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Autore: Penelopee    03/07/2013    4 recensioni
Era un appartamento carino, niente da dire, se non fosse stato per un piccolo dettaglio: il mio odiabile coinquilino. Come siamo finiti a vivere insieme? Questa è una storia decisamente interessante.
“..mi girai verso Justin che mi fissava con espressione inequivocabile, era scocciato almeno quanto me. Ci saremmo ammazzati, era ovvio, ripensandoci col senno di poi avrei dovuto prendere armi e bagagli ed andare da Melinda, infondo se Tom girava nudo potevo sempre chiudere gli occhi...o magari dare solo una piccola sbirciatina.”
In verità questa è una storia come tante altre. C'è una ragazza bionda, piccola e vivace, che soffre di lievi attacchi di rabbia, nella sua vita entrerà un ragazzo un po' troppo invadente, dalla battuta sempre pronta. Loro litigheranno, faranno di tutto per irritarsi a vicenda ma alla fine impareranno a conoscersi, anche in modi..poco ortodossi. Perché certe volte è la persona che mai avresti pensato, quella che ti cambierà la vita.
“Ma che dettagli? E' il classico ragazzo attraente quanto arrogante che, con il suo bel sorriso, crede di poter far cadere tutte le ragazze ai suoi piedi, aggiungici qualche battutina stupida e una buona dose di sarcasmo e avrai l'idiota con cui mi toccherà abitare”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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La sveglia suona sempre la mattina, inesorabile e invincibile, con quel suono metallico ed irritante, entra nei tuoi sogni prendendoti per i capelli e riportandoti alla realtà. L'unica cosa che puoi fare nel momento in cui la sua assordante melodia ti perfora le orecchie è: spegnerla. Ovvio. Spegnere quel maledetto arnese, girarti dall'altra parte e sperare che Morfeo non ti abbandoni più.

Kateee!”Solo una cosa è peggio della sveglia e cioè la voce stridula di Melinda, di prima mattina. Possibile che quella ragazza fosse sempre così allegra e vigile mentre il resto del mondo -cioè io- desiderava solo ascoltare il dolce suono del silenzio.

Kate” ripetè imperterrita “sono le 8 passate”

Le risposi con un mugolio scocciato che poteva essere tradotto come: “Levati dalle scatole, mordo!”

La rompiscatole sembrò non capire il mio espressivissimo gergo infatti la sentii sedere sul MIO letto. “Katy Katy, il sole brilla nel cielo, il caffè fumante ti aspetta sul ripiano della cucina con un piccolo muffin al cioccolato...comprato nel bar all'angolo ovviamente, visto che il frigo è più desolato del deserto del Sahara. Non avevi detto che saresti andata tu a fare la spesa? Lo so che tu puoi vivere per mesi mangiando solo biscotti al cioccolato e gelato ma non tutti hanno il tuo metabolismo e comunque non fa bene alla salute.. ” Cosa c'è di meglio di una bella predica di primo mattino? “Kate mi stai ascoltando?”

Sbuffando le lanciai un cuscino sulla faccia. Se c'era una cosa che odiavo era essere svegliata. Peggio ancora erano le persone felici di primo mattino. Non c'è nulla di bello ad alzarsi, è solo una stupida necessità!

Finalmente un segnale di vita, pensavo di non rivedere più i tuoi dolci occhioni aperti” disse cinguettando la mia amica.

Lo sai quanto ti odio?” mugugnai a mo' di domanda. O forse sembrava più un grugnito.

Lei sorrise, inarcando le sue sopracciglia perfettamente depilate e mostrando i suoi bianchissimi denti che avrebbero fatto invidia al sorriso mentadent.

Tu mi adori tesoro....e se non sbaglio questa mattina hai quell'importantissimo esame su.... si grattò il mento con espressione vaga, prima di fare una smorfia “non ricordo, ma sembrava importante”

L'esame? Il mio cervello ci mise un po' ad elaborare le sue parole, al mattino ero un po' tarda ma sentivo la ruota del criceto accelerare, un buon segno, credo.

L'esame” urlai, quando finalmente il mio cricetino si decise a recepire il messaggio. Scaraventai le lenzuola a terra, alzandomi di scatto dal letto, come una pazza.

