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Autore: yoloistheway    03/07/2013    3 recensioni
CRAK. L'ennesima frattura. Quante volte un cuore si può spezzare prima di smettere completamente di battere? Può bastare un ragazzo a rimarginare delle ferite così profonde, o un cuore così lacerato non si può curare?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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13.  
 
Niall era in tutte le cose che mi circondavano: nella foto di noi due sul comodino, nella sua felpa che mi aveva regalato una sera quando avevo freddo, nel desktop del mio computer, nel venerdì, giorno in cui passavamo la serata a vedere film in camera, nel bracciale che avevamo comprato insieme, nella nostra canzone ‘she’s the one’. Niall era in tutte le cose, perché era lui era dentro di me, sempre.
 
Più passavano i giorni e più mi sembrava tutto più assurdo. Lo vedevo dappertutto. Mi bastava vedere un ragazzo biondo nel cortile, e immaginavo fosse lui. Mi bastava sentire parlare qualcuno con l’accento irlandese per pensare che fosse lui.  Lui era il mio unico pensiero, non riuscivo a pensare ad altro.
 
Mi ero chiusa in me stessa, me ne rendevo conto. Non mi facevo avvicinare più nessuno, neanche Alex, Harry e Louis. Tenevo alla larga tutti, perché ero convinta che nessuno potesse comprendere il mio dolore, nessuno potesse capirmi. Volevo semplicemente stare da sola, io e la mia solitudine. Magari un giorno sarei uscita dalla tana, magari un giorno molto lontano sarei tornata a sorridere. 

  . . .

 
Settembre. Ottobre. Novembre. Dicembre. I mesi passavano, eppure io era incatenata al quel giorno di settembre, sembrava che il tempo si fosse fermato in quel momento, eppure il tempo passava, ma io no.

  . . .

 

 
“Mart..”
 
Alex. Eravamo tornate a frequentarci da un paio di settimane. Avevo deciso che almeno con lei, Louis e Harry potevo parlare. Loro in fondo erano i miei migliori amici, ed erano anche i migliori amici di Niall, in qualche modo potevamo capirmi, e forse tutti insieme potevamo aiutarci.
 
“Stasera c’è una festa..” mi disse avvicinandosi.
“Sai che non sono pronta ancora per questo, stare con voi è una cosa, andare a una festa è un’altra..”
“Ma Mart, sono passati tre mesi, non puoi chiuderti in casa per sempre, hai diciassette anni..”
“Niall aveva diciassette anni ed è morto, allora..?” dissi secca, lasciandola senza parole.
“Non puoi andare così, la vita va avanti.. Niall manca a tutti noi, ma lui avrebbe voluto che tu fossi felice..”
 
Sempre le stesse parole, sempre le stesse. “Lui avrebbe voluto che tu fossi felice..” Facile a dirsi, ma senza di lui come potevo essere felice?
 
“Ci sto provando, credi che sia facile..?”
“No, però stiamo tentando di aiutarti, vieni alla festa con noi, poi se non ti piace, se non vuoi restarci, torniamo a casa insieme, anche alle dieci..”
“Davvero..?” chiesi perplessa.
“Si, promesso..!” rispose decisa.
“Okay, verrò, ma..”
“Ma nulla..” disse abbracciandomi “Sono felice che tu venga..!”
 
Nel pomeriggio andai con Alex a fare un po’ di shopping. Non ci andavo da una vita! Comprammo un nuovo vestito entrambe per la festa. Io non ne avevo molta voglia, la mia idea iniziale era quella di andare in jeans e maglietta nel migliore dei casi, ma alla fine avevo voluto rendere felice la mia migliore amica, e le avevo consentito di comprarmi un nuovo vestito.
 
Ci vestimmo, ci truccammo e ci preparammo, come una volta, anche se forse era tutto diverso. Non c’era Niall ad aspettarmi, non c’era lui con cui ballare, passare la serata, ridere, scherzare, non c’era. Delle lacrime mi rigarono il viso inevitabilmente.
 
“Che c’è ora..?” mi chiese Alex.
“Mi manca..” risposi sincera.
 
Non disse nulla, mi abbracciò forte, accarezzandomi i capelli, come per cullarmi.
 
“Manca anche a me, non sai quanto..” disse anche lei fra le lacrime. “Ora però fammi un sorriso! Cosa diceva sempre..?”
“Che amava il mio sorriso..”
“E allora sorridi, lui ti sta guardando da lassù..!”
 
Sorrisi e asciugai le sue lacrime, e lei fece lo stesso con le mie. Alex era davvero una vera amica. Si dice che gli amici si vedono nel momento del bisogno, nei momenti di difficoltà, e lei ci era stata davvero in quel periodo, aveva sopportato i miei tre mesi di depressione assoluta, mi era stata accanto nonostante tutto, nonostante il mio silenzio, nonostante la tristezza.
 
