Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: roselline    03/07/2013    1 recensioni
Giusto perchè quando ci vuole, ci vuole. Alla fine ho deciso di farne una raccolta con tre momenti cruciali. L'idea m'è venuta in sonno.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

« SCORPIUS! GIURO CHE APPENA QUESTI DUE ESCONO DA QUI, IO TI AMMAZZO! » Continuava ad urlare una Rose sofferente e in travaglio, visto che poco prima si erano rotte le acque, ma forse sarebbe meglio tornare un po’ indietro per farvi capire com’è andata.
 

Quattro mesi prima…

Rose e Scorpius si trovavano nello studio di un dottore che li seguiva per la gravidanza lì, al San Mungo. Stavano aspettando i risultati mentre una rossa ansiosa inventava cose come “Ci sta mettendo troppo… avrà sicuramente qualche problema Scorpius! Sennò sarebbe già qui!” mentre il biondo cercava, ancora, di tranquillizzarla.

« Lei è in ottima salute, signora Malfoy. » Disse un uomo sulla cinquantina mentre chiudeva la porta del suo studio.

« Oh, ma certo! E allora perché ci ha messo tutto questo tempo per prendere delle semplici analisi?? » Disse, incrociando le braccia al petto. Il dottore sorrise scuotendo la testa. Aveva già avuto modo di “discutere” con Rose, e aveva constatato che la ragazza era entrata in uno stato ansioso già dal quarto mese di gravidanza. Colpa, ovviamente, dei mille ormoni. E mettiamoci anche che è una strega tutto pepe e completiamo la torta con la ciliegina.

« Devo darvi solo una notizia, che forse vi lascerà sbigottiti. » Disse lui, interrompendo quel silenzio e aprendo le sue analisi.

« Lo sapevo che qualcosa non andava… lo sapevo… » Iniziò a blaterare Rose, sottovoce. Sallivan (il medico) decise di ignorarla e passare avanti.

« Lei è al di sopra del peso normale. » Li guardò, sperando che capissero da soli cosa significava, ma Rose fu fermata immediatamente da Scorpius che assunse un’aria preoccupata.

« Cosa vuol dire? Nel senso che mangia troppo o c’è qualcosa di strano? »

« Niente di strano, Scorpius. Significa solo che sono gemelli. » Sorrise, guardando la loro reazione che, probabilmente non si aspettava.
Scorpius sgranò prima gli occhi, poi appoggiò la schiena alla sedia e sorrise, voltandosi a cercare lo sguardo di Rose, ma questo, purtroppo, non arrivò. La ragazza era ancora sbalordita dalle parole del dottore.

« Gemelli? Come? Perché gemelli? » Chiese, quasi nel panico.

« Beh, è tutto un processo dell’uovo diviso a metà eccetera. Capita. C’è qualcuno nella vostra famiglia che ha dei precedenti di gemelli? Può essere anche ereditario. » Spiegò il medico, cercando di capire perché la rossa aveva avuto quella reazione.

« Non faccia lo spiritoso con una donna incinta. Avrò anche gli ormoni a mille, ma non sono stupida. La domanda che mi pongo è perché diamine non l’avete visto prima! » Disse lei, ancora nel panico. A quanto pareva, secondo la rossa, ci provava gusto a vederla nel panico, o si divertiva, non sapeva spiegarlo, ma continuò a sorridere a scuotere la testa.

« Beh, a quanto pare uno era stato coperto dall’altro, come se volesse nascondersi. » Spiegò ancora.

« Che biricchini. » Disse lei, facendo una smorfia e perdendosi a guardare un punto davanti a lei.

« Non si preoccupi, comunque – esordì il dottore – un parto gemellare è come un parto normale. » Spiegò, guardando entrambi, Scorpius che sperava non iniziasse ad andare in panico perché, ultimamente, non sapeva neanche prevedere le sue crisi.

« Quindi lei ha una vagina e ha partorito dei gemelli? Strano, perché, senza offesa, sembra un uomo. » Rispose ironicamente Rose, incrociando le braccia al petto e voltandosi a guardare Scorpius che iniziò a ridacchiare piano.

« E tu, non credere di passarla liscia. Dovrò fare un parto gemellare adesso. Un parto normale non bastava, e tu ridi? Oooh, tesoro, ne parliamo a casa PER BENE. » Lo guardò minacciosa, mentre lui aveva iniziato a guardarla seriamente e con gli occhi un po’ sbarrati.

