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Autore: chasingthestarlight    03/07/2013    0 recensioni
Perla e Sam, due adolescenti con un obiettivo, realizzare i loro sogni.
Perla ama cantare e grazie a questo sogno scoprirà cosa significa amare. Sam, sua cugina, per inseguire il suo di sogno scoprirà un mondo nuovo per lei e il significato della parola felicità.
Dal capitolo 3 :
“Vieni.. sono simpaticissimi! Te li faccio conoscere!” mi disse e quando tentai di replicare venni trascinata da quell’uragano che è Louis Tomlinson.
“Allora.. lui è Liam, il biondo è Niall, quello dovresti conoscerlo ha fatto tante storie per ballare è Zayn – sorrisi e strinsi la mano ad ognuno di loro che ricambiarono il sorriso – e.. dov’è finito? Ah, eccolo..” mi disse trascinandomi verso un ragazzo riccio girato di spalle. Quando si voltò lo guardai in viso e.. il mio cuore cessò di battere per un attimo.

Dal capitolo 8 :
[...] Un ragazzo moro dalla pelle caffelatte mi era piombato addosso dal nulla buttando per terra la mia cartelletta e facendo cadere di conseguenza anche la sua. Nell’impatto caddi anch'io e presi una bella botta sul sedere. Alzai il viso per guardarlo e per un attimo i nostri sguardi s’incatenarono...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5, Perla.

[7 MESI PRIMA]

10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 BUON ANNO! 
Era già arrivato l'1 gennaio 2010, come passava il tempo! Al solo pensiero che il giorno successivo sarebbe stato il mio 15° compleanno, impazzivo di felicità.
Mi avevano trascinata - a forza - in una festa a casa di un'amica. Ero annoiata. Era una vera tristezza passare la prima notte dell'anno con amiche e amici fidanzati.. cavolo, ero l'unica single! Il solo pensiero che tutti si sarebbero scambiati il primo bacio dell'anno con la persona amata mi faceva venire la nausea... pensai fosse meglio uscire fuori... 
Aprii la porta e mi sedetti su un dondolo posto sulla veranda. Quello era l'unico posto dove potevo rilassarmi e perdermi nei pensieri perché nessuno mi avrebbe disturbato. 
Ad un tratto, sentii un rumore di foglie calpestate. Quelle cose mi facevano un po' paura, essendo a volte troppo paranoica. Pensavo: “Chi sarà mai? E se mi vuole fare del male? Che faccio?” 
Tremando di paura, presi la borsetta in mano e, quando sentii i passi dietro di me, tirai più volte la borsetta addosso all'individuo misterioso. Sentii qualcuno urlare "Ahi!! Basta basta!" e allora capii che non era un malintenzionato. Mi precipitai subito da lui e lo vidi tenersi il naso ad occhi bassi.. 
"Oh... mi dispiace... scusa, scusa! Ti avevo scambiato per un maniaco... sai, ai tempi d'oggi, non si sa mai..." mi affrettai a dirgli. 
"Va be' fa niente, non dovevo piombarti alle spalle" disse alzando lo sguardo e guardandomi dritto negli occhi.
Rimasi senza fiato. Quegli occhi... non ne avevo mai visti così belli, mi ammaliavano. 
Mi sorrise, poi mi porse la mano e mi diede la borsetta che nel frattempo mi era caduta, ero ipnotizzata dai suoi occhi e dal suo sorriso non riuscivo a smettere di fissarlo. 
Pensai che se fosse accorto e, come se qualcuno lassù ce l’avesse con me, arrossii immediatamente. 
Per spezzare l'imbarazzo mi disse "Comunque, piacere, sono Harry". 
Il cuore mi era impazzito. Cosa diavolo mi stava succedendo? 
Riuscii a malapena a sussurrare "I.. Io.." come diavolo mi chiamavo..? Lui mi guardò stranito... cercai di continuare a parlare... "s... sono Perla".
Rise e mi disse "Ci voleva tanto per dire un nome così bello?", sorrisi. 
Mi trascinò dentro prendendomi per mano e, appena entrammo, un DJ ci puntò le luci addosso urlando "VOI DUE, SALITE SUL PALCO! SIETE STATI SCELTI PER CANTARE IL PROSSIMO PEZZO!".
Ero terrorizzata. Anche se sapevo cantare, avevo sempre avuto paura del palcoscenico, così rimasi immobile mentre Harry sembrava divertito dalla cosa e mi disse "Dai andiamo, sarà bello!".
Così, a malincuore, decisi di provare. Salimmo sul palco e intanto la base partì..

