generazioni immemori.» Allungò un braccio ad indicarla, e lei abbassò subito lo sguardo. «I suoi genitori hanno gentilmente concesso che lavorasse per me.» Dicendolo il suo volto venne sfigurato da un ghigno soddisfatto, e seppi con esattezza che i genitori di quella giovane donna erano stati minacciati di morte se non avessero lasciato la figlia nelle mani del Signore Oscuro, o peggio ancora avessero incontrato una tragica fine, probabilmente in seguito ad un lampo verde e al sorriso sadico dell’uomo che ora mi carezzava dolcemente il collo.
Non ebbi bisogno di altre spiegazioni e non attesi nemmeno il suo segnale, me l’aveva concesso indicando la biondina pochi attimi prima, mi allungai oltre la spalla che mi sosteneva e scivolai sul pavimento freddo e ruvido, avvicinandomi a Viktoriya con una danza ondeggiante delle mie spire al suolo. Perse il coraggio che l’aveva tenuta ferma, in silenzio per tutto quel tempo e cominciò ad indietreggiare mentre i suoi occhi si spalancavano e la fronte bianca si imperlava di sudore, sembrava le mancasse il fiato per gridare, ma nel momento in cui la sua schiena nuda incontrò il gelido muro che le bloccò la fuga l’urlo arrivò. Acuto, terribile, il volto della paura stessa si impossessò del suo sguardo e spalancò la bocca per esalare lo sfogo di quel panico che la dominava. Scattai precisa verso quella voragine aperta nel suo viso e mi tuffai dentro di lei. La lotta fu breve e in pochi istanti ebbi il controllo. La sentii morire dentro di me e percepii la sua anima svanire nell’etere, lasciandomi libero arbitrio sul suo corpo, ora nel mio volere, come una marionetta nelle mani del suo marionettista. Purtroppo comandare un corpo così differente dal mio non era impresa altrettanto semplice come impossessarsene. Le mani e le gambe avevano articolazioni complesse e mi ci vollero diversi attimi per capirne l’utilizzo, quando ci riuscii tornai di fronte al mio padrone. C’era qualcosa di strano ed anormale nel vederlo con i miei nuovi occhi di zaffiro, sembrava molto più inquietante, ed io mi sentivo molto più fragile, come se il corpo della ragazza mi avvertisse del pericolo che correvo nello stare lì, eppure lo sguardo che ostentai fu duro, disciplinato e severo, o almeno così mi parve. Il Padrone inclinò appena il capo da una parte, studiandomi come un padre che valuta la propria figlia che deve partire per il primo giorno di scuola.
“Bentrovata Natasha Saeros.”
Mi aveva cambiato nome, e nel mio cuore seppi immediatamente che lo fece per evitare che quei ficcanaso della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts potessero risalire alle vere origini di Viktoriya, scoprendo magari che la sua famiglia era morta o che era in combutta con il Signore Oscuro. Avrebbero cercato Natasha Saeros e avrebbero trovato i suoi genitori, certamente Mangiamorte incaricati di mettere su un bel teatrino per quegli stolti.
E così partii per l’ultimo posto al mondo nel quale sarei mai voluta essere, lontano dalla mia quiete e soprattutto dal mio padrone.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Angelus_Dragon