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Autore: Paradichlorobenzene_    03/07/2013    4 recensioni
C'erano passati in tanti nel suo cuore - come dal cielo passano gli aerei - che lei non ci faceva più caso.
Prendeva tutto alla leggera, con la stessa freddezza che le aveva forgiato il carattere da sette anni a quella parte.
L'energia le si era consumata poco a poco, così, a tutti quelli che vi entravano per poi andarsene,
Florence chiedeva solo di spegnere la luce.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dolcetta, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Due anni dopo …

Florence tornò a Parigi, una sera di fine settembre, per prendersi una vacanza in vista dei prossimi esami all’Università, che aveva iniziato a Londra.
Da quando era diventata maggiorenne non aveva ancora avuto il coraggio di tornare.
Ormai era una diciannovenne studentessa della facoltà di lettere e filosofia.
Tutti pensano che non ci sia facoltà più inutile tranne quelli che l’hanno scelta, ma a lei stava bene così.
Era arrivata un paio d’ore prima, in città, e stava già camminando verso una meta precisa.
Il Liceo.
Sapeva bene che era il luogo di ritrovo degli ex-studenti, e sperava tanto di trovarci quell’unica persone che, in due anni di assenza, non si era mai fatta sentire. Non un SMS, un e-mail, una lettera.
Non aveva facebook ne un’iscrizione a qualunque altro social network.
Probabilmente l’aveva già dimenticata, o peggio.
Alla fine, la lettera l’aveva spedita. Era partita senza dir niente a nessuno e, mentre metà del liceo Dolce Amoris di due anni prima la tartassava di chiamate, messaggi, e-mail, chat di gruppo e quant’altro, lei ignorava tutti bellamente e spediva una lettera a quell’unica persona che a farsi sentire non ci pensava nemmeno.
All’improvviso scorse un viso conoscente, si avvicinò e, posandogli una mano sulla spalla, sorrise.
Il ragazzo sorrise di rimando. Era stupito di vederla lì, così cambiata, dopo tutto quel tempo.
 
-          Florence, quando sei tornata?
-          Qualche ora fa. Mi fa piacere rivederti! …
-          Potrei dire la stessa cosa, ma non era me che cercavi, giusto?
 
Quegli occhi. La spaventavano da morire. In qualche modo, sapevano leggerle attraverso e la cosa le faceva paura. Florence annuì, incerta.
 
-          Sai la strada che costeggia il bosco? Quella che porta ad un tratto disabitato della Senna, subito fuori città …
-          Si, ho capito quale …
-          Lo troverai lì. E’ sempre lì a pensare a chissà cosa. Era già nel suo mondo da prima, ma da un po’ di tempo è praticamente assente.
 
Florence ringrazia l’amico e va verso la strada indicatole. La camminata si trasforma in marcia, che diviene corsa lenta, che diventa a sua volta corsa.
Corre e non sa nemmeno perché, il cuore va più veloce di lei ed è avanti anni luce.
Poi capisce che due anni a far finta che lui non esistesse sono stati troppi.
Quando se lo ritrova davanti, sulla strada che riporta in città, con lo sguardo fisso a terra, si ferma di botto.
Il fiato corto e le guance arrossate.
Anche lui si ferma, la guarda stupito come se fosse una visione. Gli occhi spalancati e la bocca schiusa.
 
-          Come … Quando … Cosa ci fai qui? – Ci aveva messo qualche secondo a formulare quella domanda.
-          Secondo te? Sono in vacanza. – Sorride, l’unica cosa che riesce a fare.
-          …..Quindi tornerai in Inghilterra.
-          Solo tra due settimane, quello si …
-          Sai che sei partita senza dirmi niente? – La guarda irritato, leggermente nervoso, a braccia conserte.
-          Non ho detto niente a nessuno …
-          Ci sono rimasto male.
 
Non se lo aspettava che glielo dicesse così apertamente. Non è da lui.
 
-          Beh, nemmeno tu ti sei fatto sentire gran che! … - Patetico tentativo di giustificarsi.
-          Non uso il computer. Non so come si inviano le lettere, figuriamoci le e-mail. E pensavo che non ti importasse più di tanto, visto che te ne sei andata come se più di tanto non contassi.
 
Da quando sapeva parlare da oratore? Sarà stata la rabbia del momento, ma Florence non gli rispose. Sapeva benissimo che, anche se non voleva ammetterlo, lui aveva ragione.
 
-          ….Qualche settimana fa è tornata la mia ex ragazza, Debrah. Non so se te la ricordi. Mi ha chiesto se volevo tornare con lei, e che le serviva un chitarrista per la sua band …
 
A Florence parve di sentire il rumore di vetri rotti che cadono sul pavimento. Le pizzicavano gli occhi e non era da lei. Sapeva di star contraendo le labbra e non era da lei. Il cuore minacciava di uscirle dal petto e neanche questo era da lei. Cercò di mantenersi il più calma possibile e andò avanti.
 
-          E’ sempre stato il tuo sogno, no? Sono felice per te …
-          Ma contemporaneamente mi è arrivata una lettera dal Conservatorio di Londra a cui avevo fatto domanda che diceva che mi avevano preso, il che mi ha reso più facile scaricare Debrah. L’avrei fatto ugualmente ma in quel modo ho avuto un motivo valido …
 
Sollievo. Riprende a respirare normalmente. Londra. Era praticamente a casa sua!
 
-          L’ho ricevuta, sai?
 
In un primo momento, la ragazza non capisce di cosa Castiel stia parlando. Poi connette, quando lo vede tirar fuori un foglio di carta, macchiato, dalla sua tasca.
 
-          Sapevo di essere irresistibile, ma far colpo su di te è un privilegio! – Quel sorrisetto idiota ti è mancato da morire.
-          Non montarti la testa, potevi anche rispondermi se l’avevi ricevuta.
 
Florence non ha avuto nemmeno il tempo di finire la frase. Castiel era così, l’impulsività faceva parte del suo carattere, c’era da aspettarselo.
Ma lei non si aspettava che la baciasse. Non in quel modo. Non dopo due anni di teorica inesistenza.
Non voleva quasi che si staccasse.
 
-          Ti è bastata, come risposta? Pensavo che non te ne saresti mai accorta. Prendimi per uno stalker, ma non ti sei chiesta come facevo ad essere sempre alle tue spalle, quando eri nei guai? Da quando hai messo piede in classe mi sei sembrata diversa. No, non mi riferisco solo al fisico. No, parlare così non è da me.
 
Lei non riesce a formulare una risposta, è inutile. Si limitò a fissarlo stupita, con la faccia da stupida.
Castiel sorrise.
Infondo, nessuno dei due si sarebbe mai aspettato serata migliore di quella.


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