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Autore: Purple_Rose    03/07/2013    3 recensioni
Cosa succede quando si mettono insieme i personaggi di Inazuma Eleven, Inazuma Eleven Go e un gruppetto di OC in una città chiamata Inazuma?
Me lo chiedo anche io! Ed ecco una possibile risposta!
P.S. ho ricevuto tutti gli OC che mi servivano, grazie!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rivalsa inaspettata
 

 -… Shìn ha qualcosa in mente, è chiaro!-. Haruhi non aveva smesso di guardare il campo nemmeno quando tutto sembrava perduto. Il suo sguardo indagatore si era messo in moto già da un pezzo, e sembrava particolarmente interessato ai movimenti della propria squadra.
-Oh… ma d-di che cosa si tratta?-. L’ansia per le manager e le riserve era tale che la timida Tsubomi proprio non ce la faceva a trattenere quel balbettio involontario che tanto la caratterizzava. La blu scosse la testa, senza distogliere lo sguardo dalla geniale regista all’opera.
-Non ne ho idea, però fanno movimenti diversi rispetto a prima. Evidentemente hanno messo in atto una strategia, anche se ancora non so quale…-
-Ragazze, avete mai giocato a biglie sulla sabbia?-… okay, era il colmo. In perfetta sincronia gli occhi delle manager si posarono esterrefatte sull’allenatore, che nonostante la domanda totalmente fuori luogo pareva ancora drammaticamente serio. Niente scherzi con l’allenatore Willis, nemmeno riguardo a delle biglie.
-… scusi?-
-Avete mai fatto quei percorsi sulla sabbia per lanciarci sopra le biglie?-. Eri ci mise qualche secondo a riprendersi dallo shock, cercando in tutti i modi di evitare due automatiche risposte contrastanti: un “ahahahah mi prende in giro???” o un “MA LE SEMBRA UNA DOMANDA LOGICA???”. Si limitò a rispondere cortesemente e sinceramente, cercando di mostrarsi seria.
-Beh, sì, da piccola… modellavo la sabbia e ci lanciavo le biglie…-
-Io non ero capace.-. Marie sorrise dolcemente già presa da quella domanda, facendo oscillare l’attenzione sulla questione e sul fratello ancora un po’ malandato in campo. –Lanciavo le biglie su un campo fatto da me, ma continuavano ad andare per conto loro. Non riuscivo a farle andare dove volevo…-. Eri ridacchiò appena, posandole ironicamente una mano sulla spalla.
-Tranquilla, sebbene sia un’abilità che in futuro ti salverà la vita, credo che te la caverai comunque!-
-… come li facevi i percorsi di sabbia, Storm?-. La rosa sobbalzò, incredula che volesse davvero continuare quella conversazione. Prese a giochicchiare con le dita, arrossendo appena.
-Insomma… non so, per esempio piantavo il ginocchio a terra e tracciavo…-
-Lo immaginavo.-. Willis ridacchiò, perdendo per qualche secondo la parola e lasciando le ragazze più perplesse che mai, impegnate a guardarsi l’un l’altra in cerca di una spiegazione. Gli occhi cremisi di quell’enigmatica figura non perdevano tempo e stavano concentrati sull’unico luogo degno della sua attenzione, lasciando un’accuratamente studiata pausa dietro di sé. In fondo, seppur strano, a quell’uomo piaceva fare un po’ di scena.
-… allenatore?-
-Possiamo dire che la biglia di per sé è troppo sfuggevole per essere direzionata con precisione. Inoltre è rotonda e quindi è difficile mandarla esattamente dove vorremmo, tende ad andare dove trova l’inclinazione giusta. Ci vorrebbe… un modo per non lasciarle scelta. Un modo per portarla dove vogliamo senza permettere altre direzioni.-. E dopo quella frase che, forse, più che un’affermazione era una riflessione ad alta voce, l’uomo si chiuse nel silenzio, totalmente preso dalla partita in svolgimento. Il suo sguardo non si spostava dal pallone, che da Goenji fu preso bruscamente da uno della Kingdragon. Ignorò gli sguardi totalmente spaesati delle ragazze accanto a lui, concentrandosi sulla Yang, appostata nella sua metà campo pronta a mettersi in moto.
Posò una mano sul mento, facendosi pensieroso ma chiaramente interessato, un malizioso sorriso sul viso.
