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Autore: _ciuffano    03/07/2013    2 recensioni
In un attimo tutto può cambiare. Un attimo può cambiare la tua vita, migliorarla o anche peggiorarla, dipende da come lo affronti, dipende dalle scelte che prendi. Tutto questo Charlie lo sapeva bene.
*Dalla storia*
«Bè…Sono incinta» sputò tutto d’un fiato Charlie. Liam a sentire quelle parole quasi non si strozzò con la sua stessa saliva.
«Sai è stata la mia stessa reazione quando mi ha detto che stava per partorire» se la rise Louis
«Cosa centra, tu non ti svegliavi» gli rispose Charlie. Liam riprese un po’ fiato, poi li guardò entrambi
«Scusate ma non sto capendo niente. Mia cugina è incinta e tu hai dormito con lei?!» disse indicando Louis, loro di tutta risposta si allontanarono di qualche centimetro l’uno dall’altro, fu Louis a rispondere allarmato
«No,no io non ho fatto niente, mi sono solo addormentato qui oggi pomeriggio , per il resto ha fatto tutto da sola»
«Idiota, non avrei mai potuto fare un figlio da sola è impossibile»
«Stupida, io dicevo che non centro niente, cioè non sono stato io a metterti incinta» entrambi si urlavano contro.
«Cazzo! La volete finire, sembrate due bambini di tre anni, la situazione è seria.»
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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.Present.

Gennaio 2013

 

Charlie chiuse il pannolino al piccolo, per poi infilargli le gambe nella tutina azzurra.

Lo prese in braccio, appoggiandogli la testa sulla spalla, lo cullò fino a portarlo nella loro camera da letto, lo poggiò al centro del letto, tra due cuscini bianchi, coprendolo con la coperta bianca.

Si sdraio accanto a lui cantandogli una ninnananna insegnatagli da Louis.

Dopo qualche minuto William era già caduto in un sonno profondo, Charlie sorrise, si alzò e andò in bagno, buttò il pannolino sporco e sistemò il fasciatolo sotto il muro.

La rossa si fermò davanti allo specchio, prese una forcina dalla mensola sotto lo specchio e si tiro indietro i ciuffi che le ricadevano sul viso.

Fu in quel momento che si fermò a pensare, guardandosi allo specchio, ormai in lei non rivedeva più la diciottenne spensierata che era un anno prima, ormai era diventata mamma, ora le sue priorità non erano più scegliere se andare a prendere un frullato con Nina e Viola o rimanere a casa a studiare con Louis, ora le sue priorità erano diventate il piccolo Will e trovare una facoltà universitaria, che le desse il tempo di studiare e poter crescere suo figlio.

Uscì dal bagno e scese in salotto assaporando il silenzio che regnava in casa. Era da un mese che non era mai sola tra sua madre, che l'andava a trovare dalla mattina, portandola a fare la spesa o convincendola a pranzare con lei, e Louis, che con la scusa che a casa sua non poteva studiare, perchè le sorelle lo disturbavano, si ritrovava ogni pomeriggio a casa di Charlie a perdere tempo, tranne quando la madre di Charlie era li perchè in quel caso doveva studiare altrimenti Margaret avrebbe spifferato tutto a Jay.

D'altronde, quel silenzio non la sorprendeva, aveva minacciato sua madre di non aprirle se si fosse presentata quel pomeriggio per preparare chissà quale festa per il primo mese del piccolo Will, invece Louis sarebbe andato in biblioteca con un suo amico per studiare per un esame.

Charlie andò in cucina decisa a prepararsi un tè, ma non riuscì neanche a finire di riempire il pentolino che il campanello suonò, così sbuffando chiuse l'acqua e andò ad aprire trovandosi l'ultima persona che avrebbe immaginato di ritrovarsi davanti e «Liam.» quasi urlò abbracciando il ragazzo che le stava di fronte sorridente e lui l'abbracciò di rimando.

«Che ne dici di entrare? Qui si congela.», lei annuì e si allontanò dal ragazzo permettendogli di entrare.

«Mi stavo preparando un tè, lo vuoi anche tu?», domandò lei avviandosi in cucina, mentre il ragazzo annuiva togliendosi il cappotto e seguendola.