Che ore sono?” chiesi ad alta voce ma senza attendere la risposta, il mio occhio cadde sulla sveglia. Le 8:20. “O mamma mia, è tardissimo! Potevi dirmelo”

Tesoro ci ho provato ma.....”

....ti avevo detto di svegliarmi” brontolai andando di corsa verso il bagno “Come faccio ad essere pronta per 9?” ormai stavo parlando da sola, Melinda, furbamente, aveva abbandonato la stanza, lasciandomi sola con la mia follia.

Mi lavai in tutta fretta, mentre con la mente facevo mente locale sul contenuto del mio armadio....Eccola. Avevo la camicia perfetta, quella da donna d'affari seria e di successo che solo indossandola aumentava la mia autostima di una decina di punti....e poi la parola che mai vorresti sentire in questi casi: lavanderia! L'avevo portata in lavanderia due settimane prima e me ne ero completamente scordata. Sputai il dentifricio nel lavandino, con ben poca classe e, facendo attenzione a non inciamparmi sui miei stessi piedi, raggiunsi rapidamente il mio armadio.

8:30....Cavoli!

Decisi di mettermi le prime cose che trovai, una camicia bianca di seta ed una gonna grigia a vita alta, un paio di tacchi alti grifi, che non guastano mai. Con il mio metro e 63 d'altezza i tacchi erano una specie di ancora di salvataggio, per riuscire a non vedere il mondo dal basso. Mi fiondai in bagno per applicare sul mio viso un trucco leggero, non volevo sembrare sciattona -questo mai!- giusto un po' di rimmel per incorniciare i miei occhi verdi, fard per colorare le guance ed un velo di rossetto.

Non male, pensai mentre ravvivavo i miei capelli biondi che mi arrivavano alle spalle e, tutti scalati, mi davano un aria sbarazzina ed elegante insieme.

Tutta trafelata mi avviai verso la porta, afferrai velocemente la tazza di caffè, salutai Melinda con un grido, e afferrai la borsa con i libri.

Kate non vorrei aumentare la tua crisi ma...” la vidi tentennare, non era mai un buon segno ”entro domani devi lasciare l'appartamento, ricordi?”

Certo che ricordavo, come scordarsene? Avevo preso il mio attuale appartamento con il mio fidanzato, o meglio il mio ex, il quale aveva deciso di troncare la nostra relazione neanche un mese dopo per un bellissimo lavoro a Londra, Inghilterra. Si sa, le storie a distanza non funzionano mai. Questo almeno era ciò che aveva sostenuto quell'infame prima di scaricarmi! Così ora mi ritrovavo a vivere da sola in un appartamento che non potevo permettermi ed avevo anche perso la mia vecchia stanza all'interno del college.

Lo so, Mel....oggi vado a vedere quell'altro” Ne avevo trovato uno più piccolo, e meno comodo, due fermate d'autobus dal college, ma almeno quello era alla mia portata.

Non sei ancora andata!” sbottò lei incredula, come se non mi sentissi in colpa già di mio.

No, avevo un esame da preparare, per non parlare del lavoro, Sue mi sta facendo impazzire in questo periodo!” Sue era il mio capo, la padrona di una deliziosa boutique in centro, vendeva vestiti vintage, lavoravo per lei part-time, nell'ultimo periodo però l'altra commessa era andata in maternità e a me toccava fare i doppi turni. Una gioia per il mio portafoglio, un trauma per la mia sanità mentale.

Vuoi che ti accompagni?” chiese Mel disponibile.

Non preoccuparti, me la caverò. E poi Tom sta per tornare...avete molto tempo da recuperare voi due” insinuai maliziosa. Tom era il ragazzo di Mel, loro erano una coppia perfetta, il mio ideale d'amore. Lui stravedeva per lei, Mel era il suo sole ed anche la mia amica era innamorata persa di Tom, dei suoi modi gentili e perchè no, anche del suo fisico da urlo. Tom era andato a trovare i suoi, in California, così Mel, per non rimanere sola nel suo appartamento, era rimasta da me per qualche giorno. Mi aveva anche aiutata a fare gli scatoloni. Santa donna!