“La so” pensai subito, ma come avrei fatto a cantare davanti a tutta quella gente?
Mentre io mi facevo i complessi, Harry aveva iniziato a cantare e si era anche fermato. Oddio, era il mio turno! Non riuscivo a cantare, mi mancava il respiro... un'altra figuraccia. Mi stavano guardando tutti ed io ero muta come un pesce... 
Stavo per scoppiare a piangere quando la base si fermò! Mi guardai intorno, era stato Harry a chiedere di aspettare, ora si stava avvicinando a me...
“Hey – mi sussurò all'orecchio provocandomi mille brividi su tutta la schjena – non devi avere paura! – fece uno dei suoi meravigliosi sorrisi – Ti fidi di me?” mi chiese come se ci conoscessimo da anni.
Stavo per svenire! Quant’era ... oddio solo una parola lo parola lo poteva descrivere: perfetto.
“S...si credo!” gli risposi.
Scoppiò a ridere... “Okay allora – disse parlando al microfono – scusate c’è stato un piccolo problema tecnico, ora possiamo iniziare!”
Dalle persone presenti partì un applauso di incoraggiamento. Ripartì la base, questa volta ero più tranquilla... Harry mi fece l’occhiolino e iniziò a cantare. Mentre lo ascoltavo, mi resi conto che era proprio bravo. Aveva una voce da fare invidia.
Toccava a me. Harry prese la mia mano e la strinse nella sua, questo gesto mi rassicurò. Stavo provando mille emozioni tutte insieme.
Ero felice, ce l’avevo fatta, avevo cantato davanti a molte persone che non avevo mai visto in vita mia, avevo fatto un duetto con Harry... 
Quando scendemmo  dal palco, la gente ci fece i complimenti ed Harry ringraziò tutti mentre io stavo a testa bassa e arrossivo come un pomodoro. Mi accorsi che mi teneva ancora per mano e i suoi passi erano diretti solo verso un punto: la porta!
Lo seguii e dopo un po’ ci ritrovammo fuori, mi lasciò la mano e mi disse “WOW, è stato figo! Comunque sei brava!”
Presi un po’ di coraggio e risposi balbettando “G...grazie, anche tu.”
Parlando, Harry si accorse del mio accento ‘straniero’ e mi chiese “Di dove sei?” ed io ridendo, risposi in italiano dicendo “Indovina da solo!”
Lui mi guardò in modo strano ed io continuai a ridere, poi dissi in inglese “Sono italiana”, rise anche lui.
Aprirono di colpo la porta e un ragazzo parlava un inglese talmente fitto che non riuscivo a capire nemmeno una parola, Harry mi guardò poi riguardò il ragazzo... gli disse “aspettami dentro”
Mi chiese il numero e dopo averglielo dettato, mi baciò sulla guancia. Non avevo avuto neanche il tempo di capire ciò che era successo che lui era già sparito, mi lasciai travolgere da una valanga di emozioni.
Entrai dentro con una faccia da ebete e arrivò davanti a me mia cugina Sam abbracciata al suo fidanzato, loro avevano visto tutta la scena. Lei mi prese per un braccio e iniziò a gridarmi nelle orecchie.
“Chi era quel ragazzo bellissimo con cui hai cantato? Come si chiama? Di dov’è? Quanti anni ha? E soprattutto l’hai invitato al tuo compleanno?”
Le misi una mano sulla bocca e dissi “Come prima cosa calmati e smettila di urlare, mi hai spaccato il timpano. E poi so solo che si chiama Harry..”
Fece una faccia insoddisfatta però io finii la frase dicendole "..ed ho anche il suo numero."
Iniziò a saltare e ad urlare come una matta, smise, mi guardò e poi iniziò a urlare di nuovo. E poi lei dovrebbe essere quella matura tra le due. Ero ormai abituata ai suoi momenti di sclero, però così non l'avevo mai vista.
Arrivarono tutti i nostri amici e Sam stava ancora sclerando, così chiesero spiegazioni ed io e lei guardandoci urlammo contemporaneamente "Nieeeeeeente".
Era ormai l'1:30 ed ero stanca morta, quando sentii vibrare il mio cellulare.
Un nuovo messaggio.
Harry:)
“Buonanotte Star!”
Rimasi impietrita col cellulare in mano. Non sapevo cosa fare, mi aveva scritto un messaggio ed in italiano... Ma che dolce! Oddio, stavo ridendo sola come una cretina e tutti stavano guardando me!