Charlie prese il pentolino che aveva poggiato nel lavandino e lo mise sul gas.

«Allora com'è la vita da neo mamma?», domandò lui sedendosi su una sedia accanto alla tavola.

«Fare la mamma non è difficile dato che il piccolo è sempre tranquillo, il guaio è sopportare mia madre, che è continuamente qui a darmi consigli, e Louis, che viene a fare casino fingendo di studiare.», rispose seccata lei prendendo due tazze dallo scolapiatti e poggiandole al ripiano della cucina, Liam rise per la sua espressione.

«E tu, invece, che mi racconti?», domandò Charlie togliendo il pentolino dal fuoco e versando l'acqua nelle due tazze e aggiungendo il limone, lo zucchero e le bustine di tè.

«Niente di che, le solite cose. Ma dimmi, il piccolo dov'è?», domandò lui prendendo tra le mani la tazza, che la ragazza gli porse e «Da poco l'ho fatto addormentare.», rispose lei sedendosi sulla sedia accanto al ragazzo che annuì.

«Come mai sei tornato?», continuò lei, bevendo la bevanda marrone nella tazza e «Ho preso quattro giorni di ferie, non potevo perdermi né la festa per il primo mese di mio nipote né il tuo compleanno.», rispose lui imitandola, lei annuì.

«Non festeggerò il mio compleanno.», lo avvisò Charlie continuando a bere.

«Perchè?».

«Non mi sembra il caso di fare due feste a due giorni di distanza e poi credo di essere grande per spegnere le candeline.», rispose lei alzando le spalle.

«Cosa c'entra? Io ho ventitrè anni e festeggio ancora.», sentenziò lui e «Ma tu non hai un figlio a cui badare,Liam, la mia vita ormai è diversa dalla tua.» mormorò lei abbassando la testa, Liam gli poggiò una mano sulla guancia accarezzandogliela e «Ehi, non è perchè tu ora hai un bambino devi rinunciare alla tua vita, ricordati il piccolo non è un ostacolo e un passo avanti che hai fatto nella tua vita, che non fermerà quelli successivi.», le sorrise e lei lo abbracciò, pensando che suo cugino fosse una delle persone più dolci al mondo.

«Ti voglio bene, Liam.», gli sussurrò lei e «Anche io.», rispose lui allontanandosi.

«Andiamo sul divano, queste sedie sono scomode.», gli domandò lei.

«Si però devo andare a prendere una cosa in macchina.», rispose lui alzandosi e dirigendosi verso porta, seguito da Charlie, che si fermò sull'uscio a guardarlo aprire la portiera posteriore e uscirne con due grandi buste, chiuse la macchina e poi prese le due buste e rientro.

«Cos'hai li dentro?», domandò lei lasciandolo entrare e chiudendo la porta.

«Siediti qui e lo vedrai.», le rispose lui sedendosi sul divano, lei annuì seguendolo e sedendosi vicino a lui.

«Questo te lo mandano Ruth e Nicola.», disse lui dandogli una delle due buste, Charlie l'apri tirandone fuori un carillon a forma di barca azzurra.

«Oddio, che carina!», esclamo lei rigirandosela tra le mani.

«E questo invece è da parte mia.». Gli passò l'altra che conteneva una fattoria parlante.

«Non dovevi farlo.».

«Ti ricordo che è pur sempre mio nipote e se voglio fargli un regalo, glielo faccio.».

Lei di tutta risposta gli sorrise, non fece nemmeno in tempo a parlare che un pianto riempì la stanza, Charlie allora si alzò e corse di sopra seguita da Liam, entrò nella stanza trovando il bambino piangere, così gli si avvicinò prendendolo in braccio e cullandolo lo fece calmare, Liam storse il naso e «Credo abbia fatto qualcosa nel pannolino.», mormoro ridendo, Charlie annuso anche lei l'aria e «È venuto il momento di fare il bagnetto.», sentenziò.

«Vuoi farglielo tu?Non preoccuparti glielo tolgo io il pannolino.», sogghignò lei dandogli il bambino in braccio e avvicinandosi all'armadio prendendogli un'altra tutina e una tovaglia.