Vedo che hai già un’idea, Yang… come te la caverai con questa biglia così sfuggente?
 
Drake si grattò la guancia, osservando la Raimon disporsi in campo con un insolito dubbio in testa. Certo non credeva che quel tizio con la fascia arancio si sarebbe rialzato così in fretta dopo aver incassato tanti tiri, tanto meno che si mettesse a giocare come libero, ma non era quello a lasciarlo perplesso. Era l’aria nuova che si respirava in mezzo ai ragazzi del fulmine. Sguardi fiduciosi, cenni d’intesa, occhiate determinate erano rinate senza alcun preavviso, come se avessero sentito di colpo la dea della vittoria scommettere su di loro. C’era un clima diverso, di intesa. Non se lo spiegava.
… no, non è possibile! Shuuya-kun è depresso, la sua squadra va a rotoli e il suo capitano a mala pena si regge in piedi! Non hanno speranze! Non serve che mi preoccupi!
-Passamela!-. Un compagno gli servì all’istante il pallone e lui partì, avanzando sicuro di sé con ben tre dei suoi attaccanti ai lati, rapidi a scambiare con lui palla e quindi a districarsi tra la difesa avversaria. Si sentiva inarrestabile, infermabile, mentre a grandi passi consumava la distanza tra lui e la porta: ora come ora sentiva perfettamente suo il nome di Dragone Rosso, una creatura maestosa e imbattibile. Se solo avesse fatto un po’ di attenzione forse avrebbe notato lo sguardo compiaciuto di Shìn nella sua avanzata, il modo in cui calcolava le sue mosse e l’aria di chi è a due passi davanti a te. Ma nel suo egocentrismo nulla gli sembrava apparirgli chiaro, se non l’obbiettivo del goal.
Solo quando fu a poco dalla linea di rigore Endou gli fu addosso, impedendogli di vedere interamente lo specchio della porta. Sogghignò, maneggiando abilmente la palla tra i piedi per confondere un giocatore a suo dire nel posto sbagliato.
-Sei solo un portiere, credi di battermi sul mio territorio? Cammini sulla traiettoria del Dragone Rosso, perdente!-
-Dovunque ti trovi sul campo, il calcio è calcio! Non c’è un posto in cui si è più o meno bravi!-. Drake non lo prese nemmeno sul serio, indietreggiando appena per vedere i suoi compagni. Gli fu un po’ complicato, ma alla fine vide uno dei suoi compagni libero e in buona posizione. Bastava un solo passaggio per suggellare la vittoria.
È fatta!
-Tua!-. Ma la sua previsione si ruppe in mille pezzi all’abile intercettazione di Kidou, che si infilò velocissimo tra l’avversario e il pallone facendolo suo. Gli parve quasi di vederlo al rallentatore l’occhialuto, nella sua entrata perfetta e il ghigno soddisfatto sul volto. Il rosso rimase allibito, se non sconvolto, mentre l’altro rilanciava in avanti in direzione di Goenji. Drake si riprese poco dopo scuotendo la testa, cercando di non abbandonarsi a fantasie a suo dire insensate.
È stato solo un caso! Solo questo! Non ho dubbi!
Shìn lanciò uno sguardo a Kidou, che fece un lieve cenno con la testa. La prova era andata a segno, bastava continuare così. La mora sorrise determinata.
-Sono principalmente attaccanti, contano sul fatto che chiunque di loro possegga la palla è in grado di tirare. Ma questo loro sicurezza può trasformarsi in una debolezza! Basta sfruttare la cosa a nostro vantaggio, e io so come fare! Possiamo farcela!-
Le parole della mora riecheggiavano nella mente di ognuno, mentre continuavano in modo apparentemente normale la partita. Così nemmeno per un istante l’idea che quell’azione avesse avuto un fondo logico sfiorò la mente dei ragazzi del dragone: per loro era stata una botta di fortuna, nulla di più.
Ma la Raimon era unita, finalmente, sicura di se stessa e delle proprie capacità, senza contare che il loro capitano era nuovamente accanto a loro. Sapevano cosa fare, finalmente, e sebbene mancassero meno di venti minuti la concentrazione era al massimo.
Finalmente il fulmine si era risvegliato.
