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Autore: LITTLETHINGS4    03/07/2013    3 recensioni
“Se mi baciassi in questo momento le probabilità di incontrarci aumenterebbero” gli dissi un po’ confusa dal suo discorso “Possibile – disse più a se stesso che a me – ma vuoi togliermi il piacere di conquistarti giorno per giorno?”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sgattaiolai di casa non appena Niall mi avvisò che mi stava aspettando.
Uscii dalla porta della cucina in modo che nessuno potesse accorgersi di nulla.
Niall mi aspettava fuori dalla macchina, con la schiena che aderiva alla carrozzeria e con la sigaretta in bocca che a quanto pareva non gli mancava mai.
Ciao” lo salutai cercando di moderare il mio tono di voce in modo che nessuno potesse accorgersi che in realtà ero fuori di casa “Buongiorno Grace” un sorriso gli si fece spazio sul volto, buttò via la sigaretta per poi avvicinarsi a me dandomi un bacio sulla guancia. Trattenni un sorriso e un insolito brivido mi percosse lungo la schiena.
Non mi inviti ad entrare?” mi domandò il biondo, lo guardai perplessa non afferrando al volo la sua ironia e lui rise divertito “Andiamo, sali in macchina. Conosco un bel posto” feci come mi aveva detto e lui mi seguì a ruota. “Dove hai intenzione di andare?” gli chiesi incuriosita “Vedrai” accese il motore e si avviò lungo le strade di Londra.