«Andiamo?», rise lei andando in bagno seguita da Liam e il bambino.

Charlie fece poggiare il piccolo sul fasciatolo e «Riempi la vasca, mentre io gli tolgo il pannolino.».

Liam annuì e aprì la fontana controllando la temperatura.

Charlie, invece, tolse il pannolino al piccolo gettandolo nel cestino del bagno, per poi pulirlo.

«E pronta l'acqua?».

«Si.».

Charlie prese il bambino e lo passo a Liam che lo fece sedere nella vasca, sostenendolo e dicendogli paroline stupide facendolo giocare con una papera di gomma,che gli aveva passato la ragazza.

Liam lavò il piccolo, scherzandoci per non farlo piangere.

«E ora usciamo!», Charlie aprì davanti a se la tovaglia bianca, Liam gli passò Will e lei lo avvolse portandolo in camera da letto e appoggiandolo sul letto.

Il campanello suonò facendo saltare Charlie che era presa ad asciugare il piccolo.

«Liam vai tu?», lui annuì scendendo giù, aprì la porta ritrovandosi Louis di fronte.

«Payne!».

«Tommo!», si urlarono l'un l'altro abbracciandosi.

«Dov'e Charlie?».

«Di sopra, sta vestendo il bambino, lo abbiamo appena lavato.», indicò le scale Liam sorridendo. «Bene, saliamo.», annunciò Louis salendo.

«Non mettergli quella tutina.», urlò il castano entrando nella stanza, Charlie lo fissò alzando un sopracciglio. «Perchè?», domandò.

«Ne ho portata una io, come regalo.», rispose lui mostrandogli la busta che aveva tra le mani. «La finite con 'sti regali.», sbuffò roteando gli occhi Charlie e «Dai guardalo è bellissimo.», esclamò aprendo la busta e sedendosi sul letto.

«Ecco.», mormorò Louis mostrando il completino a Charlie, che sorrise, subito riconobbe quel completo che avevano visto qualche mese prima in un negozio del centro commerciale e «Il vestito da marinaio.», esclamò Charlie prendendo dalle mani di Louis il pantalone rosso e infilandolo al piccolo per poi prendere la maglietta a righe infilandogli anche quella.

«Liam, mi prendi le scarpette dal bagno?», il ragazzo annuì scomparendo dietro la porta, per ricomparire poco dopo con in mano un paio di scarpette blu, porgendole alla ragazza, che gli sorrise prendendole e infilandole al bambino.

«Ecco il nostro piccolo, bello e profumato.», disse Charlie prendendolo in braccio e alzandosi. Louis si allungò automaticamente verso di lei prendendosi il bambino, cominciando a dirgli paroline stupide facendolo ridere.

«Tomlinson, tu non dovevi studiare per un esame?», domandò Charlie scendendo in salotto, seguita da i due ragazzi. «Sì, però Stan è troppo serio, ha solo voglia di studiare.», sbuffò Louis, sedendosi sulla poltrona e sdraiandosi il piccolo sulle gambe, facendogli il solletico sulla pancia.

«Penso, che prima di un esame bisogni studiare e non fare cazzate.», lo incalzò lei buttandosi a peso morto sul divano e accendendo il televisore.

«Si, ma mi diverto più a studiare qui.», rispose lui svogliatamente alzando in alto il bambino facendogli qualche smorfia facendolo ridere.

«Ragazzi, io ora vado! », sentenziò Liam dopo aver guardato l'orologio al suo polso, si alzò e «Già te ne vai? Dove devi andare?», cantilenò Charlie, girando i canali a caso.

«Vado a casa da mamma, mi faccio una doccia, mi riposo un po' e poi torno. Ho comunque fatto un viaggio dopo aver lavorato.», spiegò stiracchiandosi. «Allora a dopo.», gli sorrise Charlie alzandosi e dando un bacio sulla guancia al cugino.

«Ciao piccolo! Ciao Tomlinson!», salutò accarezzando la testa ai due.