E il dragone non se n’era ancora reso conto, mentre contrastavano l’ennesima azione degli attaccanti della Raimon. Eppure era più che evidente che la porta era improvvisamente diventata più difficile da violare. Non solo per via Swan, che pareva aver preso il posto di Endou alla perfezione parando ogni tiro, ma anche grazie alla difesa in generale, che anticipava ogni passaggio come se conoscesse la loro formazione a memoria. Drake non se ne capacitava, mentre affrontava per l’ennesima volta la porta avversaria. Di nuovo fu il capitano della Raimon ad andargli incontro, e di nuovo cercò il supporto dei suoi compagni di squadra.
Solo in quel momento si rese conto che, effettivamente, qualcosa era cambiato.
La loro difesa… loro… ci marcano quasi tutti!
Giusto poco prima i ragazzi in casacca giallo-blu erano sempre stati travolti dal loro potente attacco, senza fare assolutamente nulla per impedirlo. Era l’effetto che faceva la loro travolgente forza a tutti. Ora invece marcavano lui e altri tre attaccanti, calcolando ogni movimento e, soprattutto, impedendo loro di ricevere palla. Il rosso si fece sospettoso, mentre controllava il possesso di palla e cercava un compagno libero.
Capisco, vogliono impedirci il tiro! Sanno che noi tiriamo sempre con molta forza e se non ci danno lo spazio credono di vincere! Illusi…
-Non basterà questo giochetto con noi!-. Rapido lanciò uno sguardo d’intesa con un compagno poco più indietro, che non si fece aspettare e avanzò velocemente. Era libero. Drake sorrise vittorioso, disarcionando Endou con un’abile finta e servendo un pallone d’oro al compagno.
Oramai era fatta.
-Non ci sperare!-. Ma ci fu Mizuka a frantumare ogni sua certezza, stoppando di pieno petto il pallone appena partito. Sorrise maliziosa all’avversario, avviandosi verso l’altra metà campo con Kazemaru al fianco, pronto per sostenerla.
Drake rimase con un palmo di naso a guardare l’avanzare della Raimon, allibito da quello che aveva visto. L’aveva anticipato con una facilità disarmante, come se i suoi pensieri si fossero materializzati in aria per essere letti da tutti. Non riusciva a capire dove aveva sbagliato, ma dovette riprendersi dando uno sguardo al tabellone: solo dieci minuti. Bastava resistere quei pochi minuti ed era fatta, nessuno avrebbe potuto più fare nulla poi.
Manca poco, manca poco…
Ma anche lo stesso Endou notò il fatto, eppure quella consapevolezza non riuscì ad allarmarlo minimamente. Guardò il campo, soffermandosi su ognuno dei suoi ragazzi, su ognuno dei componenti della sua squadra: c’era valore, c’era coraggio, c’era volontà tra di loro. Non si sarebbero arresi fino all’ultimo secondo, ne era assolutamente sicuro.
Sorrise sollevato, trovando di nuovo la Kingdragon ad avanzare.
La Raimon non perderà! Ne sono sicuro!
 
-Il nostro primo obbiettivo è marcare tutti i loro attaccanti. Come sappiamo tutta la loro squadra è in grado di lanciarsi in attacco, ma di norma salgono in tre per cercare il goal, con altri due di supporto. Voglio che la difesa si predisponga affinché ognuno di loro abbia almeno un marcatore!-
Gabriel non era certo venuto meno alle aspettative di Shìn: grazie alla sua intelligenza superiore riusciva a prevedere ogni singolo spostamento del giocatore, eseguendo una marcatura a dir poco perfetta. Il suo sguardo freddo e forse un po’ vacuo tradiva, però non vi era alcun dubbio sul fatto che fosse al massimo della concentrazione. Così nemmeno i difensori Endou e Shirou si lasciavano sfuggire i loro attaccanti, rapidi e precisi come mai prima d’ora, considerando la loro scarsa predisposizione alla marcatura.
-So che chiedo molto, ma ottenuto questo risultato sono certa di riuscire a frenare il loro impeto: innanzitutto, come credo che realizzeranno anche loro, impediremo il tiro o, alla peggio, semplicemente faciliteremo il lavoro a Swan.-
-Parata!-. L’azzurra sorrise, palleggiando appena con il pallone appena stoppato. L’attaccante marcato aveva tentato, ma con un raggio così limitato non ci voleva nulla per una come lei a parare.