Grazie cara” disse la mia amica con aria sognante “In effetti avevo in mente un bel modo per festeggiare il suo ritorno” rise maliziosa.

Certe volte mi fai paura” scherzai andando verso la porta.

In bocca al lupo, tesoro!” cinguettò lei.

Crepi”


 

Come avevo fatto a scordarmi dell'esame di Letteratura moderna? Era da mesi che lo preparavo, avevo imparato tutto alla perfezione, dedicandoci anche notti di studio. Ero proprio stordita!

Stavo attraversando il corridoio di fretta, quando venni assalita da un dubbio...era solo una semplice data senza importanza, avrei anche potuto lasciar perdere ma....No, non potevo! Da perfetta maniaca del controllo presi il libro dalla borsa senza smettere di correre -ero pur sempre in ritardo- iniziai a sfogliare il libro per mettere fine al mio lancinante dubbio quando andai a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.

Grazie al mio precario equilibrio mi ritrovai subito a terra ma non fu quello a farmi spalancare la bocca per la rabbia, quanto l'enorme macchia di caffè al centro della mia camicetta bianca. Qualche bifolco mi aveva sporcato la camicia! Alzai gli occhi verso il responsabile. Con il mio peggior sguardo di fuoco!

Mi aspettavo di trovare un viso dispiaciuto, contrito, ero già pronta a ricevere mille scuse, quando incontrai due occhi nocciola che mi fissavano con divertimento -divertimento?!- mentre nella mia bocca spalancata avevano già iniziato ad entrare le mosche.

Non si legge mentre si corre” mi fece notare con sarcasmo lo sconosciuto.

Cosa?” la domanda mi uscì con voce stridula. Neanche una misera scusa, che maleducato!

Guardai prima la mia camicetta poi lui, ero sull'orlo di una crisi isterica. Quel maleducato continuava a fissarmi con insistenza. Aveva i lineamenti perfetti e l'aria sbarazzina, se non fosse stato un tale maleducato -quando mi arrabbio tendo ad essere ripetitiva con i termini- ci avrei fatto sicuramente un pensierino. Era decisamente un bel ragazzo, sexy con la sua aria trasandata e due fossette ai lati della bocca che incorniciavano un sorriso da capogiro.

Ti sei incantata bambolina?” mi chiese con sarcasmo piegando il viso di lato. Solo allora mi accorsi di essere tra le nuvole, immersa nei miei pensieri. Il mio cricetino, quella mattina, sembrava intenzionato a non collaborare, facendomi fare la figura della scema.

Mi ritrovai a nascondere l'imbarazzo dietro una risatina isteria, in perfetto stile “deficiente alla riscossa”. Lo sguardo perplesso e divertito del ragazzo mi convinse a darmi un tono. Misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio prima di parlare, con calma e maturità.

Mi dispiace d'averti scontrato, ero un po' distratta”

La prossima volta prova a stare più attenta” ribattè lui con tanto di alzatina di spalle, alla chissene frega, sono troppo bello per essere pure gentile.

Presi un respiro profondo, ricordando le parole che avevo sentito in quel corso di Yoga in DVD. Respira ed inspira.

Ti sei incantata di nuovo?” esclamò lui divertito, senza trattenere un sorriso beffardo ”Starei qui ad aspettare una tua reazione ma devo andare.”

Brutto maleducato, antipatico” lo insultai arrabbiata.

Vidi il suo sorriso espandersi di fronte alla mia rabbia “Non sai fare di meglio?” mi provocò.

Ho una lunghissima lista d'insulti ma temo che non ne capiresti la metà” Secca e decisa, grande Kate! Al diavolo la maturità, quando ci vuole, ci vuole.

Lui sorrise ancora, la mia rabbia sembrava divertirlo parecchio “Come fai a sapere che non li capirei se mi hai appena conosciuto?”

Sono brava a capire le persone e tu sei, senza ombra di dubbio, un idiota”

E tu sei tanto superficiale da fermarti all'apparenza” affermò lui con un sorrisetto malizioso.

Ehm...” risposta molto intelligente eppure di solito ero parecchio brava nel botta e risposta.

Starei tutto il giorno a litigare con te ma devo andare” Lo vidi fare un passo indietro ma, se credeva di andarsene così, si sbagliava di grosso.

