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Autore: laviatraversa    03/07/2013    2 recensioni
La morte di Hermione Granger ha lasciato dietro di sé una scia di disperata sofferenza. I cuori affamati di chi la conosceva – e l'amava, l'amava davvero – chiedono giustizia. Le prove sono state analizzate, i risultati letti, confutati e riconfermati mille volte. Il verdetto è univoco: suicidio.
«Perché? Hermione, perché?». C'è chi non perde la speranza.
[…]
«Era come una ventata d'aria fresca, leggera come il sole di settembre; conosceva l'amore e non aveva paura di insegnarmelo.»
[...]
Dal secondo capitolo:
«James è bellissimo; è uguale a te.»
«Dici? Ha i tuoi occhi, però.»
«Spero che non debbano mai vedere ciò hanno visto i miei.»
«Non succederà; saremo sempre al suo fianco, Harry. Niente potrà mai fargli del male.»
«Nemmeno l'amore?»
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Sole di settembre'
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Il Sole di settembre 

 

Act III
Casa Lovegood, periferia di Ottery St Catchpole
Soggiorno, ore 15.00 del 05.06.2005

 

 

«Come mai di ritorno così presto?»
«Niente, non c'è niente.»
«Ah?»
«Non c'è niente su Draco Malfoy, sembra essere scomparso nel nulla con l'ultima battaglia. Sembra quasi che da quel giorno... non sia mai esistito
«Non è possibile; tutti noi abbiamo avuto modo – purtroppo – di “conoscerlo”.»
«Già.»
«Cosa pensi che gli sia accaduto?»
«Non lo so, Luna. E francamente non mi interessa. Voglio solo sapere in che modo è coinvolto nella morte di Hermione.»
«E se lo chiedessi a lei? Il meccanismo con cui può farti vedere i suoi ricordi non funziona più, ma... lei ti risponde ancora, giusto?»
«Sì.»
«Parla con lei

 

 

Grimmauld Place, n.21
Soffitta, ore 16.15 del 05.06.2005

 

“Hermione, ho urgente bisogno di parlare con te.”
Dimmi tutto, Harry.
“Che ruolo ha Draco Malfoy nella tua morte?”
Schietto come sempre.
“Rispondimi, per favore. Volevo parlare con lui, ma non c'è traccia di lui neppure nei documenti più riservati del Ministero.”
Non mi stupisce.
“Cosa vuoi dire?”
Voglio dire che...
“Scusa, Hermione. Mi ha chiamato il mio capo e... devo correre in ufficio. L'hanno trovato.”
Non è possibile...

 

 

Dipartimento di giustizia, Ministero della Magia
Sala comune, ore 16.30 del 05.06.2005

 

«Dov'è?»
«In sala interrogatori; cerca di essere cauto, Harry. È molto spaesato.»
«Non me ne importa un accidenti.»
«A me importa, invece. E giacché sono il tuo supervisore, ti consiglio di mantenere la calma.»
«Tsk.»
«Come dici?»
«Niente, niente.»

 

 

Dipartimento di giustizia, Ministero della Magia
Sala interrogatori, ore 16.35 del 05.06.2005

 