-Inoltre, e questa è la parte fondamentale, riusciremo sempre ad intercettare palla!-
Shirou fece suo il pallone, frapponendosi nel passaggio effettuato senza difficoltà. Shìn osservava e capiva ogni cosa, sorridendo orgogliosa del suo piano e della rinnovata intesa con Kidou.
-Ciò che ho notato è che di solito la Kingdragon ha due semplici schemi: o l’attaccante tira da solo senza alcun sostegno, oppure effettua un passaggio a ridosso dell’area di rigore. A questo punto il concetto è semplice: basta marcare quattro su cinque attaccanti, lasciando libero solo uno. E quell’unico rimasto sarà senza dubbio l’unico a cui verrà data la palla perché smarcato. Seguite questo schema, e riusciremo a vincere!-
-Degno di te, Shìn, sei davvero una ragazza geniale!-. Kidou si permise di guardare la mora. Così fiera, così radiosa ora che si era liberata di quel blocco la cuore. Certo aveva senza ombra di dubbio sfumato ogni possibilità con lei, ma almeno poteva averla vicina. E amarla di nascosto.
 
-Quindi è così, Allenatore?-. La spiegazione era arrivata e tutti in panchina ne erano rimasti ammaliati. L’uomo annuì compiaciuto, ammirando come la squadra, sotto la mano dell’astuto piano di Shìn era drasticamente migliorata.
-Come una biglia è sfuggente, anche questa squadra possiede un attacco a dir poco incredibile. Ma se noi già sappiamo dove la biglia andrà allora potremmo relazionarci ad essa e farla andare dove vogliamo. Il concetto è questo.-
-Straordinario…-
-I-Incredibile!-
-Quindi… possiamo vincere?-
-Questo sta a loro determinarlo.-
 
Swan parò l’ennesimo tiro fiacco, ammirata dalla bravura di Kidou e Shìn nell’organizzare le marcature. Forse per un’amante delle sfide come lei qualche tiro un po’ più corposo le sarebbe piaciuto, ma non poteva essere egoista in una situazione del genere. Rapida rilanciò in avanti, servendo il pallone a Goenji.
-Mia!-
-Dove credi di andare???-. Come se il destino non si fosse fatto già beffe di lui, a interporsi tra il suo tiro e la porta apparve proprio Drake, insolitamente furente visto con quale indifferenza si era preso gioco di lui fino ad ora. Ma sebbene in qualunque altra situazione avrebbe avuto una paura colossale, ora gli veniva solo da sorridere. Era il momento della rivalsa.
-Mi ricorda quando ci allenavamo da bambini, sai?-
-Ora è diverso! Siamo nemici!-. Il biondo difese indomito il pallone, constatando con quale facilità riusciva ad eludere gli interventi selvaggi del rosso. Sembrava immensamente arrabbiato, forse per come stava andando la partita. L’unico goal che aveva segnato era lontano, e a nessuno di loro faceva più paura. La rabbia gli offuscava la vista, e in questo caso anche la bravura ci rimetteva.
Oh Drake, così non ha senso sfidarci…
-So che non è il momento, ma c’è una ragione per cui me ne sono andato…-
-Zitto! Non voglio parlarti! Voglio solo vincere! Voglio solo batterti!!!-. Drake andò in scivolata come una furia, trovando solo il nulla nella sua traiettoria. Goenji aveva saltato con netto anticipo, lasciandolo con un pugno di mosche a terra.
-Mi dispiace, Drake. Ma ora devo vincere!-. E liberandosi di quell’ultimo conto in sospeso si lanciò verso la Kingdragon. O almeno, quello che restava. Perché lo schema della geniale mora aveva un ultimo effetto ancora da essere svelato.
-Undici meno cinque fa sei, giusto? Se non contiamo il portiere e calcoliamo che alcuni centrocampisti potrebbero andare in aiuto agli attaccanti allora è presto detto: ridurremo drasticamente la loro difesa e allora sarà immensamente più facile andare in contro al portiere! A quel punto entrano in campo i nostri migliori attaccanti!-
-Alexia, andiamo!-. La mora lo affiancò.
-Cosa credevi? Che ti avrei lasciato tutto il divertimento?-. Si sorrisero a vicenda, eludendo con grande facilità gli ultimi difensori con abili triangolazioni. Erano soli contro il portiere, pronto e deciso esattamente come quando aveva parato alcuni dei loro potenti tiri. Ma ora era diverso: avevano molta più decisione.