Mi hai rovinato la camicetta” sbottai pestando i piedi, pretendevo almeno delle scuse.

Sei stata tu ad assalirmi” rispose lui con ironia, guardandomi con aria i sfida.

Gonfiai le guance irritata “Questo non giustifica il fatto che il tuo caffè abbia poi....aggredito la mia camicia “ decisamente molto razionale come discorso “...e non chiamarmi bambolina!”

Ti rendi conto di quanto quello che dici risulti assurdo?” mi chiese divertito, inarcando provocatoriamente un sopracciglio.

Certo che si!...Quando ero presa dalla rabbia tendevo a sragionare, un pochino.

Quindi si, me ne rendevo conto! Eppure...

Non è affatto assurdo!” viva la verità “ed ora pretendo delle scuse!”

Lui mi sorrise spavaldo “Sarà per un'altra volta, bambolina” disse il ragazzo iniziando a camminare all'indietro “ E' stato bello discutere con te” aggiunse a mo' di saluto regalandomi un ultimo sorriso beffardo.

Brutto cafone!” urlai al colmo dell'irritazione ma lui si era già girato, scomparendo al di là del corridoio.

Almeno l'esame andò come doveva andare, presi il massimo, questo mi permise di lenire il nervoso e migliorò il umore. Ne avevo decisamente bisogno visto che, per festeggiare, mi toccava passare un bel pomeriggio a finire gli ultimi scatoloni per il trasloco.

Dovresti andare a festeggiare!” esclamò una voce acuta al telefono.

Ho troppe cose da fare” protestai mentre finivo di svuotare il mio armadio, una maglietta dopo l'altra “Ho ancora.....”

Non hai idea di ciò che ho appena trovato!” mi bloccò esultando come una bambina “Prufus”

Non ci credo, buttalo!” Sentenziai con decisione.

Ma sei matta?”

Mi ha sempre messo ansia quel coniglio, aveva l'aria spiritata, inquietante!” Prufus era un animaletto di peluche orrendo che avevo vinto al luna park. Era una sotto-specie di coniglio, tutto grigio con due inquietanti occhi rossi e due dentoni gialli sporgenti.

Ma se è così carino. Ciao Brufus, saluta la tua mamma!” Oh no, stava pure facendo una vocetta ridicola per imitare quella del mio peluche. Incredibile!

Non ho alcuna intenzione di parlare al telefono con quel mostruoso coniglio. E dall'età di sei anni che ho smesso di parlare con i peluche!”

Vogliamo parlare di Lellibeth”

Non puoi paragonarli, lei è....”

...una papera e le manca un occhio”

Questo perché tu me l'hai distrutta in lavatrice. E' bastato lasciartela un giorno...” sospirai. Povera Lellibeth. Mi avevano regalato quella paperella di peluche al mio quarto compleanno e, da allora, non me ne separavo mai. Ancora adesso non riuscivo a dormire se lei non era con me, cosa che il mio ex trovava vagamente inquietante. Affari suoi.

Tornai a dedicarmi ai maglioni e mi capitò tra le mani un orrore grigio con ricamata sopra una stella, mai visto nulla di più atroce “Golf grigio della nonna? Secondo te se....”

Buttalo, capirà....ora parliamo di cose serie, ragazzi?”

Nessuno, basta ragazzi. Dopo Max credo che rimarrò single per molto, molto tempo”

Nessuno parlava di un ragazzo serio, tesoro, solo di puro e semplice ses..”

La bloccai “Mamma che schifo!”

Tesoro sei grande e vaccinata non dovresti scandalizzarti per una parolina così...naturale” anche la parola “naturale”, pronunciata da mia madre era vagamente inquietante.

Non è la parola, è chi la pronuncia a scandalizzarmi” obiettai con voce stridula.

La sentii ridere “A che ora hai l'appuntamento per la nuova casa?”

Guardai l'ora, ero in ritardo, di nuovo! “Oh cavoli, devo essere lì tra dieci minuti!”

Le persone importanti si fanno sempre attendere” rispose lei con decisione.

Non quelle disperate che se no rimangono senza un tetto sopra la testa”

Tu sei troppo responsabile” Perché detto da mia madre sembrava un rimprovero?