«Devo prendere una cosa dalla macchina, prendi il piccolo.», esclamò Louis dopo qualche minuto, lasciando Will nelle braccia della madre e uscendo fuori, ritornando poi dentro con una borsa a tracolla, si sedette accanto a Charlie, che lo guardava interrogativa, sedendosi dopo aver messo il piccolo nel box.

«Mi devi dare una mano a studiare e questo invece è per Will.», sentenziò lui allungando una busta verde verso la ragazza, che l'afferrò e l'aprì, ne uscì un peluche di un coniglio arancione, con le orecchie e il petto colorati che stringeva una carota.

«Lui è Carotina, beh così mi ha detto la commessa del negozio.», mormorò Louis abbassando lo sguardo e grattandosi la nuca.

«È così carino!», sussurrò abbracciando l'amico e «Vediamo se a lui piace.», disse alzandosi e piegandosi sul box seguita da Louis, gli allungò il peluche, il bambino lo guardò curioso per poi tendere le breccia verso esso, Charlie glielo diede e sorrise vedendolo giocarci.

«Vedi?Già lo adora!», si voltò verso il ragazzo, che rideva intenerito e «Non dovevamo studiare?», lo incalzò lei sedendosi e tirandolo verso il divano, facendolo sedere vicino a lei. «Domani ho l'esame di letteratura.», l'avvisò lui passandole il libro e prendendo il block notes dalla borsa e una penna.

E così cominciò il pomeriggio di studi, Charlie leggeva e riassumeva mentre Louis scriveva.

«Tra un po' mi addormento.», sbuffò Louis dopo almeno un'ora.

«Shh, lui si è già addormentato.», sussurrò Charlie indicandogli il piccolo sdraiato nel box, che abbracciava il coniglietto.

«Vado a prendermi un bicchiere d'acqua.», sentenziò lei alzandosi e andando in cucina.

«Questa me la devi mandare.», ululò Louis quando Charlie rientrò bevendo e vedendo il castano armeggiare con il suo I-phone e «Perchè hai il mio telefono?», domandò sedendosi.

«Il mio è scarico e dovevo distrarmi due minuti.».

«E stavi guardando le foto.», sogghignò lei riprendendosi il telefono.

«Lou, mi devi dare questo maglione.», disse al ragazzo mostrandogli una foto dall'I-phone.

Lui sorrise ed annuì.

Louis aveva prestato quel maglione a Charlie una volta che era andata a casa sua e mentre studiavano si era alzata ed era andata nell'armadio e aveva trovato quel maglione, l'aveva preso e lo aveva proclamato suo, tanto Louis non lo metteva, dato che gli andava stretto.

Da quel momento ogni volta che andava lì in inverno lo prendeva e ora sapeva che non sarebbe più andata così spesso a casa di Louis e aveva deciso di farselo portare.

«Dai ricominciamo, se no non finiamo.», disse lei sospirando e riaprendo il libro.

Passarono un paio d'ore, i due avevano finito di studiare e la madre di Charlie era arrivata e con l'aiuto di Louis avevano decorato la casa con dei festoni.

E la sera arrivarono qualche zio, i genitori di Louis e gli amici di Charlie e così passò un'altra serata.

 

 

 

Ciuffano’s corner
Salve, salvino.

 

Eccomi dopo poco più di una settimana

 

 

con un nuovo capitolo. Esultiamo.

Comunque bisogna ringraziare la mia Luca per questa velocità,

 glielo avevo anche promesso prima,

quindi:

Scusa, dammi il tuo indirizzo che ti mando dei fiori <3

Anyway, il capitolo è uno dei più insensati che abbia mai scritto,

 non porta a nulla, diciamolo è solo un capitolo di passaggio

per vedere come va la vita da neo mamma.

Vi avviso che nei prossimi ci sarà più azione,

come dire la storia inizierà a prendere una piega più decisa (?)

N.B Il peluche non è chiamato così per la frase di Louis
'i like girl who eat carrot', il peluche l'ho soprannominato io co
sì da bambina
e mi è sembrato simpatico inserirlo nella storia.
Tenevo a precisarlo.


Ora vi lascio.

 

Volevo solo dire a Luca:

 sorridi e non buttarti giù,

con amore,

io

<3

 

 

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