-Non passerete!-
-Accettiamo la scommessa! Andiamo, Goenji!-
-Sì!-. Alexia alzò in aria la palla, correndo contro di essa assieme al compagno in due direzioni diverse. La mora fu avvolta da un’aura arancio, mentre il biondo da una rossa, entrambe ardenti di energia e di passione. E non appena i due si raggiunsero cambiarono rapidamente posizione, calciando contemporaneamente e generando nel pallone un’alternanza cromatica delle due fiamme.
-FUOCO INCROCIATO!!!-
-MORSO DEL DRAGO!!!-. Il tiro era potente, la parata anche. Così il fiato rimase in sospeso, quello di entrambe le squadra, così come quello della platea e della gente in panchina. Era la resa dei conti, la riscatta di una Raimon finalmente pronta alla battaglia. Quel tiro poteva tirarli su di morale o sotterrarli per l’eternità. Dipendeva tutto da quello.
Lo scontro fu forte e generò una miriade di scintille di luce. Il portiere era senz’altro bravo, ma piano piano stava arretrando, accendendo nel cuore di quelli della Raimon una scintilla di speranza. E non appena la potenza fu troppa da sopportare, il tiro infranse le fauci del drago, bucando finalmente la tanto agognata porta.
Goenji rimase incredulo per qualche secondo, intontito da un desiderio così tanto bramato. A mala pena sentì la folla alzarsi in preda ad un grido di gioia. Quando vide il tabellone confermare il pareggio, allora capì.
Avevano segnato. Avevano segnato contro la Kingdragon. Contro Drake.
-Abbiamo… segnato. Abbiamo segnato… ABBIAMO SEGNATO!!!-
-GOENJI!!!-. Alexia gli saltò addosso come una furia, esultando a gran voce assieme a tutti gli spettatori attorno. La Raimon al gran completo era euforica: Mizuka dava il cinque a Kazemaru, Swan correva ad abbracciare il fratello, Shìn saltava al collo di Kidou facendolo diventare paonazzo, Endou alzava il pollice verso un Gabriel insolitamente contento e riserve urlavano in coro con le manager la loro felicità.
-La Raimon segna! La Raimon segna! Incredibile, la Kingdragon, che dall’inizio del torneo non avevano mai visto violata la loro porta hanno ricevuto il loro primo goal! Il tiro di Black e Goenji, il Fuoco Incrociato era di una potenza inaudita! Questa squadra non finirà mai di stupirci, amici!-. Il biondo poté finalmente rialzarsi, al culmine della felicità. Strinse la mano alla compagna di goal, sorridendo radiosamente.
-Grazie della fiducia!-
-Siamo entrambi un fuoco impetuoso! Sapevo che non mi avresti delusa!-. E in quel coro di festa, tra urli gioiosi e sorrisi contagiosi, Lance sentì un’insolita sensazione. Era diversa dalla semplice consapevolezza di essere il migliore, cosa che in fondo non si era totalmente dimostrata in quella partita. Era come se i suoi sentimenti fossero legati a quelli dei suoi compagni, come se riuscisse a percepire per la prima volta l’unità di squadra. Il fatto che Goenji e Alexia avessero segnato un magnifico goal al posto suo lo lasciava indifferente, anzi, ne era addirittura felice.
Ora, per la prima volta nella sua vita, capiva la gioia di trionfare per il risultato.
Sorrise lievemente, che dal suo punto di vista era un grande passo avanti.
Non male il calcio, in fondo.
 
-Non è possibile.-. La mente di Drake lo aveva abbandonato appena il tiro dei due ragazzi della Raimon aveva frantumato il drago  davanti alla porta. Era stato quasi un blackout per i suoi pensieri, l’infantile desiderio di rifiutare la realtà. La riluttanza ad accettare ciò che nella sua mente era etichettato come un’idea folle e totalmente impossibile da realizzare.
Avevano segnato.
La Raimon, con il traditore Goenji dalla loro parte, aveva segnato a loro, i possenti dragoni della Kingdragon, gli unici e incontrastati. Era semplicemente inconcepibile. No, inaccettabile. Per lui, il Dragone Rosso, era semplicemente inaccettabile.