E tu troppo poco”

E' per questo che ti ho messa al mondo, dovevo compensare”

Risi. Mia madre era una persona davvero assurda ma aveva la capacità di farmi ridere come nessuno. Era una hippie di trentotto anni, con lunghi capelli biondi che arrivavano ondulati fino alla schiena. Era una bella donna, indossava sempre gonne lunghe o vestitini colorati, per non parlare delle tante collane appese al collo, più agghindata di un albero di Natale. Aveva un sorriso solare e una parlantina invidiabile, prendeva la vita come fosse un gioco, ma non le importava di vincere lei era solo entusiasta di partecipare e l'unica regola che rispettava era quella stabilita da lei: Non esistono regole.

Non era la classica mamma, non le somigliava nemmeno, non era affidabile e materna ma io le volevo un gran bene.

A presto, mamma”

Ti voglio bene, tesoro....ricordati di divertirti e di fare tanto ses...” riaggancia prima che quella pazza avesse il tempo di aggiungere altro. Oh, povera me!


 

Raggiunsi la casa della Miss Toking di corsa e correre con i tacchi non è cosa da poco. Essere donne è una vera sofferenza! Avanzai sicura, e sudata a causa di quella stupida corsa, per il vialetto che portava ad un piccolo condominio. Stando al citofono c'erano solo altri quattro appartamenti oltre al mio. Sperai d'avere vicini cordiali, il massimo sarebbe stata una tranquilla coppia, non volevo vicini casinari che avrebbero ostacolato e disturbato il mio studio, magari dei ragazzi che organizzavano feste una sera si e una no, o peggio ancora una famiglia con bambini urlanti.

Presi l'ascensore, l'appartamento era solo al secondo piano, ma non avevo alcuna intenzione di farla a piedi. Arrivata sul pianerottolo non c'era nessuno, strano visto che ero in ritardo di qualche minuto, magari Miss Toking mi aspettava nell'appartamento. Suonai alla porta attendendo pazientemente che Miss Tking venisse ad aprire.

Quando la porta si spalancò però rimasi totalmente spiazzata. Davanti a me infatti non c'era Miss Toking. La prima cosa che notai furono degli addominali scolpiti. Un fisico asciutto, muscoloso, ma non in modo esagerato, era messo in mostra da una camicia azzurra completamente sbottonata.

Riuscii a mantenere un po' di contegno e ad alzare lo sguardo sul viso dello sconosciuto. Due occhi nocciola divertiti e sarcastici mi stavano osservando di sbieco....Oh no!

Non è possibile” esclamai spalancando la bocca in maniera plateale. In una perfetta O.

Ti prego non dirmi che sei qua per la tua camicetta” il suo tono ironico era lo stesso che aveva usato quella mattina e, come quella mattina, riuscì a farmi perdere la pazienza.

Cosa ci fai qui?” gli chiesi seccamente, ignorando quella che doveva essere una battuta mal riuscita, affatto divertente!

E' casa mia” Rispose lui con ovvietà passandosi una mano, con fare annoiato, nei capelli scuri per spettinarli, come se non lo fossero già abbastanza.

Ti sbagli” obiettai.

Lui inclinò la testa di lato, alzando un sopracciglio a metà tra lo stupito e il divertito “Dici davvero?” Dalla sua domanda sembrava iniziasse a nutrire seri dubbi sulla mia sanità mentale.

Ho affittato questa casa per sei mesi, da domani sarà mia” gli spiegai.

Io non ho alcuna intenzione di lasciare il mio appartamento”

Bè da domani sarà il MIO appartamento”

Un sorriso sarcastico storpiò le sue labbra “Se è un modo per entrare nel mio letto è decisamente originale...però non vorrei offendere la tua sensibilità ma preferisco le more” le mie guance iniziarono a gonfiarsi per la rabbia e dal suo sguardo compiaciuto intuii che era proprio questo il suo scopo. Si divertiva a farmi irritare.

Meglio, a te non piacciono le bionde, a me non piacciono i trogloditi!”

E poi sei troppo bassa per me, mi verrebbe mal di schiena”

Sentii il fumo uscirmi dalle orecchie mentre con voce stridula esclamavo un sonoro: “Cosa?!”