«Chi non muore si rivede.»
«Lei sarebbe?»
«Non prendermi per il culo, Malfoy.»
«Come sa il mio nome?»
«Devo usare le maniere forti?»
«E per quale motivo? Cosa le ho fatto, signor...?»
«Potter, Harry Potter. Ci conosciamo da quando abbiamo undici anni.»
«Oh, capisco. Peccato che io non ricordi assolutamente niente di quel periodo della mia vita, signor Potter. Tranne...»
«Sempre il solito, vedo.»
«Tranne Hermione
«Non pronunciare il suo nome, non ne sei degno!»
«Oh, lo so bene.»
«Bene, adesso che abbiamo constatato l'ovvio, vuoi dirmi cosa diavolo ha a che fare con te la sua morte?»
«Io... io non le ho fatto proprio niente, Harry.»
«Non chiamarmi per nome, schifoso bastardo.»
«Non c'è bisogno di essere offensivi. Dunque... accidenti, non so proprio da dove cominciare.»
«Da che pulpito.»
«Non la seguo; comunque, come le ho detto non ricordo niente di quel periodo della mia vita. So di aver vissuto per circa diciassette anni in Inghilterra, ma nella mia memoria non esistono. Improvvisamente, mi sono trovato in un ospedale. Senza ricordi. E lei era sparita.»
«Ospedale? Non è attestato nessun suo ricovero nei documenti del San Mungo.»
«Ero in Australia, non nel Fungo di cui sta parlando lei. E la smetta di interrompermi; rimettere i pezzi insieme è già abbastanza difficile così.»
«...»
«Le dicevo. Hermione mi aveva portato lì perché doveva fare qualcosa, non ricordo bene cosa. So solo che per lei era davvero importante. Poi il buio fino al mio risveglio. Potrei parlarle di come sia stato constatando che non l'avrei più rivista, ma non credo le interessi. A dire il vero, non vedo come possa essere utile alla sua indagine. Posso solo dirle cosa era per me, i sentimenti che ricordo.»
«Procedi pure, Malfoy; è comunque un passo avanti. Almeno saprò quali domande porgerle più tardi.»
«Può parlare con lei?»
«Emh, Malfoy... tu cosa sai esattamente riguardo la tua natura?»
«So che sono biondo, che ho gli occhi azzurri e sono estremamente antipatico. Oh sì, sono anche un mago. Anche se l'ho scoperto recentemente.»
«Grazie al cielo, pensavo avessi dimenticato anche questo. Avremmo avuto diversi problemi con lo Statuto di Segretezza.»
«Statuto di cosa?»
«Niente, continua.»
«Hermione era indescrivibile, una vera forza della natura. Era come una ventata d'aria fresca, leggera come il sole di settembre; conosceva l'amore e non aveva paura di insegnarmelo.»
«Lo conosceva eccome...»
«Mi sembra triste.»
«Lo sarebbe anche lei se la sua migliore amica si fosse tolta la vita, non crede?»
«Si è suicidata?»
«Già. E tutto mi porta a credere che sia colpa tua.»
«Io non la vedo da troppo tempo.»
«Il colloquio è finito; sei stato davvero inutile, Malfoy. Ora ho solo più domande.»
«Come fa a parlare con lei se è… morta
«Sono un mago esattamente come te. Adesso sparisci.»
«Potter?»
«Dimmi.»
«Dov'è seppellita?»

 

 

Grimmauld Place, n. 21
Soffitta, ore 23.00 del 05.06.2005

 

“Non potevi almeno lasciarmi una lettera?”
Sarebbe stato... riduttivo, non credi?
“Io non ci capisco più niente, Hermione. Tu mi lasci senza una spiegazione, nessuno ha idea del perché tu abbia fatto una cosa simile e ne salta fuori Malfoy che parla di te come se fossi la Madonna.”
Hai parlato con lui? Non è possibile.
“Invece lo è. Era in Sala Interrogatori fino a sei ore fa.”
Ma... lui è morto.
“È vivissimo, te lo assicuro.”
Non posso crederci.
“Cosa vuoi dire?”

“Hermione?”


Casa Lovegood, periferia di Ottery St Catchpole
Soggiorno, ore 23.20 del 05.06.2005

 

«Non so cosa pensare, Harry.»
«Nemmeno io.»
«Non dobbiamo scoraggiarci, non trovi?»
«La mia migliore amica è morta, l’unica cosa che mi rimane di lei è uno stupido diario e, tra le altre cose, non si degna nemmeno di rispondermi a seconda delle domande che le porgo. In effetti non ho davvero nessun motivo per scoraggiarmi.»
«Sai che c’è, Harry? C’è che davvero non ti sopporto più.»
«Tsk.»
«Sparisci da casa mia.»

 

 

Grimmauld Place, n. 21
Camera padronale, ore 24.05 del 06.06.2005

 

«Potresti spegnere la luce, per cortesia?»
«No.»
«Stai scherzando? Spegni immediatamente quella stupidissima luce.»
«Un oggetto non può essere stupido, Ginevra.»
«Non osare fare il saputello con me, Harry. C’era un’unica persona che poteva permetterselo ed è la stessa per cui stai mandando a puttane la tua esistenza!»
«Non parlare di lei in questo modo.»
«Io parlo come preferisco.»

«Dove stai andando?»
«Ho bisogno di prendere un po’ d’aria.»

 

 

Hogsmeade, la “Testa di Porco”
Bancone, ore 01.00 del 06.06.2005

 

«Harry, sei tu?»
«Ciao, Neville.»
«Come stai?»
«Come uno che è troppo stanco per stare in qualunque modo. Tu invece?»
«Hannah mi ha lasciato.»
«Mi dispiace.»
«Dovevamo sposarci il mese prossimo. Ancora non riesco a credere che mi abbia tradito.»

«…»
«Perché sei qui?»
«Avevo bisogno di pensare.»
«Rimugini ancora sulla morte di Hermione, vero?»
«Già.»
«Era una brava ragazza.»
«Lo so.»
«Posso farti una domanda?»
«Certo.»
«È maschio o femmina?»
«Chi?»
«Il figlio che Ginny porta in grembo.»
«Ginny non è incinta.»
«Oh, sì invece. È venuta da me l’altro giorno, cercava delle erbe per attenuare la nausea.»
«Non ne sapevo niente.»
«Io adesso devo tornare a casa perché domani ho il turno di mattina, ma se posso vorrei darti un consiglio: non lasciare che la vita ti scivoli addosso, hai ancora tante cose belle per cui vale la pena lottare
«Lo terrò presente.»