-Drake?-. Uno dei suoi cercò di smuoverlo, ma lui non lo sentiva. I suoi occhi erano bloccati sul tabellone, quasi per tradurne il reale significato che a lui sfuggiva.1 – 1. Uno a uno. Pareggio. Stesso livello. Equivalenza. In qualunque modo lo definiva continuava ad apparirgli inverosimile.
-Non è possibile… no… non è possibile! Non possono averci segnato! Noi siamo infinitamente superiori a loro! Noi siamo la Kingdragon!-. Il compagno lo guardò, non poco preoccupato per il suo viso incredulo e sull’orlo dell’ira, gli occhi tanto infuocati da mettergli calore addosso. Questi si fecero iracondi e vendicativi, tanto che i famosi draghi che seguivano i loro tiri al confronto erano pulcini. –Ora basta scherzare, mi hai sentito? Tiro io in porta, mi porto in vantaggio e la finiamo qui, hai capito???-
-Ma Drake… mancano a mala pena cinque minuti…-. Il rosso sorrise maliziosamente, schioccandosi le dita delle mani con aria superiore.
-Non mi dire, significa che se segniamo ora non avranno più il tempo di recuperare… è perfetto.-
-Rimane il problema che c’è quella ragazza, quella Yang, a darci problemi.-
-Oh, lei non è un ostacolo.-. Ridacchiò leggermente, prima di lanciare uno sguardo gelido alla mora. I suoi occhi scivolarono poi sul suo compagno regista, che ancora non le toglieva gli occhi di dosso. Ghignò. –Me ne occupo io.-
-Mancano solo cinque minuti alla fine, amici ascoltatori! Circa sette contando i minuti di recupero! A questo punto il primo che segna decreterà la vittoria! A chi sorriderà la dea della vittoria? Alla Raimon o alla Kingdragon? A questo punto l’esito della partita è totalmente inaspettato!-
-Andiamo!-. Drake si lanciò alla carica, palla al piede e il cuore più colmo di rabbia che mai. Non si trattava più solo del caro Shuuya-kun, no: ora ci andava di mezzo la Raimon al gran completo. E non avrebbe perso di sicuro.
-Coraggio, ragazzi, respingiamolo!- Shìn non si mostrò impreparata, organizzandosi in sincronia con Kidou e preparando la marcatura. Come prima gli attaccanti si ritrovarono con almeno un giocatore sopra. Non come prima Shìn si ritrovò davanti proprio Drake. Rimase sorpresa, cercando comunque di tenergli testa. Ma il rosso aveva un piano nella testa.
-Non sei male, ragazzina, quasi brava.-
-Oh, ma che bel complimento!-. La mora gli stava addosso, cercando di prendere palla senza però sbilanciarsi troppo.
-Fortuna nella sport, e nell’amore a quanto vedo.-. Rimase interdetta, riuscendo a mantenersi lucida. Drake sogghignava, stava architettando qualcosa. Ma da quel discorso contorno non riusciva minimamente a capire dove voleva andare a parare.
-Che vai blaterando, Ryu?-
-Ma come, non te ne sei resa conto? Non sei geniale come tutti dicono!-. Shìn grugnì, facendosi più aggressiva e un po’ meno precisa.
-Non prendermi in giro! Che cosa speri di ottenere?-
-Penso solo a come lui cerchi disperatamente la tua attenzione! Poveretto, ignorato a tal punto!-. Il duello fra i due era intenso, tanto che Shìn stava dimenticando di essere nel bel mezzo di una partita. In quel momento aveva solo due idee nella mente: impedire a quel tipo di passare e capire di cosa diamine stava parlando. Quest’ultima tra l’altro sembrava mettersi insolitamente in primo piano.
-Smettila di dire sciocchezze, Ryu! Non so di che parli e non riesco a capire dove vuoi andare a parare! Stai farneticando!-
-Oh, ma davvero? Apri, uno po’ gli occhi, carina, e ti accorgerai di essere una preda d’amore! Qualcuno è cotto di te!-. Per un momento la mente di Shìn rimase in sospeso, cercando di analizzare quelle parole. Poi, quando tutto le fu chiaro rimase di sasso, perdendo completamente di vista il suo primo obbiettivo. Cosicché per Drake fu facile eluderla e passare oltre, lasciandola riflettere su un’ultima frase.