Il fidanzato di mia cugina mi pizzicò, io lo guardai male poi guardai di nuovo il cellulare, presi coraggio e risposi: "Oh... you're so lovely! Good night "
Passarono secondi, minuti, ore ed il mio unico pensiero era Harry ed il suo incantevole sorriso; tant'ero persa nei miei pensieri che non mi accorsi che era ora di andare via, per cui Sam mi trascinò a forza in auto.
Una volta arrivati a casa mia, il sonno si era ormai impadronito di noi... gli occhi si chiudevano da soli, così ci buttammo sul letto della stanza degli ospiti una sull'altra e crollammo subito.
Ci svegliammo il giorno dopo. Avevamo dormito moltissimo e le mie sorelline stavano saltando sul letto gridando "Auui Ella". Sam mi guardò con un occhio - l'altro era ancora chiuso - e come al solito con uno sguardo avevamo capito che stavamo pensando la stessa cosa. Prendemmo le piccole e le buttammo sul letto con noi mentre facevamo loro il solletico.
Il mio telefono squillò.. era la sveglia che mettevo ogni anno per ricordarmi a che ora ero nata.. si ero un po' messa male!
Staccai la sveglia e lo accesi. C’erano una valanga di messaggi di auguri, la maggior parte dei miei amici lasciati in Italia, come avrei voluto tornarci.
Andai in bagno a lavarmi perché la governante era venuta a chiamarci e dirci che il pranzo era pronto. Lasciai il telefono sul letto, dove Sam era ancora sdraiata in versione pasha.
Dopo essermi vestita, tornai in camera e Sam aveva il mio cellulare in mano e stava morendo dalle risate. Le saltai addosso e glielo strappai di mano. Il cellulare era tra i messaggi. E l'ultima conversazione era con Harry. 
Un momento Harry? 
La aprii. E notai che c'era solo un messaggio inviato. Lo lessi.
"Buongiorno bel riccio, ancora non mi hai fatto gli auguri?! È il mio compleanno mi sento offesa... Non ti inviterò alla mia festa ragazzo!"
Il mio cervello non fece in tempo a rendersi conto che quello non era un sogno che lo schermo si illuminò e comparve la scritta: "New short message".
Con la mano tremante, aprii e lessi il messaggio...
"Ehi Star.. Mi dispiace non lo sapevo! Come posso farmi perdonare? Niente invito quindi?"
Guardai male mia cugina che stava ancora ridendo a crepapelle, quando vide la mia faccia però diventò improvvisamente seria. Mi conosceva troppo bene e sapeva che era meglio non farmi arrabbiare.
Risposi immediatamente: "Scusa non sono stata io a mandarti il messaggio, ma ci tieni davvero a venire alla mia festa? Se sì, più tardi ti manderò l'ora e il posto."
Andammo a pranzare. Di fianco al mio piatto trovai un biglietto dei miei genitori che (come sempre) stavano lavorando.
"Amore, scusa se anche quest'anno non siamo a casa. Ma quando torniamo ti portiamo una cosa che vuoi da tanto.
Ti vogliamo tanto bene.
Mamma & Papà"
Si vedeva benissimo che era un foglio di fax, i miei genitori erano infatti partiti prima di Natale, e oggi dovevano essere qui, invece.. Ogni anno per farsi perdonare del fatto che loro non c'erano, mi organizzavano feste con almeno 200 persone invitate.
Assorta nei pensieri, non mi resi conto che la domestica mi stava chiamando. Alzai lo sguardo e vidi che gesticolava per attirare la mia attenzione. Sapevo già il motivo delle sue urla, così mi alzai da tavola e andai fuori dove, come avevo immaginato, c'era Kevin con lo sportello della limousine aperto.
Entrai e mi seguii Sam che alzò la musica e oscurò i finestrini. Poi mi ricordai del messaggio ad Harry e mi misi ad urlare a Kevin di fermarsi mentre abbassavo il finestrino tra noi! Non aspettai neanche che l'auto frenasse che già ero giù, mi lanciai in una corsa alquanto spericolata. Entrai, feci le tre rampe di scale che mi dividevano dal cellulare senza neanche toccare terra con i piedi, mi precipitai in camera ed infine tornai giù.
"Sono in ritardo dal parrucchiere, mi devo sbrigare!" mentre pensavo questo, caddi dalle scale. Feci un ruzzolone che fece tremare la casa. Solo io potevo fare queste cose.

