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Autore: nonsorridermi    03/07/2013    8 recensioni
Una ragazza rimasta spezzata dalla morte del fratello. Un ragazzo per cui prova qualcosa. Una timidezza che ti stende. Un duetto che potrebbe cambiare la vita di Bree, e anche quella di Niall.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora era quello il suo nome.

Bree.

Mi piaceva il nome ‘Bree’.

Brooks aveva ricominciato a parlare delle solite cose. Poi passò al fatidico argomento. L’estate. Perché doveva sempre chiedere come avevamo passato l’estate?
E se io non avessi avuto voglia di dirglielo? Erano fatti miei, cose private. Perché avrei dovuto parlarne con il mio professore di matematica?
Non era qualcuno con cui mi sarei aperto e avrei raccontato tutta la mia vita.
A interrompere i miei pensieri fu Brooks.

“Avete avuto delle estati fantastigliose a quanto pare!” - Eccolo il professore che conoscevo. Quell’essere che usava continuamente quell’aggettivo orribile e ridicolo che era ormai diventato il suo simbolo. Bhe, era anche una cosa per cui veniva frequentemente preso in giro da tutta la scuola - “E invece, tu! Bree, cosa hai fatto quest’estate?” disse.

No, non di nuovo. Lei aveva di nuovo tutti gli occhi puntati su di sé. E non credo le piacesse. Aveva uno sguardo che si trovava in bilico tra paura e imbarazzo. Riusciva solo ad emettere dei versi dalla bocca, però le parole non riuscivano a uscire. Non volevo che si sentisse così. A tutti è capitato di trovarsi in situazioni imbarazzanti, ma Bree sembrava terrorizzata.

Si voltò verso di me, e, quando i suoi occhi incrociarono i miei, feci quello che avrei dovuto fare sin da subito.

“E lei cos’ha fatto prof? Scommetto che la sua è stata un’estate fantastigliosa!” esclamai, scatenando una risata generale.

Mi beccai un commento disinteressato di Brooks, ma almeno Bree era salva.



UN PAIO D’ORE DOPO


Finalmente la campanella suonò. Dopo ore e ore di professori che dicevano tutti le stesse cose. Il mio cervello chiedeva pietà. Uscii in fretta dalla classe assieme ai miei amici. Arrivammo a metà corridoio, mi voltai, volevo vedere Bree.

Ma lei non c’era.

Magari era rimasta in classe, forse stava aspettando che tutti uscissero. Feci un passo indietro intento ad aspettarla fuori dall’aula.

“Che fai?” chiese Harry fermandomi.
“Ho dimenticato una cosa in classe” risposi evasivo.
“Per caso questa cosa è un po’ bassina, con capelli biondi e occhi castani?” ribattè ironicamente.
“Aspettami fuori scuola. Ci vediamo tra dieci minuti capito?” dissi.
Harry annuì, mi diede una pacca sulla spalla, e si avviò verso l’uscita.

Camminai verso la classe, e mi appoggiai allo stipite della porta col gomito. Riuscivo a vedere Bree che usciva dalla classe a testa bassa, come per non voler incontrare lo sguardo di nessuno. Ma io volevo che i nostri sguardi si incrociassero. Lo volevo, eccome se lo volevo.
Così, mentre Bree usciva, cominciai a parlare, per non farla andare via.

“Che fai? Non mi ringrazi nemmeno?” dissi sfoderando uno dei miei migliori sorrisi.
Bree sentì le mie parole e alzò lo sguardo verso di me.

Eccola.

Eccola lì.

Quell’espressione innocente da cui non avrei mai voluto staccare lo sguardo. Non si poteva non avere l’istinto di proteggerla dopo aver visto quello sguardo.
Sembrava una bimba che aveva perso i suoi genitori al Luna Park.
Lei mi guardava terrorizzata, quindi decisi di parlare io.

“Io sono Niall” dissi allungando la mano verso di lei, sempre con un sorriso stampato sul viso.

Ci mise un po’ a mettere a fuoco la situazione, ma finalmente si decise a parlare.

“Io..io sono Bree” disse stringendomi la mano, per allontanarla subito dopo.
Accennò un sorriso, e riuscii solo a pensare a quanto sarebbe stato bello vederla sorridere per davvero.
Fece un passo e si avviò verso la fine del corridoio, per prendere le scale e poi arrivare all’uscita. Così la rincorsi e camminai assieme a lei.

“Allora, come ti è parso questo primo giorno? Fantastiglioso, no?”
Questa volta, scatenai la sua di risata.
Sentirla ridere per mano mia fu bellissimo.
Riuscii solo a pensare “Grazie prof! A qualcosa siete servito, dopotutto!”.
“Non posso lamentarmi..anche se Brooks non mi sta tanto simpatico, o almeno non per ora” rispose Bree, dopo quella magnifica risata.
“Tranquilla, non sei l’unica a cui non sta tanto simpatico” – affermai – “Non è mai stato bravo nel farsi i fatti suoi”.
“Ma fa sempre così?” chiese.
“Di sicuro fa così da quando io lo conosco, ma credo sia sempre stato una dalla lingua lunga”
“Bhe, magari crede di avere un carattere fantastiglioso”  esclamò Bree, accennando una risata.
Poi ridemmo assieme. Non risi per farla contenta. Mi fece davvero ridere.
“..non credo di piacere agli altri della classe” disse, con un accenno di tristezza nel suo tono.

“Non preoccuparti, sono tutti così superficiali qui, devi solo dar loro del tempo per conoscerti” – dissi – “Non si giudica un libro dalla copertina”.

Bree divenne un fantasma a quelle parole. Divenne tutta bianca e si fermò di colpo.

“Ho detto qualcosa di male?” chiesi.

Ci volle un po’ prima di ottenere una risposta. Bree ricominciò a camminare.
“..no scusa, è che.. la frase che hai usato.. me lo diceva sempre mio fratello” rispose.

Capii che non voleva parlarne, quindi cercai di cambiare argomento.
“Comunque, se dovessero darti fastidio gli altri della classe, ignorali, sono solo degli idioti e le ragazze sono solo delle oche” ribattei velocemente.
“Allora non sono l’unica a pensarlo”
“A quanto pare no”.

Parlando, arrivammo all’uscita della scuola. Stavo parlando con Bree quando Harry mi chiamò.

“Niall! Andiamo?”  disse facendomi segno di andare.
“Arrivo subito!” dissi facendogli segno che ero con Bree.

Mi voltai mettendomi davanti a lei, per guardare i suoi occhi.

“E’ stato bello parlare con te, ma ora devo andare” dissi.
“Ha fatto piacere anche a me” rispose accennando un dolce sorriso.

Feci per andarmene, poi decisi di dirle una cosa che avrei dovuto dirle prima.

“Agli altri forse non piaci, ma a me sì” dissi sorridendo.

Lei ricambiò il sorriso, abbassò lo sguardo. Le sue guance si stavano facendo rosse.
Rialzò il viso solo per incrociare di nuovo i miei occhi.
Si spostò una ciocca di capelli dietro il viso, ormai le sue guance erano di un rosso evidente.
Sarei voluto rimanere lì con lei, ma dovevo andare.
Le sorrisi e mi avviai verso Harry.

“Carina però quella nuova” disse Harry con un sorriso beffardo.

“Non guardarla nemmeno” ribattei.
  
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