 

 

Grimmauld Place, n. 21
Soffitta, ore 02.15 del 06.06.2005

 

“Penso sia il momento di parlare chiaro. Rispondi ora, perché quanto è vero Iddio se non lo fai getto questo diario fuori dalla finestra.”
Mi spiace non aver risposto prima, Harry. Ma… ero troppo sconvolta.

“Spiegati.”
Quando ero in Australia, Draco era con me. Come ben sai, volevo riportare a casa i miei genitori. Un giorno avevo bisogno di consultare un vecchio manoscritto nella biblioteca di un piccolo villaggio e così prendemmo un taxi. A metà del tragitto, però, abbiamo avuto un bruttissimo incidente in macchina. L’autista prese un fortissimo colpo alla testa e svenne prima di… realizzare. L’impatto ci aveva fatto uscire fuori strada e la macchina era caduta ai piedi di un lago ghiacciato. Risalire il dirupo non era possibile, così io e Draco provammo ad attraversarlo. C’era tanto freddo, Harry…
E le nostre bacchette si erano spezzate nell’incidente. A metà della traversata, sentiamo il ghiaccio che pian piano si sgretola sotto i nostri piedi. Io stavo davanti e Draco dietro. Mi ha dato una fortissima spinta e mi ha portato sull’altra riva. Lui è caduto nell’acqua. Io sono tornata indietro, ho provato a salvarlo… ma è stato tutto inutile. Non ero abbastanza forte. Sono andata a cercare aiuto, mentre lui perdeva i sensi abbracciando una lastra di ghiaccio. Sono entrata in un bosco, nella speranza di trovare qualcuno che ci aiutasse, ma ero tanto, troppo stanca… Sono svenuta anche io.
Non l’ho più rivisto.
“Santo cielo, Hermione! Non è stata colpa tua.”
Oh, invece sì. Potevo salire su quella dannatissima scopa piuttosto che obbligarlo a prendere un mezzo babbano. A tutti i costi gli ho fatto conoscere il mio mondo. E il mio mondo l’ha ucciso.
“Circostanze. Non potevi prevederlo.”
Non riuscirai a farmi cambiare idea.
“Vorrei essere riuscito a darti l’affetto necessario a farti desiderare di vivere, Hermione.”
Me ne hai dato anche di più, Harry. Ma scoprire di essere incinta è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non potevo sopportare il pensiero di dare alla luce un figlio che non fosse il suo.

 

 

Cimitero di Highgate
Tomba di Hermione Granger, ore 9.30 del 06.09.2005

 

«Vieni qui spesso?»
«Ogni giorno, più volte al giorno. Tu vieni qui spesso, Malfoy?»
«Ogni giorno, più volte al giorno da quando mi hai detto dove si trova Hermione.»

 

«Che cos’è?»
«Era il diario di Hermione. È grazie a questo che posso ancora parlare con lei.»
«Perché lo dai a me?»
«Perché tu ne hai più bisogno.»
«Ti ringrazio, Potter.»
«Tra due mesi a oggi nascerà mio figlio…»
«Congratulazioni.»
«…e vorrei che tu fossi lì. Sei tutto ciò che mi resta di lei, per quanto possa sembrare paradossale.»
«Ci sarò.»
«Arrivederci, Malfoy.»
«A presto, Potter.»

 

 

 

Londra, GoodHope street
Appartamento n°24, ore 16.00 del 10.11.2005

 

“È un bambino bellissimo.”
Ne sono certa.
“Mi manchi.”
Mi manchi tanto anche tu, Amore.

 

 

NDA: eccoci qui, alla conclusione di questa breve fic. Ho deciso di ridurre il numero dei capitoli (che dovevano essere 5), perché nella mia mente la storia era già conclusa e mi sembrava inutile tergiversare. Che dire… è tristissima – a parer mio. Infatti sto ancora piangendo.
Lascio a voi il compito di giudicare e nel mentre, vi metto a conoscenza della mia piccola sorpresa per voi; una flashfic dal punto di vista di Hermione – in prosa, questa volta. Il titolo è “A tale told by an idiot” (giusto per omaggiare messer Shakespeare) e sarà online entro fine settimana.
Non siete neppure un po’ curiosi di sapere cosa ha provato gli attimi immediatamente precedenti la sua morte? Io lo sarei.
Buon proseguimento di serata, carissimi.
Alla prossima,
egoica


  
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