4 ore dopo...
Capelli fatti, trucco fatto, vestito quasi fatto.
Mancavano tre ore alla festa, gli inviti erano stati spediti tutti, anche quello per Harry che mi aveva promesso ci sarebbe stato ed io ci speravo.
Vidi Sam uscire dal camerino e provai invidia per un attimo. Era bellissima. Lo era sempre stata d'altronde, i suoi capelli biondo cenere le arrivavano a metà schiena slanciando ancor di più il suo fisico, il vestito color carta da zucchero le stava un amore addosso, sembrava proprio una bambola.
Anche il mio vestito era pronto, così lo provai. Era rosa, stretto sui fianchi e scendeva a palloncino, arrivava un po' più su delle ginocchia. I miei capelli, al contrario di quelli di mia cugina, erano ricci e castano scuro. Ed ero bassa. 
Prendemmo le scarpe e tornammo a casa mia. Avevo solo il tempo di mettere a letto le mie sorelline, ero in un oltraggioso ritardo. 
Sam era più elettrizzata di me. Arrivate al locale, tutte le luci erano spente. Non capivo il perché dato che dovevano essere tutti qui. I miei occhi si stavano riempiendo di lacrime quando sentii un...
HAPPY BIRTHDAY TO YOU,
HAPPY BIRTHDAY TO YOU,
HAPPY BIRTHDAY TO PERLA,
HAPPY BIRTHDAY TO YOU!
Sentii cadere addosso a me qualcosa, poi improvvisamente si accesero le luci e capii il perché della felicità di Sam. I nostri amici italiani erano tutti qui. 
In quel momento piansi ma dalla gioia. Tutti mi abbracciavano e mi facevano gli auguri, ma non vedevo l'unica persona che speravo sarebbe venuta.
La festa continuava ma, prima del taglio della torta, uscii fuori a prendere una boccata d'aria pentita di averlo invitato.
Che poi dovevo aspettarmelo.. maschi, tutti uguali!
Ilaria - una mia amica dell'Italia - mi chiamò per entrare. Intonarono di nuovo “Happy Birthday” e qualcuno gridò "esprimi un desiderio".
Soffiai le candeline e intanto espressi il mio desiderio che sapevo non si sarebbe mai avverato.
Dopo aver scartato tutti i regali ed aver visto i video, il mio migliore amico Andrea si avvicinò a me.
"Mi sei mancata - disse - sono felice di essere qui stasera!"
"Di chi è stata questa folle idea?" gli chiesi abbracciandolo.
"C'è bisogno di chiederlo? Dei tuoi genitori!" sorrise.
"PERLAAAA.. PERLAAAA!" Sam stava urlando dall'altro lato del locale davanti all'uscita. La raggiunsi.
"È per te" disse indicando un pacco gigante ai suoi piedi. Era grande e arancione, mi arrivava alla vita e aveva un fiocco su cui c'era un bigliettino. Lo presi.
"Aprimi Star!" lessi ad alta voce.
Sam mi guardò e scoppiò a ridere poi disse "Che aspetti? aprilo!"
Non sapevo cosa pensare. Con mani tremanti e 200 sguardi puntati su di me, iniziai a scartare la confezione. Aprii la scatola e...
"AAAAAAH" urlai.
Il regalo era Harry, che saltò fuori facendomi prendere un colpo. Il suo sorriso, come la sera precedente, mi fece mancare il fiato.
"Ciao bella - mi disse facendomi l'occhiolino - scusa per il ritardo, c'era traffico"
Iniziò a ridere e, anche se non lo conoscevo, gli saltai addosso. Mi prese in braccio e mi fece fare un giro.
"Sei un regalo, quindi ora sei mio." gli sussurrai all'orecchio.
Intanto intorno a noi non c'era più nessuno.
"Non sono mai stato così felice di aver preso un colpo sul naso. Sono felice anche per il fatto che tu mi abbia invitato al tuo compleanno questa sera."
Sentii mille brividi percorrermi la schiena.
"Comunque il mio regalo non è ancora finito" con un braccio mi strinse a lui e avvicinò il suo viso al mio. Ci guardammo negli occhi e quello che provai in quel momento era impossibile da descrivere... c'era qualcosa nei suoi occhi che ancora non capivo, qualcosa di strano, qualcosa... un misto tra mistero, dolcezza, paura, imbarazzo.
Sentii il battito del mio cuore sperduto in ogni singolo millimetro del mio corpo... le mie mani iniziarono a sudare... non capivo più nulla. Era come se non esistesse più la terra sotto di me... come se non esistesse nulla intorno a me... c'era solo il mio sorriso.
La testa continuò imperterrita a girare, mentre quel sorriso davanti a me illuminò l'atmosfera che mi circondava. I miei pensieri si fermarono di colpo, poi iniziarono a girare vorticosamente nella mia testa... non avevano logica, né senso compiuto.
Era questo l'amore? Ancora non lo sapevo... non avevo mai provato tanta eccitazione, terrore, felicità, sgomento e paura tutte insieme.
Ormai non riuscivo a controllare nessuna parte di me stessa... era come se la mia mente e il mio corpo si fossero bruscamente staccate l'una dall'altra.
Il suo sorriso si spense lentamente, le sue labbra sfiorarono le mie... mi sentii come mai prima d'ora... mi chiedevo se era quello che volevo... ero assalita dai dubbi... ma poi sentii il suo cuore battere velocemente...
Iniziai a sentire anche il mio cuore battere a mille... ormai i nostri cuori battevano insieme mentre le nostre labbra giocavano armoniosamente l'una contro l'altra.
Quando sentii la sua mano sfiorare la mia guancia rossa e bollente... era come se quel tocco vellutato... quel contatto tra il mio corpo e il suo avesse scatenato in me qualcosa.
Ci staccammo dopo un attimo che sembrava infinito... I suoi occhi si incatenarono ai miei, venni rapita da degli smeraldi meravigliosi.
Mi sorrise, un sorriso a cui ero sicura, non mi sarei mai abituata.
Poi sfiorò di nuovo delicatamente le mie labbra. 
"È meglio se andiamo dentro - disse staccandosi e poggiando la sua fronte contro la mia - ti ho già sottratta troppo ai tuoi invitati"
Ma quando entrammo dentro gli unici rimasti erano gli italiani, Sam e il suo fidanzato Nick.
Quando mia cugina sentì i miei passi, mi strappò dalle braccia di Harry.
"Gli altri sono andati via, voi non tornavate più!"
"Ma... ma come non tornavamo più? Quanto siamo stati fuori?"
"Abbastanza da far dileguare almeno 180 persone - disse ridendo, poi aggiunse - è meglio se andiamo anche noi è tardi"
Guardai l'orologio ed in effetti era l'una, meglio salutare tutti e tornare a casa.
Harry rimase per ultimo e mi accompagnò alla macchina. Gli diedi un bacio all'angolo della bocca e feci per salire, ma lui mi fermò e mi disse:
"In questo periodo sarò impegnato ma ci sentiremo spesso, è una promessa!"