« Oh, ho voglia di fragole… » Alla fine ruppe il silenzio alzandosi e uscendo fuori, sperando di trovare un venditore di fragole in quell’ospedale.

« La perdoni. La donna che ho sposato è dolce e tenera, anche se ha un bel caratterino. » Guardò il dottore in segno di scuse anche con lo sguardo.

« Non preoccuparti Scorpius. Ne ho avute di peggiori, credimi. Credo che lei non sia né la prima né l’ultima a tenermi testa in questo modo – disse, però poi riprese – Comunque, tornando a noi, tienila d’occhio. Due gemelli sono comunque complicati e potrebbero nascere anche prima, come anche per una gravidanza normale. Solo non la far stressare e falle fare parecchia ginnastica, così i suoi piedi non si gonfieranno molto. » Scorpius lasciò il dottore con una stretta di mano e uscì dal suo studio, guardandosi intorno in cerca di una testa rossa riconoscibile, che non tardò a trovare, e si avvicinò.

« Scorpius, perché in quest’ospedale non hanno le fragole? » Chiese Rose, guardandolo con occhi tristi, quasi da bambina.

« Perché è ovvio che qui non le vendono. Andiamo a comprarle. » Disse lui dandole un bacio sulla tempia.
 

I mesi passarono tra le varie voglie di Rose, i vari sbalzi d’umore e le varie visite, tra cui quelle della signora e signor Malfoy, nonni di Scorpius. Ovviamente Lucius non voleva far loro visita, ma era costretto dalla consorte (che probabilmente lo obbligava con la forza o con un Imperio).
Più i giorni trascorrevano, più la pancia di Rose cresceva. Così tanto che Scorpius arrivò al massimo dell’esasperazione per farle fare degli esercizi di ginnastica, e puntualmente i suoi ormoni o la facevano piangere o la facevano arrabbiare per l’insistenza di suo marito. Tra i vari battibecchi, comunque, arrivarono al nono mese stremati. Rose si era calmata e Scorpius riusciva – tre volte alla settimana – a stendersi sul divano (alla Homer Simpson) e grattarsi la pancia con un bel Weasky Incendiario per rilassarsi a dovere.

Era una serata calda, e la rossa era in cucina a prepararsi un bel frullato di frutta, mentre Scorpius (disteso sul divano) sfogliava la Gazzetta del Profeta in santa pace.

« Hai letto che oggi hanno arrestato tre persone? Le hanno sorprese mentre, in un edificio vecchio, stavano progettando di riportare in vita Voldemort – fece una pausa, leggendo qualche riga più in basso – Che stupidi. Ci sono ancora persone che sperano in una sua ascesa o venuta. Davvero. Che stupidi. » Finì col dire più a se stesso che alla moglie, ma vedendo che quest’ultima non rispondeva, abbassò il giornale e guardò verso la cucina: da dietro sembrava magra, ma aveva un bel pancione enorme davanti con il quale – in certi casi – aveva un po’ di difficoltà quando doveva sedersi o doveva andare in bagno.

« Mi hai ascoltato, Rose? » Chiese con un sopracciglio alzato quando smise di frullare la frutta.

« Sì, tesoro. Ti ho ascoltato. Ma è inutile se lo domandi a me, comunque. Non sono una Legiliments, e comunque dovrebbero vedersela quelli del Ministero: certo che, se questi tizi sono ancora in giro, un po’ di colpa è anche la loro. » Disse, mentre versava il tutto in un bicchiere.
Scorpius scrollò le spalle, mentre ritornò a leggere la sua amata Gazzetta, quando improvvisamente sentì Rose risucchiare l’aria molto rumorosamente e abbassò di nuovo il giornale, guardandola accigliato.

« Ho detto qualcosa che non va? » Chiese lui, ma la moglie sgranò di nuovo gli occhi, facendo cadere il bicchiere a terra.

« Rose? » La chiamò di nuovo, chiudendo per metà il giornale.

« Scorpius, ho da dirti una cosa importante – disse piano, restando ferma nella posizione che aveva preso – mi si sono rotte le acque. » Disse lei, con gli occhi un po’ sgranati. In un primo momento Scorpius non capì cosa lei stesse dicendo: Rompere le acque… come può rompersi l’acqua? Insomma, che sta dicendo? Non è che è di nuovo succube dei suoi ormoni? Certo, siamo maghi… anche se non so se anche noi abbiamo il potere di rompere le acque. Possiamo rompere il ghiaccio, ma le acque proprio non so. Forse dovrei chiedere a qualcuno più esperto di noi. Qualcuno più grande. Forse dovrei tornare un giorno a Hogwarts e chiedere a quel Silente che c’è nel dipinto nello studio del preside attuale…
Alla fine capì e si alzò di scatto, gettando via il giornale chissà dove e avvicinandosi a lei. Notò anche una piccola “pozza d’acqua” a terra, ma cercò di non farci caso che già iniziava a girargli la testa.