“Grazie di tutto..” disse.
“Di nulla, amica mia..”
“Meno male che il mascara era waterproof!” dissi sorridendo.
“Hai sorriso, dai!” sorrise anche lei.
“Ogni tanto fa bene!”
“Esatto, andiamo che Harry ci starà aspettando giù e sai che odia i ritardi!”
 
Prendemmo le ultime cose e scendemmo nel cortile. Harry e Louis erano già lì. Ci sorrisero appena ci videro, come facevano sempre del resto. Sembrava di essere tornati indietro, quando era tutto perfetto, sembrava quasi che non fosse successo nulla, peccato che mancasse lui.
 
“Ciao bellezze, stasera brillate più del solito!” esordì Harry.
“Harry ma te le prepari la notte queste frasi..?” dissi ridendo.
“Hai riso, o era una visione..?” disse avvicinandosi.
 
Mi abbracciò forte e mi diede un bacio sulla guancia.
 
“Sei grandiosa, davvero..” mi sussurrò in un orecchio.
“Grazie..”
Stasera sei mia, non ti lascio avvicinare da nessuno!” disse dandomi un altro bacio sulla guancia, quasi per sottolineare il suo possesso.
“Mi piace come idea!” dissi facendogli l’occhiolino “Voglio stare solo con voi!” sottolineai.
 
Entrammo in macchina e sfrecciammo verso la casa di una tizia di cui non sapevo nemmeno il nome, dove si sarebbe tenuta la festa. Parcheggiammo e entrammo immediatamente. La musica era decisamente fortissima, o forse non ci ero più abituata.
 
“Balliamo..?” mi disse Harry in un orecchio.
“Harry io..” feci per giustificarmi, in fondo non avevo voglia di ballare. Volevo solo vedere un po’ di gente, e passare una serata diversa, niente di che.
“Balliamo!” disse tirandomi verso il centro della pista, e non potetti opporre resistenza.
 
 
 
 
Stavamo ballando appiccati da più di mezz’ora.
 
“Vuoi da bere..?” mi sussurrò.
“Non mi va..”
“Daaai, così ti rilassi..!” tentò di convincermi, sorridendo.
“Okay, un bicchiere!”  acconsentii.
 
Non mi andava di bere, ma forse aveva ragione Harry, magari mi sarei rilassata, avrei pensato ad altro per un momento, e non era una idea così sbagliata,  considerato che ero stata chiusa in una camera per tre mesi.
 
Bevemmo il drink che Harry aveva ordinato nel giro di qualche secondo. Doveva essere qualcosa di forte, forse doveva esserci la Sambuca, l’avevo riconosciuto dal sapore di liquirizia che mi invase la bocca. Harry sapeva bene che ne andavo pazza, e sicuramente aveva ordinato quel drink per quel motivo.
 
Mi tirò di nuovo al centro della pista e continuammo a muoverci come prima a ritmo di musica. Sentivo l’alcol pulsarmi nelle vene, doveva star facendo già il suo effetto, me lo sentivo. La musica mi sembrava rimbombarmi nelle orecchie, e ogni tocco di Harry mi sembrava provocare migliaia di brividi lungo tutto il corpo.
 
“Usciamo a fumare..?” mi disse all’improvviso.
“Si, ne ho voglia..”
 
Uscimmo fuori. Non c’era nessuno, erano tutti dentro, in fondo era una gran bella festa, peccato che io nelle condizioni in cui ero non potevo apprezzarla fino in fondo. Una volta io e Niall ci saremmo divertiti come pazzi a una festa del genere, a ridere degli invitati, a scatenarci a ritmo di musica, a baciarci in un angolo. Con lui era tutto diverso, ma non dovevo pensare a lui, non dovevo.
 
Presi la sigaretta dal mio pacchetto nella borsa, ma Harry mi fermò.
 
“Che c’è..?”
“Ho comprato qualcosa per l’occasione..” sorrise malizioso.
“Cosa..?” chiesi confusa.
 
A quella domanda, rispose mostrandomi una bustina nella quale c’erano due cose, che agli occhi di una che se ne era viste passare sotto gli occhi tante volte, sembravano due canne.
 
“Sono delle canne..?” dissi sbarrando gli occhi.
“Una per me, e una per te..!” rise.
“Spero che tu stia scherzando!”
“Scherzando? Mart con questa non penserai più a nulla, non avrai più problemi, sarai felice come non lo sei da tanto tempo ormai, dovresti ringraziarmi, anziché incazzarti..!” disse con la sua voce così persuasiva e sexy. Ma che dicevo? Doveva essere sicuramente l’alcol a farmi pensare certe cose, e fu sempre l’alcol, o forse la voglia di sentirmi meglio, a farmi accettare senza protestare il “regalo” di Harry.
 