...


"Perla lui è Harry.. E indovina?! - disse Louis con un sorriso a trentadue denti - È del Cheshire anche lui!"
"Piacere Harry! - dissi porgendogli la mano come se nulla fosse, mentre lui aveva gli occhi sgranati e la bocca aperta - Senti Lou io dovrei andare da Rebecca che mi stava chiamando!" mi alzai in punta di piedi e gli stampai un bacio sulla guancia. 
Con la coda dell'occhio, notai che Harry serrava i denti e mi fissava. 
"Ciao Star!" disse con un sorriso furbo.
Sorrisi a Louis come se non avessi sentito e andai da Rebecca.
"Aspetta" continuava a parlarmi. Oh no.. Cosa voleva? Continuai a camminare facendo finta di niente. Non dovevo conoscerlo per forza! 
"Ti ho detto di aspettare." mi prese per un braccio e mi fece girare.
"Che cosa vuoi Harry? Neanche ci conosciamo e già vieni ad importunarmi?"
Mi accorsi subito che il mio obbiettivo era andato a centro perché mi mollò il braccio così che io riuscii a riprendere la mia strada verso Rebecca.
Gli avrò spezzato il cuore. Ma lui l'aveva fatto con me infrangendo una promessa a cui avevo creduto. Occhio per occhio.



 

***Note Finali***
Buonasera.. o dovrei dire buonanotte?!
Dopo il periodo di pausa eccoci di nuovo qui con un nuovo capitolo. Questo a parer mio fino ad ora è il mio preferito..
Voglio farvi una domanda.. La fan fiction non vi piace? Sinceramente spererei che almeno qualcuna di voi mi desse un segno.. Abbiamo già messo sei capitoli e nessuno recensisce, ne in bene ne in male! Vanno bene anche le critiche è proprio con quelle che si migliora!
Spero di sbagliarmi, e spero che la fan fiction vi piaccia.. Continuate a leggere e vi prometto - anzi vi promettiamo - che la storia non vi deluderà! 
Grazie a chi segue la storia.. a presto
Ry :)xx
  
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