***

Si fermò davanti ad un laghetto ghiacciato in cui le persone erano solite pattinare “Oh oh” dissi non appena mi affacciai dal finestrino “Che c’è piccola Grace? Non avrai mica paura” mi disse quasi con aria di sfida, io mi limitai a fissarlo senza lasciar trasparire l’enorme angoscia che avevo verso quella lastra di ghiaccio che tutto pareva tranne essermi amica. Quante batoste avevo preso nonostante ci avessi sempre provato. Ma di certo quello non era il momento di tirarsi indietro.
Ti sembra che abbia paura?” gli dissi infine con fare spavaldo “No per niente” rispose lui tirando in giù gli angolini della bocca sino a formare una smorfia buffa.
Scesi dalla macchina e respirai quell’aria gelida che mi rinfrescava da morire. Adoravo le mattine d’inverno, erano fredde ma allo stesso tempo c’era il sole che ti riempiva di calore. Era una bellissima sensazione.
Mi aspetti qui? Vado ad affittare i pattini. Mi serve sapere la misura delle tue scarpe” mi disse lui con un sorriso “Trentotto, aspetta ti do i soldi” dissi mentre mi accingevo a rovistare nella mia borsetta alla ricerca del portafoglio. Lui mi bloccò la mano “Consideralo il mio regalo di Natale” mi diede un bacio leggero sulla guancia e si volatilizzò.
Quando arrivò Niall ci sedemmo in una panchina per aver modo di infilarci i pattini, mi alzai subito dopo aver finito e feci ricorso a tutte le mie forze per non cadere giù.
Grace puoi farcela, continuavo a ripetere tra me e me.
Strizzai gli occhi per paura che vedendo il suolo mi sarei distratta e sarei caduta. Lo so, sembrava una cosa stupida ma avevo paura e la paura mi faceva comportare così. Cercavo disperatamente di trovare un equilibrio aiutandomi con le mani. Mi bloccai immediatamente quando Niall mi prese la mano “Ti senti più sicura così?” mi disse protettivo, rilassai gli occhi che riuscii finalmente a aprire, il ragazzo continuava a guardarmi divertito da quella scena e il tutto mi faceva sentire terribilmente in imbarazzo. Annuii silenziosamente mentre Niall continuava a farmi strada verso il laghetto ghiacciato. “Hai mai pattinato?” mi chiese come se la risposta dovesse essere ovviamente affermativa “parecchie volte” gli risposi convinta che dal mio tono di voce trasparisse chissà quale dote che in realtà non mi apparteneva, ma giocare a fare la spavalda mi faceva sentire come se lo fossi, perciò continuai “Mia madre mi diceva sempre che sono nata con indosso i pattini da quanto sono brava” annuii vantandomi ancora. Non so a cosa mi avrebbe portato tutto ciò, ma ormai c’ero dentro e non potevo più tirarmi indietro “Addirittura? – disse facendo finta di essere impressionato dalle abilità che vantavo di avere – allora non ti dispiacerà darmi qualche lezione” si bloccò proprio all’entrata della lastra ghiacciata e si voltò nella mia direzione per studiare meglio la mia espressione.
Ok, forse stava andando tutto un po’ oltre “Lezione? Non saresti capace a seguire i miei ritmi – dissi facendo finta di sfotterlo, in realtà non ero certa nemmeno di saper stare in equilibrio – Poi ho l’agenda piena di impegni. Mi dispiace” feci spallucce, gli poggiai una mano sulla spalla per dargli coraggio, lui chinò la testa cercando di trattenere una risata “Ma adesso sei libera no? Puoi farmi vedere qualche mossa” “Meglio di no, potrei impressionare talmente tanto qualcuno che potrebbe non arrivare a reggere l’enorme shock” buttai lì una frase sperando la bevesse “mmm – parve pensarci su – mi sembra giusto voler salvaguardare la salute degli altri. Adesso pattiniamo?” mi mostrò un sorriso sghembo poi mi riprese la mano e salimmo in pista.
Le lame dei pattini a contatto col ghiaccio parevano non riuscire a reggere il mio corpo. Avevo così paura che le mie gambe non riuscissero a trattenere tutto quello stress, stavo iniziando a sudare freddo ma continuavo a sperare che il biondo non si accorgesse di nulla e per mia fortuna fu così o almeno faceva finta di nulla. Continuava stringermi la mano imperterrito mentre fissava un punto lontano davanti a sé. Forse era semplicemente sovrappensiero.
Notai che dopo un’abbondante manciata di minuti non ero ancora caduta, quindi dedussi che era solo questione di autocontrollo. Lasciai la mano di Niall “Faccio un giro di perlustrazione, lumaca” sgattaiolai lontana da lui iniziando a pattinare, ma qualcosa andò storto, non capii come ma persi l’autocontrollo che avevo acquistato in precedenza. Cercai inutilmente di riprendere l’equilibrio afferrando l’aria gelida, ma poco prima sbattere il sedere a terra una mano mi afferrò i fianchi e io mi tenni prontamente al suo petto per non rischiare di fare il botto “Questa mossa devi insegnarmela” sghignazzò Niall. Arrossii violentemente “Emm – presi tempo perché non sapevo che dirgli – Questa è roba da esperti non puoi impararla subito” sorrisi anche io per l’evidente presa in giro “Abbiamo un sacco di tempo, non credi?” il biondo mi avvolse le punta delle dita con la mano e fece leva col suo torace avvicinandosi al mio.
Socchiusi gli occhi aspettando le sue labbra sulle mie. In quel momento stavo desiderando qualcosa di più del casto bacio datogli ieri, era così dolce e a parte mio fratello nessuno si era comportato così con me, nemmeno Louis. Sentii la sua bocca sfiorare la mia, il suo respiro caldo e avvolgente che mi riscaldava il viso. Un brivido mi percosse lungo la schiena. Volevo annullare la distanza che si era creata tra noi, ma la mia solita audacia si spense davanti ai suoi occhi azzurro cielo. “Non credi che l’attesa del bacio sia l’essenza del bacio stesso? Sono più forti le emozioni che si provano durante l’attesa che non durante l’incontro” soffiò ad un centimetro dalle mie labbra, in quel momento mi sentii dopo tanto tempo di nuovo in paradiso. Continuavo a tuffarmi nell’oceano dei suoi occhi che trovavo incredibilmente magnetici.
Quindi se ti baciassi adesso ti allontaneresti?” lo provocai e lui sorrise scoprendo quei bellissimi denti avvolti dall’apparecchio “Direi di no, ma se ti baciassi ora poi non avrei più una scusa lecita per incontrarti non credi?” continuò a sussurrarmi vicino alle labbra e in quel momento non esisteva altro se non io e lui, al centro della pista, rinchiusi in una bolla di sapone nella quale niente sarebbe potuto entrare per rovinare quel momento.
Se mi baciassi in questo momento le probabilità di incontrarci aumenterebbero” gli dissi un po’ confusa dal suo discorso “Possibile – disse più a se stesso che a me – ma vuoi togliermi il piacere di conquistarti giorno per giorno?” il mio cuore perse qualche battito. Come poteva essere reale una persona così? Come poteva una persona come Niall farmi provare certe cose?
Sentivo il cuore fare le capriole, non sapevo che rispondergli, ogni frase mi sembra inopportuna, ma in compenso presi a fissarlo con la faccia da ebete.
Non sentendo alcuna risposta da parte mia si avvicinò al mio viso posando delicatamente le labbra sulla mia guancia sfiorandomi l’angolino della bocca. Credevo che in quell’attimo sarei potuta morire, era tutto così dannatamente perfetto.