Senza offesa, ovviamente” aggiunse il troglodita con un'alzatina di spalle.

Razza di cretino che non sei altro, non so per quale motivo tu sia mezzo nudo nel mio futuro appartamento ma da domani ti consiglio di scomparire!”

Quello scemo scoppiò in una risata sguaiata, cosa avevo detto di così divertente?

Perché ridi?” lo attaccai, dovevo cercare di calmarmi o lo avrei azzannato alla gola.

Soffrivo di leggeri attacchi di rabbia, niente di preoccupante, non avevo mai fatto del male ad una mosca- solo qualche zanzara ma era legittima difesa!- ovviamente prima di conoscere un essere così irritante.

Lui smise di ridere, riportando i suoi occhi su di me per poi uscirsene con un:“Tu” Questo ragazzo voleva decisamente morire “Non ho mai visto nessuna avvampare tanto per la rabbia, credo che tu abbia seri problemi di controllo”

Non è vero!” Ok, forse dovevo ritrovare un briciolo di dignità. Mi sistemai i capelli nervosamente dietro l'orecchio facendo un respiro profondo “Non sono qua per discutere con te, se mi potessi cortesemente dire dov'è Miss Toking andrei direttamente da lei a sistemare la questione, ci sarà sicuramente una spiegazione”

Lui si appoggiò con disinvoltura alla porta e sorrise con arroganza.

Allora?” lo incitai cercando di mantenere la calma mentre quel troglodita sorrideva in modo strano.

E' dietro di te”

Mi girai di scatto e vidi il volto paffutello di Miss Toking sorridermi timidamente.

Buon giorno, ragazzi” salutò la vecchia con dolcezza, c'era però qualcosa di sospetto nel suo tono, sembrava senso di colpa. Cosa stava succedendo?

Miss Toking “ dissi con il sorriso più radioso che riuscissi a tirar fuori “Si ricorda di me? Sono Kate White e, sono venuta per firmare le ultime carte del contratto” Lei mi guardò in modo strano “per l'appartamento, mi trasferisco domani” aggiunsi per fare chiarezza.

Te lo puoi scordare” sussurrò il troglodita che stava dietro di me, ancora con quel suo arrogante sorriso sul viso. MI girai per fulminarlo con lo sguardo.

Ci sarebbe un piccolo problema con la casa” Voltai la testa di scatto verso la Miss Toking, cosa stava dicendo? “A causa di un piccolo malinteso ho.....” Si bloccò ancora, sembrava volesse tenerci sulle spine. Avevo la tentazione di prenderla per le spalle e squoterla ma mi trattenni. Non sarebbe stato appropriato.

A causa di un mio errore di distrazione...” continui, continui “..ho promesso la casa ad entrambi” confessò abbassando lo sguardo mortificata.

Cosa?!” la domanda uscì strozzata dalla mia bocca ma dentro di me stavo urlando in tutte le lingue possibili. Da domani sarei stata una senza tetto, oh mio dio!

Scusate ma mentre il sig. Justin” Ecco come si chiamava il troglodita “ha riconfermato la casa a mia figlia, io ho preso accordi con lei....Quindi alla fine ci siamo trovate ad affittare lo stesso appartamento a due persone diverse. Abbiamo problemi di comunicazione” Problemi di comunicazione?...Lei parlava di problemi di comunicazione?...e sembrava pure divertita, incredibile!

Ma io da domani sarò senza casa!” Esclamai esterefatta, non volevo essere una senza tetto. Non ero adatta ad essere una senza tetto, amavo le mie comodità.

Peccato...per te” il commento sarcastico di Justin, il troglodita, fece da sottofondo alla mia disperazione.

Oh cara, con mia sorella abbiamo pensato ad una possibile soluzione”

Quale?” chiesi speranzosa. Magari c'era un altro appartamento, lo sapevo che non potevo essere così sfortunata.

Potreste dividere questo per qualche mese” Cosa avevo detto riguardo la sfortuna?

Chi? Io e Lei?” intervenne Justin, anche lui non sembrava entusiasta della geniale soluzione di Miss “problemi di comunicazione”.