-Sappi che è più vicino di quanto credi!-
Qualcuno… è innamorato di me?!
-Shìn! Hanno annientato la nostra tattica! Rischiamo di perdere il pareggio!-. Si riscosse solo alla voce di Kidou, ancora intontita da quelle teorie inculcatele da Drake. Ma purtroppo non ebbe il tempo di gestire i difensori: oramai Drake era a tu per tu con Swan, totalmente libero da ogni marcatura e marcatore.
E la posa che stava assumendo era troppo inconfondibile per essere confusa.
Gli sguardi di quelli della Raimon si fissarono tremuli sul rosso.
Il Drago degli Inferi.
-Prendi questo! DRAGO DEGLI INFERI!!!-. Swan puntò i piedi a terra, preparandosi a ricevere il colpo. In lei erano fin troppo vivide le immagini di Endou che rischiava di farsi male pur di lasciare la porta inviolata da quel tiro, ma non poteva lasciarsi intimorire. Strinse i pugni, tirando fuori tutto il coraggio che sapeva di possedere. Lo sguardo le cadde a terra, mentre tutta la potenza del tiro le lanciava i brividi lungo tutto il corpo.
Voglio vincere.
-Swan!-. Sentiva i richiami di suo fratello Shirou, ma non alzò lo sguardo.
Sì, voglio vincere.
-Swan!!-. Atsuya si sbracciava dalla panchina pur di farsi notare, ma lei parve non notarlo.
Io… io DEVO vincere!
-Swan!!!-. La voce del suo amato Yukimura cercava disperatamente di riportarla alla realtà, ma era inutile. I suoi sensi erano acuti, la sua energia al massimo, i suoi occhi fiammanti di passione. Fronteggiò il tiro in arrivo a testa alta, vedendo riflesse le fiamme del drago nelle sue iridi grigie.
Poi, come mossa da una forza misteriosa, il suo corpo si mosse quasi da solo.
-Voglio vincere! E vincerò!!!-. Come suo solito si attaccò alla traversa per parare il tiro. Ma invece di allungare i piedi si diede un grosso slancio, abbandonando la porta per qualche secondo e facendo scontrare i proprio piedi con il tiro, come racchiuso nelle fauci possenti di un lupo persino più grande e feroce di prima.
-SLANCIO DEL LUPO!!!-. E a quel punto Drake vide ogni speranza frantumarsi. Il tiro non poté minimamente sostenere la potenza e, nel giro di pochi secondi, cedette alla forza del lupo per poi cadere a terra, dritto tra le mani del portiere vittorioso.
Non è possibile, il mio Drago degli Inferi… con una tale facilità…
-Oh… oh!!! Amici ascoltatori, è pazzesco! Fubuki ne esce vittoriosa, è riuscita a bloccare il tiro di Ryu con una facilità infinitamente maggiore rispetto a Endou! Non riesco a crederci! La Raimon mantiene il punteggio invariato!-
-Swan! Sei mitica!-. Shirou le fece l’occhiolino, ma fu l’abbraccio di Yukimura a mandarla al settimo cielo.
-Sei stata fantastica, Swan!-. L’azzurra boccheggiò per qualche secondo, cercando di riprendersi dall’avvento del ragazzo del suo cuore. Poi sorrise decisa, liberandosi a malincuore della calda stretta e battendo il cinque al suo collega portiere.
-Grande parata!-
-Grazie, Endou!-.
-Coraggio ragazzi! Ancora uno! Possiamo vincere!-. La Raimon si unì in un coro festoso, l’umore al massimo e l’energia in egual misura. La Kingdragon invece non si era ancora ripresa dal colpo ricevuto: il loro asso nella manica, il Drago degli Inferi, era stato bloccato. E lo stesso autore del goal, la loro stella Drake era incredulo davanti all’evidenza.
Un pareggio.
Contro una squadra che, solo quella mattina, aveva in mente di sotterrare di goal fino ad annientarli. E ora pareggiavano, con un goal segnato da quel traditore di Goenji. Il quale, ancora euforico da quella gloriosa parata, prendeva posto in tutta tranquillità, determinato a venirne fuori vittorioso.
Non accadrà.
Strinse i pugni con furia, tanto da sentire le unghie pungergli la carne.
Non riuscirai a vincere.
Si morse il labbro, mentre il fischio dell’arbitro faceva riprendere la partita.