« E… adesso… cosa si fa in questi casi? » Chiese lui, iniziando ad andare in panico. Di tutta risposta Rose fece cadere le braccia lungo i fianchi e lo guardò con aria scettica.

« Mah, non saprei, guarda… andiamo a ballare? UH! Mi è venuta un’idea: balliamo il Tango, qui, adesso! » Disse lei, ironicamente e con gli occhi luccicanti per prenderlo in giro.

« Senti, non so tu cosa voglia fare in questo momento, ma non si può. Credo che dobbiamo andare subito al San Mungo, no? » Disse, infine con aria decisa quasi come i supereroi dei fumetti babbani. Di tutta risposta si beccò uno sguardo fulminante e… beh… il resto è storia, come si dice.
 

« Raccontami qualcosa Scorpius! Raccontami qualcosa! Fammi distrarre dal… DOLORE! » Strizzò gli occhi, cercando di trattenere un urlo e stringendo la mano di Scorpius, che quasi si inginocchiava dal male che sentiva. Da quando ha questa forza? Certo, normalmente è abbastanza forte come ragazza della sua età, ma adesso mi sta spezzando le ossa, diamine! La devo distrarre dal dolore e dalla mia mano… okay, questo lo posso fare!

« Pensiamo ai nomi da dare? Dai, facciamoci venire in mente alcuni nomi da poter dare ai nostri bimbi. » Disse sorridendo – anche se continuava a sentir dolore nonostante era riuscito a sfuggire alla sua presa.

« Non… non… LUCIUS. Non metterò a mio figlio il nome di uno sporco Purosangue! » Disse, cercando di respirare profondamente, nonostante il dolore continuava a intensificarsi.

« Okay, niente Lucius. Che ne dici di Margaret? » Disse lui, spostandole dalla fronte bagnata alcuni ciuffi.

« Mi sa di vecchio! Non voglio dare un nome da vecchia a mia figlia! NON VOGLIO DIAMINE! » Urlò di nuovo, cercando la mano di Scorpius. Riuscì a prendere il suo braccio e glielo strinse così forte che il biondo non sapeva se salvare il suo braccio o tagliarselo per evitare tutta quella sofferenza. Okay, lo so che quello che provo io è solo la dieci millesima parte di quello che prova lei, ma cavolo! Fa male! Non potete giudicarmi! E adesso parlo anche a qualcuno che non esiste… bene… un nome! Giusto! Devo distrarla.

« Ehm… Beau? » Chiese lui, nel panico più assoluto perché non gli veniva nessun nome in mente.

« Cos’è, sto partorendo… un… CANE! UN CANE! E… non… lo sapevo?! » Disse la rossa a intervalli, tra un dolore e l’altro. Il Malfoy si pentì di quello che disse e ne cercò un altro.

« Chadwick? » Chiese di nuovo, aspettando la sua prossima presa. Se avrebbe saputo che la moglie gli avrebbe spezzato le ossa durante il suo parto, si sarebbe attrezzato… magari indossando un’armatura.

« Non è male… Non è male… E’ carino… » Respirava profondamente, quasi esausta, commentando quel nome. « Tu che ne dici di Juliet? » Riprese subito.

« Carino anche questo… » Sorrise, guardandola negli occhi cerulei.

E poi i ricordi di Scorpius sono sfocati. Ricorda solo il medico che entrava e Rose che spingeva, poi d’un tratto il soffitto, con le luci che illuminavano la sala.
 

« Ti senti meglio? » Chiese la rossa a suo marito, che era disteso su un letto affianco a lei.

« Ricordami cosa è successo… » Le chiese sedendosi sul letto e passandosi una mano tra i capelli biondi.

« Ho partorito e sei svenuto. » Disse lei, con voce tranquilla e piano. Alla fine lui ricordò e aggrottò la fronte, per un attimo, chiedendosi dove fossero i bambini: la rossa, quasi come se avesse letto i suoi pensieri, gli parlò di nuovo.