Solo per qualche mese, la casa non è grande ma ci sono due stanze, potrebbe funzionare. Tra cinque o sei mesi si libererà l'appartamento di sopra e ovviamente sarà di uno di voi”

Cinque mesi? Cinque o sei mesi a condividere gli spazi con quel troglodita, non sarei sopravvissuta. Il mio cervello partì alla disperata ricerca di una soluzione. C'era Melinda, potevo andare a stare per un po' da lei e Tom. Il mio cervello scartò subito questa opzione, loro avevano solo una stanza e mi sarebbe toccato dormire sul divano letto in soggiorno, senza un minimo di privacy, per non parlare della tendenza di Tom di girare nudo per l'appartamento. Per quanto Melinda apprezzasse gli attacchi di nudismo del suo fidanzato, non credo avrebbe apprezzato la mia presenza in quei momenti e poi: che schifo.

Pensai ad Emy. Emily era l'altra mia migliore amica, era sempre dolce e disponibile ma aveva una stanza al campus che condivideva con la sua coinquilina ed io non avevo intenzione di dormire nella vasca. Assolutamente no. C'era sempre una comoda panchina fuori dal campus, immersa nel verde......Oh mamma, ma dove avrei messo i miei vestiti? E la collezione di Dvd di Audrey Apburn? I miei libri classici, Oliver Twist, Cime tempestose, Orgoglio e Pregiudizio...? Per non parlare delle mie tazzine italiane, comprate a Venezia con mia madre, deliziose....

Dev'esserci un altro modo?” chiesi con disperazione. Quella soluzione era assolutamente inaccettabile! Io e il troglodita-Justin non saremmo mai e poi mai andati a vivere insieme, su questo punto ero irremovibile....ma anche l'idea di fare la senza tetto era fuori discussione.

Mi dispiace cara ma non so cos'altro fare, sono desolata” La voglia di picchiare quella dolce vecchietta stava facendosi largo nella mia mente.

A me va bene”

Aspetta chi ha parlato? Mi girai con gli occhi fuori dalle orbite incontrando quelli scuri di Justin “Che cos'hai detto? Mi prendi in giro? Io e te non potremmo mai vivere insieme!”

Se non te la senti lo capisco, ci sarà più spazio per me” Ribattè lui con arroganza.

Cosa vuoi dire?”

Che se tu non te la senti di vivere insieme allora è logico che la casa rimanga a me. Ovviamente se cambiassi idea la mia porta sarà sempre aperta” nel suo sguardo c'era un lampo di sfida, sapeva d'avermi spiazzata. Se fossi stata io quella che non accettava mentre lui si rendeva disponibile, avrebbe ottenuto la casa senza problemi.

Io....”

Se credi di non sopravvivere cinque mesi lo capisco...”

Ok” Oh mamma, chi aveva parlato questa volta? Non io, vero? “Divideremo la casa” Oh mamma, ero stata io! Stupida, stupida Kate!

Miss Toking sorrise raggiante “Perfetto, abbiamo trovato una soluzione” Batteva anche le mani come una bambina, se si fosse messa anche a cantare l'avrei presa a calci.

Ignorai la signora e mi girai verso Justin che mi fissava con espressione inequivocabile, era scocciato almeno quanto me. Ci saremmo ammazzati, era ovvio, ripensandoci col senno di poi avrei dovuto prendere armi e bagagli ed andare da Melinda, in fondo se Tom girava nudo potevo sempre chiudere gli occhi.....o magari dare solo una piccola sbirciatina.


 


 

Note:

Ciao a chiunque abbia avuto il coraggio di leggere fino a qui =D

Questa storia mi frullava in testa da un po' così ho iniziato a scrivere di getto, non sono certa che sia venuta bene o che possa interessare a qualcuno ma ho deciso comunque di pubblicare questo primo capitolo. Cosa ne pensate? Mi farebbe davvero piacere conoscere la vostra opinione, quindi se aveste voglia di lasciarmi una piccola recensione, anche negativa, mi farebbe davvero tanto piacere!!!!!!! Secondo voi dovrei continuarla o è una schifezza? A voi la sentenza finale!

Grazie mille comunque per aver letto!!!! =D

Alla prossima!

  
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