Non accadrà.
In un attimo il servizio di Swan arrivò ai piedi di Goenji, che si preparò a superare il muro difensivo avversario per arrivare alla porta. Per segnare. Per vincere.
-NON VINCERAI!!!-. Il rosso si frappose tra il biondo e l’obbiettivo finale, il viso sfigurato da una rabbia nera e profonda. Goenji quasi si spaventò a vedere quei due occhi luccicanti d’ira, sentendo solo un grande senso di colpa.
-Ce l’hai ancora con me, vero?-
-Certo che sì! Perché non dovrei?-. La battaglia cominciò e i due iniziarono a contendersi la palla, tra finte e movimenti improvvisi mirati a far capitolare l’altro. La tensione si era alzata, l’ansia divorava i volti di entrambe le parti che fissavano impotenti la scena: era una questione che apparteneva solo a loro. Non potevano interferire.
-Te l’ho detto, non me ne sono andato per caso…-
-Menti! Sei un bugiardo! Non voglio più ascoltare le tue menzogne!-. Drake si avventava sul pallone, voleva disperatamente impedire all’altro di superarlo. L’altro a stento lo riconosceva, non riusciva più a capire chi stava guardando. Chi era il vero Drake? Il maligno vendicatore, quella furia davanti a lui o l’appassionato di calcio che aveva sempre conosciuto?
Fermò il pallone sotto i piedi, facendosi serio.
-Ora basta!-. Perfino l’interpellato frenò la sua corsa all’odio. –Drake, posso capire che tu sia arrabbiato, e non cercherò in alcun modo di dire che non merito tanto astio, perché non è vero. Voglio solo che tu sappia che quello che sta giocando ora non sei tu, non è il grande giocatore che faceva impallidire i ragazzi più grandi tempo addietro! Questo non sei tu, Drake. Se l’odio ti fa giocare in questo modo, allora ti prego, finiamola qui.-. Per un attimo il Dragone Rosso fu colto da un momento di lucidità, tanto che per le iridi arancio passò un filo di consapevolezza. Ma fu breve: la rabbia scacciò ogni sentimento e nuovamente la belva ritornò a cacciare.
-STAI ZITTO!!!-. E quello fu il suo ultimo errore. Colto da un impeto d’ira Drake si sbilanciò in avanti, cercando di prendere la palla con la velocità. Ma in quel gesto avventato e totalmente prevedibile Goenji poté vedere con i suoi occhi quanto quel talento era stato sprecato. Così, a malincuore, evitò l’assalto lasciando che l’altro finisse rovinosamente a terra.
-Mi dispiace, Drake.-. Il rosso sentì tutto il peso del suo corpo diventare opprimente mentre finiva a terra di botto. La rabbia di dissolse di colpo e la stessa certezza che gli era nata poco prima tornò a farsi viva: non avrebbe mai vinto così. Quello non era lui.
Ho… perso?
Quasi facendosi beffe della situazione, della forza d’animo e dei sentimenti di tutti i giocatori, qualcosa colse tutti alla sprovvista. Un suono, o meglio, un trio di suoni, squillanti e familiari che ronzavano nelle orecchie di tutti. Goenji si bloccò sul posto sgranando gli occhi e portandoli sul tabellone, incredulo: era il triplice fischio.
La partita era finita.
-Incredibile signori! L’ansia e l’eccitazione erano tali che non mi sono reso conto della fine della partita! Così si conclude con un pareggio! Da non crederci! Ma come si deciderà chi passerà il turno per il Football Frontier?-
 
Yeah! Ho quasi finito questa estenuante partita!
Ditemi, ve l’aspettavate? Nell’anime non ho mai visto pareggi del genere! E poi, visto come hanno combattuto entrambe, non mi andava di far vincere una anzichè l'altra!
Tenma: ma tu hai formato la Raimon! E ci sono anche gli OC dentro!
Oh… e va beh! è il destino a parlare!
Tenma: no, è la tua follia… -_-“
In ogni caso spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento! Lasciate qualche recensione, por favor!
Ah! Avverto che al 7 Luglio e per una settimana circa non sarò presente causa… una bella vacanza in Grecia! ^ ^ quindi non mi farò viva molto presto per aggiornare o recensire!
Alla prossima, ciao!
Purple_Rose 

  
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