« Non è stupenda? » Disse, sorridendo e spostando lo sguardo su suo marito. Quella era la prima volta che guardava il viso di Rose, e solo adesso notava che aveva gli occhi stanchi, un leggero pallore al viso e i capelli spenti, probabilmente resi così per colpa del sudore. Ma era luminosa. Aveva gli occhi luminosi e felici, proprio come quel giorno che scoprì di essere incinta. Non le era mai pesata la gravidanza perché, a detta sua, lo amava.
Spostò poi lo sguardo alla bambina che aveva in braccio e se ne innamorò immediatamente. Era piccola, dormiva probabilmente, e aveva le guance morbide e grandi. Si alzò dal letto e si avvicinò, per guardarla meglio.

« E poi ce l’altro. Sono un maschio e una femmina. Hanno accontentato entrambi. » Sussurrò, guardandolo in volto. Scorpius sorrise alla moglie e lasciò un dolce bacio sulle sue labbra, per poi avvicinarsi alla culla di fianco al letto e prendere tra le braccia l’altro bimbo, identico alla femmina, solo con le guance meno grandi, ma ugualmente bello.
Restarono così, in silenzio per un po’, guardando i rispettivi figli tra le loro braccia, pensando che fosse una cosa surreale che entrambi erano diventati genitori a soli ventitré anni.

« Lysander. » Interruppe poi Scorpius, quel silenzio.

« Cosa? » Chiese, poi, spostando lo sguardo su di lui.

« Lysander. Mi è sempre piaciuto come nome, e penso che gli starebbe proprio bene… non trovi? » Chiese, guardandola. La rossa sorrise, tornando a guardare la bimba che aveva tra le braccia.

« Sai, vero, che i miei cugini ti chiederanno perché Lysander e non James o Albus o Fred o tutti gli altri? » Sorrise, dando un lieve bacio sulla fronte della bimba. Scorpius, di tutta risposta, scrollò le spalle.

« Calanthia. » Disse improvvisamente, interrompendo il silenzio che era calato di nuovo poco prima. Il biondo, di tutta risposta, la guardò stranito, chiedendosi dove avesse preso quel nome.

« A dire il vero non lo so, dico da dove l’ho preso. Forse l’ho sentito da qualche parte, ma è carino e particolare… non trovi? » Gli chiese, guardandolo in volto.

« Calanthia e Lysander. Lysander e Calanthia. Mi piace. » Disse sussurrando e guardando il bimbo che aveva tra le braccia. Era quello il momento, pensò Scorpius, da immortalare. Quello che ricorderai per tutta la vita. Quello bello, luminoso. Quello felice.

Poi entrò l’infermiera, affermò che i bambini dovevano mangiare e che, essendo due, avrebbero dovuto avere due orari differenti, per poi consigliarle vari prodotti perché, a detta sua, il seno avrebbe iniziato a screpolarsi e irritare… per non parlare delle perdite di latte improvviso. Scorpius, dopo un’occhiataccia di fuoco da parte della consorte, mise il bimbo nella culla e uscì immediatamente dalla stanza, riparandosi da un possibile incantesimo incendiario. Il bello deve ancora arrivare, mio caro Scorpius.








NdA: Ed eccomi qui, con l'ultimo capitolo di questa piccola raccolta che, devo essere sincera, mi sono divertita a scrivere (soprattutto quest'ultimo capitolo xDD). Beh, che dire, ringrazio tutti quelli che hanno recensito e quelli che recensiranno (spero xDD). Ringrazio i cinquecentoquindici che hanno visitato il primo capitolo e i duecentodiciannove che hanno visitato il secondo. Ringrazio in anticipo quelli che visiteranno in futuro. Ringrazio i tre che hanno messo questa storia tra i preferiti, i cinque tra i ricordati e i tre tra i seguiti. Ringrazio davvero tutti voi. Ringrazio poi Jo, Harry Potter, la Nuova Generazione, Rose e Scorpius che mi hanno ispirato la storia, i due bimbi appena nati. Ringrazio poi le All Saints che mi hanno tenuto compagnia in queste ultime righe che ho letto. Ringrazio i gatti che vivono dietro al mio palazzo e i cani che oggi, con una mia mano alzata a mezz'aria, si fermavano manco fossero sotto l'effetto di uno strano potere. (Penso voi abbiate capito che sto scherzando per gli ultimi ringraziamenti LOL).
Beh, non ho nient'altro da dirvi.
Buona lettura, spero vi piaccia.
-M

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: roselline