Portai la canna alla bocca e l’accesi lentamente. Sapevo bene quale fosse l’odore di quella sostanza, ma non l’avevo mai provata. Avevo sempre detto che non avrei mai fumato una roba del genere, eppure le persone cambiano, le situazioni cambiano.
 
Harry con un gesto decisamente provocante si portò la canna alla bocca pochi secondi dopo di me e cominciò a fumare. Mi fissava come se avessi qualcosa fuori posto, come se mi stessi comportando nel modo sbagliato, e sorrideva, quasi maliziosamente.
 
“Sei così sexy quando fumi..” mi disse quando era ormai oltre la metà della canna.
“Davvero?” dissi ridendo “Anche tu, sai, Styles?” lo provocai.
“E sei bellissima quando ridi!” disse quasi innocentemente.
“Che cosa sono tutti questi complimenti ora?” chiesi confusa.
“L’ho sempre pensato, ma non potevo dirlo!” disse fissandomi, come non aveva mai fatto da quando ci eravamo conosciuti, eppure quello sguardo lo conoscevo bene, era quello che assumeva quando puntava la sua prossima preda.
“Certo, certo!" dissi continuando a ridere.
 
Non sapevo neanche perché lo facessi, ma ridevo come una pazza. Forse aveva ragione Harry, quella roba ti portava davvero in Paradiso, forse era davvero la soluzione a tutti i miei problemi. Sapevo che mi avrebbe fatto male, ma cosa c’era di più doloroso che perdere l’amore della propria vita? Se non era morta di dolore per Niall, niente mi avrebbe più ucciso.
 

Harry si avvicinò pericolosamente alle mie labbra. Era davvero bellissimo. I suoi occhi verdi così limpidi, così trasparenti sembravano comunicare ogni sua emozione, anche senza parlare. Era decisamente felice, e anche eccitato. Si leggeva nello sguardo la malizia con cui mi stava fissando. Poi abbassai anche io lo sguardo e mi ritrovai a fissare le sue labbra perfette, così morbide, così rosse, così tutto, che mi attiravano come una calamita. Stavo desiderando sul serio di baciare Harry Styles? Non so se era l’alcol, se era la canna di poco prima, ma volevo farlo a tutti i costi, eppure mi fermai. Io non potevo farlo, semplicemente non potevo.
 
Mi scostai lasciandolo lì, deluso. Si allontanò e mi fissò stranito, ma alla fine sorrise.
 
“Scusa Harry, ma voglio andare a casa..” dissi guardando in basso, evitando il suo sguardo.
“Ti accompagno.” disse deciso.
“Ce la fai..?”
“Si.”
 
Ci avvicinammo alla sua auto ed entrammo. Partì lentamente, e guidò altrettanto lentamente. Forse aveva paura di fare qualche incidente, forse aveva paura di essere fermato dalla polizia, forse non voleva farmi preoccupare. Arrivammo al college in silenzio, senza scambiarci una parola. Scesi dall’auto, ma proprio quando stavo per chiudere lo sportello, parlò.
 
“Vorrei scusarmi per prima, ma sai che c’è? Non mi scuso, volevo farlo e non mi sono pentito..!”
“Sei sincero, bene..”
“Ho capito che però tu non sei d’accordo, e non lo farò più, promesso, ma rimani sempre bellissima..” disse sorridendo, ma questa volta non c’era malizia in quel sorriso, sembrava quasi dolce.
“Harry, siamo ubriachi e fumati..” dissi ridendo, quasi per giustificare tutto quello che era successo, per giustificare le sue parole, per giustificare le emozioni che avevo provato.
“Lo penso anche da sobrio..” disse serio.
“Mi fa piacere, e comunque grazie per il “regalo”, sono stata bene!” dissi facendogli un occhiolino.
“Quando ne hai bisogno sai a chi rivolgerti, ciao Mart, buona notte!”
“Notte, Styles!” sorrisi.
 
Salii in camera e mi stesi sul letto. In una serata avevo combinato di tutto: mi ero quasi ubriacata, avevo fumato una canna, e per di più ero stata sul punto di baciare Harry. Certo che dovevo stare proprio male, eh, ma forse non era proprio così. Era la prima sera da quando Niall se ne era andato in cui mi ero sentita di nuovo viva, forse nel modo sbagliato, ma in ogni caso mi ero sentita rinata ed era un bella sensazione. Forse dal giorno successivo sarebbe cambiato tutto, o forse nulla, ma in quel momento stavo bene, e questo era l’importante.

  
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