***

Tornai a malincuore a casa visto che tutti, compreso Louis –il che mi fece salire una rabbia inaudita- mi davano per dispersa. Per non far preoccupare ulteriormente Harry e i miei genitori decisi di tornare.
Grazie per la mattinata che mi hai regalato” lo abbracciai forte respirando così il suo profumo inebriante, speravo con tutta me stessa che quell’odore non mi lasciasse mai “Il Natale va festeggiato come si deve” commentò lui contento del fatto che leggeva nel mio sguardo un grande entusiasmo “Sono d’accordo – annuii – peccato che adesso debba entrare in casa” “Conto di vederti domani” disse guardandomi fuori dai suoi Rayban. Una risatina stridula si fece largo sulle mie labbra, mi schiarii velocemente la voce “A domani” lo salutai per l’ennesima volta e poi entrai dentro casa.
Tutti mi stavano aspettando in soggiorno preoccupati. Louis ed Harry si sfidarono silenziosamente a chi fosse arrivato prima da me, peccato che anche se Louis fosse in testa io corsi tra le braccia di mio fratello “Grace ma dove sei stata?” “emm – dissi titubante – mi ha chiamata Jenna, era una cosa urgente e sono dovuta andare. Capitemi, stava davvero male” dissi convinta, ma Harry mi guardava con un’espressione da ‘non me la bevo di sicuro’ mentre Louis si limitava a guardare i suoi piedi, forse diventati più interessanti di me. “L’importante è che sei qui, tesoro” disse mia madre con una sorriso smagliante “Mi perdonerai se ho dato il regalo che hai comprato per Louis quando non c’eri” continuò con il suo sorriso che stava già iniziando ad irritarmi.
Di quale regalo stava parlando? Io gli avevo già acquistato un regalo che aveva poi riciclato.
Non so..” “Grace è bellissimo, non vedo l’ora di passare questa settimana bianca con te” Louis si piombò su di me, liberandomi dall’abbraccio di Harry.
Io rimasi spiazzata, l’ansia iniziò a percuotermi e tutto ciò che volevo fare in quel momento era sprofondare in un buco nero.
Mi ero scordata che il giorno dopo sarei dovuta partire per la settimana bianca in famiglia e mia madre aveva avuto la brillante idea di riservare un posto anche per Louis senza avvisarmi. Merda.
Non avrei potuto vedere Niall il giorno dopo. Quella era l’unica cosa a cui riuscivo a pensare, incrociai le braccia al petto non restituendo l’abbraccio insistente di Louis “Ho bisogno di respirare” dissi esasperata a Louis che mi guardò stranito, come se non riuscisse a capire il motivo del mio comportamento.
Quanto lo detestavo.

 

*spazio autrice*
salve pipollllllllllllllll
scusate il ritardo ma gestire tre ff non è semplice LOL
che ve ne pare di questo capitolo? come sempre mi farebbe piacere una vostra opinione, sia che si tratti di una recensione buona o cattiva c:
io vi lascio per adesso c:
Baci Ale xx

  
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